Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
L’argomento di questa puntata è dedicato a come aumentare la visibilità di brand, raggiungere i giusti target di mercato e generare conversioni di alta qualità grazie a LinkedIn Ads.
A parlarne con noi Francesco De Nobili, Digital Marketing Strategist.
Heinz e Absolut Vodka uniscono il loro gusto per dare vita al nostalgico piatto penne alla vodka. Direttamente dagli anni ’80, la ricetta spopolò in Italia come anche in America diventando un piatto cult della cucina trendy del momento, tanto da essere servita anche nelle discoteche.
La collaborazione tra Heinz e Absolut Vodka che li vede dosati sapientemente in un barattolo di sugo pronto è nata a seguito di un TikTok pubblicato dalla modella Gigi Hadid nel 2020, intenta a preparare un piatto di pasta. I due brand però hanno voluto anche ironizzare sulla decisione tardiva di creare questo sugo, effettivamente dopo 2 anni dall’uscita del video, riportando nell’etichetta la scritta “Ridiculously Late. Absolut(ely) Good”. Purtroppo, o per fortuna, il vasetto limited edition sarà messo in vendita solo nel Regno Unito.
A proposito di collaborazioni, nel corso del tempo ce ne sono state di interessanti a cui Heinz e Absolut Vodka hanno dato vita insieme ad altri brand. Eccone alcune tra più rilevanti.
HEINZ & THREDUP
Lo scorso anno Heinz si è “macchiato” di una collaborazione con ThredUp, la famosa piattaforma di rivendita di abbigliamento online con sede ad Oakland. Dalla partnership nasce Heinz Vintage Drip, la collezione di abiti usati con un’esclusiva macchia di ketchup impressa su ogni capo streetwear e di design. Le macchie sono fatte con del ketchup vero, quindi scompariranno a seguito dei lavaggi.
Disponibile solo su ThredUp, l’abbigliamento di seconda mano macchiato Heinz ha un secondo fine: quello di donare il ricavato della vendita all’associazione Rige Against Hunger, a supporto della lotta contro la fame nel mondo.
HEINZ & SELETTI- STUDIO JOB
Nel 2019 Heinz ha festeggiato i suoi 150 anni di vita, in cui il ketchup ne ha viste davvero di cotte e di crude. Il brand che ha accompagnato ogni diversa pietanza, in ogni diversa cultura e nelle diverse epoche, ha visto anche i cambiamenti dei gusti dei consumatori che però non hanno mai fatto mancare Heinz nei propri piatti.
Proprio per questo, il brand ha deciso di celebrare il suo compleanno con un’edizione limitata di 150 piatti, in collaborazione con Seletti e Job Smeets, le due icone indiscusse del design.
HEINZ & OCEAN SPRAY
Ocean Spray è la nota cooperativa produttrice di succo e salsa di mirtilli che unisce tra Stati Uniti, Canada e Cile più di 700 coltivatori. Il primo aprile del 2021, Heinz annuncia una probabile partnership con Ocean Spray, creando un prodotto innovativo e dal curioso gusto: Cravy, una salsa fatta di ketchup e mirtilli. Heinz lascia però che siano i suoi fedeli consumatori a decidere se dare effettivamente vita a Cravy. Il sondaggio su Twitter però non diede responso positivo. In molti si sono chiesti se la collaborazione fosse un pesce d’aprile, ma vista la mancata volontà del pubblico di assaggiare la nuova salsa, siamo tutti rimasti con questo succulento dubbio.
After a wonderful think session with my friends at @oceansprayinc, we’ve decided to join forces for a flavorful concoction that might add a touch of magic to your meal.
What do you say, dear friends? 250,000 ‘Indeed’ votes will make “CRAVY” a reality!
Forse qualcuno saprà che il cantante ha un’incondizionata passione per Heinz. Si dice che non viaggi mai senza la sua bottiglia di ketchup e che addirittura abbia l’inconfondibile bottiglia tatuata sul braccio. Un vero e proprio consumatore fidelizzato che il brand non poteva lasciarsi scappare per aumentare la sua awareness. E così Ed Sheeran ed Heinz hanno creato nel 2019 un’edizione limitata di salsa di pomodoro chiamata Edchup, con tanto di simpaticissimo spot.
HEINZ & FORTNUM AND MASON
In UK il San Valentino del 2020 ha avuto uno strano sapore, grazie alla collaborazione tra i cioccolatini firmati Fortnum and Mason ed Heinz. Il grande magazzino famoso per rifornire la Casa Reale inglese ha ideato per l’occasione una scatola di tartufi in edizione limitata, dai diversi gusti e con la particolare e pungente glassa fatta di ketchup. È proprio vero, il ketchup sta bene su tutto!
ABSOLUT & SWEDISH HOUSE MAFIA
Per l’uscita del loro nuovo album, il gruppo electronic-house svedese nel 2012 non poteva scegliere un partner più idoneo di Absolut, entrambi svedesi ed entrambi protagonisti dei party. La collaborazione ha previsto la composizione del brano Greyhound ed il relativo video in esclusiva per Absolut Vodka. Brano che tra l’altro ha aperto il festival Coachella in cui Absolut è stato uno degli sponsor.
ABSOLUT & CLOTHSURGEON
La famosa vodka svedese per anni si è divertita a collaborare con artisti di fama internazionale come Keith Haring, Andy Wharol e Herb Ritts. Il brand da sempre aperto alla fusione delle culture, nel 2020 ha deciso di collaborare con l’inglese Clothsurgeon, marchio di abbigliamento maschile di lusso.
In edizione limitata, la collezione di t-shirt Absolut T Projectesprime l’unione di diverse culture, idee e background i cui materiali organici provengono da diverse parti del mondo e su cui è impresso lo stemma di Absolut Vodka. Semplici magliette bianche che però racchiudono un grande messaggio: quello dell’inclusività.
ABSOLUT & DR.LAKRA
Absolut Messico celebra l’antica cultura messicana, quella Maya. Le bottiglie in edizione limitata nascono dalla collaborazione nel 2012 tra il brand di vodka e l’artista visivo Dr. Lakra che ha personalmente disegnato le grafiche che raccontano gli elementi simbolo dei Maya: ilgiaguaro, il serpente piumato ed il dio del vento, della tempesta e del fuoco.
ABSOLUT & MERIVALE PER IL PRIDE
Merivale, l’azienda australiana specializzata in servizi per l’ospitalità, in occasione del Sydney Gay and Lesbian Mardi Gras del 2021, si unisce con Absolut Vodka per festeggiare l’orgoglio LGBTIQA+ ed insieme celebrare l’amore e la condivisione universale. Oltre che a una varietà di pacchetti per la ristorazione e alla creazione di una bottiglia arcobaleno, i due brand hanno creato il cocktail Absolut Banger. Absolut ci tiene a ricordare che dall’inizio degli anni ’80 è sempre in primo piano nell’offrire supporto alle diversità, nella convinzione che ognuno dovrebbe scegliere di amare ed esprimere le propria individualità nel modo più libero possibile.
