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digital tool strumenti digitali

Storydoc, Icons8 e Daily Gratitude Journal: i digital tool della settimana

Lo sappiamo bene: ci sono giornate stressanti, in cui tutto sembra andare storto. Questo capita tanto nella sfera personale della vita, quanto in quella professionale.

A fare la differenza, può essere un approccio positivo. Una buona abitudine è ringraziare ogni giorno per quello che abbiamo: ci permette più facilmente di renderci conto che, ogni problema è tuttavia superabile e possiamo riprendere a vivere con serenità la nostra vita.

Certo, qualche piccolo aiuto in ufficio non guasta: oggi vi presentiamo alcuni strumenti per migliorare l’aspetto grafico delle presentazioni e dei fogli di calcolo, ma anche strumenti per non dimenticare nessun appuntamento importante.

In più, un diario per annotare quotidianamente perché dovremmo essere felici ogni giorno.

LEGGI ANCHE: Jove, Google Cemetery e: i digital tool della settimana

Quel tocco in più

free icons digital tool

Vuoi migliorare le tue presentazioni, ravvivare i tuoi fogli o coinvolgere i lettori dei tuoi documenti di Google? Le icone sono sempre la risposta giusta! Con Icons8 puoi aggiungere centinaia di immagini in stili differenti ai tuoi file, per renderli riconoscibili e accattivanti.

Un coach per le conference-call

poised digital tool

Non ti senti abbastanza sicuro durante le riunioni in diretta? Anche questa abilità va allenata e puoi farlo con Poised, un “personal trainer” di comunicazione digitale che fornisce un feedback in tempo reale durante le riunioni online. Il tool funziona con Zoom, Slack, Microsoft Teams e Google Meet.

Lascia il segno

storydoc

Per dare un tocco in più alle tue presentazioni e trasformare diapositive statiche di vendita e marketing in bellissimi slideshow interattivi, puoi provare Storydoc. Aumenterai il coinvolgimento dei clienti e i tassi di conversione, senza aver bisogno di sviluppare nuove competenze di design o coding.

Ricorrenze virtuali

koya digital tool

Sei sei super organizzato ma ti capita spesso di dimenticare compleanni o anniversari che vorresti celebrare, KOYA è il tool che fa per te. Puoi programmare messaggi personali che includano ricordi, url e addirittura regali digitali. Per fare sempre bella figura anche online.

Felici a partire da quello che si ha

daily gratitude journal

Essere grati e ringraziare l’universo può avere incredibili benefici per la salute fisica e mentale.

Aumenta la felicità, aiuta a dormire meglio e allevia la depressione. Ci sono molti modi per praticare allenarsi a provare gratitudine ogni giorno, ma il diario quotidiano è uno dei modi più semplici ed efficaci. Per questo scopo, esiste Daily Gratitude Journal.

proteggere marchio ecommerce

Come fare per proteggere il marchio del tuo eCommerce

Nella serie di articoli di LegalBlink sulle tematiche legali del mondo eCommerce, questa volta parliamo di marchi e della loro tutela.

Internet è uno strumento in grado di fornire molta visibilità a un brand. Tuttavia, tale visibilità espone maggiormente il brand al rischio che questo possa essere utilizzato illegittimamente da terzi.

Il marchio costituisce un patrimonio aziendale. Infatti, è uno strumento comunicativo fortissimo, in grado di permettere alle persone di distinguere prodotti e servizi e di esprimere i valori che contraddistinguono un brand.

Un imprenditore digitale non può correre il rischio che questo importante elemento venga utilizzato illegittimamente da terzi, per questo motivo è fondamentale che effettui la Registrazione del marchio. La registrazione garantisce al titolare un uso esclusivo dello stesso, tutelandolo dalle contraffazioni.

Di seguito analizzeremo che caratteristiche deve avere un marchio per poter essere registrato e come effettuare una registrazione.

LEGGI ANCHE: Vendita B2B e B2C, le differenze che devi conoscere per il tuo eCommerce

Cosà può essere definito “Marchio”

Il marchio in un eCommerce è un elemento in grado di contraddistinguere i prodotti o i servizi forniti da un eCommerce rispetto a quelli forniti da un sito concorrente.

shopping online

Può essere registrato come marchio qualsiasi segno in grado di:

  • distinguere i prodotti o i servizi di un eCommerce da quelli di un concorrente;
  • essere rappresentato graficamente.

L’art. 7 del Codice della Proprietà Industriale (c.p.i) effettua un elenco dei segni idonei a essere registrati come marchi, ovvero:

tutti i segni, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche”.

Quindi, i marchi che possono essere registrati come marchi d’impresa sono i seguenti:

  • Marchio denominativo: il marchio costituito esclusivamente da parole, lettere, cifre o altri caratteri tipografici standard. Le parole, che costituiscono un marchio denominativo possono avere un significato o essere di fantasia (si pensi al marchio “Rolex”);
  • Marchio figurativo: il marchio si compone di elementi grafici, un’immagine o un logo (un esempio noto è la mela della “Apple”). L’elemento grafico può essere combinato anche con una parte testuale (es. “Barilla”).
  • Marchio di forma: alcune volte la funzione distintiva è individuabile nella forma del prodotto o nella sua confezione (es. bottiglia della “Fanta”). Tuttavia, per poter essere registrata come marchio tale forma dovrà possedere una mera funzione distintiva e non una connotazione tecnica o artistica.
  • Marchio di colore: il marchio può essere costituito esclusivamente da un colore o una combinazione di colori (un esempio il colore “Blu Tiffany”).
  • Marchio di suono: il marchio costituito da una melodia, da un motivetto musicale o da una sequenza di suoni, come ad esempio il suono caratterizzante l’avvio del sistema operativo “Windows”.
  • Marchio olfattivo: il marchio costituito da una fragranza (es. profumo di erba tagliata per la vendita di palline da tennis).

I marchi che più comunemente sono oggetto di registrazione negli eCommerce sono i marchi denominativi e figurativi.

Requisiti che il marchio deve avere per poter essere registrato

Il marchio per poter essere oggetto d registrazione deve possedere le seguenti caratteristiche:

  • Novità

Il marchio non può essere definito nuovo se esso è identico o simile a altri marchi già registrati in precedenza per contraddistinguere prodotti o servizi identici o affini a quelli che vorresti vendere nel tuo eCommerce.

Inoltre, il marchio notorio (marchio noto al pubblico che gode dello stato di rinomanza), oltre a non poter essere utilizzato da terzi per contraddistinguere prodotti e/o servizi identici o affini, non può esser utilizzato da terzi per contraddistinguere anche prodotti e/o servizi non affini (es. non è possibile utilizzare il marchio Coca-Cola per vendere giocattoli).

Tali principi sono definiti all’interno dell’art. 12 c.p.i.

  • Capacità distintiva

La capacità distintiva è disciplinata nell’art. 13 c.p.i., il quale afferma che questa caratteristica viene a mancare quando i marchi siano costituiti esclusivamente da segni o parole divenuti di uso comune (es. Lusso, Extra) o nel caso siano costituiti esclusivamente da denominazioni descrittive dei prodotti o dei servizi venduti, un esempio un eCommerce che vende scarpe non può utilizzare il marchio “Scarpe”.

Attenzione! Per poter avere un marchio con una forte capacità distintiva e che garantisca una tutela nei confronti di terzi, è importante evitare un segno che abbia collegamenti concettuali tra marchio e prodotti e/o servizi ad esso associati.

La registrazione di un marchio debole, ovvero con una correlazione tra il marchio e prodotto e/o servizio, non può impedire ad un competitor l’utilizzo di quel segno.

Per finalità di marketing, potrebbe verificarsi la necessità di registrare un marchio debole. Con il tempo e con l’utilizzo del marchio, esso potrebbe acquistare capacità distintiva, come è avvenuto per esempio al marchio “EstaTHE” o “Lemon Soda”.

  • Liceità e verità del segno

Ai sensi dell’art. 14 c.p.i., i marchi non possono essere contrari alla legge, all’ordine pubblico e al buon costume (un esempio non è possibile registrare come marchio il termine “Mafia”).

I marchi, inoltre, non possono essere decettivi, ovvero in grado di trarre in inganno il pubblico in relazione alla provenienza geografica, la natura e la qualità dei prodotti venduti (es. non è possibile registrare il marchio cotonella per contraddistinguere prodotti che non hanno, nella loro composizione, del cotone).

Consulenza di un esperto e ricerca di anteriorità

Se si desidera registrare un marchio è importante rivolgersi a un consulente esperto. Un esperto è infatti in grado di verificare se la registrazione di un marchio può essere effettuata o meno e se sussiste il rischio che la registrazione possa essere oggetto di contestazione da parte di soggetti titolari di un diritto anteriore.

