Benessere, flessibilità ed equità: sono questi i fattori chiave che contraddistinguono le 25 migliori aziende al mondo per le quali lavorare.
Great Place to Work,azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding, ha stilato la classifica World’sBest Workplaces 2022,in cui emergono le 25 multinazionali a livello globale per cui i dipendenti sono più felici di lavorare.
Queste aziende sono state scelte da 4,5 milioni di collaboratori in rappresentanza di 14,8 milioni di persone impiegate in oltre 8.500 imprese attive in 146 paesi del mondo.
Per poter entrare in questo speciale ranking le aziende devono essere state inserite in almeno 5 classifiche Best Workplaces nazionali in Asia, Europa, America Latina, Africa, Nord America o Australia durante il 2021 oppure all’inizio del 2022.
Inoltre, l’altra condizione da rispettare per poter essere valutati in qualità di World’s Best Workplaces è legata alla necessità di avere almeno 5mila collaboratori in tutto il mondo e, di questi, almeno il 40% devono lavorare al di fuori del Paese in cui si trova l’headquarter aziendale.
World’s Best Workplace: le migliori aziende del 2022
Il ranking ha visto le migliori organizzazioni globali ottenere, in media, un dato superiore di 6 punti percentuali (86%) rispetto agli altri ambienti di lavoro riconosciuti come eccellenti dalle indagini di Great Place to Work (80%); un risultato ancora più importante se confrontato con quello fatto registrare dalla media della forza lavoro globale (55%, +31%).
Il podio del ranking vede al primo posto DHL,azienda specializzata nel settore dei trasporti e della logistica, davanti a Hilton (ospitalità) e Cisco.
Facendo invece un focus sull’Italia, il nostro Paesechiude la top ten mondiale delle nazioni più rappresentate in classifica ed è il 3° paese europeo,dopo Regno Unito (15) e Francia (11), per numero di filiali premiate (10).
“I risultati della classifica dei World’s Best Workplaces 2022 sono sempre più incoraggianti e ci fanno ben sperare per il futuro poiché le imprese stanno investendo sempre di più sul benessere dei propri collaboratori.
In questo scenario, poter supportare le aziende nell’analisi della propria people experience è per noi fondamentale e ci garantisce uno sguardo privilegiato sul mondo del lavoro poiché siamo in prima linea nell’aiutare il management e la proprietà nel comprendere le esigenze delle proprie persone per iniziare il processo di trasformazione culturale che sta influenzando il panorama globale”, afferma Beniamino Bedusa, Presidente e Partner di Great Place to Work Italia.
Dai nostri studi e analisi emerge infatti che la differenza tra un’azienda eccellente, dove i collaboratori stanno bene e si sentono valorizzati, sta tanto nei cosiddetti aspetti “hard” (quali ad esempio profit sharing, opportunità di sviluppo, formazione e crescita, strumenti e risorse…) quanto in quelli “soft”, come l’apprezzamento per un lavoro ben svolto, la possibilità di essere se stessi in azienda, la ricerca di suggerimenti e idee, il coinvolgimento nelle decisioni e l’incoraggiamento a trovare un equilibrio fra lavoro e vita privata.
Da ultimo, vedere che l’Italia è il terzo Paeseeuropeo più rappresentato per numero di filiali italiane premiate nella classifica World’s Best Workplaces 2022 ci riempie di orgoglio, a dimostrazione del fatto che le nostre imprese stanno investendo sempre di più sul benessere dei propri collaboratori e che sono assolutamente competitive rispetto alle migliori aziende a livello globale” sostiene Bedusa.
World’s Best Workplace: la fiducia come indicatore principale
Il principale indicatore preso in considerazione nell’analisi del ranking delle migliori aziende attive è il Trust Index, l’indice di “fiducia” che raggruppa tematiche quali credibilità, rispetto, equità, spirito di squadra e orgoglio.
Qui i World’s Best Workplaces 2022 hanno mostrato in media, nel confronto con le aziende premiate nelle varie classifiche nazionali dei Great Workplaces, risultati migliori in termini di credibilità e rispetto (+6%), equità, spirito di squadra e orgoglio (+5%).
Ma quali sono gli altri indicatori che caratterizzano i World’s Best Workplaces?
Un primo aspetto riguarda il benessere dei collaboratori garantito attraverso il riconoscimento di benefit unici e speciali, rispetto al quale c’è una differenza di ben 12 punti percentuali nel confronto con gli altri eccellenti luoghi di lavoro.
C’è poi la flessibilità, la quale, durante la pandemia, è diventata fondamentale per i collaboratori.
A questo proposito il numero medio di dipendenti delle aziende in classifica che hanno registrato un rapido cambiamento da parte dell’organizzazione di appartenenza è stato superiore di ben 7 punti rispetto ad altri ottimi luoghi di lavoro. Infine, ecco l’equità che si collega alla retribuzione del proprio lavoro (75%, +9%) e alle promozioni professionali (+7%).
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/11/Guidare-coinvolgere-e-abilitare-in-modo-sostenibile-la-forza-lavoro-.jpeg480720Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-10-14 08:30:342022-10-17 08:43:53World's Best Workplace: ecco le 25 migliori aziende per cui lavorare nel 2022
+1,8 milioni di persone ascoltano podcast in controtendenza con la news avoidance del mondo mediale
I content creator indipendenti dell’audio sono i nuovi microinfluencer del digitale
Il futuro del podcasting è tra rinascita dell’oralità, cryptovalute e digital marketing
Il Festival del Podcasting 2022
Il Festival del Podcasting 2022, in 6 giorni, con oltre 35 ore di streaming no stop e più di 300 partecipanti nella giornata dal vivo il Festival del Podcasting 2022 ha celebrato ancora una volta per la sua settima edizione lo strumento di content creation che negli ultimi anni ha dimostrato più vigore e capacità di sviluppo.
Il più grande evento per chi ama i podcast in italia è nato con lo scopo di far incontrare centinaia di persone che hanno in comune l’amore per il podcasting per conoscersi, scambiare idee e creare collaborazioni, e la settima edizione del Festival del Podcasting, che si è svolta dal 3 all’8 Ottobre, online e in presenza a Roma e a Milano, ha coinvolto complessivamente quasi 900 partecipanti tra podcaster alle prime armi, professionisti del mondo digital audio, editori e rappresentanti delle piattaforme.
115 speaker hanno animato 16 tavole rotonde, 10 workshop, 22 interventi di approfondimento “FocusOn”, 4 talk ispirazionali, 3 podcast live, 2 presentazioni di libri e 13 interventi “Storie di podcaster”.
Avendo seguito le precedenti edizioni, vale la pena scoprire quali novità e quali tendenze sono diventate rilevanti in quest’ultimo anno.
E abbiamo scoperto che gli ascoltatori di podcast hanno raggiunto nel 2022 circa 11,1 milioni di utenti tra i 16 e i 60 anni, con un aumento di ben 1,8 milioni rispetto all’anno precedente.
Una crescita molto significativa che testimonia la capacità del podcast di attrarre e interessare il pubblico, ottenendo una sua collocazione sempre più rilevante nelle abitudini di fruizione mediatica. Ascoltatori soddisfatti di questo strumento mediale tanto da dedicare circa 35 minuti al giorno ai podcast (il tempo che una volta si dedicava alla lettura del quotidiano).
Un pubblico che rimane prevalentemente giovane (quasi la metà è under 35) e socio-culturalmente elevato (il titolo di studio è ancora più elevato rispetto al 2021) e fatto in buona parte da professionisti e da “early adopter”.
Sono ascoltatori che decidono di fruire di un podcast a partire da un argomento di interesse (34%); il driver di scelta più forte è proprio l’argomento del podcast (57%), mentre è in calo il peso relativo degli host (28%), che rimangono ancora una leva da valorizzare sul mercato.
Ci sono ricerche, infatti, che dimostrano che le voci narranti portano con sé un capitale di fiducia che non solo può fare da traino alla scelta dei podcast, ma al contempo orienta di ascoltatori e può rappresentare una valida argomentazione commerciale per il riverbero positivo possono dare su tutti i contenuti (compresi quelli pubblicitari: 7 ascoltatori su 10 ricordano messaggi pubblicitari abbinati ai podcast).
Riflettendo sul più ampio contesto mediale in cui podcast giocano la loro partita, si tratta di un momento in cui la trasformazione del settore media e intrattenimento vive una forte accelerazione e finalmente anche l’Italia sta provando a colmare alcuni divari.
La pandemia ha sicuramente contribuito a questa accelerazione ma allo stesso tempo mentre si fa sempre più serrata, ed affollata, la competizione per una quota dell’attenzione; ma anche le aspettative, i comportamenti e le attitudini del pubblico stanno dando il segno di evolvere.
