Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
L’argomento di questa puntata è dedicato a come utilizzare SEOZoom per svolgere SEO audit efficaci , interpretare i dati per individuare opportunità di ottimizzazione e implementare azioni concrete per aumentare il traffico organico del sito.
A parlarne con noi Elisa Contessotto, SEO e Formatrice, SEOZoom.
Non perderti i punti salienti del webinar:
Come usare SEOZoom
Svolgere analisi SEO
Costruire un SEO Audit
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/1920x1080-antearticoli-–-24.jpg10801920Marian Pascariuhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarian Pascariu2023-04-18 15:31:242023-04-18 15:31:24Fare un SEO Audit con SEOZoom
Introdotto nel 1940, Fanta non è solo il secondo marchio più storico di The Coca-Cola Company, ma anche il suo secondo brand più grande al di fuori degli Stati Uniti.
Questo mese Fanta ha annunciato il cambio della sua global brand identity.
La riprogettazione ha l’obiettivo di ritrovare la giocosità nel mondo, attraverso design luminosi e audaci che invadono la routine quotidiana.
Il concept del rebranding di Fanta
La nuova identità del marchio vuole ispirare le persone a trovare il divertimento nella vita di tutti i giorni, rendendo giocoso ogni momento in maniera semplice e con un look che rimane inconfondibilmente Fanta.
Sebbene il suo sapore principale sia l’arancia, Fanta è disponibile in oltre 100 gusti in tutto il mondo e sono oltre 180 i mercati in cui è disponibile.
In precedenza, l’identità del marchio e il suo sistema di packaging esistevano in diverse accezioni a seconda dei mercati.
A partire da quest’anno il marchio inizierà a essere unico in tutto il mondo, grazie al lavoro del team Coca-Cola Global Design e alla collaborazione con diverse agenzie tra cui Jones Knowles Ritchie che nello specifico si è occupata del refresh dell’identità e del packaging.
Il nuovo logo e la tipografia personalizzata incarnano la presenza e la personalità di Fanta. La nuova veste porta a un livello superiore lo stile pop già insito nel brand.
Cambia il colore principale del brand
Cambio di rotta sull’arancione, nella nuova versione il blu diventa il colore primario e dominante nell’universo Fanta.
Le varie declinazioni di sapore risultano efficaci, soprattutto l’ombra blu del logo funziona con ogni colore lanciato.
Il sistema di colori del marchio è composto da colori unici e facilmente identificabili che forniscono al marchio una gamma infinita di possibilità di gusto.
Il sistema grafico, ispirato al nuovo logo dinamico, aiuta Fanta a infondere giocosità.
Il nuovo monogramma di Fanta
I disegni, realizzati in collaborazione con l’illustratore brasiliano Lucas Wakamatsu, e la fotografia fungono da strumento importante che dà vita a un Pop of Fun-ta.
L’enfasi è posta sull’estetica dei mixed media, sull’imperfezione e sullo storytelling, per creare un punto di vista distintivo, destinato ad attirare l’attenzione attraverso una sorta di disordine visivo.
Nell’ultima iterazione, il logo lascia cadere la sagoma e la foglia arancione. Questo passo risulta abbastanza efficace dato che Fanta esiste in tanti altri gusti che non sono arancioni. Non avere quella limitazione visiva aggiorna il marchio e lo porta a un livello successivo.
Via anche il sottile sorriso come dettaglio della seconda “A”. Anche le ombre interne sono scomparse. Nel complesso, le linee e gli angoli sono stati ridefiniti per produrre un marchio più maturo ma non per questo meno divertente.
In altre applicazioni, c’è un chiaro senso di divertimento ed effervescenza che sfrutta le numerose risorse in gioco nell’identità, dal carattere tipografico alle illustrazioni, alla grafica esplosiva che può essere composta in tanti modi diversi.
Come Coca-Cola e Sprite, la nuova confezione di Fanta mantiene un approccio relativamente minimal e pulito, con logo posizionato nella parte superiore della lattina. I protagonisti indiscussi dei nuovi pack sono soprattutto i colori brillanti.
In questa settimana di aprile che ha ospitato il terzo appuntamento del Ninja Wrap Up, abbiamo provato a riportare gli individui al centro e a enfatizzare il loro bisogno di sentirsi parte di un gruppo e diventare una community, grazie alla partecipazione di Bernard Cova, sociologo e marketer di grande spessore.
Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.
Secondo Cova, grazie al Marketing Tribale ci si distacca dalla visione economicaper avvicinarsi a quella antropologica, dove al centro sono posti gli individui ed il bisogno di riconoscimento e autodeterminazione all’interno della comunità.
“I brand forti sono quelli che possono contare su una community“, ha detto. “L’argomento centrale non è più creare delle comunità, ma come monetizzare le comunità che esistono“. Ascolta qui un breve estratto del suo intervento.
