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misurazione - cookie di terze parti e dati di prima parte

Il futuro della misurazione è oggi: quanto è importante per inserzionisti e i marketer

La misurazione sta diventando sempre più importante, soprattutto con la continua evoluzione del settore della pubblicità online.

Oggi più che mai è importante che gli inserzionisti e i marketer considerino l’efficacia dei loro investimenti di marketing come strettamente correlata con la misurazione.

Sebbene la misurazione sia sempre stata la chiave per una strategia di successo, ha spesso rappresentato un’attività che rimaneva sullo sfondo. Negli ultimi anni, abbiamo visto nascere preoccupazioni sul futuro della misurazione e sul modo in cui gli operatori di marketing potranno dimostrare l’efficacia dei loro investimenti pubblicitari e di marketing.

Questo era prevedibile: quando è in atto un cambiamento, è inevitabile che vi sia anche un momento di incertezza.

Oggi è tempo per gli inserzionisti e i marketer di mettere da parte ogni esitazione e di affidarsi al nuovo mondo della misurazione.

misurazione dei dati digitali

Gli step per una misurazione efficace

Agire

Pur semplificando molto, si potrebbe affermare che, un tempo, la misurazione avveniva e basta.

Per anni, tecnologie come i cookie di terze parti hanno funzionato in background, fornendo ai marketer uno sguardo molto approfondito su come ci muovevamo su Internet. Le azioni venivano colte automaticamente e memorizzate in perpetuo, disponibili per i marketer.

In altre parole, le strategie erano molto meno deliberate.

Le persone e i clienti sono sempre al centro e quando le loro aspettative cambiano, devono cambiare anche le nostre; questo significa che i marketer ora hanno accesso a molti meno dati per impostazione predefinita.

Quello che non ci aspettavamo, ma che abbiamo ascoltato come riscontro anche da parte dei CMO, è che i marketer pensassero che ci potesse essere una soluzione unica per i cookie di terze parti.

Ebbene, non è così: non esiste un’unica soluzione immediata e semplice. I marketer non devono e non possono aspettare.

Quindi, cosa fare?

La misurazione con l’eliminazione dei cookie di terze parti

Essere intenzionali

Se dovesse esserci un solo concetto da ricordare, si tratta di questo: è importante essere intenzionali nella propria strategia di misurazione. Non bisogna distrarsi o farsi sopraffare dalle soluzioni stesse, perdendo di vista l’obiettivo principale: l’obiettivo è infatti il punto di partenza.

Può sembrare ovvio, ma più spesso di quanto ci si aspetti i marketer non dedicano tempo per definire quali sono i criteri che determinano il successo di un’attività, e per delineare i KPI più importanti.

Ciò è dovuto in gran parte a quanto appena discusso. Poiché un tempo le misurazioni semplicemente “accadevano”, eravamo in grado di essere retrospettivi, dando molto più respiro e flessibilità alle strategie di misurazione.

Oggi non è più così ed è quindi essenziale essere chiari fin da subito su quali siano i propri obiettivi. Questo non è un aspetto negativo, ma un’opportunità per capire e stabilire veramente che cosa sia il successo per ogni azienda.

È informazione già nota che i dati di prima parte sono fondamentali nel nuovo mondo della misurazione. È necessario assicurarsi di cogliere i dati rilevanti, e solo quelli, dai vostri utenti: nel farlo, è importante essere intenzionali, attenti e rispettosi dei clienti, della loro privacy e del loro consenso.

Con un’impostazione intenzionale della strategia dei dati di prima parte saranno disponibili nuove opportunità di misurazione.

Per ribadire che non esiste una soluzione unica e immediata, ma con un insieme di soluzioni di base si possono ottenere gli stessi risultati.

Un’opportunità è quella di spostare l’attenzione sul valore.

La misurazione incentrata sul valore consente ai marketer non solo di registrare le conversioni, ma anche di assegnare loro un valore e di costruire di conseguenza una strategia più completa.

L’ottimizzazione attraverso il Value-based bidding, ad esempio, consente ai marketer di concentrare la spesa in maniera più efficiente.

Mentre si ripensa alla strategia di misurazione, è utile riflettere anche sull’automazione e su come possa essere utile. Spesso “automazione” può sembrare una parola un po’ allarmante, perché viene confusa con qualcosa che implica la perdita di controllo.

È tempo di ripensare a questo concetto, soprattutto per quanto riguarda la misurazione.

Sono sempre i marketer a guidare la strategia, ma una volta che è stato stabilito con cura che cosa si vuole misurare e qual è il valore di quelle interazioni, l’automazione, che non funziona senza misurazione, può essere di supporto, anche per esempio per tenere traccia dei cambiamenti sempre più frequenti dei percorsi dei clienti.

Grazie a soluzioni come il tagging, le conversioni avanzate di Google e l’attribuzione basata sui dati, i marketer possono impostare strategie mirate e intenzionali per comprendere l’impatto dei loro investimenti di marketing.

LEGGI ANCHE: PMI e pubblicità online: proteggere la privacy delle persone passo dopo passo

Privacy al primo posto

misurazione e privacy

Una volta messi in moto tutti i pezzi, non si può dimenticare l’importante fase di verifica di queste soluzioni e degli aggiustamenti necessari. E, naturalmente, assicurarsi che soddisfino i più alti standard di privacy.

Proprio come in passato, i marketing mix modeling e gli studi di incrementalità consentono ai marketer di convalidare e calibrare le loro strategie di misurazione, assicurandosi che soluzioni come l’automazione e i modelli funzionino al meglio.

La strategia non è l’unica cosa da verificare.

La privacy dovrebbe essere infatti un punto fermo. Diviene quindi fondamentale verificare che i propri partner soddisfino o superino i requisiti di privacy stabiliti, soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione di dati di prima parte.

Il momento giusto è ora

A volte i luoghi comuni sono veri: non c’è momento migliore del presente. Se non è stato ancora fatto è importante definire fin da subito una strategia di misurazione; le aspettative dei clienti in materia di privacy sono già cambiate e il settore deve evolversi per soddisfarle. Il momento giusto per restare al passo con i cambiamenti è oggi.

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La Graduation più Unconventional di sempre: partecipa al Retreat e vola con i Ninja

Sei pronto alla più spettacolare Graduation Ninja mai realizzata?

Si terrà il 30 giugno 2023 a Trentinara, in provincia di Salerno,  un evento in grado di riempire di emozione e di adrenalina pura: a conclusione del percorso di studi con l’Executive Master Ninja – IUSVE, gli studenti in attesa di  ricevere il Certificato, potranno toccare con mano la pergamena dopo aver volato tra le montagne del Cilento.

