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social media ripartenza

Blog e social media ti aiutano a comunicare la ripartenza

  • In questo momento di ripartenza ciò che è essenziale è non fermarsi e continuare a comunicare i valori e le iniziative della propria azienda.
  • Utilizza i social media e il blog aziendale per mettere al corrente la tua community di tutti i cambiamenti che hai dovuto affrontare nella tua azienda.
  • Onestà, sincerità, chiarezza e umanizzazione sono valori fondamentali per costruire una community attiva e coinvolta.

 

Se si dovesse descrivere questo momento economico e sociale con due parole, quelle giuste sarebbero di sicuro: incertezza e ripartenza. Il mondo sembra essersi fermato e, a tratti, si fa fatica a capire come rimetterlo in modo.

Dal punto di vista professionale, ciò che è essenziale in questa fase è non fermarsi, continuare a comunicare i valori e le iniziative della propria azienda e, magari, reinventarsi. Almeno per i primi tempi.

Ciò che è certo è che comunicare è sempre meglio che restare in silenzio. 

In questo periodo, affidarsi – ancor di più – ai canali social, ai blog e ai professionisti per rilanciare o mantenere viva la comunicazione della tua impresa è davvero fondamentale. Per questo motivo, è utile tenere a mente alcuni consigli per la ripartenza.

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 ripartenza

Non fare finta di niente…

Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova moltissime attività commerciali ed altrettanti professionisti: nella tua comunicazione non negarlo, non far finta di niente e comunica che qualcosa è cambiato. Racconta al tuo pubblico e ai tuoi clienti in che modo hai modificato la tua attività o il modo di relazionarti ad essi.

Utilizza i social media per mettere al corrente la tua community di tutti i cambiamenti che hai dovuto affrontare o raccontali in un articolo sul tuo blog aziendale. Ricorda, però: cerca sempre di mantenere un tono “leggero”, non essere drammatico e cerca di infondere positività.

blog e social media per ripartire

…ma non spaventare il tuo pubblico

La situazione per molti è davvero complicata. La rabbia di aver perso molto economicamente e umanamente potrebbe pervaderti e trasparire nella tua comunicazione. Eppure, questo non è il modo giusto di interfacciarti al tuo pubblico sui social e tramite blog. Se hai un ristorante, ad esempio, ciò che ti auguri è che le persone tornino a passare dei momenti felici da te. Cerca di comunicare la possibilità che tutto ritorni come prima, o quasi.

Anche se è difficile, siamo in fase di ripartenza. E – più o meno – siamo tutti sulla stessa barca. Punta sul senso di comunità che lega imprenditori e professionisti, clienti e dipendenti. Sii gentile con il tuo pubblico. E, se puoi, renditi utile per gli altri.

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Individua le (nuove) risorse

Hai bisogno di nuove risorse e nuovi strumenti a cui affidarti. In questi mesi, video call e dirette social sono diventate fondamentali per rimanere in contatto con il proprio pubblico. Le consulenze in azienda si sono trasformate in consulenze online, i seminari in webinar e i corsi di formazione in video lezioni.

La tecnologia nasce per abbattere le distanze, ma molto spesso la utilizziamo nel modo sbagliato. Questo è il tempo di cogliere le sue reali potenzialità e sfruttarle al massimo, nel migliore dei modi.

Condividi con il tuo pubblico le tue competenze, le tue risorse, mettici la faccia e dialoga con loro attraverso i tuoi canali social.

Ripensa i tuoi servizi in modo che siano funzionali alla situazione: in questi mesi, se sei in grado di farlo, potresti mettere a disposizione delle prove gratuite dei tuoi prodotti, delle offerte pensate per i tuoi clienti o fornire dei servizi aggiuntivi per aiutare persone e clienti in crisi.

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Una strategia di comunicazione interna per ripartire

Prima di rivolgerti al tuo pubblico, potrebbe essere una buona idea quella di progettare una nuova strategia di comunicazione interna. Se all’esterno è cambiato e sta cambiando qualcosa, prima di tutto quel qualcosa si è modificato all’interno della tua azienda. Comunica ai tuoi dipendenti cosa è diverso dal passato, solo in questo modo riuscirai a comunicare la situazione in maniera ottimale anche al tuo pubblico.

In che modo procedere? Organizzare riunioni con i tuoi dipendenti è un modo per informarli della situazione e parlare con loro “faccia a faccia”, rispondendo alle loro domande o ponendo soluzioni ai loro problemi. Individuare le criticità che la situazione di emergenza ha fatto sorgere all’interno della tua azienda è un ottimo punto di partenza. Purtroppo, nel peggiore dei casi sarai costretto a dover dare delle cattive notizie al tuo team: cerca di essere sincero e di prevedere un margine di ripresa.

Umanizza il tuo brand in ottica di ripartenza

Questo è un consiglio utile in ogni caso. Umanizzare un brand può rivelarsi davvero una scelta intelligente per abbattere quelle distanze che, in molti casi, si creano tra azienda e clienti. Soprattutto adesso, non devi mostrarti invincibile. Anche perché rischieresti di risultare agli occhi del tuo pubblico tutt’altro che onesto e sincero e questo è sempre un male per la tua impresa.

Onestà, sincerità, chiarezza e umanizzazione sono valori fondamentali per costruire una community attiva e coinvolta.

Navigare in un mare di incertezza può essere davvero una situazione difficile da affrontare, anche per le aziende più solide. Eppure mantenendo un contatto diretto con clienti e dipendenti, cercando di essere più onesto possibile con loro ed essendo aperto al cambiamento e alla riorganizzazione riuscirai sicuramente a farcela!

childfood su kickstarter

Childfood- Ricette per giovani esploratori Coolinary: il progetto su Kickstarter

Lui è Luca Scarcella, classe ’89, giornalista investigativo con un innato interesse per politica, temi sociali, Medio Oriente, e impatto dell’innovazione sulla società.

Dopo essere stato a lungo contributor per Ninja, ha collaborato con grandi quotidiani italiani e da qualche mese anche con americani, come il The Wall Street Journal.

A febbraio 2020 vince una fellowship in giornalismo alla UCLA e contemporaneamente inizia a lavorare su “Childfood”, un libro di cucina per bambini (età indicativa 5-13), che conterrà 23 ricette offerte da altrettanti top chef internazionali, seguite da 23 storie che racconteranno il viaggio nei secoli delle materie prime più usate in cucina.

Nel suo percorso professionale e umano di crescita, Luca ci racconta: “Mi piace fare una distinzione tra obiettivi e sogni. Gli obiettivi sono tali perché dipendono solo dalle mie capacità, e dalla mia visione. I sogni sono quelli in cui serve anche un’altra persona 🙂

Pertanto, il mio più grande obiettivo è quello di dare voce, spazio e aiuto alle comunità più vulnerabili nel mondo, attraverso il giornalismo e progetti come “Childfood”. Il mio sogno è invece quello di creare una famiglia dove ci sia amore”.