Tra gli ospiti dell’appuntamento, anche Carlotta Calegari, WeRoad Community & Marketing Specialist, Ignazio Morici, Marketing Manager Power2Cloud e Gianluca Perrelli, CEO Buzzoole. Iscriviti qui per rivedere il Wrap Up.
Notizie da Twitter: licenziati 6500 dipendenti
Da quando Twitter è stata acquisita da Musk a fine ottobre 2022, sono stati licenziati circa 6.500 dipendenti. Quasi i tre quarti dello staff. A riferirlo è lo stesso patron di Tesla, in un’intervista alla Bbc, in cui Musk, ha difeso le sue scelte: “Twitter sarebbe andato in bancarotta se non avesse tagliato i costi immediatamente. Non è una situazione indifferente: perché se l’intera nave affonda, allora nessuno avrà un lavoro“.
Notizie della settimana: Open AI, fino a 20 mila dollari per scovare bug
Una volta appurato il bug, l’organizzazione si impegna a pagare premi fino a 20 mila dollari in caso di vulnerabilità importanti.
Le aziende vogliono dipendenti influencer
L’influencer professionista potrebbe presto diventare un lavoro per il quale è possibile candidarsi presso alcune aziende. Lo riporta Forbes citando alcuni esempi illustri:
Cisco sta offrendo una formazione a tutti i suoi 83.000 dipendenti affinché agiscano come influencer di talento, e permette persino ai lavoratori di occuparsi dei social aziendali per un giorno.
United Airlines ha un team di 50 influencer interni, che vanno dagli assistenti di volo agli addetti ai bagagli.
Ericsson forma i dipendenti su come ottenere più follower e come realizzare video.
Un fenomeno da non sottovalutare se si pensa che il 57% delle persone in cerca di lavoro utilizza i social media per scoprire le aziende.
Una città virtuale popolata con l’intelligenza artificiale
I ricercatori di Google e della Stanford University hanno spiegato in un documento del 7 aprile di aver costruito una città virtuale popolata da “agenti generativi” addestrati da ChatGPT. Lo scopo dello studio – che deve ancora essere sottoposto a revisione – era quello di creare una piccola società interattiva di robot AI ispirati a giochi di simulazione di vita come The Sims.
La società di 25 robot di intelligenza artificiale è stata osservata mentre si svegliava, cucinava la colazione, andava al lavoro, a pranzo con gli amici e organizzava persino una festa.
Alibaba lancia nuova alternativa a ChatGpt
Si chiama Tongyi Qianwen, che letteralmente significa “verità da mille domande”, ed è un software LLM (cioè Large Language Model) pensato come assistente personale che può redigere lettere, pianificare itinerari di viaggio e consigliare sugli acquisti.
Inizialmente sarà integrato in DingTalk, l’app di messaggistica utilizzata dai dipendenti di Alibaba. e potrà operare in lingua cinese e inglese.
I dati europei a rischio su TikTok
Chi usa TikTok può essere vittima di spionaggio di dati? Secondo molti (inclusa la UE) sembra di sì. Sul tema, abbiamo intervistato Lorenzo Castellani, politologo e professore di Storia delle Istituzioni Politiche all’università LUISS Guido Carli.
Secondo quanto riportato recentemente da Reuters, alcuni lavoratori dell’azienda avrebbero condiviso immagini sensibili registrate dalle auto dei clienti. Le registrazioni private delle telecamere, catturate dalle auto, sarebbero state condivise nelle chat room interne.
Ma l’azienda si difende: “Le telecamere sui veicoli hanno il solo scopo di assistere la guida e sono progettate da zero per proteggere la privacy. Tutte le registrazioni effettuate rimangono anonime”.
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/griglia-immagine-di-copertina.jpg427854Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-17 12:09:442023-04-19 09:39:39Bernard Cova, i licenziamenti di Twitter, i video rubati di Tesla e le altre notizie della settimana
Il terzo appuntamento del Ninja Wrap Up – l’evento mensile con un condensato delle notizie più “scottanti” del mese che per essere un Ninja del Digital devi assolutamente conoscere – è dedicato al Marketing Tribale e al modello di business in Subscription.
Questi alcuni degli interventi che troverai:
? I take away dei marketer per il mese di marzo con Fabio Casciabanca, Managing Editor Ninja Marketing
? Il ruolo delle brand community nella toolbox dei marketer con Bernard Cova, Professore di Sociologia del Consumo e Marketing
? Da Ninja Marketing a Ninja: evoluzione di una brand tribe con Mirko Pallera, CEO e founder Ninja
? I fattori di successo del Community Management con Carlotta Calegari, WeRoad Community & Marketing Specialist
? Dietro le quinte di una Subscription Strategy con Ignazio Morici, Marketing Manager Power2Cloud
? Convertire una nicchia di interessi in micro-community con Gianluca Perrelli, CEO Buzzoole
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/intro-wu1-–-4.png10801920Marian Pascariuhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarian Pascariu2023-04-17 10:03:552023-04-19 09:42:36Da Brand Tribe a Subscription: trasforma una community in abbonati
La primavera si sta facendo largo ed insieme a lei anche i brand fanno fiorire le loro creatività: si affacciano le pubblicità più belle di marzo e promettono una stagione molto intensa.
