Importanti novità in casa Barilla, Mulino Bianco presenta un nuovo logo.
Il marchio protagonista da oltre 45 anni della prima colazione degli italiani rinnova il suo look.
A testimonianza dell’impegno della marca a difesa della biodiversità, Mulino Bianco ha svelato questa settimana un nuovo logo che si presenta con una grafica rinnovata in tutti gli elementi che lo compongono, e che ne raccontano i valori.
La nuova identità è apparsa sui canali social e sarà applicata nei prossimi mesi su tutti i prodotti del marchio.
I punti del brand refresh di Mulino Bianco
L’ultimo restyling risale al 2005. Il primo dettaglio che possiamo notare è il logo Barilla che viene rimosso completamente.
La nuova versione del logo
Il restyling del 2005
Il Mulino, che accompagna il logo sin dalla sua nascita nel 1975, è stato semplificato e ingrandito per una migliore fruizione sui punti di contatto digitali.
“Il logo Mulino Bianco è ricco di elementi, ognuno dei quali contribuisce a raccontare il DNA più profondo di questa marca. Questi elementi raccontano esattamente i valori in cui crede la marca. E se vediamo l’evoluzione del logo, ci rendiamo conto che gli elementi non cambiano ma evolvono” racconta Julia Schwoerer Responsabile Marketing Mulino Bianco
Il logo originale del 1975
Il festone con la scritta “Mulino Bianco” è stato aggiornato, il font diventa sans serif per migliorarne la leggibilità.
La ghirlanda si arricchisce di nuovi fiori e di spighe di grano dal tratto stilizzato. Al disegno si aggiunge un’ape, simbolo dell’impegno della marca sul tema della sostenibilità.
“Evolve il rapporto che abbiamo con la natura – continua la Responsabile Marketing -. Se alle origini della marca la natura era intesa come un elemento da contemplare, ricco di frutti da cogliere, oggi il rapporto che abbiamo con la natura è diverso. Oggi quando pensiamo alla natura pensiamo alla necessità di salvaguardarla, di proteggerla e di prendercene cura, per lasciare alle prossime generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo trovato”
In generale il logo assume un carattere più flat con dettagli grafici più definiti. Gli elementi che lo compongono non cambiano, così come non cambia la visione della marca. Quello che cambia è il modo in cui vengono immaginati e rappresentati questi elementi.
Tra le novità presentate, c’è anche l’annuncio dell’azienda agricola vincitrice del contest fotografico I Fiori Del Mulino.
Lanciato 3 anni fa in collaborazione con WWF Italia, Università di Bologna, Università della Tuscia e OpenFields, il progetto La Carta del Mulino racchiude in un disciplinare di agricoltura sostenibile dedicato al grano tenero le 10 regole a cui gli agricoltori aderenti sono chiamati ad attenersi.
A vincere la seconda edizione è l’azienda agricola Fiandrini che meglio si è distinta nel coltivare il campo fiorito più bello, seguendo le indicazioni de La Carta del Mulino.
L’iniziativa è nata con l’obiettivo di valorizzare l’impegno descritto in una delle 10 regole della Carta del Mulino.
Tra i dieci punti, c’è infatti l’impegno a destinare ogni anno il 3% dei campi utilizzati per la coltivazione del grano tenero ai fiori da impollinazione – una superficie complessiva pari a circa 2.500 campi di calcio – proteggendo la biodiversità, anche grazie alla salvaguardia delle api e degli altri insetti impollinatori.
I coltivatori, quindi, sono stati invitati a scendere in “campo” per scattare una foto della propria distesa fiorita, cercando di cogliere ogni sfumatura della sua bellezza e a condividerla solo con Mulino Bianco sulla piattaforma dedicata.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/mulino-bianco-rinnova-il-suo-logo-e-punta-sulla-sostenibilita-3.jpg461696Giuseppe Tempestinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiuseppe Tempestini2022-09-30 08:01:232022-10-03 09:48:56Mulino Bianco aggiorna il suo logo e punta sulla sostenibilità
Nell’ultimo anno il numero dei podcast pubblicati in Italia è continuato a crescere e sono sempre di più i personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dei media che hanno lanciato un proprio podcast.
Le tecnologie per la distribuzione di audio on-demand hanno visto un sorprendente sviluppo nel momento in cui i podcast sono stati adottati dalle maggiori piattaforme di streaming audio sul mercato: Apple Podcast, Spotify, Google Podcast, Amazon Music e Audible.
Il trend positivo è confermato anche dai numeri del Festival, che si rivela un osservatorio privilegiato sul mondo del podcasting in Italia.
Grazie alla sempre crescente partecipazione di aziende, editori, professionisti ed esperti di podcasting e digital audio, la settima edizione del Festival durerà una settimana e andrà ad esplorare in modo verticale i temi più caldi del settore.
Lunedì 3 ottobre il Festival inizia online con una giornata dedicata alla creatività e alla creazione di contenuti.
Concept, format, scrittura o improvvisazione saranno i temi al centro dei primi interventi.
Martedì 4 ottobre sarà il giorno dedicato a produzione e sound design.
Si parlerà di ciò che è necessario per fare un podcast di qualità: dall’attrezzatura, registrazione, sound design e montaggio.
Mercoledì 5 ottobre gli incontri online si focalizzeranno su piattaforme e tecnologie di distribuzione mettendo a fuoco le migliori strategie di marketing per far crescere una podcast.
Giovedì 6 ottobre si parlerà di modelli di business e monetizzazione: dall’advertising al crowdfunding per capire quanto e come si guadagna con un podcast nel mercato italiano.
Venerdì 7 ottobre, l’ultima giornata online, sarà dedicata al branded podcast.
Parleranno sia le aziende che hanno scommesso sul podcasting per raccontare il proprio brand, sia i produttori ed
editori che hanno creato branded podcast di successo.
Sabato 8 ottobre è la giornata dell’incontro dal vivo dedicata a trend, ispirazione e networking.
Dai talk si capirà dove sta andando il podcasting e come cogliere le migliori opportunità.
Anche noi Ninja saremo presenti al Festival del Podcasting con il nostro podcast di informazione quotidiana “Ninja Marketing PRO News: le notizie su Digital, Marketing, Social e Business da Ninja.it“.
Puoi seguire l’intervento online mercoledì 5 ottobre alle 16.30: doppio appuntamento con Mirko Pallera, CEO di Ninja e il suo intervento “Ninja Marketing PRO News – L’economia digitale” e Alessio Galea, giornalista radiofonico e voce di Ninja Marketing Pro News sul tema: “Perché il linguaggio della radio può aiutarci a realizzare i podcast“.
Per partecipare all’appuntamento del 2022 dedicato al mondo dell’audio grazie a una promozione dedicata alla community Ninja è sufficiente acquistare il biglietto qui con uno sconto del 50%.
Acquistando il Biglietto Podcast potrai partecipare al Festival del Podcasting, da lunedì 3 a sabato 8 Ottobre 2022, dalle 9.00 alle 18.00.
La partecipazione sarà dal lunedì al venerdì completamente online e sabato 8 online o in presenza a Milano.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/festival-del-podcasting.jpg582879Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-29 09:35:202022-09-30 08:52:30Parte il Festival del Podcasting 2022: partecipa con lo sconto Ninja
Se usi le GIF sei un boomer. È strano che un’azienda multimilionaria dichiari esplicitamente che la sua attività sta morendo perché è semplicemente “troppo poco cool” per sopravvivere al cambiamento.
Questa è però l’audace strategia che il motore di ricerca di gif, Giphy, ha adottato nei confronti dell’autorità di regolamentazione della concorrenza del Regno Unito, che sta cercando di bloccare un tentativo di acquisizione da 400 milioni di dollari (352 milioni di sterline) da parte del proprietario di Facebook, Meta.
La sua valutazione è scesa di 200 milioni di dollari rispetto al picco raggiunto nel 2016 e, cosa ancora più importante, la sua offerta di base mostra segni di declino. “Ci sono indicazioni di un declino generale nell’uso delle gif“, ha dichiarato l’azienda nel suo documento, “a causa di un generale calo dell’interesse degli utenti e dei partner per questi contenuti. Sono passate di moda e gli utenti più giovani, in particolare, le come “per i boomers” e “cringe”“.
Per sottolineare il punto, la documentazione di Giphy includeva link a diversi articoli e tweet che confermavano la sua ipotesi.
Someone last week told me GIFs are for boomers and I have felt self-conscious ever since
“Il divario generazionale è reale“, afferma lo scrittore di cultura internet Ryan Broderick. “Le Gif sono estremamente datate. Non sono mai state facili da realizzare e non funzionano particolarmente bene sugli smartphone”.
“Ora rappresentano fondamentalmente l’immagine che il vostro capo millennial usa su Slack, invece di quello che erano un tempo, cioè un tipo di immagine decentralizzata per comunicare su blog e bacheche. È piuttosto triste che la gif sia stata soffocata dalle grandi aziende, dalle leggi sul copyright e dai browser mobili“.
