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Looker Studio: crea dashboard e report di marketing

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è dedicato a come utilizzare Looker Studio per raccogliere dati, progettare dashboard e generare report di marketing accattivanti.

A parlarne con noi Felice Carotenuto, Digital Analyst.

Non perderti i punti salienti del webinar:

  • Data Visualization
  • Come connettere i dati
  • Costruire una dashboar

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Bernard Cova tribal marketing - ninja marketing

Il marketing tribale secondo Bernard Cova: cos’è e come si fa

Il marketing tribale fa parte di quelle pratiche unconventional che hanno coinvolto le più innovative strategie rispetto agli approcci convenzionali.

Uno dei padri di questo filone è il sociologo Bernard Cova, professore di marketing presso la Kedge Business School di Marsiglia e già professore dell’Università Bocconi di Milano che insieme a Mirko PalleraAlex Giordano, è autore del libro “Marketing Non Convenzionale. Viral, Guerrilla, Tribal e i 10 principi fondamentali del marketing postmoderno.

Bernard Cova

Nel libro, Cova, Pallera e Giordano ci parlano di uno Sturm und Drang che rivoluziona i vecchi schemi di marketing kotleriani e si apre ad una nuova era creativa in cui le strategie si fondano su tecniche non convenzionali come quelle virali, le azioni guerrilla e tribali.

Bernard Cova è un marketer di grande spessore, considerato uno dei pionieri nel settore del consumo collettivo dagli anni ’90 che ha spianato la strada ad un diverso approccio al marketing basato più sul tribal e sul societing rispetto al tradizionale marketing di stampo anglosassone.

Ed il societing offre una nuova visione del consumatore che non è più percepito come il “target” da scovare e colpire, ma come una parte del dualismo cliente-brand che collabora in modo attivo nel processo dell’esperienza d’acquisto.

Tribal marketing-Cova-Pallera-Giordano

Bernard Cova al Ninja Wrap UP #3

Bernard Cova, uno dei papà del Marketing Tribale, terrà una Masterclass gratuita in esclusiva per la Ninja Tribe.

ninja wrap up #3

Il tema di questo nuovo appuntamento è: Da Brand Tribe a Subscription: trasformare una community in abbonati.

Mercoledì 12 aprile ti spiegheremo come valorizzare le relazioni tra gli individui e convertire una community in membership grazie al marketing tribale.

Partecipare è semplicissimo: basta registrarsi a questo link per essere tra i primi ad approfondire e sperimentare le più recenti novità del mondo digital.

Cos’è il Marketing Tribale di Cova

Siamo nel campo dell’unconventional e la strategia di marketing si propone di creare una comunità intorno al prodotto o al servizio che intende pubblicizzare.

Questo tipo di approccio è definito dai vari esponenti, tra cui il principale teorico del tribalismo è proprio Bernard Cova, come mediterraneo, in rottura rispetto al tipico approccio nord-americano.

Il focus nel marketing tribale si sposta dallo stabilire un legame biunivoco con il consumatore al conservare il legame tra i consumatori in cui l’importanza è attribuita al sentimento comunitario e alla necessità di stabilire relazioni sociali arcaiche che rimandano al concetto di tribù, supportandone la crescita e l’autoidentificazione.

La tribù è formata da un complesso trasversale di individui che pur mantenendo le proprie caratteristiche socio-demografiche, condividono emozioni ed interessi che girano attorno al concetto e agli ideali, distaccandosi dal materialismo vero e proprio del prodotto.

Ed in questo senso, il brand attraverso la sua espressione costruisce e potenzia i legami tra gli individui.

Questo approccio nell’ultimo decennio sta prendendo sempre più piede tra le aziende ed i brand si fanno portavoce di esigenze individuali e sociali in cui gli individui trovano la propria identità e la propria capacità di espressione.

La Fedeltà di Marca secondo Bernard Cova

Per Cova il punto centrale è la fidelizzazione al brand il cui ruolo è, dunque, quello di fungere da aggregatore di valori e stili di vita che rispecchiano l’unicità di ogni individuo.

Il tempo del prodotto al centro è terminato: la funzionalità, le caratteristiche di beneficio e differenziazione materiale lasciano il posto alle emozioni, all’espressione del sé e all’unicità del senso di appartenenza dell’individuo post-moderno.

Il prodotto acquistato non è più la risultante delle sue caratteristiche vantaggiose ma della rappresentazione di un insieme valoriale in cui il novo consumatore si rispecchia.

Un esempio è dato dall’acquisto di un oggetto che abbraccia una scelta di vita o una buona causa: non stiamo comprando il prodotto di per sé ma implicitamente acquistiamo un valore, un ideale, rappresentato dall’oggetto.

I braccialetti di plastica riciclata racconta dagli oceani e proposta dal brand 4ocean ne sono la prova.

Secondo Cova, grazie al marketing tribale ci si distacca dalla visione economica per avvicinarsi a quella antropologica dove al centro sono posti gli individui ed il bisogno di riconoscimento e autodeterminazione all’interno della comunità.