ABSOLUT & PHILIP PLEIN
Il 2010 vede una brillante collaborazione tra Absolut e lo stilista tedesco Philip Plein che ha disegnato e decorato con cristalli Swarovski una tiratura di 100 leggendarie bottiglie.
Adori le collaborazioni tra i brand? Dai un’occhiata qui:
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/collaborazioni-Heinz-e-Absolut-Vodka-ninja-marketing.png6001200Urania Frattarolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngUrania Frattaroli2023-04-07 12:00:172023-04-07 12:11:58Le collaborazioni più belle di Heinz e Absolut Vodka
Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
L’argomento di questa puntata è dedicato a come scegliere e creare i formati annunci più performanti secondo gli obiettivi di business da raggiungere.
A parlarne con noi Gianpaolo Lorusso, Web Marketing Professional.
Il Ninja Wrap Up nasce per mettere insieme la potenza informativa e di Intelligence Ninja con la profondità dell’Alta Formazione. Si parte infatti da un condensato delle principali notizie Digital del mese – tra quelle selezionate ogni giorno dalla Redazione dalle più autorevoli fonti internazionali – per poi commentarle con i migliori esperti del settore e renderle applicabili concretamente.
Se ti impegni costantemente per restare al passo con le novità che impattano sulla tua professione, ma vorresti andare oltre il livello superficiale della notizia e affidarti a chi ne sa qualcosa per esperienza diretta, il Ninja Wrap Up è l’appuntamento mensile di cui ha bisogno per unire tutti i punti e imparare ad applicare nelle tue attività quotidiane nuovi trend e funzionalità, tool e best practice del Digital.
Si parte infatti da un condensato delle principali notizie Digital del mese, tra quelle selezionate ogni giorno dalla Redazione dalle più autorevoli fonti internazionali, per poi commentarle con i migliori esperti del settore e renderle applicabili concretamente.
Ninja Wrap Up #3: temi e ospiti
Il tema di questo nuovo appuntamento è: Da Brand Tribe a Subscription: trasformare una community in abbonati.
Mercoledì 12 aprile ti spiegheremo come valorizzare le relazioni tra gli individui e convertire una community in membership grazie al marketing tribale.
Bernard Cova, l’inventore del Marketing Tribale, terrà una Masterclass gratuita in esclusiva per la Ninja Tribe.
Cova è tra i professori di marketing più importanti del mondo e tra i più grandi esperti di Brand Tribes. Oggi Professore di Sociologia del Consumo e Marketing presso la Kedge Business School in Francia e Visiting Professor all’Università Bocconi di Milano, ha il merito di aver applicato per la prima volta la teoria delle tribù del sociologo Michel Maffesoli al marketing, ideando il concetto di community unita intorno a una marca.
Il programma e gli ospiti
Ecco cosa troverai nel Ninja Wrap Up #3:
ore 12:30 – 13:00 I take away dei marketer per il mese di marzo – Ninja Team
ore 13:00 – 13:30 Il ruolo delle brand community nella toolbox dei marketer – Bernard Cova
ore 13:30 – 14:00 Da Ninja Marketing a Ninja: evoluzione di una brand tribe – Mirko Pallera
ore 14:00 – 14:30 Convertire una nicchia di interessi in micro-community .- Gianluca Perrelli
ore 14:30 – 15:00 Dietro le quinte di un modello di business in subscription – Ignazio Morici
ore 15:00 – 15:30 I fattori di successo del Community Management – Carlotta Calegari
Come partecipare al Ninja Wrap Up
Partecipare è semplicissimo: basta registrarsi a questo link per essere tra i primi ad approfondire e sperimentare le più recenti novità del mondo digital.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/Bernard-Cova.jpg607850Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-06 10:59:422023-04-07 09:55:36Ninja Wrap Up #3: come si trasforma una community in abbonati
Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
L’argomento di questa puntata è dedicato a come costruire campagne Google Ads efficaci creando annunci in grado di aumentare la visibilità del proprio brand.
A parlarne con noi Gianpaolo Lorusso, Web Marketing Professional.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/1920x1080-antearticoli-–-14-1.jpg10801920Marian Pascariuhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarian Pascariu2023-04-05 11:55:512023-04-11 10:52:16Google Ads: inizia a costruire campagne SEM
Dopo la comparsa di ChatGPT, il più popolare e utilizzato strumento di AI generativa che ha avuto senza dubbio il merito di rendere di uso comune l’Intelligenza Artificiale, aiutandoci forse a comprenderne meglio il funzionamento, le nostre vite ci sembravano un po’ cambiate, a causa delle implicazioni sulla sfera professionale che l’impiego di questa tecnologia prospettava.
Anche sulla sfera personale, però, l’impatto non era indifferente. Ce lo ha ricordato il Garante della Privacy che, sulla base della non aderenza alle norme contenute nel GDPR, ha imposto all’applicazione di OpenAI lo stop al trattamento dei dati della popolazione italiana.
Al di là della curiosità della maggior parte degli utilizzatori, che si sono approcciati al sistema per gioco o per uso strettamente personale, molte aziende hanno scoperto con entusiasmo le possibilità di integrazione nei processi aziendali adottando immediatamente la nuova tecnologia per facilitare o velocizzare alcune operazioni.
La tegola dell’interruzione del servizio da parte di OpenAI ha quindi posto molte domande sulle possibilità di utilizzare il servizio in futuro. Domande che ci siamo posti anche noi.
Per questo, abbiamo sentito Gianluca Maruzzella, CEO e co-founder di indigo.ai e abbiamo scoperto che non tutto è perduto: ad esempio, che le interfacce dedicate agli sviluppatori continuano a funzionare e che GPT3 è ancora disponibile tramite i servizi Azure di Microsoft all’interno del territorio della UE ed è quindi completamente compliant alla GDPR.
Ecco cosa ci ha detto Gianluca.
Facciamo chiarezza: ChatGPT è davvero bloccato?
Per noi è importante fare innanzitutto una premessa più ampia: il diritto alla privacy è fondamentale, e su questo non si discute.
La posizione del Garante, indipendentemente dall’effetto che ha scaturito, parte da una intenzione concettualmente corretta: fare chiarezza e regolamentare ove possibile un corretto trattamento dei dati di una organizzazione estera, OpenAI, rispetto ai cittadini italiani.
Allo stesso tempo crediamo sia importante favorire l’accesso alle tecnologie in quanto hanno un impatto diretto sulla competizione del nostro sistema-paese.