La gif animata è stata inventata nel 1989, ha preceduto non solo gli smartphone e i social media, ma anche il world wide web. È esplosa in popolarità con l’avvento del web come il modo più semplice per aggiungere movimento a una pagina, ma ha perso lentamente terreno a favore di altri modi di mostrare le immagini che richiedevano meno larghezza di banda all’epoca.
La sua rinascita è avvenuta a cavallo degli anni 2010, in concomitanza con la crescita del social network Tumblr. Sebbene le gif non siano mai state pensate per sostituire i video, grazie a connessioni Internet più veloci sono tornate a essere il modo più semplice per condividere brevi clip, troppo brevi per avere un significato da sole, ma perfette per aggiungere contesto e colore ai post sotto forma di “reaction gif“.
I just learned how to use reaction gifs and the teenagers are now informing me that gifs are “cringe”
All’apice del suo impatto culturale, creare, pubblicare e curare le gif sarebbe potuto diventare un lavoro a tempo pieno. I migliori creatori erano noti per la velocità con cui riuscivano a ritagliare momenti condivisibili da spettacoli televisivi o eventi dal vivo mentre andavano in onda, oltre che per la loro capacità di modellare il formato per mantenere alta la frequenza dei fotogrammi e bassa la dimensione del file.
Ma mentre i “postatori a tempo pieno” tenevano grandi archivi delle gif più utilizzate, accuratamente ordinate ed etichettate, per molti trovare esattamente quella giusta da usare in ogni situazione era una noia.
È questo il problema che Giphy ha cercato di risolvere quando è stata fondata nel 2013. Come “motore di ricerca per le gif”, l’azienda ha raccolto più di 300.000 gif da tutto il web, le ha etichettate e categorizzate e ha aiutato gli utenti a trovare esattamente quella giusta per ogni situazione.
“Giphy è stato pensato a colazione con il mio partner nel progetto, Alex Chung, mentre riflettevamo sull’ascesa della comunicazione puramente visiva“, ha dichiarato il co-fondatore Jace Cooke in un’intervista del 2013 al Daily Dot. “Entrambi non riuscivamo a capacitarci di quanto fosse ancora complicato trovare e condividere le gif e pensavamo di poter fare qualcosa al riguardo“.
Ma la democratizzazione delle gif ha anche gettato i semi per la loro distruzione. “Che si tratti di design o di intenzione, gli strumenti di ricerca di Giphy hanno portato a una notevole monotonia nella cultura delle gif“, ha dichiarato Brian Feldman nel 2020.
“Gli stessi principi che si applicano a Google sembrano applicarsi anche a Giphy: se non sei nei primi tre risultati, non esisti“.
…e il declino delle gif
I cambiamenti tecnici hanno aggravato il problema. Le stesse ragioni per cui le gif sono morte la prima volta non sono scomparse: la tecnologia produce file di grandi dimensioni con una scarsa qualità dell’immagine.
Anche se siti come Twitter e Facebook hanno integrato il supporto per la pubblicazione di gif, le hanno anche modificate, trasformandole in file video per visualizzarle in modo più efficiente sui dispositivi mobili. Ciò significava che gli utenti non potevano semplicemente scaricare una gif che vedevano e salvarla in seguito, il che ha ulteriormente appiattito la selezione disponibile.
Man mano che Giphy cresceva come azienda, al punto che il suo fatturato annuo è ora stimato in 27,5 milioni di dollari dagli analisti GrowJo, ha incontrato un altro problema: il copyright.
La risposta dell’azienda è stata quella di collaborare con i media per ospitare gif originali; oggi, nove delle 10 gif più popolari sul sito nel 2021 sono state pubblicate dall’azienda che le ha create, in una spinta di promozione incrociata per incoraggiare i contenuti virali.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/se-usi-le-gif-sei-un-boomer.jpg672957Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-28 16:23:122022-09-29 14:15:01Se usi le GIF sei un boomer, lo dice proprio Giphy
Christie’s ha annunciato una nuova piattaforma che consentirà di effettuare vendite NFT direttamente sulla blockchain. Christie’s 3.0 è stata sviluppata con le società Web3 Manifold, Chainalysis e Spatial.
Nicole Sales Giles, direttrice delle vendite d’arte digitali di Christie’s, ha dichiarato di essere lieta di offrire gli NFT “nel modo in cui devono essere negoziati, sulla blockchain“.
“Incorporando gli strumenti normativi, come l’antiriciclaggio e l’imposta sulle vendite, abbiamo costruito una soluzione inclusiva in cui sia i collezionisti esperti che i nuovi collezionisti di NFT possono sentirsi sicuri nelle transazioni con Christie’s 3.0“, ha dichiarato.
Christie’s 3.0 debutterà con un’asta di opere dell’artista diciottenne Diana Sinclair, inserita da Fortune tra le 50 persone più influenti nello spazio NFT.
Le offerte per nove opere di Diana Sinclair saranno aperte dal 28 settembre all’11 ottobre, con stime di prezzo che vanno da 5.280 a 10.560 dollari.
In un comunicato, Christie’s ha affermato che la nuova piattaforma dimostra “l’impegno della casa d’aste nei confronti di artisti e collezionisti nello spazio Web3”.
Come funziona il marketplace NFT di Christie’s
La tecnologia NFT non è una novità per Christie’s, che aveva già fatto notizia mettendo all’asta l’opera d’arte di Beeple “Everydays: The First 5,000 Days” per 69,3 milioni di dollari nel marzo 2021.
La storica casa d’aste sta ora abbracciando pienamente l’etica decentralizzata di Web3 lanciando un nuovo mercato in cui le aste si svolgono sulla blockchain pubblica di Ethereum. La casa d’aste, che ha 256 anni di storia, afferma che fornirà anche strumenti per la conformità legale e la fiscalità.
La nuova piattaforma di Christie’s è stata creata in collaborazione con Manifold, una startup che si occupa di smart contract. Christie’s ha inoltre collaborato con l’azienda di analisi blockchain Chainalysis e con la piattaforma di metaverse Spatial per abilitare ulteriori funzionalità per il suo mercato.
We recognize and bring young emerging artists to an international and digitally savvy market. Christie’s 3.0 deepens our ability to connect clients to the best of the NFT market now via a sophisticated and secure blockchain-native platform for sales. (3/4)
Sebbene alcune precedenti aste NFT di Christie’s abbiano attirato i titoli dei giornali, le transazioni effettive non avvenivano sulla blockchain, un processo che fornisce trasparenza sui portafogli coinvolti e sul flusso dei pagamenti. Christie’s 3.0 rimodella questo approccio con transazioni on-chain più simili a quelle di marketplace come OpenSea e Rarible.
Tuttavia, Christie’s continuerà a porre l’enfasi sulla curatela piuttosto che permettere a chiunque di inserire le proprie opere d’arte o i propri oggetti da collezione.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/christies-3.0.jpg8221478Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-28 07:33:432022-09-28 16:25:33Christie's lancia la sua piattaforma NFT: si chiama Christie's 3.0
NBA annuncia il lancio della sua nuova App NBA globale.
Con un’esperienza personalizzata completamente nuova, alimentata da Microsoft Azure, l’App NBA conterrà video verticali in stile social, un accesso senza precedenti al dietro le quinte dei giocatori e delle squadre, nonché spettacoli e serie nuove ed esistenti.
La nuova NBA App è un prodotto di NBA Digital, la joint venture della lega con Warner Bros. Discovery.
L’App NBA e la nuova piattaforma digitale integrata sono state realizzate in collaborazione con Microsoft, il partner cloud ufficiale della NBA.
L’App NBA ora include un nuovo design elegante e un’esperienza “For You” unica nel suo genere, con consigli sui contenuti basati sulle preferenze dei fan e una personalizzazione alimentata da Microsoft Azure.
All’interno delle sezioni “Per te” e “Guarda” dell’app, i fan possono accedere ai video verticali con gli highlight in tempo reale di tutte le partite NBA in corso.
App NBA: contenuti originali e match in streaming
L’App NBA offrirà inoltre ai fan partite in diretta dai campionati di tutto il mondo e contenuti creati da partner e influencer NBA.
Le offerte di abbonamento direct-to-consumer della lega – NBA League Pass e NBA TV – saranno integrate nell’App NBA, dando ai fan la possibilità di guardare le partite in diretta e gli highlight e di controllare punteggi, statistiche e classifiche, tutto su un’unica piattaforma.
I flussi saranno caratterizzati da una qualità video superiore, da una minore latenza di streaming e da un’esperienza utente senza soluzione di continuità per il consumo di contenuti NBA in diretta.
Il Membership Program dell’app NBA
NBA ha lanciato anche NBA ID, ul nuovo programma di affiliazione.
