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Distanziamento sociale, come non impazzire e aumentare la creatività

  • Il distanziamento sociale e la paura del contagio ci fanno sentire fragili, ma possiamo migliorare il nostro umore e le nostre giornate grazie alla creatività;
  • Un elenco di attività creative da fare tutti i giorni per non scoraggiarci e abbandonarci alla noia in modo positivo.

 

Raymond Carver una volta disse: “In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore”.

E aveva perfettamente ragione, perché quest’anno ce lo ricorderemo anche per l’uso di alcune parole e di come il loro significato abbia definito dei confini precisi nella nostra vita.

La definizione corretta di distanziamento sociale, due delle parole che nelle ultime settimane sentiamo e leggiamo praticamente ogni giorno, è questa: l’insieme di azioni di natura non farmacologica per il controllo delle infezioni volte a rallentare o fermare la diffusione di una malattia contagiosa. 

Una frase che spaventa un po’. L’obiettivo del distanziamento sociale è di diminuire la probabilità di contatto tra le persone. Lo sappiamo, in questi mesi è assolutamente necessario, ma ciò comporta qualcosa di innaturale perché gli esseri umani sono animali sociali.

Siamo evolutivamente collegati per la vicinanza reciproca, e non avere interazioni sociali può danneggiare il nostro benessere fisico e mentale.

Già da qualche giorno assistiamo a una piccola e graduale ripresa di alcune attività lavorative, ma anche sociali, come poter far visita ai propri congiunti, altra parola gettonatissima che entrerà a far parte di diritto nella top 10 di questo anno incredibile. Abbiamo assistito alle prime trasgressioni in questo fatidico passaggio dalla fase 1 alla fase 2 e ci sono ancora delle cose che non ci sono chiare, perché in fondo questa pandemia ci ha stravolto completamente, catapultandoci in un universo surreale, in cui non sappiamo ancora muoverci bene.

distanziamento sociale

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Sopravvivere al distanziamento sociale

Restare lucidi in momenti come questi non è facile, ci sono giornate in cui ci sembra di rivivere lo stesso giorno ogni giorno. Non sempre si può avere un atteggiamento positivo, e anche se ci dicono che andrà tutto bene, possiamo lasciarci andare ogni tanto, perché siamo umani e non dobbiamo dimenticarlo. Quello che probabilmente ci fa stare più male è la perdita di opportunità che stiamo vivendo, le esperienze che avremmo dovuto fare e il rammarico per ciò che abbiamo rimandato. Ci sentiamo bloccati da qualcosa d’invisibile che ci travolge.

Dobbiamo cambiare punto di vista. Dedicarci a qualcosa che avremmo voluto sempre fare ma che la vita frenetica di prima ci impediva di provare. Potremmo scoprire interessi e passioni di cui non conoscevamo l’esistenza. In quante cose insospettabili potremmo riversare il nostro tempo, noi che non eravamo abituati ad averlo e invece adesso ne abbiamo in abbondanza? Non sprechiamo gli attimi, perché se questo virus ci ha insegnato qualcosa è che tutto può cambiare, da un momento all’altro.

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distanzaimento sociale come sopravvivere

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Il distanziamento sociale non è una pratica nuova, e questa non è la prima volta che succede una cosa del genere.

Nel 1918, quando scoppiò l’influenza spagnola che avrebbe causato fino a 100 milioni di vittime in tutto il mondo, alcune città si adoperarono a implementare le procedure di distanziamento sociale. Chiusero scuole, campi da gioco, biblioteche, aule di tribunale e chiese. Bandirono le riunioni pubbliche di oltre 20 persone, i cosiddetti assembramenti. Il risultato? In queste città il tasso di mortalità per influenza era nettamente inferiore rispetto a quelle zone in cui furono ignorate le politiche di allontanamento sociale.

La morale, come allora, è sempre la stessa: restiamo a casa e, aggiungiamo, approfittiamo del tempo per fare ciò che avremmo sempre voluto fare.

Anche nella fase 2, infatti, è necessario mantenere la cautela e limitare i contatti per proteggere se stessi e gli altri.

creatività distanziamento sociale

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Come incrementare la creatività 

Il modo migliore per trascorre ore piacevoli è quello d’impegnarsi in qualcosa di produttivo, magari di nuovo. Questo è il periodo giusto per rispolverare un hobby che avevamo abbandonato anni fa.

Organizzare un collage di foto da inviare ai propri cari

Tutti scattiamo foto, lo facciamo per tener vivi i ricordi, le persone e i posti. Viaggiamo attraverso immagini immortalate per sempre, è qualcosa di nostalgico, dolce e può essere anche stimolante. Organizzare le foto ingiallite in vecchi album, sceglierne alcune da appendere in casa, trasformarle in cartoline per poi inviarle ai familiari e agli amici. Tutti abbiamo bisogno di una nota positiva in questo momento.

Creare la playlist perfetta

Creare playlist da ascoltare in diversi momenti della giornata durante la stesura di un progetto lavorativo, quando ci alleniamo, o mentre cuciniamo, può essere davvero utile, oltre che divertente. 

Alcune ricerche affermano che ci sono tre tipi di musica motivazionale: musica pre task per aiutarci ad entrare nel mood giusto prima di fare qualcosa. Musica da ascoltare durante l’attività per migliorare le prestazioni, e musica post attività che è quella che ci aiuta a calmarci, recuperare e riprenderci dopo un intenso compito. 

Pulizie di primavera

Non abbiamo più scuse, ora è il momento ideale per pulire ogni angolo della casa e liberarsi di tutte le inutili cianfrusaglie che abbiamo sempre fatto finta di non vedere. Gli scienziati del Neuroscience Institute dell’Università di Princeton hanno dimostrato che il disordine fa perdere la concentrazione. Uno studio condotto dalla rivista Current Psychology ha scoperto che chi ha troppa confusione in casa tende a procrastinare di più.

Il tempo c’è, non ci resta che armarci di buona volontà e di olio di gomito. Affrontiamo una stanza alla volta: partiamo dall’armadio, come veri e proprio discepoli di Marie Kondo, dedichiamoci al famigerato cambio di stagione fino a rivoluzionare il garage, la dispensa in cucina con tutte quelle spezie e confetture mai aperte.

E perché non passare al setaccio anche il proprio smartphone, il tablet e il portatile?

Sbarazziamoci di vecchi programmi e app che non usiamo, ripristiniamo il computer, ma prima non dimentichiamo di fare un backup.

pulizie distanziamento sociale

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Stabilire e raggiungere i propri obiettivi

Scrivere su un quaderno i propri obiettivi aiuta a capire cosa abbiamo davvero a cuore.

Una ricerca condotta dalla Dominican University of California ha dimostrato che solo scrivere gli obiettivi aumenta le probabilità di raggiungerli del 42%. Ma se non conosciamo quali sono, ora abbiamo il tempo di scoprirli davvero.

Un suggerimento? Possiamo disegnare una ruota degli obiettivi e dividerla per aree. L’area del lavoro, dell’amicizia, delle passioni, e segnare da 1 a 5, il nostro grado di soddisfazione in quell’ambito. Questo ci farà capire quanto teniamo a qualcosa e dove possiamo impegnarci di più per migliorare quello che ancora non ci soddisfa.

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Munirsi di carta e penna

Siamo distanti con gli altri, ma niente ci vieta di riconnetterci con noi stessi e perché no, magari fare pace con le nostre fragilità. Avete mai provato a fare journaling?

Uno studio del 2017 dell’Academy of Management Journal ha seguito 63 professionisti, recentemente disoccupati, per otto mesi. Ad un gruppo è stato detto d’iniziare a scrivere un diario sulla propria quotidianità. All’altro gruppo di controllo no. I risultati sono sorprendenti. Il 52% di coloro che ha tenuto un diario ha trovato un lavoro a tempo pieno. I partecipanti che hanno scritto delle loro difficoltà nel trovare un nuovo lavoro sono stati in grado di elaborare meglio le loro emozioni. Ciò ha permesso loro di visualizzare le proprie motivazioni e assumere un atteggiamento più positivo. 

Tenete sempre un taccuino sul comodino. Prima di andare a letto, annotate le parti più importanti della giornata, cosa volete realizzare il giorno successivo, i vostri desideri e paure, tutto ciò che vi passa per la testa. Scrivere per noi stessi aiuta a conoscerci davvero.

Distanti ma vicini

Dobbiamo rispettare le distanze, ma possiamo essere vicini agli altri attraverso la tecnologia con videochiamate, messaggi, e telefonate. Uno studio ha scoperto che la mancanza di connessioni sociali ha riscontri peggiori dell’obesità, del fumo e della pressione alta. Non rinunciamo ad una chiacchierata, seppur virtuale, a chi sa sempre strapparci un sorriso.