In primo luogo, è infatti estremamente importante verificare se il marchio ha effettivamente tutti i requisiti sopra enunciati. La presenza di tali requisiti è infatti indispensabile per effettuare la registrazione del marchio del tuo eCommerce e perché essa vada a buon fine.

Il requisito che necessita di un esame particolarmente approfondito è quello della novità. Per verificare che non siano stati registrati marchi uguali o simili al marchio al tuo è importante effettuare una ricerca di anteriorità.

Tale ricerca deve essere effettuata consultando varie banche dati. A titolo esemplificativo la banca dati dell’UIBM, del EUIPO e di TMview.

Tale ricerca permette di individuare se sono già stati registrati marchi uguali o affini al marchio che vorresti registrare e se tale marchio è utilizzato per contraddistinguere prodotti e/o servizi identici o affini a quelli che vorresti vendere nel tuo eCommerce.

Questa ricerca, quindi, permette di verificare che il marchio abbia il requisito della novità e se esso può essere oggetto di registrazione.

Come registrare un marchio

L’esclusività del marchio, derivante dalla registrazione, ha una valenza territoriale.

Per questo motivo è importante stabilire il territorio in cui si ha intenzione di operare nell’eCommerce, e nel quale si desidera tutelare il proprio marchio.

La registrazione può essere effettuata presso:

  • UIBM (Uffizio Italiano Brevetti e Marchi), in questo caso il marchio sarà tutelato solo in Italia
  • EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale), il quale consente la registrazione di un marchio dell’Unione Europea con valenza in tutti i paesi dell’UE
  • Ufficio nazionale, effettua la registrazione del marchio in un determinato Stato, la registrazione avrà valenza nello Stato in oggetto (es. se si desidera registrare il marchio in Cina è possibile rivolgersi al Cina Trademark Office)
  • WIPO (Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale), ufficio dove è possibile richiedere l’estensione internazionale di un marchio. In questo caso è possibile estendere la tutela di un marchio già registrato ad altri paesi che devono essere specificamente indicati.

Un ulteriore elemento da definire è il settore merceologico in cui s’intende operare. La registrazione di un marchio deve essere realizzata in relazione ad una classe, la quale ricomprende determinati prodotti o servizi.

A livello internazionale si prende come riferimento la Classificazione di Nizza, costituita da innumerevoli classi merceologiche che contraddistinguono prodotti e servizi. L’uso esclusivo è tutelato solo per la vendita dei prodotti o servizi della classe/i oggetto di registrazione. Quindi due marchi simili possono coesistere qualora i prodotti o i servizi ad essi corrispondenti non siano affini.

Attenzione! Una volta effettuata la registrazione del marchio per determinate classi non sarà più possibile estendere quella registrazione per altre classi. Sarà quindi necessario effettuare una nuova registrazione.  Nel caso tu abbia intenzione, nel prossimo futuro, di espandere il tuo eCommerce ad altre classi merceologiche potrebbe essere conveniente effettuare un’unica registrazione ricomprendendo tutte le classi di tuo interesse.

Tutela del dominio

Un ulteriore beneficio che apporta la registrazione del marchio, utile specialmente per chi detiene un eCommerce, è la possibilità di tutelare il proprio nome a dominio.

L’art. 22 del c.p.i. a tal riguardo enuncia quanto segue:

È vietato adottare come ditta, denominazione o ragione sociale, insegna e nome a dominio di un sito usato nell’attivita’ economica o altro segno distintivo un segno uguale o simile all’altrui marchio”

Da ciò ne deriva che in titolare di un marchio registrato può tutelare il dominio del suo eCommerce tramite l’applicazione delle norme sui segni distintivi.

Il nome a dominio viene quindi considerato un vero e proprio segno distintivo meritevole di tutela. L’utilizzo di un nome a dominio, da parte di un terzo, uguale o simile al marchio registrato può trarre in confusione il pubblico sull’effettiva provenienza di quei prodotti o servizi da un eCommerce piuttosto che da un altro.

Mediante la registrazione del marchio anche il dominio riceve tutela. Infatti, qualora un terzo decidesse di registrare un nome a dominio uguale o simile al tuo, preventivamente registrato, potrai pretendere la cessazione del suo utilizzo o la sua riassegnazione.

Conclusioni

In marchio costituisce un importante asset per ogni eCommerce.

Il marchio è l’elemento che permette di:

  • distinguere i prodotti o servizi forniti da un eCommerce
  • rammentare al cliente determinate caratteristiche e qualità dei prodotti venduti nell’eCommerce
  • trasmettere un messaggio ed esprimere i valori che contraddistinguono l’eCommerce

La tutela del marchio è fondamentale se desideri vendere i tuoi prodotti o servizi in un eCommerce.

La registrazione ti garantisce l’uso esclusivo dello stesso. In questo modo avrai gli strumenti e la tutela per poter contestare l’utilizzo illegittimo del tuo marchio da parte di un competitor.

La mancata registrazione di un marchio potrebbe costituire un rischio e non garantire tutela in caso di contraffazione.

Fastly down

Internet Down: Amazon, Spotify e centinaia di altri siti sono irraggiungibili

Tantissimi siti e servizi non sono accessibili o stanno registrando rallentamenti, tra cui Reddit, Spotify, Twitch, Stack Overflow, GitHub, gov.uk, Hulu, HBO Max, Quora, PayPal, Vimeo, Shopify, Stripe.

In down anche i portali di news come CNN, The Guardian, The New York Times, BBC e Financial Times.

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La causa sarebbe un guasto a Fastly, un popolare provider CDN, secondo un product manager del Financial Times. Fastly ha confermato di avere dei problemi al momento: si tratterebbe di una global CDN disruption che riguarderebbe tutto il mondo.

Stiamo indagando sul potenziale impatto sulle prestazioni dei nostri servizi CDN“, ha dichiarato l’azienda, per poi confermare che il problema è stato indentificato e che sarà presto implementata una soluzione.

down detector

DownDetector, che monitora le prestazioni dei siti web e delle applicazioni web seguendo le segnalazioni di rallentamenti e stop sui social media, ha rivelato l’enorme portata dei problemi. Più di 4.000 persone hanno contemporaneamente segnalato problemi di accesso ad Amazon, secondo i dati del servizio.

Nel frattempo, 3.500 persone hanno affermato di non riuscire a visitare Twitch e quasi 10.000 hanno lamentato problemi di accesso a Reddit, ogni minuto.

Cosa sono le CDN

Le CDN sono una parte fondamentale dell’infrastruttura internet. Queste aziende gestiscono reti globali di server per migliorare le prestazioni e l’accessibilità dei servizi web. Le CDN agiscono come server proxy e mettono in cache alcuni dati a disposizione dell’utente finale.

Per esempio, un contenuto multimediale è spesso memorizzato nella cache di un server CDN locale in modo che non debba essere recuperato sul server originale ogni volta che un utente carica una pagina web.

Nel corso del tempo, i CDN hanno iniziato ad aggiungere altre caratteristiche, come il bilanciamento del carico, la protezione DDoS, i firewall delle applicazioni web e diverse caratteristiche di sicurezza.

I CDN popolari includono Fastly, Cloudflare, CloudFront su Amazon Web Services e Akamai.

Fastly, in particolare, è abbastanza popolare: l’azienda è diventata pubblica nel 2019 e le azioni Fastly sono attualmente scambiate a 48,06 dollari, in calo del 5,21% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.

Il problema di oggi non si limita a un data center in particolare: Fastly l’ha definita una “interruzione CDN globale” e sembra che stia colpendo la rete della società a livello mondiale.

 

barbara carfagna a N-Conference

Gli algoritmi ci privano della libertà? Intervista a Barbara Carfagna

Nel viaggio alla scoperta delle aziende e delle persone Unbreakable, che sono state in grado di reinventarsi e superare le difficoltà grazie alla tecnologia, Mirko Pallera, CEO e founder di Ninja, ha incontrato Barbara Carfagna, giornalista, conduttrice e autrice Rai, conosciuta la grande pubblico anche per la trasmissione “Codice, la vita è digitale“.

Durante la chiacchierata, Barbara ha raccontato a Mirko degli inizi della sua carriera e delle prime collaborazioni importanti, ma anche di chi e che cosa l’ha ispirata a diventare giornalista televisiva.

Ha anche svelato la sua personale formula per essere Unbreakable, che non passa per forza attraverso un percorso stabilito da seguire pedissequamente; piuttosto, dalla capacità di cambiare rotta per non infrangersi.

