Da sempre Tesla fa parlare di sé per i suoi veicoli elettrici rivoluzionari e una tecnologia all’avanguardia. Grazie alla guida del suo lungimirante CEO, Elon Musk, Tesla ha sfidato il mercato con la promessa di offrire auto elettriche a prezzi accessibili al consumatore medio, scegliendo fonti rinnovabili e non inquinanti.
Eppure il punto di forza della casa automobilistica non è soltanto questo ma anche la sua straordinaria strategia di marketing.
La strategia di marketing di Tesla
Nonostante a giugno Tesla abbia ottenuto la maggiore crescita della sua quota di mercato registrando così il più alto aumento tra i 116 marchi monitorati dall’Istituto di statistiche britanniche in Europa, l’azienda americana non investe budget per il marketing a pagamento, senza nemmeno spendere un centesimo negli annunci sui social.
Con l’avvento di Elon Musk si è puntato tutto su una strategia di marketing basata sulle connessioni emotive con il proprio pubblico e sul rafforzamento della presenza del proprio marchio sul mercato.
Basandosi sul marketing delle relazioni, Tesla ha intrapreso una collaborazione con gli influencer. Uno su tutti Viya, molto famoso in Cina, che ha trasmesso in streaming il lancio dell’ultimo modello dell’automobile nel 2020, generando 4 milioni di utenti che hanno visualizzato il video secondo Bloomberg.
Ma il comune denominatore della strategia di Tesla è la costruzione di forti legami con le persone, ponendo al centro la sostenibilità, la ricerca e lo sviluppo e creando così un vero e proprio “movimento” di sostenitori della Terra, consapevoli che scegliere questo marchio significa sposare una filosofia e sostenerne i valori.
L’effetto Elon Musk nella strategia di Tesla
La storia di Elon Musk è nota per la sua incredibile propensione come imprenditore. Dopo aver incassato i soldi della vendita di Zip2 per 307 milioni di euro, decide di fondare X.com, una compagnia di servizi finanziari online e di pagamenti via email. Un anno dopo, dalla fusione di X.com e di Confinity, nasce PayPal.
Dalla sua vendita a eBay, per cui ricavò 1.5 miliardi di dollari, Musk divenne uno degli imprenditori più noti al mondo.
Due anni dopo la fondazione di SpaceX, con l’incredibile ambizione di sviluppare un’architettura per il trasporto interplanetario di massa completamente riutilizzabile, approda in Tesla dove diventa CEO e product architect.
Senza dubbio, però, la scelta di Elon Musk di acquistare Twitter ha portato enorme beneficio anche a Tesla vista la sua enorme esposizione mediatica che ha reso l’imprenditore un vero e proprio influencer del brand.
Ovviamente è lo stesso Musk a twittare in merito a Tesla e a promuovere il marchio e le sue caratteristiche sostenibili. Ecco dunque che la fusione tra un grande brand di automobili proiettate nel futuro e l’imprenditore più ricco al mondo producono una strategia di influencer marketing che genera inevitabilmente hype organico rispetto al brand.
YouTube, il principale canale pubblicitario di Tesla
La strategia di marketing di Tesla non si basa esclusivamente su YouTube, ma è senza dubbio un ottimo canale per costruire contenuti che siano in grado di rispondere alle esigenze del pubblico per creare sinergia e interesse rispetto ai prodotti venduti.
Tesla ha compreso perfettamente che gli utenti non cercano più video product oriented ma hanno bisogno di belle storie in cui credere.
Non è un caso la realizzazione di uno spot in cui dei robot si presentano e prendono in giro l’idea tradizionale di trovare l’amore a San Valentino.
In questo modo Tesla presenta in maniera giocosa e divertente l’innovazione e la tecnologia della propria azienda, distinguendosi per stile e contenuto dai competitor del settore.
Sempre con lo stesso linguaggio, propone la nuova funzione “Programma la tua partenza”, svelando, in modo divertente e informativo, i vantaggi di ricaricare la propria auto non durante le ore di punta, per risparmiare sulla bolletta.
Non ultimo il bellissimo video in cui viene presentata la feature che consente di lasciare gli animali domestici in macchina in un ambiente confortevole e sicuro.
Grazie alla presenza di un cane dolce e simpatico, Tesla imprime un nuovo messaggio in questo spot trasferendo come siano costantemente impegnati nell’offrire la migliore esperienza ai propri clienti, tenendo sempre in primo piano le loro esigenze.
La strategia marketing di Tesla: unica e rivoluzionaria
Attraverso questa narrazione, la casa automobilistica ha rivoluzionato la strategia di marketing nel settore, ponendo al centro della propria comunicazione i bisogni reali dei propri clienti e creando una vera e propria community intorno alle istanze del brand.
Infatti, chi sceglie Tesla entra a far parte di una comunità concentrata sull’ecosostenibilità e sul mercato delle auto di lusso entry level.
La vera rivoluzione di Tesla è aver costantemente lavorato al potenziamento della propria brand reputation focalizzandosi fortemente sull’emotività del proprio pubblico. Per farlo ha scelto un testimonial che si è da sempre dimostrato in grado di scardinare le regole del mercato e di saper accentrare su di sé i riflettori della comunicazione: Elon Musk.
Tesla ha creato una nuova liturgia nel marketing automobilistico: se vuoi che qualcuno parli di te, impara a comprendere le sue necessità e a parlare dei suoi bisogni, non dei tuoi prodotti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/07/pexels-makara-heng-12554296.jpg533800Silvia Tassonehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSilvia Tassone2023-09-06 12:30:052023-09-07 10:41:23La strategia marketing di Tesla: punta sulle connessioni emotive e non investe in pubblicità
TikTok ha aperto il suo primo Data Center europeo per attenuare i timori sulla sorveglianza dello Stato cinese.
L’azienda ha dichiarato che i dati degli utenti europei stanno ora migrando verso i server di Dublino, come parte della sua risposta alle preoccupazioni sulla privacy dei dati relative ai legami dell’app di condivisione video con la Cina.
TikTok, che è di proprietà della società cinese ByteDance, afferma comunque di non aver mai fornito dati a Pechino, anche se alcune persone temono che lo Stato cinese possa richiedere l’accesso in qualsiasi momento.
Un centro dati a Dublino è quindi ora in funzione e sono previsti un altro centro in Irlanda e uno nella regione di Hamar in Norvegia.
Il gigante del video-sharing sta inoltre consentendo a una società di sicurezza europea di verificare i controlli sulla sicurezza informatica e sulla protezione dei dati.
TikTok ha chiamato questo progetto “Progetto Trifoglio” (Project Clover), facendo riferimento al ruolo centrale che l’Irlanda sta svolgendo. Il progetto si svolge parallelamente al “Progetto Texas“, che prevedeva la promessa di misure simili ai legislatori statunitensi nel 2020.
All’inizio dell’anno TikTok ha dovuto affrontare una serie di restrizioni da parte di alcuni governi sul suo utilizzo per motivi di sicurezza informatica e privacy.
Una serie di istituzioni ha deciso di vietare l’applicazione dai dispositivi dei funzionari, tra cui il governo del Regno Unito, il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio dell’UE.
Una delle principali preoccupazioni dei funzionari di sicurezza europei è il rischio che i dati che TikTok conserva sui suoi utenti siano accessibili allo Stato cinese.
Le autorità che hanno imposto divieti avevano avvertito che gli indirizzi email, i contatti e altre comunicazioni potrebbero essere accessibili a Pechino come risultato della presenza dell’app sui dispositivi.
Come parte del suo sforzo per alleviare queste preoccupazioni, TikTok ora memorizzerà i dati degli utenti europei a livello locale.
I dati degli oltre 150 milioni di utenti europei di TikTok saranno trasferiti in uno tre Data Center previsti.
In un aggiornamento sul progetto e in concomitanza con l’annuncio dell’entrata in funzione del primo centro dati, il vicepresidente di TikTok per le politiche pubbliche in Europa, Theo Bertram, ha dichiarato che verrà utilizzata anche una società di sicurezza di terze parti per controllare in modo indipendente il lavoro di TikTok presso il centro dati.
Project Clover ha incaricato NCC Group, una società di sicurezza informatica globale con uffici in tutta Europa, di esaminare i controlli sui dati di TikTok e di segnalare eventuali incidenti.
Stephen Bailey, direttore globale della privacy di NCC Group, si è detto orgoglioso che TikTok abbia scelto NCC come fornitore terzo di sicurezza per il progetto.
“Il nostro controllo, monitoraggio e garanzia oggettivi significano che gli utenti della piattaforma in Europa e nel Regno Unito possono avere fiducia negli standard di sicurezza dei dati migliorati che TikTok sta stabilendo, che vanno oltre i requisiti normativi europei“, ha dichiarato.