In questo senso la scelta di acquisto di un prodotto raggiunge il grado più alto di fedeltà alla marca. Il legame costruito tra brand e individuo si dimostra solido e viene rafforzato (o demolito) dalla potenza relazionale della tribù.

Marketing tribale bernard Cova-ninja marketing

Bernard Cova afferma inoltre che il marketing tradizionale one-to-one è individualistico ed in quanto tale è limitato poiché cerca una relazione con il consumatore senza tener conto della parte emozionale che non viene condivisa dai due lati.

Sempre più individui necessitano infatti di relazioni personalizzate incentrate sulle emozioni che vanno al di là della semplice vicinanza ed a cui il marketing tribale risponde creando e supportando relazioni tra più consumatori.

E qui il marketer ci fa notare le fondamentali differenze tra il marketing classico-individualistico e quello tribale: il primo lavora sulla relazione brand-cliente e sulla costruzione di una fedeltà cognitiva; il secondo invece lavora sulla relazione cliente-cliente e sulla costruzione da parte del brand di collegamenti a supporto dei clienti per creare una fedeltà affettiva.

Il Potere dei Collegamenti Social

In una strategia tribal, i social network hanno un ruolo importante: rappresentano una piazza virtuale in cui gli individui vengono coinvolti dal brand nella creazione di confronti e discussioni sul prodotto. Una comunità di individui che ha poteri fortissimi: può infatti trascinare nuovi individui nel flusso emotivo e quindi nella fidelizzazione al brand; allo stesso tempo può abbandonare il brand, come per l’effetto domino, se questo si dimostra incoerente con i valori espressi. Un lavoro molto duro per i brand che ancora di più oggi devono essere capaci di trasmettere trasparenza, coerenza e continui stimoli emotivi positivi.

Ma non solo: devono essere attenti al mood delle interazioni tra gli individui e attenti a supportare le azioni che le tribù intraprendono nei confronti dell’azienda.

tribal marketing - harley davidson community

I consumatori online difatti risultano più attivi, comunitari, partecipativi ed anche oppositivi.

La passione che li accomuna ad un brand si tramuta in uno scambio di competenze tali da trasformare le tribù in una forza capace di veicolare azioni di marketing, quasi più dell’azienda. Le tribù si autoproclamano garanti dell’autenticità del brand anche grazie alla condivisione delle proprie esperienze e sperimentazioni. Basti pensare alla nicchia degli Harley-Davidson lover o ai fanatici di Star Wars.

Questi ultimi, ad esempio, producono e si scambiano film amatoriali ispirati alla serie; l’azienda Lucasfilm invece di opporsi, premia la loro passione fornendo online contenuti video e audio da inserire nei film “fatti in casa”.

Relazioni emotive, condivisione di valori, intenti e supporto alla passione delle comunità: una rivoluzione che penetra affettivamente nell’anima dei consumatori, anzi delle tribù.

le notizie della settimana - copertina weekly

Il Papa rapper, ChatGPT, Pepsi e le altre notizie della settimana

Tra le notizie della settimana spicca Midjourney, che ha deciso di bloccare le prove gratuite per il suo generatore di immagini.

Che c’entrino qualcosa le foto del Papa rapper o dell’arresto di Trump? Subito diventate virali, hanno sollevato un inquietante interrogativo: tra quanto non saremo più in grado di distinguere ciò che è vero da quello che non lo è?

Focus totale sulle AI: come sappiamo (ne abbiamo parlato qui), il Garante della Privacy ha imposto a ChatGPT lo stop al trattamento dei dati degli utenti italiani. In risposta, OpenAI ha sospeso il servizio, proprio adesso che singoli e aziende lo stanno integrando nei processi. Ma la soluzione, per molti versi, è a portata di mano (leggi qui).

E mentre il sentimento diffuso (vedi il sondaggio di Dentsu) è di maggiore trasparenza nell’uso dell’AI generativa, ammettiamolo, non abbiamo gli anticorpi per difenderci da un uso dell’intelligenza artificiale mirato a confonderci con false informazioni.

Sei pronto per entrare in una nuova Matrix?

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

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GA4

Un percorso web live che ti guiderà passo dopo passo nell’analisi dei Digital Analytics strategici per il tuo business: apprendi tutte le nuove funzionalità di Google Analytics 4.

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Bill Gates: una pausa non risolverà le “sfide dell’AI”

Il co-fondatore di Microsoft ha dichiarato che gli appelli a sospendere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale non “risolveranno le sfide” che ci attendono. “È chiaro che queste tecnologie offrono enormi vantaggi… quello che dobbiamo fare è identificare le aree più complesse“, ha aggiunto Gates.

Il blocco di ChatGPT: l’impatto sulle aziende

L’interruzione del servizio da parte di OpenAI ha posto molte domande sul suo utilizzo in futuro. Gianluca Maruzzella, CEO e co-founder di indigo. ai ci ha detto che non tutto è perduto. Leggi qui l’intervista e ascolta cosa ha detto ai nostri microfoni.