Fatte queste dovute premesse e tornando allo specifico caso di ChatGPT, è fondamentale distinguere il servizio rivolto agli utenti, che OpenAI ha scelto di non rendere accessibile agli utenti italiani in seguito alla richiesta del Garante di sospendere temporaneamente il trattamento dei dati, dai modelli di linguaggio di OpenAI che sono attualmente accessibili dalle aziende, anche italiane, che vogliono utilizzarli per sviluppare le proprie soluzioni basate su AI generativa, come facciamo noi di indigo.ai.
Quali sono i servizi interessati dal blocco dopo l’istruttoria del Garante della Privacy?
In seguito all’istruttoria del Garante è stata disabilitata l’interfaccia più “consumer” di ChatGPT che era raggiungibile all’indirizzo chat.openai.com, sia nella versione gratuita sia in quella a pagamento.
L’istruttoria ha l’obiettivo di tutelare i cittadini italiani, in particolare assicurandosi che i loro dati vengano trattati in modo compliant alla GDPR e gestiti in data center all’interno dell’Unione Europea.
Avendo a disposizione un’interfaccia in cui potenzialmente scrivere qualsiasi cosa, con ChatGPT ogni cittadino italiano può riportare dei propri dati personali. Questi vengono poi gestiti attraverso data center di OpenAI collocati verosimilmente sul territorio statunitense, e di conseguenza utilizzati per migliorare le performance del modello al di fuori dell’Unione Europea.
Quali sono invece quelli che continuano a funzionare?
Continuano a funzionare le interfacce dedicate agli “sviluppatori”.
Si tratta di un servizio di OpenAI chiamato playground che consente ad aziende e startup che vogliono sviluppare servizi innovativi utilizzando i modelli dietro ChatGPT di potervi accedere sia da interfaccia che attraverso API.
OpenAI ha sviluppato questi servizi pensando alle esigenze delle aziende, dando anche la possibilità di sfruttare l’infrastruttura tecnologica di Microsoft Azure che fornisce ambienti cloud in Europa e quindi completamente compliant alla GDPR.
Le realtà che vogliono utilizzare la potenza dei modelli sottostanti a ChatGPT all’interno del proprio stack tecnologico possono quindi continuare a farlo perché accedono ai modelli attraverso i servizi Azure di Microsoft, quindi i dati non fuoriescono dai confini europei.
Ad esempio, nel nostro caso abbiamo sviluppato una piattaforma rivolta alle aziende per consentire loro di creare chatbot di nuova generazione.
La nostra piattaforma utilizza diversi modelli di intelligenza artificiale generativa, tra i quali anche quelli creati da OpenAI, naturalmente sfruttando le opportunità rivolte agli sviluppatori e nel massimo rispetto della privacy grazie ai servizi di Azure che opera nell’Unione Europea.
Inoltre, ben prima di questo provvedimento del Garante della Privacy, abbiamo sempre posto massima attenzione al trattamento dei dati che facciamo anche e per conto dei nostri clienti: abbiamo nominato un Data Protection Officer e, nei contratti che facciamo sottoscrivere ai nostri clienti per l’utilizzo del nostro software, noi veniamo sempre nominati come responsabili esterni del trattamento dei dati mentre il cliente invece risulta essere titolare del trattamento.
Questo ci consente di fornire alle aziende italiane che a loro volta hanno utenti in italia, una soluzione per la creazione di chatbot che sfrutta la potenza delle più avanzate tecnologie sviluppate dalle big tech, ma fornendo loro opportunità di controllo, sia sui dati sia sui messaggi.
Le aziende possono così utilizzare la conoscenza generalista di GPT3 e integrarla con la conoscenza di settore e i dati dell’azienda, rispetto ai quali possono avere il massimo controllo rispetto all’accuratezza dell’informazione e nel massimo rispetto della privacy.
Al momento, utilizzare una VPN è davvero l’unica soluzione per l’utente medio?
Qualunque utente può accedere a ChatGPT simulando la connessione da un paese che non è l’Italia. Per farlo è possibile utilizzare una VPN. Ad esempio, tramite il browser Opera è possibile attivare gratuitamente una VPN ed accedere sia a ChatGPT che a Bard.
Una seconda soluzione potrebbe essere connettersi al playground, la piattaforma dedicata agli sviluppatori.
In questo caso c’è un costo di utilizzo estremamente accessibile (circa 0,001€ a messaggio). Trattandosi però di un’interfaccia progettata per gli sviluppatori è meno user friendly della versione di ChatGPT disponibile all’indirizzo chat.openai.com.
Che contromisure dovrebbe adottare chi ha iniziato a utilizzare questo strumento nei processi aziendali?
In questi mesi in cui ChatGPT è salito alla ribalta ci sono state due principali modalità in cui è stato inserito lo strumento nei contesti aziendali.
Da una parte tanti professionisti lo hanno utilizzato come supporto alla propria operatività per fare meglio il proprio lavoro, chiedendo a questi tool di AI generativa di scrivere mail, brief, elaborare pensieri, costruire presentazioni, etc.
Dall’altra, chi ha avuto modo di sfruttare questo modello da sviluppatore e ha trovato degli ambiti di applicazioni interessanti per l’utilizzo di chatGPT come modello di linguaggio da integrare in soluzioni B2BC, ha anche potuto inserirlo a pieno regime all’interno di un processo aziendale chiamandone le API – quindi in modo sicuramente più invasivo.
In entrambi i casi è possibile continuare ad ottenere i benefici dell’AI generativa, senza dover mettere in discussione il diritto fondamentale alla privacy degli individui.
In ogni caso le rincipali contromisure sono le seguenti:
Prima di tutto continuare a prestare attenzione al tema del trattamento dei dati e quindi, qualsiasi sia l’applicazione messa in piedi, trovare sempre le giuste modalità per informare l’utente sul trattamento dei dati durante l’utilizzo. Naturalmente questa non dovrebbe essere una novità: la stessa attenzione sarebbe stata necessaria anche prima della diatriba tra Open AI e Garante della Privacy. Chi lo ha usato per scrivere le mail, ad esempio, può ricorrere all’uso di VPN in attesa che si risolva la disputa tra il Garante risolve e Open AI, in quanto nella maggior parte dei casi non serve trattare dati personali per assolvere allo scopo. Chi invece ne ha usufruito per la realizzazione di servizi rivolti ai consumatori finali, quindi sfruttando le interfacce da sviluppatore, potrebbe continuare ad utilizzarlo, accertandosi però di mostrare e chiedere all’utente di accettare la privacy policy – adeguatamente scritta per coprire questo caso d’uso – prima che avvenga il trattamento.
Per tutte le altre applicazioni più invasive, è inoltre utile capire quali modelli o tecnologie di AI siano in grado di assolvere allo stesso scopo – quindi trovare dei sostituti a ChatGPT per essere in grado di regolare il servizio che era stato immaginato senza interruzioni. Su questo fronte basta pensare al fatto che ChatGPT si basa su GPT3 che invece è disponibile tramite i servizi Azure di Microsoft all’interno del territorio della UE.