TikTok ha dichiarato che il Gruppo NCC identificherà e risponderà a qualsiasi “tentativo di accesso sospetto o anomalo” e lavorerà per migliorare la sicurezza.
Nei prossimi mesi, TikTok e NCC Group si confronteranno con i responsabili politici di tutta Europa per spiegare come funzionerà in pratica questo sistema.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/09/Tiktok-apre-un-data-center-a-Dublino.jpg6731032Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-09-06 10:30:102023-09-07 10:41:40TikTok apre un Data Center a Dublino per eliminare i timori di spionaggio da parte della Cina
La storia di Apple è un affascinante viaggio che racconta come questa azienda abbia rivoluzionato il mondo della tecnologia grazie alla visione di Steve Jobs e all’innovazione senza precedenti. Esploreremo l’evoluzione di Apple nel corso degli anni e come la sua storia continui a influenzare l’industria tecnologica.
La storia di Apple è caratterizzata da momenti di svolta, prodotti iconici e un’impronta indelebile nell’industria tecnologica. L’azienda ha trasformato il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci connettiamo con il mondo circostante.
La storia di Apple
1976: Fondazione di Apple da parte di Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne.
1984: Lancio del Macintosh, il primo computer con interfaccia grafica user-friendly.
1997: Ritorno di Steve Jobs come CEO di Apple, segnando l’inizio di una rinascita per l’azienda.
2001: Introduzione dell’iPod, rivoluzionando il modo in cui le persone ascoltano la musica.
2007: Lancio dell’iPhone, che ha ridefinito completamente il concetto di smartphone.
2010: Presentazione dell‘iPad, aprendo nuove possibilità nel campo dei tablet.
2011: Morte di Steve Jobs, lasciando dietro di sé un’eredità di innovazione e visione.
2014: Introduzione dell’Apple Watch, portando la tecnologia al polso degli utenti.
Fondazione di Apple: la genesi di una Rivoluzione Tecnologica
La storia di Apple inizia nel 1976, quando Steve Jobs e Steve Wozniak hanno dato vita a un’azienda nel garage dei genitori di Jobs. Questo momento storico è considerato l’inizio di una delle più grandi avventure imprenditoriali della storia.
L’Apple I e l’Inizio della trasformazione
L’Apple I, lanciato nel 1976, ha segnato un punto di svolta nella storia di Apple. Questo computer personale ha aperto le porte a una nuova era dell’informatica, offrendo funzionalità all’avanguardia che hanno stupito il mondo.
L’iPod: un capitolo indimenticabile nella storia di Apple
Nel 2001, Apple ha scritto un capitolo indimenticabile nella sua storia con l’introduzione dell’iPod. Questo dispositivo portatile per la riproduzione musicale ha rivoluzionato il modo in cui le persone ascoltano la musica, offrendo un’esperienza senza precedenti.
L’iPod ha segnato una svolta nel settore della musica digitale. Prima dell’iPod, i lettori musicali portatili erano ingombranti e limitati nella capacità di archiviazione. L’iPod ha cambiato tutto, offrendo un design elegante, compatto e una capacità di archiviazione mai vista prima. Gli utenti potevano portare con sé migliaia di brani nella palma della mano, creando un’intera biblioteca musicale personale.
Uno dei fattori chiave del successo dell’iPod è stata la sua semplicità d’uso. L’interfaccia intuitiva e la rotella di controllo (la celebre “wheel”) hanno reso la navigazione tra le canzoni e le playlist un’esperienza fluida e piacevole.
Inoltre, l’iPod si sincronizzava facilmente con iTunes, il software di gestione musicale di Apple, consentendo agli utenti di aggiornare e organizzare la propria libreria musicale in modo semplice e intuitivo.
L’iPod ha anche ridefinito il concetto di “shuffle” con la funzione casuale di riproduzione delle canzoni. Gli utenti potevano scoprire nuove combinazioni di brani inaspettate e creare playlist personalizzate per ogni occasione. La capacità di personalizzazione dell’iPod ha permesso agli utenti di esprimere la propria identità musicale e di immergersi completamente nella loro colonna sonora personale.
L’impatto dell’iPod sulla cultura musicale è stato enorme.
Ha cambiato il modo in cui le persone ascoltano e scoprono la musica, aprendo la strada alla diffusione della musica digitale e all’avvento dei servizi di streaming. L’iPod ha anche ispirato una nuova generazione di artisti, consentendo loro di raggiungere un pubblico più vasto attraverso la distribuzione digitale delle loro creazioni.
Sebbene l’evoluzione della tecnologia abbia portato all’integrazione di funzionalità musicali nei dispositivi multiuso come gli smartphone, l’iPod rimane un’icona nella storia di Apple.
Ha dimostrato che l’azienda non solo poteva innovare, ma poteva anche trasformare un’industria intera, ridefinendo le esperienze di ascolto musicale e aprendo nuovi orizzonti per gli appassionati di musica di tutto il mondo.
La rivoluzione dell’iPhone: la svolta nella storia di Apple
Nessuna storia di Apple sarebbe completa senza menzionare l’iPhone, lanciato nel 2007. Questo smartphone innovativo ha segnato una pietra miliare nella storia dell’azienda e nell’industria mobile, introducendo un nuovo standard di eccellenza e funzionalità.
L’iPhone ha ridefinito completamente il concetto di telefono cellulare, offrendo una combinazione unica di design elegante, intuitività e potenza.
Dotato di un touchscreen multi-touch rivoluzionario, l’iPhone ha semplificato la navigazione e l’interazione con il dispositivo, aprendo la strada a una nuova era di esperienza utente.
Con l’introduzione dell’App Store nel 2008, l’iPhone ha aperto le porte a un ecosistema di applicazioni senza precedenti. Gli utenti potevano scegliere tra migliaia di applicazioni di ogni genere, dalle utility ai giochi, dalle app di produttività alle piattaforme di social media.
apple iphone – credits: Apple
L’App Store ha stimolato l’innovazione e ha permesso ai sviluppatori di tutto il mondo di creare e distribuire le proprie app, rendendo l’iPhone un compagno indispensabile per la vita di tutti i giorni.
L’iPhone ha continuato a evolversi nel corso degli anni, introducendo nuove funzionalità e miglioramenti significativi.
Ogni generazione di iPhone ha portato miglioramenti hardware e software, offrendo prestazioni più veloci, fotocamere sempre più avanzate, durata della batteria migliorata e una serie di nuove funzioni come la registrazione video in alta definizione, la tecnologia di riconoscimento facciale Face ID e molto altro ancora.
Con il tempo, l’iPhone ha conquistato milioni di appassionati in tutto il mondo, diventando uno dei dispositivi più popolari e riconoscibili mai creati. La sua influenza si è estesa ben oltre il mercato degli smartphone, influenzando anche settori come la fotografia, la musica, i servizi finanziari e la salute, grazie a innovazioni come la fotocamera di alta qualità, Apple Music, Apple Pay e l’app Salute.
La rivoluzione dell’iPhone ha segnato un punto di svolta nella storia di Apple, consolidando l’azienda come leader nell’innovazione tecnologica. L’iPhone non è solo uno strumento di comunicazione, ma un’icona culturale che ha cambiato il modo in cui viviamo, lavoriamo, ci divertiamo e ci connettiamo con il mondo circostante.
Innovazione senza limiti: la storia di Apple continua
L’innovazione è il filo conduttore della storia di Apple. Dopo il successo dell’iPhone, l’azienda ha continuato a sorprendere il mondo con prodotti come l’iPad e l’Apple Watch, ampliando costantemente il proprio ecosistema di dispositivi e arricchendo l’esperienza degli utenti.
apple ipad – credits apple
L’iPad, introdotto nel 2010, ha rivoluzionato il concetto di tablet. Con il suo design sottile e leggero, l’iPad ha reso l’informatica portatile più accessibile che mai. Questo dispositivo versatile ha aperto nuove possibilità nell’ambito dell’intrattenimento, dell’istruzione e della produttività. L’iPad ha fornito un’interfaccia touch intuitiva e un’ampia gamma di app ottimizzate, consentendo agli utenti di esplorare il mondo digitale con facilità e creatività.
L’Apple Watch, lanciato nel 2015, ha portato l’innovazione di Apple al polso degli utenti.
apple watch – credits apple
Questo smartwatch intelligente non è solo un orologio di precisione, ma un compagno di benessere e un assistente personale. Con funzionalità come il monitoraggio dell’attività fisica, la notifica delle chiamate e dei messaggi, la gestione degli appuntamenti e molto altro ancora, l’Apple Watch ha trasformato il modo in cui le persone si relazionano con il proprio tempo e la propria salute.
L’iPad e l’Apple Watch hanno dimostrato l’impegno di Apple nel creare dispositivi che migliorano la vita quotidiana degli utenti. Sono diventati strumenti indispensabili in settori come l’istruzione, la salute e il fitness, l’organizzazione del lavoro e l’intrattenimento. Sia l’iPad che l’Apple Watch sono supportati da un vasto ecosistema di app e accessori, che consentono agli utenti di personalizzare e ampliare le funzionalità dei dispositivi in base alle proprie esigenze.