NBA ID, a cui è possibile aderire gratuitamente, collegherà le esperienze dei fan ai prodotti esistenti come NBA League Pass e NBA Pick’Em e offrirà nuovi accessi e vantaggi esclusivi da parte della lega.
I membri dell’NBA ID avranno accesso a nuovi contenuti originali, ai preferiti dei fan dal caveau dell’NBA, a offerte esclusive ed esperienze migliorate dai partner dell’NBA, a promozioni sui biglietti, a premi attraverso giochi di fantasia predittivi e in stile lotteria NBA Pick’Em, a campagne di voto riservate ai membri e ad altri premi.
I tifosi saranno immersi nei contenuti della partita per tutto il giorno e, per la prima volta, avranno accesso in diretta allo streaming di tutte le conferenze stampa NBA pre-partita e post-partita e ai media day di ogni evento principale. Inoltre, i membri dell’NBA ID avranno accesso ai programmi pre-partita di tutte le partite dell’NBA League Pass attraverso le reti sportive regionali.
Oltre alla programmazione NBA TV 24/7, l’App NBA offrirà più di 6.000 ore di programmazione in diretta durante tutto l’anno, tra cui una selezione ampliata di programmi in diretta e opzioni alternative di visione delle partite in diretta come:
“CrunchTime” – Uno show settimanale che porta i fan in diretta nei momenti cruciali di ogni partita e fornisce aggiornamenti e analisi in tempo reale, prodotto da NBA TV e condotto da Jared Greenberg.
Telecronache alternative – Gli abbonati all’NBA League Pass avranno accesso a un’ampia gamma di opzioni di visione personalizzata in diretta attraverso una grande varietà di flussi alternativi, tra cui angolazioni a telecamera singola guidate da influencer e commenti in più lingue, tra cui spagnolo, coreano e portoghese. “NBA HooperVision” torna per la sua seconda stagione con gli ex giocatori NBA e i conduttori Nate Robinson e Quentin Richardson.
Contenuti di collaboratori esterni
Contenuti e materiali direttamente dalle squadre – Racconti dietro le quinte dai canali sociali e digitali delle squadre.
Contenuti dei partner – Contenuti di popolari canali di basket e di sport, tra cui Turner Sports, The Action Network, Bleacher Report e altri.
Influencer – Contenuti creati da influencer famosi come Kris London, Lethal Shooter, Tristan Jass, Ben Taylor di Thinking Basketball e altri ancora, incentrati su moda, stile di vita e cultura NBA dentro e fuori dal campo.
SiriusXM NBA Radio – I popolari programmi di SiriusXM NBA Radio, “NBA Today” con Frank Isola e Brian Scalabrine e “The Starting Lineup” con Justin Termine e Eddie Johnson, saranno trasmessi in simulcast sulla NBA App ogni giorno feriale.
Programmazione originale esclusiva
“Gold Blooded” – Una nuova docuserie in sette episodi che racconta il viaggio dei Golden State Warriors verso il campionato NBA del 2022. Narrata da Andre Iguodala, la serie presenta filmati mai visti prima e nuove interviste a dirigenti e giocatori della squadra, tra cui Stephen Curry, Klay Thompson e Draymond Green. I primi due episodi sono disponibili da oggi sull’App NBA.
“Pass the Rock” – I tifosi potranno dare uno sguardo esclusivo alla prossima generazione di stelle della lega e alle loro vite dentro e fuori dal campo per tutta la stagione 2022-23. La serie in più parti inizierà a fine novembre.
“NBA Rewind” – L’emittente Ahmad Rashad, vincitore di un Emmy Award, ripercorrerà alcuni dei suoi ricordi più belli legati all’NBA mentre copriva il campionato in questa serie in più parti. “NBA Rewind” offre una nuova visione di filmati mai visti prima di quei momenti e nuove interviste individuali con le leggende che hanno reso quel periodo così speciale.
Archivio NBA
Partite – I fan potranno accedere gratuitamente a più di 3.000 ore di filmati d’archivio provenienti dal caveau dell’NBA, tra cui 500 delle migliori partite classiche della storia dell’NBA. Saranno disponibili tutte le partite delle Finali NBA dal 2000 in poi, e altre partite delle Finali verranno rilasciate nel corso della stagione.
Serie – Documentari e serie ad accesso libero dagli archivi di NBA Entertainment saranno disponibili gratuitamente on-demand, tra cui “Dream Team”, “The Doctor”, “Wilt 100”, “The Association”, “Unscripted”, “Inside Stuff” e altre ancora.
– Focus internazionale
Partite internazionali dell’NBA – L’App NBA sarà la destinazione ideale per i fan per partecipare e guardare gli NBA Japan Games 2022 e gli NBA Abu Dhabi Games 2022.
“Hoop Cities” – Una docuserie in otto parti, prodotta dal team Europa e Medio Oriente della NBA, che esplora la cultura locale, la storia e le comunità di basket che circondano il gioco nelle città europee di Belgrado, Bologna, Colonia, Leverkusen, Istanbul, Kaunas , Parigi , Siviglia e Salonicco.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/NBA-app.jpg571873Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-27 15:35:072022-09-28 07:34:10Nuova App NBA: oggi il lancio ufficiale della piattaforma immersiva
Il 7 ottobre 2022 per i protagonisti del commercio elettronico è una data da segnare in rosso. Dopo due edizioni online, torna dal vivo Ecommerce HUB® l’evento pensato per i player dell’ecommerce che tra workshop, tavole rotonde e masterclass, nelle sale della Multimedia Valley di Giffoni, grazie alla collaborazione con Giffoni Innovation Hub, si confronteranno sui nuovi trend e sulle best practice del digital retail.
Un evento imperdibile per scoprire i dettagli della rivoluzione in corso nel mondo del commercio elettronico che, durante la fase pandemica, ha ripensato se stesso per soddisfare le richieste dei consumatori arrivando così a registrare una straordinaria crescita.
Ma anche un appuntamento in grado di offrire ai partecipanti la possibilità di formarsi, ampliare il ventaglio delle proprie competenze e allo stesso tempo fare networking.
Ecommerce HUB: tendenze e best practice nel digital retail
«Dopo due edizioni tutte online, siamo felici di annunciare il ritorno in presenza di Ecommerce HUB®. L’evento del 7 ottobre sarà l’occasione per confrontarsi sui nuovi trend del digital retail, dopo due anni di crescita straordinaria del commercio elettronico in cui le aziende hanno dovuto adattare in modo repentino i modelli di business alle nuove abitudini dei consumatori”, ha detto Alfonso Annunziata, co-founder dell’evento. “Quest’anno l’evento ospiterà oltre 40 workshop, tavole rotonde e masterclass con alcuni fra i principali player e professionisti del settore, in un intenso programma con al centro dell’agenda le nuove tendenze e best practices nel digital retail. Oltre alla parte formativa, sarà allestita un’ampia area espositiva e di networking, in cui le aziende avranno l’opportunità di incontrarsi e discutere».
Sul palco tanti rappresentanti di importanti aziende dell’eCommerce come Shopify, DHL, Banca Sella, TikTok e Nexi.
Tra questi: Paolo Picazio Country Manager Italia Shopify, Davide Casaleggio CEO & Partner Casaleggio Associati, Vincenzo Cosenza Consulente di marketing, Mario Moroni, conduttore, autore e creatore di contenuti, Francesco Santoro, Responsabile Ecommerce Partnership Nexi, Lorenzo Pozzi, Strategic Partnership Manager TikTok, Paolo Iabichino Scrittore pubblicitario e direttore creativo, Andrea Degl’Innocenti, Direttore Ufficio Servizi Digitali alle Imprese & RTD di ITA – Italian Trade Agency, Ivano Di Biasi, CEO di SEOZoom e tanti altri (l’elenco completo è consultabile alla pagina https://www.ecommercehub.it/home-2022/relatori/ ).
La Multimedia Valley di Giffoni, dove verrà presentato il tema “What’s Next?” e dove saranno consegnati premi 4eCom, si conferma polo innovativo e creativo in grado di incrociare domanda e offerta sul piano della formazione, dell’approfondimento, dello scambio e del confronto su temi che coinvolgono direttamente le nuove generazioni mettendole in contatto con i maggiori esponenti delle più grandi realtà imprenditoriali.
Partecipa con lo sconto dedicato ai Ninja
Tavole rotonde, workshop e masterclass: un evento irrinunciabile per essere aggiornati sui nuovi trend dell’eCommerce Revolution e sfruttare le ottime possibilità di networking con i rappresentanti di importanti aziende del mondo digitale.
Per la community Ninja è a disposizione uno sconto del 30% per i workshop avanzati e aggiudicarselo è semplicissimo: clicca su questo indirizzo e inserisci il codice sconto PART30.