In ogni caso una strategia potrebbe essere anche solo quella di aspettare: dato che non è nell’interesse di nessuno bloccare la tecnologia, ci aspettiamo che a breve il Garante e Open AI trovino una soluzione che permetterà di ripristinare l’utilizzo di ChatGPT senza che ci siano rischi per la privacy delle persone.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/chatgpt-si-puo-ancora-usare.jpg571867Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-05 11:30:382023-04-05 09:03:11Puoi continuare a usare ChatGPT nella tua azienda tutelando la privacy. Ecco come
Salesforce ha annunciato i risultati finanziari dell’anno fiscale da poco concluso che hanno visto il fatturato globale crescere su base annua del 18% raggiungendo così i 31,4 miliardi di dollari con un margine operativo del 22,5%.
A questa crescita ha contribuito significativamente anche l’Italia, che si conferma al quarto posto in EMEA e all’Ottavo nel mondo per volume d’affari.
“In un momento di mercato estremamente difficile, le aziende devono concentrarsi sempre di più sulla conoscenza dei propri clienti in modo da alzare il livello della relazione. Oggi abbiamo a disposizione le tecnologie per riuscire ad anticipare i bisogni dei consumatori che è esattamente quello che le persone stanno chiedendo – ha commentato Mauro Solimene, Country Leader di Salesforce per l’Italia. – In questo modo ogni azienda può diventare una Customer Company e mantenere alta la fiducia del cliente. È quello che in Salesforce facciamo da sempre con il fondamentale contributo di tutto l’ecosistema”.
Anche in questo anno appena trascorso i partner sono aumentati sia in numero sia in qualità con un numero di certificazioni (4700) che mette l’ecosistema Italiano al secondo posto in EMEA per numero di certificazioni.
Un ecosistema che lo scorso anno ha visto la nascita della figura dei Cloud Reseller. Sono già 10 le aziende Italiane che hanno deciso di investire in risorse e competenze per creare dei team dedicati alla rivendita di soluzioni Salesforce sul mercato italiano.
Ma per Salesforce ecosistema va ben oltre al concetto di partnership commerciale e tecnica.
“Il nostro ecosistema sta crescendo costantemente, sono ormai 6000 le persone certificate all’interno dei nostri clienti e partner – ha spiegato Solimene. – Sul mercato vediamo sorgere opportunità che solo aziende lungimiranti possono cogliere. Non a caso tocchiamo con mano situazioni in cui i ruoli sono sempre più liquidi: molti partner sono gia’ clienti, ma spesso le aziende clienti lanciano attraverso la nostra piattaforma dei nuovi business e diventano a loro volta rivenditori di Salesforce”.
Un elemento chiave che conferma che l’Italia nel mondo Salesforce sta acquisendo sempre più importanza, è l’investimento da parte dell’azienda su Trailhead, la piattaforma di eLearning gratuita su cui è possibile acquisire competenze digitali e più specifiche su Salesforce, e che da quest’anno è stata resa disponibile anche in lingua italiana.
Gli investimenti di Salesforce sull’acquisizione di competenze e sulla formazione hanno sempre assunto un ruolo fondamentale all’interno dell’azienda e acquistano dimensioni sempre più importanti. È infatti tra gli obiettivi dell’azienda quello di cercare di unificare lo scollamento tra le competenze di cui le aziende hanno bisogno e quelle attualmente utilizzate dalla forza lavoro.
“Per noi è importante sapere che ogni giorno possiamo apportare il nostro contributo per far sì che tutti possano acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro e costruire la propria carriera, anche da zero. Con Trailhead, da quest’anno disponibile anche in italiano, tutto questo è ancora più possibile” ha concluso Mauro Solimene.
Noi Ninja abbiamo partecipato all’incontro “Salesforce chiama Italia” e abbiamo fatto qualche domanda a Mauro Solimene.
Quanto è complesso integrare un valore importante come la sostenibilità in una organizzazione grande come Salesforce?
«In questo momento e soprattutto dopo la pandemia, che ha cambiato un pochino le nostre coscienze, la sensibilità del cliente è aumentata moltissimo rispetto a questi temi. La strategia di sostenibilità diventa fondamentale in ogni azienda. Noi, con i nostri sistemi CRM, aiutiamo le aziende a rendere edotto il cliente della strategia di sostenibilità e a diffonderne la conoscenza».
Sui dati si costruiscono relazioni e fiducia. Come sta cambiando la percezione dell’importanza di queste risorse all’interno delle organizzazioni?
«Sta cambiando su due fronti: da parte delle organizzazioni, che si rendono conto che raccogliere una quantità di dati, selezionarla e intepretarla significa poter customizzare e rendere un miglior servizio al cliente personalizzando l’interazione. Dal lato dei clienti, abbiamo un pochino sfatato il mito dei nostri dati persi chissà dove: siamo sicuramente molto attenti a cedere i dati del nostro ego digitiale e li cediamo solamente a soggetti dei quali ci fidiamo. Ma a questi soggetti li cediamo molto volentieri, perché sappiamo che li utilizzeranno per meglio servirci».
Entrare in contatto con i clienti è più difficile che mai. Come si diventa una Customer Company?
«Diventare una Customer Company è un lavoro scientifico. La Customer Company è un’azienda che ha un rapporto di lunga durata, basato sulla fiducia, a 360 gradi con i propri clienti. È un’azienda che mette il cliente al centro e che si configura, si immagina, si struttura in funzione del servizio che vuole rendere a quel cliente. Quasi come costruire un’azienda per il cliente».
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/salesforce-chiama-italia.jpg5451000Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-05 10:40:382023-04-06 11:12:09Salesforce, l’ecosistema italiano cresce e aiuta le aziende a diventare Customer Company
Le dimensioni delle immagini sui social media sembrano cambiare costantemente.
Un giorno hai la copertina perfetta per la tua pagina aziendale, il giorno successivo la piattaforma viene aggiornata e di conseguenza l’immagine è stata ridimensionata apparendo pixelata e distorta.
Che si tratti di un post o di una foto del profilo, trovare le giuste dimensioni dei canali social può diventare una sfida, soprattutto quando le fonti ufficiali non sono facilmente disponibili.
Fortunatamente in nostro soccorso arriva Hootsuite.
La piattaforma specializzata nel social media management ha creato una guida delle dimensioni immagini social aggiornata al 2023. Diamo un’occhiata a questi aggiornamenti.
Prima di entrare nel merito delle immagini di ogni singolo social network riportiamo un’infografica che include le dimensioni social che probabilmente cerchiamo più spesso.
Qui un rapido collegamento alle dimensioni e ai formati delle immagini per i social:
Instagram supporta immagini sia orizzontali che verticali, ma soprattutto quadrate. Questa ampia varietà aumenta le opzioni disponibili per la pubblicazione, ma rende anche le dimensioni delle immagini un po’ più complesse da gestire. Segui queste linee guida per assicurarti che le tue immagini siano presentate al meglio su Instagram.