Ninja Retreat - Trentinara - Graduation - zipline copertina

La possibilità di partecipare è aperta anche a tutti gli studenti che hanno partecipato ad una Graduation negli anni scorsi: avranno così l’occasione di provare l’emozione del volo sulla zipline, ma anche di partecipare ad uno speciale Retreat formativo con il team Ninja e con docenti speciali.

La Graduation più emozionante di sempre

Fin dal 2004, Ninja ha fatto del marketing non-convenzionale il proprio marchio di fabbrica.

graduation 01

Nostalgici dei tempi andati, ma consapevoli di quanto siano ancora attuali e vivi, abbiamo maturato il desiderio di tornare alle origini, riabbracciando quei valori di non convenzionalità a noi sempre cari.

Per questo motivo quest’anno abbiamo deciso di stravolgere il format della Graduation e di renderlo Unconventional.

Superare le proprie paure e andare oltre i limiti, nella vita ma anche nel lavoro. Questo è l’obiettivo che ci poniamo con un evento assolutamente non convenzionale: seguire l’istinto d’avventura lanciandosi tra le montagne con una spettacolare vista sul mare di Paestum.

Ninja Retreat - Trentinara - Graduation

Sarà una delle esperienze più incredibili della tua vita. 

Cos’è il Ninja Elite Retreat

In questo appuntamento così singolare non c’è spazio solo per gli studenti in attesa della certificazione del percorso di studi con l’Executive Master Ninja – IUSVE: è previsto anche un ritiro esperienziale, un’esperienza di co-living a numero chiuso dedicata ai Ninja più ambiziosi, autentica e a stretto contatto con la natura per aiutare a raggiungere i massimi livelli di Pensiero, Energia, Azione e realizzare una vita professionale che fa la storia.

I contenuti del Retreat

Sail Thinking

Allena il tuo pensiero con le soft skill dei velisti: adattabilità, perseveranza, equilibrio e focus.

Neuro Marketing

Acquisisci le fondamenta della psicologia del consumo e dell’analisi dei comportamenti digitali.

Archetipal Living

Riconosci gli archetipi che incontri nella tua vita e supera con consapevolezza ogni sfida.

Etica & Empatia

Impara le soft skills fondamentali per affrontare le sfide della nuova era della human-machine interaction.

Life Management

Scopri come avverare il mito del work life balance apprendendo i segreti di un VP internazionale.

Pitch Framing

Inquadra problemi, presentazioni ed interlocutori e porta la tua capacità persuasiva ai massimi livelli.

Dove

Il Ninja Elite Retreat si terrà in una stupenda Country House a Giungano, nel Cilento in provincia di Salerno e sarà l’occasione per immergersi in un’esperienza unica all’insegna della filosofia Ninja.

country house giungano

Con il titolo “Think, Live, Work like a Ninja“, il retreat offrirà ai partecipanti la possibilità di scoprire e imparare come applicare i principi e le strategie dei Ninja al proprio stile di vita e al lavoro.

L’accomodation è prevista in stanze condivise in appartamenti da 3-5 posti letto che presentano un’area salotto, una cucina con frigorifero e piano cottura, un bagno privato e, in alcuni casi, una terrazza e/o un balcone con vista sulle montagne o sulla piscina.

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La Country House ospita un giardino, una piscina all’aperto e un bar.

Perché partecipare al Ninja Elite Retret

Eccoti tre buoni motivi per non mancare all’appuntamento:

Networking

Incontra professionisti di successo nel digital in un’ambiente informale di co-living.

Autorealizzazione

Cogli l’opportunità di sviluppare le tue soft skill e superare i tuoi limiti.

Relax

Rilassati e rigenerati in un luogo antico, affascinante e circondato dalla natura.

Il programma del Ninja Elite Retreat

Sono previsti i Commencement Speech, gli interventi ispirazionali di grandi Top Manager con i loro preziosi consigli di vita e carriera. E come sempre, sceglieremo alcuni di voi come Valedictorian: potresti avere l’onore di rappresentare l’intera classe Executive Master e dedicare un tuo speech ispirazionale ai compagni di corso.

speaker panel ninja elite retreat

Ecco il programma:

  • 29 giugno arrivo
  • 30 giugno mattina Graduation in Volo
  • 30 giugno sera Party a tema
  • 1 luglio Elite Retreat
  • 2 luglio partenze

Come partecipare al Ninja Elite Retreat

Sono rimasti davvero pochissimi posti nei cinque appartamenti: se non vuoi perdere l’occasione di entrare in contatto con il mondo Ninja, compila il form a questo link dove trovi anche tutte le informazioni.

Gli orari migliori per postare sui social media nel 2023

Gli orari migliori per postare sui social media nel 2023

Il web non dorme mai, e neppure il mondo dei social. Con oltre 5 miliardi di utenti presenti su diverse piattaforme a livello globale, i social media offrono numerose opportunità di crescita per le imprese e i brand.

Nonostante molte delle strategie per migliorare la visibilità sui social siano ampiamente diffuse, c’è un elemento chiave che spesso viene sottovalutato: l’orario migliore per pubblicare sui social media.

orari migliori per postare sui social

Per rispondere a questo punto, il team interno Data Science di Sprout Social ha esaminato i risultati e le tendenze nell’utilizzo dei social. L’indagine si è svolta analizzando, nell’ultimo anno, gli oltre 34 mila iscritti alla piattaforma, parliamo di circa 2 miliardi di dati sull’engagement presenti in oltre 400 mila profili sui canali Twitter, Facebook, LinkedIn, Instagram, Pinterest e TikTok.

L’obiettivo? Capire quando i contenuti hanno ottenuto maggior coinvolgimento durante i giorni della settimana.

I dati di Sprout Social includono utenti, settori e località di vario tipo. Tutti gli intervalli di tempo sono registrati a livello globale, il che significa che per ottenere risultati di coinvolgimento positivi è possibile pubblicare contenuti seguendo gli orari indicati in qualsiasi fuso orario.

Tuttavia, il nostro consiglio resta quello di testare direttamente gli account gestiti per scovare i tempi di posting ottimali.

I risultati sono sintetizzati in grafici suddivisi per piattaforma. Scopriamoli nel dettaglio.

Qui un rapido collegamento ai momenti migliori per postare sui social:

Orari migliori per postare sui social: panoramica generale

Ogni piattaforma social varia a seconda degli obiettivi, del tipo di contenuto e del pubblico.

Analizzando i dati specifici di ogni rete è emerso che i momenti di maggiore coinvolgimento sono di solito martedì, mercoledì e giovedì, soprattutto tra le 9:00 e le 12:00.

Gli orari migliori per postare sui social media nel 2023

Le mattine dei giorni infrasettimanali sono generalmente considerate i momenti di maggior successo su molte piattaforme, come Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn.