Ci vediamo all’Ecommerce HUB!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/ecommerce-hub-giffoni.jpg6601184Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2022-09-27 12:00:042022-09-28 09:46:47Ecommerce HUB sceglie Giffoni per lanciare i nuovi trend del digital retail
I mondi virtuali di Walmart sono rivolti ai clienti più giovani e consentono ai giocatori di Roblox di collezionare merce virtuale, giocare con giocattoli e action figure, partecipare a concerti dal vivo, vincere concorsi di moda e altro ancora.
Si tratta della prima volta che il gigante della vendita al dettaglio testa i mondi virtuali, mentre continua a sperimentare nuovi modi per raggiungere la prossima generazione di acquirenti, la Generazione Alpha e la Gen Z, anche se Walmart non è nuova alle sperimentazioni; pochi giorni fa, ha lanciato l’applicazione per creare camerini virtuali e provare gli abiti direttamente a casa grazie all’intelligenza artificiale.
William White, chief marketing officer di Walmart U.S., ha dichiarato: “Questo è un altro passo per raggiungere i nostri clienti in modi inaspettati e nei luoghi in cui trascorrono il loro tempo. Siamo entusiasti di essere uno dei primi grandi rivenditori a farlo“.
Walmart entra in Roblox ma è già in buona compagnia
Tra gli altri rivenditori presenti su Roblox ci sono Nike con “Nikeland”, American Eagle Outfitters e Ralph Lauren. Tuttavia, il grande rivenditore Walmart sembra aver fatto l’investimento maggiore.
“Penso che la presenza di Walmart in questo modo sia solo un altro esempio di come stiamo pensando al futuro, di come stiamo reimmaginando modi unici e innovativi per coinvolgere i nostri clienti“, ha aggiunto White.
A partire da Walmart Land, i giocatori di Roblox entrano in un coloratissimo parco divertimenti con una ruota panoramica a tema Walmart, scivoli, spiagge e altro ancora. L’isola ha la forma del logo Walmart con un centro a forma di cerchio e sei rami con temi e attività diverse.
Cosa si può fare nelle isole di Walmart su Roblox
Attualmente ci sono quattro spazi ancora vuoti e hanno cartelli con la scritta “Coming Soon!”. Walmart ha dichiarato a TechCrunch che le sezioni sono chiamate “isole” e che una sarà lanciata a novembre, mentre altre due saranno lanciate all’inizio del 2023.
Al loro arrivo, i giocatori ricevono un cappello e possono visitare l’Hub Store per riscattare i gettoni per merce virtuale, come abbigliamento, accessori ed elettronica.
L’hub centrale è anche il luogo in cui un dirigibile lascia cadere i premi. Il timer per ogni lancio è visibile nella parte superiore dello schermo e c’è anche una monorotaia che porta i giocatori in giro per il mondo virtuale, dando loro una visione dall’alto di tutto lo spazio.
La “Casa dello stile” è invece una sezione all’interno di Walmart Land dove i giocatori possono mettere alla prova le loro abilità nel campo della moda: possono cimentarsi in attività come la “Sfida della manicure”, in cui devono abbinare i colori dello smalto, “Strike a Pose”, in cui devono copiare la posa di un manichino, e una cabina fotografica che permette di provare abiti e scattare foto del proprio avatar. C’è anche un “percorso cosmetico a ostacoli” e una pista di pattinaggio.
Serie tv, spettacoli e concerti
A “Electric Island”, i giocatori possono partecipare alla sfida “Dance Off”, assistere a concerti dal vivo con artisti famosi all’Electric Fest” e persino giocare a Netflix Trivia, condotto dall’attore di “Stranger Things” Noah Schnapp, che interpreta Will nello show.
L'”Electric Fest” inizierà a ottobre, secondo quanto dichiarato da Walmart nel suo annuncio. Il 7 ottobre, il primo concerto in motion-capture vedrà la partecipazione degli artisti Madison Beer, Kane Brown e YUNGBLUD.
I giocatori di Walmart Land possono creare beat nel gioco “DJ Booth Remix” e saltare su una tastiera che suona note diverse a seconda del tasto su cui si salta., simile al trampolino di Spotify Island, dove i giocatori possono interagire con diversi suoni.
Uno spazio per i più giovani
Universe of Play è lo spazio destinato a giocatori più giovani. Presenta la popolare serie televisiva per bambini “PAW Patrol” e giocattoli come L.O.L Surprise!, Magic Mixies, uova di dino di “Jurassic World” e monopattini Razor. Anche Universe of Play avrà un dirigibile, proprio come quello di Walmart Land.
Le sfide e le attività in questo mondo includono la caccia alle uova di dinosauro scomparse, l’aiuto della squadra PAW Patrol a trovare la gallina del sindaco Goodway, Chickaletta, la sfilata di moda L.O.L Surprise! e la creazione di un Magic Mixie.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/walmart-entra-su-roblox.jpg547972Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-27 10:59:312022-09-27 16:47:30Walmart entra in Roblox e punta sull'engagement dei più giovani
L’influencer marketing è uno dei social media trend principali degli ultimi anni. È uno strumento indispensabile per i business che vogliono promuovere i loro prodotti e servizi.
Ma chi sono esattamente gli influencer? E che cos’è l’influencer marketing?
Se ne senti parlare da tempo, ma non sai esattamente quali benefici possa portare quest’attività, sei nel posto giusto al momento giusto!
Influencer marketing: cos’è?
L’influencer marketing è una forma di marketing online che si basa sulla collaborazione tra un brand e un personaggio influente, finalizzata a far conoscere un particolare prodotto o servizio al pubblico. Generalmente, questa collaborazione prevede la pubblicazione di uno o più contenuti, come foto, video, blog post, in cambio di un compenso monetario, prodotti omaggio o altre forme di retribuzione, con l’obiettivo di ottenere visualizzazioni, commenti, condivisioni e conversioni.
Adottare strategie di influencer marketing per le aziende significa reclutare persone note sui canali di social media più conosciuti, per poter sponsorizzare in modo genuino un prodotto o un servizio che intendono vendere. In questo modo la “fiducia” riservata al creator viene trasferita al prodotto pubblicizzato, con la possibilità di aumentare la brand trust (fiducia nel marchio), incrementare la brand awareness (consapevolezza del marchio) e generare maggiori conversioni.
L’Influencer Marketing è la naturale evoluzione della pubblicità tradizionale: se fino a pochi anni fa le aziende spendevano importanti somme di denaro per accaparrarsi il VIP del momento (un attore, uno sportivo, un cantante famoso), al fine di utilizzarlo come testimonial per pubblicizzare un prodotto o un servizio sui media tradizionali (televisione, radio, riviste, cartelloni pubblicitari), in seguito all’esplosione del web i social media hanno acquisito sempre più potere, sostituendo i media tradizionali, quindi i blogger, gli youtuber e gli influencer hanno preso il posto dei classici testimonial.
L’influencer è una persona capace di “influenzare” la percezione, e dunque il comportamento, della sua community attraverso la pubblicazione di contenuti sui suoi profili. Una persona che ha un seguito appassionato di persone che apprezzano le sue opinioni o che amano osservare quotidianamente il suo stile di vita.
Cosa fa un influencer? Come costruisce la propria autorevolezza? Postando, con regolarità, contenuti di qualità sui suoi canali preferiti e interagendo con utenti e followers interessati alle tematiche proposte. Le persone si fidano di lui, perché lo considerano un vero e proprio punto di riferimento.
Quando un influencer sponsorizza un prodotto, non appare come una vera e propria pubblicità nel senso tradizionale, ma piuttosto come una recensione indipendente e spontanea del prodotto.
I settori d’occupazione possono essere davvero vari: cibo (Food Influencer), moda (Fashion Influencer), bellezza (Beauty Influencer), forma fisica (Fitness Influencer), design (Design Influencer), viaggi (Travel Influencer)…e poi ancora lifestyle, wellness, auto & motori e moltissimi altri.
Gli influencer sono celebrità?
Quando si sente parlare di “influencer”, i nomi che vengono in mente più frequentemente sono Chiara Ferragni, Giulia de Lellis, Fedez. Ma attenzione… non tutti gli influencer sono celebrità! Tra di essi ci sono anche persone “comuni” che hanno saputo costruirsi una reputazione sul web e sui social media creando e condividendo contenuti online.
È possibile suddividere gli influencer, in base al numero di followers, in cinque categorie:
Nano-influencer: influencer di livello inferiore, che di solito operano nel mercato locale e sono caratterizzati da un numero ristretto di followers (tra i 1.000 e i 50.000).
Nonostante questo, hanno un tasso di engagement medio del 5% (superiore a ogni altra categoria) perché sono considerati maggiormente genuini e sinceri. Qualche esempio: Luli (@ilmondodiluli), Chiara Losh (@loshgram), Martina Aiello (@_martina_aiello_).