Dimensioni dell’immagine del profilo Instagram: 320 x 320 pixel
Le foto del profilo Instagram vengono visualizzate a 110 x 100 pixel, ma i file di immagine vengono archiviati a 320 x 320 pixel, quindi assicurati di caricare un’immagine almeno di queste dimensioni.
Anche se il formato è quadrato, le foto del profilo Instagram vengono visualizzate come un cerchio. Assicurati che tutti gli elementi focus siano centrati.
Dimensioni dei post di Instagram (feed foto)
Orizzontale: 1080 x 566 pixel
Verticale: 1080 x 1350 pixel
Quadrato: 1080 x 1080 pixel
Proporzioni supportate: Ovunque tra 1,91:1 e 4:5
Dimensione immagine consigliata: larghezza di 1080 pixel, altezza tra 566 e 1350 pixel (a seconda che l’immagine sia orizzontale o verticale)
Dimensioni delle miniature delle foto di Instagram
Dimensioni del display: 161 x 161 pixel
Dimensioni di caricamento consigliate: 1080 pixel di larghezza
Dimensione immagine consigliata: larghezza di 1080 pixel, altezza tra 566 e 1350 pixel (a seconda che l’immagine sia orizzontale o verticale)
Dimensioni Instagram Reels: 1080 x 1920 pixel
Questa è una proporzione di 9:16.
Foto di copertina: 1080 x 1920 pixel
Tieni presente che i Reels vengono ritagliati in un’immagine 1:1 nel feed del tuo profilo e in un’immagine 4:5 nel feed principale.
Dimensioni delle immagini degli annunci Instagram
Orizzontale: 1080 x 566 pixel
Quadrato: 1080 x 1080 pixel
Larghezza minima: 320 pixel
Larghezza massima: 1080 pixel
Proporzioni supportate: Ovunque tra 1,91:1 e 4:5
Dimensioni delle immagini per le inserzioni nelle storie di Instagram: 1080 x 1920 pixel
Alcuni suggerimenti
Se vuoi che le tue immagini appaiano al meglio su Instagram, punta a caricare un’immagine larga 1080 pixel.
Ricorda che quando condividi un’immagine Instagram di dimensioni superiori a 1080 pixel, Instagram la ridimensionerà a 1080 pixel. Se condividi una foto con una risoluzione inferiore a 320 pixel, Instagram la ridimensionerà fino a 320 pixel.
Per rendere il tuo feed Instagram innovativo e vuoi evitare la pixelizzazione, carica immagini il più grandi possibile.
Utilizza il rapporto consigliato per le Stories altrimenti rischi che vengano mostrati strani ritagli, zoom o lasciare vuote ampie sezioni dello schermo.
Instagram Reels utilizza lo stesso dimensionamento delle Stories.
Ricorda: gli annunci Instagram che appaiono nei feed degli utenti non possono avere più di 30 hashtag.
Instagram consiglia di lasciare circa “14% (250 pixel) della parte superiore e inferiore dell’immagine libera da testo e loghi” per evitare che vengano coperti.
Inoltre, da settembre 2020, gli annunci di Facebook e Instagram non sono più penalizzati se più del 20% dello spazio pubblicitario è composto da testo.
Dimensioni delle immagini di Facebook
Facebook aggiorna costantemente il suo design e le dimensioni delle immagini.
La strategia migliore per rendere perfetti i contenuti è caricare immagini con la più alta qualità possibile, ma soprattutto attenersi ai formati dei file consigliati da Facebook per ottenere i migliori risultati.
Dimensioni dell’immagine del profilo Facebook: 170 x 170 pixel
L’immagine del profilo Facebook verrà visualizzata a 170 x 170 pixel sul desktop, a 128 x 128 pixel su smartphone.
Dimensioni delle immagini di Facebook per le foto di copertina: 851 x 315 pixel (consigliate)
Dimensioni schermo desktop: 820 x 312 pixel
Dimensione display smartphone: 640 x 360 pixel
Dimensione minima: 400 x 150 pixel
Dimensione ideale del file: inferiore a 100 KB
Dimensioni delle foto e dei post della timeline di Facebook:
Facebook ridimensiona e formatta automaticamente le tue foto quando vengono caricate in modo che la timeline sia larga 500 pixel e si adatti alle proporzioni 1.91:1. Evita la pixelizzazione e risparmia tempo di caricamento ricordando queste dimensioni:
Dimensioni consigliate: 1200 x 630 pixel
Dimensione minima: 600 x 315 pixel
Dimensione dell’immagine della foto di copertina dell’evento Facebook: 1200 x 628 pixel (consigliata)
Dimensioni delle immagini di Facebook per le foto panoramiche o 360:
Dimensione minima dell’immagine: Facebook afferma che dovrebbe essere “30.000 pixel in qualsiasi dimensione e inferiore a 135.000.000 pixel nella dimensione totale”.
Proporzioni: 2:1
Dimensioni delle immagini per Facebook Stories: 1080 x 1920 pixel (consigliate)
Dimensioni delle immagini di Facebook per gli annunci:
Dimensioni per gli annunci nel feed di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Dimensione minima 600 x 600 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1.
Dimensioni per gli annunci della colonna destra di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Dimensione minima 254 x 133 pixel. Rapporto 1:1. (Ricorda: si tratta di un formato di annuncio solo per desktop)
Dimensioni delle immagini di Facebook per Instant Articles: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1. Inoltre, il formato Instant Articles non sarà più disponibile a partire da metà aprile 2023.
Dimensioni delle immagini per gli annunci Marketplace di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1:1.
Dimensioni delle immagini per Risultati della ricerca di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Dimensione minima 600 x 600 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1. Dimensione massima del file di 30 MB.
Dimensioni delle immagini di Facebook per i messaggi sponsorizzati di Messenger: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1.
Dimensioni per gli annunci della posta in arrivo di Messenger: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1:1. Dimensione minima 254 x 133 pixel.
Dimensioni per gli annunci di Messenger Stories: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 9:16. Larghezza minima di 500 pixel.
Alcuni suggerimenti
Per evitare qualsiasi compressione o distorsione, carica file nei formati JPG o PNG.
Le immagini del profilo e le foto di copertina con loghi o testo funzionano meglio se caricate come file PNG.
Se condividi da 2 a 10 immagini nel post Facebook del tuo marchio utilizzando il display carosello, le immagini dovrebbero essere 1200 x 1200.
Ricorda che Facebook riconosce ed elabora automaticamente le immagini 360 sulla base di “metadati specifici della fotocamera trovati nelle foto scattate utilizzando dispositivi 360-ready”.
I file per le immagini panoramiche di Facebook possono essere fino a 45 MB per JPEG o 60 MB per PNG.