L’innovazione senza limiti di Apple non si ferma qui. L’azienda continua a introdurre nuovi prodotti e miglioramenti, come il MacBook, il Mac Pro, l’HomePod e molti altri, che si integrano armoniosamente nell’ecosistema di dispositivi Apple, offrendo un’esperienza fluida e coerente per gli utenti.
La storia di Apple è un’esemplare dimostrazione di come una visione audace e un impegno costante nell’innovazione possano spingere i confini dell’industria tecnologica.
Grazie alla dedizione di Steve Jobs e dei suoi collaboratori, Apple ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della tecnologia e ha trasformato il modo in cui interagiamo con i dispositivi digitali. La storia di Apple è una fonte di ispirazione per le menti creative e un promemoria che il progresso non ha limiti quando si abbraccia la sfida di cambiare il mondo.
La visione audace di Steve Jobs nella storia di Apple
La storia di Apple è un’esemplare dimostrazione di come una visione audace, l’innovazione tecnologica e una dedizione senza compromessi possano trasformare un’azienda in una pietra miliare dell’industria.
Grazie alla genialità di Steve Jobs e alla passione dei suoi collaboratori, Apple ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della tecnologia, influenzando il modo in cui interagiamo con i dispositivi digitali. La storia di Apple è un’ispirazione per le menti creative e un promemoria che il cambiamento è possibile quando si abbracciano la sfida e l’opportunità di fare la storia.
Domande e risposte su Apple e la sua storia
Chi sono i fondatori di Apple?
I fondatori di Apple sono Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne.
Qual è stato il primo computer rivoluzionario lanciato da Apple?
Il primo computer rivoluzionario lanciato da Apple è stato il Macintosh nel 1984.
Qual è stato il prodotto che ha rivoluzionato il modo in cui ascoltiamo la musica?
L’iPod, introdotto nel 2001, ha rivoluzionato il modo in cui ascoltiamo la musica.
Quando è stato lanciato l’iPhone e quale impatto ha avuto sull’industria?
L’iPhone è stato lanciato nel 2007. Ha avuto un impatto significativo sull’industria, ridefinendo il concetto di smartphone e introducendo nuovi standard di eccellenza e funzionalità.
Qual è stato il dispositivo che ha aperto nuove possibilità nel campo dei tablet?
L’iPad, presentato nel 2010, ha aperto nuove possibilità nel campo dei tablet.
Chi è stato il fondatore di Apple e qual è stata la sua influenza sull’azienda?
Steve Jobs è stato uno dei fondatori di Apple e ha avuto un’enorme influenza sull’azienda, guidandola verso il successo con la sua visione e la sua dedizione all’innovazione.
Quando è stato introdotto l’Apple Watch e quali sono le sue funzionalità principali?
L’Apple Watch è stato introdotto nel 2014. È uno smartwatch che va oltre l’orologio, offrendo funzionalità di benessere, assistenza personale e molto altro ancora.
Come viene definito l’ecosistema di dispositivi e servizi di Apple?
L’ecosistema di dispositivi e servizi di Apple viene definito come un insieme integrato che offre un’esperienza fluida e personalizzata per gli utenti.
Qual è stata la visione di Steve Jobs per Apple?
La visione di Steve Jobs per Apple era quella di creare prodotti innovativi che potessero trasformare il modo in cui interagiamo con la tecnologia e arricchire la vita delle persone.
Come continua ad innovare Apple oggi?
Apple continua ad innovare oggi con nuovi prodotti, miglioramenti costanti e l’espansione del proprio ecosistema, cercando sempre di offrire esperienze all’avanguardia per gli utenti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/06/storia-di-Apple.jpg611875Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-08-30 10:00:112023-08-31 10:33:46La storia di Apple e la sua rivoluzione attraverso i prodotti più importanti
Il Digital Services Act (DSA) dell’Unione Europea è ufficialmente entrato in vigore.
A partire dal 25 agosto 2023, i giganti tecnologici come Google, Facebook, Amazon e altri devono conformarsi a una legislazione di ampio respiro che ritiene le piattaforme online legalmente responsabili dei contenuti pubblicati su di esse.
Anche se questa nuova legge è stata approvata nell’Unione Europea, è probabile che si verifichino effetti di vasta portata a livello globale, man mano che le aziende adegueranno le loro politiche per conformarsi.
Ecco quali sono le regole contenute nel DSA e come l’UE intende farle rispettare.
L’obiettivo generale della DSA è quello di promuovere ambienti online più sicuri. In base alle nuove norme, le piattaforme online devono implementare modalità per prevenire e rimuovere i post contenenti beni, servizi o contenuti illegali, fornendo al contempo agli utenti i mezzi per segnalare questo tipo di contenuti.
We’re bringing our European values into the digital world.
With strict rules on transparency and accountability, our Digital Services Act aims to protect our children, societies and democracies.
As of today, very large online platforms must apply the new law.
Inoltre, il DSA vieta la pubblicità mirata basata sull’orientamento sessuale, la religione, l’etnia o le convinzioni politiche di una persona e pone delle limitazioni alla pubblicità mirata ai bambini.
In più, richiede alle piattaforme online di fornire maggiore trasparenza sul funzionamento dei loro algoritmi.
Cosa significa il Digital Services Act per le Big del Tech
Il DSA stabilisce regole aggiuntive per quelle che considera “piattaforme online molto grandi”, obbligandole a dare agli utenti il diritto di rinunciare ai sistemi di raccomandazione e di profilazione, a condividere i dati chiave con i ricercatori e le autorità, a cooperare con i requisiti di risposta alle crisi e a eseguire revisioni esterne e indipendenti.
Sebbene l’UE non richieda ancora alle aziende più piccole di conformarsi al DSA, ha chiesto alle piattaforme online di grandi dimensioni di conformarsi quattro mesi dopo la loro designazione come tali, avvenuta in aprile.
Quali piattaforme sono sottoposte al Digital Services Act
L’UE considera piattaforme online molto grandi (o motori di ricerca online molto grandi) quelle con oltre 45 milioni di utenti mensili nell’UE.
Finora, l’UE ha individuato 19 piattaforme e motori di ricerca che rientrano in questa categoria, tra cui i seguenti:
Alibaba AliExpress
Amazon Store
Apple App Store
Booking.com
Facebook
Google Play
Google Maps
Google Shopping
Instagram
LinkedIn
Pinterest
Snapchat
TikTok
Twitter
Wikipedia
YouTube
Zalando
Bing
Google Search
L’UE richiederà a ciascuna di queste piattaforme di aggiornare il numero di utenti almeno ogni sei mesi. Se una piattaforma avrà meno di 45 milioni di utenti mensili per un intero anno, verrà rimossa dall’elenco.
Cosa stanno facendo le piattaforme online per adeguarsi
Molte di queste aziende hanno già illustrato i modi in cui si conformeranno al DSA. Ecco una breve panoramica delle più importanti.
Google
Sebbene Google affermi di essere già conforme ad alcune delle politiche previste dal DSA, tra cui la possibilità per i creatori di YouTube di appellarsi alle rimozioni e alle restrizioni dei video, Google ha annunciato che sta ampliando il suo Ads Transparency Center per soddisfare i requisiti delineati dalla legislazione.
L’azienda si è inoltre impegnata ad ampliare l’accesso ai dati da parte dei ricercatori per fornire maggiori informazioni su “come Google Search, YouTube, Google Maps, Google Play e Shopping funzionano nella pratica”.
Inoltre, migliorerà le sue relazioni sulla trasparenza e analizzerà i potenziali “rischi di diffusione di contenuti illegali, o i rischi per i diritti fondamentali, la salute pubblica o il discorso civico”.
Meta
Meta, la società madre di Facebook e Instagram, sta lavorando per espandere la sua Ad Library, che attualmente raccoglie gli annunci pubblicitari mostrati sulle sue piattaforme.
L’azienda inizierà presto a visualizzare e archiviare tutti gli annunci che hanno come target gli utenti dell’UE, includendo anche i parametri utilizzati per indirizzare gli annunci, nonché chi ha ricevuto l’annuncio.
Meta inizierà inoltre a consentire agli utenti europei di visualizzare i contenuti in ordine cronologico su Reels, Stories e Search sia su Facebook che su Instagram, senza essere soggetti al suo motore di personalizzazione.
TikTok
Analogamente alle misure che Meta sta adottando, anche TikTok ha annunciato che renderà il suo algoritmo opzionale per gli utenti dell’UE.
Quando l’algoritmo sarà disattivato, gli utenti vedranno nei loro feed For You e Live video provenienti “sia dai luoghi in cui vivono sia da tutto il mondo”, anziché video basati sugli interessi personali.