Scoprendo Childfood

Childfood – Recipes for young Coolinary Explorers, dicevamo, è un libro di cucina per bambini e per finanziarlo Luca, appassionato di digitale e di innovazione, non poteva non pensare alla piattaforma di raccolta fondi più usata a livello internazionale: Kickstarter.

La campagna è stata lanciata il 16 giugno, e dopo appena 30 minuti il progetto è stato inserito nella home page di Kickstarter come “Project we love”, riconoscimento che spetta ai prodotti più innovativi e di alta qualità.

Childfood vuole essere uno strumento di divertimento ed educazione, e una possibilità concreta per i bambini di creare ricordi con i propri genitori, fratelli e sorelle più grandi, o affidatari, che possano aiutarli nel preparare i piatti (e non mandare a fuoco la cucina!). Oltre a ricette, storie e illustrazioni, ci saranno anche disegni da completare e colorare, e pagine in cui i bambini potranno reinventare le ricette.

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childfood

“Ma Childfood sarà anche un progetto che supporterà due grandi cause benefiche. Grazie alla partnership con Charity:Water, no-profit leader mondiale in progetti di purificazione dell’acqua per le comunità in difficoltà, ogni 5 libri venduti, verrà portata acqua pulita a un bambino in più. Secondo l’Unicef, ogni giorno nel mondo più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa della bassa qualità dell’acqua, molte più vittime di quelle causate da guerre e malattie”.

La seconda importante collaborazione è quella con Share The Meal, progetto del World Food Programme: all’interno del libro sarà possibile trovare un QR code da scannerizzare col proprio dispositivo mobile, che permetterà a tutti di unirsi al Coolinary Explorers team, e donare 40 centesimi di euro per sfamare per un giorno intero un bimbo in difficoltà.

Tra i 23 grandi chef coinvolti troviamo l’italiano Massimo Bottura, l’indiano Gaggan Anand, il russo Vladimir Mukhin, la francese Dominique Crenn, l’argentino Francis Mallmann, il peruviano Virgilio Martinez, conosciuti dal grande pubblico anche grazie alla serie Netflix di successo, Chef’s Table.

Tra gli artisti coinvolti, spiccano i nomi di Pascal Campion, illustratore per Dreamworks, Disney, Warner Bros. e molti altri grandi network, e Nikkolas Smith, il cui ritratto di George Floyd ha fatto il giro del mondo, ripreso tra gli altri anche da Michelle Obama. Tra gli italiani, Giacomo Bevilacqua e Giulia Rosa.

childfood

Come contribuire alla campagna su Kickstarter

Ancora fino al 16 luglio, il libro è acquistabile solo su Kickstarter, al prezzo di $35 (spedizione in tutto il mondo inclusa), ed è disponibile in 4 lingue: italiano, inglese, spagnolo e portoghese.

Per chi avesse difficoltà nell’utilizzare la piattaforma, c’è anche un video tutorial in italiano.

smart working e video call

Smart working e video call: quanto è cambiata la nostra quotidianità?

  • Smart working significa lavoro agile, e nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro.
  • Le piattaforme a cui ci siamo affidati per le nostre video call private e di lavoro, per le nostre video dirette promozionali sono davvero tantissime e tutte offrono grandi possibilità.

 

Ci siamo (quasi) abituati a vedere le nostre e le altrui facce all’interno di piccoli quadrati digitali spalmati sullo schermo del nostro computer. Abbiamo (quasi) imparato che le nuove tecnologie possono essere una risorsa preziosissima per fare rete, metterci in contatto con gli altri e darci speranza. Ci è sembrato di poterne cogliere (quasi) tutte le potenzialità e ci siamo ingegnati per imparare ad utilizzare ciò che ci era ancora sconosciuto.

Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova la nostra necessità di vicinanza sociale, quella che ci vedeva durante la settimana a partecipare ad incontri e presentazioni, seduti in ufficio e il sabato sera in giro per la città, eppure ci ha insegnato molto. Ad esempio, che lo smart working non è solo lavorare seduti sulla sedia del proprio studio a casa, ma può significare molto di più. Oppure che un video chiamata non è solo un modo “originale” per sentire qualcuno prima di vedersi al bar.

Smart working, video conferenza, video call e chi più ne ha più ne metta sono parole (e concetti) che, in questi ultimi mesi, sono diventati centrali e fondamentali nelle vite di ognuno di noi. Ci si è dovuti adattare ad un isolamento sociale che ha fatto crescere in noi la spinta ad utilizzare piattaforme e app che aspettavano solo di essere notate.

Tutto questo ha portato alla luce una serie di comportamenti e tendenze sociali che non possono essere ignorate.

LEGGI ANCHE: Dal Remote Working allo Smart Working: come evolve il lavoro nelle organizzazioni

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Con lo smart working abbiamo lavorato di più?

Immergersi completamente nel proprio lavoro perché fatto da casa non è proprio ciò che s’intende quando si parla di smart working. Eppure, per molti – almeno all’inizio – è stato così.

In Italia, esistono ancora poche realtà lavorative che hanno adottato lo smart working ed è per questo che quando ci siamo trovati a doverlo praticare per forza ci siamo sentiti un po’ confusi.

“Smart working” significa, letteralmente, “lavoro agile” e nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro. In che modo? Eliminando il tempo di arrivo e ritorno dalla propria sede di lavoro e ripensandolo come spazio da dedicare alla famiglia e a se stessi, permettendo alle persone di sentirsi a proprio agio in un ambiente familiare come la propria casa e, in questo modo, aumentando la produttività e il benessere del lavoratore.

Intendere lo smart working come un’immersione totale nel proprio lavoro e non tenere più presente orari e spazi di identificazione personale e familiare è stato uno sbaglio. Questo bisogna tenerlo a mente e cercare metodi di regolarizzazione di questo prezioso modo di lavorare.

LEGGI ANCHE: Come riorganizzare il tuo tempo e renderlo “più libero”

smart working

La narrazione del contesto domestico

In questi mesi di quarantena, siamo stati abituati a vederci immersi in un contesto ambientale – sempre lo stesso – che è diventato parte di noi: la nostra casa, le nostre pareti, le nostre librerie sono entrate a far parte dell’immaginario di ognuno dei nostri contatti perché essi quando avevano a che fare con noi, dovevano avere a che fare, per forza di cose, anche con i “nostri oggetti”.

E questo ci ha resi quasi un tutt’uno con le nostre stanze, tanto che esse hanno acquisito un nuovo significato sociale. Sono diventate – dal punto di vista sociologico – dei segni definitori della nostra immagine. Un’immagine non più libera di potersi adattare ai vari contesti sociali, ma radicata ad uno spazio che ha rappresentato il nostro spazio vitale per molto tempo.