L’importanza della trasparenza nell’AI generativa

Più di due terzi (70%) dei consumatori dichiara che i marchi dovrebbero rivelare quando l’IA è stata utilizzata per sviluppare prodotti, servizi, esperienze e contenuti.

notizie - sondaggio ai dentsu

A rivelarlo è un nuovo sondaggio Consumer Navigator condiviso da Dentsu.

Salesforce, cresce l’ecosistema italiano

Salesforce ha visto il fatturato globale crescere su base annua del 18% raggiungendo così i 31,4 miliardi di dollari. Ha contribuito significativamente anche l’Italia, che si conferma al quarto posto in EMEA per volume d’affari. Ascolta cosa ci ha detto Mauro Solimene, Country Leader di Salesforce per l’Italia.

Pagare di più per il packaging sostenibile

Secondo Ipsos, per le persone non esiste un materiale sostenibile universale: ciò che viene percepito come imballaggio più sostenibile varia tra plastica, vetro, cartone e metallo.

notizie sondaggio ipsos sostenibilità

La maggior parte degli intervistati, inoltre, non è disposta a pagare per il solo vantaggio della sostenibilità.

Le notizie sull’AI: Midjourney annuncia la fine del “prova gratis”

Dopo che le immagini false del Papa e di Trump hanno messo in subbuglio Internet, la piattaforma di intelligenza artificiale ha annunciato la fine delle prove gratuite.

 

notizie della settimana midjourney sospende la prova gratuita

L’azienda ha dichiarato che la decisione è dovuta a una “domanda straordinaria e all’abuso delle prove”.

Le dimensioni giuste per ogni social

Hootsuite ha creato anche quest’anno una guida delle dimensioni immagini social aggiornata al 2023. La trovi su Ninja.

La nuova identità visiva di Pepsi

Nell’anno in cui si celebra il suo 125° anniversario, il brand ha rivelato un inedito sistema di visual identity.

nuova identità visiva pepsi

Progettato dal team interno di PepsiCo il nuovo look sarà lanciato nel Nord America questo autunno e a livello globale nel 2024.

Le collaborazioni più belle di Heinz e Absolut Vodka

Heinz e Absolut Vodka uniscono il loro gusto per dare vita al nostalgico piatto “penne alla vodka”. Negli anni ’80, la ricetta spopolò diventando un piatto cult della cucina trendy del momento.

heinz e absolut vodka

Heinz e Absolut Vodka hanno dato vita insieme ad altri brand a molte altre collab interessanti. Trovi qui alcune tra le più rilevanti.

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Mercoledì 12 aprile ti spiegheremo come valorizzare le relazioni tra gli individui e convertire una community in membership.

ninja wrap up #3

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LinkedIn Advertising: come impostare campagne efficaci

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è dedicato a come aumentare la visibilità di brand, raggiungere i giusti target di mercato e generare conversioni di alta qualità grazie a LinkedIn Ads.

A parlarne con noi Francesco De Nobili, Digital Marketing Strategist.

Non perderti i punti salienti del webinar:

  • Target e Retargeting
  • I formati più efficaci
  • Data Analytics

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heinz e absolut vodka

Le collaborazioni più belle di Heinz e Absolut Vodka

Heinz e Absolut Vodka uniscono il loro gusto per dare vita al nostalgico piatto penne alla vodka. Direttamente dagli anni ’80, la ricetta spopolò in Italia come anche in America diventando un piatto cult della cucina trendy del momento, tanto da essere servita anche nelle discoteche.

La collaborazione tra Heinz e Absolut Vodka che li vede dosati sapientemente in un barattolo di sugo pronto è nata a seguito di un TikTok pubblicato dalla modella Gigi Hadid nel 2020, intenta a preparare un piatto di pasta. I due brand però hanno voluto anche ironizzare sulla decisione tardiva di creare questo sugo, effettivamente dopo 2 anni dall’uscita del video, riportando nell’etichetta la scritta “Ridiculously Late. Absolut(ely) Good”. Purtroppo, o per fortuna, il vasetto limited edition sarà messo in vendita solo nel Regno Unito.

collaborazioni Heinz e Absolut Vodka

A proposito di collaborazioni, nel corso del tempo ce ne sono state di interessanti a cui Heinz e Absolut Vodka hanno dato vita insieme ad altri brand. Eccone alcune tra più rilevanti.

HEINZ & THREDUP

Lo scorso anno Heinz si è “macchiato” di una collaborazione con ThredUp, la famosa piattaforma di rivendita di abbigliamento online con sede ad Oakland. Dalla partnership nasce Heinz Vintage Drip, la collezione di abiti usati con un’esclusiva macchia di ketchup impressa su ogni capo streetwear e di design. Le macchie sono fatte con del ketchup vero, quindi scompariranno a seguito dei lavaggi.