Facebook consiglia di utilizzare i file JPEG per le foto 360° e di assicurarsi che i file non superino i 30 MB.
Le storie di Facebook occupano l’intero schermo di un telefono. Questo è un formato di 9:16.
Non scegliere un’immagine con una larghezza inferiore a 500 pixel.
Per le storie con testo, considera di lasciare il 14% della parte superiore e inferiore senza testo. (Sono 250 pixel.) In questo modo qualsiasi invito all’azione non sarà coperto dalla foto del profilo o dai pulsanti del tuo marchio.
Per quanto riguarda gli annunci la dimensione massima del file è di 30 MB.
Dimensioni delle immagini di LinkedIn
LinkedIn viene utilizzato sia per gestire il proprio network professionale tramite il profilo personale, sia per creare campagne e strategie di comunicazione attraverso le pagine aziendali. È stato ampiamente dimostrato che essere aggiornati sulle linee guida delle immagini social permette ai contenuti di un profilo o di una pagina di aumentare i commenti e la condivisione e quindi l’engagement.
Ti suggeriamo sempre di controllare su più dispositivi che il profilo sia in ordine e che le immagini caricate rispettino le dimensioni consigliate.
Dimensioni delle immagini di LinkedIn per le foto del profilo: 400 x 400 pixel o più grandi (consigliato)
Dimensioni delle immagini di LinkedIn per le foto di copertina del profilo: 1584 x 396 pixel (consigliato)
Proporzioni: 4:1
Dimensioni delle immagini di LinkedIn per le pagine aziendali:
Dimensioni del logo aziendale: 300 x 300 pixel
Dimensioni dell’immagine di copertina della pagina: 1128 x 191 pixel
Dimensioni dell’immagine principale della tab Vita Aziendale: 1128 x 376 pixel
Dimensioni dell’immagine dei moduli personalizzati della tab Vita Aziendale: 502 x 282 pixel
Dimensioni dell’immagine delle foto aziendali della tab Vita Aziendale: 900 x 600 pixel
Logo quadrato: almeno 60 x 60 pixel
Dimensioni delle immagini di LinkedIn per i post del blog: 1200 x 627 pixel (consigliato)
Dimensione immagine personalizzata di LinkedIn per la condivisione di un link: 1200 x 627 pixel (consigliato)
Quando si incolla un URL, nell’anteprima potrebbe apparire un’immagine in miniatura generata automaticamente, se disponibile, insieme al titolo dell’articolo o del sito web. Tuttavia, puoi personalizzarlo facendo clic sull’icona Immagine sotto la casella di testo e selezionando una foto dal tuo computer.
Dimensioni delle immagini di LinkedIn per gli annunci:
Dimensioni del logo aziendale per gli annunci: 100 x 100 pixel
Dimensioni del logo degli annunci Spotlight: 100 x 100 pixel
Immagine di sfondo personalizzata degli annunci Spotlight: 300 x 250 pixel
Immagini dei contenuti sponsorizzati: 1200 x 627 pixel (proporzioni 1,91:1)
Immagini carosello di contenuti sponsorizzati: 1080 x 1080 pixel (proporzioni 1:1)
Alcuni suggerimenti
LinkedIn può ospitare foto fino a 7680 x 4320 pixel, può gestire file fino a 8 MB, quindi carica contenuti il più grande possibile.
Assicurati che il tuo file di copertina sia più piccolo di 8 MB. Ricorda che le immagini di copertina vengono ritagliate diversamente su dispositivi mobili e desktop. Assicurati di visualizzare il tuo profilo su entrambi i tipi di display prima di finalizzare.
Quando pubblichi aggiornamenti sulla company page assicurati di utilizzare immagini PNG o JPG. Usa proporzioni di 1,91:1.
La dimensione consigliata per un post di LinkedIn è 1200 x 628 pixel. Questo dimensionamento delle immagini vale anche per le pagine di LinkedIn Showcase.
Per le immagini del link utilizza un rapporto 1,91:1. Usa più del minimo di 200 pixel di larghezza. Se la larghezza dell’immagine è inferiore a 200 pixel, verrà visualizzata come miniatura sul lato sinistro del post.
Dimensioni delle immagini di YouTube
Dimensione foto profilo YouTube: 800 x 800 pixel (consigliato)
Dimensione immagine banner YouTube: 2048 x 1152 pixel (minimo)
Proporzioni: 16:9
Area minima per testo e loghi senza tagli: 1235 x 338 pixel
Dimensione massima del file: 6 MB
Dimensione video di YouTube: 1280 x 720 pixel (minimo)
Dimensioni della miniatura di YouTube: 1280 x 720 pixel
Alcuni suggerimenti
Assicurati che la messa a fuoco della tua foto sia centrata per ottenere i migliori risultati.
I file devono essere JPEG, GIF, BMP o PNG. Le GIF animate non funzioneranno.
Le foto verranno renderizzate a 98 x 98 pixel.
YouTube richiede che i video siano 1280 x 720 pixel per soddisfare gli standard HD.
Qui il formato principale è 16:9.
Dimensioni delle immagini TikTok
Dimensione della foto del profilo TikTok: 20 x 20 pixel (dimensione minima da caricare)
Dimensioni del video TikTok: 1080 x 1920
Alcuni suggerimenti
Mentre 20 x 20 è la dimensione minima per il caricamento, puoi decidere di caricare una foto di qualità superiore
Le proporzioni ideali per i video di TikTok sono 1:1 o 9:16.
Dimensioni delle immagini di Twitter
I tweet che includono immagini ottengono costantemente più clic, più Mi piace e più Retweet rispetto ai tweet senza immagini. In effetti, i tweet con contenuti visivi hanno una probabilità tre volte maggiore di ottenere coinvolgimento.
Dimensioni delle immagini di Twitter per le foto del profilo: 400 x 400 (consigliate)
Dimensione minima dell’immagine : 200 x 200 pixel
Dimensione massima del file: 2 MB
Dimensione foto intestazione Twitter: 1500 x 500 pixel (consigliato)
Dimensioni delle immagini di Twitter per le foto in-stream: 1600 x 900 pixel (consigliato)
Dimensione minima: 600 x 335 pixel
Proporzioni consigliate: qualsiasi aspetto compreso tra 2:1 e 1:1 su desktop; 2:1, 3:4 e 16:9 su cellulare
Formati supportati: GIF, JPG e PNG
Dimensione massima del file: fino a 5 MB per foto e GIF su dispositivo mobile. Fino a 15 MB sul web.
Dimensioni dell’immagine della scheda Twitter:
Twitter riconosce quando un Tweet include un URL, quindi esegue la scansione di quel sito, inserendo i contenuti, inclusa un’immagine di Twitter per la scheda riepilogativa.