Grandi brand e brillanti campagne per deliziarci e destarci dal torpore invernale e dalla eco del quasi dimenticato Super Bowl.
BARILLA AL BRONZO | Lady and The Trump
Il rituale della condivisione di un piatto di pasta non poteva trovare ambientazione migliore.
Il romanticismo la fa da padrona mentre due innamorati attraversano la città, seguiti dalle loro ombre canine, per gustare il miglior piatto di spaghetti. E il ristorante Tony’s guidato dallo stellato chef Davide Oldani è proprio lì, nascosto discreto l’angolo, discreto, appartato e anche un po’ spartano.
Si apparecchia l’amore in attesa di un bacio rubato: ed è un impeccabile piatto di spaghetti a metterci lo zampino. L’italianissimo brand di pasta (e l’italianissima Publicis-Le Pub) celebra così il centenario di Disney, con un omaggio al cartone animato Lilli e il Vagabondo, versione umana e versione Barilla Al Bronzo.
ADIDAS | The Ridiculos Run
Adidas da una sua ricerca globale condotta su un campione di circa 5000 donne, afferma che il 92% di loro che pratica jogging non sente la città come luogo sicuro. Non siamo nuovi a questo condiviso timore.
Molte donne, infatti, non vivono con libertà questa attività in quanto esposte a molestie verbali e fisiche. Ed è questo che il brand ci racconta nel suo spot: donne che affrontano prima della preparazione fisica quella psicologica.
Tutto questo è ridicolo, una corsa ridicolaa cui le donne non devono più sottomettersi. Adidas espone l’esigenza di una rivoluzione sociale in cui soprattutto gli uomini sono chiamati a partecipare attivamente al cambiamento verso una reale parità delle opportunità.
COCA-COLA | Masterpiece
Tra le pubblicità più belle di marzo troviamo il capolavoro di Coca-Coca, letteralmente.
Un viaggio dell’iconica bibita tra le più celebri opere d’arte nelle diverse epoche; saltando dal suo autoritratto pop composto da Andy Warhol e rimbalzando di mano in mano dai personaggi di opere classiche e contemporanee che si fanno tridimensionali e prendono vita per ispirare la creatività di giovane studente.
Un viaggio di connessione e condivisione che rientra nella campagna più generale The Real Magic e che ritroviamo in ogni dettaglio artistico nella Gallery
L’insieme dei dipinti inclusi nello spot è affiancato alle opere di creatori emergenti provenienti da Africa, India, Medio Oriente e America Latina.
DOM PÉRIGNON x Lady Gaga | The Labor of Creation
La ricerca e l’accuratezza della lavorazione dello champagne millesimato sono ben rese in questo spot, la cui protagonista è Lady Gaga. Alternanza di luci e ombre, corpi in armonica sincronia e l’Abbazia francese di Hautvillers a far da sfondo all’elegante coreografia.
Una danza che vuole esprimere il desiderio di osare ed oltrepassare i confini, proprio come vuole mostrarsi Dom Pérignon.
Per la campagna hanno collaborato il fotografo e maestro della luce Mario Sorrenti, il regista Woodkid e il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui.
CEREAL SURREAL | OOH Campaign
I brand di cereali inglesi lancia una campagna OOH sfruttando i grandi dello sport. Sì, sfruttando.
Perché in realtà i nomi delle celebrità scritti a caratteri cubitali sui poster corrispondono a quelli di persone omonime. Una campagna ironica che attira l’attenzione sul prodotto grazie alla notorietà dei personaggi ”I cereali ufficiali di Ronaldo” ma che ci strappa un sorriso finale con la confessione della verità “Probabilmente non lo stesso Ronaldo che pensi tu”.
APPLE PODS | Quiet The Noise
Esiste rumore più bello di quello dei propri pensieri? Ogni cosa scompare.
Il trambusto e il caos della città spariscono mentre siamo assorti nei pensieri accompagnati dalla nostra musica preferita. Apple per la presentazione dei suoi nuovi Pods centra in pieno il concetto.
Nello spot, la cover di Pixies“Where is my mind?” ci guida attorno ad una città apparentemente tranquilla e priva di rumori ma che torna a farsi sentire in tutta la sua confusione una volta sfilati i Pods.
Apple ci azzecca sempre.