A proposito di call

Con chi abbiamo bisogno di parlare? Che sia il nostro migliore amico, o nostra nonna, la parola d’ordine è una sola: videochiamali.

Possiamo chiamare in gruppo i nostri amici e uscire come una volta… più o meno. E se stare a telefono vi sembra riduttivo, perché non fare qualcosa tutti insieme via Skype? Guardare un film, leggere un libro, mangiare una pizza fatta in casa, o ordinarla da asporto.

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Fare volontariato online

Sapevate che è possibile fare volontariato stando seduti comodamente in poltrona?

Il volontariato fa bene alla mente, al corpo e allo spirito. L’International Journal of Epidemiology ha condotto uno studio su 308.733 coppie sposate di età superiore ai 25 anni. Le persone che hanno svolto volontariato, avevano un tasso di mortalità più basso rispetto alle altre, e ciò che è ancora più affascinante è che questi risultati sono indipendenti dalle condizioni di salute dei partecipanti.

Implementare le proprie skill

Approfittare del distanziamento sociale per imparare nuove cose e farlo bene. Restare più tempo a casa ci permette di essere più concentrati e di avere meno distrazioni in modo da poterci dedicare maggiormente su una cosa. Ormai è assodato che essere multitasking non è necessariamente un dono, anzi, fare più cose contemporaneamente disperde energie e tempo.

Guarda un documentario su qualcosa che non conosciamo

Un sondaggio del 2019 riporta che su 1.027 americani, il 70% degli intervistati ha condiviso con gli altri qualcosa che ha imparato da un documentario. Il 44% degli intervistati ha affermato che guardare documentari li ha ispirati per apportare un cambiamento nella propria vita. Su Netflix ce ne sono tantissimi, dal design alla musica.

Il richiamo dei libri

Anni a comprare libri su libri e adesso possiamo buttarci a capofitto in avventure su carta e inchiostro. Come il canto delle sirene che attira i marinai, i libri ci ammaliano con il fruscio delle loro pagine e ci invitano a letture intense. Ora possiamo terminare quel romanzo insormontabile, o avvicinarci ad un genere del tutto nuovo. I libri sono il nostro tappeto magico verso terre inesplorate.

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libri quarentena per i più piccoli

Seguire un corso gratuito

Questo è il momento migliore per apprendere nuove competenze con corsi gratuiti messi a disposizione da diverse piattaforme. Basta scegliere un argomento e via, che la lezione cominci.

Imparare una nuova lingua

Imparare una nuova lingua non è semplicissimo, ma è utile. Secondo OptiLingo le persone che conoscono da 250 a 500 parole hanno un livello linguistico base, da principiante. Chi ne conosce da 1.000 a 3.000 può portare avanti conversazioni quotidiane, mentre conoscere da 4.000 a 10.000 parole vi rende utenti di lingue avanzate. Le persone che conoscono più di 10.000 parole parlano fluentemente una lingua.

Ciò significa che se impariamo 18 parole al giorno saremo dei principianti, e se ne impariamo 30 allora potremmo iniziare ad avere delle vere e proprie conversazioni quotidiane. Andiamo per gradi, all’inizio ogni cosa nuova è complicata, ma non impossibile.

Shake your body

Restare chiusi in casa ci fa sentire soffocati. Avvertiamo i nostri passi sempre più pesanti, il nostro corpo schiacciato dal peso della noia e dell’ansia. Ci sentiamo irrequieti pensando ad una giornata lunga e monotona. Abbiamo bisogno di scuoterci un po’ e un buon workout può essere una soluzione giusta.

In un’analisi di 70 studi pubblicati su Psychological Bulletin, i ricercatori hanno scoperto che le persone che si esercitavano regolarmente miglioravano i loro livelli di affaticamento rispetto a quelli che non si allenavano. Fare allenamento almeno tre volte a settimana, ci rende più carichi e positivi. Possiamo imparare a ballare con dei tutorial su Youtube o scaricare delle app apposite per il controllo del peso corporeo. Meglio ancora abbonarsi a qualche corso online di Yoga, Tai Chi o meditazione. 

Rappresentare con uno sketchboard un discorso significativo

Avete mai sentito parlare di sketchboarding?

Lo sketchboard è un modo per visualizzare un concetto attraverso disegni o grafici. Spesso usando una lavagna o un blocco da disegno, i progettisti spiegano concetti complessi con semplici disegni.

Un’idea da cui trarre spunto? Prendete il vostro discorso TED preferito, o uno qualsiasi che vi ha particolarmente colpito, e provate a rappresentarlo graficamente.

Creare una vision board

La solitudine prolungata non è un’esperienza piacevole. Un buon modo per ritrovare un po’ di sano ottimismo e focalizzarsi su qualcosa di piacevole, come la creazione di una vision board, una vera e propria tavola delle visioni. Non è solo un collage di immagini e frasi motivazionali, ma uno strumento per realizzare desideri e progetti.

Una tavola piena di sogni, un collage composto da immagini, parole e frasi. Un riflesso di speranze e desideri. È progettata per ispirarci e motivarci. Una rappresentazione ideale di chi vogliamo essere e diventare, e mai come ora è importante averla tutti i giorni davanti agli occhi.

Come realizzarne una? Procuriamoci un cartoncino o un foglio, forbici, colla e varie foto, immagini e citazioni da riviste, giornali e libri. Non dimentichiamo penne, pennarelli, e matite.

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Visite guidate e virtuali

Sapevate che molti musei offrono visite virtuali?

Possiamo visitare lo Smithsonian Museum of Natural History e perderci tra le opere del Guggenheim Museum. Attraverso Google Arts & Culture, viaggeremo da Parigi a Nuova Delhi o goderci l’incantevole Casa Azul in Messico, la dimora dell’iconica Frida Kahlo.

Possiamo fare un salto a Disney World e provare le montagne russe virtuali senza paura e senza dover fare la fila.

Liberare il nostro artista interiore

Dalla pittura, agli sketch veloci, immergiamoci nella bellezza dell’arte per provare qualcosa di nuovo. Possiamo migliorare la nostra calligrafia, imparare a disegnare in stili differenti, creare origami o dedicarci alla poesia e riprendere le lezioni di chitarra che avevamo abbandonato da piccoli.

Sfoggiare un nuovo look

Passare tanto tempo in casa non ci vieta di sperimentare nuovi look. Il nostro taglio di capelli ci sembra banale? Proviamo ad accorciare la frangia o a ravvivare le nostre ciocche. Possiamo provare nuove routine per la nostra skin care. Avete mai provato la skin care coreana? Prevede circa 10 passaggi tra detergenti, esfolianti, tonici, essenze, maschere e crema contorno occhi.

Creatività in cucina

Il nostro sogno è quello di cucinare una pasta al forno coi fiocchi?

Adesso è il nostro momento. Il cibo è uno dei modi migliori per nutrire la propria anima creativa. Vogliamo provare a mangiare cibo vegano? Sul web ci sono tantissime ricette deliziose da sperimentare. Non abbiamo trovato il pane fresco per il pranzo? Possiamo farlo in casa, e magari aggiungere qualche contorno sfizioso inventato al momento.

Se la cucina non è il vostro forte, magari avete il pollice verde, non resta che provare.

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L’isolamento, il distanziamento sociale, e la pandemia, per quanto possono fare paura, ci hanno mostrato non solo la nostra fragilità, ma anche la nostra forza.

Ci siamo trasformati da eterni corridori, pedine in movimento da un punto all’altro a piccoli puntini immobili. Abbiamo rimandato i nostri piani o in realtà stiamo scoprendo solo ora, in questa paralisi, cosa vogliamo davvero?

Stiamo riscoprendo le piccole cose che la frenesia quotidiana ci ha fatto dimenticare, come bere un caffè senza dover correre all’ennesimo appuntamento di cui non ci importa nulla.

Prima di ripartire, usiamo saggiamente questo tempo. Dopo la più nera delle notti sorge sempre un sole fulgente.

I prodotti più stravaganti e innovativi lanciati sul mercato negli ultimi 10 anni

Negli ultimi dieci anni celebrities, vlogger, youtuber e persone comuni hanno dato vita a startup e a prodotti differenti e variegati, ma ce ne sono alcuni che sono davvero tra i  più stravaganti e innovativi che abbiamo mai visto.

Dalla bara dei Kiss alla candela alla fragranza di vagina di Gwyneth Paltrow, fino a MammaPack, abbiamo selezionato quelli che davvero fanno strabuzzare gli occhi, tra il serio e il faceto.

Strano, strano: Kiss Kasket

Nel 2001 debutta sul mercato la Kiss Kasket, uno strano oggetto di merchandising con il logo Kiss e le immagini dei membri della band.