Dimensione minima: 120 x 120 pixel
Formati supportati: GIF, JPG, PNG
Dimensione massima del file: 1 MB
Dimensioni delle immagini di Twitter per gli annunci:
Tweet con immagine singola e multipla: minimo 600 x 335 pixel, ma utilizza immagini più grandi per ottenere i migliori risultati.
Immagine della scheda del sito Web: 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. 800 x 800 per proporzioni 1:1. Dimensione massima del file di 20 MB.
Immagine della scheda dell’app: 800 x 800 pixel per proporzioni 1:1. 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 3 MB.
Caroselli: 800 x 800 pixel per proporzioni 1:1. 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 20 MB per 2-6 schede immagine.
Scheda Direct Message: 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 3 MB.
Scheda di conversazione: 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 3 MB.
Alcuni suggerimenti:
Per rendere l’immagine efficace è meglio utilizzare la dimensione massima.
Le immagini di intestazione vengono ritagliate con proporzioni di 3:1.
Tieni presente che il modo in cui le immagini di intestazione vengono visualizzate cambia a seconda del monitor e del browser utilizzato
Dimensioni delle immagini di Pinterest
Dimensioni immagine profilo Pinterest: 165 x 165 pixel (consigliato)
Dimensione dell’immagine Pinterest per la foto di copertina del profilo: 800 x 450 pixel (minimo)
Dimensioni delle immagini di Pinterest per i Pin:
Proporzioni: 2:3 (consigliato)
Pin quadrati: 1000 x 1000 pixel
Dimensioni consigliate: 1000 x 1500 pixel
Dimensione massima del file: 20 MB
Dimensioni delle immagini di Pinterest per le collezioni Pin:
Proporzioni: 1:1 (consigliato) o 2:3
Dimensioni consigliate: 1000 x 1000 pixel o 1000 x 1500 pixel
Dimensione massima del file: 10 MB
Dimensione dell’immagine di Pinterest per i Pin della storia:
Proporzioni: 9:16
Dimensioni consigliate: 1080 x 1920 pixel
Dimensione massima del file: 20 MB
Dimensioni delle immagini di Pinterest per annunci e caroselli:
Annunci per l’installazione di app: stesse specifiche dei Pin standard. Si consiglia un formato 2:3. 1000 x 1500 pixel consigliati.
Pin carosello e annunci: proporzioni di 1:1 o 2:3. 1000 x 1500 pixel o 1000 x 1000 pixel consigliati. È possibile includere fino a 5 immagini in un carosello.
Annunci Shopping: stesse specifiche dei Pin standard. Si consiglia un formato 2:3. 1000 x 1500 pixel consigliati.
Alcuni suggerimenti
Ricorda che la tua foto del profilo verrà visualizzata come un cerchio.
Cerca di evitare di inserire una foto verticale nel punto della foto di copertina. Usa invece una foto orizzontale con proporzioni 16:9.
Mantenere le proporzioni 2:3 assicura che il pubblico del tuo marchio veda tutti i dettagli dell’immagine sul proprio feed.
Sul feed, i Pin vengono visualizzati con una larghezza fissa di 236 pixel.
Se vuoi creare Pin con proporzioni diverse, sappi che Pinterest ritaglia le immagini dal basso.
Sono accettati sia i file PNG che JPEG.
Le raccolte vengono visualizzate nei feed sui dispositivi mobile
Le raccolte possono anche essere un formato pubblicitario su Pinterest.
Dimensioni delle immagini di Snapchat
Dimensioni dell’immagine degli annunci Snapchat: 1080 x 1920 pixel (minimo)
Proporzioni: 9:16
Tipo di file: JPEG o PNG
Dimensione massima del file: 5 MB
Dimensione immagine Snapchat Geofilter: 1080 x 1920 (minimo)
Tre marketer su quattro prevedono di aumentare la spesa su TikTok nei prossimi 12 mesi. Le notizie sull’aumento degli investimenti pubblicitari sono senza dubbio una positive, anche se si scontrano con i nostri timori legati alla sicurezza proprio adesso che stiamo per rinunciare ai Cookie di terze parti (leggi qui sull’argomento) e il passaggio a Google Analytics 4 sta per diventare irreversibile (qui trovi la timeline della transizione).
Una nuova indagine di Gartner rileva che il 60% dei leader del marketing ritiene che la raccolta dei dati e il bilanciamento tra privacy e valore dei clienti saranno più impegnativi nel 2023.
Nel frattempo, gli strumenti di Intelligenza Artificiale diventano sempre più capaci e molti Big del Tech (Elon Musk in testa) lanciano anatemi sull’uso sconsiderato di questa tecnologia.
In questo contesto, si inserisce il nuovo Ads Safety Report di Google: oltre 5,2 miliardi di annunci sono stati bloccati o rimossi per violazione delle policy. E intanto arriva la doccia fredda del blocco di ChatGPT in Italia.
Anche se il GDPR ci assicura un periodo di tranquillità, con le AI dovremo ridiscutere completamente il concetto di sicurezza e quello di privacy. Molto, molto presto.
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Le notizie della settimana: Musk chiede una pausa per le Intelligenze Artificiali…
In una lettera aperta, Elon Musk e un gruppo di esperti di intelligenza artificiale e dirigenti del settore chiedono una pausa di sei mesi nello sviluppo di sistemi più potenti dell’appena lanciato GPT-4 di OpenAI, citando potenziali rischi per la società.
Secondo il CEO di Tesla, queste nuove tecnologie potrebbero “renderci obsoleti e sostituirci“.
OpenAI avrà 20 giorni di tempo per comunicare al Garante le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.
Un’app interamente generata da ChatGPT
Un esempio lampante delle grandi capacità dell’AI di OpenAI è l’app 5 Movies. Morten Just, sviluppatore indipendente di app per Mac, ha guidato ChatGPT attraverso il processo di sviluppo dell’applicazione.
Il modello di IA è riuscito a creare uno strumento per la raccomandazione di film che funziona e che è stato approvato da Apple e reso disponibile nell’App Store.
La gara delle Big Tech per l’AI
A parlarne è The Economist, che racconta di come una nuova ondata di modelli di IA stia provocando una frenetica attività nel mondo tecnologico. I giganti tecnologici lavorano da anni sull’intelligenza artificiale e dispongono di dati, potenza di calcolo e utenti per prosperare nell’era dell’AI e diventare dominanti nel settore.
Tuttavia, ci sono molti esempi di aziende dominanti che in passato hanno fatto passi falsi proprio durante periodi di transizione e cambiamenti significativi.
Un miliardo di nuovi consumatori online
Millennials, Gen Z e Gen Alpha si affermeranno nel prossimo decennio in otto Paesi in rapida crescita, segnalando la necessità per le aziende di reinventare le proprie strategie di commercio digitale, secondo il nuovo studio di Accenture.