PHILIPS | The Dilemma
La rasatura entra in una diversa dimensione, anzi, in una diversa epoca. Radersi o non radersi, questo è il dilemma per il vero uomoshakespeariano che impugna il nuovo rasoio Philips. E che davanti ad un quesito così amletico non può che essere sbeffeggiato sarcasticamente dalla sua disillusa dama.
Philips propone anche un secondo spot, in cu il rasoio questa volta assurge al compito di dover depilare i “gioielli” del re. Impresa regale, di estrema precisione e sotto l’occhio vigile di due particolari sudditi guardoni.
MCDONALD’S | Live The Child Within This Ramadan
Tra le pubblicità più belle di marzo troviamo anche quella di Mc Donald’s. Marzo è stato, per i musulmani, il mese del Ramadan. Il famoso brand per l’occasione e con la sua nuova campagna incoraggia gli adulti ad ispirarsi alla purezza dei bambini e dedicarsi ad azioni altruistiche.
Gentilezza, benevolenza e sincerità nei gesti per far crescere l’amore e il sentimento di condivisione tra le persone: non solo nel Mese Santo e non solo per i musulmani.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/pubblicita-marzo-philips-ninja-marketing-1.jpeg6001200Urania Frattarolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngUrania Frattaroli2023-04-14 12:00:462023-04-14 09:55:15Le 8 pubblicità più belle di marzo: Barilla, Coca-Cola, Philips e altri big brand
Le aspettative delle persone in merito alla privacy e al modo in cui i loro dati vengono utilizzati e condivisi online sono cambiate.
E questo cambiamento si riflette anche nel modo in cui le persone e la società si aspettano che la loro privacy venga protetta nel corso delle loro esperienze online.
Compiere i primi passi per rispondere alle attuali aspettative sulla privacy può essere complesso, soprattutto per le piccole imprese. Ma anche le PMI possono continuare a migliorare le loro prestazioni pubblicitarie proteggendo la privacy delle persone.
Con la strategia giusta e le tecnologie di tutela della privacy in atto, è possibile continuare a raggiungere i propri clienti con annunci pertinenti, e allo stesso tempo misurare i risultati, anche facendo meno affidamento sui cookie di terze parti.
Ecco alcuni consigli per iniziare:
Informarsi sul panorama normativo nel proprio mercato
È importante cercare quali normative sulla privacy si applicano a una specifica attività e richiedere una consulenza legale per rimanere aggiornati sull’evoluzione del panorama normativo.
Utilizzare i dati proprietari per definire la strategia pubblicitaria
I dati proprietari sono informazioni che i clienti hanno acconsentito a fornire alle aziende, come un indirizzo email o un numero di telefono, che quindi le aziende raccolgono e possiedono direttamente.
Costruire relazioni dirette con i propri clienti sulla base di dati di prima parte raccolti in modo responsabile aiuta a comprendere meglio le esigenze dei propri clienti e a offrire una migliore customer experience, che può aumentare le prestazioni.
Aumentare i propri dati proprietari con il giusto scambio di valore
È importante costruire un rapporto di fiducia con i propri clienti mantenendo i loro dati al sicuro, per questo è necessario rendere le politiche sulla privacy chiare e accessibili, ed essere trasparenti su come vengono utilizzati i dati dei propri clienti.
Quando utilizzate le piattaforme pubblicitarie di Google, assicuratevi che le persone abbiano dato il consenso all’utilizzo dei dati personali per la personalizzazione degli annunci in base alle Norme relative al consenso degli utenti dell’UE.
Questi sono alcuni modi in cui un’azienda può costruire un rapporto di fiducia con i propri clienti, che scelgono così di condividere le proprie informazioni (informazioni che sono quindi dati di prima parte per l’azienda) perché percepiscono un chiaro scambio di valore. Per esempio:
Avere accesso anticipato ai lanci di prodotti
Ricevere suggerimenti sui contenuti o sui prodotti
Ricevere una notifica quando un articolo è di nuovo disponibile
Accedere a programmi fedeltà che offrono premi o vantaggi esclusivi
Investire in soluzioni pubblicitarie incentrate sulla privacy
Con le tecnologie di tutela della privacy di Google per la pubblicità online è possibile generare dei dati proprietari aggiuntivi, basati sui visitatori del sito web della propria azienda.
Le soluzioni elencate di seguito lavorano insieme per creare e recuperare il maggior numero possibile di dati di prima parte, sempre rispettando le scelte sulla privacy espresse dai visitatori del vostro sito, utilizzando soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per colmare le lacune di misurazione.
Questi strumenti possono aiutare le imprese a raggiungere più clienti e ottenere un quadro più accurato dell’impatto delle loro attività, anche quando sono disponibili meno dati.
Iniziare con una solida infrastruttura di tagging: i tag sono il fondamento della misurazione incentrata sulla privacy. Il tagging a livello di sito, utilizzando il tag di Google o Google Tag Manager, consente di utilizzare al meglio i dati che i clienti condividono con l’azienda inserendo cookie di prima parte sul sito web dell’attività per misurare le conversioni.