La parola d’ordine di quest’anno nel mondo mediatico è stata news avoidance (o selected news user avoidance), cioè la tendenza delle persone a limitare la propria esposizione alle notizie o a determinati tipi di notizie dalla tendenza negativa. In un contesto dove nell’audiovisivo si sta iniziando anche a ripensare il concetto di gratificazione istantanea e del binge watching, si osservano i comportamenti di fruizione dei più giovani che richiedono ai media approcci più innovativi della comunicazione tradizionale e l’attenzione per i podcast e il digital audio in genere rappresenta una bella controtendenza.
E infatti, secondo alcune indagini di Reuters, l’80% degli operatori editoriali ha collocato i podcast e l’audio digitale tra le attività a cui dedicare più risorse in questo ultimo periodo.
Dai dati emerge con grande forza ancora quanto sia alto il livello di engagement già sorto negli ultimi anni, con oltre la metà degli utenti che dichiara di ascoltare podcast per l’intera durata, così come cresce in maniera significativa l’ascolto per intero delle serie di podcast. Un tema cruciale è proprio quello della capacità di fidelizzazione dei podcast, specialmente per un format dalla logica pull.
I temi
Che il podcasting sia variegato ed eterogeneo non è una novità.
Da molti anni abbiamo assistito alla creazione di serie orizzontali o verticali su temi e ambiti davvero multiformi. Non solo per quanto riguarda le categorie (Storie, True Crime, News, Commedia, Sport, Cultura e Società, Formazione, Business, Tecnologia, Arte, Famiglia, etc.) ma soprattutto perché la possibilità di accesso da parte di tanti permette la creazione di contenuti tematici che afferiscono a tante categorie professionali e alle loro community di riferimento.
La forza del podcast è sempre stata quella di creare engagement con comunità di interesse e di pratica, di awareness professionale attraverso l’intimità dell’ascolto e della profondità a cui può arrivare la riflessione o la chiacchierata a più voci su un determinato tema.
La kermesse del Festival ha permesso di comprendere quanto alcune categorie professionali o determinati temi sociali siano molto rilevanti per far generare un “trigger” di interesse che diventa continuativo nel tempo: dalla sessualità, alla genitorialità, al food, ma anche la stand-up comedy, la psicologia, lo sport e il true crime continuano ad avere successo e a generare nuovi talenti del podcasting.
Estremamente significativa, poi, la trasformazione che tante realtà media tradizionali e di brand journalism stanno dando all’informazione attraverso lo sviluppo del filone del podcasting per l’aggiornamento e il newsmaking, ma soprattutto dell’approfondimento giornalistico da parte di una “firma” che diventa a tutti gli effetti una “voce”, creando ancora più intimità e fidelizzazione con il lettore/ascoltatore.
Piccola nota a margine per il mondo People&Culture aziendale: in questo Festival si sono iniziati anche a vedere progetti di HR Podcasting che hanno permesso il coinvolgimento diretto di lavoratori e collaboratori all’interno dell’organizzazione per raccontare le storie di apprendimento in azienda, per engagement su valori e contenuti di employer branding interno ed esterno, o per migliorare significativamente la comunicazione interna.
Con tutta la potenza dell’audio che si fonde con una community già esistente unita dal lavoro per un brand che può animare e coinvolgere anche tutti gli stakeholder che ruotano attorno al microcosmo aziendale.
Ma forse, dall’osservazione dei contenuti emersi nel Festival del Podcasting, la vera grande peculiarità di questo strumento, oltre alle sue caratteristiche di intimità, di profondità del contenuto, di ascolto in mobilità, di digital wellbeing e di autenticità, sta in due capisaldi importanti: la democraticità del mezzo, accessibile veramente a tutti (molto più che il videomaking) e l’incredibile capacità di generare community, sotto-community e network di appassionati che ruotano intorno ad un tema specifico e di nicchia.
Osservare dal vivo la comunità dei podcaster che si incontra, scambia idee e attiva sinergie fa immaginare quanto l’engagement basato sulle passioni comuni, sulle comunità di pratica e professionali che possono fare knowledge sharing e sull’amore per l’emozione che possono generare le voci sia davvero potente.
Il futuro del podcasting
Il 2022 è stato anche l’anno in cui in maniera sempre più chiara si sono affermate le major del mondo della distribuzione, ma anche e soprattutto sono nate e cresciute in maniera importante le realtà di produzione audio, soprattutto attraverso i modelli del branded podcast e della monetizzazione attraverso la sponsorizzazione di serie o host di successo.
Ma non per questo l’attenzione verso il podcasting indipendente ha perso la sua presa.
Per certi versi è come se negli ultimi anni avessimo assistito a ciò che accadeva intorno al 2008/2009 quando incominciarono a nascere i primi youtuber (tra i primi youtuber italiani ricordiamo Willwoosh, Clio MakeUp, Frank Matano e Yotobi), giovani ragazzi e ragazze che caricavano video con serialità, spinti soltanto dalla passione di fare video e dalla curiosità scaturita da questo nuovo mezzo di comunicazione.
Oggi la concorrenza inizia a farsi sentire e la difficoltà nella “discovery” di contenuti nuovi e originali è limitata anche dal fatto che le piattaforme di ascolto sono tante e diversificate, al contrario della piattaforma di Mountain View.
Stiamo osservando anche i primi tentativi di rendere i podcast dei “vodcast”, cercando di unire il contenuto audio a quello video, con una sorta di catch-up al contrario, quando invece in molti semplicemente riversavano i contenuti YouTube su Spotify e Apple Podcast.
Le sperimentazioni del Podcast Index, una directory aperta di podcast a cui chiunque può inviare il proprio feed RSS e che qualsiasi app può ricercare, stanno andando avanti per permettere al podcasting indipendente di sopravvivere al potere delle major che fagocitano i più piccoli ed effettuano un controllo editoriale sugli episodi uploadati.
Nato dall’idea di Adam Curry, il “primo podcaster della storia”, propone ai podcaster di intraprendere il “Value for Value” model, che attraverso servizi “custodial”, permette di monetizzare autonomamente l’ascolto dei podcast prodotti attraverso le cryptovalute.
E allora il futuro del podcasting sta veramente nei content creator dell’audio, che possono continuare ad alimentare una sottocultura indipendente, al di là delle logiche del digital marketing più mainstream, oltre le logiche editoriali ma anche insieme ad esse. Nell’unione sinergica di questi universi e con una competizione sana si possono disegnare i tratti di una nuova capacità di comunicare nel mondo BANI (Brittle/Fragile, Ansioso, Non lineare, Incomprensibile).
Il podcasting, inoltre, può essere considerato uno strumento del futuro, in quanto riesce a generare un nuovo spazio di comunicazione, perché permette di non subire la dittatura dell’immagine. Anticamente la frattura che abbiamo osservato nella filosofia dei media era tra oralità e scrittura.
Oggi esiste un’altra “frattura” che si configura tra scrittura e immagine. E per abitare bene questa “crepa”, questo spazio di navigazione, bisogna utilizzare delle “barche” che sappiano reinventare in fondo il podcast: che oggi non è che una “nave di Teseo” che rimane sé stessa anche se mutano nel percorso i suoi componenti e si frammenta in tante realtà identitarie.
Una delle critiche che viene fatta spesso al mondo del podcast è che “di podcast ce ne sono troppi” e che vengono ascoltati da poche persone.
Ma per quanto possano essere poche, compongono un ambiente, anche circoscritto, in cui è possibile sperimentare e imparare delle cose nuove. Perché davvero facendo podcast e ascoltando podcast, si impara moltissimo e si impara molto di sé.
Si tratta di scoprire (o riscoprire) la propria voce, ma anche mettersi a disposizione degli altri, un po’ come avviene con le idee secondo il celebre aforisma di G.B. Shaw: “se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”.
Attraverso il podcasting, fatto di oralità e di voce, si riesce ad andare oltre ciò che siamo: è quella parte del corpo che non è nel corpo – è l’invisibile del corpo – con la quale riusciamo a “toccare” qualcuno senza spostarsi, parlandogli e facendo vibrare qualcosa che condividiamo, passando dalle orecchie e arrivando direttamente alla mente e al cuore.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/11/podcast.jpg583912Giulio Beroniahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiulio Beronia2022-10-13 08:50:062022-10-13 08:50:06Reportage e nuovi trend dal Festival del Podcasting 2022
Nel 2021, più di 11 milioni di consumatori nel mondo hanno acquistato da un negozio italiano su Shopify, per un totale di oltre il 28% del traffico verso gli store Shopify tricolore proveniente, in media, da 5 mercati internazionali, con Stati Uniti in pole position, seguiti da Germania e Francia.
In Italia, il 39% dei merchant Shopify vende all’estero, per un totale del 27% delle vendite generate fuori dal nostro Paese. A dirlo è una recente indagine interna condotta da Shopify che rivela, ancora una volta, quanto sia amato all’estero il Made in Italy.