E così, anche se solo momentaneamente, abbiamo iniziato a pensare alle persone della nostra vita inserite in contesti casalinghi ormai imprescindibili per la nostra mente.

Ha preso vita, così, la narrazione del nostro personale contesto domestico. Rimane da chiedersi quanto questo influirà sulle nostre percezioni future? Quando siamo ormai radicato al nostro universo casalingo?

L’importanza dell’essenziale

Ogni giorno, milioni di persone si sono collegate al proprio smartphone per mettersi in contatto con amici e parenti. Le video chiamate hanno preso il posto di caffè e aperitivi al bar, di feste e visite ai parenti, di passeggiate e uscite di gruppo. Una delle conseguenze è stata la conica convergenza dell’essenziale: le chiacchierate sono state private di saluti e frasi di circostanza, di attese e di ritardi agli appuntamenti, di vuoti e delle argomentazioni più banali e superflue. L’essenziale ha preso il sopravvento ed ha acquisito importanza.

Da Zoom a Microsoft Teams: tutte le app per le video call

Le piattaforme a cui ci siamo affidati per le nostre video call private e di lavoro, per le nostre video dirette promozionali sono davvero tantissime e tutte offrono grandi possibilità. Eccone alcune:

Zoom, regina indiscussa della quarantena

Una delle più utilizzate durante questi mesi di lockdown è stata l’app Zoom. Compleanni a distanza, lezioni di ginnastica e video chiamate di gruppo: Zoom riesce a connettere 100 persone e riesce ad affiancarle tutte nella stessa schermata. L’unico limite è che la versione gratuita preveda solo 40 minuti di chiamata.

Skype, quella di sempre

C’era prima della quarantena ed è rimasta lì, a combattersi il suo ruolo con Zoom, senza mai abbandonare il campo. Skype è l’app per eccellenza per fare video chiamate e colloqui online. Permette di connettere fino a 50 persone. Il suo limite è che all’aumentare dei connessi la qualità ne risente un po’.

Facebook Rooms

Quando Facebook ha lanciato Rooms, tutti ci siamo ritrovati nella “stanza” di qualcuno e ci siamo chiesti e ora che si fa? 

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Intuitiva, facile e di qualità la video chiamata di gruppo su Facebook può essere avviata tramite pochissimi click, la qualità è buona e consente di connettere fino a 50 persone.

Houseparty

Moderna, giovane, fresca. Houseparty è la nuova arrivata tra le app per video chiamate. Pensata per gli amici, connette fino ad 8 persone ala volta e include dei giochini da poter fare in compagnia.

Microsoft Teams

LEGGI ANCHE: Houseparty, l’app per divertirti in videochat con gli amici

L’app usata per le lezioni universitarie e per la formazione. Bisogna scaricarla, creare una “classe virtuale” e invitare le persone tramite mail. Si tratta dell’app ideale per tenere delle lezioni online private: consente di condividere lo schermo (per mostrare eventuali slides), l’alzata di mano di chi ascolta, la condivisione di file e la funzione chat privata.

E tu, quale app hai utilizzato per connetterti con le persone della tua vita durante il lockdown?

E ora, continuerai ad utilizzarle?

tempo libero

Come riorganizzare il tuo tempo e renderlo “più libero”

  • Consapevolezza, organizzazione e adattamento sono le abilità necessarie per pianificare al meglio il proprio tempo
  • Identificare le attività “perditempo” e ridurle rispondendo ad alcune domande chiave
  • Solo chi ha una mente libera potrà trarre benefici dal tempo libero

 

Si avvicinano le scadenze, l’elenco di cose da fare sembra allungarsi ogni giorno di più – queste esperienze sono fin troppo comuni sia nella vita che nel lavoro. Non mancano i consigli di libri, blog e app, tutti pensati per ottimizzare la gestione del tempo. Questi strumenti presuppongono un insieme di abilità.

In parole povere, il semplice acquisto di una macchina fotografica non fa della persona un fotografo professionista. Allo stesso modo, è improbabile che l’utilizzo di un’app di pianificazione produca risultati positivi senza le competenze di gestione del tempo. Diversi studi hanno dimostrato che sono necessarie alcune abilità per strutturare e pianificare il proprio tempo:

  • la consapevolezza: trattare il proprio tempo come una risorsa limitata
  • l’organizzazione: gestire il tempo in maniera strutturata
  • l’adattamento: il monitoraggio del tempo garantisce l’adattamento delle priorità ed il cambio dei piani

Il concetto di urgenza e importanza

Evita il mero effetto di urgenza. Come riportato da Harvard Business Review, urgenza e importanza sono concetti correlati ma distinti: compiti urgenti richiedono un’azione immediata, mentre compiti importanti hanno conseguenze più significative e a lungo termine.

I compiti che sono sia urgenti che importanti dovrebbero essere eseguiti per primi. Se utilizzi il calendario digitale, etichetta le tue attività con colori diversi per distinguerle a prima vista. Pianifica un lasso di tempo riservato a te stesso.

Inseriscilo nel calendario per assicurarti un tempo ininterrotto da dedicare ai tuoi progetti nel tempo libero.

 

 

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Hello everyone ? I disappeared a bit during the weekend, but everything I did was rest ? after the test on Saturday I went to the mall with my boyfriend, and then to the movies. Then, on Sunday I went to the movies again with my mom, and during the night I tried to be productive but ended up falling asleep at 7pm. Very well deserving rest I’d say? I’m just mentioning this, because I’m not a studying machine, and the fact that I almost never show what I do on my free time it doesn’t mean I’m always being productive. I don’t want for people to look at my studygram and feel stressed or discouraged because they don’t make “pretty “ notes or to feel like they’re not a good student because they’re not studying all the time. The truth is I barely share with you 1/4 of my life, but don’t worry, I want for this page to be as relatable as possible so I’m planning on posting more about my real life? • I’m using the Google Calendar app on my iPad, and on my laptop the Google Calendar website! -Natasha?

Un post condiviso da NALI♡ (@studywithnali) in data:

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Rintracciare i “perditempo” per ricavare più tempo libero

Per godere di più tempo libero nella vita, è necessario analizzare i compiti svolti quotidianamente sia a casa che al lavoro, valutandone la durata. Le app di tracciamento del tempo possono essere utili per identificare i “perditempo”.

Stabilisci delle fasce orarie dedicate a te stesso, ad esempio bloccando le notifiche sul telefono.

Limita l’utilizzo dei social e fai una scelta mirata delle pagine e siti che consulterai: scorrere il feed di Instagram e Facebook più volte al giorno potrebbe bruciare del tempo prezioso.