Inoltre, gli utenti potranno visualizzare i contenuti in ordine cronologico nei feed Following e Friends.
TikTok sta anche apportando alcune modifiche anche alle sue politiche pubblicitarie. Per gli utenti europei di età compresa tra i 13 e i 17 anni, TikTok smetterà di mostrare annunci personalizzati in base alla loro attività nell’app.
Snap
Anche Snapchat darà agli utenti dell’UE la possibilità di scegliere di non ricevere feed personalizzati sulle pagine Discover e Spotlight e ha anche pubblicato dei report su come classifica i post in questi feed.
L’azienda si è impegnata a fornire agli utenti maggiori informazioni sul motivo per cui i loro post o account sono stati rimossi e darà loro gli strumenti necessari per impugnare la decisione.
Inoltre, Snapchat non servirà più annunci personalizzati agli utenti europei di Snapchat di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Creerà anche un archivio delle pubblicità mirate che mostra nell’UE e darà agli utenti europei di Snapchat di età superiore ai 18 anni un maggiore controllo sulle pubblicità che vedono.
Cosa succederà alle piattaforme che non rispettano il DSA
Le piattaforme online che non rispettano le regole della DSA potrebbero incorrere in multe fino al 6% del loro fatturato globale.
Secondo la Commissione europea, il Coordinatore dei servizi digitali e la Commissione avranno il potere di “richiedere azioni immediate, ove necessario, per affrontare danni molto gravi”. Una piattaforma che si rifiuta continuamente di conformarsi potrebbe essere sospesa temporaneamente nell’UE.
L’UE sta già assistendo a una reazione da parte di alcune aziende nei confronti della DSA.
A luglio, Amazon ha presentato una petizione per chiedere all’UE di rivalutare la sua classificazione come piattaforma online di grandi dimensioni, sostenendo di essere stata “ingiustamente individuata”.
Anche il rivenditore tedesco Zalando ha intentato una causa contro la Commissione UE, sostenendo di non rientrare nella definizione di piattaforma online di grandi dimensioni.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/08/Digital-Services-Act-in-Unione-Europea.jpg6901050Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-08-29 10:44:172023-08-30 10:15:59Entra in vigore il Digital Services Act, cos'è e cosa significa per Meta e le altre Big del Tech
Il recente aumento dei prezzi e del costo della vita ha avuto delle conseguenze inevitabili sulle abitudini di consumo delle persone: secondo il Barometro Globale dei Consumatori di Toluna, che ha coinvolto 15.500 persone in 19 Paesi tra cui l’Italia, l’impatto del carovita sta influenzando le decisioni di acquisto del 73% degli italiani. Di conseguenza, è diventata sempre più importante la pianificazione in anticipo dei propri acquisti (ed in particolar modo di regali per le grandi feste di fine anno) per non perdere nessuna occasione di risparmio. Dall’analisi condotta da Coldiretti/Ixè emerge, infatti, che più di un italiano su dieci (13%) ha scelto di anticipare lo shopping per le feste.
Questa tendenza influisce sulle aspettative dei consumatori nei confronti delle aziende e implica la necessità per quest’ultime di muoversi in largo anticipo con le proprie campagne marketing e di comunicazione dedicate alle grandi feste.
Secondo il sondaggio Oracle, i consumatori sono portati a programmare in anticipo i loro acquisti per tre motivi principali: la volontà di evitare i prezzi maggiorati a ridosso delle festività, l’esaurimento dei prodotti e i ritardi nella consegna.
I brand, pertanto, sono chiamati a venire incontro alla domanda dei consumatori che iniziano a compilare le loro “liste dei desideri” con mesi e mesi di anticipo.
Più specificamente, dati recenti forniti da Pinterest sottolineano che gli utenti pianificano gli acquisti autunnali e invernali con una media di sei mesi d’anticipo, con 3 utenti su 4 che scoprono nuovi brand e prodotti a cui rivolgersi direttamente sulla piattaforma.
Essere presenti in questi momenti di pianificazione dei regali risulta essere rilevante perché consente ai marchi, ai retailer e agli inserzionisti di entrare in contatto con i propri target quando è più significativo.
In ottica dell’anticipazione di queste campagne di marketing e di comunicazione, Ninja Marketing insieme a Saverio Schiano, Head of Sales for Italy Pinterest, propone una guida per aiutare ad intercettare tutti i potenziali clienti in vista di Halloween e del periodo natalizio.
Shopping per le feste: come farsi trovare pronti
#1 Prima è, meglio è: che si tratti di Halloween o del periodo natalizio, per massimizzare le proprie opportunità di vendita, è fondamentale iniziare a promuovere i propri prodotti e servizi per le festività con mesi di anticipo.
Se la stagione delle feste si protrae tradizionalmente da Halloween fino all’inizio di gennaio dell’anno successivo, la pianificazione inizia molto tempo prima dei festeggiamenti veri e propri.
Questo periodo è altamente inflazionato e richiede una strategia di marketing costante e puntuale da attivare già nel corso dell’estate.
I brand che aspettano l’ultimo mese perdono moltissime occasioni, mentre quelli che iniziano a pubblicare contenuti relativi alle festività già dall’estate raggiungono un numero maggiore di acquirenti, in alcuni casi intercettandoli ancora prima che inizino a fantasticare sui propri acquisti e sull’organizzazione di queste giornate di festa.
Un ottimo esempio è il Natale e i dati rilevati internamente da Pinterest nel 2022 mostrano proprio questo: il periodo più favorevole per lanciare una campagna dedicata al Natale va da giugno a dicembre e i brand su Pinterest hanno registrato conversioni di 5 volte superiori quando gli utenti sono stati esposti agli annunci prima dell’inizio della stagione rispetto ai brand che hanno implementato le proprie campagne Christmas-oriented negli ultimi mesi dell’anno.
#2. I giusti strumenti aiutano a semplificare la corsa ai regali: come poter conquistare la curiosità delle persone quando sono “bombardati” da pubblicità sulle feste e portarli all’acquisto dei regali perfetti?
Format pubblicitari innovativi e coinvolgenti in tutto il funnel aiutano sicuramente gli inserzionisti nella creazione e nella massimizzazione di campagne marketing “feste-friendly” di successo e personalizzate a seconda del proprio pubblico, in grado di colpire i consumatori.
#3. La diversificazione dei formati pubblicitari: può risultare scontato, ma è necessario diversificare le proprie campagne con una strategia full-funnel.
Dalla fase di brand awareness a quella d’acquisto, non va dimenticato che il percorso full-funnel di ciascun cliente è multicanale e non lineare.
Ogni punto di contatto in cui viene inserito il brand deve quindi essere nel formato più coerente per il canale che lo ospita: per pianificare al meglio le proprie campagne per le festività, occorre diversificare i formati e adattarli ai propri obiettivi di marketing.
Le possibilità sono numerose, da annunci video dinamici ad inserzioni carosello con sequenze di immagini: the sky’s the limit!
#4. Aiutare le persone a pianificare più momenti contemporaneamente: gli acquirenti hanno diverse esigenze che si sovrappongono quando si tratta delle festività autunnali ed invernali.
C’è chi fa acquisti contemporaneamente per i travestimenti di Halloween, per i regali e le decorazioni di Natale e per l’organizzazione della cena di Capodanno.
In questo caso, occorre pensare a diversi tipi di obiettivi pubblicitari e a come questi possono lavorare in sinergia, assicurandosi che le proprie campagne includano più goal, in modo da catturare l’attenzione dei consumatori in ogni fase del percorso d’acquisto.
#5. Il potere sta negli insight: sebbene sia vero che il periodo delle grandi feste è particolarmente affollato e caratterizzato da una forte competizione tra i brand, è bene affidarsi a consumer insight relativi al proprio pubblico di riferimento per poter aumentare le vendite.
In altre parole, il compito è di trasformare i dati in vere e proprie storie creative, in grado di bucare lo schermo ed emozionare chi le fruisce.
Inoltre, per rendere ancora più semplice per i brand e inserzionisti la comprensione delle tendenze emergenti ricercate dalla propria audience in target, Pinterest ha creato Trends che, grazie all’analisi nei 90 giorni precedenti di tendenze demografiche in base all’età, all’argomento, al luogo e ai trend stagionali, è un ottimo strumento da utilizzare per allineare meglio i proprio contenuti e calendari di marketing in base ai desideri ed alle aspettative delle persone.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/08/shopping-per-le-feste-min.jpg627951Pinteresthttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngPinterest2023-08-29 10:00:282023-08-29 15:53:49Shopping per le feste: come farsi trovare pronti per gli acquisti di Halloween e Natale
Afa, caldo e voglia di vacanza. Se anche tu sei ancora in ufficio a pigiare freneticamente sulla tastiera o a tappare sullo smartphone sognando acque calme e margaritas, rinfrescati con la nostra selezione delle più belle pubblicità del 2023 fino ad ora.