Abilitare una misurazione delle conversioni più accurata: le conversioni avanzate per il web aiutano a migliorare l’accuratezza della misurazione delle conversioni aumentando la quantità di dati proprietari osservabili che il tag Google può raccogliere.
Recuperare le conversioni perse a causa delle scelte di consenso: nei luoghi in cui sono necessari i banner per la raccolta del consenso, come lo Spazio economico europeo e il Regno Unito, la Modalità di consenso regola il comportamento dei tag del sito in base allo stato del consenso delle persone e ne tiene considerazione nella misurazione del rendimento della campagna.
Utilizzare l’analisi per informare la strategia di marketing: la nostra ultima soluzione di analisi, Google Analytics 4, è progettata per rimanere al passo con un ecosistema digitale in continua evoluzione. Google Analytics 4 utilizza modelli avanzati basati sull’intelligenza artificiale per far emergere insights sui clienti direttamente dai dati proprietari dell’azienda – da app o da sito web – per aiutare così a migliorare la propria strategia di marketing.
Maggiori informazioni sono disponibili direttamente all’interno di Ads Privacy Hub; al suo interno, si può consultare anche il Marketing Privacy Planner, lo strumento ideato e sviluppato in Italia per supportare le imprese a sviluppare un piano di privacy per le loro attività di marketing.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/come-proteggere-la-privacy-delle-persone.jpg7151076Nicola Roviarohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNicola Roviaro2023-04-14 10:15:202023-04-17 12:09:11PMI e pubblicità online: proteggere la privacy delle persone passo dopo passo
Sembra passato un secolo dagli scandali di Cambridge Analytica, dalle polemiche sollevate da “The Social Dilemma” su Netflix, dal Cookiegeddon di iOS e dalla frenesia del GDPR. Eppure ogni volta sembra essere al punto partenza: se di male si è trattato, la cura (più regolamentazione, più leggi) spesso è stata peggio della malattia.
L’eccesso di Stato nella vita dei cittadini sembra avere preso il posto dell’invasività delle piattaforme, senza che ne siano conseguiti grandi scandali di massa. C’è un Paese dove tuttavia i confini tra il regime al Governo e le azioni delle grandi aziende “private” è sempre più labile e sottile.
La stretta della Cina ai business privati, la nuova via neo-maoista di Xi Jinping (rivelata anche nell’abbigliamento austero mostrato in più occasioni), ha contribuito di recente al crollo sui mercati di moltissimi big business di Pechino (Nio ed Ali Baba tra tutti).
Ovviamente siamo oltre il crony capitalism: siamo di fronte a un paradigma di controllo assoluto 2.0 ancora in gran parte da comprendere ed esplorare.
Ne abbiamo parlato con Lorenzo Castellani, politologo e professore di Storia delle Istituzioni Politiche all’università LUISS Guido Carli.
TikTok raccoglie i dati per conto del Governo cinese?
L’Unione Europea ha bannato TikTok per i propri dipendenti. Il Belgio lo vieta a ministri e funzionari federali, il rischio può esserci anche in Italia?
Sì, perché il social è presente ovunque e chiunque lo usi può essere vittima di spionaggio o furto di dati. Dunque è bene che i governi si proteggano da uno strumento di mercato, ma anche di spionaggio di un regime totalitario.
All’inizio di quest’anno il CEO di TikTok Shou Zi Chew è apparso al World Economic Forum di Davos e ha visitato Bruxelles per incontrare i politici europei.
In Belgio ha incontrato decine di di parlamentari europei e funzionari politici della Commissione europea in una sessione a porte chiuse al De Warande, un club d’élite situato vicino al Palazzo reale belga e all’ambasciata americana.
Ha scattato foto con politici di grande rilievo come Dita Charanzová, vicepresidente del parlamento europeo, e Andreas Schwab , che ha negoziato il Digital Markets Act, una legge per limitare il potere di mercato delle grandi aziende tecnologiche.
Interesting meeting with CEO Shou Zi Chew about how to strengthen the safety of #TikTok users, especially minors, and how to moderate content online. TikTok will have to work hard to meet #DSA rules soon. pic.twitter.com/shBzz8D9O4
Il problema sembra venga da una legge cinese che, di fatto, permette al governo di avere libero accesso a dati e informazioni di tutte le aziende (pubbliche e private) del proprio Paese.
È così. La Cina ha barattato l’arricchimento capitalistico di manager e imprenditori con un controllo e sfruttamento “politico” di tutte queste nuove tecnologie. In altre parole: tu imprenditore sei libero di guadagnare, ma io Stato decido come puoi farlo e cosa mi dai in cambio.