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Riordinare le idee

Lo scrittore e productivity coach Matt East suggerisce di usare dieci domande guida per identificare le priorità ogni mattina. I quesiti hanno lo scopo di far fluire le idee:

  1. Se potessi ottenere solo una cosa oggi, quale sarebbe?
  2. Qual è la seconda cosa più importante che devo realizzare?
  3. Qual è la terza attività più importante?
  4. Ci sono altre attività da svolgere?
  5. Cosa potrei completare oggi che mi renderebbe felice riflettendo sulla mia giornata?
  6. Cosa posso fare per avvicinarmi al raggiungimento dei miei obiettivi?
  7. Ci sono progetti o attività di altri che dovrei seguire?
  8. Quali relazioni chiave nella mia vita hanno bisogno della mia energia oggi?
  9. Cosa posso fare oggi per rimuovere lo stress dalla mia vita?
  10. Quali attività posso delegare a qualcun altro oggi?

Matt East consiglia: “Avere chiarezza sulle nostre priorità è un modo per garantire l’efficacia nella gestione del tempo. Tuttavia, gli scienziati comportamentali rivelano che le nostre abitudini occupano il 40% della giornata. […] Il modo in cui siamo intenzionali sulle nostre abitudini può contribuire a far sì che il nostro tempo sia usato nel modo più significativo e produttivo possibile”.

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gestione del tempo

Prendersi il tempo per allontanare i pensieri negativi

Il tempo libero è inteso come tempo realmente libero, libero dunque anche da pensieri, preoccupazioni e dal lavoro. Ognuno è il manager di se stesso, nessuno ci ordinerà di rilassarci o fare attività fisica.

Le incombenze quotidiane o i problemi irrisolti al lavoro possono influire sullo stato d’animo. Quando “staccare” diventa un’impresa impossibile, è necessario trovare una soluzione per favorire la libertà mentale.

Il tempo libero, quello vero, inizia da te. Fino a quando non sarà libera la tua mente, non lo sarà neanche il tuo tempo.

Pride Month

Pride Month 2020, le campagne più belle dai brand quest’anno

  • Nonostante il periodo che vede diversi brand affrontare numerosi tagli lato budget, hanno scelto comunque di dedicare parte delle loro risorse per supportare la comunità LGBTQIA+.
  • Uno dei temi principali e ricorrenti per questo Pride 2020 sono le difficoltà che si trova ad affrontare la comunità transgender, nel vivere la propria identità liberi da qualsiasi pregiudizio.

 

Sono passati più di cinquant’anni dall’evento che ha segnato una svolta reale per la comunità LGBTQ+ e il Pride Month è ancora oggi, attuale e più sentito che mai.

La ricorrenza nasce da un’irruzione della polizia fatta in un noto bar frequentato da omosessuali, lo Stonewall Inn, nel Greenwich Village, la notte tra il 27 e 28 Giugno 1969.

Durante quella notte diversi agenti di polizia arrestarono persone con abiti femminili semplicemente perché non in possesso di un documento di identità. Non era la prima irruzione non motivata, e la comunità LGBT, stanca dei soprusi, diede inizio a cinque giorni di scontri con la polizia dove non mancarono, purtroppo, diversi atti di violenza e umiliazione.

Da quella notte ad oggi i passi avanti nel riconoscimento e per il rispetto sono stati fatti, ma sono ancora molti quelli da compiere perché non si parli più di diversità, e perché le persone possano essere libere di vivere se stessi senza la paura del giudizio e del pregiudizio.

Un importante contributo è stato dato anche dai brand, che facendo sentire la loro voce, si sono schierati in passato per i diritti LGBTQ+, e lo fanno tutt’ora.

Anche quest’anno, nonostante il periodo di difficoltà e ai diversi tagli di budget, in molti hanno scelto di celebrare comunque il mese del Pride.

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Pride Month

Levi’s – Use Your Voice

“Non c’è giusto o sbagliato, è il tuo punto di vista” 

Il brand di denim americano dedica la propria campagna, con una collezione creata per l’occasione, a tutti coloro che hanno fatto sentire la loro voce per portare un cambiamento nel mondo.

Il tema principale di questo video è quello di incoraggiare le persone ad agire con orgoglio, parlare ed esprimere quello che provano e il loro punto di vista, sottolineando il potere che ognuno di noi ha per ispirare e cambiare l’opinione pubblica.

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Il Film di Diesel – Francesca

Da sempre in prima linea per celebrare il Pride Month, Diesel ha creato Francesca a Diesel Film, un video dedicato alla comunità transgender.

La storia è quella di Francesca, di cui viene mostrata la sua quotidiana e la sua progressiva trasformazione per abbracciare la sua vera identità ed inseguire un sogno del tutto inaspettato.

Boy Smells – The non binary scent candle

Quante volte ci è capitato di classificare anche i prodotti per il corpo per uomo e per donna, associando solo un determinato profumo?

Questa è la domanda che i fondatori di Boy Smells si sono fatti, quando nel 2016, hanno lanciato le prime candele dal genere “Fluido”. L’idea è quella che non tutti gli uomini si identificano per forza con profumi di legno, pelle e tutte le donne con un determinato fiore, ma ognuno è libero di scegliere il profumo che più sente adatto.

Per il Pride Month di quest’anno il brand ha scelto di investire non solo in una collezione di Candele Arcobaleno, ma di aprire i propri canali social a sei ambassador della comunità LGBTQ+, cui è stata dedicata una fragranza, con il compito di creare contenuti e stimolare discussioni sul tema delle diversità.

Starbucks – What’s Your Name

La campagna What’s Your Name non è strettamente legata al mese del Pride, ma rimane attuale, emozionante e tratta il tema dell’identità in modo delicato ma diretto.

Starbucks racconta la storia di James, che tutti chiamano Jemma, creandogli una profonda tristezza e inadeguatezza ogni volta che una persona ripete il suo nome.

L’unico momento in cui riesce ad essere se stesso e ad accettarsi, è quando può essere libero di pronunciare quello che per lui è il suo vero nome, e sentirsi per la prima volta chiamare James. Senza alcun pregiudizio.

easyjet lamezia

5 modi alternativi con cui easyJet avrebbe potuto descrivere Lamezia

  • La recente figuraccia di easyJet fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.
  • Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.

 

Il dubbio da porsi non è più “Content Marketing sì, Content Marketing no”. Piuttosto, in questo mondo sempre più digitale a causa (anche) del lockdown che ci ha costretto a stare a casa e quindi a navigare, leggere e informarci con più attenzione, il quesito oggi è “Content Marketing come?”.

Infatti, la recente figuraccia di easyJet, fra le compagnie aeree low cost più conosciute al mondo, fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.

Servono tatto, onestà intellettuale, educazione, intelligenza emotiva e una buona capacità di prevedere debacle e analizzare opportunità. In una sola parola: buonsenso.