Disponibile solo su ThredUp, l’abbigliamento di seconda mano macchiato Heinz ha un secondo fine: quello di donare il ricavato della vendita all’associazione Rige Against Hunger, a supporto della lotta contro la fame nel mondo.

collaborazioni Heinz e ThredUp

T-shirt Heinz x ThredUp collab

HEINZ & SELETTI- STUDIO JOB

Nel 2019 Heinz ha festeggiato i suoi 150 anni di vita, in cui il ketchup ne ha viste davvero di cotte e di crude. Il brand che ha accompagnato ogni diversa pietanza, in ogni diversa cultura e nelle diverse epoche, ha visto anche i cambiamenti dei gusti dei consumatori che però non hanno mai fatto mancare Heinz nei propri piatti.

Proprio per questo, il brand ha deciso di celebrare il suo compleanno con un’edizione limitata di 150 piatti, in collaborazione con Seletti e Job Smeets, le due icone indiscusse del design.

collaborazioni Heinz e Seletti-Studio Job

HEINZ & OCEAN SPRAY

Ocean Spray è la nota cooperativa produttrice di succo e salsa di mirtilli che unisce tra Stati Uniti, Canada e Cile più di 700 coltivatori. Il primo aprile del 2021, Heinz annuncia una probabile partnership con Ocean Spray, creando un prodotto innovativo e dal curioso gusto: Cravy, una salsa fatta di ketchup e mirtilli. Heinz lascia però che siano i suoi fedeli consumatori a decidere se dare effettivamente vita a Cravy. Il sondaggio su Twitter però non diede responso positivo. In molti si sono chiesti se la collaborazione fosse un pesce d’aprile, ma vista la mancata volontà del pubblico di assaggiare la nuova salsa, siamo tutti rimasti con questo succulento dubbio.

 

HEINZ & ED SHEERAN

Forse qualcuno saprà che il cantante ha un’incondizionata passione per Heinz. Si dice che non viaggi mai senza la sua bottiglia di ketchup e che addirittura abbia l’inconfondibile bottiglia tatuata sul braccio. Un vero e proprio consumatore fidelizzato che il brand non poteva lasciarsi scappare per aumentare la sua awareness. E così Ed Sheeran ed Heinz hanno creato nel 2019 un’edizione limitata di salsa di pomodoro chiamata Edchup, con tanto di simpaticissimo spot.

 

HEINZ & FORTNUM AND MASON

In UK il San Valentino del 2020 ha avuto uno strano sapore, grazie alla collaborazione tra i cioccolatini firmati Fortnum and Mason ed Heinz. Il grande magazzino famoso per rifornire la Casa Reale inglese ha ideato per l’occasione una scatola di tartufi in edizione limitata, dai diversi gusti e con la particolare e pungente glassa fatta di ketchup. È proprio vero, il ketchup sta bene su tutto!

collaborazioni HEINZ e FORTNUM AND MASON

ABSOLUT & SWEDISH HOUSE MAFIA

Per l’uscita del loro nuovo album, il gruppo electronic-house svedese nel 2012 non poteva scegliere un partner più idoneo di Absolut, entrambi svedesi ed entrambi protagonisti dei party. La collaborazione ha previsto la composizione del brano Greyhound ed il relativo video in esclusiva per Absolut Vodka. Brano che tra l’altro ha aperto il festival Coachella in cui Absolut è stato uno degli sponsor.

ABSOLUT & CLOTHSURGEON

La famosa vodka svedese per anni si è divertita a collaborare con artisti di fama internazionale come Keith Haring, Andy Wharol e Herb Ritts. Il brand da sempre aperto alla fusione delle culture, nel 2020 ha deciso di collaborare con l’inglese Clothsurgeon, marchio di abbigliamento maschile di lusso.

In edizione limitata, la collezione di t-shirt Absolut T Project esprime l’unione di diverse culture, idee e background i cui materiali organici provengono da diverse parti del mondo e su cui è impresso lo stemma di Absolut Vodka. Semplici magliette bianche che però racchiudono un grande messaggio: quello dell’inclusività.

collaborazioni Absolut Vodka e Clothsurgeon

ABSOLUT & DR.LAKRA

Absolut Messico celebra l’antica cultura messicana, quella Maya. Le bottiglie in edizione limitata nascono dalla collaborazione nel 2012 tra il brand di vodka e l’artista visivo Dr. Lakra che ha personalmente disegnato le grafiche che raccontano gli elementi simbolo dei Maya: il giaguaro, il serpente piumato ed il dio del vento, della tempesta e del fuoco.