Micro-influencer: influencer di secondo livello, che hanno un numero di follower leggermente maggiore rispetto ai nano-influencer (tra i 50.000 e i 100.000), ma interagiscono attivamente con i loro seguaci e sono ritenuti esperti affidabili e imparziali della nicchia di mercato in cui operano.
Solitamente, fanno molta presa sulla Generazione Z ed hanno un tasso di engagement medio del 1,7%.
Qualche esempio: Gloria Strabla (@gloriastrabla), Angela Isai (@angelaisai), Jessica Brugali (@jessicabrugali), Giulia Izzo (@giuls.izzo).
Macro-influencer: hanno tra 1 e 10 milioni di follower.
Sono persone affermate che collaborano attivamente con brand e aziende per la promozione di prodotti.
Comprendono sia celebrità di secondo livello, che esperti online di successo che sono partiti da zero, ma hanno scalato la vetta con la propria dedizione e costanza.
Questa categoria è adatta per chi punta ad una clientela di livello nazionale, variegata e ha una discreta somma da investire. Hanno un tasso di engagement medio del 1,3%.
Qualche esempio: Paola Turani (@paolaturani), Diletta Leotta (@dilettaleotta), Luca Vezil (@lucavezil), Valentina Ferragni (@valentinaferragni), Cecilia Rodriguez (@chechurodriguez_real), Valentina Vignali (@valentinavignali), Chiara Biasi (@chiarabiasi), Chiara Nasti (@chiaranasti), Veronica Ferraro (@veronicaferraro), Alice Campello (@alicecampello), Giulia Salemi (@giuliasalemi), Beatrice Valli (@beatricevalli), Ludovica Valli (@valliludovica), Andrea Cerioli (iamandreacerioli), Camilla Boniardi (@camihawke), Camilla Mangiapelo (@ma.pina).
Mega-influencer o celebrities: hanno oltre 10 milioni di follower. Si tratta di personaggi famosi e celebrità, generalmente arruolabili da brand e aziende con un budget importante da dedicare all’influencer marketing.
Ad esempio: Chiara Ferragni (@chiaraferragni), Giulia de Lellis (@giuliadelellis103), Fedez (@fedez), Khaby Lame (@khaby00), Cristiano Ronaldo (@cristiano), Gianluca Vacchi (@gianlucavacchi), Belen Rodriguez (belenrodriguezreal), Michelle Hunzicker.
Come monetizzano gli influencer?
Ancora oggi, dietro al termine “influencer” si cela un certo imbarazzo, forse perché la percezione comune del termine è ancora quella di qualcuno che è “pagato per postare foto e video” della propria vita. A differenza di quanto si possa pensare, però, diventare influencer non è così semplice. Ad oggi è un vero e proprio lavoro che richiede professionalità e costanza.
Un influencer, infatti, lavora tutto il giorno e tutti i giorni e per attirare l’attenzione delle aziende deve costruirsi un solido seguito sul web e un’ottima reputazione. Le caratteristiche che rendono un influencer una persona di successo sono: carisma, autorevolezza, competenza, capacità di coinvolgimento e persuasione.
Gli step che deve compiere un influencer per poter monetizzare:
1# Scegliere una nicchia che si allinei con la sua immagine e permetta di mostrare i suoi punti di forza.
2# Ascoltare il proprio pubblico di destinazione, per capire quali contenuti desidera vedere.
3# Pubblicare contenuti originali, di qualità, con una scadenza regolare.
4# Analizzare i risultati ottenuti nei diversi canali (numero di visualizzazioni, commenti, likes, retweets, condivisioni, link e click)
Quanto guadagna un influencer
L’Influencer viene pagato in base al numero di post sponsorizzati, all’entità dell’engagement generato e alle commissioni sui prodotti venduti.
Secondo una ricerca di Derev, ecco quali sono i prezzi medi degli influencer dal nano al mega testimonial fino alle celebrità:
1# Quanto guadagna un influencer su Facebook?
Facebook non è ideale per l’influencer marketing. Tuttavia, è possibile che qui si trovino influencer rivolti alle fasce di età più elevate. I compensi per Instagram oscillano da 50 a 250 euro a post per i nano influencer e da cinquemila a quindicimila euro a post per le celebrities.
2# Quanto guadagna un influencer su YouTube?
YouTube è il regno dei contenuti di qualità, dove l’utente pesa il valore (anche in termini di intrattenimento) di ciò che sta guardando. Le retribuzioni vanno da 500 a 1000 euro a video per i nano influencer, fino a 25mila / 50mila euro a video per le celebrities.
3# Quanto guadagna un influencer su Instagram?
Instagram è la piattaforma regina degli influencer professionisti. Il social basato sulle immagini e, più recentemente sui video, incentivati da story, IGTV e reel, ha una componente visual che risulta perfetta per le recensioni e il coinvolgimento del pubblico. Su Instagram si possono attivare praticamente tutti i tipi di collaborazione, per questo il compenso può variare significativamente non soltanto in base alla tipologia di influencer, ma anche sulla base del contenuto che questo deve produrre e diffondere. Le tariffe partono dai 50-250 euro dei nano influencer e arrivano fino alla fascia da 15mila a 60mila delle celebrities.
4# Quanto guadagna un influencer su TikTok?
Tik Tok è il social network più giovane di tutti è ancora in profonda evoluzione. Tuttavia, anche in Italia diversi brand hanno cominciato le proprie attività di comunicazione su questa piattaforma fatta di video e musica. Il compenso parte dai 50 ai 250 euro degli influencer con meno follower e arriva alla fascia dai 15mila ai 60mila di quelli con il maggior numero di seguaci. Esistono molti siti che possono aiutare a calcolare il valore economico degli influencer come influencer.co oppure Influencer Marketing Hub.
Influencer famosi: chi sono gli influencer italiani e stranieri più pagati?
Secondo la Instagram Rich List 2022 di Hopper HQ, una delle influencer italiane che guadagnano di più grazie a Instagram è Chiara Ferragni (nella classifica mondiale è 72esima, con un costo di 82.100$ a post).
L’imprenditrice e fashion blogger è seguita da Khaby Lame (con un costo per post di 81.000$) e Gianluca Vacchi (con un costo per post pari a 69.500$).
Per quanto riguarda gli influencer stranieri, invece, Cristiano Ronaldo ha il record con un $2,397,000 per foto. Al secondo posto Kylie Jenner con $1,835,000 e poi Lionel Messi con $1,777,000.
Ecco qui parte della classifica degli influencer più pagati all’estero:
Perché sfruttare l’influencer marketing? I pro e i contro degli influencer
Sfruttare l’influencer marketing ha diversi PRO:
1# Consolidare la brand awareness
L’influencer marketing è una delle strategie più efficaci per potenziare la presenza di un brand sui social media. Ad esempio, in caso di lancio di un nuovo marchio, una campagna di influencer marketing è in grado di aumentare lo user generated content necessario per costruire e mantenere la web reputation del brand, anche in ottica SEO.
2# Raggiungere le persone giuste
Gli influencer possono coinvolgere il pubblico molto più di qualunque altra attività di advertising e la ragione è semplice: gli influencer vengono percepiti come autentici e affidabili da chi li segue. Questo ha come conseguenza la possibilità di raggiungere delle lead più calde, al contrario di quello che accade quando si visualizza una pubblicità più classica, dove il consumatore ha maggiori barriere sociali da abbattere per essere convertito.
3# Eludere gli AdBlock
Un altro vantaggio dell’influencer marketing è quello di “eludere” gli Adblock, perché di fatto si tratta di contenuti veicolati sui social media e non di campagne di advertising. In più, come abbiamo detto, gli influencer vengono percepiti come voci autorevoli e i loro contenuti non sono visti come mere campagne pubblicitarie.
4# Aumentare l’Earned Media Value (EMV)
L’EMV quantifica il ritorno sull’investimento (ROI) ottenuto dalle attività di marketing. Un EMV più elevato significa tendenzialmente che il brand sta ottenendo più menzioni social e costruendo relazioni più autentiche con gli utenti, il che può aiutare ad aumentare le vendite in modo considerevole.
5# Misurare i risultati
Le attività di influencer marketing sono misurabili e il traffico generato dalle campagne può essere monitorato e analizzato in ogni sua fase.
6# Ridurre i costi di marketing complessivi
L’influencer marketing permette di ridurre gli investimenti complessivi. Questo perché consente di avere accesso ad una libreria di contenuti di qualità e di valore, da poter riutilizzare all’interno del proprio piano editoriale, risparmiando tempo e denaro.
Ci possono essere anche dei “CONTRO” all’influencer marketing?
In linea di massima no, ma per questo sono necessarie una buona ricerca e una buona pianificazione a monte della propria campagna.
Influencer Marketing, quindi, funziona davvero?
Si! Il mercato degli influencer è in crescita costante da anni.