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Il caso Lamezia Terme

Ma veniamo al punto della questione: nella sezione ‘Ispirami’ del portale web di easyJet c’è uno spazio dedicato a Lamezia Terme che ha iniziato a fare il giro del web.

Perché? Il Content Manager (o chi per esso) aveva deciso di dedicare queste parole alla città e alla Regione Calabria: «Per un assaggio autentico della vivace vita italiana visita la Calabria. Questa regione soffre di un evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti e la mancanza di città iconiche come Roma o Venezia capaci di attrarre i fan di Instagram. Ma se cerchi un piccolo assaggio della dolce vita senza troppi turisti, allora sei nel posto giusto. Raggiungi le città costiere della costa tirrenica per spiagge sensazionali e mai affollate. Arrampicati fino alla città di montagna di Morano Calabro per panorami mozzafiato e case bizzarre costruite su cime, che dovrai vedere per credere. Potrai essere tra i pochi turisti a conoscere e apprezzare veramente i tre spettacolari parchi nazionali di questa regione».

easyjet fail

Le reazioni e la rettifica

Un coro unanime, fatto di associazioni di categoria, politici, amministratori locali e nazionali, e semplici cittadini (calabresi ma non solo), ha commentato con sdegno queste parole così irrispettose e, certamente, false.

La rettifica di easyJet è arrivata sui social dopo un po’ di tempo:

Le reazioni dei professionisti

La nostra Ilaria Cazziol nel gruppo Facebook Ninja Marketing Dojo ha posto l’accaduto all’attenzione dei membri e i commenti negativi ricevuti non fanno solo riferimento alla caduta di stile o alla mera questione morale e contenutistica ma, soprattutto, all’aspetto professionale.

C’è chi si è chiesto se fosse un testo tradotto con Google Translate da una fonte estera: in effetti pare che il testo sia stato attinto dal sito Lonely Planet. Ma c’è anche chi si è chiesto quale fosse la unique selling proposition del testo, considerate le argomentazioni molto poco lusinghiere su quel territorio.

Il campo delle ipotesi si è mosso poi dal ritenere un non-professionista l’autore, oppure che questa sia una strategia del brand del “basta che ne parli”. Addirittura alcuni hanno pensato che il copy avesse un intento simpatico o satirico, attingendo da un fondo di verità. Ma questa opzione tendiamo ad escluderla, considerando il solo fatto che l’ultimo terremoto davvero devastante in Calabria risale al 1908.

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easyjet

Cara easyJet, ecco 5 proposte alternative per descrivere Lamezia Terme e la Calabria

Abbiamo quindi voluto approfondire ancor di più l’argomento, tentando di coinvolgere in maniera positiva il nostro pubblico fatto di professionisti e non solo.

Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.

Le risposte non sono mancate e abbiamo deciso di regalarle a easyJet, per prenderne quantomeno spunto.

Ilaria C. scrive:

“Questa splendida regione registra livelli di turismo ancora contenuti, anche per un’ingiusta nomea di terra difficile e l’assenza di città eccessivamente inflazionate come Roma o Venezia.

Proprio per questo è la destinazione perfetta per i fan di Instagram che vogliano immortalare luoghi la cui bellezza ancora incontaminata toglie il fiato”.

Ilenia B. M.: 

“Se siete alla ricerca di spiagge libere e incontaminate lontane dal caos delle grandi città o sognate montagne da esplorare circondati da immense bellezze naturali, atterrate nel posto giusto: la Calabria.

Un luogo unico, dove poter vivere entrambe le esperienze a distanza di pochi minuti: affacciati come in uno splendido terrazzo sul Mar Mediterraneo, rivivrete le antiche atmosfere dell’Italia autentica e rimarrete affascinati dalle eredità della Magna Grecia: Arte, Miti, Gusto e il vivere semplice che fa di questa terra il luogo più accogliente dello Stivale”.

Secondo Michela:

“Un mix tra arte, cultura, folklore e l’accoglienza tipica del sud, la meta perfetta per vivere una vacanza ricca di emozioni.

Non farti scappare l’opportunità di visitare la Calabria, con i suoi 780km di coste incontaminate bandiera blu, i parchi naturali e il fascino della Magna Grecia che riecheggia nei suoi inestimati manufatti.  Dai Bronzi di Riace alla Sila, la Calabria è una terra che ti affascinerà passo dopo passo.

Scoprila con il nostro volo low cost per un viaggio fatto di avventure, movida e relax!“.

Elena F.:

“Appassionati di turismo slow e della ‘buona cucina italiana’? Lamezia ma in generale la calabria offre spiagge incontaminate e piatti tipici insoliti da immortalare e postare subito sui vostri social.

Da non perdere la gassosa al caffè, le sardelle e naturalmente la famosissima ‘nduja. Il caos delle grandi città verrà subito dimenticato da escursioni e lezioni di kitesurf senza dimenticare il relax e il consueto pisolino in spiaggia del dopo pranzo”.

Fabio scrive:

“Storia, natura, cultura, gastronomia. La Calabria è un incredibile viaggio che va dalle splendide spiagge da Tropea a Caporizzuto, passando per Zambrone definito il paradiso dei sub.

Ma la natura regna sovrana anche sui monti della Sila, dove d’inverno è possibile sciare con lo sfondo del mare. 150 Mila ettari che si snodano tra le province d Cosenza, città capitale dei Bruzi e città di Telesio, Crotone, patria di Pitagora e Catanzaro, per tutti la città della seta.

Il viaggio tra la cultura millenaria e le bellezze paesaggistiche stuzzica la fantasia e l’appetito che può essere appagato con le tante specialità come la Frittola e la ‘nduja da assaggiare nelle più svariate sfaccettature durante un tour tra i locali delle città calabresi”.

Hai un altro copy in mente? Inviacelo commentando sui nostri canali social!

E se ti capita di incontrarli, inviaci altri epic fail di questo tipo: è importante mobilitarsi per salvaguardare territori e argomenti, ma soprattutto per riscattare il nostro lavoro.

esperienze e contenuti

Le esperienze sono fatte di persone e il “fattore Umano” è il vero collante dei contenuti

  • Si è andati talmente oltre con l’escursione dell’esperienza interattiva, da immedesimarsi nella stessa, tralasciando spesso il contesto, le persone, l’aspettativa.
  • Il binge-watching è il fenomeno secondo cui un individuo prende visione di più episodi di programmi o serie tv per un periodo di tempo superiore al consueto, senza sosta. Una sorta di maratona che può durare anche 24 ore.
  • Un momento come quello che si sta vivendo regalerà un punto di vista nuovo: è molto probabile che lo stare insieme avrà un significato completamente diverso fra qualche tempo.

 

Da quando il Covid-19 è piombato nelle vite di tutti i cittadini del mondo, si è modificata la quotidianità di ognuno, in misura differente a seconda del campo di applicazione. È cambiata la percezione del “fattore umano”, dello stare insieme.