Una bara che possono utilizzare anche i vivi sfruttando l’impermeabilità del prodotto. Infatti, se riempita di ghiaccio, può diventare un luogo di raffreddamento per bibite e birre. Il costo della versione originale, disponibile dal 2001 al 2008, era di circa 3.300 dollari, mentre nel 2011 è stato annunciato un modello di seconda generazione, in edizione limitata.

Kiss Kasket

Stravaganti e rap, come Pimp Juice

Dopo il suo singolo Pimp Juice nel 2002, Nelly pubblicò la sua bevanda energetica non gassata. Dovette affrontare polemiche provenienti da diversi gruppi culturali e di donne che cercarono di boicottare il prodotto, chiaramente a causa del suo nome (succo del pappone).

Nelly rispose alle accuse dicendo che: “Pimp Juice è tutto ciò che attira il sesso opposto; potrebbe essere denaro, fama o semplice intelletto; non importa!”.

Pimp Juice

La trafila nella cosmetica di Jessica Simpson e dei suoi Dessert beauty

Nel 2004 Jessica Simpson lancia la sua linea di prodotti di bellezza commestibili: Dessert Beauty. I nomi delle fragranze ricordano la tenera età, come “Juicy”, “Creamy”, “Dreamy”, “Taste Delicoious”, in netto contrasto con il modo iper sensuale con il quale sono state pubblicizzate.

Lo slogan era: “Le ragazze sexy hanno un dessert“, con l’immagine provocante della Simpson. Inizialmente la linea di articoli ottenne un discreto successo, ma alla fine di quell’anno una società di cosmetici (Cosmojet) ha citato in giudizio la Simpson, Dessert Beauty Inc e Sephora per aver copiato i loro prodotti.

Nel 2005 la cantante e attrice statunitense ha dato vita a due nuove linee: Dessert Treats e Sweet Kisses. Anche questa volta fu accusata da Mara Fox, ex chitarrista della band Precious Metal, di aver utilizzato il termine “pozione d’amore” per promuovere il suo prodotto intitolato “Dessert Beauty Deliciously Kissable Love Potion”. A quanto pare anche la Fox aveva lanciato una linea di profumi “Love Potion”.

Nonostante Jessica abbia vinto anche questa disavventura, le sue linee di cosmetici sono state interrotte. Alcuni di quegli articoli sono rimasti in commercio su Amazon, eBay e altre piattaforme web.

La linea Dessert Beauty di Jessica Simpson

Strano ma in stile rock: il metal detector di Bill Wyman

L’ex bassista del gruppo rock The Rolling Stones ha una passione per l’archeologia, oltre che per la musica e la fotografia. Armato di metal detector si aggira tra le campagne, sperando di trovare oggetti metallici sottoterra. Lo stesso musicista afferma: “fare detectoring è probabilmente il modo più divertente per apprendere la storia“.

Fu per questo che nel 2007 lanciò sul mercato il suo primo metal detector alla modica cifra di 185 dollari.

Sempre tra le polemiche, Kardashian Kard

Anche famiglie dalla mente imprenditoriale hanno fallito almeno una volta. A fine 2010 le sorelle Kardashian annunciarono la loro carta prepagata, destinata agli adolescenti.

Dopo poco il prodotto è stato rimosso dal mercato a causa delle numerose critiche in relazione ai prezzi esorbitanti delle commissioni e al fatto che prendesse di mira i più giovani e meno istruiti.

The Kardashian Kard

Prodotti stravaganti e intimi: Just Love Safe

Sempre nel 2010 la boy band inglese JLS ha lanciato la sua gamma di preservativi “Just Love Safe” in collaborazione con Durex. Inoltre il quartetto ha deciso di fondare un’associazione benefica in favore di iniziative di salute sessuale su tutto il territorio del Regno Unito.

Profilattici JLS

Un classico: Monopoly, ma di One Direction

Nel 2014 è uscito il gioco Monopoly dei One Direction, nel quale è possibile investire in singoli, momenti, date del tour e album. Oggi puoi ancora acquistarlo su Amazon a circa 40 euro.

La bambola della famiglia Igham

L’anno scorso, la famiglia Igham, vlogger di YouTube con 1,3 milioni di iscritti, ha immesso sul mercato una versione di bambole del loro figlio Jace da neonato, per il valore di 340 dollari.

Si tratta di una limited edition (solo 250 baby doll) realizzata dalla designer Mary Shortle. I fan che acquistano la bambola saranno invitati a partecipare al tea party con la famiglia, dove avranno la possibilità di conoscere il vero Jace.

Vendesi acqua da bagno (usata)

Belle Delphine, la gamer girl famosa per i suoi contenuti controversi, nel 2019 ha venduto l’acqua in cui si è fatta il bagno. L’acquisto era disponibile nel suo negozio online al prezzo di 30 dollari.

L’idea le è venuta proprio grazie ai fan, confessa Belle al Guardian. Nonostante sia stata ampiamente derisa – un po’ come accaduto in casa nostra per l’acqua da bere della Ferragni – le bottiglie della 19enne sono esaurite.

Belle Delphine

Tra i prodotti più stravaganti visti in vetrina: This smells like my vagina

Un altro caso recente e ampiamente conosciuto è quello di Gwyneth Paltrow, che ha realizzato una candela chiamata “This smells like my vagina” per il suo sito web Goop.

Con un profumo capace di unire bergamotto, geranio, cedro, rosa damasca e una base di semi di ombretto, la candela dell’attrice (venduta per 75 dollari) è terminata subito.

This smells like my vagina, on Goop

E ancora, Badu’s pussy

Dopo il successo di Gwyneth, Erykah Badu, cantante e attrice americana, ha rivelato che presto anche lei metterà in commercio la fragranza che riproduce l’odore della sua vagina.

Erykah Badu

Le uniformi ispirate da Beyoncé di Popeyes

Pochi giorni fa la catena di fast-food Popeyes ha svelato la sua nuova linea di abbigliamento che evoca importanti richiami alla collezione Ivy Park di Beyoncé in collaborazione con Adidas.

Parliamo di dieci articoli tra magliette, polo, giacche con cappuccio, felpe e cappelli, acquistabili su un sito creato ad hoc.

Popeyes

Il profumo di Bernie Sanders

Bernard Sanders, noto per le sue posizioni più progressiste, gode di molto supporto da parte degli elettori più giovani. I sostenitori del senatore del Vermont hanno annunciato un profumo in suo onore: Bérnié, il profumo del popolo.

Quando i potenziali consumatori faranno click sulla CTA “Scopri di più” atterreranno su un a pagina in favore alla campagna politica di Sanders.

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Prodotti stravaganti? Beh, questo lo è! Potato Parcel

Potato Parcel è la startup creata nel 2015, che consente di inviare a chi vuoi un’immagine o messaggi personalizzati su una patata.

Un’alternativa ai classici biglietti d’auguri, d’amore o per le congratulazioni. Esistono patate singole o veri e propri pacchetti regalo. Nel 2017 l’idea divenne ancora più popolare grazie a dozzine di giocatori NBA che hanno inviato patate in modo anonimo.

La startup che pensa agli amici a 4 zampe: Dog Spot

Nata nel 2018, Dog spot è una startup statunitense che permette di proteggere il tuo cane quando sei in giro per fare la spesa, comprare un regalo o bere un caffè e il tuo amico a quattro zampe non può entrare. Si tratta di piccole casette per cani disponibili per un massimo di 15 min, che puoi aprire grazie alla tessera membro.

Con l’applicazione puoi vedere la Dog Spot più vicina a te e monitorare il tuo cane in tempo reale.

Dog Spot

Per i nostalgici della madrepatria: MammaPack

Quanti di voi si sono trasferiti al nord Italia per studiare e/o lavorare e la mamma vi ha spedito il classico pacco con gli alimenti tipici del vostro caro sud?

Ora c’è MammaPack, la startup che consegna alimenti, bevande e prodotti per la casa del nostro paese agli italiani che vivono all’estero, a prezzi ragionevoli. Gli articoli vengono consegnati in più di 20 paesi e direttamente a casa con una tariffa flat.

Il pagamento avviene tramite carta di credito o Paypal. Il servizio offre più di 10mila prodotti in tutta Europa, con circa 5mila clienti e una vendita di 51mila articoli al mese. MammaPack è stata fondata da due napoletani che vivono all’estero, Flavio Nappi (in Francia) e Romolo Ganzerli (in Svizzera).

MammaPack

 

Week in Social: Facebook compra Giphy e Instagram permette di salvare le dirette

Ancora una volta una settimana ricca di aggiornamenti social, ancora una volta Week in Social. Non vi anticipiamo nulla ma sappiate che ci sono delle gratuità in vista e una funzionalità che salverà le vostre dirette. Pronti?