Absolut Mexico collaborazioni Absolut Vodka e dr. Lakra

ABSOLUT & MERIVALE PER IL PRIDE

Merivale, l’azienda australiana specializzata in servizi per l’ospitalità, in occasione del Sydney Gay and Lesbian Mardi Gras del 2021, si unisce con Absolut Vodka per festeggiare l’orgoglio LGBTIQA+ ed insieme celebrare l’amore e la condivisione universale. Oltre che a una varietà di pacchetti per la ristorazione e alla creazione di una bottiglia arcobaleno, i due brand hanno creato il cocktail Absolut Banger. Absolut ci tiene a ricordare che dall’inizio degli anni ’80 è sempre in primo piano nell’offrire supporto alle diversità, nella convinzione che ognuno dovrebbe scegliere di amare ed esprimere le propria individualità nel modo più libero possibile.

collaborazioni Absolut e Merivale x Pride Sidney

ABSOLUT & PHILIP PLEIN

Il 2010 vede una brillante collaborazione tra Absolut e lo stilista tedesco Philip Plein che ha disegnato e decorato con cristalli Swarovski una tiratura di 100 leggendarie bottiglie.

collaborazioni Absolut Vodka e Philipp Plein

Adori le collaborazioni tra i brand? Dai un’occhiata qui:

LEGO collabora con Disney per festeggiare il suo 100° anniversario

Una montagna di preservativi: Durex insieme a Diesel alla Milano Fashion Week

Louis Vuitton e la spettacolare collaborazione con Yayoi Kusama

Google Ads: guida pratica ai formati

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è dedicato a come scegliere e creare i formati annunci più performanti secondo gli obiettivi di business da raggiungere.

A parlarne con noi Gianpaolo Lorusso, Web Marketing Professional.

Non perderti i punti salienti del webinar:

  • Search o Display
  • Cosa funziona in GAds
  • Tipi di annunci

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Bernard Cova

Ninja Wrap Up #3: come si trasforma una community in abbonati

Il Ninja Wrap Up nasce per mettere insieme la potenza informativa e di Intelligence Ninja con la profondità dell’Alta Formazione. Si parte infatti da un condensato delle principali notizie Digital del mese – tra quelle selezionate ogni giorno dalla Redazione dalle più autorevoli fonti internazionali – per poi commentarle con i migliori esperti del settore e renderle applicabili concretamente.

Se ti impegni costantemente per restare al passo con le novità che impattano sulla tua professione, ma vorresti andare oltre il livello superficiale della notizia e affidarti a chi ne sa qualcosa per esperienza diretta, il Ninja Wrap Up è l’appuntamento mensile di cui ha bisogno per unire tutti i punti e imparare ad applicare nelle tue attività quotidiane nuovi trend e funzionalità, tool e best practice del Digital.

ninja wrap up #3

Si parte infatti da un condensato delle principali notizie Digital del mese, tra quelle selezionate ogni giorno dalla Redazione dalle più autorevoli fonti internazionali, per poi commentarle con i migliori esperti del settore e renderle applicabili concretamente.

Ninja Wrap Up #3: temi e ospiti

Il tema di questo nuovo appuntamento è: Da Brand Tribe a Subscription: trasformare una community in abbonati.

Mercoledì 12 aprile ti spiegheremo come valorizzare le relazioni tra gli individui e convertire una community in membership grazie al marketing tribale.

Bernard Cova, l’inventore del Marketing Tribale, terrà una Masterclass gratuita in esclusiva per la Ninja Tribe.

Cova è tra i professori di marketing più importanti del mondo e tra i più grandi esperti di Brand Tribes. Oggi Professore di Sociologia del Consumo e Marketing presso la Kedge Business School in Francia e Visiting Professor all’Università Bocconi di Milano, ha il merito di aver applicato per la prima volta la teoria delle tribù del sociologo Michel Maffesoli al marketing, ideando il concetto di community unita intorno a una marca.

Il programma e gli ospiti

 

ospiti wrap up #3

Ecco cosa troverai nel Ninja Wrap Up #3:

ore 12:30 – 13:00
I take away dei marketer per il mese di marzo – Ninja Team

ore 13:00 – 13:30
Il ruolo delle brand community nella toolbox dei marketer – Bernard Cova

ore 13:30 – 14:00
Da Ninja Marketing a Ninja: evoluzione di una brand tribe – Mirko Pallera

ore 14:00 – 14:30
Convertire una nicchia di interessi in micro-community .- Gianluca Perrelli

ore 14:30 – 15:00
Dietro le quinte di un modello di business in subscription – Ignazio Morici

ore 15:00 – 15:30
I fattori di successo del Community Management – Carlotta Calegari

Come partecipare al Ninja Wrap Up

Partecipare è semplicissimo: basta registrarsi a questo link per essere tra i primi ad approfondire e sperimentare le più recenti novità del mondo digital.

Google Ads: inizia a costruire campagne SEM

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è dedicato a come costruire campagne Google Ads efficaci creando annunci in grado di aumentare la visibilità del proprio brand.

A parlarne con noi Gianpaolo Lorusso, Web Marketing Professional.

Non perderti i punti salienti del webinar:

  • Quante e quali campagne fare
  • Agile Target Layering
  • Esempio pratico

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Puoi continuare a usare ChatGPT nella tua azienda tutelando la privacy. Ecco come

Dopo la comparsa di ChatGPT, il più popolare e utilizzato strumento di AI generativa che ha avuto senza dubbio il merito di rendere di uso comune l’Intelligenza Artificiale, aiutandoci forse a comprenderne meglio il funzionamento, le nostre vite ci sembravano un po’ cambiate, a causa delle implicazioni sulla sfera professionale che l’impiego di questa tecnologia prospettava.