Gennaio 2023: le pubblicità più belle
McDONALD’S | Raise Your Arches
Il famoso brand di fast food trova sempre infiniti modi per porre l’accento sul proprio logo. Questa volta, in modo davvero creativo lascia a noi intuire dove trovare i suoi archi.
Lo spot, infatti, in cui logo o prodotti non compaiono materialmente, dimostra in modo alternativo la riconoscibilità del brand. In un ufficio alcuni colleghi comunicano tra loro il desiderio di mangiare non un panino qualsiasi ma proprio quello di McDonald’s; lo fanno attraverso due rapide alzate di sopracciglia, che insieme simulano proprio la lettera M.
Il linguaggio del corpo, in questo caso, è veramente inconfondibile.
META QUEST 2 | 3D Billboard
La strabiliante tecnica dell’anamorfismo sta conquistando sempre più brand. Gli effetti di questa nuova forma pubblicitaria rivolta all’OOH sono spettacolari e futuristici e, anche se si tratta di un effetto ottico, rapiscono subito l’attenzione dello spettatore. Niente di più azzeccato per la pubblicità del visore di realtà virtuale del brand Oculus, presente a gennaio in Piccadilly Circus a Londra.
Le pubblicità più belle del 2023: febbraio
IKEA CANADA | The Troll
Un film davvero ben fatto e simpatico quello di Ikea in cui il brand coniuga in modo particolare e sempre diverso, lo stesso concetto.
Per IKEA, infatti, un ambiente ben progettato e arredato trasforma uno spazio in una casa più accogliente in cui ogni persona è più felice.
Anche in questo caso dove un bambino riesce ad arricchire la tana dello scontroso e triste guardiano di un ponte a pedaggio nel bosco.
Il Troll, che data la forte somiglianza è forse il figlio di Bubo del celebre film del 1986 Labyrinth con David Bowie, ora potrà scoprire la felicità di godersi tutta la comodità della sua nuova casa, senza più interessarsi di spaventare nessuno.
SNAPCHAT | Wait’ll You See This
Diretto da Andreas Nilsson lo spot di Snapchat è delirante, inquietante e surreale. Sì, proprio come alcuni dei suoi infiniti filtri che la hanno resa famosa.
E cosa succederebbe se guardassimo il mondo con occhi diversi? Grazie alla magia dei filtri AR tutto può assumere la forma che più desideriamo.
Le pubblicità più belle di marzo 2023
APPLE PODS | Quiet The Noise
Esiste rumore più bello di quello dei propri pensieri? Ogni cosa scompare.
Il trambusto e il caos della città spariscono mentre siamo assorti nei pensieri accompagnati dalla nostra musica preferita. Apple per la presentazione dei suoi nuovi Pods centra in pieno il concetto.
Nello spot, la cover di Pixies“Where is my mind?” ci guida attorno ad una città apparentemente tranquilla e priva di rumori ma che torna a farsi sentire in tutta la sua confusione una volta sfilati i Pods.
Apple ci azzecca sempre.
COCA-COLA | Masterpiece
Tra le pubblicità più belle di marzo troviamo il capolavoro di Coca-Coca, letteralmente.
Un viaggio dell’iconica bibita tra le più celebri opere d’arte nelle diverse epoche; saltando dal suo autoritratto pop composto da Andy Warhol e rimbalzando di mano in mano dai personaggi di opere classiche e contemporanee che si fanno tridimensionali e prendono vita per ispirare la creatività di giovane studente.
Un viaggio di connessione e condivisione che rientra nella campagna più generale The Real Magic e che ritroviamo in ogni dettaglio artistico nella Gallery
L’insieme dei dipinti inclusi nello spot è affiancato alle opere di creatori emergenti provenienti da Africa, India, Medio Oriente e America Latina.
Aprile 2023
PATAGONIA | Wht’s Next?
Patagonia compie 50 annied è sempre incentrato e concentrato verso il futuro.
Tra le pubblicità più belle di aprile, quella di Patagonia ci parla di un futuro sostenibile, di qualità, di collaborazione, soprattutto ora che il cambiamento climatico richiede necessariamente un intervento congiunto.
Può dunque il capitalismo evolversi nella creazione di partner non competitivi? Può la società ricostruirsi sui valori della collaborazione e delle connessioni di qualità? Patagonia ci crede, portando avanti la promessa di un’azienda incentrata sul connubio tra natura, persone, prodotti e valori di qualità.
PUBLICIS ITALY/ LE PUB |The Laundry Screen
Le Pub presenta The Laundry Screen un progetto particolare realizzato per Prime Video nei quartieri spagnoli, il cuore di Napoli. Il racconto di una comunità appassionata, la storia di un popolo caldo, scaramantico, vivo, allegro e pittoresco in attesa della proiezione della partita definitiva che ha fatto vincere alla sua squadra di calcio il suo terzo scudetto.
Ci muoviamo tra i vicoli del quartiere, viviamo una tenera emozione nel vedere non mega schermi led ma semplici lenzuola stese tra un balcone e l’altro e sorridiamo con il cuore, proprio come in un film d’altri tempi.
Le pubblicità più belle del 2023: maggio
LINKEDIN | Find Your In | Laundromat |
Su LinkedIn le possibilità sono aperte a tutti. Non si tratta di quello che siamo in questo momento e delle competenze che abbiamo ora, ma di quello che possiamo diventare (come vediamo nella divertente campagna).
Il segreto? Trovare il nostro “in”.
ST. BONAVENTURE’S COLLEGE | What did you learn today?
È una domanda consueta, che i genitori si pongono ogni giorno. Una domanda a cui di solito si risponde con un’alzata di spalle. O con un borbottato “niente”. Ma se vi dicessimo che è possibile ottenere una risposta migliore?
Grazie alla collaborazione con Target, l’agenzia indipendente più longeva del Canada, per la creatività e la strategia, la scuola sostiene con coraggio che l’istruzione viene al secondo posto.
Mark Twain una volta ha detto: “Non lasciate che la scuola sia d’intralcio a una buona istruzione“. Questa citazione ha risuonato con me durante le nostre sessioni di strategia“, ha detto TJ Arch, direttore creativo di Target. “Volevamo catturare l’essenza del loro approccio all’istruzione, che enfatizza la profondità e l’ampiezza delle conoscenze che gli studenti acquisiscono durante la loro esperienza nella scuola“.
Le pubblicità più belle del 2023: Giugno
LEXUS | Feet
Lexus presenta “Feet”, l’ultima campagna di Burns e Rebolución sotto la direzione di Javier Usandivaras, in cui il marchio mostra uno dei grandi vantaggi della sua nuova auto, la Lexus UX: la consegna senza attesa.
E lo fa attraverso un’intuizione tanto ovvia quanto inaspettata: il movimento di battere il piede per l’impazienza è lo stesso che facciamo quando guidiamo un’auto per accelerare. Per tutto lo spot viaggiamo tra piedi diversi nelle situazioni più sconcertanti, che si muovono su e giù in attesa di qualcosa che scopriremo solo negli ultimi secondi del pezzo. È lì, proprio alla fine dello spot, quando un ultimo piede si alza per cadere sull’acceleratore della Lexus UX.
Stesso gesto, ma intenzione diversa: questo piede non aspetta, questo piede guida.
ENEL | The Wonderful Armada
Nella nuova campagna di Enel possiamo vedere un mondo fantastico in cui gli asset di Enel sono stati trasformati in personaggi di fantasia.
Una vera e propria parata a cui partecipano robot fatti di pannelli solari, astronavi a pompa di calore e gorilla fatti di pixel.
Tutto per raccontare il mondo dei servizi e del pranzo in fibra che Enel porta nelle case delle persone.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/06/piu-belle-pubblicita-del-2023.jpg7041261Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-08-23 10:00:482023-08-03 11:33:21Coca-Cola, IKEA e McDonald's: le pubblicità più belle del 2023 (fino ad ora)
La gestione di un cliente e del suo progetto richiede sempre del tempo e tantissima attenzione per evitare errori, imbarazzi e conseguenti perdite di tempo per tutto il team di sviluppo.
Tutto ciò acquista ancor più importanza se lo stesso progetto viene gestito all’interno di una web agency o in una qualsivoglia agenzia di comunicazione.
Partendo dal presupposto che nessuno è perfetto e che tutti possiamo sbagliare, capire il perché e la natura dell’errore è molto importante per poter evitare che possa ripetersi e per analizzare potenziali punti deboli del team, ma anche lacune durante le fasi di esecuzione.
Essere un project manager significa il più delle volte dirigere una media di 4/5 progetti contemporaneamente, coordinare dei team di professionisti di piccoli o medie dimensioni.