Mi sono fatta un’idea“, ha detto Barbara, “che non bisogna necessariamente avere le idee così chiare e stabilire un percorso immutabile da seguire. Siamo in un’epoca in cui, di fatto, molto è nella capacità di cambiare rotta. Bisogna sapere dove si vuole andare, ma poi il percorso può essere ricostruito a posteriori. Questo è un modo anche per non infrangersi“.

>> Iscriviti al canale Unbreakable Tour per seguire tutte le tappe del viaggio alla scoperta delle aziende indistruttibili <<

In occasione di N-Conference, il Business Visionary Event targato Ninja, trasmesso online il 27 e 28 maggio dagli studi di Fandango Club, abbiamo incontrato ancora Barbara (che ha tenuto il Keynote “Il Codice della vita Digitale”) e le abbiamo fatto qualche domanda sulla sua visione delle tecnologie nel mondo attuale (e per il futuro) e sull’approccio europeo ai nuovi sistemi di controllo dei dati biometrici.

Secondo te, oggi ha ancora senso fare una netta distinzione tra “vita reale” e “vita digitale”?

No, secondo me non ha senso fare questa distinzione netta, perché negli ambienti connessi, quelli che il filosofo Luciano Floridi chiama “infosfera”, in realtà noi viviamo già onlife, cioè eternamente connessi. Con il 5G avremo anche una simultaneità tra ciò che accade nel reale e ciò che accade online e, soprattutto, ogni cosa che accade nel virtuale avrà un effetto immediato sul reale e ciò che accade nel reale avrà effetto sulla vita reale.

Possiamo dire che siamo un po’ esseri “anfibi”, che vivono a metà e costantemente in una dimensione dentro e fuori internet.

Quando arriverà il 6G, che ingloberà internet negli oggetti ed eliminare visori e interfacce, vivremo totalmente immersi nell’onlife.

intervista a barbara carfagna

L’Unione Europea si sta muovendo per regolamentare con accuratezza l’uso dell’intelligenza artificiale e del video controllo. Credi che sia un limite al progresso o è un aspetto positivo?

Penso che, per ora, possa essere considerata una cosa positiva. Basti vedere cosa sta accadendo in Cina con il social credit.

È come se fosse un gioco a punti: si nasce, per esempio, con mille punti e poi, man mano che si commettono degli atti, che possono essere anche solo sporcare per terra, riconosciuti da una webcam, il sistema automaticamente scala questi punti.

Ovviamente si parla di gettare una carta a terra fino ad arrivare al punteggio massimo se si uccide qualcuno, ma nel mezzo si perdono alcuni vantaggi sociali, compresa la possibilità di viaggiare. Diventa molto difficile, non so neanche se sia possibile, recuperare questi punti.

Quando si arriva a esaurire i punti, la pena è la disconnessione, che è vista come l’ergastolo perché, se viviamo nell’infosfera, e siamo eternamente onlife, essere disconnessi significa essere fuori dal mondo e dalla società.

Anche in tanti altri posti del mondo, il riconoscimento facciale può essere utilizzato per obiettivi commerciali molti spinti o anche di indirizzamento dei comportamenti, e questo non è visto dalle nostre democrazie e dalla cultura europea come un qualcosa di democratico, perché sono tutti procedimenti che avvengono in maniera poco consapevole e poco visibile.

Penso quindi che la strada intrapresa dall’Europa sia corretta, per il momento. Bisogna certamente cercare di limitare le tecnologie come il riconoscimento facciale ad alcuni casi in cui è davvero utile, come nella lotta alla criminalità, per esempio nell’individuazione dei ricercati.

Come fare per “tenere il buono e non buttare via tutto”? Questo è un problema che ancora nessuno è riuscito a risolvere.

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Cosa si intende per “datacrazia”? E che impatto ha il fenomeno per l’umanità?

Datacrazia è un termine che ha inventato il sociologo Derrick De Kerckhove, e può essere un fenomeno positivo se riusciamo a immettere concetti democratici nel digitale.

Per esempio, come ha fatto l’Europa, con la creazione del pacchetto di regole che comprende il Digital Markets Act, il Digital Services Act, Gaia X, come bacino di dati dei cittadini europei, seppur estratti da big tech straniere, e la GDPR, che ci hanno già “copiato” in diversi parti del mondo.

In questo senso, possiamo creare un mercato e una libera circolazione dei dati positiva per le industrie e per le aziende, per il valore che viene ridistribuito rispetto alla centralizzazione delle big tech che lo detengono in toto.

Invece, la Datacrazia può essere una dittatura se noi otteniamo dei sistemi che ci tolgono la libertà, un po’ come quello cinese sul social credit e un po’ come quello delle big tech che possiedono tutti i dati e che magari orientano i nostri comportamenti senza la nostra consapevolezza.

>> Viaggia assieme a Mirko Pallera sul Ninja Van per scoprire le aziende Unbreakable. Iscriviti qui <<

Amazon, 3.000 assunzioni in Italia a tempo determinato nel 2021

3.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato in Italia nel 2021. Amazon annuncia il piano di reclutamento straordinario, per un investimento totale di 350 milioni di euro.

Le nuove assunzioni, distribuite su 50 sedi, saranno indirizzate soprattutto verso l’area nord del Paese, portando il numero totale dei dipendenti da 9.500 a 12.500.

Diverse le opportunità promosse dal gigante dell’eCommerce, anche per chi desidera cambiare lavoro o per chi è alla ricerca di prima occupazione, ampliando le prospettive non solo al settore imballaggi e logistica, ma anche a figure manageriali.

“Siamo aperti a tutti i tipi di talenti e di istruzione – sottolinea il Country Manager di Amazon.it e Amazon.es Mariangela Marseglia – Dai linguisti agli ingegneri, ma anche possibilità di stage per ruoli manageriali”.

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amazon

I settori in cui è possibile candidarsi

Imballaggio e spedizione delle merci, quindi, ma anche marketing, finanza e innovazione tecnologica.

«La crescita del digitale è un’occasione di ripartenza per il Paese e noi vogliamo dare il nostro contributo – aggiunge Mariangela Marseglia – Investire nella digitalizzazione del Paese significa sostenere opportunità di crescita attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro, formazione abilitante per i nostri dipendenti, e opportunità di sviluppo per le Piccole e medie imprese italiane che utilizzano i nostri servizi per vendere i loro prodotti in Italia e all’estero».

Il piano di reclutamento ha coinciso con l’annuncio dell’apertura di due centri di distribuzione a Novara e Cividate al Piano, di un centro di smistamento a Spilamberto, 11 depositi di smistamento in Piemonte, Trentino-AltoAdige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Marche.

Il piano strategico di sviluppo si accompagna alla recente presentazione dell’European Innovation Lab a Vercelli, “per sviluppare e implementare nuove tecnologie per accrescere ulteriormente la sicurezza dei propri dipendenti”.

Sicurezza, inclusione, upskilling e progetti di formazione sarebbero, secondo l’azienda, le linee guida delle politiche di gestione del lavoro, tali da garantire la certificazione “Top Employer Italia 2021” per “tutte le attività nel Paese, dai magazzini di distribuzione ai centri di sviluppo”, secondo quanto dichiarato da Mariangela Marseglia, sebbene nell’ultimo anno negli Usa e in Europa si siano verificati i primi scioperi nazionali, sostenendo la necessità di condizioni di lavoro e di salario migliori.

“Negli ultimi dieci anni, Amazon è diventata uno dei più importanti creatori di posti di lavoro in Italia”, insiste Stefano Perego, VP EU Customer Fulfillment Amazon.

E aggiunge: “In Amazon, mettiamo la sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti al centro della nostra attività, offrendo opportunità professionali stabili e ben retribuite. La diversità e l’inclusione sono una parte essenziale del nostro business e assumiamo persone con ogni tipo di esperienza e istruzione che possono accedere a opportunità di crescita”.

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best ad copertina

Greenpeace, KLO e Burger King: i migliori annunci stampa di maggio

Molte delle campagne online in questo periodo fanno riferimento alla ripartenza: si torna a viaggiare, magari accompagnati da suggestive note che rendono più magica l’atmosfera in auto; si torna a incontrare le persone care, ai meeting di lavoro e, forse con un po’ di timore, a confrontarsi con gli spazi affollati.

Nessuno di noi è impressionato da annunci “banali”: siamo più colpiti quando il messaggio ci raggiunge e ci provoca emozioni come entusiasmo e allegria, ma anche come smarrimento o con la classica sensazione del “pugno nello stomaco“.

Forte, fortissima è, in questo caso, la potenza delle immagini: il successo di un annuncio stampa sta tutto lì, nel riuscire a catturare la nostra attenzione con un accostamento vincente di rappresentazioni grafiche e parole. E quando la creatività esplode, non possiamo fare a meno di fermarci a osservarla.

Ecco la nostra selezione di annunci stampa del mese di maggio, raccolti in giro per il mondo proprio per voi.