Tuttavia, come vedremo nel dettaglio, Pinterest e TikTok registrano un coinvolgimento maggiore nel pomeriggio.

È importante notare che queste informazioni rappresentano solo una panoramica generale, poiché ogni piattaforma ha intervalli di coinvolgimento diversi durante la settimana e in orari significativamente variabili.

Momenti migliori per postare sui social media in generale:

  • Lunedì dalle 10:00 alle 12:00
  • Martedì dalle 9:00 alle 14:00
  • Mercoledì dalle 9:00 alle 13:00
  • Giovedì dalle 9:00 alle 12:00
  • Venerdì dalle 9 alle 11

I giorni migliori per postare sui social media: martedì e mercoledì
Giorni peggiori per postare sui social media: la domenica

Gli orari migliori per pubblicare su Facebook

Facebook rimane la piattaforma più utilizzata (90%) dai digital marketer in tutto il mondo.

Gli orari ideali per postare su Facebook sono dal lunedì al giovedì, dalle 8:00 del mattino fino al primo pomeriggio, solitamente fino alle 13:00.

Le uniche ore da evitare per la pubblicazione su Facebook sono quelle molto presto, generalmente tra mezzanotte e le 4:00 di mattina.

È importante considerare che l’engagement dipende anche dalla frequenza con cui pubblichiamo sui social media e dal tipo di contenuto che condividiamo. Non tutti i contenuti social si adattano bene a tutte le piattaforme, questo per dire che pubblicare il contenuto giusto sulla piattaforma adeguata fa sempre la differenza.

Gli orari migliori per pubblicare su Facebook:

  • Lunedì dalle 8:00 alle 13:00
  • Martedì dalle 8:00 alle 14:00
  • Mercoledì dalle 8:00 alle 13:00
  • Giovedì dalle 8:00 alle 12:00

Giorni migliori per pubblicare su Facebook: dal lunedì al giovedì
Giorni peggiori per postare su Facebook: la domenica

Gli orari migliori per pubblicare su Instagram

Al secondo posto tra le piattaforme più utilizzate dai marketer troviamo Instagram, con una percentuale del 79% di utilizzo.
Mentre la competizione tra Instagram e TikTok per i video di breve durata è tuttora in corso, la fruizione di Reels rappresenta il 30% del tempo trascorso sulla piattaforma di proprietà di Meta.

Gli orari migliori per postare su Instagram sono generalmente il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì tra le 9:00 e le 13:00. Dato molto simile a Facebook, le ore “off” sono le prime del mattino di tutti i giorni della settimana, da mezzanotte fino alle 4:00.

Gli orari migliori per postare sui social

Ricorda: l’algoritmo di Instagram è imprevedibile. Per avere successo sulla piattaforma è necessario trovare un equilibrio tra la pubblicazione costante di contenuti di alta qualità per coinvolgere e continuare a intrattenere il pubblico.

Momenti migliori per pubblicare su Instagram:

  • Lunedì dalle 10:00 alle 12:00
  • Martedì dalle 9:00 alle 13:00
  • Mercoledì dalle 10:00 alle 13:00
  • Venerdì dalle 9 alle 11

I giorni migliori per pubblicare su Instagram: martedì e mercoledì
Giorni peggiori per pubblicare su Instagram: la domenica

Gli orari migliori per pubblicare su LinkedIn

Su LinkedIn, la piattaforma social focalizzata sul mondo dei professionisti, gli orari di coinvolgimento coincidono con l’orario di lavoro, naturalmente.

Poiché i contenuti su LinkedIn si concentrano sulla thought leadership e sulla crescita professionale, è comprensibile che la maggior parte del pubblico interagisca con tali contenuti durante le ore lavorative. Infatti, le ore di maggiore engagement non si estendono al di fuori dell’orario classico di lavoro.

A mezzogiorno si osserva un’intensa attività sulla piattaforma con dei picchi molto importanti. Tra gli altri momenti migliori per pubblicare su LinkedIn, troviamo il martedì e il mercoledì tra le 10:00 e mezzogiorno.

orari migliori per postare

È consigliabile evitare di pubblicare i contenuti su LinkedIn durante il fine settimana, poiché l’engagement diminuisce significativamente nel weekend.

Momenti migliori per postare sulle pagine aziendali di LinkedIn:

  • Martedì e mercoledì dalle 10:00 alle 12:00

Giorni migliori per pubblicare sulle pagine LinkedIn: dal martedì al giovedì
Giorni peggiori per pubblicare sulle pagine LinkedIn: nel fine settimana

Gli orari migliori per pubblicare su Pinterest

Pinterest è il motore di ricerca visiva in cui gli utenti cercano e scoprono prodotti, tendenze, design e molto altro ancora. Sebbene non tutte le aziende siano presenti su questa piattaforma, coloro che la utilizzano conoscono bene l’efficacia e i vantaggi che Pinterest può offrire.

Gli utenti interagiscono con i contenuti praticamente in ogni momento della giornata, quasi tutti i giorni della settimana. Gli orari ottimali per pubblicare su Pinterest includono il martedì, il mercoledì e il giovedì intorno alle 13:00, con una flessibilità di un’ora prima o dopo.

È interessante notare che anche il mercoledì alle 6:00 del mattino rappresenta un momento di punta per pubblicare su Pinterest.

Momenti migliori per pubblicare su Pinterest:

  • Martedì alle 13:00
  • Mercoledì dalle 13:00 alle 15:00
  • Giovedì dalle 12:00 alle 14:00

Giorni migliori per pubblicare su Pinterest: dal mercoledì al venerdì
Giorni peggiori per pubblicare su Pinterest: domenica e lunedì

Gli orari migliori per pubblicare su TikTok

TikTok ha registrato una notevole crescita negli ultimi due anni. Attualmente, la piattaforma di video sharing conta oltre 1 miliardo di utenti attivi a livello globale che trascorrono quasi 20 ore al mese sull’app.

Gli orari migliori per pubblicare su TikTok sono il martedì dalle 14:00 alle 18:00, il mercoledì dalle 14:00 alle 17:00 e il giovedì dalle 15:00 alle 17:00. Durante i pomeriggi si registra un elevato livello di coinvolgimento sulla piattaforma.

Tuttavia, in generale, si osserva un maggiore coinvolgimento da metà mattina al pomeriggio (dalle 9:00 alle 17:00) dal martedì al giovedì.

Gli orari migliori per pubblicare su TikTok:

  • Martedì dalle 14 alle 18
  • Mercoledì dalle 14 alle 17
  • Giovedì dalle 15:00 alle 17:00

I giorni migliori per pubblicare su TikTok: martedì e mercoledì
I giorni peggiori per pubblicare su TikTok: la domenica

Gli orari migliori per pubblicare su Twitter

Twitter è la piattaforma ideale per le conversazioni in tempo reale e le ultime notizie. Ancora oggi l’app continua a essere un luogo in cui i marchi possono partecipare alle discussioni di tendenza, sforzandosi di essere coerenti ai propri valori e consapevoli di ciò che comunicano.