Ma anche controllare il corretto svolgimento di tutte le attività ed infine vigilare sull’intera catena di sviluppo del progetto: correggendo eventuali repentini ed imprevisti cambi di direzione, che è possibile intraprendere da un momento all’altro, per un dettaglio che sfugge o che potrebbe mancare.
Non si tratta certamente di una professione semplice da svolgere specie nel contesto in cui viviamo, continuamente distratti da impulsi e bombardati da un numero impressionante di informazioni.
Che qualche dettaglio possa sfuggire, dunque, è più che normale e in quest’ottica, ridurre le possibilità che lo stesso errore possa ripetersi diviene essenziale.
Le cause e gli errori più comuni nella gestione di un progetto
Le cause di errori nella realizzazione di un progetto possono essere molteplici e una tra le più diffuse è la poca considerazione o erronea analisi delle informazioni ‘vitali’ per il proseguimento dei vari step della realizzazione, errore dovuto alle volte alla mancanza di un tema ben coeso, formato ed organizzato.
Tutto ciò comporta numerosi errori (uno dei quali è il superamento del budget), ma le tipologie possono essere varie. Analizziamo le più diffuse.
1. Scopi poco chiari e obiettivi confusi
Seguire degli obiettivi chiari è la base per un progetto di successo. Potrà sembrare banale ricordarlo, ma ripeterlo e tenere sempre a mente potrà certamente aiutare qualche nuovo project manager ad evitare alcune difficoltà.
Lo stesso vale se gli obiettivi sono definiti, ma non ben esplicati al resto del team. Pertanto, una buona comunicazione interna allo staff, oltre ad una buona organizzazione, possono senz’altro fare la differenza e facilitare un project manager di successo.
2. Scadenze non realistiche
Ogni progetto nella sua esecuzione richiede del tempo, o meglio, il giusto tempo.
Prevederlo accuratamente per stabilire delle date di scadenza realistiche e raggiungibili è molto importante per non creare troppo ed inutile stress al team e per evitare risultati incompleti e di qualità scadente, dettata dall’ansia per il rispetto della timeline prestabilita.
Ciò che un project manager dovrebbe (o potrebbe) fare per evitare tutto ciò è giocare d’astuzia prevedendo ad esempio nella propria scaletta temporale oltre a date più realistiche, anche ritardi ed imprevisti che potrebbero nascere in base alla difficoltà del progetto.
3. Sopravvalutazione delle risorse
Questo ulteriore punto è purtroppo un altro errore troppo diffuso in molti team di sviluppo e agenzie.
Ancora prima di immergersi nello sviluppo di un progetto digitale (o di qualunque altra natura) è infatti necessario da parte del project manager intercettare e comprendere le specialità di ogni componente del team, stimando correttamente le risorse che lo stesso team è in grado di offrire.
Pertanto è necessario tenere sempre a mente che se non si hanno a disposizione le giuste persone con le giunte competenze è altamente probabile che il progetto non proseguirà come previsto.
4. Comunicazioni inefficaci
È spesso il segreto di un team vincete: una comunicazione funzionale e produttiva. Ma cosa accade quando le persone non comunicano, seppur all’interno di uno stesso team? Molti dettagli ed eventuali modifiche del progetto non vengono trasmesse alle risorse di competenza e il rischio di consegnare un lavoro non aggiornato è pressoché inevitabile.
Una situazione altrettanto rischiosa accade quando le comunicazioni diventano troppe.
In questo caso, i messaggi importanti si confondono con quelli più marginali e la concertazione del team potrebbe spostarsi su elementi di poco conto, compromettendo anche in questo la riuscita dell’intero progetto.
Non è di certo semplice realizzare una comunicazione che funzioni, ma il segreto risiede nel documentare ogni comunicazione che viene rivolta al team e distinguere i messaggi per ogni risorsa messa in campo.
5. Una pessima gestione del rischio
Un altro grande errore commesso dalle agenzie è la pessima gestione del rischio che ogni progetto comporta. Un aspetto che richiede la conoscenza dei rischi, le competenze per gestirli e una strategia per mitigarli e ovviamente risolverli.
L’assenza di uno di questi elementi dinnanzi ad un rischio, potrebbe compromettere la realizzazione del progetto, avere un forte impatto sulle finanze disponibili ed infine, compromettere la credibilità della stessa agenzia.
Quale potrebbe una soluzione in questo caso?
La risposta è abbastanza semplice: analizzare i rischi non solo all’inizio del percorso, ma durante tutto lo svolgimento, tenendo sempre ‘a portata di mano’ una valida strategia come risposta ai rischi più plausibili.
6. La non misurazione del successo
Se è vero che gli errori e i fallimenti possono insegnare molto, vale lo stesso anche con i successi.
Infatti, un prodotto o un progetto ben riusciti possono offrire spunti di riflessione e valutazione molto interessanti.
Perché è utile per il team sapere che un progetto sta effettivamente funzionando?
In primo luogo, potrebbe migliorare l’umore, consolidando le dinamiche interne e motivando le risorse.
In secondo luogo, il successo e le dinamiche con le quali si palesa, potrebbe evidenziare nuove strategie ed eventuali lacune da colmare.
Siamo giunti alla fine di questa analisi degli errori più comuni e più diffusi soprattutto nelle agenzie nella gestione di un progetto.
Aspetti molto importanti da non sottovalutare e da tenere in considerazione per non farsi cogliere impreparati e per sapere disporre le giuste risorse al momento giusto.
Quale potrebbe essere un consiglio valido per poter evitare gran parte degli errori precedentemente elencati e per la creazione di casi di successo senza grosse difficoltà?
Utilizzare una piattaforma che possa offrire ed evidenziare ‘step by step’ lo sviluppo di ogni singolo progetto, per poter migliorare la comunicazione, il suo lavoro e l’elaborazione di ogni decisione per il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/05/6-errori-diffusi-nelle-agenzie-nella-gestione-di-un-progetto1.jpg600800Luca Cannarozzohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLuca Cannarozzo2023-08-09 11:45:162023-07-04 17:40:156 errori diffusi nelle agenzie durante la gestione di un progetto
In questo articolo parliamo di Travel Marketing. L’estate è sinonimo di tuffi in mare, lunghe camminate in montagna e gite fuori porta: con l’arrivo delle elevate temperature tipiche dell’estate italiana, il desiderio più forte per le persone è di dare un twist alla propria routine con piccole fughe o veri e propri viaggi.
La stagione turistica 2023 si prospetta già positiva per l’Italia: il rapporto “Tourism Forecast Summer 2023” di Demoskopika individua un incremento di flussi turistici con oltre 267 milioni di presenze e quasi 68 milioni di arrivi previsti durante i mesi estivi e prevede una spesa nel Belpaese di circa 46 miliardi di euro (+5.4% rispetto al 2022).
Inoltre, secondo il World Tourism Barometer di UNWTO (World Tourism Organization), il primo trimestre del 2023 ha registrato un aumento dell’86% di persone che hanno viaggiato a livello internazionale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sempre più frequentemente, le persone utilizzano le piattaforme digitali per “dar vita” alle proprie vacanze: in particolare, secondo un recente studio condotto da YouGov è la Gen Z in testa con il 39%, dato nettamente superiore se paragonato alle altre generazioni (ovvero dagli over-25 in poi: 29% in totale per il macro-gruppo comprendente Millennials, Gen Y e Baby Boomers).
Per esempio, i viaggi sono su Pinterest una delle categorie più gettonate, caratterizzati da una crescita continua di ricerche degli utenti in aumento del 29% rispetto al 2022.
Non è un caso che le persone tra i 18 e i 25 anni siano anche le più propense a fruire e fidarsi di pubblicità sui social media rispetto agli altri mezzi di comunicazione tradizionali.
Per i brand che si occupano di viaggi e turismo è quindi essenziale pianificare strategicamente le proprie campagne marketing e di comunicazione per catturare l’attenzione e “posizionarsi” nella mente dei consumatoriin modo distintivo, ottenendo così un vantaggio rilevante rispetto ai competitor.
I social network sono sempre più importanti per intercettare la propria audience di riferimento: accompagnano i futuri viaggiatori sin dal momento in cui iniziano a fantasticare sui propri futuri viaggi, aiutandoli poi nella pianificazione concreta della vacanza (per esempio, nella scelta dell’alloggio e dei tour) e seguendoli durante l’esperienza diretta nella destinazione tanto sognata.
Travel Marketing, da dove partire
Con l’approssimarsi del momento centrale della stagione turistica estiva, Ninja Marketing riflette su come i brand attivi nel mondo dei viaggi possano coinvolgere al meglio nelle proprie campagne il proprio pubblico grazie ai consigli di Saverio Schiano, Head of Sales for Italy Pinterest.
Qual è il consiglio n.1 che suggerisci nella creazione di una campagna di travel marketing?
Il travel marketing è un settore estremamente dinamico e competitivo.