Si ripropone la questione dei social media che non sono piattaforme plurali ma sono editori. In questo caso, editori in mano a potenze straniere. Basterebbe esserne tutti più consapevoli: perché il problema viene evidenziato con TikTok e non con le altre big tech?
Perché nel caso di TikTok c’è un più evidente caso di spionaggio della più potente nazione al mondo non occidentale. Per gli altri social resta il problema della libertà di stampa e del free speech, ma si pone meno la questione spionaggio a fini strategici e competitivi.
Negli USA, il disegno di legge presentato da un gruppo bipartisan di senatori che potrebbe colpire TikTok è sostenuto dalla Casa Bianca. Conferirebbe al governo federale nuovi poteri per limitare, e potenzialmente vietare, le tecnologie della Cina e di altre nazioni designate come avversarie degli Stati Uniti. Un’azione del genere potrebbe essere a sua volta una limitazione della libertà di parola?
La libertà di parola può essere ristretta per questioni di Ragion di Stato verso un avversario esterno.
È sempre stato così. In questo caso poi si limiterebbe l’utilizzo di uno dei vari social a disposizione e non di tutti. Comunque esistono anche vie di mezzo al ban totale che possono concretizzarsi, come chiedere a TikTok di rispettare determinati standard di trasparenza e sicurezza. Li si vedrebbe se l’azienda è in condizione o meno di fornire rassicurazioni.
Il conto salato della lobbying in soccorso a TikTok. Uno sforzo sufficiente?
Secondo Politico , ByteDance (la società cinese proprietaria di Tik Tok) sembra abbia speso, solo negli Stati Uniti, più di 16 milioni di dollari in attività di lobbying dal 2019, assumendo dozzine di lobbisti e la celebre agenzia Crossroads Strategies.
Shou Zi Chew, prima di testimoniare davanti al Congresso degli Stati Uniti lo scorso 24 marzo, è stato preparato da assistenti del presidente Kevin McCarthy e dell’ex presidente Nancy Pelosi. Sembra avere ricevuto inoltre la consulenza di Andrew Wright, ex direttore della politica legale per la transizione presidenziale Biden-Harris e ora partner dello studio legale K&L Gates.
Our CEO, Shou Chew, shares a special message on behalf of the entire TikTok team to thank our community of 150 million Americans ahead of his congressional hearing later this week.
A Washington, solo nell’ultimo trimestre, circa tre dozzine di persone hanno fatto pressioni sul governo federale per conto di ByteDance e TikTok, inclusi ex senatori e membri della Camera.
Legittima tutela degli interessi economici o seconde finalità vicine agli interessi del Governo cinese? La performance al congresso di Zi Chew è sembrata, da molti analisti, un vero e proprio disastro in cui il CEO ha saputo rispondere alle accuse solo con risposte vaghe e generiche.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/privacy-tiktok.jpg552929David Mazzerellihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDavid Mazzerelli2023-04-13 10:56:542023-04-17 12:09:55TikTok, lobbying e spionaggio: forse non è solo un film
Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
L’argomento di questa puntata è dedicato a come utilizzare Looker Studio per raccogliere dati, progettare dashboard e generare report di marketing accattivanti.
A parlarne con noi Felice Carotenuto, Digital Analyst.
Il marketing tribale fa parte di quelle pratiche unconventional che hanno coinvolto le più innovative strategie rispetto agli approcci convenzionali.
Uno dei padri di questo filone è il sociologo Bernard Cova, professore di marketing presso la Kedge Business School di Marsiglia e già professore dell’Università Bocconi di Milano che insieme a Mirko Pallera e Alex Giordano, è autore del libro “Marketing Non Convenzionale. Viral, Guerrilla, Tribal e i 10 principi fondamentali del marketing postmoderno.”
Nel libro, Cova, Pallera e Giordano ci parlano di uno Sturm und Drang che rivoluziona i vecchi schemi di marketing kotleriani e si apre ad una nuova era creativa in cui le strategie si fondano su tecniche non convenzionali come quelle virali, le azioni guerrilla e tribali.
Bernard Cova è un marketer di grande spessore, considerato uno dei pionieri nel settore del consumo collettivo dagli anni ’90 che ha spianato la strada ad un diverso approccio al marketing basato più sul tribal e sul societing rispetto al tradizionale marketing di stampo anglosassone.
Ed il societing offre una nuova visione del consumatore che non è più percepito come il “target” da scovare e colpire, ma come una parte del dualismo cliente-brand che collabora in modo attivo nel processo dell’esperienza d’acquisto.
Bernard Cova al Ninja Wrap UP #3
Bernard Cova, uno dei papà del Marketing Tribale, terrà una Masterclass gratuita in esclusiva per la Ninja Tribe.
Il tema di questo nuovo appuntamento è: Da Brand Tribe a Subscription: trasformare una community in abbonati.