I momenti di maggiore coinvolgimento su Twitter sono aumentati rispetto all’anno precedente, con picchi costanti in tarda mattinata durante i giorni feriali.

Gli orari migliori per postare su Twitter vanno dal martedì al venerdì a partire dalle 9:00 fino a mezzogiorno.

Momenti migliori per postare su Twitter:

  • Martedì dalle 9:00 alle 14:00
  • Mercoledì dalle 9:00 alle 13:00
  • Giovedì dalle 9:00 alle 14:00
  • Venerdì dalle 9:00 alle 12:00

Giorni migliori per postare su Twitter: dal martedì al giovedì
Giorni peggiori per postare su Twitter: la domenica

LEGGI ANCHE: Dimensioni immagini social 2023: la guida aggiornata

gruppo ninja

I Ninja si incontrano a Sanremo per parlare di Intelligenza Artificiale

Una reunion per incontrarsi in modo informale e scambiarsi spunti e opinioni su uno dei temi più caldi del momento. Il Ninja Meetup Sanremo, in questa occasione, sarà un evento dedicato alla “AI Revolution: il futuro dellIntelligenza Artificiale“.

Ninja Meetup Sanremo

Ninja Meetup Sanremo: dove e quando

Questo appuntamento speciale avrà luogo il 31 maggio presso il Forte Santa Tecla a Sanremo, e sarà organizzato in collaborazione con Andrea Ventura, Ninja Ambassador, digital strategist e CEO di RebelDigital Agency.

L’Intelligenza Artificiale sta cambiando il mondo in cui viviamo e lavoriamo, con un impatto che si fa sentire in ogni settore dell’industria e della società. Questo incontro rappresenta un’opportunità unica per discutere insieme del futuro di questa rivoluzione tecnologica e digitale.

La scaletta dell’evento

L’evento inizierà alle 18:00 con un momento di networking. Questa sarà un’occasione ideale per presentarsi, condividere idee e esperienze, e connettersi con altri appassionati di digitale.

La serata proseguirà con un focus sull’AI, durante il quale avremo l’opportunità di condividere pensieri e visioni sul suo impatto e sulle sue potenzialità.

La parte centrale dell’evento sarà l’aperitivo, un momento conviviale durante il quale scambiare idee e approfondire i temi affrontati.

Il Ninja Meetup Sanremo è un evento Free Entry, ma ti invitiamo a prenotare il tuo posto inviando un’email a andrea@rebeldigital.it.

Questo ci permetterà di organizzare al meglio la serata.

Siamo ansiosi di accoglierti a Sanremo per questa serata speciale.

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Arriva preparato all’evento. Leggi anche:

Google I/O 2023: le novità sull’intelligenza artificiale annunciate all’evento

Elon Musk chiede una pausa sulle Intelligenze Artificiali: possono renderci obsoleti

ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa: i numeri del mercato

Manifesto AI: l’intelligenza artificiale non ci sostituirà

Chatbot: i senior li snobbano ma i giovani li amano di più (grazie a ChatGPT)

Google annuncia Bard, l’anti ChatGPT. Quali sono le differenze

Un articolo sull’Intelligenza Artificiale scritto da una AI

google I-O 2023

Google I/O 2023: le novità sull’intelligenza artificiale annunciate all’evento

Un lungo e spettacolare evento di presentazione aperto proprio da Sundar Pichai, CEO of Google and Alphabet. Al Google I/O 2023 sono state svelate tutte le nuove applicazioni dell’Intelligenza artificiale ai prodotti esistenti (e utilizzatissimi nel mondo) dell’azienda di Mountain View, ma anche molte nuove soluzioni super innovative, destinate a rivoluzionare il mondo in cui ricerchiamo informazioni, facciamo acquisti e lavoriamo.

Gran parte dell’evento è infatti incentrato proprio sull’intelligenza artificiale, sulle AI generative e su come sia necessario utilizzare questi nuovi modelli in modo responsabile proteggendo la privacy delle persone.

Durante Google I/O l’azienda ha condiviso diversi modi in cui Google usa l’intelligenza artificiale, inclusi i progressi dell’IA generativa.

Sundar Pichai, CEO of Google and Alphabet

Nel corso di I/O 2023, Google ha presentato PaLM 2, un modello linguistico di nuova generazione con multilingue, ragionamento e coding migliorati. Inoltre, sono stati annunciati 25 nuovi prodotti e funzionalità basati su questa tecnologia.

Multilingua: PaLM 2 è stato addestrato in modo più intensivo su testi multilingue, che comprendono più di 100 lingue. Questo ha migliorato in modo significativo la sua capacità di comprendere, generare e tradurre testi ricchi di sfumature – compresi modi di dire, poesie e indovinelli – in un’ampia varietà di lingue, un problema difficile da risolvere. PaLM 2 supera anche gli esami di competenza linguistica avanzata al livello “mastery”.

Ragionamento: L’ampio set di dati di PaLM 2 comprende articoli scientifici e pagine web che contengono espressioni matematiche. Di conseguenza, dimostra di aver migliorato le capacità di logica, ragionamento di buon senso e matematica.

Codifica: PaLM 2 è stato pre-addestrato su una grande quantità di set di dati di codice sorgente pubblicamente disponibili. Ciò significa che eccelle nei linguaggi di programmazione più diffusi, come Python e JavaScript, ma può anche generare codice specializzato in linguaggi come Prolog, Fortran e Verilog.

LEGGI ANCHE: Google risponde a ChatGPT: più di 20 nuovi prodotti di AI nel 2023

I/O 2023: Intelligenza Artificiale per tutti (in modo responsabile)

Attualmente Google può contare su 15 prodotti che servono oltre mezzo miliardo di persone e ben 6 di questi sono usati da più due miliardi di utenti. Oggi l’azienda punta a rendere l’Intelligenza Artificiale ancora più utile per tutti attraverso quattro principali strade:

  1. Migliorando la conoscenza e l’apprendimento delle persone e approfondendo la loro comprensione del mondo.
  2. Stimolando la creatività e la produttività, in modo che le persone possano esprimersi e portare a termine le proprie attività.
  3. Consentendo agli sviluppatori e alle aziende di creare i propri prodotti e servizi all’avanguardia.
  4. Sviluppando e implementando l’IA in modo responsabile, così che tutti ne possano beneficiare nella stessa misura.

Le informazioni potenziate dall’AI

Search Labs

Search Labs è uno spazio in cui sperimentare nuove esperienze di ricerca basate sull’intelligenza artificiale. Uno dei primi esperimenti è Search Generative Experience (SGE), che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire panoramiche di informazioni e suggerimenti per esplorare gli argomenti in modo naturale.