Al fine di implementare campagne pubblicitarie e di marketing di successo, è necessaria la coesistenza di tre fattori chiave: una creatività distintiva, una strategia dagli obiettivi ben delineati ed un’ottima esecuzione.
Che si tratti di promuovere una destinazione, un servizio turistico oppure una tipologia di alloggio, è necessario realizzare un piano che segua fasi ben precise: la definizione della propria audience, la conseguente identificazione degli strumenti e delle tecniche da adottare, la creazione di contenuti e asset di qualità e il monitoraggio e la valutazione dei propri risultati.
Un follow-up finale su questi ultimi permetterà ai brand di approfondire ulteriormente il legame con i propri clienti e di far emergere aree di miglioramento per il futuro: si può e si deve sempre cercare di perfezionarsi, ma con gli insight giusti, è sicuramente più facile!
Come il focus delle campagne deve concentrarsi sulle persone?
Per conquistare chi sta cercando ispirazione in merito ai propri viaggi, è fondamentale in primis dare estrema importanza allo storytelling e ai materiali visivi che deve essere out of the box e al contempo autentico: in altre parole, la frase d’ordine è… think big!
Inoltre, è bene ricordarsi di focalizzare l’attenzione principale delle proprie campagne non tanto sui servizi e prodotti offerti, quanto sul consumatore finale.
Come? È importante porsi le domandegiuste prima di realizzare la campagna vera e propria, in modo da costruire la strategia più adatta ed allineare i messaggi che si sceglie di veicolare con le esigenze e i desideri del proprio pubblico (per esempio, la Gen Z predilige i viaggi focalizzati su esperienze di qualità e benessere personale, senza dimenticare il portafoglio).
Un consiglio da tenere a mente: eseguire regolari analisi di mercato relative ai propri competitor e tenere aggiornati i profili della propria base clienti è più fondamentale che mai nel settore turistico.
I trend di settore del Travel Marketing
I trend di settore costituiscono un elemento da tenere in considerazione?
Certamente, la comprensione dei trend di viaggio in un settore in continua evoluzione come il turismo consente alle aziende di avere una marcia in più per adattare i propri piani marketing e di comunicazione ed offrire esperienze di viaggio autentiche e memorabili, dando priorità anche ad una crescita sostenibile e inclusiva a beneficio delle persone e del pianeta.
Su Pinterest, conosciamo in anticipo le tendenze turistiche (ad esempio, quali saranno le destinazioni preferite della stagione) semplicemente grazie all’analisi dell’aumento delle ricerche sulla nostra piattaforma.
Come Pinterest può essere sfruttato dai brand del settore turistico?
Abbiamo recentemente lanciato un nuovo formato pubblicitario pensato appositamente per creare spazi pubblicitari in ambito travel sulla piattaforma, senza essere invasivi e rispettando le preferenze degli utenti: Travel Catalog.
Questo nuovo strumento permette ai brand di dare visibilità con facilità ai propri prodotti turistici sulla piattaforma tramite la creazione del catalogo (Pinterest trasforma poi automaticamente ogni annuncio in un Pin prodotto dinamico ed acquistabile).
A tal proposito, una business case di particolare successo è stata con LATAM Airlines Cile, una delle principali compagnie aeree dell’America Latina, che sfruttando i nuovi cataloghi viaggio è riuscita a generare un ritorno sull’investimento pubblicitario (ROAS) di 51,75; per di più, il 99% di questi acquisti è stato generato dopo che un annuncio è stato visualizzato senza la necessità di cliccare, a dimostrazione dell’effettivo impatto della strategia pubblicitaria utilizzata.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/07/travel-marketing.jpg6911061Pinteresthttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngPinterest2023-07-31 10:28:532023-08-01 11:31:13Come realizzare campagne di travel marketing a 360°
L’aumento dell’importanza dei social media e delle digital PR ha portato i brand a cercare marketing tips per raggiungere il successo e coinvolgere i propri clienti attraverso investimenti mirati.
Oggi per un brand è diventato essenziale essere presente ovunque il cliente possa cercarlo, sfruttando le opportunità di paid, owned ed earned media. Ognuna di queste tre categorie ha le proprie specificità ed offre opportunità di arrivare al target.
Marketer tips: partiamo dalle parole chiave
Negli ultimi anni il linguaggio del marketing si è evoluto fino a diventare un vero e proprio gergo, che ai più può a volte risultare ostico. Per ogni marketer che si rispetti è comune incontrare termini come paid, owned ed earned all’interno di una media strategy. Ma non diamo nulla per scontato e approfondiamo insieme questo tema. Ripartiamo dalle basi e da una panoramica sul significato di ciascun termine.
Paid media
Questa prima categoria include tutti i media che vengono attivati a pagamento. In questo calderone troviamo un’ampia forbice di canali: dall’adv tradizionale – stampa, annunci radiofonici e televisivi o i cartelloni pubblicitari -, a quello online con annunci sui social media o quelli sulle pagine dei risultati dei motori di ricerca, gli annunci display sui siti web. In parole povere: tutti gli spazi in cui un brand può pianificare la programmazione dei propri contenuti, dietro il pagamento di un fee concordato.
È lo strumento ideale per raggiungere un target specifico. Inoltre, permette di avere il controllo totale sui contenuti che vengono creati o approvati dal brand prima della messa online.
In Owned includiamo tutti i canali di proprietà del brand: dal sito web, ai post del blog, i social media e l’email marketing.
Si tratta di un mix potente all’interno di una strategia di marketing perché è possibile, attraverso un lavoro di storytelling e creazione dei contenuti, controllare completamente chi li vede, attraverso l’analisi degli insight o degli analytics.
Infatti, se è necessario prevedere un budget per i contenuti a pagamento e non è possibile controllare quelli guadagnati (earned), d’altro canto è sempre possibile creare contenuti per raggiungere il target in maniera organica.
Gli Earned media, infine, sono tutti i media “guadagnati”, attraverso una strategia di comunicazione ed il lavoro di PR e digital PR.In poche parole, è quando altre persone parlano di un brand senza ricevere per questo un compenso: influencer, giornalisti, PR, ma anche review spontanee oppure brand lover che condividono spontaneamente i contenuti.
Sebbene non sia al 100% sotto il controllo dei marketers, è decisamente lo strumento più utile a creare brand awareness. L’84% delle persone infatti si fida delle raccomandazioni di amici, familiari o KOL (Key Opinion Leader), piuttosto che di altri tipi di media marketing o adv.
È sicuramente interessante vedere che tra le fonti più affidabili (al 3° e 4° posto) vi siano i siti di pubbliredazionali con il 55% dei consensi (+7% rispetto al 2013) e i siti internet aziendali con il 53% (+9%). Entrambe le fonti sono caratterizzate da un’elevata densità di informazioni.
Marketer tips: come integrare le tre leve?
Una volta chiarito il significato dei termini, appare evidente come ognuno di questi tre tipi offra ai marketer una vasta gamma di approcci e canali. Se in passato sono stati i paid media a farla da padrone, assistiamo ad un cambiamento che porta ad una sempre crescente importanza dei cosiddetti earned media, in parallelo ad una maggiore attenzione nella gestione dei canali di proprietà.
Diventa quindi importante pianificare gli obiettivi del brand ed avere ben chiaro in mente il target da raggiungere, per andare a comporre la migliore strategia possibile integrando le PR (earned media), l’influencer marketing (che può appartenere a tutte e tre le categorie), SEO (owned), in una campagna di marketing multipiattaforma.
Non esistono due individui perfettamente uguali, e lo stesso discorso si applica anche ai brand. È per questo essenziale conoscere le caratteristiche, i punti di forza, le opportunità e le debolezze del proprio brand per andare a pianificare al meglio la propria media strategy.
I paid media possono aiutare il brand a posizionarsi, andando ad intercettare un determinato target attraverso il canale più adatto;
I canali di proprietà offrono invece la possibilità di stabilire e consolidare un dialogo con il target già raggiunto, trattenendone l’attenzione attraverso lo storytelling e il content marketing;
Le PR ed in generale gli earned media consentono di lavorare sul passaparola, la più antica ma sempre attuale leva che permette di andare a costruire la credibilità del brand.
Con queste premesse è tuttavia doveroso ricordare come non esista una ricetta comune. Ogni brand deve trovare la sua strada attraverso un percorso fatto di prove e di errori, aggiustando di volta in volta il tiro.
Conoscere il proprio target
«Se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie» diceva in “L’arte della guerra” Sun Tzu, generale e filosofo cinese. Il più antico testo di arte militare, ha influenzato anche il marketing, e ci riporta all’importanza di individuare il nostro consumatore tipo per trasformarlo in un cliente.
Dalla conoscenza del proprio target deriva a cascata la definizione del marketing mix dell’azienda. Questo ci permette allo stesso tempo di individuare le giuste strategie per raggiungere gli obiettivi di business prefissati.