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KLO – Pump up the horses

Visual molto accattivante per la campagna di KLO, gestore di oltre 60 stazioni di servizio per il rifornimento in Ucraina. La campagna strizza l’occhio agli amanti della forma fisica: come noi amiamo un corpo atletico e muscoloso, così possiamo “pompare i cavalli” del nostro veicolo con il carburante adeguato.

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klo oil campaign 04Advertising Agency: Michurin creative agency, Kyiv, Ukraine
Creative Production Agency: Looma

Burger King – Feeling uncomfortable?

Che sensazioni ti suscita l’idea di trovarvi in mezzo alla folla? Beh, se ti senti a disagio, è perfettamente normale, secondo la campagna spagnola di Burger King.

Le foto degli annunci stampa sono, per fortuna, di qualche tempo fa: oggi, per assaggiare il miglior panino della città ed evitare l’affollamento, è sufficiente ordinare comodamente dall’auto.

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Advertising Agency: DAVID Madrid, Spain
Global CCO & Partner: Pancho Cassis
Global COO: Sylvia Panico
Executive Creative Director: André Toledo, Saulo Rocha, Edgard Gianesi
Creative Director: Fred Bosch, Rogério Chaves, Fabrício Pretto
Copywriter: Guilherme Pinheiro, Tito Rocha
Art Director: Pedro Sattin
Account: Luiza Prata Carvalho, Carolina Vieira, Lucila Mengide, Rafael Giorgino, Juliana Chediac
Media: Márcia Mendoça, Felipe Braga, Renata Oliveira
Strategic Manager: Patricia Urgoiti
Producer: Diego Baltazar

Greenpeace – Save My Soul

La campagna di Greenpeace diffusa in Austria mostra il grande, grandissimo potere che si nasconde dietro un dito. Si può combattere contro l’estinzione delle specie, e lasciare il segno, contribuendo con un semplice SMS.

Gli animali in pericolo ci ameranno per questo.

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Advertising Agency: DDB Wien, Vienna, Austria
Executive Creative Director: Thomas Tatzl
Executive Creative Director: Andreas Spielvogel
Creative Director: Babette Brunner
Art Director: Marina Mrvka
Copywriter: Jakob Paulnsteiner

Océano FM – Music Drives You

Nonostante i progressi nel campo delle vetture driverless, guidare è ancora una delle attività manuali più frequentemente associate alla libertà, al cambiamento, all’avventura e al viaggio.

E, come ogni avventura che si rispetti, ha bisogno della sua colonna sonora. La campagna di Océano FM in Uruguay utilizza alcuni famosissimi volti del panorama musicale mondiale come compagni di viaggio per i nostri spostamenti.

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Advertising Agency: Amén, Montevideo, Uruguay
Ccd: Nacho Vallejo
Cd: Mathias Gamarra
Cd: Carolina Gelfont
Copywriter: Rodrigo Gastan
Art Direction: Felipe Garat
Producer: Mikaela Corengia
Photography: Eugin Cöre
Chief Planner: Milena Guillot
Head Accounts: Joaquina Iribarren
Accounts: Lucia Mainardi

OYO Hotels & Homes – Every Jab Bridges The Gap

Uno dei settori più colpiti dalle restrizioni è, senza dubbio, quello dell’hospitality.

L’annuncio di OYO Hotels è un invito alla vaccinazione, così da riprendere più velocemente a incontrare le persone che amiamo e da cui siamo dovuti rimanere a distanza, ma anche i colleghi di lavoro per far ripartire gli affari. Ogni vaccinazione “ci avvicina” agli altri.

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Copywriter: Jatin Sangwan
Art Director: Tanushree Majumder
Creative Director: Rajat Agarwal
Copywriter: Satabisha Bhaumik
Creative Head: Prateek Suri
Copy Lead: Anissha Majumder
Global Brand Head: Mayur Hola

piattaforma eLearning

Come scegliere la piattaforma eLearning giusta per la tua azienda

  • Orientarsi nel mondo dei fornitori di piattaforme eLearning non è semplice;
  • Scegliere una corretta piattaforma eLearning per la propria azienda è un momento decisionale molto importante;
  • Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata e Realtà Virtuale sono le tecnologie da tenere d’occhio che guideranno l’eLearning del futuro.

 

La scelta della piattaforma eLearning da introdurre nei processi organizzativi è un passaggio cruciale in azienda.

L’eLearning ha modificato le regole della formazione: rappresenta infatti l’unione tra l’“apprendimento tradizionale” (in presenza) e quello technology based (mediato dal computer). La fusione di queste due anime consente di creare percorsi formativi innovativi, efficaci e sempre disponibili.

Elliott Masie, esperto di tecnologia educativa a cui è stato attribuito il merito di coniare l’espressione “E-Learning”, descrive l’apprendimento online come “l’uso della tecnologia per progettare, distribuire, selezionare, amministrare, supportare e diffondere la formazione.

Le aziende stanno adottando sempre più frequentemente percorsi formativi in modalità eLearning, traendone numerosi vantaggi.

L’eLearning, infatti, garantisce:

  • un aggiornamento continuo e in tempo reale, consentendo alle aziende di essere sempre competitive;
  • il monitoraggio efficace e tracciato del percorso di apprendimento delle risorse umane, permettendo agevolmente di modificare il percorso qualora i risultati raggiunti non fossero quelli sperati;
  • innovazione tecnologica nel processo di apprendimento e consolidamento delle digital skill;
  • riduzione dei costi in ottica di lungo termine. Dopo un primo investimento tecnologico iniziale, si ottiene una drastica riduzione dei costi legati alla movimentazione dei dipendenti e dei docenti, abbattendo le distanze e creando un ambiente tecnologico, innovativo e partecipe.

piattaforma eLearning

Come scegliere una piattaforma eLearning

Sistemi LMS e LCMS

Scegliere una corretta piattaforma eLearning per la propria azienda è un momento decisionale molto importante. La scelta del miglior LMS (Learning management system) si fonda su 5 punti chiave.

1. Identificazione del target

Occorre identificare chi è il pubblico a cui si rivolge la formazione. Nel caso aziendale, è necessario identificare un LMS che consenta di formalizzare i processi di apprendimento sia per i nuovi assunti sia per i dipendenti storici, e che consenta un costante monitoraggio dei percorsi di apprendimento.

Identificare il target di riferimento rende più semplice l’individuazione delle caratteristiche che la piattaforma eLearning deve avere.

2. Focalizzare le funzionalità più importanti

Dopo aver determinato il target, occorre identificare le feature chiave che sono necessarie per l’organizzazione.

Una buona piattaforma eLearning deve:

  • essere facile da utilizzare: più è intuitiva, più è semplice da usare, rendendo il processo di apprendimento positivo;
  • generare report e statistiche: verificare il processo di apprendimento, generando una reportistica che documenti l’efficacia della formazione (percentuale di corsi svolti, test superati, materiale scaricato etc.) è uno dei requisiti fondamentali;
  • essere integrabile: se la piattaforma è facilmente integrabile con sistemi gestionali già inseriti in azienda e, quindi, accessibile da touch point già interiorizzati dal target, migliora la fruibilità della formazione e crea un’esperienza utente ottimale. La soluzione ideale potrebbe essere quella di utilizzare il Single-Sign-On (SSO) per permettere l’accesso a tutti i sistemi web aziendali con una sola username e password;
  • conforme alla tecnologia SCORM e xAPI: se la piattaforma rispetta questi elevati standard, è sicuramente una piattaforma di alto livello e tecnologicamente avanzata;
  • contenere portali tematici: creare aree tematiche di approfondimento divise per settori aziendali consente di far circolare conoscenza all’interno dell’organizzazione in modo ordinato e organizzato.

Nel percorso di scelta di una piattaforma eLearning, diventa di fondamentale importanza, altresì, individuare le funzionalità che non sono essenziali per l’organizzazione. Un sistema troppo ricco di funzionalità potrebbe rendere il processo formativo confusionario e ridondante, con una conseguente dispersione dell’attenzione dell’utente e quindi una riduzione dell’efficacia dell’apprendimento.

3. Tecnologia SCORM

Lo SCORM definisce, nell’eLearning, le specifiche relative al riutilizzo, tracciamento e catalogazione degli oggetti didattici (learning object), i “mattoni elementari” con i quali vengono strutturati i corsi. La piattaforma di e-learning ha il compito di dialogare con l’oggetto, interpretando i messaggi che gli vengono passati. Ciò è possibile in quanto SCORM definisce al suo interno le caratteristiche che dovrebbero essere supportate dal Learning Management System (LMS).

La compatibilità della piattaforma si rende necessaria solamente per “capire la lingua” dell’oggetto e, se necessario, per potergli rispondere.