Anche sulla sfera personale, però, l’impatto non era indifferente. Ce lo ha ricordato il Garante della Privacy che, sulla base della non aderenza alle norme contenute nel GDPR, ha imposto all’applicazione di OpenAI lo stop al trattamento dei dati della popolazione italiana.

LEGGI ANCHE: Stop a ChatGPT in Italia: il Garante della Privacy apre un’istruttoria

Al di là della curiosità della maggior parte degli utilizzatori, che si sono approcciati al sistema per gioco o per uso strettamente personale, molte aziende hanno scoperto con entusiasmo le possibilità di integrazione nei processi aziendali adottando immediatamente la nuova tecnologia per facilitare o velocizzare alcune operazioni.

La tegola dell’interruzione del servizio da parte di OpenAI ha quindi posto molte domande sulle possibilità di utilizzare il servizio in futuro. Domande che ci siamo posti anche noi.

Per questo, abbiamo sentito Gianluca Maruzzella, CEO e co-founder di indigo.ai e abbiamo scoperto che non tutto è perduto: ad esempio, che le interfacce dedicate agli sviluppatori continuano a funzionare e che GPT3 è ancora disponibile tramite i servizi Azure di Microsoft all’interno del territorio della UE ed è quindi completamente compliant alla GDPR.

Ecco cosa ci ha detto Gianluca.

 

Gianluca Maruzzella - Ceo di indigo ai - Come continuare a usare ChatGPT dopo l'istruttoria del Garante della Privacy

Facciamo chiarezza: ChatGPT è davvero bloccato?

Per noi è importante fare innanzitutto una premessa più ampia: il diritto alla privacy è fondamentale, e su questo non si discute.

La posizione del Garante, indipendentemente dall’effetto che ha scaturito, parte da una intenzione concettualmente corretta: fare chiarezza e regolamentare ove possibile un corretto trattamento dei dati di una organizzazione estera, OpenAI, rispetto ai cittadini italiani.

Allo stesso tempo crediamo sia importante favorire l’accesso alle tecnologie in quanto hanno un impatto diretto sulla competizione del nostro sistema-paese.

Fatte queste dovute premesse e tornando allo specifico caso di ChatGPT, è fondamentale distinguere il servizio rivolto agli utenti, che OpenAI ha scelto di non rendere accessibile agli utenti italiani in seguito alla richiesta del Garante di sospendere temporaneamente il trattamento dei dati,  dai modelli di linguaggio di OpenAI che sono attualmente accessibili dalle aziende, anche italiane, che vogliono utilizzarli per sviluppare le proprie soluzioni basate su AI generativa, come facciamo noi di indigo.ai.

Quali sono i servizi interessati dal blocco dopo l’istruttoria del Garante della Privacy?

In seguito all’istruttoria del Garante è stata disabilitata l’interfaccia più “consumer” di ChatGPT che era raggiungibile all’indirizzo chat.openai.com, sia nella versione gratuita sia in quella a pagamento.

L’istruttoria ha l’obiettivo di tutelare i cittadini italiani, in particolare assicurandosi che i loro dati vengano trattati in modo compliant alla GDPR e gestiti in data center all’interno dell’Unione Europea.

Avendo a disposizione un’interfaccia in cui potenzialmente scrivere qualsiasi cosa, con ChatGPT ogni cittadino italiano può riportare dei propri dati personali. Questi vengono poi gestiti attraverso data center di OpenAI collocati verosimilmente sul territorio statunitense, e di conseguenza utilizzati per migliorare le performance del modello al di fuori dell’Unione Europea.

stop a chatgpt

Quali sono invece quelli che continuano a funzionare?

Continuano a funzionare le interfacce dedicate agli “sviluppatori”.

Si tratta di un servizio di OpenAI chiamato playground che consente ad aziende e startup che vogliono sviluppare servizi innovativi utilizzando i modelli dietro ChatGPT di potervi accedere sia da interfaccia che attraverso API.

OpenAI ha sviluppato questi servizi pensando alle esigenze delle aziende, dando anche la possibilità di sfruttare l’infrastruttura tecnologica di Microsoft Azure che fornisce ambienti cloud in Europa e quindi completamente compliant alla GDPR.

Le realtà che vogliono utilizzare la potenza dei modelli sottostanti a ChatGPT all’interno del proprio stack tecnologico possono quindi continuare a farlo perché accedono ai modelli attraverso i servizi Azure di Microsoft, quindi i dati non fuoriescono dai confini europei.

Ad esempio, nel nostro caso abbiamo sviluppato una piattaforma rivolta alle aziende per consentire loro di creare chatbot di nuova generazione.

La nostra piattaforma utilizza diversi modelli di intelligenza artificiale generativa, tra i quali anche quelli creati da OpenAI, naturalmente sfruttando le opportunità rivolte agli sviluppatori e nel massimo rispetto della privacy grazie ai servizi di Azure che opera nell’Unione Europea.