Marketer tips: prova, fallisci, prova ancora
Una volta delineata la campagna di marketing, è importante misurare l’andamento degli investimenti attraverso l’analisi degli insight e dei KPI. Questo consente di valutarne il successo, le eventuali debolezze e i punti di miglioramento che permetteranno di aggiustare il tiro e fare meglio in futuro.
È forse questo l’elemento più importante di una media strategy: non avere l’ambizione che tutto vada per il meglio, ed anzi sfruttare il fallimento come un’occasione per migliorarsi e trovare mix di investimenti più funzionali al proprio brand.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/07/marketer-tip_1.jpg427640Kumikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKumiko2023-07-27 10:29:452023-07-31 10:29:59Marketing tips: differenze tra paid, owned ed earned media
Per funzionare sui social media non basta soltanto avere una buona strategia se non hai degli ottimi contenuti. Avere ottime capacità di copywriting per social media è fondamentale per raggiungere il tuo pubblico di destinazione.
Infatti, non si possono copiare e incollare i contenuti su tutti i social, ma bisogna sempre considerare su quale canale stai comunicando, qual è il tuo target di riferimento, quali sono i limiti di carattere e quali formati usare.
Ma in cosa consiste il copywriting e perché è così importante per i social media? Ecco 10 consigli su come scrivere copy efficaci.
Come affermò Peter Barry «la pubblicità si basa sulla comunicazione. E non importa che sia fatta di immagini o di parole purché sia semplice. Checché ne possiate pensare chiunque può scrivere un buon testo lungo. Pensate al vostro lavoro non come a quello di chi scrive parole, ma di chi le evita. Non state scrivendo un romanzo o un poema».
Dunque il copywriting si occupa di scrivere un testo a scopo pubblicitario o di marketing.
Il copy, ossia il contenuto scritto, ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del marchio e di convincere il pubblico a compiere un’azione.
Il copywriter, oltre ad essere creativo, deve sapere perfettamente qual è il tono di voce con cui parla il brand su ogni canale e a chi si sta rivolgendo.
Copywriting per social media, cosa sapere prima di iniziare a scrivere
Non puoi iniziare a scrivere un buon copy se prima non hai formulato le domande giuste.
Questo perché ogni brand ha la sua copywriting strategy e il suo linguaggio. Conoscere il proprio pubblico e analizzare i propri competitor è il primo step da attuare prima di prendere la penna in mano.
Identificare le tue Buyer personas significa sapere a chi deve parlare il tuo testo e a chi stai rivolgendo il tuo messaggio. Quando conosci il tuo pubblico è più semplice decidere su quali social agire e in che modo.
In tal senso è utile rispondere ad una serie di semplici domande che possono aiutarti a focalizzare meglio il tuo approccio copy:
Che tipo di contenuti vorrebbe il pubblico del tuo brand?
A quali nicchie si rivolge il tuo marchio?
Cosa stanno facendo bene i tuoi competitor? Cosa sbagliano?
Quale tono di voce usano?
Fare un’analisi di benchmark permette di scoprire quali sono i contenuti per i social che performano meglio per il tuo pubblico e il tuo mercato, oltre ad approfondire quali sono le conversazioni di tendenza per scoprire informazioni sul tuo target.
Prima di metterti a scrivere realizza la tua style guide, costruendo una voce autentica e distinta che ti permetterà di migliorare la brand awareness della tua azienda, di fidelizzare la tua audience e di differenziarti dalla concorrenza.
In questa guida riassumi tutto ciò che riguarda il copywriting, dalla grammatica al tono di voce, fino a come affrontare la scrittura sulle diverse piattaforme. Per realizzarla consulta tutti i team creativi e di marketing, oltre al brand strategist e al social media manager.
A questo punto è finalmente arrivato il momento di mettere in pratica 10 consigli per realizzare copy che funzionano per i tuoi social.
Pensare ogni volta a contenuti originali può essere molto difficile.
Trasforma i tuoi post migliori in modelli così da risparmiare tempo e replicare il successo. Parti dai dati, analizza la creatività che ha performato meglio e rendila un format.
2. Utilizza tutti i contenuti
Ricicla, ricicla, ricicla.
Non farti sfuggire l’occasione di usare i contenuti redatti per altri canali ma adattali alla tua strategia social.
Ad esempio, prendi un articolo di blog e trasformalo in un carosello per Instagram o in una quote per Facebook. Non sprecare contenuti che funzionano per il tuo pubblico.
3. Aggancia il tuo pubblico
Ogni giorno siamo sottoposti ad una miriade di contenuti e di informazioni.
Per questo motivo è fondamentale trovare il tuo gancio per tenere l’utente incollato ai tuoi post e conquistare la moneta di scambio più importante: l’attenzione.
Il copy dovrebbe sempre incentivare la connessione con il brand e non essere mai noioso, spingersi verso un modo di parlare interessante e curioso senza mai cadere nel clickbait.
Cerca il tuo modo di comunicare caldo ed empatico, sempre incentrato sull’autenticità. Prima di scrivere un copy chiediti cosa ti farebbe venire voglia di rimanere a leggere quel post e cosa ti spingerebbe ad interagirci.
Parla alla tua comunità in maniera chiara ed accessibile per rendere la tua comunicazione più inclusiva. Per farlo bastano poche semplici accortezze:
Rendi gli hashtag facili da leggere: usa le maiuscole all’inizio di ogni parola. Esempio: #NinjaMarketing;
Evita di scrivere in CAPS LOCK: il maiuscolo su tutto il testo potrebbe far interpretare agli screen reader quelle parole come un acronimo e questo potrebbe interrompere l’esperienza dell’utente;
La prima volta che usi un acronimo, scrivilo per intero. Sarà più semplice comprenderlo le volte successive;
Scrivi in un linguaggio comprensibile: chiunque deve poter capire quello che scrivi;
Evita frasi ripetitive e ridondanti;
Le informazioni importanti devono essere sempre all’inizio del copy;
Menzioni e hashtag sono preferibili alla fine di un copy.
5. La voce attiva è sempre meglio
Usare la forma attiva delle frasi rende i contenuti più chiari perché riescono ad attirare l’attenzione del pubblico. Sui social è sempre meglio realizzare copy concisi e fruibili.
Lo sappiamo bene, i contenuti sui social devono essere brevi e di facile comprensione. Il tempo a disposizione per far leggere un contenuto agli utenti è davvero poco, proprio per questo si favoriscono copy di poche righe.
Ma bisogna anche considerare che, in alcune circostanze e su alcuni social in particolare, il pubblico desidera leggere maggiori informazioni e ama approfondire certi temi.
Su LinkedIn, ad esempio, il tuo brand può utilizzare post più lunghi per garantire una maggiore conoscenza di un tema o per creare contenuti avvincenti, capaci di generare connessioni con l’audience.
7. Incentiva l’azione con CTA mirate
Non confondere gli utenti con troppe call to action da compiere all’interno del tuo post. Poche richieste di azioni ma precise ti garantiranno ottimi risultati.
Cosa deve fare il tuo pubblico? Quale azione gli stai chiedendo di compiere e qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere attraverso quel post? A partire da queste domande struttura la tua CTA e fai in modo di convincere il tuo pubblico a farla.
Per esempio, all’interno di un post su Instagram, puoi chiedere all’utente di visitare il tuo sito usando la frase “scopri di più nel link in bio”.
8. Analizza i dati
Il lavoro del copywriter per i social media non finisce al momento della pubblicazione del post.
Infatti, la parte più importante è raccogliere i risultati raggiunti dai contenuti per comprendere quali sono stati quelli più performanti e per adottare la migliore strategia in quelli successivi.
Impara ad analizzare quali argomenti generano più consapevolezza, quali sono le lunghezze dei post che sono andati meglio, quali sono le CTA con maggiori conversioni.
9. I bisogni delle persone sono al centro dei tuoi copy
Non ignorare di cosa ha bisogno il tuo pubblico.
Soltanto con questa conoscenza potrai creare una narrazione in grado di generare consapevolezza su quella necessità e generare un percepito maggiore rispetto al tuo brand.
Accompagna l’utente nella scoperta di cosa gli serve e cosa potrà risolvere l’uso del tuo prodotto o del tuo servizio.
10. Ispira il tuo pubblico
Un buon copy non ha la finalità di vendere un prodotto ma di ispirare le persone.
Come diceva David Ogilvy, uno dei più grandi pubblicitari di sempre fondatore dell’omonima agenzia, «quel che si dice è molto più importante di come lo si dice»,
Le persone hanno bisogno di suggestioni, di emozioni, di visioni e il copywriting per i social media può offrire tutto questo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/07/copywriting-per-social-media.jpg573860Silvia Tassonehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSilvia Tassone2023-07-26 11:24:382023-07-28 10:16:4610 consigli per un copywriting efficace sui social
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