Per comprendere meglio le opportunità per i merchant di espandersi in nuovi mercati e far crescere gli affari a livello internazionale, abbiamo fatto una chiacchierata con Paolo Picazio, Country Manager Italia di Shopify. Ecco cosa ci ha detto.
“L’export è uno dei temi più importanti per i merchant italiani. Shopify Markets prima e Translate and Adapt adesso, sono prodotti che Shopify ha rilasciato a livello globale, ma che hanno un impatto specifico e molto forte su quei mercati che hanno una vocazione molto alta nei confronti dell’export“.
L’Italia nel 2021 ha esportato merci e servizi per più di 500 miliardi di euro, un impatto fortissimo sul PIL.
Questa vocazione si può esprimere soprattutto grazie all’eCommerce, strumento attraverso il quale le aziende possono vendere con facilità all’estero, raggiungendo il pubblico oltre i propri confini.
“Shopify opera in oltre 175 Paesi: questa capillarità consente di tastare il polso dei mercati e individuare con buona approssimazione dove l’interesse per l’export è più alto“.
Per comprendere con più concretezza la vocazione all’export del Made in Italy, Paolo mi ha fornito alcuni numeri: nel 2021, il fatturato complessivo dei merchant Shopify nel mondo è stato di 175 miliardi di dollari nel mondo, di cui ben 25 miliardi sono rappresentati dall’export; più del 14%.
In Italia, questa percentuale è doppia: nel 2021, gli export dei merchant Shopify, tra cui ad esempio Velasca, Alessi, Pittarosso, e Olivieri 1882, è stato del 27%, quasi il doppio della media globale.
“Siamo estremamente fortunati come “sistema Italia”: il valore del Made in Italy non è una “storiella” che ci raccontiamo fra noi. I settori delle “3 F”, Food, Fashion e Furniture, a cui mi sento di aggiungere il settore della Cosmetica, sono settori che hanno un appeal altissimo nei confronti degli stranieri, perché sono associati a valori intrinsechi come alta qualità, creatività, bellezza, fascino.
Molti merchant italiani fanno leva su questo “brand condiviso” e questo si riflette sui numeri: il 39% dei brand italiani presente su Shopify vende all’estero, ma stiamo facendo tanti investimenti per semplificare questo canale di vendita“.
Vendere all’estero non è “semplicemente” prendere un pacco e spedirlo (anche questa operazione ha una sua complessità) ma è riuscire ad attirare le persone verso il proprio sito, fare in modo che questo sia comprensibile ma anche localizzato correttamente, con le giuste valute e sistemi di pagamento differenti.
“Ogni mercato ha le sue specificità: se ho un prodotto che ha un ticket medio molto alto, per esempio, e voglio vendere negli USA, avrò bisogno di integrare un sistema di buy now pay later diffuso in quel contesto. Di contro, i merchant stranieri che vogliono vendere in Italia deve conoscere i metodi di pagamento utilizzati in Italia. Quello che fa Shopify Markets è proprio mettere a disposizione i metodi di pagamento nei diversi Paesi. Nel momento in cui sul sito di un merchant italiano arriva tanto traffico dagli USA, Shopify consiglia di aprire uno store in lingua inglese e quali sono i pagamenti da integrare“.
Un supporto quindi non solo di tipo tecnologico ma anche di insight sui singoli mercati con il chiaro obiettivo della semplificazione delle operazioni.
Chi sono i merchant italiani su Shopify
“Il merchant tipico italiano si sta evolvendo negli ultimi anni: all’inizio della pandemia, molti degli imprenditori che hanno iniziato a usare Shopify non avevano mai venduto online ma hanno colto l’opportunità per digitalizzarsi.
Attualmente, la piattaforma viene percepita come uno strumento che aiuta i piccoli ma permette anche i grandi di scalare il business. Anche aziende consolidate, come K-Way, Superga e Sebago, puntano alla semplificazione rispetto alle piattaforme proprietarie, che faticano a stare al passo con i cambiamenti continui che avvengono a livello tecnologico“.
La semplificazione appare il punto centrale: aziende come Pittarosso, che ha un business molto complesso con moltissimi negozi offline da coordinare con quanto accade online; oppure Alessi, che è un’azienda con 100 anni di storia e che proprio durante la pandemia ha effettuato il replatforming su Shopify. Ora vende in 30 Paesi.
“I merchant e i brand presenti sulla piattaforma, sono quindi uno specchio abbastanza fedele di quella che è l’economia italiana. Uno dei limiti della crescita all’estero di queste aziende può essere rappresentato dall’approccio alle lingue: non è più solo l’inglese lo scoglio per chi si propone a un mercato internazionale che non comprende soltanto Paesi anglofoni.
I nostri dati interni ci dicono con chiarezza che quando un sito è ben tradotto e ben localizzato, l’impatto sul G&B aumenta del 13% circa. Ovviamente, per merchant di tutte le fasce, l’impatto è enorme“.
Translate and Adapt garantisce questo margine di miglioramento semplicemente presentandosi ai potenziali clienti esattamente come si aspettano di trovare lo shop. Pensiamo infatti alle differenze che consideriamo minime, come quelle che ci sono tra l’inglese UK e quello americano o il francese della Francia e quello canadese. Queste differenze linguistiche permettono a chi compra di “sentirsi a casa”.
Proprio per questo, Translate and Adapt potrà avere un impatto ancora maggiore sul risultato di quei Paesi che hanno un basso indice di digitalizzazione e una scarsa conoscenza media dell’inglese (proprio come l’Italia).
“Oggi, con buona probabilità, chi inizia con l’eCommerce si affida a Shopify evitando i costi di una piattaforma proprietaria e l’impegno che in continuo aggiornamento delle integrazioni in-house comporta“.
Aspetto che risulta ancora più importante considerando che su Shopify le integrazioni sono implementate in tandem con le altre piattaforme, come Meta e TikTok, ad esempio, senza che i merchant debbano occuparsene. Le soluzioni ready to go permetteranno di essere pronti anche alle novità che riguardano il web3 e gli NFT.
Le novità per il mercato italiano
Una delle novità più interessanti per il mercato italiano è POS: è stato lanciato a ridosso dell’estate e chiude il cerchio dell’omnicanalità.
“Si tratta di un vero e proprio POS fisico che permette di gestire le vendite nel negozio fisico e ricondurle alle attività online. Shopify diventa così un sistema operativo per il retail, di cui l’eCommerce è una parte fondamentale“.
Siamo abituati a parlare di omnicanalità quando parliamo di grandi brand e grandi aziende, ma questa soluzione, che contribuisce ad abbattere il già flebile confine tra retail fisico e commercio online, consentirà anche ai piccoli merchant di essere presente su ogni canale.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/10/shopify-le-nuove-funzionalita.jpg630998Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-10-11 11:30:232022-10-11 08:50:14Identikit degli italiani che vendono all'estero: i numeri di Shopify
Secondo il sondaggio IPSOS 2022, i giovanissimi inseriscono la sostenibilità al primo posto tra le 7 azioni prioritarie per il futuro.
Doxa ci fa sapere che l’80% delle persone intervistate in un sondaggio per Mindwork sostiene di aver manifestato i sintomi del burnout negli ultimi 12 mesi.
Da una recente indagine di Viewpoint di Dnv scopriamo che, sebbene il 79% delle aziende a livello internazionale affermi che Diversità e Inclusione sono ormai parte integrante della strategia di business, solo 6 organizzazioni su 10 ritengono che questo aspetto conduca a risultati migliori.
Cosa hanno in comune queste statistiche e le notizie della settimana?? Il comune denominatore è il cambiamento.
Cambiano le generazioni, cambiano le aspettative e il modo di vivere il percorso professionale e il bilancio vita lavoro (parola d’ordine: Quiet Quitting). Non ultimo, cambia il modo in cui vediamo il mondo e, di conseguenza le nostre abitudini di spesa.
Corriamo, almeno idealmente, verso un mondo in cui i brand rispettano il pianeta (come abbiamo scritto qui, è ormai indispensabile) lontanissimi da accuse di greenwashing. Intravediamo un futuro in cui le aziende e i marchi considerano l’inclusione un valore su sui puntare, invece di un mero strumento autopromozionale e anzi, celebrano la diversità come hanno fatto quelli di cui parliamo in questo articolo.
A volere più di tutti questo cambiamento ci sono loro: i giovani della Generazione Z. Siamo pronti a dare una mano?
Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.
Le notizie della settimana: siamo attenti alla sostenibilità…
Un sondaggio condotto da Google per il mercato italiano mostra che la ricerca della parola “sostenibilità” è fortemente aumentata e il 31% delle persone pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile.
Per questo, chiedono sempre maggiore trasparenza ai marchi.
Inoltre, le persone richiedono l’impegno delle aziende nella scelta di materiali che siano rispettosi per l’ambiente e nell’utilizzo di risorse energetiche green.