Inoltre, ben prima di questo provvedimento del Garante della Privacy, abbiamo sempre posto massima attenzione al trattamento dei dati che facciamo anche e per conto dei nostri clienti: abbiamo nominato un Data Protection Officer e, nei contratti che facciamo sottoscrivere ai nostri clienti per l’utilizzo del nostro software, noi veniamo sempre nominati come responsabili esterni del trattamento dei dati mentre il cliente invece risulta essere titolare del trattamento.

Questo ci consente di fornire alle aziende italiane che a loro volta hanno utenti in italia, una soluzione per la creazione di chatbot che sfrutta la potenza delle più avanzate tecnologie sviluppate dalle big tech, ma fornendo loro opportunità di controllo, sia sui dati sia sui messaggi.

Le aziende possono così utilizzare la conoscenza generalista di GPT3 e integrarla con la conoscenza di settore e i dati dell’azienda, rispetto ai quali possono avere il massimo controllo rispetto all’accuratezza dell’informazione e nel massimo rispetto della privacy.

Al momento, utilizzare una VPN è davvero l’unica soluzione per l’utente medio?

Qualunque utente può accedere a ChatGPT simulando la connessione da un paese che non è l’Italia. Per farlo è possibile utilizzare una VPN. Ad esempio, tramite il browser Opera è possibile attivare gratuitamente una VPN ed accedere sia a ChatGPT che a Bard.

Una seconda soluzione potrebbe essere connettersi al playground, la piattaforma dedicata agli sviluppatori.

In questo caso c’è un costo di utilizzo estremamente accessibile (circa 0,001€ a messaggio). Trattandosi però di un’interfaccia progettata per gli sviluppatori è meno user friendly della versione di ChatGPT disponibile all’indirizzo chat.openai.com.

Che contromisure dovrebbe adottare chi ha iniziato a utilizzare questo strumento nei processi aziendali?

In questi mesi in cui ChatGPT è salito alla ribalta ci sono state due principali modalità in cui è stato inserito lo strumento nei contesti aziendali.

Da una parte tanti professionisti lo hanno utilizzato come supporto alla propria operatività per fare meglio il proprio lavoro, chiedendo a questi tool di AI generativa di scrivere mail, brief, elaborare pensieri, costruire presentazioni, etc.

Dall’altra, chi ha avuto modo di sfruttare questo modello da sviluppatore e ha trovato degli ambiti di applicazioni interessanti per l’utilizzo di chatGPT come modello di linguaggio da integrare in soluzioni B2BC, ha anche potuto inserirlo a pieno regime all’interno di un processo aziendale chiamandone le API – quindi in modo sicuramente più invasivo.

In entrambi i casi è possibile continuare ad ottenere i benefici dell’AI generativa, senza dover mettere in discussione il diritto fondamentale alla privacy degli individui.

In ogni caso le rincipali contromisure sono le seguenti:

  • Prima di tutto continuare a prestare attenzione al tema del trattamento dei dati e quindi, qualsiasi sia l’applicazione messa in piedi, trovare sempre le giuste modalità per informare l’utente sul trattamento dei dati durante l’utilizzo. Naturalmente questa non dovrebbe essere una novità: la stessa attenzione sarebbe stata necessaria anche prima della diatriba tra Open AI e Garante della Privacy. Chi lo ha usato per scrivere le mail, ad esempio, può ricorrere all’uso di VPN in attesa che si risolva la disputa tra il Garante risolve e Open AI, in quanto nella maggior parte dei casi non serve trattare dati personali per assolvere allo scopo. Chi invece ne ha usufruito per la realizzazione di servizi rivolti ai consumatori finali, quindi sfruttando le interfacce da sviluppatore, potrebbe continuare ad utilizzarlo, accertandosi però di mostrare e chiedere all’utente di accettare la privacy policy – adeguatamente scritta per coprire questo caso d’uso – prima che avvenga il trattamento.
  • Per tutte le altre applicazioni più invasive, è inoltre utile capire quali modelli o tecnologie di AI siano in grado di assolvere allo stesso scopo – quindi trovare dei sostituti a ChatGPT per essere in grado di regolare il servizio che era stato immaginato senza interruzioni. Su questo fronte basta pensare al fatto che ChatGPT si basa su GPT3 che invece è disponibile tramite i servizi Azure di Microsoft all’interno del territorio della UE.

In ogni caso una strategia potrebbe essere anche solo quella di aspettare: dato che non è nell’interesse di nessuno bloccare la tecnologia, ci aspettiamo che a breve il Garante e Open AI trovino una soluzione che permetterà di ripristinare l’utilizzo di ChatGPT senza che ci siano rischi per la privacy delle persone.

salesforce chiama italia

Salesforce, l’ecosistema italiano cresce e aiuta le aziende a diventare Customer Company

Salesforce ha annunciato i risultati finanziari dell’anno fiscale da poco concluso che hanno visto il fatturato globale crescere su base annua del 18% raggiungendo così i 31,4 miliardi di dollari con un margine operativo del 22,5%.