Vedere una partita di calcio con i propri amici, riunirsi per una serie tv o bere un drink al bar di fiducia: azioni comuni, ma con la caratteristica di essere uniche e senza possibilità di “stop & play”, ora hanno un significato e un peso specifico rinnovati rispetto a qualche mese fa.

Il “live” di tutti i giorni

Forse proprio queste situazioni, non speciali e alla portata di tutti, hanno fatto sentire di più la propria mancanza nel periodo di isolamento domestico conseguente all’emergenza da Covid-19 e ai due periodi immediatamente successivi.

Probabilmente ci si è resi conto della bellezza insita nella semplicità del messaggio via WhatsApp che recita “ore 21,00 a casa mia, porta qualcosa da bere” da parte di un amico.

Bene signore e signori, questa “cosa” descritta in pochissime parole non ha un nome, ma è una proprietà che conferisce in egual modo autorevolezza e passione, anche ad una situazione comune o di tutti i giorni. Va comunque sottolineato che tale proprietà che dona “ritualità” agli eventi sia quasi sparita molto prima dell’arrivo del Covid-19.

Questa tesi occorre per definire gli ultimi tempi come quelli in cui si è andati talmente oltre con l’escursione dell’esperienza interattiva, da immedesimarsi nella stessa (nel tempo e nello spazio), tralasciando spesso il contesto, le persone, l’aspettativa: elementi molto importanti in un passato non troppo remoto.

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Il fenomeno del Binge-watching

Due domande: in quanti hanno visto negli ultimi 2/3 anni un’intera serie tv in compagnia di uno stesso gruppo, nello stesso giorno della settimana e allo stesso orario? E in quanti, invece, hanno “binge-watchato” negli ultimi mesi (tralasciando quelli in cui si è passato molto tempo fra le mura domestiche)?

Per chi non fosse ancora a conoscenza di questo inglesismo, il binge-watch è il fenomeno secondo cui un individuo prende visione di più episodi di programmi o serie tv per un periodo di tempo superiore al consueto, senza sosta. Una sorta di maratona che può durare anche 24 ore.

Ritornando alle domande. La prima sembrerà una pratica fuori tempo, soprattutto per chi si è affacciato non da molto al mondo delle serie tv. In tanti invece avranno risposto “io” alla seconda.

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Il poter vedere un contenuto, quando e dove si vuole, è indiscutibilmente un’importantissima evoluzione dell’esperienza interattiva. Allo stesso tempo, il poterlo vedere, quando e dove si vuole e senza limiti di orario, potrebbe non conferire il giusto valore a quel determinato contenuto. D’altra parte l’attesa aumenta il desiderio. 

Le esperienze sono fatte di persone, contenuti e confronti

Le esperienze sono fatte di persone, contenuti e confronti: l’entusiasmo di viverle è un collante che può tenere insieme tutti questi elementi.
Un momento come quello che si sta vivendo in Italia, come nel resto del mondo, regalerà un punto di vista nuovo: è probabile che, quando tutto tornerà alla normalità, si proverà a recuperare tutto ciò che non è stato possibile fare in compagnia delle proprie persone preferite.

Quando questo avverrà, forse si restituirà un rito anche alle situazioni più comuni. Concedere tempo e rispetto alle conversazioni con la persona che si ha di fronte, magari non interrompendo l’atmosfera con uno sguardo al display dello smartphone.

Non subito: ma ci sarà tempo per delle nuove e stupende avventure “live”.

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Il Brasile sospende WhatsApp Pay (e i sogni di gloria di Facebook)

Il Brasile, il secondo mercato per importanza per WhatsApp, ha sospeso il servizio di pagamento mobile dell’applicazione di messaggistica istantanea nel paese una settimana dopo il suo lancio.

In una dichiarazione, la banca centrale brasiliana ha dichiarato di aver preso la decisione di “preservare un ambiente competitivo adeguato” nello spazio dei pagamenti mobili e di garantire “il funzionamento di un sistema di pagamento che sia intercambiabile, veloce, sicuro, trasparente, aperto ed economico”.

Le banche del Paese hanno chiesto a Mastercard e Visa, che sono tra i partner di pagamento di WhatsApp in Brasile, di sospendere il trasferimento di denaro sull’applicazione. Il mancato rispetto dell’ordine comporterebbe per le società di pagamento l’applicazione di multe e sanzioni amministrative.

Nella sua dichiarazione, la banca centrale brasiliana ha suggerito di non aver avuto la possibilità di analizzare il servizio di pagamento di WhatsApp prima del suo lancio.

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La battuta di arresto per WhatsApp Pay

L’annuncio di martedì è l’ultima battuta d’arresto per Facebook, che ha iniziato a testare WhatsApp Pay in India due anni fa e non ha ancora ricevuto l’approvazione normativa per espandere il servizio di pagamento a livello nazionale.

Oltre all’India, che è il più grande mercato per l’app, WhatsApp sta testando Pay anche in Messico.

L’azienda ha lanciato il suo servizio di pagamento mobile in Brasile la scorsa settimana. È stata la prima volta che WhatsApp è stata in grado di condurre un rollout del proprio servizio di pagamento a livello nazionale.

Il servizio consente agli utenti di scambiare denaro tra loro e di pagare anche le aziende, senza commissioni per gli utenti nell’invio o nella ricezione di denaro, mentre per le aziende è prevista una commissione di elaborazione del 3,99% per ricevere i pagamenti.

Non è chiaro se WhatsApp, Mastercard e Visa abbiano già recepito l’avviso della banca centrale brasiliana. Il richiamo però costituisce un precedente che il social non può ignorare nei suoi progetti di espansione del servizio.

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Investire su sostenibilità e responsabilità sociale oggi è ancora più importante per i brand

  • Il Covid-19 ha insegnato ai brand una necessaria modifica delle strategie di produzione e comunicazione.
  • La solidarietà globale ha creato aspettative più alte anche per la sostenibilità.

 

La pandemia di Coronavirus ha spinto aziende e governi a mobilitarsi rapidamente per qualcosa che non è mai accaduto prima: fronteggiare in tempi rapidissimi un’emergenza sanitaria, economica e sociale che non ha eguali nella società moderna, con chiusure di negozi e ordini a domicilio che si protraggono da mesi.

Alcuni analisti ritengono che la risposta alla crisi sia una sorta di anteprima di come la società potrebbe affrontare il peggioramento dei cambiamenti climatici, anche se questo non è un pensiero prioritario per i consumatori.

L’altro lato della medaglia: un mondo sostenibile

Per gli esperti di marketing, i cambiamenti climatici e la sostenibilità dovrebbero essere al centro dell’attenzione sia per costruire la fiducia dei clienti durante un periodo di profonda incertezza, sia per proteggersi da future catastrofi ambientali legate sicuramente all’inquinamento.