Facebook compra Giphy

Giunge come se nulla fosse una nuova acquisizione in casa Zuckerberg: il colosso mondiale compra Giphy, la piattaforma per eccellenza di creazione e condivisione di GIF.

Ancora non è chiaro quanto sia costato questo prezioso acquisto, si mormora  una cifra pari a 400 milioni di dollari, un acquisto mirato all’integrazione completa di GIPHY su Instagram. Certo è che, ormai, non ci stupisce più nulla: Facebook alla conquista del mondo. E chissà se non abbia già fatto un’offerta a TikTok!

Pronti con Facebook Rooms

È terminata con successo la fase di completamento di roll out della nuova piattaforma di Messenger: le stanze virtuali, rooms appunto, sono pronte per accogliere 50 utenti.

Non ci sono limiti di tempo per questa nuova applicazione, ovvero si potrà stare tutto il tempo che si vorrà accedendovi direttamente dall’app o da Facebook stesso. Insomma, in tempi di incontri e lezioni virtuali, nascono nuove potenzialità.

Google Meet gratis per tutti

A partire da questo mese, “Google Meet sarà gratis per tutti gli utenti. Il servizio di video conferenza solitamente incluso negli account Enterprise ed Education è ora accessibile a chiunque abbia un account Google attivo. Ad annunciarlo è lo stesso Big G, confermando che i virtual meeting potranno ospitare fino a un massimo di 100 persone contemporaneamente.

Dal 1°maggio al 30 settembre la durata delle video-conference non avrà alcun limite di tempo, mentre da ottobre tutti gli account basic potranno usufruire di questo servizio gratuito solo per un massimo di un’ora.

google meet gratis

Ce ne ha parlato la nostra Ninja Giulia Miglietta e qualora abbiate voglia di approfondire: “Google Meet diventa gratis per tutti dall’1 maggio (e fino a settembre)”

Lunga vita alle dirette di Instagram

A quanto pare, 24 ore sole non bastano per i live di Instagram. A dare la notizia, la piattaforma ufficiale ma su un altro canale: Twitter.

La “piattaforma parallela” di Instagram, IGTV, ospiterà dunque le dirette che gli utenti non vorranno assolutamente perdere. La nuova funzionalità dovrebbe essere attiva in pochissimo tempo, in alcuni è già funzionante. Anche questo effetto covid-19? Troppe dirette, troppi live persi.

facebook acquisisce giphy

Facebook acquisisce Giphy per 400 milioni di dollari (e lo integra con Instagram)

Facebook sta acquistando il popolare sito per la creazione e la condivisione di GIF, Giphy,  per un prezzo dichiarato di 400 milioni di dollari, con l’intenzione di integrare la massiccia library di GIF con Instagram e altre applicazioni della casa madre Facebook.

La notizia dell’accordo è stata riportata per la prima volta da Axios, che ha rivelato il valore di 400 milioni di dollari dell’affare.

LEGGI ANCHE: Week in Social: dai Pop-Up Cafè di Facebook all’integrazione di Giphy su Tik Tok

Cosa potrà fare Facebook e cosa cambierà per chi utilizza Giphy

Il sito è uno dei più grandi siti di GIF su internet, che offre strumenti per creare, condividere e remixare questa tipologia di contenuti. Facebook si è già affidata alle API di Giphy per l’inserimento di GIF nelle sue applicazioni per anni: Instagram, l’applicazione principale di Facebook, Messenger e WhatsApp funzionano già tutte con il servizio.

Secondo Facebook, il 50% di tutto il traffico di Giphy proviene dalle sue app, di cui la metà solo da Instagram.

Sotto la sua nuova proprietà, Giphy continuerà a vivere come parte del team di Instagram, con l’obiettivo di rendere ancora più facile l’invio di GIF e adesivi nelle storie e nei messaggi diretti di Instagram. Per ora, però, Facebook dice che le cose rimarranno invariate per gli utenti.

via GIPHY

“Le persone saranno ancora in grado di caricare GIF; gli sviluppatori e i partner API continueranno ad avere lo stesso accesso alle API di Giphy; e la comunità creativa sarà ancora in grado di creare grandi contenuti”, ha detto Vishal Shah, VP del prodotto di Instagram, in un post del blog che annunciava la notizia.

Numerosi servizi si affidano alle API del sito per la fornitura di GIF, tra cui Twitter, Pinterest, Slack, Reddit e altri ancora. Anche se l’annuncio di Facebook sembrerebbe indicare che questi servizi saranno ancora in grado di usare Giphy come fanno attualmente – almeno per ora – ci potrebbe essere un’ulteriore tensione con questi servizi, dato che molti di loro competono direttamente con Facebook.

LAT LIVING APART TOGETHER

Living Apart Together: il nuovo trend (e il nuovo target) delle coppie LAT

  • L’acronimo LAT significa Living Apart Together, ossia stare insieme senza dover necessariamente convivere;
  • In Italia il 30% dei nuclei familiari non convivono.

 

Negli ultimi 20 anni la nostra società si è trasformata sotto molti aspetti. Nel velocissimo evolversi della comunicazione, con l’avvento del digitale, stili lavorativi soggetti a viaggi continui, e tanto altro, si è fatta largo una nuova modalità di vivere le relazioni di coppia. Si chiama LAT, che sta per Living Apart Together, ossia stare insieme senza dover necessariamente convivere.

I nuovi nuclei familiari

Un nuovo modo di vivere le relazioni di coppia, soprattutto per i single di lungo periodo o per chi ha avuto esperienze di convivenza disastrose, mantenere il proprio spazio vitale è fondamentale. È fondamentale perché ci si è ricreati un micro-mondo di abitudini e relax che non si vuole condividere, non per cattiveria o gelosia, ma proprio per il benessere psicofisico del singolo e della coppia.

La realtà è spesso ben lontana dai telefilm che siamo stati soliti ammirare per anni, con famiglie sempre sorridenti, felici, divertenti e scenette esilaranti.

Dai Jefferson alla famiglia Bradford, dai Robinson a Otto sotto un tetto, da Dawson’s Creek a Beverly Hills, da Tutto in famiglia a Desperate Housewives.

LAT LIVING APART TOGETHER

LEGGI ANCHE: L’amore ai tempi delle app di dating non è più lo stesso (ma non c’è da aver paura)

Ripensando alla serenità di queste famiglie, in cui non c’era mai un reale momento di stress che non fosse affrontato con un sorriso, ci si può sentire all’improvviso come Daria, la protagonista del cartoon di Mtv, volutamente asociale e spesso estraniata dalla socialità, ma non siete soli a pensarla così. Forse perché in Italia non siamo soliti avere grandi ville con grandi metrature?

Niente panico: non è solo una realtà italiana. Spesso la quotidianità di coppia si ingolfa anche nelle decisioni più banali della gestione ordinaria della casa.

La scelta delle coppie LAT

Come rivela una ricerca del The Guardian del 2017  sono in aumento le coppie LAT, formate da persone che decidono di non vivere nella stessa casa, seguendo l’esempio di molte coppie del jet-set, come Woody Allen e Mia Farrow, Gwyneth Paltrow e Brad Falchuk, Gillian Anderson e Peter Morgan.

Anderson ha dichiarato che la convivenza decreterebbe senz’altro la fine della loro relazione e che adora andare a casa di lui e scavalcare i pantaloni che trova sul pavimento senza avere l’automatismo o sentirsi in dovere di raccoglierli.

lat carrie bradshaw

In realtà, gli amanti di Sex And The City, ne hanno già sentito parlare da Carrie Bradshaw e Mr Big, anche se la scelta si rivelò fallimentare per le pressioni della società (e delle amiche).

La psicoterapeuta Lucy Beresford, autrice del libro Happy Relationships, pensa che relazioni LAT di successo raggiungano un equilibrio tra indipendenza e impegno emotivo.

Beresford crede anche che gli scenari LAT mostrino un sano realismo lontano dalla tradizionale fiaba dell’amore duraturo sotto lo stesso tetto:

Se vivremo fino a 110 anni, alcune delle nostre relazioni potrebbero avere un’aspettativa di vita di oltre 80 anni. Potrebbero essere necessari cambiamenti pratici per far durare una relazione.

Ma Simon Duncan, professore emerito di politica sociale all’Università di Bradford, che ha scritto sulle relazioni LAT nel libro Reinventare le coppie, mostra una nota di cautela: spesso la scelta di vivere separati può essere una “preferenza negativa” – una scelta per preservare la relazione quando vivere insieme è insopportabile.

coppie lat

Qual è il costo della scelta LAT?