4. Valutare l’LMS corretto

A questo punto, diventa importante analizzare le piattaforme concorrenti e, attraverso apposite checklist, individuare quelle che rispecchiano le effettive esigenze aziendali.

In questa fase, è opportuno interfacciarsi direttamente con i fornitori selezionati per un primo contatto conoscitivo, volto a individuare da subito le piattaforme che sono più in linea con le richieste aziendali. Questo passaggio è importante perché consentirà di passare alla fase di verifica approfondita con più velocità e organizzazione.

5. Verifica del fornitore LMS

Dopo aver selezionato la piattaforma adatta, è buona prassi cercare sul web le recensioni di altri clienti, per indagare ancora meglio sulle reali potenzialità e, soprattutto, sull’assistenza post vendita del prodotto. La piattaforma eLearning deve funzionare sempre e, qualora ci fossero delle problematiche, deve garantire un supporto continuativo e immediato all’azienda.

Scelta del fornitore

Dopo aver considerato tutti i passaggi, si è pronti per scegliere e implementare la piattaforma all’interno dell’azienda.

Per un’azienda è poi di fondamentale importanza capire se occorre affiancare alla piattaforma eLearning LMS anche un sistema LCMS.

LCMS è, infatti, una combinazione tra un LMS e un Sistema di Management dei Contenuti (CMS, Content Management System) ovvero:

  • Learning: i materiali e i contenuti per l’apprendimento;
  • Content: l’insieme di testi, immagini, video, audio, domande e risposte che compongono i corsi online e il materiale per il training (learning object);
  • Management: la gestione di tutti i contenuti collaterali a un corso di formazione ovvero video e materiali didattici;
  • System: alter ego di software.

Per riassumere

Il Learning Management System presidia la distribuzione dei corsi online, l’iscrizione degli studenti, il tracciamento delle attività online. Gli LMS spesso operano in associazione con gli LCMS (Learning Content Management System), che gestiscono direttamente i contenuti, mentre all’LMS resta la gestione degli utenti e l’analisi delle statistiche.

 

piattaforma eLearning

Quale piattaforma eLearning scegliere

Orientarsi nel mondo dei fornitori di piattaforme eLearning non è semplice: esistono numerosi provider e numerose soluzioni per tutte le differenti esigenze di gestione dell’apprendimento delle aziende.

Riportiamo qui di seguito una lista – non esaustiva – di alcuni provider di piattaforme eLearning.

Moodle

Moodle è la piattaforma LMS open source più conosciuta. Creata da Martin Dougiamas nel 2002, può ritenersi “il WordPress dell’LMS”.

È una piattaforma di blended learning (o apprendimento misto) facilmente personalizzabile, volta a creare un ambiente di apprendimento modulare, dinamico e object oriented. Come un vero e proprio CMS, consente di costruire il portale di eLearning più adatto alle esigenze aziendali.

Dopo averla installata e configurata, Moodle è una piattaforma molto intuitiva sia lato formatore che lato discente. I corsi vengono creati direttamente dalla dashboard e per ogni corso è possibile inserire descrizioni testuali, caricare risorse multimediali, inserire test di autovalutazione, comunicare direttamente con i discenti e aggiungere videolezioni “on demand”.

I contenuti che il docente inserirà in piattaforma si dividono in due categorie Risorse e Attività.

Per “risorse” si intende tutto ciò che fa interagire i learner con il formatore (pagine, cartelle, etichette, url etc.), mentre le attività sono tutto ciò che fa interagire il formatore con i learner (chat, compiti, sondaggi, test etc.).

Moodle consente, inoltre, di scaricare e modificare il codice sorgente del servizio, rendendo così possibile l’integrazione con sistemi già esistenti in azienda.

Il caricamento dei video delle lezioni può avvenire tramite il collegamento a provider esterni (YouTube), oppure è possibile caricare il video come materiale allegato alla lezione.

KeyPoint: Opensource (una comunità lo sviluppa costantemente), intuitiva, modulare, object oriented, SCORM, codice sorgente scaricabile.

Credits: Depositphotos #126312830

DynDevice

È un LMS completo di tutte le funzionalità per gestire la formazione aziendale, sia in cloud che in SaaS, basata su tecnologia SCORM. Attraverso DynDevice, è possibile gestire tutto il ciclo di vita del corso di formazione, dalla progettazione alla creazione dei contenuti.

In particolare è possibile:

  • tracciare tutte le attività svolte;
  • rilasciare gli attestati di frequenza del corso;
  • creare un archivio documentale della formazione;
  • utilizzare email e notifiche automatiche.

È inoltre possibile associare la funzionalità eCommerce per la vendita dei corsi stessi attraverso il prodotto CurStore.

I corsi possono essere fruiti da computer o da dispositivi mobile, poiché DynDevice mette a disposizione una mobile app personalizzabile con il logo aziendale.

DynDevice LMS è compatibile con gli standard W3C e utilizza uno SCORM™ Player e xAPI (Tin Can).

I corsisti, inoltre, sono costantemente seguiti e assistiti nei loro percorsi didattici da tutor e mentor.

È una piattaforma completamente made in Italy.

KeyPoint: eCommerce integrato, app mobile, reportistica avanzata, italiana, SCORM, W3C, xAPI, servizio di tutoring.

DoceboLMS

Docebo è la piattaforma eLearning progettata per la formazione aziendale, ideale per tutte le organizzazioni che devono erogare corsi di formazione in modo rapido e snello. Docebo è diffusa in tutto il mondo, venduta in oltre 80 paesi e disponibile in oltre 35 lingue differenti. Offre un sistema formativo scalabile, che le consente di adattarsi sia alle piccole che alle grandi aziende.

L’interfaccia grafica è semplice e moderna e consente di centralizzare, gestire e organizzare le attività di formazione formale, offrendo a dipendenti, clienti e partner un training coinvolgente ed efficace.

Docebo, inoltre, supporta in modo naturale l’apprendimento degli utenti nel flusso di lavoro, creando una cultura di social learning e di condivisione delle conoscenze. Grazie all’AI, gli asset condivisi raggiungono le persone realmente interessate a quei contenuti.

È dotata di un Virtual Coach, anch’esso basato su intelligenza artificiale che interagisce con gli utenti attraverso un’interfaccia utente interattiva e consente di fornire risposte immediate alle loro domande.

Grazie all’utilizzo di sistemi automatizzati, Docebo riduce al minimo il margine di errore e consente agli addetti ai lavori di concentrarsi sui processi di apprendimento e meno sui processi amministrativi.

Anche Docebo, come DynDevice, ha una app per l’erogazione dei contenuti formativi.

KeyPoint: AI, social learning, virtual coach, per aziende, app mobile, intuitiva.

Credits: Depositphotos #56691005

Skilla

È una completa piattaforma eLearning, sviluppata da Amicucci Formazione, che consente di gestire in un solo ambiente tutto il ciclo di formazione aziendale.

Con SkillaHub si possono progettare corsi, gestire aule e webinar, aggiornare il curriculum formativo del lavoratore, selezionare alcuni corsi già presenti nell’ampio catalogo formativo di Skilla, da integrare nell’ambiente aziendale.

Con Skilla si possono erogare e gestire contenuti formativi per differenti target aziendali: personale interno, rete commerciale, clienti e partner.

Anche Skilla consente il tracciamento dettagliato (e certificato) di tutta l’attività formativa ed è dotata di un’interfaccia grafica moderna e personalizzabile in funzione del corporate branding aziendale.

Tra le varie funzionalità, troviamo anche il modulo “gamification“, utile per favorire la costante interazione degli utenti.

Skilla ha introdotto anche il modulo storytelling che la distingue dalle piattaforme competitor. Con questo modulo, si possono condividere storie e narrazioni in azienda, in ottica di formazione e comunicazione. Chi partecipa racconta storie reali o di fantasia legate all’applicazione di un valore aziendale: ogni utente può raccontare la sua storia, votare le storie dei colleghi e interagire con i colleghi stessi.

KeyPoint: gamification, storytelling, white labeling, un ambiente per tutto il ciclo di formazione, Made in Italy.

Credits: Depositphotos #70310707

Non solo LMS, l’evoluzione delle piattaforme Learning

Skillato

Skillato è una piattaforma gamificata e mobile-first di comunicazione e formazione continua, per il miglioramento delle performance aziendali attraverso la creazione di Engagement.

Non è solo un LMS, ma è una soluzione completa che consente di coinvolgere tutti i collaboratori (dipendenti, agenti, venditori, etc.), aumentando le loro competenze, aggiornandoli sull’impresa e premiandoli per i miglioramenti delle loro performance. In poco tempo, è possibile creare e distribuire nuovi contenuti, già ottimizzati per la fruizione da smartphone attraverso un editor semplice e intuitivo.