Questi consumatori digitali, che vivono in Bangladesh, Egitto, Etiopia, India, Indonesia, Kenya, Nigeria e Filippine, hanno un’età compresa tra i 6 e i 26 anni e rappresentano il 36% della popolazione di questi Paesi; i loro comportamenti offrono oggi spunti fondamentali per le aziende che vogliono cogliere la prossima ondata di crescita guidata dal commercio.
Buone notizie: il 75% dei marketer spenderà di più su TikTok
Secondo l’82% degli intervistati, un divieto di TikTok avrebbe un impatto da moderato a significativo sul raggiungimento degli obiettivi di marketing o pubblicità sui social media.
La sfida dei dati di prima parte
Una nuova indagine di Gartner rileva che il 60% dei leader del marketing ritiene che la raccolta dei dati e il bilanciamento tra privacy e valore dei clienti saranno più impegnativi nel 2023. Nonostante l’85% dei CMO abbia stabilito politiche formali per la gestione dei dati dei clienti, la privacy rimane una sfida, con il 78% degli intervistati afferma che la propria organizzazione consente ai clienti di assumere il controllo dei propri dati.
Google pubblica il suo nuovo Ads Safety Report
Bloccati o rimossi oltre 5,2 miliardi di annunci per violazione delle policy, limitati oltre 4,3 miliardi di annunci e sospesi oltre 6,7 milioni di account di inserzionisti.
Sono solo alcuni dei dati del resoconto che ogni anno racconta le attività di Google per rendere più sicura la pubblicità online e prevenire l’uso dannoso delle sue piattaforme pubblicitarie.
Insieme al nuovo report, quest’anno è stato annunciato anche il nuovo Centro per la trasparenza pubblicitaria, uno strumento che permetterà di consultare gli annunci pubblicati sulle piattaforme di Google da inserzionisti verificati a livello globale.
La timeline per il passaggio a GA4
Google Analytics 4 (GA4) sta sostituendo Universal Analytics (UA o GA3). La raccolta dei dati sulle proprietà UA standard terminerà il 1° luglio 2023, quindi tutti gli oltre 28 milioni di utenti freemium di Google Analytics dovranno passare a Google Analytics 4 entro tale data. Qui trovi la timeline con le milestone.
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/03/griglia-immagine-di-copertina-5.jpg377754Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-03 09:31:312023-04-03 18:40:40Lo stop a ChatGPT, la lettera di Musk contro l'AI e le altre notizie della settimana
Il Garante per la protezione dei dati personali stabilisce quindi una limitazione per OpenAI, la società statunitense proprietaria della piattaforma, che proprio qualche giorno fa ha rilasciato la sua nuova versione potenziata, GPT4.
La piattaforma, che ha avuto il merito di rendere mainstream l’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata ai testi e divenuta probabilmente l’applicazione più nota di questa tecnologia, aveva subito una perdita di dati lo scorso 20 marzo.
Dati che riguarderebbero le chat create dagli utenti nell’interrogazione dell’Intelligenza artificiale e anche le informazioni relative al pagamento per gli abbonati al servizio premium.
Tuttavia, al momento in cui scriviamo il servizio risulta ancora disponibile.
Cosa contesta il Garante a ChatGPT
Causa dello stop a ChatGPT sarebbe la mancanza di una informativa puntuale agli utenti e agli utilizzatori i cui dati vengono raccolti da una società che ha sede fuori dalla Comunità Europea (OpenaAI, appunto) e l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali.
Stop a ChatGPT: la questione anagrafica
Altro punto dolente su cui si basa lo stop a ChatGPT da parte del Garante è la protezione dei più giovani: nonostante il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, non esiste in realtà alcun filtro di verifica per evitare che chi non raggiunge questa soglia utilizzi il servizio.
Che succede ora
Ora OpenAI avrà 20 giorni di tempo per comunicare al Garante le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto, pena una sanzione pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.
L’azienda, che non ha una sede nell’Unione, ha però designato un rappresentante nello Spazio economico europeo.
Il commento di Massimiliano Masnada, Partner di Hogan Lovells
«L’intervento del Garante anzitutto sembra contestare a ChatGPT la mancanza di trasparenza, intesa come mancanza di informativa agli utenti rispetto alle finalità e modalità del trattamento dei dati personali eventualmente comunicati.
Il provvedimento, inoltre, richiama la necessità che sia individuata una base giuridica rispetto alla legittimità del trattamento da parte di OpenAI dei dati personali eventualmente raccolti dagli utenti. Infine, il Garante lamenta una mancanza di trasparenza sui filtri e altri meccanismi adottati da ChatGPT per impedire ai minori di 13 anni di utilizzare il servizio. Quest’ultimo punto, peraltro, accomuna l’intervento del Garante nei confronti di ChatGPT a quello che, a suo tempo, fece nei confronti di TikTok.
Il provvedimento odierno, che – va ricordato – ha natura temporanea di blocco del trattamento ma non implica necessariamente un divieto definitivo all’uso del servizio, pone numerose riflessioni, al di là delle misure specifiche che saranno intraprese da OpenAI per superare il blocco del Garante, sul futuro dei meccanismi di AI e su quanto è necessario fare per creare una cultura di legalità rispetto al loro utilizzo.
Non bastano, ad opinione di chi scrive, i pur necessari meccanismi di privacy by design e privacy by default ovvero i controlli e i rimedi per tutelare la privacy degli interessati, specie se minori. Occorre creare una nuova cultura tecnologica che si fondi sull’etica e sul rispetto dei diritti fondamentali.
Non è questo il luogo, né sarei in grado di dare indicazioni e, tanto meno, soluzioni, certo che un certo tipo di “pessimismo di maniera” connesso all’evoluzione degli strumenti tecnologici alimenta solo la paura e la preoccupazione senza essere utile in alcun modo a sviluppare una cultura della legalità.
Occorre, a mio parere, abbracciare il progresso pur mantenendo lo spirito critico necessario per evitare usi distorti e dannosi. In tal senso, credo sia importante diffondere informazioni in modo quanto più neutro possibile, raccogliere preoccupazioni e opinioni, porre i problemi per cercare le soluzioni.
Tutto ciò non può prescindere da un dati incontrovertibile. I dati, a prescindere che siano personali o meno, sono il carburante necessario per lo sviluppo di meccanismi di AI come ChatGPZ.
L’accesso ai dati consente di avere algoritmi più precisi ed idonei all’utilizzo per migliorare la vita delle persone. Il loro deve avvenire in modo sicuro ed etico. Per fare ciò non bastano i divieti.
Un primo passo, in tale senso, sarà la corretta implementazione delle regole sul riuso dei dati che sono alla base del Data Governace Act, di prossima entrata in vigore, e del successivo Data Act.
La giostra è appena partita».
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/03/stop-chatgpt.jpg470841Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-03-31 15:11:222023-04-11 12:55:51Stop a ChatGPT in Italia: il Garante della Privacy apre un'istruttoria
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