Due partner che per scelta vivono in case diverse, ciascuno per conto proprio. Una categoria in pieno sviluppo, che comprende storie molto diverse, unite da una comune preoccupazione: salvaguardare i propri spazi personali, le proprie abitudini, senza però rinunciare a una relazione affettiva stabile.

Da una ricerca del Il Sole 24 Ore appare evidente il costo maggiore di questa nuova tendenza. Del resto condividere uno spazio e quindi un affitto, dividere le spesa di bollette, ecc. risulta chiaramente più conveniente dal punto di vista economico.

Secondo un’indagine di Adiconsum se una coppia che convive spende in media 185 euro per le utenze domestiche, i due partner non conviventi spenderanno a testa 155 euro (ossia 310 euro a coppia).

Nonostante l’antieconomicità, sempre più italiani scelgono di non convivere: secondo l’Istat il numero di nuclei familiari composti da una sola persona è in aumento costante raggiungendo il 33% della popolazione italiana, secondo l’ultima statistica dell 2018.

Nel Regno Unito Il 25% delle coppie LAT rappresentano il 9% di tutti gli adulti. Di questi il 43% delle LAT ha un’età compresa tra 16 e 24 anni, il 45% un’età compresa tra 25 e 54 anni, mentre l’11% ha un’età pari o superiore a 55 anni.

Dai dati fin qui raccolti, è chiaro che si parla dunque di categorie di consumatori che andrebbero considerati nella loro specificità: probabilmente più disponibili a spendere in viaggi e spostamenti, per raggiungere di quando in quando l’anima gemella, ma comunque attenti ai propri bisogni di individui.

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Pro e contro secondo alcuni psicologi e i The Jackal

Lati positivi

  1. Non vivere la quotidianità tutela la coppia dalla noia: la quotidianità può essere pesante.
  2. È più facile mantenere la propria individualità, senza dover rinunciare a hobby, amicizie e passioni per andare incontro al partner.
  3. Abitare in case separate aiuta anche la libido: vivere lontani favorisce la passione. Il desiderio, è cosa nota, cresce con la distanza.

Lati negativi

  1.  Sentirsi improvvisamente soli quando l’altro è a chilometri di distanza e si necessiterebbe invece della sua presenza, una spalla sulla quale piangere in un momento di sconforto.
  2. Non condividere doveri e incombenze domestiche può essere il rischio di restare eterni Peter Pan.
  3. A volte si è LAT non per scelta: magari si vive e lavora in città lontane.
animal crossing new horizon

Scoprendo Animal Crossing, il gioco più gettonato della quarantena

  • Le chat, le video chiamate e i giochi online, sono stati i protagonisti indiscussi di questo periodo;
  • Il gioco Animal Crossing di Nintendo è in cima alle classifiche dei titoli più popolari, complice anche lo stop forzato da quarantena.

 

Se qualche settimana fa ci avessero detto che le nostre uniche interazioni sociali sarebbero avvenute tramite video chiamate, chat o giochi online, saremmo rimasti un po’ perplessi. Se ci avessero detto che a parte le nostre mura di casa, il resto del mondo lo avremmo potuto guardare esclusivamente grazie a degli schermi fatti di pixel, avremmo sicuramente pensato più alla trama di un episodio di Black Mirror, che non alla nostra quotidianità.

La quarantena ci ha portati ad avere molto più tempo libero. Molti i momenti della giornata da riempire, quindi tantissime persone hanno deciso di optare per i giochi online.

animal crossing

Le vendite dei videogiochi aumentano

Solamente nella settimana dal 16 al 22 marzo sono stati scaricati dagli store online circa 2,74 milioni di giochi. L’incremento maggiore dell 174,9%, è avvenuto in realtà nei sette giorni successivi al  momento in cui il Presidente Conte ha esteso la “Zona Rossa” a tutto il territorio per combattere il contagio da COVID-19.

Questi eventi hanno portato al successo, soprattutto di una categoria particolare di giochi, i Life Simulator. I videogiochi di simulazione danno al giocatore la possibilità di controllare uno o più personaggi virtuali (umani o meno) vivendone la loro vita quasi a 360°. L’esperienza può ruotare intorno ad individui e relazioni fino ad arrivare ad una simulazione di interi ecosistemi.

Questi simulatori di vita impegnano il giocatore nel mantenimento e nella crescita dei personaggi mediante il potere di controllare la vita di persone o creature inventate.

In un contesto come questo, il titolo che sta dominando la scena è Animal Crossing di Nintendo. A otto anni di distanza dall’ultimo capitolo, uscito all’epoca su 3DS,  il nuovo New Horizons è in cima alla classifica dei titoli più popolari.

Il life simulator di Nintendo propone una esperienza di gioco in cui la lotta contro il tempo non esiste, tutto scorre senza fretta di dover superare livelli velocemente. Animal Crossing: New Horizons è un gioco che esce fuori dagli schemi e ci permette per qualche ora al giorno di evadere con leggerezza, in cui siamo noi a dettare i tempi, senza costrizioni o missioni.

I giochi delicati e confortanti come l’ultimo successo di Nintendo, sono un perfetto intrattenimento: ci aiutano anche a connetterci con altre persone nella nostra stessa situazione in questi tempi strani. Proprio per questo sono davvero tante le persone che, annoiate e bloccate a casa, lo hanno scaricato.

In questo passatempo, i giocatori sono incoraggiati a costruire un’isola deserta guidata da un magnate immobiliare nelle vesti di un procione panciuto. Nel gioco si trova sia una via di fuga che uno spazio sicuro per ricongiungersi con gli amici. Si può infatti interagire con gli altri giocatori cercando i propri amici. Si può anche visitare le loro isole, il che è un po’ come vederli in un contesto diverso da quello che succede nella nostra vita reale. Tutto ciò è confortante in quanto non ci sono pericoli di contagio o restrizioni.

animal crossing

Anche i VIP giocano online

Sono davvero tante le persone che sono riuscite a trovare conforto e connessione su un’isola digitale durante la crisi attuale. L’attrice premio Oscar Brie Larson ha condotto un’intervista con la rivista Elle dalla sua “Dessert Island” in cui ha dichiarato: “Mi cambio i vestiti più spesso in Animal Crossing rispetto a quanto accade nella vita reale”.

La modella Chrissy Teigen ha twittato sulla sua ossessione per il gioco, e la cantante Lil Nas X su Instagram ha lanciato un appello chiedendo di giocare con lei.

 

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Animal Crossing non è l’unico gioco che crea una fuga virtuale.

Questi giochi sono più di un intrattenimento poiché aiutano a rimodellare il nostro modo di connetterci in un futuro in cui la distanza sociale potrebbe diventare la norma. I videogiochi permettono alle persone di chiacchierare, connettersi e incontrare nuove persone. Solo nell’ultimo mese, le lauree, alcuni matrimoni, le proteste e gli incontri virtuali con gli amici, sono stati programmati su lussureggianti schermi pixelati.

Altra notizia curiosa ed affascinante allo stesso tempo, è quella che arriva dagli USA. Gli studenti di San Antonio e del Bronx per combattere il lock-down hanno ricreato le loro scuole superiori su Minecraft. Se anche questo esempio non è ancora sufficiente a far capire quanto i videogiochi online uniscano più che mai, dovete sapere che i giocatori di Final Fantasy hanno organizzato una marcia commemorativa digitale quando uno di loro è morto a causa del Coronavirus.

Mentre la pandemia e il conseguente isolamento hanno cambiato radicalmente il nostro modo di vivere la nostra vita, i videogiochi ci offrono un modo del tutto sicuro per soddisfare il nostro bisogno umano fondamentale di socializzare.

Rachel Kowert, una psicologa ricercatrice che ha studiato il fenomeno del gioco negli ultimi dieci anni, suggerisce che l’impulso travolgente che ci porta a giocare non è la fantasia e la distrazione, ma il disperato bisogno di avere il controllo su qualcosa, qualsiasi cosa. Gli utenti che in queste settimane si sono avvicinati ad Animal Crossing, lo hanno fatto perché non posso controllare quello che sta succedendo in questo difficile momento storico, ma posso controllare i compiti che svolgono sulla propria Isola. Tutto ciò ha un effetto calmante.

Molti di questi giochi “confortanti” sono classificati come “simulatori di vita”, dice Kowert. Le attività coinvolgenti del gioco permettono agli utenti di provare un senso di normalità. Non sono basati sulla fantasia; piuttosto, corrono su una narrazione di frontiera che consiste nel costruire il terreno e nel connettersi con i vicini per creare una comunità, favorendo un ambiente in cui i giocatori sentono di non competere ma di lavorare insieme. Questo permette anche di comunicare e di consultarsi come ad esempio si fa nelle squadre per raccogliere fossili e pesci.