In questo cambio di direzione ha inciso molto la pandemia che, complice lo smart working, ci ha fatto passare per normalità il lavoro da casa senza alcun orario, obbligandoci a rispondere a mail o a messaggi anche nei week end, la sera o nei festivi.
Una ricerca di BVA Doxa per Mindwork evidenzia che l’80% delle persone intervistate ha avuto negli ultimi 12 mesi sensazione di sfinimento, distacco mentale e calo dell’efficienza fisica e lavorativa.
Le altre notizie da leggere su Ninja
GroupM Consulting cambia volto
Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting, la unit di GroupM Italy, a servizio delle sue agenzie media, che da anni accompagna i brand nel loro percorso di trasformazione digitale.
Dagli omaggi a grandi personaggi, alle celebrazioni di eventi straordinari, all’esaltazione della vita quotidiana: quali campagne pubblicitarie ci hanno proposto i brand tra fine estate e questo rapido inizio autunnale?
L’occasione per migliorare la strategia social
Ninja Academy ha programmato un nuovo ciclo di webinar gratuiti per tutti coloro che vogliono mettere in pratica la teoria e farla funzionare. Segna in agenda il prossimo appuntamento:
Martedì 12 Ottobre ore 13:00
Content Creator: il lavoro del futuro?
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/10/le-notizie-della-settimana.jpg6001200Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-10-10 10:36:462022-10-10 10:36:46Quiet Quitting, Elon Musk e Chiquita: le notizie Ninja della settimana
Secondo un sondaggio della B2Bmarketing.net and Circle Research, il 61% delle aziende ha dichiarato di aver trovato difficile il processo di implementazione e adozione di tecnologie legate alla Marketing Automation.
La Marketing Automation è uno strumento potente che può essere utilizzato per generare lead e guidare le vendite, ma è valido solo se ne utilizziamo tutte le funzionalità.
Ecco alcuni consigli utili e 7 migliori pratiche su come far funzionare la Marketing Automation per la propria azienda.
1. Conosci la tua audience, le buyer personas
La parola automazione potrebbe farci pensare a campagne impersonali. Utilizzare l’automation significa automatizzare gli sforzi di marketing, ma è importante non commettere l’errore di pensare che si tratti di un processo automatico.
È necessaria, infatti, un’attenta pianificazione e considerazione di chi riceverà il messaggio, questo ci permetterà di creare campagne di successo, con destinatari ben definiti.
Il modo migliore per farlo è trovare le buyer personas. Si tratta di profili immaginari dei clienti ideali, in grado di aiutarci ad analizzare dati demografici, sfide, esigenze ed interessi.
Questi profili riescono a guidarci nella creazione di campagne marketing che offrono valore al pubblico adeguato e convertono i lead in clienti.
Puoi creare le persone in base ai dati dei clienti e alle ricerche di mercato, utilizzando strumenti come:
Sondaggi, interviste e focus group
Analisi del pubblico di siti web e social media
Dati ricevuti dai moduli di contatto
Approfondimenti del team di vendita
Una volta chiarito quale è il target, è possibile adattare il contenuto delle campagne automatizzate alle esigenze dei clienti ed evitare la dispersione dei contenuti e del budget.
Le aspettative del pubblico non rimangono statiche ma si evolvono man mano che gli individui si muovono nelle varie fasi del loro customer journey.
Le campagne automatizzate dovrebbero riflettere questo alimentando i lead con il contenuto giusto per la fase in cui si trovano.
Si può iniziare creando una mappa del percorso cliente, una rappresentazione visiva di tutti i punti di contatto che un cliente attraversa.
Questo permette di decidere cosa i clienti dovrebbero ricevere e quando ed aiuta a costruire workflow di automazione marketing.
Ad esempio, è possibile impostare una serie di email di benvenuto automatizzate per le persone che si iscrivono per la prima volta alla newsletter.
Poiché i messaggi saranno indirizzati a nuovi lead, invece di essere eccessivamente promozionali le comunicazioni dovranno creare fiducia prima di tentare di convertire.
È quindi possibile utilizzare un software di automazione per personalizzare i passaggi successivi in base al modo in cui i contatti interagiscono.
Una volta che un cliente è stato convertito, il viaggio dell’acquirente non dovrebbe finire lì.
Ulteriori campagne mirate possono aiutare a sostenere il loro coinvolgimento e a mantenerli fedeli al marchio. Per i clienti appena convertiti, questo potrebbe assumere la forma di un flusso di lavoro di “onboarding” che li guida attraverso la configurazione con il prodotto o servizio.
Nel frattempo, è possibile sempre rivolgersi ai clienti attuali con contenuti specifici per riaccendere il loro interesse.
3. Raccogli i dati giusti
A questo punto diventa necessario avere informazioni precise sulle persone che compongono il pubblico.
Per assicurarci di inviare messaggi solo a coloro che rappresentano il nostro target, la marketing automation non riguarda semplicemente l’esecuzione di campagne su larga scala ma può aiutarci a raccogliere i dati necessari per una segmentazione del pubblico sempre più corretta.
È possibile dunque iniziare a costruire un’immagine di ogni contatto nella fase di acquisizione del lead attraverso le domande sul modulo di iscrizione.
Le informazioni cruciali variano a seconda dell’attività, come le esigenze e le motivazioni dei clienti.
Ad esempio, in un contesto B2C i dati demografici sono spesso un fattore importante, mentre nel marketing B2B il profilo aziendale, come le sue dimensioni e il settore, è più rilevante.
Ad ogni modo questi dati comportamentali, come i contenuti con cui gli utenti interagiscono e gli acquisti che effettuano, offrono preziosi indizi sugli interessi di un cliente.
Con le informazioni raccolte, si può utilizzare la segmentazione degli elenchi per raggruppare i contatti in base alle qualità condivise e creare diverse customer journey automatizzati su misura per loro.
4. Imposta il punteggio dei leads
Il comportamento dei contatti può dare un’idea del livello di interesse per l’azienda, questo aiuta a determinare in che punto del funnel si trovano, in modo da poter indirizzare meglio le campagne automatizzate.
La creazione di un modello di punteggio dei lead vuole dire dare un valore numerico alle diverse azioni che i consumatori portano a termine. Le azioni potrebbero essere qualsiasi cosa, dalla visualizzazione di un post del blog, alla partecipazione a un webinar, alla visita della pagina dei prezzi.
Quindi, assegnando punti ai lead in base alle loro azioni, il punteggio ci restituirà il loro potenziale.
Una volta che è stata stilata la “classifica”, saremo in grado di identificare quali lead sono pronti per essere “consegnati” alle vendite e quali richiedono un ulteriore “nutrimento” per massimizzare le conversioni.
L’email automation è il modo più comune per i team di marketing di iniziare ad automatizzare le loro campagne. Per usare un software al pieno del suo potenziale occorre esplorare l’integrazione di altri canali nei flussi di lavoro.
Limitarsi a un canale significa perdere opportunità. Mettendo in contatto i clienti in vari modi, è possibile massimizzare le possibilità. Inoltre, a seconda della natura del messaggio, un certo canale potrebbe essere più adatto di altri.
Il marketing SMS, ad esempio, ha più immediatezza dell’email. Questo lo rende efficace per i messaggi sensibili al tempo come promemoria e follow-up.
Supponiamo che stiamo creando un workflow automatizzato per i partecipanti di un evento.
Potremmo iniziare con una serie di email automatizzate che condividono informazioni sull’evento, quindi utilizzare un messaggio SMS come promemoria finale.
Subito dopo l’evento potremmo inviare un ringraziamento via SMS ai partecipanti insieme a una richiesta di compilare un sondaggio di feedback. Questo potrebbe essere seguito da ulteriori email che mirano a coltivare la relazione.
Potremmo anche combinare l’email marketing con le ads sui social media per aumentare i punti di contatto dei clienti.
Ad esempio, se la nostra è un’azienda eCommerce potremmo già utilizzare l’automazione per inviare email dei carrelli abbandonati e convincere coloro che non sono stati persuasi a comprare tramite annunci social.
6. Automatizza i processi interni, non solo le campagne
Un grande punto di forza per l’adozione della Marketing Automation è la promessa di risparmiare tempo prezioso, soprattutto se la nostra è una piccola impresa che cerca di massimizzare l’efficienza con risorse limitate.
Tuttavia, molti si limitano all’automazione delle campagne quando ci sono altre attività manuali che potrebbero eliminare, a seconda della funzionalità del loro servizio di Marketing Automation.
Questo non solo libererebbe ancora più tempo, ma riduce anche il rischio di errore umano.
Per iniziare, ecco alcune idee per le attività che potresti automatizzare:
Segmentazione dei contatti
Invece di gestire manualmente le liste di contatti, possiamo tenerle aggiornate utilizzando l’automation per aggiungere contatti in base a trigger a seguito di azioni intraprese. Ad esempio, il flusso di lavoro riportato di seguito crea un elenco di contatti che si sono convertiti in clienti monitorando gli acquisti.