Quando SGE sarà disponibile (inizialmente solo negli Stati Uniti), gli annunci della rete di ricerca continueranno a essere visualizzati negli spazi pubblicitari dedicati in tutta la pagina.

Con SGE, gli annunci della rete di Ricerca continueranno ad apparire negli spazi dedicati agli annunci all’interno della pagina. In questa nuova esperienza, gli inserzionisti avranno come sempre l’opportunità di raggiungere potenziali clienti durante le loro ricerche.

Immersive View for routes

Visualizzazione immersiva utilizza la visione artificiale e l’intelligenza artificiale per unire miliardi di immagini Street View e di immagini aeree per creare un ricco modello digitale del mondo.

Ora con Immersive View for routes, è possibile visualizzare ogni segmento di un percorso prima di partire, sia che si voglia guidare, camminare o pedalare. Le città europee che verranno lanciate nei prossimi mesi sono: Amsterdam, Dublino, Firenze, Venezia, Londra, Parigi, Berlino.

Migliorare creatività e produttività

Alcuni degli annunci hanno l’obiettivo dichiarato di aiutare le persone a svolgere le proprie attività utilizzando l’intelligenza artificiale per aumentare la creatività e la produttività.

Bard

Bard si sta espandendo in 180 paesi, aggiungendo tra le proprie lingue anche il giapponese e il coreano e migliorando gli aggiornamenti di coding e le funzionalità di esportazione. Si integrerà anche con servizi di terze parti, tra cui Adobe, Instacart, Wolfram, Khan Academy e molti altri.

google I O 2023 - bard

LEGGI ANCHE: Google annuncia Bard, l’anti ChatGPT. Quali sono le differenze

Magic Editor

Con Magic Editor sarà possibile apportare modifiche complesse senza competenze di editing di livello professionale.

L’utilizzo di una combinazione di tecniche di intelligenza artificiale, inclusa l’IA generativa, consentirà di apportare modifiche a parti specifiche di un’immagine, come il soggetto, il cielo o lo sfondo, in modo da avere un controllo ancora maggiore sull’aspetto finale della propria foto.

Duet AI for Workspace

Duet AI for Workspace integra la potenza dell’IA generativa in tutte le app di Workspace.

Queste funzionalità aiuteranno a scrivere, organizzare, visualizzare, accelerare i flussi di lavoro, partecipare a riunioni più ricche e molto altro ancora.

L’integrazione di Duet AI in Presentazioni renderà possibile generare facilmente immagini con poche parole di input, permetterà di analizzare e classificare dati in Fogli e introdurrà altre importanti novità.

L’Intelligenza Artificiale di Google per gli sviluppatori

Google sta anche portando Duet AI su Google Cloud per consentire a più aziende e sviluppatori di confrontarsi con l’impatto delle Intelligenze Artificiali.

Per gli sviluppatori stia introducendo nuove funzionalità e modelli di base nei prodotti IA di Google Cloud aprendo il supporto dell’IA generativa in Vertex AI e ampliando l’accesso a:

  • Nuovi modelli di base in Vertex AI includono Codey (text-to-code), Imagen (text-to-image) e Chirp (speech-to-text)
  • Text Embeddings API
  • Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF)

Contrastare la disinformazione

L’obiettivo di raggiungere un modello di intelligenza artificiale responsabile passa attraverso:

  1. l’inserimento di un sistema di watermarking nei metadati;
  2. un maggiore investimento nelle procedure che proteggono la privacy delle persone.
email marketing

5 motivi +1 per puntare sull’Email Marketing

Chi si occupa di social media affronta quotidianamente l’imprevedibilità degli algoritmi che governano i social network. Da un momento all’altro, infatti tutti gli sforzi e i traguardi raggiunti potrebbero svanire a causa di blocco improvviso dell’account oppure può verificarsi un calo improvviso delle performance.  

Se ti occupi di advertising stai invece facendo i conti con l’imminente eliminazione dei cookie di terze parti da parte di Google, che renderà necessaria la riprogettazione del flusso di acquisizione, conversione e fidelizzazione dei clienti.

Non dimentichiamo inoltre, i costi sempre crescenti per fare advertising online. 

In questo scenario, diventa strategico selezionare i giusti canali di comunicazione, in grado cioè di garantire il migliore ritorno sull’investimento ed una performance a prova di “aggiornamento tecnologico”.

La buona notizia è che esiste una soluzione e si chiama email marketing, uno strumento spesso sottovalutato le cui competenze e padronanza nell’utilizzarlo sono sempre più richieste nel mondo del lavoro oggi, sia da parte di aziende italiane che internazionali. 

L’email, nelle sue diverse forme di newsletter e DEM, non é solo un ottimo strumento di relazione one-to-one ma è anche un importante strumento di vendita

E quando parliamo di vendita non ci riferiamo solo alla conversione da lead a cliente ma anche alla possibilità di aumentare il lifetime value dei clienti con azioni di upselling e cross-selling.

Inserirlo quindi all’interno della propria strategia di marketing costituisce non solo una competenza chiave ma anche un fattore competitivo aziendale.

Conosci tutti i vantaggi dell’Email Marketing? Nei prossimi paragrafi ne elenchiamo 5 + 1.

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email marketing getresponse vantaggi

5 vantaggi dell’Email Marketing

L’Email Marketing è una forma di direct marketing (DEM) che si basa su strategie e tattiche per creare e distribuire comunicazioni via email con l’obiettivo di creare e consolidare la relazione tra brand ed audience o inviare informazioni ed aggiornamenti di natura promozionale con lo scopo di vendere un prodotto o servizio.

“L’e-mail marketing è un gioco a lungo termine. E anche piuttosto intimo. Se vuoi generare un ROI elevato, devi costruire relazioni solide con il tuo pubblico. Ciò significa che devi fornire loro valore e mantenere le tue promesse.” – Michal Leszczynski – Head of Content Marketing & Partnerships @GetResponse 

Ecco i motivi per cui l’email non può mancare nella tua strategia di marketing:

1 – È un owned media: l’email fa parte dei media di proprietà che sono sotto il controllo dell’azienda, come il sito ad esempio, dove chi gestisce la comunicazione decide cosa pubblicare, come e quando. In tal senso, l’email è completamente customizzabile oltre che nei messaggi da veicolare anche nell’aspetto visivo, nella frequenza di invio e, ancora più importante nell’audience/segmenti cui si rivolge.

2 – Con l’email vendi: l’Email Marketing garantisce i risultati più performanti in termini di conversione degli utenti rispetto agli altri canali di digital marketing. Il suo ROI è di 3,800% cioè 38 dollari per 1 dollaro investito!