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Guardando l’altro lato della medaglia la diminuzione dell’impatto nocivo ambientale e il ritorno in città degli animali selvatici hanno fatto sì che la pandemia in realtà creasse l’opportunità di orientarsi più rapidamente verso strategie orientate alla sostenibilità.

Con la pandemia sono emersi effetti positivi sull’ambiente. Alcune analisi di Axios prevedono un calo fino al 6% su base annua delle emissioni globali di CO2 per il 2020.

Prima, il tema sostenibilità era molto vicino ai giovani Millennial e della Gen Z, il Coronavirus sembra abbia allargato il raggio di interesse a tutti i gruppi demografici.

È quindi questo il momento propizio per i brand di creare un impatto comunicativo forte, strettamente legato alla sostenibilità. I marchi hanno concretamente l’opportunità di essere parte di un cambiamento forte per la comunità e i consumatori.

Raramente c’è una causa che risuona così profondamente con così tante persone contemporaneamente.

ha affermato Julia Wilson, vicepresidente responsabile della sostenibilità di Nielsen.

Investire nella sostenibilità e nella responsabilità sociale è un buon business

I marketers potrebbero fare un passo in avanti investendo nella sostenibilità, nonostante le pressioni economiche della pandemia. Una ricerca congiunta condotta tra lo Stern Center for Sustainable Business e l’IRI della NYU, ha rilevato che i prodotti sostenibili commercializzati sono stati responsabili del 50% della crescita del mercato tra i prodotti confezionati tra il 2013-2018.

Pre-pandemia, secondo i dati di Nielsen c’era anche un tasso di crescita dell’8% per gli attributi o le rivendicazioni dei prodotti di responsabilità sociale.

Al momento non è chiaro se aree come i prodotti sostenibili torneranno a quei livelli nei prossimi mesi, ma è possibile che l’interesse potrebbe effettivamente essere più alto di prima.

Se i brand contribuissero davvero al bene pubblico e si assumessero la responsabilità di una risposta concreta al benessere del pianeta, potremmo ipotizzare un futuro diverso.

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Per esempio, se l’incremento di utilizzo di biciclette in Italia (dovuto a diversi fattori come il bonus del Governo o la necessità di non utilizzare l’auto o i mezzi pubblici sovraffollati) cambierà la percezione delle necessità dei singoli e di conseguenza della comunità, in quel caso staremo compiendo un primo passo importante.

Il marketing del futuro potrebbe essere autentico

Riuscite a immaginarlo? Potrebbe realmente raccontare i valori migliori di un brand, contribuire al contenimento dell’inquinamento, garantire diritti equi dei lavoratori e sbandierare con orgoglio ogni passaggio della catena produttiva.

La pandemia ha provocato una solidarietà globale mai vissuta in precedenza: il malessere e le mancanze sanitarie ed economiche hanno rafforzato la necessità di condivisone dei diritti, di cui probabilmente in precedenza non ci preoccupavamo troppo.

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Il comportamento dei consumatori sta cambiando

Un recente studio di Accenture ha suggerito che le abitudini di acquisto dei consumatori potrebbero essere modificate dalla pandemia e che il “consumo etico” è in aumento. Il 45% degli intervistati ha riferito di fare scelte più sostenibili e probabilmente continuerà a farlo in futuro.

“L’ampiezza dei cambiamenti identificati nei nostri risultati suggerisce chiaramente che si tratta di un cambiamento a lungo termine“, ha dichiarato Oliver Wright, Ad di Accenture, “Mentre osserviamo queste tendenze da un po’ di tempo, ciò che sorprende è il ritmo: comprimere in settimane i cambiamenti che probabilmente avrebbero richiesto anni“.

Allo stesso tempo, le aspettative dei consumatori riguardo alla sostenibilità saranno probabilmente più alte di prima. È come se la pandemia avesse ribaltato totalmente le aspettative dei consumatori, rendendo tutto possibile. Di conseguenza i brand se non vorranno perdere in termini di credibilità dovranno adattarsi.

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Brand Activism

Il futuro deve essere sostenibile

Il continuo e prolungato degrado ambientale, tra cui la deforestazione, l’estrazione mineraria dilagante, lo sfruttamento intensivo dei terreni, renderà le pandemie più frequenti e più dannose per l’economia futura. Ignorare tutto questo, oggi, significherebbe pagarne conseguenze disastrose in futuro. I consumatori cercheranno qualità e longevità e ridefiniranno il rapporto con gli acquisti. Il cambiamento dovrà essere rapidissimo.

I consumatori hanno modificato alcune abitudini di acquisto durante il lockdown, favorendo il km zero, le botteghe di quartiere e le aziende agricole, ove presenti, in prossimità.

Alcuni colossi hanno già annunciato i primi cambiamenti come la sostituzione di bicchieri di plastica con quelli di carta e confezioni per cibo da asporto riciclabili ed ecosostenibili.

Altre categorie, incluso il settore della vendita al dettaglio gravemente compromesso, potrebbero dover esaminare più attentamente le opzioni di prodotti riciclabili o riutilizzabili.

Ecco cosa ha annunciato ieri Apple durante la WWDC

La Worldwide Developer Conference di Apple (o WWDC, come è meglio nota) è uno degli eventi più attesi dell’anno da parte dei geek.

A causa della pandemia, naturalmente, anche questo appuntamento è stato interamente virtuale, compreso il grande keynote del CEO Tim Cook.

Come ogni anno sono stati mostrati tutti gli aggiornamenti per iOS, macOS e tutti gli altri software realizzati dall’azienda.

Se non hai avuto il tempo di guardare la diretta streaming, ecco un breve riassunto di tutti gli highlights, categoria per categoria.

iOS 14

La prossima versione di iOS esce in modalità anteprima per gli sviluppatori, con una beta pubblica prevista per luglio.

Cambiamenti nell’interfaccia:
una nuova home screen page apparirà dopo aver passato la pagina finale delle applicazioni. Classifica e ordina automaticamente tutte le app, evidenziando quelle usate di più.

Widget: 
i widget possono ora vivere sulla homescreen accanto alle icone delle app, invece di essere sepolti nella schermata Today.

Picture-in-picture su iPhone:
mentre l’iPad ha avuto la riproduzione di video picture-in-picture da iOS 9, è stato curiosamente assente sull’iPhone. Non più! Se si passa da un’applicazione all’altra mentre si riproduce un video (o si fa una video chat), la riproduzione continua in una piccola scatola che si può trascinare sullo schermo.

Siri:
l’interfaccia di Siri è stata revisionata per non occupare più lo schermo intero, e può fare la trascrizione da parlato a testo interamente on-device per il bene della velocità e della privacy.