Le strategie di Gamification, User-Centered Design e Design Comportamentale consentono elevati livelli di coinvolgimento e partecipazione dei collaboratori.

Skillato ha l’obiettivo di:

  • migliorare continuamente le competenze, grazie al continous learning;
  • creare tanti micro-momenti di formazione, di pochi minuti, per un lungo periodo di tempo per creare lean learning e aumentare la knowledge retention;
  • reagire rapidamente alle azioni dei competitor, creando e facendo fruire velocemente contenuti appositi;
  • stimolare e premiare miglioramenti delle performance di business (esterne alla piattaforma), anche offrendo automaticamente contenuti motivazionali e correttivi quando le performance non saranno soddisfacenti.

KeyPoint: microlearning, gamification, mobile first, design comportamentale.

Articulate

Articulate 360 è un servizio che comprende diversi software, flussi di aggiornamenti e contenuti per la creazione dei corsi.

È un sistema articolato, che comprende una serie di app per lo sviluppo di corsi elearning. Ogni corso è visibile da tutti i dispositivi grazie a un player 100% responsive. Infatti, i corsi si adattano automaticamente ai vari schermi: Computer, Tablet e Smartphone.

Articulate punta sulle potenzialità del lavoro di squadra. I contenuti creati vengono condivisi con tutti i vari membri del team, permettendo a ognuno di loro di caricare template e condividere gli elementi di ogni corso.

Lato amministrativo, Articulate 360  permette anche la gestione, da un unico pannello di controllo, di utenti, attivazioni e fatturazione.

Articulate si compone dei seguenti moduli:

  • Storyline 360: consente di creare e pubblicare corsi attraverso l’utilizzo di template predeterminati in ottica mobile first;
  • Rise 360: è un vero e proprio sistema di authoring, che consente di creare in modo semplice e intuitivo contenuti formativi, come video e quiz, con una struttura a blocchi con funzionalità drag and drop;
  • Content library: è una libreria in continua espansione con oltre 5 milioni di immagini e modelli di presentazioni personalizzabili, progettati da professionisti;
  • Review 360: consente di raccogliere e condividere i feedback di tutti i contenuti formativi attraverso una semplice app Web.

KeyPoint: responsive 100%, sistema integrato, libreria di contenuti sempre aggiornata.

SAP Litmos Training

Anche SAP ha creato il suo sistema di gestione dell’apprendimento, denominato SAP Litmos Training e rivolto ai dipendenti dell’aziende (ma esistono anche i moduli per la rete vendita, i partner e i clienti).

Il sistema è accuratamente progettato per il successo della formazione ed è studiato per le aziende moderne. L’intero processo è orientato verso le esigenze di formazione di un dipendente: in questo modo è possibile considerare le esigenze individuali, identificando allo stesso tempo gli aspetti fondamentali per tutta la forza lavoro.

Le soluzioni SAP Litmos sono basate sul cloud e sono in grado di unire formazione virtuale, in classe, tramite mobile e sui social, consentendo ai responsabili della formazione e ai team delle risorse umane di collaborare al fine di elaborare, distribuire a livello globale e monitorare corsi di formazione basati sul web, oltre a programmare e seguire l’andamento delle lezioni tenute dai docenti.

Con SAP Litmos è possibile:

  • accedere alle informazioni dei corsi in qualsiasi momento, ovunque e su tutti i dispositivi;
  • scalare il sistema in funzione della dimensione della forza lavoro aziendale da formare;
  • implementarlo in pochi minuti, anche qualora si prevedesse di integrarlo con altri sistemi come CRM, ERP o HR, attraverso apposite API;
  • monitorare le assegnazioni e il completamento dei corsi, verificare quelli più seguiti e quelli che invece necessitano di miglioramenti;
  • coinvolgere e motivare gli utenti con attestati, punti e badge basati sulle attività svolte da ciascuno sulla piattaforma (gamification).

KeyPoint: cloud, api, scalabile, gamification, integrabile con sitemi gestionali già presenti in azienda.

LEGGI ANCHE: L’Italia guarda al futuro e punta sulla formazione con Rinascita Digitale

piattaforma eLearning

Ninja for Business

Se poi vuoi avere corsi già pronti in una piattaforma di alto profilo che ti permetta di monitorare tutta la formazione, puoi affidarti a Ninja for Business, il Talent Manager “All Inclusive” per la trasformazione digitale delle aziende.

Con Ninja for Business è possibile:

  • ottenere percorsi di apprendimento personalizzati;
  • monitorare i risultati con statistiche avanzate per studiare le performance dei collaboratori;
  • ricevere assistenza tecnica e didattica e Customer Support Business per ogni esigenza aziendale;
  • avere a disposizione un’offerta didattica su Digital Marketing, Social Media Marketing e Digital Business;
  • fruire di materiali didattici sempre disponibili e contenuti aggiornati allo “stato dell’arte”.

KeyPoint: microlearning, reportistica avanzata, per aziende.

Piattaforma eLearning: i topic per il futuro da tenere in considerazione

I trend topic per il futuro delle piattaforme eLearning prevedono:

  • una forte attenzione al social learning, che permetterà agli esperti di creare e condividere in modo agevole i propri contenuti. Insieme al social learning, si farà sempre più ricorso a sistemi evoluti e intelligenti di content curation, al fine di creare cataloghi personalizzati;
  • lo sviluppo di piattaforme eLearning basate su Intelligenza Artificiale, utile per per personalizzare e customizzare sempre di più i percorsi formativi. Inoltre, si introdurranno nuove figure da affiancare ai discenti: i digital coach. Il loro compito sarà segnalare agli utenti nuovi contenuti formativi, incoraggiarli al completamento dei corsi e supportarli rispondendo alle domande;
  • un ricorso sempre più frequente al mobile learning e alle applicazioni di Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR);
  • un forte utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per tutte le attività di progressione e sviluppo delle competenze (upskilling) e per la riqualificazione (reskilling) del personale. Secondo Infosys, l’AI è percepita come una priorità strategica a lungo termine per l’innovazione dal 76% delle aziende;
  • il lifelong learning: una formazione basata sull’apprendimento continuo che segua i mutamenti del contesto in cui l’azienda opera;
  • adaptative learning: la formazione si baserà sullo sviluppo di percorsi che rispondano realmente alle specifiche esigenze formative delle persone, ovvero esperienze “su misura”, essenziali per l’avanzamento di carriera. Attraverso l’analisi adattiva, è possibile mappare le abilità e le competenze dei dipendenti in base ai loro interessi e alle aree di top performance.

Quang Ngo Dinh

Perché la connessione a banda larga è vitale per l’economia e per la ripresa economica

N-Conference, il Business Visionary Event targato Ninja, ha celebrato le Unbreakable Companies, aziende e persone capaci di sopravvivere alla crisi grazie alla voglia di innovare e guardare oltre le difficoltà.

L’evento è stato trasmesso in diretta il 27 e il 28 maggio 2021 dagli studi di Fandango Club Creators.

Al centro dell’evento sono state quelle realtà in grado di reinventarsi, esplorando nuovi modi di stare sul mercato. Ma è stata anche l’occasione di conoscere e imparare da chi è in grado di trasformare gli ostacoli in opportunità e agire fuori dagli schemi per dominare il futuro.

La prima parte della prima giornata è stata dedicata a contenuti verticali sulla Technology, powered by TIM, per scoprire insieme le nuove opportunità dell’AI e del Machine Learning per il business, il Martech e l’Automazione dei processi di vendita e customer support, e familiarizzare con parole chiave del “futuro presente”, come Blockchain, Cryptocurrency, AR & VR.

Quang Ngo Dinh, VP Consumer Market TIM, ha partecipato a N-Conference con uno speech dal titolo “Gigabit Society & Smartlife, l’eredità della pandemia sulle abitudini quotidiane“, durante il quale ha analizzato come la pandemia abbia stravolto per sempre le abitudini quotidiane, ridefinendo i confini tra lavoro, studio e vita privata, dallo smart working alla didattica a distanza fino al tempo libero.

Quang Ngo Dinh

Per noi è stata l’occasione perfetta per intercettarlo e fargli qualche domanda sulle potenzialità della connessione come fattore abilitante di altre tecnologie.

LEGGI ANCHE: N-Conference: agenda e ospiti delle due giornate del Business Visionary Event

Secondo te, come avremmo vissuto questo periodo di restrizioni senza il digitale e la possibilità di rimanere in contatto attraverso le connessioni?

Difficile dirlo, perché ormai il digitale fa parte delle nostre vite, ma ho paura che questo periodo sarebbe stato molto simile alla grandi epidemie del passato.