Pulizia delle tue liste
Per assicurarti di contattare solo gli iscritti che sono ancora interessati, dovresti rimuovere regolarmente quelli che non sono coinvolti. La Marketing Automation può fare questo lavoro per te in background. Basta impostare un flusso di lavoro che rimuova i contatti quando soddisfano i criteri per essere inattivi.
Assegnazione di lead
Per assicurarti che il team di vendita contatti i potenziali clienti il prima possibile, è possibile assegnare automaticamente lead qualificati a un rappresentante. Possiamo anche assicurarci che la persona giusta si occupi di ogni lead aggiungendo criteri per l’assegnazione, come il tipo di azienda o la posizione.
7. Tieni traccia delle tue prestazioni
Una volta configurate le automazioni, non lasciamo che il software prenda il sopravvento.
È consigliabile continuare a monitorare i risultati della marketing automation per sapere cosa funziona e cosa no. Queste informazioni ci aiuteranno a perfezionare la strategia in futuro e ad apportare tutte le modifiche necessarie ai vari flussi di lavoro.
Il modo in cui il pubblico interagisce con le campagne aiuterà a capire se i contenuti con i quali sono venuti in contatto rispondono alle loro esigenze.
Ad esempio, i forti tassi di apertura e di clic sono un segno che i messaggi stanno raggiungendo il segno, mentre l’annullamento dell’iscrizione suggerisce una mancanza di rilevanza per il destinatario.
Non dimenticare di esaminare anche i risultati a livello di segmento. Questo permette di capire se staimo dividendo il pubblico in modo efficace.
In definitiva, la Marketing Automation dovrebbe aiutarci a spostare le persone lungo il buyer journey.
Quindi non è sufficiente che interagiscano con i contenuti a meno che non portino alla conversione. Il monitoraggio del tasso di conversione per ogni fase della canalizzazione aiuterà a identificare se i clienti si muovono in punti specifici e sarà quindi possibile regolare i workflow per migliorare tutto il processo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/10/marketing-automation.jpg645958Andrea Venturahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAndrea Ventura2022-10-07 08:30:552022-10-10 09:20:307 Best Practices per massimizzare i risultati della tua Marketing Automation
Ancora troppo spesso, nelle pubblicità, abbiamo visto le rappresentazioni di donne e di uomini perfetti, prevalentemente giovani, bianchi e in ottimo stato di salute. Famiglie con mamma, papà e due splendidi bimbi biondi seduti intorno al tavolo a fare colazione.
Con il tempo, però, la società è cambiata, si è evoluta e ha cercato nuovi diritti e nuove forme di integrazione.
Di conseguenza, anche le aziende si sono dovute adattare alle richieste di un pubblico sempre più attento alle prese di posizione dei brand che scelgono di acquistare.
Il marketing inclusivo è diventato la risposta a questo cambiamento, facendo della rappresentazione della diversità lo strumento con cui avvicinare ogni persona e ogni gruppo, anche quelli marginalizzati a causa di genere e identità di genere, disabilità, età, etnia, orientamento sessuale e affettivo, status socio-economico, religione o credo.
Non basta certo uno spot fatto bene e un bel claim per diventare pionieri dell’inclusività. Alle parole devono seguire necessariamente i fatti.
Ecco 5 campagne di marketing inclusivo da guardare e riguardare.
IKEA accanto alla comunità LGBTQIA+
Era il lontano 2011 quando, in occasione dell’apertura di un punto vendita a Catania, IKEA scelse di rappresentare su un grande cartellone pubblicitario due uomini che si tengono per mano con lo slogan “Siamo aperti a tutte le famiglie. Noi di Ikea la pensiamo proprio come voi: la famiglia è la cosa più importante. Ed è per questo che abbiamo pensato alla carta Ikea Family”.
Dopo 11 anni e numerose attività di comunicazione inclusiva, lo scorso 17 maggio, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omolesbobitransafobia, IKEA ha lanciato la campagna “Home Pride Home”, un vero e proprio appello affinché tutti possano supportare attivamente la comunità LGBTQIA+ e i suoi diritti.
Un hashtag, una GIF animata e un filtro da usare nelle stories di Instagram hanno un valore simbolico ma diventano anche una spinta per chiunque a condividere un messaggio così importante: non per tutti vale il detto “casa dolce casa”.
L’azione non si era limitata all’online. Infatti, sulla pagina dedicata alla campagna, erano state pubblicate tutte le istruzioni necessarie e uno schema da stampare per ricamare a punto croce il simbolo di “Home Pride Home” su cuscini, tessuti, dettagli da parete per rendere la propria casa più queer.
Alla luce dei risultati raggiunti in termini di diversity & inclusion nei propri ambienti di lavoro, IKEA insieme a Stonewall, associazione inglese che si occupa di questioni LGBTQIA+, ha stilato una lista di consigli utili per chi voglia mostrare più concretamente il proprio supporto a chi vive una sessualità non binaria.
Alla stessa Stonewall è stato devoluto il ricavato dell’intera operazione “Home Pride Home”.
“Individuare le caratteristiche di accessibilità presenti in un alloggio e applicare correttamente i filtri per renderle visibili è il primo passo per rendere tutti i nostri e le nostre ospiti davvero #free2travel”.
Con queste righe si apre la landing page di Airbnb dedicata all’iniziativa “Be special, be a host”, call to action ideata e prodotta da Diversity per contribuire ad abbattere stereotipi e pregiudizi legati al mondo del turismo accessibile.
Alla campagna hanno preso parte la giornalista e digital storyteller Valentina Tomirotti e la campionessa paralimpica di sci alpino Sofia Righetti, entrambe attiviste per i diritti delle persone con disabilità.
Oltre che su Facebook, Instagram, LinkedIn e Youtube di Airbnb, l’attività ha avuto come principale touchpoint la landing page dedicata alla sensibilizzazione dei e delle host registrate alla piattaforma e alla condivisione di tool per offrire un’esperienza di ospitalità davvero inclusiva. Un bel modo per invitare chi ospita a far sentire a casa chiunque.
Marketing Inclusivo: Dove e la rappresentazione delle donne nei media
Rappresentare le donne così come sono e non come gli altri credono che debbano essere.
Con questa missione Dove, insieme a Getty Images, uno dei principali creatori e distributori di immagini, e Girlgaze, una rete di 200.000 creativi che si identificano con il genere femminile e persone transgender, ha creato “#ShowUs”, la più grande raccolta fotografica al mondo creata da donne, persone genderqueer e fotografi che si identificano con il genere femminile per abbattere gli stereotipisullabellezza.
Le cinquemila immagini sono state riunite in una libreria fotografica resa disponibile per i media e le industrie pubblicitarie per utilizzarle nei loro progetti o nelle loro campagne.
Un messaggio chiaro e forte nato da uno dei più grandi studi globali.
Infatti, i dati raccolti da Dove mostrano come il 70% delle donne non si senta ancora ben rappresentata dalle foto che vede ogni giorno e il 67% chiede che i brand aumentino e inizino ad assumersi la responsabilità delle immagini di stock che usano nella loro comunicazione.
Abbattere gli stereotipi di genere e rompere gli standard di bellezza irrealistici proposti dai media è il primo grande passo per ridurre l’impatto sull’autostima delle donne. Ma, appunto, è solo un passo nel mondo dei media e il cambiamento è ancora molto lontano.
Microsoft e la storia di Katie Sowers
All’Hard Rock Stadium, in occasione del Super Bowl, Microsoft decide di trasmettere uno spot per presentare il Surface in cui la protagonista della storia è Katie Sowers. Si tratta della prima allenatrice donna della National Football League, apertamente lesbica. La prima persona apertamente omosessuale ad allenare nel Super Bowl.
“Non sto cercando di essere la miglior coach donna. Sto cercando di essere la miglior coach” dichiara Katie Sowers nel promo mentre la vediamo raccontare la sua storia sul campo da gioco.
Una scelta coraggiosa per Microsoft che con la campagna “Be the One” ha scelto di ispirare le ragazze e le donne a conquistare il proprio spazio nel mondo.
Campagne di marketing inclusivo: Nike contro il razzismo
Era il 25 maggio 2020 quando nell’ospedale di Minneapolis, in Minnesota, George Floyd perse la vita dopo che l’agente di polizia Derek Chauvin lo immobilizzò tenendo per nove minuti il suo ginocchio sul collo.
La notizia fece il giro del mondo e si scatenarono numerose proteste contro l’abuso di potere da parte della polizia, accusata anche di comportamenti razzisti.
Molti brand intervennero subito nel dibattito e in quello che divenne in breve un trend con l’hashtag #BlackLivesMatter.