Inoltre, questi giochi sono facili da capire e da imparare. Non c’è molto sforzo per giocarci, non ci sono molti pulsanti o combinazioni di tasti per effettuare mosse speciali, non c’è pressione, non c’è stress, non c’è nessuno che ti insegue. Se vuoi coltivare e vendere ortaggi, puoi farlo. Se ti va di passare un’intera giornata a decorare la tua casa, puoi farlo. Vuoi imparare i pettegolezzi del quartiere, pescare o esplorare una foresta, puoi farlo. Non c’è un modo giusto per trascorrere una giornata virtuale, e di solito basta muovere un controller in una direzione o nell’altra per vedere il mondo.

In Animal Crossing, basta spostarsi su di un’altra isola per giocare con gli amici. Sono relazioni para-sociali.

King Words e i messaggi digitali

Kind Words è un altro gioco che aiuta chi si trova in isolamento a comunicare con gli estranei. In esso, un avatar si siede a una scrivania in una camera da letto digitale e scrive domande sui problemi personali del mondo reale. In cambio, gli altri giocatori rispondono con note incoraggianti. Il gioco si svolge interamente all’interno dello spazio di una stanza, con i giocatori che ricevono e inviano le note tramite busta digitale.

Pubblicato a settembre, Kind Words è stato originariamente concepito come “antidoto ad un ambiente internet sempre più al vetriolo”, dice il co-creatore Ziba Scott. Nelle ultime settimane, però, ha assunto un ruolo aggiuntivo, un nuovo modo confortante e sicuro di comunicare per le persone. La scorsa settimana, il gioco ha visto un aumento di 17.000 messaggi rispetto alla settimana precedente, molti dei quali includevano parole come “quarantena”, “covid” e “malato”.

Chris Ferguson, un ricercatore di videogiochi della Stetson University, dice che in titoli come Kind Words e Animal Crossing, gran parte del gioco è costruito intorno alle relazioni che gli utenti possono instaurare con altri giocatori che condividono le stesse idee. Questo è particolarmente importante nell’era della pandemia.

Le persone che non avevano mai giocato prima dell’attuale crisi ora possono improvvisamente vedere come i giochi possano aiutarli a connettersi. Anche l’OMS sta ora incoraggiando le persone a rimanere a casa e a giocare ai videogiochi, utilizzando l’hashtag #PlayApartTogether. Questo aiuta certamente a cancellare parte della visione che circonda i giochi con lo spettro della “dipendenza”.

I videogiochi, in particolare quelli rilassanti, offrono anche spazi sicuri per le persone emarginate o che cercano conforto nella semplice gioia di incontrare qualcuno di nuovo. Ci offrono un modo possibile per mostrare il nostro io digitale, la nostra personalità, senza dover mostrare il nostro “vero io”, rendendo la connessione meno spaventosa, sia fisicamente che emotivamente.

Ci auguriamo che l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 possa al più presto rientrare, permettendoci magari di continuare a fare qualche bella partitella in spiaggia, sotto il nostro ombrellone dopo un bel bagno in mare.

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10 brand da seguire su TikTok per trovare l’ispirazione

Oltre 1 miliardo di utenti presenti sulla piattaforma con 2 miliardi di download a livello globale e un tempo medio di permanenza per utente di 52 minuti al giorno! Numeri davvero interessanti che farebbero invidia a chiunque e che sono quelli di TikTok.

Non potrebbe esserci un momento migliore per investire in contenuti video verticali per il vostro brand, un social tutto da scoprire per le aziende, insomma una nuova America. Ma vediamo ora insieme quali sono le aziende che per prime hanno avuto la visione di provarci fin da subito ottenendo degli incredibili risultati

Senza ulteriori indugi, ecco i dieci brand che in questo momento stanno andando eccezionalmente bene su TikTok, sfruttando la piattaforma per raggiungere i consumatori finali.

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1. Elf Cosmetics

La Elf Cosmetics ha fatto finora un lavoro molto interessante, ha infatti commissionato una canzone per creare una campagna virale che riuscisse a coinvolgere il pubblico.

La canzone, che prende ispirazione dalla hit di Kash Doll del 2018 “Ice Me Out” chiamata “Eyes Lips Face” dall’acronimo del marchio, si ritiene sia stata la prima canzone realizzata interamente per una campagna TikTok.

Il team del marketing è stato molto abile perché ha saputo diffondere la campagna attraverso l’uso di alcuni influencer, insomma il binomio perfetto TikTok più influencer marketing. I risultati sono stati strabilianti per l’hashtag challenge #eyeslipsface, il conteggio attuale è di oltre 5,2 milioni di visualizzazioni.

Elf tiktok

2. Guess

Guess è un marchio che ha saputo muoversi fin da subito, attualmente ha pubblicato dieci video in totale ed ha un profilo che vanta 45 mila follower.

Si tratta di uno dei pochi marchi di moda che attualmente si muovono sulla piattaforma, una mancanza non da poco per i competitor, che si troveranno ad inseguire. I contenuti di Guess sono stati realizzati attorno all’hashtag challenge #InMyDenim che in breve tempo ha raggiunto 46,4 milioni di visualizzazioni. Qui sotto ci sono alcuni esempi di video, nel primo puoi notare tutti i video ottenuti con la challenge #InMyDenim.

TikTok Guess

3. NBA

L’NBA è stato uno dei primi brand ad essere presente su TikTok, realizzando costantemente contenuti di tendenza e raccogliendo in breve tempo 5,5 milioni e mezzo di follower.

Si può sicuramente affermare che NBA è uno dei marchi migliori presenti al momento sulla piattaforma, per contenuti, originalità in un settore sportivo ancora poco affollato.

TikTok Nba

4. Il Washington Post

Il primo giornale ad approdare sulla piattaforma, il Washington Post sta facendo un ottimo lavoro. Date un’occhiata al loro profilo e valutate voi stessi.

I loro contenuti sono principalmente video divertenti e coinvolgenti, unica perplessità che mi sento di sollevare è se questa strategia sia effettivamente la più corretta per un importante brand della comunicazione come questo.

wallstreet tiktok

5. NFL

La NFL ha appena lanciato il suo canale, pubblicando video coerenti al pubblico di riferimento ossia gli amanti dello sport. Il canale risulta estremamente ben fatto contando ad oggi quasi 4 milioni di followers. Qui di seguito il profilo con alcuni esempi di video realizzati.

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Nfl TikTok

6. HP

Il loro profilo non è niente di speciale considerando l’importanza di questa azienda.

Ho scelto però di inserirla nella top 10 perché quest’anno hanno saputo realizzare una #challenge chiamata #HPCoachellaDreamland che ha ottenuto un grande successo.

Per realizzarla hanno arruolato alcuni grandi influencer TikTok per citarne uno OurFire, che da solo vanta ha 5,3 milioni di fan. Nel complesso, i video della sfida #HPCoachellaDreamland hanno oltre 182 milioni di visualizzazioni, potete visualizzarli qui sotto.

hp TikTok

7. Gymshark

Con 1,2 milioni di fan Gymshark è da un po’ di tempo protagonista con la produzione di contenuti coerenti e di qualità, e con una perfetta combinazione di video di allenamento, meme e video di ispirazione.

Date un’occhiata ad alcuni esempi qui sotto, sicuramente un brand da seguire con molta attenzione data la tipologia di target secondo me azzeccata presente ad oggi sulla piattaforma.

GymShark TikTok

8. Calvin Klein

Calvin Klein è presente su TikTok da circa sei mesi vantando circa 28 video complessivi pubblicati ed un totale di 15,7 mila followers. Questo brand sta crescendo in modo lento ma regolare con una programmazione di video periodica e non casuale, i contenuti non risultano molto coinvolgenti ma trattano l’argomento corretto.

Calvin Klein TikTok

9. Vineyard Vines

Vineyard Vines è su TikTok da quattro mesi e finora ha pubblicato un totale di 28 video raccogliendo ben 214,5 mila follower e circa 15 milioni di visualizzazioni. La particolarità di questo brand è la fortissima riconoscibilità del loro marchio richiamato anche all’interno dei video, super divertenti, coinvolgenti, e di tendenza.

Vineyard Vines TikTok

10. Fortnite

Il target della piattaforma sta premiando questa new entry che in brevissimo tempo ha già raccolto 1,5 milioni di follower. Sicuramente va citata l’incredibile campagna di lancio chiamata con la #challenge “EmoteRoyaleContest” divenuta una vera tendenza di ballo tra gli amanti del gioco, collezionando numeri da capogiro 532 milioni di visualizzazioni.