Invece, questo è stato sicuramente un periodo molto difficile per tutti, ma il digitale ha consentito alle persone di portare avanti molti aspetti della propria vita: lavorare, studiare, rimanere in contatto con i parenti e magari ricevere assistenza medica a distanza, grazie alla connessione. E abbiamo avuto la possibilità di non abbandonare anche aspetti più ludici, come guardare film e serie tv in streaming, acquistare oggetti online, fare la spesa. Insomma, gesti quotidiani che sarebbero stati totalmente impossibili senza la connessione.

In qualche modo, il digitale ci ha aiutato a continuare a vivere in un contesto molto difficile.

realtà virtuale

Dal tuo punto di vista, quali sono le tecnologie che il 5G sarà in grado di abilitare, e cosa possiamo aspettarci per dopo?

Il 5G abilita certamente settori più tecnologici, come l’immersive gaming, che consente di giocare in modo più immersivo con esperienze tutte nuove, e come l’e-health, con la possibilità di eseguire interventi chirurgici a distanza.

Ma impatta anche su settori considerati più tradizionali, come il manufactoring e l’agriculture, perché grazie al 5G si possono applicare tecnologie che rivoluzionano settori che tecnologicamente sono più indietro. Tutto questo è già realtà, come la guida da remoto e altre tecnologie in fase di sperimentazione.

Per il futuro, è molto difficile immaginare cosa accadrà: può essere rischioso azzardare delle previsioni. Basti pensare a cosa è successo con il 3G, prima, (chi si sarebbe aspettato prodotti come l’iPhone e l’ecosistema delle app?) e il 4G, poi, con innovazioni come YouTube e i Social Media che hanno abilitato tutto il mondo a sfruttare tecnologie che neppure immaginavamo.

È un po’ il bello di ogni salto tecnologico.

In che modo una connessione veloce può diventare un fattore abilitante per altre tecnologie, ma soprattutto per la ripartenza economica del Paese?

La connessione è ormai vitale per l’economia e anche per la ripresa economica.

Intanto perché mette in contatto aziende, imprese e persone, ma soprattutto digitalizza processi, fa nascere nuovi modelli di business, nuovi modelli di intrattenimento e, se vogliamo, nuovi modelli di vita.

Ormai è quindi una necessità a cui non si può rinunciare, un bene primario quanto l’acqua e l’elettricità. La connessione digitale a banda larga è ormai essenziale per noi, per la nostra impresa, per il nostro Paese, per tutto il mondo.

Facebook lancia l’API Messenger per gli utenti Instagram

È disponibile per tutte le aziende e i brand l’ l’API Messenger per interagire con gli utenti su Instagram. Con tale connessione, sarà possibile, quindi, gestire le attività di messaggistica su WhatsApp, Facebook Messenger, Apple Business Chat e Instagram Direct in un’unica piattaforma.

In occasione di F8 Refresh, la conferenza annuale degli sviluppatori, Facebook ha svelato il lancio di API Messenger per Instagram. Dopo una fase di beta test, partita lo scorso ottobre dedicata a 300 sviluppatori e 700 brand, ora la funzionalità sarà disponibile prima per tutti gli sviluppatori a livello globale, con un approccio graduale per le aziende: nella prima fase, account Instagram con un numero di follower superiore a 10.000 e inferiore a 100.000 potranno connettersi all’API, che a luglio sarà estesa ad account con follower compresi tra 1.000 e 100.000 a luglio. I rimanenti entro il terzo trimestre.

Tale integrazione rappresenta un significativo passo in avanti nel modo in cui le aziende possono sfruttare la più ampia serie di strumenti offerti da Facebook.

Instagram, da social network a social commerce

Instagram, da social si è da tempo evoluta in una vera piattaforma di business. In base agli analytics interni, ogni giorno 200 milioni di persone accedono ai profili aziendali su Instagram, quindi 150 milioni di persone chattano con le aziende su Instagram ogni mese. Secondo Facebook, le conversazioni quotidiane tra persone e aziende su Messenger e Instagram sono aumentate del 40% nell’ultimo anno. Non sorprende quindi la maggiore attenzione al tema della messaggistica su Instagram in prospettiva aziendale.

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Una funzionalità in sostegno del Customer Relationship Management

Con le nuove funzionalità di Instagram, le aziende possono integrare messaggi diretti lungo l’intero percorso del cliente: ad esempio offrire consigli direttamente su Instagram, fornire un customer care o fare marketing conversazionale.

L’API Messenger può essere integrata in qualsiasi applicazione di terze parti che un’azienda o un marchio potrebbe utilizzare per una comunicazione integrata, che si tratti di una piattaforma di gestione dei social media come Hootsuite o Sprinklr, o di un’applicazione CRM che può fornire altri dati del cliente, ad esempio informazioni sulla garanzia o numeri di carte fedeltà.

Facebook ha notato, tra i punti chiave del closed beta testing, che i marchi e le aziende esigevano modi migliori di gestire le comunicazioni da un’unica piattaforma, con ingenti investimenti in software per organizzare i flussi di lavoro.

Un’espansione strategica che sfrutta il potenziale commerciale di Instagram, a partire dalla pubblicità, ampliandosi in aree come la conversazione tra marchi/aziende e utenti e, di recente, con funzionalità di acquisto avanzate.

Facebook rileva, infatti, che il 90% degli utenti di Instagram oggi segue almeno un’attività: di conseguenza creare un percorso migliore per la gestione di tali conversazioni è una mossa cruciale. Allo stesso tempo, il colosso social ha lavorato sulle diverse modalità per collegare le varie app e piattaforme, che includono Facebook stesso, Messenger, WhatsApp, Instagram e Oculus, non solo per consentire agli utenti di interagire su di esse, ma per aiutare le aziende a sfruttarle in un strategia social unitaria.

Instagram sta diventando la piattaforma social preferita dalle aziende per coinvolgere i consumatori, creare consapevolezza del marchio, generare lead e, in alcuni casi, aumentare le vendite dirette al consumatore, con la sua portata globale e un pubblico in crescita di oltre 1 miliardo di utenti in tutto il mondo.

Le società di CRM pronte ad integrare la nuova funzionalità per gestire il flusso comunicativo con l’utente

Molte società che si occupano di Customer Relationship Management (CRM), si stanno già preparando per l’integrazione con la nuova API Messenger per Instagram. Tra i primi a supportare la nuova funzionalità Hootsuite, Genesys, Zendesk, Reputation e Nuance: tutte aziende che hanno testato la nuova API Messenger per Instagram come parte del programma beta lanciato a ottobre.

L’integrazione di Hootsuite, che sarà disponibile tramite Hootsuite Inbox e Sparkcentral di Hootsuite, consentirà agli utenti di comunicare senza problemi su Instagram senza dover accedere all’app in modo nativo. Gli utenti di Hootsuite Inbox potranno anche monitorare i tempi di risposta e collaborare all’interno dei team, per garantire un flusso di lavoro efficace.

“In questi giorni stiamo assistendo all’intero percorso del cliente sui social mediacommenta Ryan Donovan, chief technology officer di Hootsuite a The Wall Street Journal –  Stiamo arrivando a capire sempre di più che l’assistenza clienti social tocca effettivamente ogni fase. Ora, con l’API Messenger per Instagram, possiamo davvero aiutare i nostri clienti a lanciarsi nel futuro dell’assistenza clienti social incontrando i loro clienti dove già sono”.

Genesys, fornitore di soluzioni cloud per l’esperienza dei clienti e per i contact center, offre anche il supporto dell’API Messenger per Instagram, consentendo alle aziende di interagire con i consumatori attraverso la messaggistica privata di Instagram per fornire esperienze personalizzate su larga scala, rispondere alle domande sui prodotti. I consumatori possono connettersi alle aziende dall’interno della piattaforma Instagram, inviando messaggi direttamente mentre navigano tra storie, feed e negozi. Possono persino avviare una conversazione con un rappresentante dal vivo dal feed di messaggistica.

“Instagram è una delle piattaforme social più influenti, ma fino ad ora i marchi non sono stati in grado di sfruttare appieno il potenziale di marketing della piattaforma poiché non c’era un modo semplice per rispondere privatamente alle domande e fornire informazioni su larga scalaafferma Barry O’Sullivan, vicepresidente esecutivo e direttore generale di Genesys Digital e AI Con Messenger API per Instagram, possiamo consentire ai marchi di impegnarsi a un livello più profondo per influenzare il percorso del consumatore dalla scoperta all’acquisto, creando relazioni più solide con i clienti e ampliando il valore della spesa di marketing”.

customer journey strategy

Customer journey

Zendesk sarà un altro partner chiave per il lancio. Con Instagram Direct, le aziende possono collegare i propri account Instagram a Zendesk per fornire un servizio rapido e personalizzato su larga scala e creare una migliore esperienza di acquisto per il miliardo di utenti dell’app.