Nike non rimase a guardare e pubblicò lo spot “For once, don’t do it”. Un video semplicissimo costruito attraverso l’uso dell’anafora e il ribaltamento del claim Just do it. La campagna contro il razzismo si conclude con una bellissima chiamata all’azione “Let’s all be part of the change”. Oltre al potentissimo messaggio, Nike ha scelto di supportare anche economicamente la comunità Black in America.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/hero_cut_final-1520245-jpg.jpeg375800Silvia Tassonehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSilvia Tassone2022-10-06 10:10:352022-10-07 09:49:22Nike, IKEA e altre campagne di marketing inclusivo che celebrano la diversità
Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting, la unit di GroupM Italy, a servizio delle sue agenzie media, che da anni accompagna i brand nel loro percorso di trasformazione digitale.
I due eventi che si stanno tenendo in questi giorni presso i WPP Campus di Milano e Roma vedono protagoniste, insieme ai marketer che si avvalgono dei servizi di Consulting, case di successo in ambito MarTech, intervallate da testimonianze di ospiti di rilievo.
“GroupM Consulting in questi anni è diventato un punto di riferimento nei servizi di consulenza in ambito MarTech. In un mercato in cui le opportunità offerte dalla tecnologia, dalla misurazione e dall’utilizzo dei dati sono sempre più strategiche per i clienti, l’arrivo in Italia di Acceleration permetterà al nostro team di consulenti di evolvere ulteriormente e di potenziare l’offerta con l’adesione a un network mondiale leader nel settore. I clienti delle nostre agenzie potranno, così, contare su expertise e servizi all’avanguardia per valorizzare le potenzialità di ogni innovazione” dichiara Massimo Beduschi, Chief Executive Officer &Chairman di GroupM Italy.
Acceleration in Italia sarà guidata da Marco Brusa, già Managing Director di GroupM Consulting sin dal momento del lancio, che riporta a Giovanna Loi, Chief Digital Officer GroupM Italy.
La unit, che si appresta a chiudere il 2022 in grande crescita superando la soglia dei 50 clienti attivi, supporta i brand delle agenzie del Gruppo in ambito misurazione, MarTech, digital experiences, web analytics e gestione della privacy, vantando un’esperienza approfondita nelle soluzioni Google Marketing Platform e Cloud.
Esperienza che ora avrà un altro punto di forza nelle competenze del network globale di Acceleration che è stato scelto da Google come partner indipendente per la vendita, l’implementazione e la formazione di tutti i prodotti Google.
Un vasto team interdisciplinare, che vanta più di 60 professionisti e include esperti di dati, tecnologia e marketing digitale, tra cui data scientist, tech consultant, web analytics consultant, sviluppatori e statistici in grado di poter affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.
“La squadra è da sempre il nostro punto di forza: un team di persone appassionate di tecnologia con un forte background tecnico e un occhio sempre volto al futuro e ai bisogni dei clienti. Questo ci ha consentito di leggere in chiave olistica le disruption che il mercato sta vivendo, cogliendone le opportunità e rimuovendo le barriere” ha commentato Marco Brusa, Managing Director di Acceleration Italy.
Nelle settimane che hanno preceduto la presentazione di Acceleration, GroupM ha svolto una survey sullo stato di soddisfazione di C-Level e marketer di brand sul percorso di trasformazione digitale affrontato dalla propria azienda, approfondendo il gap rispetto al posizionamento ottimale.
Le ambizioni dei manager sono grandi, ma il sentimento comune è che quasi la totalità delle aziende dovrebbe fare di più e meglio.
La prima barriera che frena la trasformazione digitale è determinata dai silos presenti all’interno dell’organizzazione, immediatamente seguita dalla distonia tra gli obiettivi di breve termine di fatturato dei manager e la roadmap di più ampio respiro che la trasformazione digitale impone.
Altri ostacoli emersi sono la resistenza al cambiamento, la mancanza di figure specializzate in azienda e le problematiche legate all’adozione delle nuove tecnologie.
“Se c’è una regola non scritta, ma ormai chiara, è che chi si ferma resta indietro. Le agende dei Marketer devono seguire roadmap che tengano conto della vision a lungo termine e della gestione di grandi temi che il contesto sta vivendo: privacy, cookieless, integrazione omnicanale dei mezzi, sono solo alcune delle sfide che oggi i brand si trovano a dover affrontare, adattando la loro organizzazione, inserendo in squadra nuove figure professionali e rinforzando quelle esistenti con training ad hoc” spiega Giovanna Loi, Chief Digital Officer di GroupM Italy.
Il posizionamento di Acceleration si basa sul concetto di “Always-on Transformation”: la trasformazione non è intesa semplicemente come un piano di azione da completare in un determinato lasso temporale, ma piuttosto come un impegno per un flusso continuo di ideazione, definizione ed esecuzione delle priorità attraverso progetti strategici di diversa natura.
Infatti, la lunga esperienza internazionale di Acceleration ha dimostrato che i brand che abbracciano una cultura della trasformazione continuativa hanno più opportunità e strumenti per raggiungere progressi quotidiani verso un successo competitivo a lungo termine.
Acceleration opera in 12 mercati tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Danimarca, Norvegia, Svezia, Dubai, Sudafrica, Spagna, Portogallo con un ulteriore piano di espansione nell’area EMEA e APAC.
L’ingresso in questo importante network internazionale permetterà anche ai consultant italiani di confrontarsi quotidianamente con professionisti e specialisti che operano nei mercati leader nel digitale avendo accesso, così, alle migliori case e a soluzioni innovative di successo già applicate a grandi marchi nel mondo.
“Grazie all’arrivo di Acceleration anche in Italia, abbiamo la possibilità di continuare ad allargare il nostro perimetro di azione, aggiungendo al nostro network le skill di Giovanna, Marco e del loro talentuoso team di professionisti e consulenti, per aiutare sempre più i clienti a far crescere le proprie capacità attraverso la continua trasformazione. Non ho dubbi che le nostre expertise combinate ci metteranno nella posizione migliore per continuare a garantire ai nostri clienti una crescita sostenibile attraverso soluzioni di consulenza su dati e tecnologia” conclude Grant Keller, Global Chief Executive Officer Acceleration.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/10/acceleration-arriva-in-italia.jpg597987Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2022-10-06 09:35:082022-10-07 09:49:52Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting
La creatività non si concede mai una pausa. Dagli omaggi a grandi personaggi, alle celebrazioni di eventi straordinari, all’esaltazione della vita quotidiana: quali campagne pubblicitarie ci hanno proposto i brand tra fine estate e questo rapido inizio autunnale?
L’iconico brand di Remo Ruffini ha compiuto 70 anni. Dopo un kolossal show presentato in piazza Duomo a Milano, durante la Fashion Week, il brand lancia di uno spot di 2 minuti, in tv e sui social. Un film che ripercorre i successi e i valori di Moncler dal 1952 (come 1952 erano i ballerini de live show) fino ad oggi.
Con il voice over di Alicia Keys e con una sceneggiatura potente, si susseguono le immagini che raccontano il brand: dall’equipaggiamento per la famosa spedizione italiana del K2 nel ’54, alla realizzazione delle divise per la squadra francese di sci vincitrice delle Olimpiadi Invernali di Grenoble nel ’68.
Da capo must have dei Paninari degli anni ’80 fino alle evoluzioni di stile che hanno caratterizzato Moncler e che lo hanno portato dalle vette della montagna fino a quelle delle passerelle internazionali.
Un film che mette in risalto l’eccezionalità del brand italiano e che invita lo spettatore a fare cose sempre più grandi, perché “il vero nemico non è la difficoltà ma la noia”.
IKEA Canada | Bring Home to Life
IKEA completa la vita delle persone creando spazi e comodità. Gli spazi che contano di più, come quelli più intimi e quotidiani, riescono ad entrare in contatto con le persone e a migliorare le loro vite. IKEA ispirare le persone alla connessione con le loro case.
Una nuova opportunità immaginata anche attraverso spazi e arredi che aiutino ad affrontare cambiamenti e in grado di ricostruire momenti indimenticabili di vita.
Bring Home To Life ha un approccio diverso, il cui focus si sposta dalla funzionalità degli ambienti a favore di spazi che promuovano le emozioni e le relazioni umane.
Nike | Serena Legacy
“Alcune volte per far sì che il mondo cambi, non devi cambiare niente”.
Così Nike omaggia, con una delle sue iconiche campagne pubblicitarie, la tennista Serena Williams per celebrare la sua carriera. Un tributo non solo alla sportiva ma alla persona che ha dimostrato il suo successo vincendo contro ogni stereotipo razziale e pregiudizio estetico.
La personalità, gli ideali e i pensieri della campionessa non sono mai cambiati ed è proprio per questo che è riuscita a cambiare il mondo attorno a sé.