Questa rapida crescita non è casuale: l’influencer marketing è diventato uno degli strumenti più efficaci per raggiungere i propri consumatori in modo efficiente, creando una strategia che possa dare frutti sul lungo periodo.
Che possa essere uno strumento di comunicazione ideale per le aziende italiane, lo conferma anche l’edizione 2021 del Report Brand & Marketer di ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing), un’analisi, condotta coinvolgendo 485 professionisti italiani.
Il 53,9% degli intervistati ha attivato progetti con creator e influencer, con addirittura un 37,3% di questi che hanno realizzato più di 10 campagne negli ultimi 12 mesi. Il 79,99% degli intervistati si dichiara da soddisfatto ad ampiamente soddisfatto.
Il meccanismo che sta alla base del successo della strategia di influencer marketing è piuttosto banale: la riprova sociale.
Per comprendere le radici di questo assunto, dobbiamo chiedere aiuto alla psicologia e alla filosofia, partendo dall’antica Grecia. Secondo Aristotele, l’uomo è un animale sociale, che tende a ricercare l’approvazione e la vicinanza con i suoi simili.
Questo concetto è stato ripreso dal famoso psicologo statunitense Robert Cialdini, nel suo libro “Le armi della persuasione”. Il principio di riprova sociale afferma che le persone, per decidere ciò che è giusto, cercano di conoscere ciò che è giusto per gli altri.
Riportando tutto questo all’influencer marketing, è facile capire come i prodotti e i servizi scelti da persone “influenti” risultino immediatamente più appetibili per i consumatori. Gli individui si fidano più dei propri simili rispetto alle pubblicità, che spesso ritengono essere ingannevoli.
Quindi, si fidano di più di un influencer che apprezza un prodotto mostrandolo sui social ed elogiandolo, piuttosto di una pubblicità che evidenzia gli stessi punti di forza del prodotto. Le statistiche lo confermano: secondo i dati del Digital Marketing Institute, il 49% dei consumatori si affida ai consigli degli influencer per le proprie decisioni di acquisto.
Come sviluppare una campagna di influencer marketing
Quando si comincia a pensare ad una strategia di influencer marketing bisogna stare molto attenti. Se una strategia mirata può essere molto vantaggiosa e redditizia, una scelta sbagliata può causare una spesa inutile e dannosa per le casse societarie. Come sviluppare una campagna di influencer marketing?
#1 Definire la strategia della campagna di influencer marketing
Primo step: la pianificazione strategica
Il primo passaggio per una piano di influencer marketing è la pianificazione strategica: bisogna quindi definire obiettivi, target di riferimento, budget necessario, i canali da presidiare, le tempistiche della campagna e la forma di collaborazione.
Il primo passo è quello di delineare gli obiettivi. Alcuni obiettivi da considerare per una strategia di influencer marketing:
Aumentare la base di follower
Migliorare la brand awareness
Ottenere più engagement
Generare leads
Incrementare le conversioni
Tutti gli obiettivi scelti dovranno essere SMART, cioè specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e a tempo.
Secondo step: delineare il target
Il secondo passaggio per condurre una campagna di influencer marketing di successo, è di individuare il target di riferimento e delineare dettagli specifici riguardo al proprio pubblico ideale, tra cui:
Età
Interessi
Posizione geografica
Canali presidiati
Conoscere il pubblico significa sapere esattamente a chi si rivolge il messaggio, che abitudini ha e in che modo è strutturato il suo processo decisionale.
Terzo step: pianificare il budget
Il terzo passaggio consiste nel pianificare il budget. Il budget da destinare alla campagna è un valore fondamentale per comporre la giusta strategia comunicativa, è inoltre un elemento che influisce fortemente anche sulla scelta dell’influencer con cui collaborare.
Nel definirlo, bisogna tenere conto degli investimenti da fare per:
pianificazione, creazione e distribuzione dei contenuti
compenso per gli influencer
promozione sui canali social e su altri media
attività di marketing offline
Quarto step: delineare i canali da presidiare
Il quarto passaggio è quello di delineare i canali da presidiare. Per massimizzare il profitto di ogni campagna di influencer marketing bisogna investire nei canali giusti, che permettano di raggiungere il pubblico adeguato e di conseguenza personalizzare il messaggio in base a dove andrà veicolato.
Quali sono le principali piattaforme di influencer marketing?
Influencer Marketing su Instagram. Se vendi un prodotto Instagram è quasi sicuramente una piattaforma su cui vorrai essere presente. Attualmente, è considerato il canale principale per l’attività di influencer marketing, ed è utilizzato dal 67% dei brand. È seguito da un target di utenti compreso tra 18 e 34 anni, prettamente femminile, ed è la soluzione migliore per condividere contenuti fotografici o video che hanno lo scopo di catturare l’attenzione.
Influencer Marketing su Facebook. Facebook consente di pubblicare un mix di contenuti, tra cui testi, foto, contenuti video e dirette. Insieme ad instagram, è uno dei canali prediletti per le campagne di influencer marketing. Gli utenti di questo canale sono più adulti, compresi nella fascia tra i 25 e i 34 anni.
Influencer Marketing su Youtube. YouTube è la piattaforma migliore per i contenuti video. Il target è estremamente variegato: nonostante sia più popolare tra gli utenti compresi tra i 18 e i 24 anni, ha un tasso di diffusione del 51% anche tra le persone over 75.
Influencer Marketing su Tik Tok. TikTok è l’ultima frontiera dell’influencer marketing, ideale per chi punta ai teenagers e ad un pubblico giovane. Su questa piattaforma è possibile creare diversi tipi di partnership ma l’unico tipo di contenuto ammesso è il micro filmato.
È bene comprendere anche che ogni settore ha un proprio pubblico e dei social più adatti, ergo ogni settore avrà anche degli influencer più seguiti ed efficaci, attivi proprio su quelle specifiche piattaforme. Ad esempio, se stiamo lanciando una nuova linea di cosmetici vegani 100% naturali, molto probabilmente Instagram sarà un ottimo canale per ottenere recensioni, stories, reel e dirette con le beauty-blogger più in voga. Se ci rivolgiamo a un pubblico estremamente giovane e vogliamo dare un taglio divertente, da valutare TikTok. Invece, se vogliamo mostrare dei veri tutorial di make-up professionali, molto estesi in formato video, la scelta più azzeccata sarà YouTube.
Nulla esclude di ricorrere a un mix di canali diversi, ma tenendo presente che spesso gli influencer sono specializzati e molto seguiti su una singola piattaforma.
Quinto step: definire le tempistiche della campagna
Il quinto passaggio è quello di definire le tempistiche della campagna. È possibile attuare una campagna a breve o a lungo termine:
La strategia a breve termine dura qualche mese ed è utile quando si vogliono ottenere risultati immediati. Questo tipo di strategia è efficace quando si vogliono promuovere eventi, offerte di lancio e altre attività occasionali.
La strategia a lungo termine, invece, si struttura su un arco temporale più ampio, che va da 6 mesi a un anno, e può perseguire diversi obiettivi, come migliorare la brand awareness, aumentare il traffico sui canali dell’azienda, fidelizzare i clienti o conquistare un nuovo segmento di mercato.
Sesto step: individuare la tipologia di contenuto da creare
Infine, il sesto ed ultimo passaggio consiste nell’individuazione della tipologia di contenuto della campagna da creare.
Esistono diverse modalità di collaborazione:
Contenuti sponsorizzati. I contenuti sponsorizzati (tecnicamente branded content) sono il terreno dove si sviluppa il tipo di collaborazione più frequente per i content creator.
Prevede infatti la realizzazione di contenuti specifici – post, storie, video, reels o blogpost – che siano in linea con lo stile narrativo dell’influencer ma dedicati alla presentazione e al racconto del brand (o un suo prodotto).
In questo caso, tutte le attività e le modalità di collaborazione vengono concordate con un contratto che prevede un compenso fisso, a cui si aggiunge eventualmente una parte variabile in base ai risultati.
L’influencer è tenuto a specificare che si tratta di una collaborazione commerciale: può adempiere a questa previsione di legge, inserendo gli hashtag #ad o #adv.
Contest e giveaway.
I contest sono operazioni di comunicazione orientate al pieno coinvolgimento attivo del pubblico. Prevedono la partecipazione dei propri follower attraverso like, commenti e contenuti per poter partecipare all’estrazione di un premio o ricevere dei prodotti in regalo.
In questo caso, la cosa più importante di cui tenere conto, oltre alla finalità della campagna, sono i limiti e le regolamentazioni da rispettare: in Italia, infatti, i giveaway sono equiparati ai concorsi a premi o alle lotterie.
Per questo, le procedure e le autorizzazioni necessarie non rendono questo tipo di influencer marketing particolarmente conveniente per campagne e iniziative con piccoli budget.
Con questo tipo di partnership, l’influencer viene considerato come un vero e proprio ambasciatore del brand.