3 – È economico: devi prevedere solo il costo della piattaforma e della persona che prepara le comunicazioni. In sostanza, se  gestisci un piccolo business e ti occupi in prima di persona di scrivere newsletter e DEM, sostieni solo il costo della piattaforma.

4 – Raccoglie dati di prima parte: la scomparsa dei cookie di terze parti renderà più difficile per i marketer indirizzare i clienti attraverso gli annunci.  L’email invece consente la raccolta di dati di prima parte (e consensuale) utili alla segmentazione e alla personalizzazione delle comunicazioni.

5 – È scalabile: ogni risultato raggiunto è facilmente misurabile (open rate, click, click-to-open rate etc. ), testabile (grazie agli AB test) e scalabile. Inoltre l’invio dei messaggi si può automatizzare risparmiando tempo e rendendo più efficaci ed efficienti le comunicazioni, inviando il giusto messaggio, alla giusta persona, nel momento più opportuno.

Email Marketing + Automation e AI

Con l’automazione di DEM e newsletter, si può ottenere un buon grado di personalizzazione dei messaggi. Quest’ultimi infatti si basano sulle caratteristiche/preferenze del destinatario e  vengono inviati in base alle azioni del prospect o cliente (si configurano eventi detti trigger che determinano l’invio del messaggio) , ad esempio l’email di benvenuto dopo la registrazione ad un form o un acquisto, oppure l’invio dopo che l’utente clicca su un link, apre un messaggio, fa un acquisto, abbandona il carrello.

 È come se accompagnassi per mano l’utente verso la conversione!

Nello scenario attuale, l’email marketing sembra cavalcare le nuove tecnologie senza subirle (ad eccezione degli aggiornamenti di IOS, ma attenzione perché non è l’open rate il KPI chiave per interpretare i risultati delle vostre campagne di email marketing o almeno non l’unico).  – 

A riprova di questo, in tempi brevissimi GetResponse, software di email marketing ed automation, introdurrà anche per i suoi clienti italiani un generatore di e-mail AI basato sulla tecnologia GPT di OpenAI per aiutare gli esperti di marketing a massimizzare l’efficienza e le prestazioni.  

La feature di AI applicata all’Email Marketing permetterà di creare facilmente tutta la newsletter/DEM: oggetto, design e testo risparmiando l’85% del tempo e dell’effort.

L’azienda è uno dei primi ad adottare sul mercato la tecnologia GPT di OpenAI. La soluzione mira ad aiutare marketer ed imprenditori a ridurre drasticamente il tempo necessario per creare le proprie e-mail e fornire contenuti più pertinenti e coinvolgenti ai propri abbonati.

Un ulteriore step nella semplificazione del lavoro dei marketer. Ed arriviamo perciò a parlare del “motivo + 1″ per cui l’ Email Marketing non può mancare nella tua strategia.

Il corso gratuito sull’Email Marketing

Nel panorama degli ESP, email service provider,disponibili sul mercato è utile definire alcuni requisiti per poter scegliere in maniera strategica la piattaforma di email marketing più adatta al proprio business. 

In primo luogo, il prezzo che nel caso di GetResponse la posiziona decisamente come migliore ESP rispetto ai competitors in termini di  quantità di funzionalità e prezzo richiesto. All’interno della piattaforma sono disponibili più di 30 funzionalità oltre all’email marketing: conversion funnel, landing page, moduli contatti, webinar a pagamento, gratuiti e on-demand, ecc.

Questo vuol dire convenienza in termini di risparmio sia di soldi che di tempo, potendo contare sull’assistenza in italiano e su più di 150 modelli di newsletter/dem da cui tranne ispirazione, più di 200 modelli di landing page da riutilizzare e più di 30 flussi di Email Marketing automation già pronti da utilizzare.

Per farti conoscere tutti i segreti dell’email marketing e saperlo padroneggiare da vero esperto, GetResponse ha deciso di organizzare in collaborazione con Ninja Marketing un

corso gratuito on demand in programma a maggio adatto sia a principianti che a marketer esperti che intendono approfondire il tema dell’email marketing e della marketing automation. 

Il corso si terrà live martedì 16 maggio e giovedì 18 maggio dalle 18:30 alle 20:30. 

Al termine del corso ed in seguito al superamento del test finale si otterrà un certificato che è possibile condividere sui propri profili social.

<<Riserva il tuo posto al corso gratuito di Email Marketing di GetResponse adesso >>

Come guadagnare e mantenere la fedeltà dei clienti sul lungo periodo

La Brand Advocacy è il sostegno incondizionato che i clienti offrono al brand e rappresenta oggi un fattore più importante che mai per la crescita a lungo termine di ogni business ed è raggiungibile attraverso una efficace strategia di Brand Loyalty.

Sono infatti già molti i brand manager e i CEO di tutta Europa a ritenere fondamentale per il business guadagnare e mantenere la fedeltà dei consumatori.

Per sottolinearne l’importanza, Territory Influence ha raccolto alcuni dati da vari brand manager di diversi settori in tutta Europa che mostrano il loro punto di vista su:

  • cosa la Brand Loyalty significhi per loro e per i loro brand;
  • ruolo dell’esperienza nel promuovere la fedeltà;
  • come gli influencer abbiano aiutato i loro brand ad aumentare la fedeltà delle persone. 

Dai dati raccolti risulta che:

  • il 75% dei consumatori è leale ad almeno un brand;
  • il 60% dei consumatori consiglierebbe i brand a cui è fedele ad amici e parenti.

Ma quando parliamo di brand loyalty cosa intendiamo esattamente? Cosa comporta e come si acquisisce? Vediamolo insieme punto per punto.

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Cos’è la Brand Loyalty e come si misura

Possiamo definire la Brand Loyalty come la tendenza di alcune persone a continuare ad acquistare la stessa marca di prodotti invece che da marchi concorrenti.

brand loyalty

I clienti che possono essere ritenuti fedeli al marchio si distinguono poiché ritengono che un determinato marchio rappresenti una qualità e un servizio superiore rispetto a qualsiasi concorrente a dispetto di quale potrebbe essere il prezzo, fattore che perde di importanza alla luce di una acquisita fedeltà al brand. 

Per misurare la Brand Loyalty  possiamo usare tre elementi o metodologie:

  • la fidelizzazione del cliente;
  • il valore della vita del cliente;
  • sondaggi sulla soddisfazione del cliente.

Ma quali sono gli elementi imprescindibili per fidelizzare i nostri clienti? Vediamolo insieme.

Come si crea una Brand Loyalty strategy efficace

Sono tante le metodologie utili che possono essere impiegate per la creazione della Brand Loyalty.

In questo articolo abbiamo raccolto alcune delle strategie più utilizzate.