Campagne pubblicitarie di settembre: Crypto Casino
Il Murale 3D comparso in un parcheggio al centro di Las Vegas rappresenta una slot machine gigante.
Non a caso l’opera è stata realizzato in questa città dove l’artista anamorfico Leon Keer ha voluto evidenziare il rapido emergere delle crypto valute e della sua pericolosità.
Il paragone infatti tra crypto e moneta reale è subito fatto: i rischi di incauti azzardi sono simili come lo sono anche le dipendenze verso questi giochi.
Credits: Leon Keer
L’artista è specializzato nella realizzazione di street art anamorfica in 3D, illudendo l’occhio dei passanti con opere che catturano l’attenzione anche per le riflessioni a cui alludono.
Keer con la sua arte pone l’attenzione le tematiche sociali come la disuguaglianza, l’apparenza sui sociale e le problematiche ambientali.
La tecnica con cui è stato creato il murale 3D – in collaborazione con l’artista olandese Massina – dona tridimensionalità all’immagine rendendola viva in ogni diversa prospettiva.
Un omaggio alla pop art che si fonde con la modernità: i simboli classici della frutta sono stati sostituiti infatti da monete crittografiche come Bitcoin, KRP e Tether.
Credits: Leon Keer
Samsung Galaxy | Join the flip side
È sempre difficile cambiare punto di vista, soprattutto quando siamo affezionati o abituati ad un oggetto. Samsung ha rivoluzionato il mondo degli smartphone, dando letteralmente una nuova piega al suo stile. Lo spot ispira molto probabilmente la Gen Z a rivoluzionare i concetti di spazio e maneggiabilità nei confronti di uno dei loro oggetti “nativi”.
Ironia e novità in questa pubblicità che si trasforma in nostalgia per i Millennial che ricordano con il sorriso lo Startac, il primo iconico modello pieghevole.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/10/moncler-cover.jpg5971268Urania Frattarolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngUrania Frattaroli2022-10-04 10:30:122022-10-05 14:06:51Le 5 campagne pubblicitarie più belle di settembre
Dopo l’estate le occasioni si moltiplicano: networking, formazione, eventi e aggiornamento continuo si concentrano nell’ultimo quarter dell’anno.
Il digital è un settore ad alta competitività e aziende e operatori devono essere “sempre sul pezzo” intercettando i trend in ascesa (come fa NBA puntando sul Fan Engagement e Christie’s col suo marketplace NFT).
Occhi aperti, quindi, sui consigli per migliorare le proprie strategie (puoi farlo con i nostri webinar gratuiti) e orecchie tese sul formato audio, uno dei trend in più forte ascesa negli ultimi anni.
E, tra un evento dal vivo (come l’eEcommerce HUB il 7 ottobre) e una sessione di aggiornamento, rifocilliamo la mente con un po’ di sana creatività che abbiamo raccolto qui con più di 30 campagne creative, direttamente dai brand a cui siamo più affezionati.
Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.
Per partecipare all’appuntamento con uno sconto del 50% acquista il biglietto qui.
Migliora la tua strategia social
Ninja Academy ha programmato un nuovo ciclo di webinar gratuiti per tutti coloro che vogliono mettere in pratica la teoria e farla funzionare. Segna in agenda i prossimi due appuntamenti:
Martedì 4 Ottobre ore 13:00
Come diventare virali con i video: il caso Un Terrone a Milano
Giovedì 6 Ottobre ore 13:00
La lista della spesa del Social Media Manager: ingredienti per il successo
I mondi virtuali di Walmart sono rivolti ai clienti più giovani e consentono ai giocatori di Roblox di collezionare merce virtuale, partecipare a concerti dal vivo e contest e altro ancora.
Nuovo logo per Mulino Bianco
Il marchio, protagonista da oltre 45 anni della prima colazione degli italiani, rinnova il suo look.
6 Corsi completi con i migliori esperti e un mentor dedicato. L’eCommerce Factory è a numero chiuso: iscriviti ora.
► WEBINAR PRO ◄
Perché è necessario passare a Google Analytics 4 e come transitare da Universal Analytics a Google Analytics 4. Puoi rivedere il webinar qui.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/10/weekly-recap.jpg6001200Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-10-03 11:05:072022-10-10 10:21:51Le notizie Ninja della settimana che potresti aver perso
Meeting, riunioni e task. Se la noia della giornata in ufficio (o in remote working) uccide la tua creatività, stacca la spina e nutri la mente con questa selezione (in continuo aggiornamento) di campagne geniali e creative dei brand di tutto il mondo.
Siamo costantemente allerta su news e nuovi trend con l’ambizioso obiettivo di non perderci mai un aggiornamento: NFT, Metaverso, Blockchain e gli altri argomenti mainstream monopolizzano la nostra attenzione, riducendo al minimo l’ispirazione.
I nostri consigli? La giusta dose di formazione continua e una bella carrellata di annunci stampa e campagne super inspirational.
Enjoy!
#1. WWF – Extinction Can’t Be Fixed
Il messaggio dello spot di WWF è l’irreversibilità dell’estinzione. L’immagine mostra la vista aerea di un’officina meccanica, con il meccanico che lavora su un animale estinto e cerca di riportarlo in vita, proprio come fa con le automobili.
#2. Continental – Weather Forecast
L’azienda tedesca Continental, che produce pneumatici, ha realizzato un capolavoro pubblicitario con Weather Forecast. Con gli pneumatici a raffigurare la pioggia e il sole, Continental pubblicizzava la qualità dei suoi pneumatici in qualsiasi condizione atmosferica.
#3. Chupa Chups – Ants
Questa pubblicità è stata utilizzata per promuovere i lecca-lecca sugar free e ha utilizzato le formiche, note amanti dello zucchero, per comunicare la validità del prodotto.
Nell’immagine, il lecca-lecca senza zucchero di Chupa Chups giace a terra e le formiche che lo evitano perché non lo trovano appetibile.
#4 .San Francisco Department for Disability and Aging Services – End Ageism
In una campagna per combattere le discriminazioni legate all’ageismo, il San Francisco Department for Disability and Aging Services ha montato uno sguardo “anziano” su cinque volti giovani.
Su ognuno dei volti sono evidenziati i cinque attributi che non invecchiano mai. Tra questi, coraggio, intelligenza, creatività, leadership e passione.
#5. Ricola – Make Sure Good News Sounds Like Good News
Una delle pubblicità più esilaranti della lista: presenta uno scenario in cui un ragazzo tossisce tra le presentazioni di una persona come “solo un’amica”.
Evitare un colpo inatteso di tosse non lascia spazio a fraintendimenti.
#6. Faber Castell – True Colors
Faber Castell ha lanciato una campagna per le sue matite colorate ed è… un capolavoro! Nell’immagine si vede la parte inferiore del corpo di un pesce che viene completata con una matita.
Il colore del pesce e della matita si fondono così bene che a prima vista non si nota.
#7. Ambev – Dirnk Repsnosilby
Puoi essere tanto ubriaco da non riuscire nemmeno a pronunciare il nome della birra da chiedere al bartender. Il messaggio è sempre lo stesso: il piacere del consumo dell’alcol deve essere gestito in modo responsabile. Dirnk Repsnosilby!
Alla campagna hanno partecipato tutti i brand di birra rappresentati, che hanno sostituito la propria immagine profilo sui social media con la versione “confusa”.
#8. Tabasco Pepper Sauce – Volcano
Tabasco descrive la piccantezza della sua salsa con uno spot brillante. L’immagine dovrebbe essere un vulcano, ma invece di una roccia vulcanica con il fuoco in cima, viene utilizzato un volto umano. Il volto umano forma la roccia, con il fuoco e il fumo che fuoriescono dalle labbra.
#9. Pedigree – Adopt
Pedigree non si limita a promuovere il suo cibo per cani e i suoi gustosi bocconcini per il migliore amico dell’uomo. Utilizza i suoi canali anche per promuovere i valori legati alla cura degli animali. Sebbene molte persone acquistino cani, l’adozione è un modo eticamente preferibile per portare un amico a quattro zampe nella propria casa: cani e umani stanno meglio insieme.
#10. Nivea – Because Life Makes Wrinkles
La pubblicità di Nivea Men Active Age mostra una giovane ragazza che strattona la fronte di un uomo causando così le rughe. probabilmente, è la fotografia di un padre e della sua problematica figlia.
Preoccupazione e stress sono tra le ragioni per cui compaiono le rughe, ma il messaggio chiaro è che con le creme idratanti Nivea Men Active Age avrai comunque un aspetto fresco e giovane.
#11. McDonald’s – I’m Lovin’ It
Con I’m Lovin’ It, la famosa food company McDonald’s ha realizzato uno dei migliori capolavori pubblicitari dell’industria alimentare che non può mancare in una selezione di campagne geniali. Questa era incentrata sul tema dell’amore.