È una collaborazione spesso di lungo periodo (almeno un anno) e si basa sull’accostamento ripetuto di brand e volto noto: è infatti la forma meno evidente di influencer marketing perché il prodotto entra nella vita quotidiana del personaggio e nel suo stile.
Brand ambassador. In questo caso, il brand invia il prodotto in omaggio chiedendo all’influencer di promuoverlo. Sono collaborazioni spesso senza contratto né remunerazione, a parte il godimento gratuito del bene offerto.
Per questo, si tratta della tipologia più semplice di influencer marketing.
Coupon e affiliazioni. Si tratta dello step successivo al brand ambassador e prevede che l’influencer, oltre a ricevere il prodotto in omaggio, possa anche ottenere sconti e coupon presso lo store del brand o un guadagno in percentuale sugli acquisti effettuati dai propri follower.
La collaborazione prevede la sottoscrizione di un contratto, spesso virtuale attraverso una piattaforma di affiliazione, che stabilisce compenso, modalità di promozione e di pagamento. Questo tipo di partnership è tutta orientata alla conversione, ovvero alla vendita dell’articolo promosso.
Regali e unboxing. Un brand può fornire gratuitamente prodotti agli influencer, sottoforma di regalo inaspettato, con la speranza che il personaggio racconti ciò che ha ricevuto.
Se manca un accordo esplicito tra le parti, infatti, non è affatto detto che l’influencer dia notizia del dono sui propri canali. Inoltre, sempre per lo stesso motivo, è possibile che l’influencer si senta libero di recensire quanto ricevuto, positivamente o negativamente.
Conferenze stampa, sfilate e manifestazioni: prevedere la presenza di una celebrità è da sempre un espediente perfetto per amplificare l’evento o attrarre visitatori.
Per questo tipo di influencer marketing, occorrerà prevedere un cachet tanto più articolato quanto è strutturata la partecipazione. Il contratto dovrà precisare la cifra per la collaborazione e il tipo di contenuti richiesti all’influencer.
Un punto ovvio da cui iniziare è dare un’occhiata a ciò che stanno facendo i concorrenti.
Lo studio della concorrenza è una delle attività più importanti nell’ambito del marketing, ma spesso viene effettuata solo occasionalmente, per esempio nella definizione del posizionamento aziendale.
In mercati dinamici sarebbe opportuno, invece, monitorare costantemente i propri competitor, diretti e indiretti, in modo da tenere sotto osservazione i punti di forza e di debolezza della loro comunicazione e avere a disposizione nuovi spunti da cui trarre ispirazione.
#2 Individuare l’influencer giusto per la propria campagna di influencer marketing
Una volta stabilita la strategia e gli obiettivi da raggiungere, è possibile iniziare la fase di ricerca del “perfetto influencer”, cioè quello che sia in linea con il target di riferimento e abbracci la filosofia dell’azienda in questione. Per individuarlo è necessario fare outreach, cioè ricerca e selezione attiva di profili sul canale scelto durante la definizione della strategia.
Le metriche da valutare durante la scelta sono le “5R” definite da Amanda Russell, esperta di influencer marketing, all’interno del libro “The Influence Code” :
Reach: dimensione totale dei follower dell’influencer su tutte le piattaforme social
Recognition: quanto un influencer sia ‘conosciuto’ o ‘riconosciuto’ nella sua nicchia
Reference: citazioni e recensioni da altre persone
Relevance: quanto un influencer venga associato a uno specifico argomento o nicchia.
Resonance: livello di engagement (commenti, condivisioni, visualizzazioni, retweets, ecc…)
Tuttavia, l’errore da evitare è quello di selezionare gli influencer basandosi sulla mera valutazione del numero dei follower o l’engagement rate, dunque finendo con lo scegliere sempre i soliti nomi noti.
Un influencer con un numero alto di follower, infatti, potrebbe raggiungere un maggior numero di utenti, ma avere un tasso di coinvolgimento più basso, mentre creator con audience più contenute potrebbero generare maggiori interazioni e conversioni.
Riuscire ad individuare influencer poco conosciuti, ma ideali per il brand, sta diventando un elemento differenziante nella costruzione della propria strategia di Influencer Marketing.
Altri fattori importanti da tenere in considerazione:
Allineamento dell’influencer con il brand in questione
Tipologie di contenuti proposti e grado di qualità
Autenticità dell’influencer agli occhi del pubblico
Autenticità dei followers (ci sono influencer che comprano follower!)
Grado di coinvolgimento del pubblico
Grado di interazione con il proprio pubblico
Può essere piuttosto difficile trovare influencer di rilievo senza stare ore sui canali, a esaminare centinaia di account. Ed è qui che strumenti per l’influencer marketing come Buzzsumo, Klout, LittleBird, Talkwalker Influencer One, Buzzoole Discovery ti possono venire in aiuto!
#3 Contattare l’influencer scelto per la campagna di influencer marketing
L’email rimane il mezzo di comunicazione migliore per entrare in contatto con gli influencer.
Prima di scrivergli, però, studia un po’ il suo profilo ed il suo stile di comunicazione: potrai utilizzare quell’analisi per citare nel testo della email alcuni esempi di suoi contenuti precedenti che gli facciano capire che hai dedicato del tempo a studiare il suo lavoro. Spiegagli anche perché il suo profilo sia perfettamente in sintonia con il tuo prodotto e quale sia il valore aggiunto per la sua community.
Inoltre, metti subito in chiaro il budget del progetto, il tipo di creatività richiesta e le tempistiche della campagna.
#4 Concordare una formula di collaborazione
Una volta trovati gli influencer con cui lavorare, devi concordare una formula di collaborazione.
Un accordo scritto potrebbe sembrare non necessario, ma in realtà sarà utile a proteggere entrambe le parti da un punto di vista legale.
Per essere a norma di legge e per tutelare le parti, il contratto dovrà avere delle clausole che sono comuni a molti contratti di digital marketing:
le parti in accordo;
gli obiettivi della campagna
la durata del contratto;
le modalità ufficiali di comunicazione tra le parti;
numero e tipologia di contenuti da creare;
la fee (compenso);
le piattaforme social su cui pubblicare i contenuti;
lunghezza e stile dei contenuti;
hashtag per segnalare il contenuto promozionale del post, es. #Adv #SuppliedBy #GiftedBy;
l’esclusività, oppure patto di non concorrenza;
la proprietà intellettuale dei contenuti creati dallo sponsorizzato;
il diritto d’immagine dell’influencer;
la risoluzione del contratto e il diritto di recesso in caso di inadempimenti delle parti
l’obbligo di riservatezza per le informazioni e i documenti scambiati;
eventuali esoneri di responsabilità;
la previsione di eventuali collaboratori esterni per l’esecuzione delle attività previste dal contratto;
la previsione di report periodici per valutare il raggiungimento dei KPI prefissati;
l’informativa per il trattamento dati ai fini del GDPR;
l’indicazione del foro competente per le eventuali controversie legali.
Nonostante bisognerebbe sempre dare libertà creativa agli influencer per rappresentare il brand, è una buona idea creare una sorta di “guida di stile”, per assicurarsi che gli influencer rappresentino i valori del marchio e che comunichino rispettando quella visione.
Quali sono gli elementi distintivi del brand?
Quali sono le parole chiave fondamentali per identificare il business?
Ci sono argomenti che è meglio non affrontare?
#4 Tenere monitorata la campagna di influencer marketing
Nel momento in cui inizia la campagna di influencer marketing, bisogna continuamente monitorarne l’andamento. I risultati dell’analisi permetteranno di registrare il successo o meno dell’azione promozionale, permettendo inoltre di comprendere eventuali punti di forza e di debolezza.
Potrebbe essere che l’influencer individuato non sia il più indicato per la comunicazione, oppure che il target di utenti si comporti diversamente rispetto all’analisi preliminare.
Quindi diventa fondamentale calibrare la strategia in base a quelle che sono le analisi delle misurazioni.
Tra le metriche più interessanti da considerare, ci sono:
Numero di interazioni ed engagement rate
Copertura e impression
Conversioni
Ci sono moltissime piattaforme di influencer marketing che ti permetteranno di monitorare ogni campagna e misurarne l’efficacia, ad esempio Sprout Social, Hootsuite, Traackr, Buzzoole, PopularRise.
Esempi di campagne di influencer marketing di successo
#1 About You: enorme hype e curiosità tra i followers grazie agli influencer
About You è un e-boutique tedesca fondata nel 2014 e presente in 24 Paesi, che vende oltre più di 400mila capi di abbigliamento e accessori per donne, uomini e bambini di età compresa tra i 18 e 45 anni. La filosofia del brand è molto simile a quella Asos, Zalando e Yoox.