Mercoledì 12 aprile ti spiegheremo come valorizzare le relazioni tra gli individui e convertire una community in membership grazie al marketing tribale.
Partecipare è semplicissimo: basta registrarsi a questo link per essere tra i primi ad approfondire e sperimentare le più recenti novità del mondo digital.
Cos’è il Marketing Tribale di Cova
Siamo nel campo dell’unconventional e la strategia di marketing si propone di creare una comunità intorno al prodotto o al servizio che intende pubblicizzare.
Questo tipo di approccio è definito dai vari esponenti, tra cui il principale teorico del tribalismo è proprio Bernard Cova, come mediterraneo, in rottura rispetto al tipico approccio nord-americano.
Il focus nel marketing tribale si sposta dallo stabilire un legame biunivoco con il consumatore al conservare il legame tra i consumatori in cui l’importanza è attribuita al sentimento comunitario e alla necessità di stabilire relazioni sociali arcaiche che rimandano al concetto di tribù, supportandone la crescita e l’autoidentificazione.
La tribù è formata da un complesso trasversale di individui che pur mantenendo le proprie caratteristiche socio-demografiche, condividono emozioni ed interessi che girano attorno al concetto e agli ideali, distaccandosi dal materialismo vero e proprio del prodotto.
Ed in questo senso, il brand attraverso la sua espressione costruisce e potenzia i legami tra gli individui.
Questo approccio nell’ultimo decennio sta prendendo sempre più piede tra le aziende ed i brand si fanno portavoce di esigenze individuali e sociali in cui gli individui trovano la propria identità e la propria capacità di espressione.
La Fedeltà di Marca secondo Bernard Cova
Per Cova il punto centrale è la fidelizzazione al brand il cui ruolo è, dunque, quello di fungere da aggregatore di valori e stili di vita che rispecchiano l’unicità di ogni individuo.
Il tempo del prodotto al centro è terminato: la funzionalità, le caratteristiche di beneficio e differenziazione materiale lasciano il posto alle emozioni, all’espressione del sé e all’unicità del senso di appartenenza dell’individuo post-moderno.
Il prodotto acquistato non è più la risultante delle sue caratteristiche vantaggiose ma della rappresentazione di un insieme valoriale in cui il novo consumatore si rispecchia.
Un esempio è dato dall’acquisto di un oggetto che abbraccia una scelta di vita o una buona causa: non stiamo comprando il prodotto di per sé ma implicitamente acquistiamo un valore, un ideale, rappresentato dall’oggetto.
I braccialetti di plastica riciclata racconta dagli oceani e proposta dal brand 4ocean ne sono la prova.
Secondo Cova, grazie al marketing tribale ci si distacca dalla visione economicaper avvicinarsi a quella antropologica dove al centro sono posti gli individui ed il bisogno di riconoscimento e autodeterminazione all’interno della comunità.
In questo senso la scelta di acquisto di un prodotto raggiunge il grado più alto di fedeltà alla marca. Il legame costruito tra brand e individuo si dimostra solido e viene rafforzato (o demolito) dalla potenza relazionale della tribù.
Bernard Cova afferma inoltre che il marketing tradizionale one-to-one è individualistico ed in quanto tale è limitato poiché cerca una relazione con il consumatore senza tener conto della parte emozionale che non viene condivisa dai due lati.
Sempre più individui necessitano infatti di relazioni personalizzate incentrate sulle emozioni che vanno al di là della semplice vicinanza ed a cui il marketing tribale risponde creando e supportando relazioni tra più consumatori.
E qui il marketer ci fa notare le fondamentali differenze tra il marketing classico-individualistico e quello tribale: il primo lavora sulla relazione brand-cliente e sulla costruzione di una fedeltà cognitiva; il secondo invece lavora sulla relazione cliente-cliente e sulla costruzione da parte del brand di collegamenti a supporto dei clienti per creare una fedeltà affettiva.
Il Potere dei Collegamenti Social
In una strategia tribal, i social network hanno un ruolo importante: rappresentano una piazza virtuale in cui gli individui vengono coinvolti dal brand nella creazione di confronti e discussioni sul prodotto. Una comunità di individui che ha poteri fortissimi: può infatti trascinare nuovi individui nel flusso emotivo e quindi nella fidelizzazione al brand; allo stesso tempo può abbandonare il brand, come per l’effetto domino, se questo si dimostra incoerente con i valori espressi. Un lavoro molto duro per i brand che ancora di più oggi devono essere capaci di trasmettere trasparenza, coerenza e continui stimoli emotivi positivi.
Ma non solo: devono essere attenti al mood delle interazioni tra gli individui e attenti a supportare le azioni che le tribù intraprendono nei confronti dell’azienda.
I consumatori online difatti risultano più attivi, comunitari, partecipativi ed anche oppositivi.