Punta sulla qualità

La qualità è la caratteristica principale che un prodotto o servizio deve avere per puntare a creare una brand loyalty.

Potenzia il servizio clienti

Garantire che i clienti ricevano sempre un servizio di assistenza ottimale è un investimento che aumenta il livello di fedeltà al marchio.

Utilizza Brand ambassador

Un ambasciatore del marchio è fondamentale per facilitare il processo di brand loyalty ed è possibile se questo ha una conoscenza approfondita del prodotto o servizio di cui si fa portavoce oltre che una community in target fidelizzata.  Si parla in questi casi di influencer.

Crea una community

Creare una comunità online è utile per la promozione della brand loyalty e questo vale in qualunque settore.

Perché la Brand Loyalty è importante e quali sono i vantaggi

Il motivo principale per cui la Brand Loyalty è considerata così importante è semplice ed è legato alla redditività del business.

Infatti i dati mostrano come:

  • il 65% delle entrate nella maggior parte delle aziende proviene da rapporti commerciali ripetuti con i clienti già acquisiti;
  • i clienti esistenti fedeli ai marchi acquistano il 90% più frequentemente rispetto ai nuovi clienti.

Inoltre un fattore aggiuntivo per cui la brand loyalty è conveniente per il business consiste nel fatto che mantenere il cliente fedele al marchio è un’operazione molto meno costosa rispetto alle strategie di marketing da seguire per attirare nuovi clienti.

Riguardo invece ai vantaggi che si possono avere nell’investire nella brand loyalty possono tradursi in particolar modo in due fattori:

  • maggiori numero di acquisti ripetuti dagli stessi clienti che percepiscono la marca come migliore rispetto alla concorrenza;
  • crescita dei ricavi ottenuti dal brand;
  • ogni consumatore fedele parlerà bene del brand promuovendolo in prima persona;

Come aumentare la Brand Loyalty con l’Influencer Marketing

L’influencer marketing permette più di ogni altra cosa di promuovere un brand costruendo la Brand Loyalty grazie ad una persona che si fa portavoce del brand trasmettendo caratteristiche del servizio o prodotto, ma anche valori dell’azienda e lo fa alla sua community, ovvero un numero significativo di persone che la seguono per un rapporto di fiducia creato.

influencer marketing brand loyalty

Per questo motivo è essenziale che il portavoce abbia caratteristiche precise e adatte alla promozione del brand.

Le principali caratteristiche quindi, a cui porre attenzione nella creazione di una influencer marketing strategy possono essere riassunte nella scelta dell’influencer più adatto che dovrebbe avere:

  • una community fidelizzata;
  • un target di followers in linea con il brand da promuovere;
  • una conoscenza o competenza specifica nel prodotto o servizio di cui si fa portavoce.

A poter contare su queste caratteristiche non sono solo i macro influencer, ma anche quelli definiti come nano e micro influencer, ovvero persone seguite sui loro profili social da un numero inferiore di utenti purché questi siano in target con gli argomenti trattati dall’influencer e da quanto offerto dall’azienda di cui questo si fa portavoce.

Questi sono alcuni ma non tutti gli elementi da considerare per la costruzione di una strategia di Influencer Marketing che porti alla costruzione della brand loyalty e conoscere tutti gli elementi è un fattore essenziale per creare una strategia in linea con le aspettative desiderate.

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sostenibilità e brand

Giornata Mondiale della Terra 2023: perché comunicare la sostenibilità è indispensabile per i brand

Il cambiamento climatico, in atto ormai da molto tempo, sta avendo impatti significativi sulle persone, sulle aziende e più in generale, sull’economia.

Da eventi climatici estremi alla mancanza di risorse fino alla povertà crescente, la “salute” del pianeta è in pericolo e gli effetti dello stato di emergenza climatica sono ogni giorno sempre più evidenti.

Secondo l’ultimo report condotto dall’IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), il tasso di crescita della temperatura è il più alto mai registrato, così come sono in costante aumento anche l’intensità e la frequenza dei disastri naturali.

LEGGI ANCHE: Il futuro degli acquisti è sempre più sostenibile: i dati del report Conscious Commerce

Di conseguenza, una rapida transizione ecologica riveste un ruolo importante per molti nella quotidianità.

Nonostante il carovita dettato dal difficile contesto geopolitico e dall’inflazione, la sostenibilità ambientale è fonte di preoccupazione per molti, influenzando direttamente le abitudini d’acquisto.

Il recente Deloitte 2023 CxO Sustainability report mostra che il cambiamento climatico è identificato dalle aziende in tutto il mondo tra le tre principali criticità da tenere in considerazione per il 2023, superando innovazione digitale e talent pipeline.

Il 75% delle realtà rispondenti, inoltre, ha aumentato nel 2022 gli investimenti legati alla sostenibilità ambientale.

Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di aziende ha scelto di promuovere campagne pubblicitarie e implementare policy sostenibili a 360°.

La sostenibilità è sempre più importante per le persone (e per i brand)

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, che ricorre annualmente il 22 aprile, Ninja Marketing invita a riflettere sui motivi per cui diventare aziende “green” è una necessità assoluta – non più solamente un’alternativa – grazie ai consigli di Saverio Schiano, Head of Sales for Italy Pinterest. 

Saverio Schiano Pinterest

Perché è diventato fondamentale comunicare la sostenibilità? E cosa consiglieresti ai brand per evitare il greenwashing?

La sostenibilità non va trascurata a livello di business.

Le aziende e i marketer devono, infatti, attivarsi per migliorare l’ambiente: si tratta di una mossa decisiva per vincere le sfide del futuro e incontrare i desideri delle persone, che – in numero sempre maggiore – si informano sul peso ambientale delle proprie azioni.

Inoltre, si riconosce l’importanza strategica della transizione ecologica: a confermarlo, per esempio, in Europa è il 61% dei cittadini adulti, come riportato dal report  European Sustainability Foundational Study condotto da Kantar.

kantar sostenibilità

E diventa tassativo, pertanto, reinventare la propria modalità di comunicazione senza, tuttavia, incorrere nel greenwashing.

Un primo consiglio, in apparenza semplice ma spesso non applicato da chi vuole comunicare la sostenibilità, è di argomentare qualsiasi informazioni con dati e insight: la conoscenza, quindi, del proprio business in toto è di assoluta importanza per poter introdurre policy ambientali che contribuiscono effettivamente alla creazione di un mondo più verde.

In un processo lungo e pieno di incertezze come la ricerca della sostenibilità, non ci si aspetta che le aziende abbiano tutte le risposte fin da subito (la “perfezione” non esiste e in questo campo, ancora meno), ma l’onestà è certamente un fattore non di poco conto per ottenere la fiducia dei consumatori.