La campagna “Who the f*** is ABOUT YOU?” ha iniziato a circolare in Italia prima del debutto ufficiale della piattaforma il 14 settembre 2021. In quelle settimane, infatti, abbiamo visto circolare video, TikTok, IG story e altri contenuti social ad opera di oltre 300 influencers, tiktokers e Youtubers, dai più famosi come Chiara Ferragni, Giulia Salemi, Valentina Vignali, Taylor Mega, Andrea Damante o Andrea Cerioli, ai più piccoli come Giulia Izzo.
Due giorni prima dell’evento questi influencer hanno condiviso foto e contenuti sulle piattaforme social con la scritta “Who the f**k is About You?”, che rimandavano ad una landing page con un countdown, ed un invito a salvarsi la data del lancio. creando enorme hype e curiosità tra i followers. La cosa incredibile di questa operazione è che ha fatto aumentare l’interesse collettivo degli utenti attorno al marchio prima ancora che fosse lanciato sul mercato. La fase di teaser si è conclusa con l’evento tenutosi il 14 settembre presso i Bagni Misteriosi a Milano ed ha visto special guests come Belén Rodriguez, Valentina Ferragni e Mariano Di Vaio, oltre a moltissimi influencers che hanno condiviso stories, reel, tiktok e mini-vlog sull’evento.
#2 Fitvia: il successo della nuova campagna di influencer marketing #BeTheChange
Fitvia, è un brand specializzato nella produzione di una vasta gamma di body detox tea dalle proprietà depuranti e antiossidanti, che aiutano a bruciare grassi e a sostenere il metabolismo con un programma di 28 giorni che promette, unito ad uno stile di vita sano, una dieta regolare e a movimento, di aumentare il benessere, far ritrovare l’energia e favorire un aspetto brillante e radioso.
Le bevande a marchio Fitvia sono state pubblicizzate da diverse influencer, tra cui Belen e Cecilia Rodriguez, Ludovica Valli, Guendalina Tavassi, Katia Pedrotti.
Recentemente Fitvia, in linea con l’esigenza di presidiare al meglio la nuova target audience di riferimento (composta da donne tra i 18 e i 49 anni), incrementare l’awareness del brand, generare traffico al sito e contribuire a consolidare il percorso di riposizionamento dell’azienda, ha deciso di affidarsi a FLU, un’agenzia di influencer marketing.
Flu ha sviluppato il progetto di comunicazione #BeTheTrueChange, fondato su valori di self love&care, diversity e inclusion, coinvolgendo per l’occasione oltre 20 talent, tra cui influencer del calibro di Anna Safroncik, Michela Coppa, Laura Comolli e Sophia Salaroli.
L’attività ha seguito tre differenti fasi:
un primo momento di teasing in cui le influencer sono state protagoniste di una serie di interviste, pubblicate sui propri canali social, nel corso delle quali hanno raccontato il percorso di cambiamento che le ha portate a essere le persone che sono oggi;
una seconda fase, che è consistita in un evento, lanciato il 7 ottobre presso il “Magna Pars l’Hotel à Parfum” di Milano, durante il quale le influencer, oltre a partecipare a una masterclass di yoga, hanno potuto sperimentare e scoprire tutti gli ingredienti naturali che compongono i tè e gli infusi di Fitvia;
una terza fase (ancora in corso), dove le influencer sono state chiamate a condividere con i propri followers i momenti quotidiani in cui sperimentano il piacere dei prodotti Fitvia.
#3: Daniel Wellington: da O$ a 220.000.000 $ in 7 anni grazie agli influencer
Quando si discutono esempi di marketing di influencer di successo perfettamente integrati con una campagna di social media marketing, l’elenco sarebbe incompleto senza Daniel Wellington.
Daniel Wellington è un brand di orologi da polso svedese, che tra il 2014 e il 2015 è stato capace di sfruttare il potere dell’influencer marketing e dello user generated content per sviluppare una brand identity favorevole e raggiungere milioni di clienti che ancora non conoscevano il marchio.
Stelle di Instagram come Blake Scott, e altri nomi dell’universo fashion, hanno indossato e fotografato gli orologi per poi pubblicare gli scatti su Instagram.
Risultato? Con l’hashtag #DanielWellington sono stati creati più di 800 mila contenuti fra foto e video su Instagram sia da influencer che dagli utenti dei social media e l’incremento dei profitti è stato spettacolare (da O$ a 220.000.000 $ in 7 anni).
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/influencer-marketing.jpg575876Monica Brignolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMonica Brignoli2022-09-27 10:30:592022-09-28 09:29:25Influencer Marketing: cos'è e come sviluppare una strategia efficace
Amazon ha programmato un secondo evento Amazon Prime Day per martedì 11 ottobre.
I rumors erano già iniziati a giugno, ma ora l’azienda ha dato conferma ufficiale: l’unica differenza è che l’evento si chiamerà Prime Early Access Sale invece di Prime Day.
Cosa ci sarà nel secondo Amazon Prime Day di ottobre
A parte il nome, non sembra che cambi molto tra i due eventi. Proprio come l’Amazon Prime Day, il Prime Early Access Sale dovrebbe continuare a offrire alcune delle migliori offerte dell’anno, oltre a proporre saldi sui dispositivi Amazon e una serie di altri prodotti tecnologici interessanti.
Amazon non ha fornito alcun dettaglio su quali siano esattamente le offerte che verranno proposte, ma ha menzionato alcuni marchi che saranno presenti durante la promozione: Peloton, New Balance, Philips Sonicare, Lego, Adidas, KitchenAid, Samsung, iRobot (che Amazon sta attualmente acquisendo) e altri ancora.
Inoltre, sta sperimentando una nuova lista top 100 degli articoli più popolari da cui verranno estratte offerte durante l’evento.
Per chi volesse anticipare i tempi, sono già disponibili alcune offerte anticipate, come una prova gratuita di quattro mesi di Amazon Music Unlimited e la possibilità di acquistare un Echo Dot a 99 centesimi con un abbonamento di un mese al servizio di streaming musicale di Amazon.
Le offerte Prime Early Access sono disponibili per i membri Prime residenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, oltre che in diversi altri Paesi, tra cui Austria, Canada, Cina, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Turchia.
Tornano le polemiche sul costo umano del Prime Day
È diventato impossibile parlare delle vendite di Amazon Prime senza considerare anche il tributo fisico e mentale che impone alle migliaia di magazzinieri e autisti addetti alle consegne.
Durante il Prime Day dello scorso luglio, un lavoratore è morto in un magazzino privo di aria condizionata. Il sindacato dei lavoratori di Amazon sta ampliando la sua portata con una votazione che si terrà nel magazzino ALB1 il 12 ottobre, lo stesso giorno in cui terminerà la vendita Prime Early Access di Amazon.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/amazon-prime-day.jpg576876Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-26 11:01:152022-09-27 11:00:44Amazon Prime Day raddoppia: nuovo appuntamento a ottobre
La Borsa del Cavolo di Esselunga è diventata subito un must have.
Dopo le coloratissime sneaker di Lidl e la capsule collection di Eurospin, la shoulder bag del concorso “Cavolo, che borsa!” ha fatto impazzire gli utenti di Instagram.
Lanciata dalla talent di Instagram, Camilla Boniardi, meglio conosciuta come Camihawke, la borsa con tracolla ha proprio la forma e l’aspetto di un ortaggio: il cavolo, appunto.
L’influencer ha immaginato e mostrato un outfit al quale abbinare l’ambito trofeo: una sorta di “insalata di vestiti”.
Le borse-cavolo esaurite in 3 minuti
Per aggiudicarsi uno dei 99 prodotti in edizione disponibili, Esselunga ha lanciato un contest su Instagram il 21 settembre. Era sufficiente seguire i pochi semplici passaggi indicati in questo form:
registrarsi al concorso nell’area dedicata, compilando in ogni sua parte i campi, indicati come obbligatori, presenti nell’apposita maschera elettronica (a titolo esemplificativo nome, cognome e indirizzo e-mail, etc…)
accettare la partecipazione al concorso mediante l’approvazione del regolamento e prendere visione dell’informativa per il trattamento dei dati, ultimando per intero la modalità di registrazione secondo quanto indicato sul sito.
Come accaparrarsi la Borsa del Cavolo di Esselunga
Non sei riuscito a essere tra i velocissimi e fortunati vincitori della borsa in edizione limitata di Esselunga? Non è il caso di disperarsi: c’è ancora una possibilità di sfoggiare l’ambito oggetto del desiderio agli aperitivi con le amiche.
Oltre al contest in cui i 99 prodotti disponibili sono andati immediatamente esauriti in soli tre minuti, è infatti prevista l’estrazione di una ulteriore Shoulder Bag del valore di € 286,88 + IVA, il 30 settembre, tra tutti coloro che si saranno registrati al servizio.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/borsa-del-cavolo-di-Esselunga.jpg532991Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-23 08:32:302022-09-25 19:56:15La Borsa del Cavolo di Esselunga esaurita in pochi minuti
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