Fortnite TikTok

Le conseguenze del Coronavirus sul raro rallentamento delle energie rinnovabili - 01

Un raro rallentamento delle energie rinnovabili tra le conseguenze dell’emergenza Coronavirus

Per anni abbiamo pensato di aver fatto molto per lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili. Credevamo che nulla potesse ostacolare la ricerca di nuovi strumenti per l’ottimizzazione e la raccolta di energie pulite, ma evidentemente non è affatto così. A dirlo è l’Agenzia Internazionale per le energie Rinnovabili (IRENA), che ha sede ad Abu Dhabi e che in questi giorni ha dichiarato un evento sin ora mai registrato, il rallentamento delle energie pulite. 

Dal 2001 la crescita del settore è stata costante con un aumento di gigawatt prodotti continuo, ma nel 2019 la crescita si è interrotta a circa 176 GW, rispetto al precedente anno nel quale erano state raggiunte le 178 unità. 

Un decremento significativo e particolarmente importante per gli organi di competenza. Il rallentamento non ha fortunatamente paralizzato interamente la crescita del settore, che oggi rappresenta il 35% a livello globale (rispetto al 33% del 2018) di energia prodotta.

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Le energie rinnovabili nel mondo

In Asia il 70% dell’espansione totale della rete elettrica è stato determinato dallo sviluppo e dalla realizzazione di impianti di energie rinnovabili, differentemente dal continente africano dove la percentuale scende al 52% ed ancora di più in medio oriente, dove la percentuale scende ulteriormente al 26%.  

L’espasione degli impianti ha determinato lo sviluppo e lo sfruttamento di una tipologia di energia rinnovabile specifica piuttosto ad un’altra, come l’eolico e il fotovoltaico che ad oggi rappresentano ben il 90% degli impianti installati nel 2019. Facili da rintracciare nel mercato globale e di facile installazione e manutenzione, queste tecnologie si sono ampiamente diffuse un po’ ovunque riuscendo a ricoprire circa il 53% dei gigawatt prodotti su tutto il pianeta, lasciando i restanti 47% allergia idroelettrica, che resta la fonte di energia rinnovabile dominante. 

La crisi sanitaria internazionale ed il futuro delle rinnovabili post pandemia 

Il rallentamento della crescita delle energie rinnovabili è probabilmente determinato da differenti fattori, uno tra i più importanti è certamente il Coranavirus. La diffusione del virus ha inevitabilmente innescato, oltre ad una crisi sanitaria globale, anche una crisi di carattere economico e produttivo, causando conseguentemente un dimezzamento della domanda di elettricità.

Ma quali potrebbero essere le altre ragioni del rallentamento? Uno su tutti è il basso costo dei carburanti. Il petrolio ha raggiunto dei prezzi da minimo storico e anche se il greggio non ha un impatto diretto sulla produzione di elettricità, come effetto collaterale, causa una minore pressione sui prezzi del gas naturale. 

IRENA sta analizzando con attenzione la situazione attuale ipotizzando scenari e sfide future, per affrontare al meglio il mercato che verrà e soprattutto per non interrompere il progresso delle energie rinnovabili compiuto sino ad oggi. 

LEGGI ANCHE: Energie rinnovabili, facciamo il punto (e qualche previsione)

Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA, in una delle sue ultime interviste sul rallentamento appena registrato ha dichiarato: 

“Lo scoppio di Covid-19 minaccia le catene di approvvigionamento globali in molti settori ed è quindi probabile che abbia un impatto sulle energie rinnovabili. Resta da vedere la gravità e la durata di entrambe le situazioni”.

Infine ha ben sottolineato, che nulla può vanificare gli sforzi fatti sinora per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Né il virus e le conseguenti crisi sanitarie ed economiche, né il ribasso dei carburanti potranno interrompere il percorso verso la decarbonizzazione intrapreso dalla società. 

Gender gap, a che punto siamo nel mondo dell’arte

  • La vita delle artiste non è mai stata facile, fin dagli albori. Per questo si susseguono ancora oggi iniziative e opinioni sulla disparità di genere nel mondo dell’arte;
  • Facciamo il punto sulla situazione delle artiste, perché alcuni dati rivelano un gender gap oggi ancora forte.

 

Una donna deve essere nuda per entrare al MET. Museum?

Era il 1989 quando un collettivo di artiste femministe, The Guerrilla Girls, invasero le strade di New York con manifesti che denunciavano le discriminazioni di genere dell’art system. Secondo una statistica del 1984 solo 13 dei 169 artisti esposti al Metropolitan Museum erano donne, e indovinate un po’? L’83% dei nudi presenti della collezione rappresentavano corpi femminili. Donne rappresentate come oggetto artistico ma limitate nell’essere fautrici di una rivoluzione artistica. Perché?

gender gap

The Guerrilla Girls, 1989

Questa è una delle tante proteste contro la discriminazione nei confronti del talento e del genio artistico delle donne, che, per troppo tempo, sono state sottovalutate per portare avanti una cultura mainstream a vantaggio della controparte maschile. Ovviamente non stiamo assolutamente dicendo che uomini e donne devono fronteggiarsi in una competizione infinita su chi è più bravo/a nel proprio campo, ma sarebbe il caso di cominciare a render giustizia a tutti e tutte, senza distinzioni di genere, e oltre.

La situazione delle artiste in passato

Nel campo dell’arte, le donne sono state tenute lontane dalle professioni artistiche e dalla formazione fino al 1870, ma possiamo trovare talentuose artiste già prima di quella data, anche se non vengono valutate come meriterebbero. Troviamo riscontro in questo atteggiamento anche a scuola, durante l’ora di storia dell’arte. A volte ci sarà capitato di porci la domanda sulla loro scarsa presenza, chiedendoci perché ci sono così poche biografie, così poche opere, e perché dobbiamo saltare questa o quella pittrice, per passare direttamente all’artista successivo?

Fateci caso, i primi nomi di artiste, a meno che non lavoriamo e studiamo nel campo delle belle arti, che ci vengono in mente, sono sempre gli stessi.

Nel 1971 Linda Nochlin pubblica un saggio dal titolo provocatorio, “Perché non ci sono mai state grandi artiste donne?”, per affrontare una questione delicata sul ruolo delle donne nel mondo delle arti figurative. In questo saggio l’autrice cerca di dare una spiegazione per cui il numero delle donne artiste che hanno ottenuti gli stessi successi dei colleghi uomini, sono davvero minime.

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“Perché non ci sono state grandi artiste?” di Linda Nochlin

Afferma che le donne artiste non hanno mai avuto un ruolo di protagoniste in campo sociale e istituzionale perché la produttività artistica è il risultato di un condizionamento culturale, sociale e istituzionale per cui il talento si affina e si allena. Per molto tempo la  donna è stata esclusa da questi meccanismi. L’arte non è un’attività autonoma e libera, ma soggetta alle accademie, alle istituzioni culturali, agli organismi economici e familiari. Non è solo quello che più comunemente chiamiamo genio, ma come in tutte le cose richiede metodo, disciplina e tempo.

Contrariamente agli uomini, alle aspiranti artiste era proibito studiare dal vero con modelli e modelle senza veli. Il problema principale è che le donne non sono state agevolate nell’apprendere e nell’esercitarsi con tecniche e mezzi adeguati, ma hanno dovuto lottare, e spesso sono state derise, etichettate in modo dispregiativo, per inseguire la propria aspirazione. Lacerate da una costante ambivalenza, divise tra aspirazioni e aspettative sociali, sentono la propria autostima cedere, combattute se aderire o meno a una distorta concezione di femminilità che la stessa società vuole. Ma a che prezzo?

Il mondo dell’arte non è l’unico campo in cui sussiste una differenza tra uomo e donna. Quante volte ci siamo ritrovati ad ascoltare storie sulle disparità di compensi tra lavoratori e lavoratrici? Passano gli anni, mutano mode e costumi, ma non abbiamo ancora raggiunto una parità di genere su molte cose.

Ma com’è oggi la situazione delle artiste in Italia?

La ricerca sul gender gap nel mondo dell’arte

Kooness, realtà milanese operante nel settore artistico, ha recentemente rilasciato i dati di una ricerca sul divario di genere tra uomini e donne nel campo dell’arte. I risultati confermano, purtroppo, la tendenza di cui abbiamo discusso fin ora. Il divario esiste ed è tangibile.

Lo studio è stato condotto prendendo in considerazione una lista di 440 artisti che collaborano con essa e oltre 2700 opere. La metodologia di studio si basa principalmente su 4 punti:

  • il prezzo delle opere
  • gli artisti presenti in galleria
  • i premi vinti da artisti uomini e donne
  • la percezione pubblica del valore di un’opera

I premi di riferimento sono i cinque riconoscimenti più importanti dell’arte contemporanea: il Turner Prize, il Mac Arthur, l’Hugo Boss, il Bucksbaum Award e il Duchamp Prize.