A questa crescita ha contribuito significativamente anche l’Italia, che si conferma al quarto posto in EMEA e all’Ottavo nel mondo per volume d’affari.

In un momento di mercato estremamente difficile, le aziende devono concentrarsi sempre di più sulla conoscenza dei propri clienti in modo da alzare il livello della relazione. Oggi abbiamo a disposizione le tecnologie per riuscire ad anticipare i bisogni dei consumatori che è esattamente quello che le persone stanno chiedendo – ha commentato Mauro Solimene, Country Leader di Salesforce per l’Italia. – In questo modo ogni azienda può diventare una Customer Company e mantenere alta la fiducia del cliente. È quello che in Salesforce facciamo da sempre con il fondamentale contributo di tutto l’ecosistema”.

salesforce ecosistema

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I partner trainano l’ecosistema Salesforce

Anche in questo anno appena trascorso i partner sono aumentati sia in numero sia in qualità con un numero di certificazioni (4700) che mette l’ecosistema Italiano al secondo posto in EMEA per numero di certificazioni.

Un ecosistema che lo scorso anno ha visto la nascita della figura dei Cloud Reseller. Sono già 10 le aziende Italiane che hanno deciso di investire in risorse e competenze per creare dei  team dedicati alla rivendita di soluzioni Salesforce sul mercato italiano.

Ma per Salesforce ecosistema va ben oltre al concetto di partnership commerciale e tecnica.

Il nostro ecosistema sta crescendo costantemente, sono ormai 6000 le persone certificate all’interno dei nostri clienti e partner – ha spiegato Solimene. – Sul mercato vediamo sorgere opportunità che solo aziende lungimiranti possono cogliere. Non a caso tocchiamo con mano situazioni in cui i ruoli sono sempre più liquidi: molti partner sono gia’ clienti, ma spesso le aziende clienti lanciano attraverso la nostra piattaforma dei nuovi business e diventano a loro volta rivenditori di Salesforce”.

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Cura e attenzione nell’acquisizione di competenze

Un elemento chiave che conferma che l’Italia nel mondo Salesforce sta acquisendo sempre più importanza, è l’investimento da parte dell’azienda su Trailhead, la piattaforma di eLearning gratuita su cui è possibile acquisire competenze digitali e più specifiche su Salesforce, e che da quest’anno è stata resa disponibile anche in lingua italiana.

salesforce trailhead

Gli investimenti di Salesforce sull’acquisizione di competenze e sulla formazione hanno sempre assunto un ruolo fondamentale all’interno dell’azienda e acquistano dimensioni sempre più importanti. È infatti tra gli obiettivi dell’azienda quello di cercare di unificare lo scollamento tra le competenze di cui le aziende hanno bisogno e quelle attualmente utilizzate dalla forza lavoro.

Per noi è importante sapere che ogni giorno possiamo apportare il nostro contributo per far sì che tutti possano acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro e costruire la propria carriera, anche da zero. Con Trailhead, da quest’anno disponibile anche in italiano, tutto questo è ancora più possibile” ha concluso Mauro Solimene.

mauro solimene Salesforce

Noi Ninja abbiamo partecipato all’incontro “Salesforce chiama Italia” e abbiamo fatto qualche domanda a Mauro Solimene.

Quanto è complesso integrare un valore importante come la sostenibilità in una organizzazione grande come Salesforce?

«In questo momento e soprattutto dopo la pandemia, che ha cambiato un pochino le nostre coscienze, la sensibilità del cliente è aumentata moltissimo rispetto a questi temi. La strategia di sostenibilità diventa fondamentale in ogni azienda. Noi, con i nostri sistemi CRM, aiutiamo le aziende a rendere edotto il cliente della strategia di sostenibilità e a diffonderne la conoscenza».

salesforce netzero

Sui dati si costruiscono relazioni e fiducia. Come sta cambiando la percezione dell’importanza di queste risorse all’interno delle organizzazioni?

«Sta cambiando su due fronti: da parte delle organizzazioni, che si rendono conto che raccogliere una quantità di dati, selezionarla e intepretarla significa poter customizzare e rendere un miglior servizio al cliente personalizzando l’interazione. Dal lato dei clienti, abbiamo un pochino sfatato il mito dei nostri dati persi chissà dove: siamo sicuramente molto attenti a cedere i dati del nostro ego digitiale e li cediamo solamente a soggetti dei quali ci fidiamo. Ma a questi soggetti li cediamo molto volentieri, perché sappiamo che li utilizzeranno per meglio servirci».

Entrare in contatto con i clienti è più difficile che mai. Come si diventa una Customer Company?

salesforce customer company playbook

«Diventare una Customer Company è un lavoro scientifico. La Customer Company è un’azienda che ha un rapporto di lunga durata, basato sulla fiducia, a 360 gradi con i propri clienti. È un’azienda che mette il cliente al centro e che si configura, si immagina, si struttura in funzione del servizio che vuole rendere a quel cliente. Quasi come costruire un’azienda per il cliente».