Quanto tempo ci hai messo per renderti conto che il ragazzo bacia un hamburger?
#12. FedEx – Neighbors
Anche la campagna pubblicitaria Neighbors di FedEx si colloca tra i capolavori della pubblicità. Lo spot mostra mappe continentali su due edifici, con due individui che si passano un pacco attraverso le finestre.
Per l’azienda, consegnare merci in diversi continenti è facile e veloce come ricevere qualcosa dal vicino di casa.
#13. Heinz Hot Ketchup – Sizzling
Heinz Hot Ketchup ha realizzato questa pubblicità per mostrare quanto sia calda e piccante la sua salsa. L’immagine mostra una patatina fritta in parte bruciata.
#14. Ariel – Bright White
Ariel Bright White è un detersivo che lascia i capi bianchi puliti, così puliti da essere quasi accecanti (e, addirittura) non fanno ombra.
#15. Campagne geniali: Caschi Lazer Bike
Lazer Bike Helmets, il più longevo marchio di caschi sportivi al mondo, ha pubblicato questo spot per dimostrare quanto siano sicuri i suoi caschi. Nell’immagine si vede un motociclista coinvolto in un incidente, con la testa che è l’unica parte del corpo senza bende.
#16. Coca-Cola – Taste The Feeling
Coca-Cola ha realizzato una delle campagne pubblicitarie di maggior successo degli ultimi anni con Taste The Feeling. Taste The Feeling si è concentrata sui millennial, ritraendo diversi scenari di amore, amicizia e divertimento nelle bollicine di una bottiglia e di un bicchiere di Coca-Cola.
#17. IKEA – Need Space?
Un’altra brillante campagna pubblicitaria presente in questo elenco di campagne geniali è Need Space? Lo spot, realizzato per una scarpiera, mette in evidenza il problema della mancanza di spazio in casa per trasmettere il messaggio.
Nell’immagine ci sono due scarpe incastrate insieme, un paio di sneakers e una scarpa con il tacco alto. Le scarpe da ginnastica è infilata nella scarpa con il tacco per risparmiare spazio: è il problema che IKEA intende risolvere con la sua scarpiera.
#18. BMW – New BMW M3
Un riferimento a un personaggio della cultura pop della DC Comics. La BMW M3 è stata commercializzata come auto per gli amanti della velocità con la dicitura “Un veicolo per veri esperti di velocità“. Quale testimonial più adatto del supereroe della DC Comics, The Flash?
#19. Campagne geniali: Kamasutra – Kamasutra Condoms – Zip
L’atto dell’amore, con pochi giri di parole, anzi, nessuno. Kamasutra è leader nel mercato indiano dei condom e, grazie alla sua comunicazione fresca e diretta a un target giovanile, sta riuscendo a veicolare una piccola “rivoluzione sessuale” nel paese, contribuendo alla sensibilizzazione all’uso dei profilattici.
#20. Colgate – Flossing Ad
Sebbene la frutta sia deliziosa, può essere estremamente fastidiosa per tutti i semini incastrati fra i denti.
Colgate ne è sicuramente consapevole e, senza bisogno di parole, l’azienda di igiene dentale ha realizzato questo spot semplice ma efficace. Immaginate un mondo in cui tutta la frutta sia priva di semi ! Ebbene, secondo questa pubblicità, questo è possibile, se avete sempre con voi una confezione di filo interdentale Colgate.
#21. Campagne geniali: WeightWatchers
Tra le campagne geniali non può mancare quella di WW International, che ha pubblicato una pubblicità molto accattivante, come mostra questa immagine. L’annuncio mostra due porte con scale diverse. Una è piuttosto larga, mentre l’altra è molto stretta. Sulla porta larga c’è la scritta “ingresso”, mentre sulla porta stretta c’è la scritta “uscita”.
#22. Le campagne geniali di WWF: More Horrifying
L’ecosistema mondiale è un elemento delicato e maltrattarlo può causare conseguenze devastanti per tutti gli esseri viventi.
Questo spot del World Wildlife Fund sottolinea che sì, gli squali sono pericolosi e possono costituire una minaccia per la vita umana. Tuttavia, la loro estinzione può avere un impatto negativo anche sull’uomo nel lungo periodo. Si interromperà completamente la catena alimentare, di cui ovviamente facciamo parte. Un messaggio molto potente.
Sullo stesso tema, gli altri visual della campagna. Cambiano i protagonisti ma non il messaggio.
#23. Ecovia – Stop the Violence
L’azienda messicana di trasporto rapido con autobus Ecovia ha ideato il seguente spot pubblicitario, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul divieto di inviare messaggi durante la guida.
Invece di fare quello che fanno molte aziende, cioè cercare di riprodurre la scena di un incidente d’auto, questo spot presenta la metafora che scrivere e guidare è l’equivalente della violenza. Lo spot sottolinea chiaramente che tutti abbiamo la possibilità di scegliere e che se teniamo gli occhi sulla strada, senza distrazioni, le strade saranno molto più sicure.
#24. McDonald’s – Love Free Wi-Fi
Anche se gli hamburger sono la portata principale di ogni pasto di McDonald’s, la maggior parte delle persone concorda sul fatto che gli Archi d’Oro producono le migliori patatine fritte. Per questo, ha avuto senso creare un simbolo del wi-fi con le patatine per pubblicizzare la connessione senza fili gratuita in tutte le filiali.
Se parliamo di campagne geniali, non possiamo assolutamente escluderla.
#25. Apple – MacBook 2007
L’Apple MacBook 2007 è stato uno dei computer portatili più sottili mai prodotti. In una pubblicità di una rivista, il MacBook era raffigurato sottile come la pagina della rivista stessa.
Sullo schermo del MacBook nell’annuncio c’erano le parole “Ultra Thin”, che sottolineavano l’essenza dell’annuncio. Anche se in realtà il MacBook non era così sottile come raffigurato, ci si avvicinava molto.
#26. Campagne geniali: Sedex – Trust Us, We Deliver It Fast
Sedex è un’azienda di supply chain che promette consegne rapidissime. Puoi rompere un uovo, iniziare a versare il succo d’arancia e travasare l’amato pesciolino rosso: la consegna di padella, bicchiere e vaschetta arriverà in tempo.
#27. Keloptic – See More Clearly for Less
Esiste un modo più semplice e diretto per comunicare che il tuo prodotto funziona alla grande?
#28. Marevivo Italia – Stop Microfibre
Anche il lavaggio dei capi sintetici in lavatrice contribuisce a inquinare gli oceani, rilasciando milioni di microfibre di plastica che finiscono per riversarsi nei fiumi e nei mari, aggravando il problema.
La campagna di Marevivo Italia è davvero di forte impatto: per il mare ogni lavaggio è una tortura. L’invito è a lavare questi capi sempre a basse temperature e con cicli brevi.
#29. Advanced Sports Nutrition – What You Hide
Forse “mettere massa muscolare” non è l’unico modo per tirare fuori il nostro vero potenziale, ma il messaggio arriva chiaro: dacci dentro e allenati, puoi raggiungere risultati strabilianti. Advanced Sports Nutrition farà il resto.
#30. FoxThe Simpsons – Predictions
In moltissimi anni di programmazione, è probabile che qualche previsione l’abbiano azzeccata. Certo, con alcune, i Simpson, il popolare show di animazione in onda su FOX, ci è andata proprio precisa.
#31. IKEA – Real Life
Le famiglie sono al centro del business di IKEA: vecchie e giovani, tradizionali e moderne, famiglie nate per nascita o per scelta. Ma negli Emirati Arabi Uniti, IKEA affronta una sfida ancora più grande per essere rilevante per le famiglie, dato che la popolazione è altamente multiculturale.
Per dimostrare che il brand ha soluzioni per tutte le culture, IKEA ha ricreato le stanze delle serie televisive che tutti amano: l’ispirazione perfetta per vendere mobili connettendosi con un pubblico estremamente eterogeneo.
Il marchio svedese ha scelto tre iconiche family room della TV e le ha poi replicate utilizzando solo i mobili IKEA.
Un lavoro che ha richiesto la revisione di centinaia di pagine del catalogo IKEA e circa due mesi di lavoro solo per la scelta degli arredi più giusti.
Uno studio 3D ha infine riprodotto gli iconici salotti, dai Simpson a Stranger Things. Una citazione obbligata nella nostra selezione di campagne geniali.
#32. Campagne geniali: Movistar – Fake Profiles
Molte, moltissime persone fingono di essere ciò che non sono. Se questo accade nella vita reale, quando a fare da filtro ci sono tastiere e monitor, i fake profiles riescono a diventare perfettamente credibili.
A farne le spese, come sempre le persone più ingenue o meno protette, come i bambini.
Occhi aperti!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/gallery-di-campagne-geniali.jpg6001000Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-30 11:15:502022-10-03 11:05:37+30 campagne geniali per trovare l'ispirazione
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