I risultati ottenuti non sono incoraggianti. Guardiamoli insieme.

1. Il valore delle opere artistiche

Parlando meramente in termini economici, il valore delle opere d’arte create da artisti uomini hanno un prezzo maggiore rispetto a quello delle donne. Gli uomini guadagnano il 24% in più rispetto alle creative. Il prezzo medio per un artista uomo è di 3700 euro circa, mentre per una donna ci aggiriamo intorno ai 2900 euro.

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Gli uomini guadagnano il 24% in più rispetto alle donne.

2. Il numero degli artisti e delle artiste

Lista alla mano, su 2723 opere d’arte, 1723 sono state realizzate da uomini, 1000 da donne. In percentuale, la presenza maschile è del 63,3%, quella femminile un 36,7%. Un dato particolare se diamo uno sguardo ai dati sul sito del MIUR per l’anno accademico 2018/2019, relativi agli iscritti alle accademie pubbliche di belle arti in Italia. Le donne rappresentano la maggioranza degli studenti: su 26.756, 18.152 sono ragazze. Che succede dopo? Che tipo di carriere e di percorso scelgono? 

Su 2.723 opere d’arte, 1.723 (63,3%) sono state realizzate da uomini e 1.000 (36,7%) dalle donne.

3. Premi vinti da artisti e artiste

Considerando 5 premi prestigiosi: il Turner Prize, il Mac Arthur, l’Hugo Boss, il Bucksbaum Award e il Duchamp Prize, assegnati ai più brillanti e migliori artisti del mondo dell’arte, ne viene fuori che: su 406 vincitori, 253 artisti sono uomini e 153 donne. Il 62,3% contro il 37, 7%.

gender gap

Su 406 vincitori, 253 artisti sono uomini contro 153 donne. Il 62,3% contro il 37, 7%.

4. La percezione pubblica del valore dell’arte

Voi sareste in grado di giudicare il valore di un dipinto semplicemente guardandolo? Il genere dell’artista influenzerebbe la vostra decisione? Durante un’intervista a 2000 persone, sono state mostrate loro 10 opere d’arte, chiedendo di assegnare un valore.

Incredibilmente, i risultati mostrano che le opere d’arte delle donne hanno una probabilità 3 volte maggiore di essere sottovalutate rispetto a quelle degli uomini. Oltre la metà, il 51,60% dell’arte femminile è stata sottovalutata dagli intervistati, e solo il 12,20% l’ha sopravvaluta. Al contrario, il 31,80% delle persone ha sopravvalutato le opere d’arte prodotte da uomini. Nel complesso, la percezione pubblica del valore dell’arte è che l’arte delle donne vale meno degli uomini, precisamente 3 volte di meno.

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Le opere d’arte create da donne hanno una probabilità 3 volte maggiore di essere sottovalutate rispetto a quelle degli uomini.

I motivi del gender gap e cosa si può fare

Le origini di questa disuguaglianza così forte è dovuta principalmente dal lungo divieto, a discapito delle donne, dalla formazione artistica. Districare le ragioni per cui questa disparità persiste oggi è difficile.

Possiamo rintracciare tante motivazioni: le differenze nell’essere rappresentati in una galleria, i pregiudizi culturali dell’interpretazione dell’arte, il peso sbilanciato della genitorialità tra uomo e donna, ma anche la mancanza di assertività tra le artiste è stata proposta come causa ipotetica. Probabilmente sono cause valide, in un modo o nell’altro, ma alcune fanno veramente storcere il naso e digrignare i denti.

Insieme, questi e altri meccanismi contribuiscono a un effetto in cui il vantaggio genera vantaggio, ed è difficile rompere questo circolo vizioso. 

Oggi le artiste hanno più riconoscimenti rispetto al passato, ma purtroppo la strada è ancora lunga e piena di ostacoli. Donne che lottano per far emergere la propria arte, non possono essere abbandonate a loro stesse dalle istituzioni e dallo stesso panorama artistico.

Frida Kahlo, una delle artiste più apprezzate, riscoperta specialmente negli ultimi anni, diceva che tutti la etichettavano come pittrice surrealista, cercando così di giustificare cosa la ispirasse, quali sogni e quali incubi. Lei dipingeva semplicemente la sua realtà.

Ogni artista ha una voce, uomo o donna che sia. Quanti sono ancora i passi che le artiste dovranno fare per uscire da un alone che le avvolge da così tanto tempo?

nike campagna coronavirus

Perché la campagna di Nike durante il lockdown è una di quelle che ci sono piaciute di più

“Play inside, play for the world” questo è lo slogan della campagna Nike per l’emergenza Coronavirus.

E questo è il messaggio pubblicato dal brand sul proprio sito web: “È quando il gioco si ferma che ci rendiamo conto che siamo una sola squadra. E in questo momento, il lavoro di squadra è più importante che mai”. 

Lo slogan “gioca rimanendo a casa, gioca per il mondo”, l’immancabile spirito di squadra, il valore della resilienza secondo cui ci si può piegare, ma mai spezzare e il concetto secondo il quale “piccole azioni danno vita a grandi risultati” rappresentano -da sempre e soprattutto in questo caso –  i quattro punti fondamentali su cui si fonda la campagna di Nike. L’obiettivo è quello di restare vicino ad atleti, sportivi e semplici amanti dello sport in questo momento così difficile per tutti continuando a fornire loro consigli, tutorial e strumenti utili per rimanere attivi e in allenamento, pur rimanendo dentro casa.

Ma quello che stiamo attraversando è un momento complesso, più che dal punto di vista fisico, dal punto di vista psicologico e – come sempre – Nike punta su quel senso di comunità che, negli anni, ha fatto davvero grande il brand. Sentirsi parte di una stessa squadra e resistere, muovendosi insieme verso un obiettivo comune – in questo caso lo sport – è uno dei modi migliori per mostrare vicinanza alla propria community. E Nike questo lo sa bene. Anche perché il benessere mentale passa anche da quello fisico.

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La campagna di Nike, in pratica

“Se avete sognato di giocare per milioni di persone, è il vostro momento” lo scrive Cristiano Ronaldo, testimonial del brand, sui suoi canali social. E questo è, infatti, ciò che Nike intende comunicare: rimanere a casa ad allenarsi per aiutare milioni di persone a combattere l’emergenza. Questo è il “gioco” a cui fa riferimento la campagna e questi sono i “milioni di spettatori” a cui fa riferimento Ronaldo.

 

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If you ever dreamed of playing for millions around the world, now is your chance. Play inside, play for the world. #staysafe #playinside #playfortheworld

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Ma passiamo ai fatti: Nike ha messo a punto una serie di strumenti, allenamenti, consigli sugli allenamenti e sull’alimentazione a cui tutti possono avere libero accesso. Basta scaricare un’app: Nike Training Club (NTC), disponibile sia per IOS che per Android. Attualmente, l’app contiene quattro programmi di allenamento dalla durata variabile, dalle 4 alle 6 settimane.

Gli allenamenti sono flessibili e adattabili alle varie esigenze delle persone e sono tutti illustrati dai Nike Master Trainer certificati dall’azienda. Le sessioni di allenamento vanno dai 15 ai 45 minuti e sono strutturate su forza, resistenza, mobilità e yoga. 

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Un’ode alla coerenza e all’inclusività

Uno dei rischi più grandi in momenti di emergenza e di crisi per i brand è quello di avere un comportamento schizofrenico e di perdere la propria identità nell’intento di voler a tutti i costi manifestare la propria presenza. Il pericolo è di muoversi in modo scoordinato, lanciando messaggi lontani dai valori di marca.

Non è questo il caso di Nike, la cui campagna Play inside, play for the world è un inno alla coerenza.

Non solo uno spot, ma una serie di iniziative e attività messe in atto per aiutare la propria community, anche attraverso la voce dei grandi atleti mondiali.

Nel corso degli anni, Nike ha perfezionato la sua capacità di pubblicare contenuti di ispirazione. Come dice il marchio stesso, “Nike si sforza di portare innovazione e ispirazione a tutti gli atleti del mondo”. In questo caso però il brand va oltre: qui non si tratta solo del mondo, ma di una emergenza globale che riguarda tutti. Atleta allora diventa chiunque abbia un corpo. Questa definizione semplice ma inclusiva è ciò che attira le persone verso Nike.

Anche la palette di colori – in bianco e nero – contribuisce a create un ulteriore legame emotivo con il pubblico. Così, nel complesso, Play for the World celebra la ricerca umana dell’eccellenza sportiva. Si tratta di come gli atleti continuano a mettercela tutta nonostante la permanenza in casa, esattamente come ognuno di noi.