Con l’integrazione, le aziende possono inviare messaggi diretti con testo, immagini, emoji e allegati; reagire alle menzioni e rispondere alle risposte alle storie; automatizzare e intensificare le conversazioni con casi d’uso e strumenti di gestione del flusso di lavoro; condividere le informazioni sui prodotti che indirizzano i clienti al negozio di Facebook per l’acquisto e visualizzare un profilo cliente più completo delle interazioni passate attraverso altri canali di messaggistica.

Proiettati al social commerce: migliorare l’esperienza di acquisto del cliento e costruire relazioni efficaci

Il nuovo strumento si aggiunge alla spinta di Instagram nel cosiddetto social commerce, per vendere più prodotti direttamente attraverso il social media, che diventa sempre più una vetrina per i propri prodotti e per ispirare lo shopping per milioni di persone.

Instagram ha annunciato diverse funzionalità nell’ultimo anno volte a rendere la piattaforma una destinazione per lo shopping, come portare il sistema di pagamento e pagamento di Shopify Inc. nell’app e l’aggiunta di una scheda che mette in evidenza gli articoli in vendita.

“La pandemia ha costretto molte aziende ad aumentare gli sforzi del servizio clienti digitale e a rinunciare a classificare i consumatori come consumatori fisici o di e-commerce spiega Jeannie Walters, amministratore delegato di Experience Investigators, società di consulenza sull’esperienza del clienteUno strumento come l’API Messenger potrebbe aiutare le aziende a creare esperienze di servizio clienti migliori, ha affermato”.

Non importa, quindi, su quale social media si trovi un cliente: ovunque sia, dovrebbe essere in grado di rivolgersi all’azienda direttamente con un solo clic.

L’integrazione consentirà ai marchi di comunicare con i propri clienti tramite messaggi Instagram direttamente in una sorta di casella di posta centrale con WhatsApp e altri messenger. Se gli utenti menzionano un’azienda nella loro storia, anche quest’ultima riceverà un messaggio tramite la piattaforma di comunicazione Messenger e potrà rispondere direttamente. Un flusso di messaggistica teso, quindi, a migliorare l’esperienza del cliente e a costruire relazioni più affidabili.

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Da Tesla a General Electric, chi sono i manager CEO più pagati al mondo?

Il Wall Street Journal ha redatto la classifica annuale dei CEO più pagati delle 500 aziende più potenti negli Stati Uniti, rientranti nell’ S&P 500, lo Standard & Poor’s 500, il più importante indice azionario che contiene 500 titoli di altrettante società quotate a New York (NYSE  e Nasdaq), rappresentative dell’80% circa della capitalizzazione di mercato.

Un ranking fondato sulla somma di diversi indicatori, tra cui guadagni realizzati sui titoli e stock option, premi aziendali, bonus e salari. I dati sulle retribuzioni riflettono, quindi, il valore dei premi azionari.

Elon Musk a salario zero e gli ultimo in classifica

Stipendi a volte solo simbolici, come quello di Elon Musk, Ceo di Tesla Inc. e SpaceX, secondo uomo più ricco al mondo, ma ultimo nella classifica del Wall Street Journal, dove presenta un salario pari a zero, sebbene. Ha riportato zero retribuzioni per il 2020, anche se ha raccolto opzioni su azioni per un valore di 32 miliardi di dollari con il suo storico pacchetto retributivo del 2018.

Lo stesso anche per il co-fondatore di Twitter Inc., Jack Dorsey, che ha guadagnato soltanto un dollaro e 40 centesimi – un centesimo per ogni personaggio nel limite originale di 140 caratteri della piattaforma di messaggistica sociale – e Steven Kean, proprietario del gasdotto Kinder Morgan Inc., che registra un guadagno di 1 dollaro. In totale, sono solo 24 i CEO dell’S&P 500 che hanno guadagnato meno di 5 milioni di dollari l’anno scorso.

A parte esempi di salari simbolici come quello di Elon Musk, secondo il ranking del WSJ, la retribuzione media dei più importanti amministratori delegati americani ha raggiunto i 13,4 milioni di dollari nel 2020, stabilendo il quinto record annuale consecutivo in un anno in cui le aziende e i loro leader hanno combattuto una pandemia globale.

Pandemia globale che si riflette anche nei ricavi, in cui sembrano favoriti società di software e farmaceutiche in risposta all’emergenza sanitaria causata dal Covid 19. Molti riflettono infatti le turbolenze economiche della pandemia, tra cui il produttore di videogiochi Activision Blizzard Inc. e il gigante biotech Regeneron Pharmaceuticals Inc.

La maggior parte dei CEO dell’S&P 500 ha ottenuto aumenti di circa il 5% in più poiché le loro società hanno registrato un miglior rendimento annuali per gli azionisti di circa l’8%, secondo l’analisi dei dati del Wall Street Journal di MyLogIQ.

I più pagati

Il più pagato è il fondatore di Paycom Software Inc., Chad R. Richison, il cui pacchetto retributivo è stato valutato in oltre 200 milioni di dollari. A seguire Robert A. Kotick di Activision Blizzard, nel settore media ed entertainment, con oltre 154milioni di dollari. Ai piedi del podio, Leonard S. Schleifer di Regeneron con più di 135 milioni di dollari, ceo di Pharmaceutical, nel settore Biotechnology & Life Sciences.

Sono in totale sette i CEO che hanno ricevuto compensi per un valore di oltre 50 milioni di dollari, rispetto a due nel 2019 e tre nel 2018. I pacchetti retributivi degli amministratori delegati sono prevalentemente azioni o stock option limitate, poiché i consigli di amministrazione continuano a enfatizzare strutture retributive che legano la retribuzione dei dirigenti alle fortune degli azionisti in generale. Quindi, con l’aumento dei prezzi delle azioni, i pacchetti retributivi possono aumentare oltre le cifre riportate o legando le retribuzioni al raggiungimento degli obiettivi di performance.

Ad esempio, Paycom ha affermato che la società deve realizzare significativi guadagni operativi e di mercato affinché Richison realizzi la maggior parte della sua paga, sottolineando “che non sarà idoneo per ulteriori sovvenzioni azionarie per cinque anni”.

Regeneron ha affermato “che la paga dell’amministratore delegato Leonard Schleifer è aumentata a causa di una sovvenzione azionaria anticipata, destinata a sostituire cinque anni di premi”, segnalando quindi la fiducia del consiglio nella sua leadership.

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Inclusione e parità ancora da raggiungere per le donne Ceo

Dal ranking emerge come ancora sia difficile per le donne raggiungere la parità di genere e l’inclusione in un settore fortemente dominato dal potere maschile. Sono infatti solo 22 le donne che hanno gestito le società S&P 500 per l’intero anno nel 2020. Soltanto il 4% su 500 società quindi, con una paga media in linea con quella degli uomini (13,6 milioni di dollari contro i 13,4 milioni di dollari).

Marillyn Hewson di Lockheed Martin Corp., spesso tra le donne più pagate dell’indice S&P 500, si è dimessa durante l’anno, guadagnando 28,5 milioni di dollari: ha rinunciato all’incarico durante l’anno, quindi la meglio pagata risulta essere Lisa Su di Advanced Micro Devices con 28 milioni (molto di meno rispetto ai 58 milioni dell’anno scorso).

Diverse donne sono state recentemente selezionate per gestire le società S&P 500 e non hanno effettuato l’analisi, tra cui Jane Fraser di Citigroup Inc. e Roz Brewer di Walgreens Boots Alliance Inc.

elon musk interview

Elon Musk

La pandemia fattore trainante per aziende tecnologiche e sanitarie

Undici delle 25 aziende più performanti in termini di rendimenti per gli azionisti sono aziende tecnologiche, 12 quelle automobilistiche se si considera Tesla. Quattro aziende con le migliori prestazioni appartengono al settore sanitario.

Le aziende con le prestazioni peggiori in termini azionari nel 2020 tendono a trovarsi in settori duramente colpiti dalla pandemia, come le compagnie di crociera e quelle energetiche.

Norwegian Cruise Line Holdings Ltd. ha affermato che Frank Del Rio ha ricevuto premi modificati l’anno precedente a seguito della chiusura pandemica del settore crocieristico e una precedente decisione.

I CEO delle aziende che organizzano crociere, come Norwegian Cruise Line e Carnival hanno visto le proprie aziende perdere milioni in borsa. Il CEO di Norwegian Frank Del Rio ha guadagnato  12,8 milioni di dollari, mentre Arnold Donald ha rinunciato al 45% del proprio stipendio, registrando solo 1,5 milioni di dollari.

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