La passione che li accomuna ad un brand si tramuta in uno scambio di competenze tali da trasformare le tribù in una forza capace di veicolare azioni di marketing, quasi più dell’azienda. Le tribù si autoproclamano garanti dell’autenticità del brand anche grazie alla condivisione delle proprie esperienze e sperimentazioni. Basti pensare alla nicchia degli Harley-Davidson lover o ai fanatici di Star Wars.
Questi ultimi, ad esempio, producono e si scambiano film amatoriali ispirati alla serie; l’azienda Lucasfilm invece di opporsi, premia la loro passione fornendo online contenuti video e audio da inserire nei film “fatti in casa”.
Relazioni emotive, condivisione di valori, intenti e supporto alla passione delle comunità: una rivoluzione che penetra affettivamente nell’anima dei consumatori, anzi delle tribù.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/Bernard-Cova-tribal-marketing.jpeg6001200Urania Frattarolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngUrania Frattaroli2023-04-11 17:05:572023-04-13 10:57:12Il marketing tribale secondo Bernard Cova: cos'è e come si fa
Tra le notizie della settimana spicca Midjourney, che ha deciso di bloccare le prove gratuite per il suo generatore di immagini.
Che c’entrino qualcosa le foto del Papa rapper o dell’arresto di Trump? Subito diventate virali, hanno sollevato un inquietante interrogativo: tra quanto non saremo più in grado di distinguere ciò che è vero da quello che non lo è?
Focus totale sulle AI: come sappiamo (ne abbiamo parlato qui), il Garante della Privacy ha imposto a ChatGPT lo stop al trattamento dei dati degli utenti italiani. In risposta, OpenAI ha sospeso il servizio, proprio adesso che singoli e aziende lo stanno integrando nei processi. Ma la soluzione, per molti versi, è a portata di mano (leggi qui).
E mentre il sentimento diffuso (vedi il sondaggio di Dentsu) è di maggiore trasparenza nell’uso dell’AI generativa, ammettiamolo, non abbiamo gli anticorpi per difenderci da un uso dell’intelligenza artificiale mirato a confonderci con false informazioni.
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Bill Gates: una pausa non risolverà le “sfide dell’AI”
Il co-fondatore di Microsoft ha dichiarato che gli appelli a sospendere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale non “risolveranno le sfide” che ci attendono. “È chiaro che queste tecnologie offrono enormi vantaggi… quello che dobbiamo fare è identificare le aree più complesse“, ha aggiunto Gates.
Il blocco di ChatGPT: l’impatto sulle aziende
L’interruzione del servizio da parte di OpenAI ha posto molte domande sul suo utilizzo in futuro. Gianluca Maruzzella, CEO e co-founder di indigo. ai ci ha detto che non tutto è perduto. Leggi qui l’intervista e ascolta cosa ha detto ai nostri microfoni.
L’importanza della trasparenza nell’AI generativa
Più di due terzi (70%) dei consumatori dichiara che i marchi dovrebbero rivelare quando l’IA è stata utilizzata per sviluppare prodotti, servizi, esperienze e contenuti.
Salesforce ha visto il fatturato globale crescere su base annua del 18% raggiungendo così i 31,4 miliardi di dollari. Ha contribuito significativamente anche l’Italia, che si conferma al quarto posto in EMEA per volume d’affari. Ascolta cosa ci ha detto Mauro Solimene, Country Leader di Salesforce per l’Italia.
Pagare di più per il packaging sostenibile
Secondo Ipsos, per le persone non esiste un materiale sostenibile universale: ciò che viene percepito come imballaggio più sostenibile varia tra plastica, vetro, cartone e metallo.
Le notizie sull’AI: Midjourney annuncia la fine del “prova gratis”
Dopo che le immagini false del Papa e di Trump hanno messo in subbuglio Internet, la piattaforma di intelligenza artificiale ha annunciato la fine delle prove gratuite.
L’azienda ha dichiarato che la decisione è dovuta a una “domanda straordinaria e all’abuso delle prove”.
Le dimensioni giuste per ogni social
Hootsuite ha creato anche quest’anno una guida delle dimensioni immagini social aggiornata al 2023. La trovi su Ninja.
La nuova identità visiva di Pepsi
Nell’anno in cui si celebra il suo 125° anniversario, il brand ha rivelato un inedito sistema di visual identity.
Le collaborazioni più belle di Heinz e Absolut Vodka
Heinz e Absolut Vodka uniscono il loro gusto per dare vita al nostalgico piatto “penne alla vodka”. Negli anni ’80, la ricetta spopolò diventando un piatto cult della cucina trendy del momento.
Mercoledì 12 aprile ti spiegheremo come valorizzare le relazioni tra gli individui e convertire una community in membership.
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/copertina-weekly.jpg428857Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-11 10:07:192023-04-12 10:07:09Il Papa rapper, ChatGPT, Pepsi e le altre notizie della settimana
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