Messaggi:
ora è possibile inserire le conversazioni più importanti in cima alla lista dei messaggi, e si possono impostare le notifiche sui messaggi di gruppo rumorosi per avvisare solo quando si viene menzionati per nome. Le Memoji possono ora indossare delle maschere.

Mappe:
le “nuove mappe” di Apple usciranno nel corso dell’anno nel Regno Unito, in Irlanda e in Canada. Le mappe riceveranno presto anche indicazioni per i ciclisti (a New York, SF Bay Area, Los Angeles, Pechino e Shanghai all’inizio) che tengono conto di elementi come le piste ciclabili e le colline, insieme a indicazioni per i proprietari di veicoli elettrici che tengono conto di fattori come l’autonomia della batteria e i luoghi di ricarica.

CarPlay:
CarPlay avrà una serie di nuove opzioni e una manciata di nuove applicazioni integrate, che si concentrano su elementi come il parcheggio, la ricarica e l’ordinazione di cibo. Nel frattempo, Apple ha lavorato con alcune case automobilistiche (tra cui BMW) per consentire di utilizzare il telefono come chiave.

App Clip:
piccoli, veloci, leggeri “Applet” che compaiono su richiesta senza richiedere l’installazione manuale di nulla – come, ad esempio, qualcosa da pagare al volo quando si vuole noleggiare uno scooter. Può essere attivato tramite NFC, codice QR o tramite Safari/Messaggi.

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iPad OS

Apple Pencil/Scribble:
il riconoscimento della scrittura a mano ora funziona in qualsiasi campo di testo, consentendo di annotare una nota veloce senza dover scrivere a matita. Ora è anche possibile disegnare forme grezze (come stelle, ottagoni e frecce) e farle convertire automaticamente in forme disegnate al computer, tenendo brevemente la matita in posizione mentre si finisce di disegnare.

AirPods

Commutazione automatica dei dispositivi:
gli AirPods possono ora passare automaticamente da un dispositivo all’altro. Riproducete un video sul vostro iPad e sentirete l’audio degli AirPod; se arriva una chiamata sul vostro iPhone, gli AirPod possono passare automaticamente da un dispositivo all’altro.

Audio migliorato:
arriva il suono surround simulato, compatibile solo con AirPods Pro. Prende in considerazione fattori come la posizione della testa, utilizzando gli accelerometri integrati negli AirPod, per far sembrare che l’audio sia “fissato” al mondo reale che ci circonda.

Apple Watch

Face Sharing:
hai impostato il tuo Apple Watch in un modo che ti piace tanto? Puoi condividere l’attuale configurazione del tuo orologio con gli altri attraverso Messaggi, Mail o Safari. Se la persona che ti riceve non ha un’app richiesta, verrà mostrato dove scaricarla.

Tracciamento del sonno:
Watch può ora rilevare automaticamente quando stai dormendo, registrando questi dati e aiutandoti a tracciare il tuo programma di sonno nel tempo.

Rilevamento del lavaggio delle mani:
l’Apple Watch è in grado di rilevare quando ti lavi le mani, utilizzando l’accelerometro per cercare i movimenti rilevanti e il microfono per ascoltare i suoni dello strofinamento. Quando rileva che stai lavando le mani, può avviare automaticamente un conto alla rovescia per assicurarsi che tu lo abbia fatto per i venti secondi necessari per una corretta igienizzazione.

Modifiche alla privacy

Posizione approssimativa:
vuoi un’app per sapere approssimativamente dove ti trovi, ma non esattamente? Ora è possibile concedere ad un’app attraverso la propria posizione approssimativa, piuttosto che dal punto preciso.

Indicatore microfono/camera:
anche se forse non è buono come una luce hardware dedicata, iOS ora mostrerà un indicatore sullo schermo quando un’app accede al tuo microfono o alla videocamera.

Politiche sulla privacy semplificate:
gli sviluppatori di app dovranno ora fornire un “highlight” semplificato di quali dati utente tracciano e/o condividono con terzi. Queste informazioni riassuntive verranno ora mostrate prima del download negli app store iOS/macOS.

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Homekit

Illuminazione adattiva:
Homekit è ora in grado di regolare automaticamente la luminosità/temperatura delle lampadine intelligenti collegate per tutto il giorno, permettendo funzioni come luci più fredde durante le ore di lavoro e temperature più calde quando è il momento di spegnere le luci.

Riconoscimento del volto:
le telecamere per campanello abilitate da Homekit sono ora in grado di riconoscere i volti noti e di far sapere chi è alla porta tramite le notifiche Homepod/AppleTV.

MacOS Big Sur

La prossima versione di macOS si chiamerà “Big Sur”, e includerà alcune modifiche che lo faranno assomigliare un po’ di più a iOS.

Centro di controllo:
prendendo in prestito un’idea da iOS, macOS avrà ora una tendina nell’area in alto a destra dello schermo che fornisce l’accesso con un clic alla luminosità del display, al volume, alla modalità oscura, ai controlli WiFi e altro ancora.

Centro di notifica:
il Centro Notifiche è stato ripulito, portando le notifiche/widget in un’unica vista unificata e rendendo più facile eliminare molte notifiche in una sola volta.

Nuove mappe:
le mappe su macOS sono state ridisegnate con il supporto per elementi come mappe interne, guide, luoghi preferiti, ecc.

Safari:
Safari ora può monitorare le password salvate per cercare quelle che potrebbero essere state esposte a violazioni. Un pulsante “Privacy Report”, nel frattempo, suddivide ciò che si sa su quali dati vengono tracciati dal sito su cui ci si trova attualmente.

Estensioni revisionate:
il sistema di estensioni di Safari, da tempo antiquato, sta ricevendo un aggiornamento, con l’obiettivo di trasmettere/limitare ciò a cui gli sviluppatori di estensioni di dati possono accedere. Se un’estensione richiede la possibilità di fare qualcosa come accedere alla cronologia di navigazione, può essere concessa per un periodo di tempo limitato, solo su un sito specifico, o su tutti i siti.

Nuovi processori su Mac

Come si dice da mesi, Apple sta passando da Intel a CPU personalizzate basate su ARM che sta progettando internamente, come ha fatto per anni attraverso le sue lineup di iPhone/iPad/Watch. L’azienda dice che questo porterà un “livello di prestazioni completamente nuovo”, consumando meno energia, e permetterà a cose come la Secure Enclave di Apple di arrivare al Mac. E le applicazioni iOS potranno funzionare sul Mac!

Mentre gli sviluppatori dovranno aggiornare le loro applicazioni per funzionare in modo nativo sui nuovi chipset, Apple dice che la maggior parte degli sviluppatori dovrebbe essere in grado di far funzionare tutto “in pochi giorni”; nel frattempo, “Rosetta 2” in Big Sur tradurrà automaticamente le applicazioni esistenti per la compatibilità.