Infine, è bene prestare attenzione al linguaggio scelto nella comunicazione green: l’aggiunta di maggiori dettagli e la ricerca del significato di termini apparentemente “innocui” (ma in realtà, definiti da regolazioni severe) è essenziale!

Di contro, non si deve pensare al green hushing come una via percorribile.

Con questo termine, si fa riferimento ad un fenomeno nuovo, meno conosciuto rispetto al ben noto greenwashing: per paura di conseguenze spiacevoli, reputazionali ed economiche, le aziende scelgono di non comunicare i propri obiettivi di sostenibilità. 

LEGGI ANCHE: Stella McCartney lancia S-Wave, il simbolo della sostenibilità

Quali sono i trend ambientali riscontrati tra i consumatori di recente?

I consumatori sono sempre più alla ricerca di insight sui eco-trend più recenti per poter cambiare il proprio stile di vita, dalla scelta di prodotti più rispettosi dell’ambiente alla riduzione del consumo di carne fino a mezzi di trasporto a basso impatto ambientale.

C’è la volontà di comprendere appieno i cambiamenti ecologici in atto e conseguentemente, di agire per contrastarli nella vita di tutti i giorni (di questa radicale spinta green, Gen Z e Millennials sono i principali promotori).

Oltre il 90% delle persone su Pinterest settimanalmente cercano ispirazione sulla piattaforma per attività volte a diminuire la propria impronta ecologica come il riciclaggio, la donazione di oggetti, la riduzione dell’utilizzo di plastica, l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico e il supporto alle imprese locali.

Non solo, ma abbiamo anche constatato che ricerche per termini come “casa autosufficiente”, “energia off grid”, “ecopunk”, e “alloggi collettivi” sono in aumento sulla piattaforma (rispettivamente del 340%, 100%, 130%, e del 150%).

Un’altra conferma del cambio di rotta “verde” arriva dal nostro ultimo report, Pinterest Predicts 2023, che prevede un’attenzione verso pratiche ecologiche come soluzioni alternative per la raccolta di acqua piovana, l’arredamento vintage e i viaggi in treno.

Come le aziende possono sfruttare questi trend per implementare campagne di marketing efficaci?

Per poter sfruttare al meglio gli insight della piattaforma e creare campagne di comunicazione efficaci, il motto delle aziende e dei marketer dovrebbe essere “be educational”: per esempio, la collaborazione con esperti di settore permette di fornire consigli e guide di valore su come vivere in modo sostenibile.

Nonostante la Giornata Mondiale della Terra sia un’ottima occasione per riflettere su temi ecologici e sociali, ogni giorno dovrebbe essere dedicato alla salvaguardia del nostro pianeta.

Non da ultimo, implementare l’utilizzo delle cosiddette credenziali verdi.

Ossia, utilizzare statistiche chiare per mostrare come il vostro marchio o prodotto sia sostenibile e utilizzare termini come “meno plastica”, “a base vegetale”, “biologico” o “coltivato in modo sostenibile” per posizionarlo al meglio.

Parte l’AI Fashion Week, l’evento più atteso dagli stilisti della AI generativa

La città che non dorme mai, la Grande Mela, New York ospita la prima AI Fashion Week dedicata agli stilisti emergenti della moda, che sviluppano le loro creazioni mediante l’utilizzo della Intelligenza Artificiale Generativa.

Partecipano sia stilisti che creatori di AI che, grazie alle loro creazioni, daranno vita a questo incredibile evento unico nel suo genere.

ai fashion week

AI Fashion Week: quando e dove

Le date della AI Fashion Week sono fissate dal 20 al 21 aprile 2023 e vedranno competere tra loro più di 350 creator. La location è al centro di Manhattan presso lo Spring Studio.

L’evento è gratuito ed è stato organizzato in collaborazione con Revolve Group, organizzazione specializzata nella rivendita di moda online, di abbigliamento e calzature, accessori e prodotti di bellezza per il target millennial e generation Z.

LEGGI ANCHE: I migliori generatori di immagini basati su AI (secondo noi)

L’Intelligenza artificiale nella moda

Come già detto, l’evento ha lo scopo di scoprire i nuovi talenti della moda: è un vero e proprio scouting di talenti della moda che operano con l’ AI, tanto è che nella giuria sono presenti personaggi di tutto rilievo, come:

  • Pat McGrath, è una delle più prestigiose truccatrici al mondo e la sua influenza nel mondo della bellezza e della moda non ha rivali da oltre 20 anni. L’aspetto visionario che immagina e che quindi crea per sfilate di moda, pubblicità e riviste – definisce i futuri canoni della bellezza.
  • Tiffany Godoy di Vogue Giappone, è una giornalista e influencer di moda esperta di internet.
  • Natalie Hazzout, casting director di Celine, azienda francese di vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori.

Negli ultimi mesi l’interesse del settore moda nell’ AI generativa ha superato di gran lunga quello sul Metaverso, dei token non fungibili (NFT), della realtà aumentata e virtuale, argomenti che restano obiettivi di medio periodo rispetto all’AI che ha invece interessato da subito il settore, mostrando gli innumerevoli ambiti di applicazione.

Quello che è importante tenere in considerazione è che questa tecnologia è diventata ampiamente disponibile solo di recente ed è ancora piena di problemi e bug preoccupanti, ma tutto mostra che possa migliorare velocemente di giorno in giorno e diventare un punto di svolta in molti aspetti del business.

AI Fashion Week

Secondo l’analisi di McKinsey, in un periodo compreso tra i tre e i cinque anni l’AI generativa potrebbe raggiungere fino a 275 miliardi di dollari di profitti nei settori dell’abbigliamento, della moda e del lusso.

Attualmente i designer, i direttori creativi e i rivenditori possono fare affidamento non solo sui report di tendenza e sull’analisi di mercato, ma possono utilizzare l’AI generativa per analizzare in tempo reale vari tipi di dati non strutturati.

AI fashion Week: dalle sfilate al business

L’AI generativa può, ad esempio, aggregare rapidamente ed eseguire analisi del sentiment dai video sui social media o modellare le tendenze da più fonti di dati sui consumatori.

I direttori creativi e i loro team possono inserire schizzi e i dettagli desiderati, come tessuti, tavolozze di colori e motivi, in una piattaforma alimentata dall’intelligenza artificiale generativa che crea automaticamente una serie di “proposte”, consentendo così ai designer di giocare con un’enorme varietà di stili e look.

Un team potrebbe quindi progettare nuovi articoli sulla base di questi risultati, mettendo il tocco distintivo di una casa di moda su ciascuno dei look. Questo apre le porte alla creazione di prodotti innovativi in ​​edizione limitata che potrebbero anche essere collaborazioni tra due marchi.

Ed è proprio in questa direzione che si muove la AI generativa, individuare i creativi che in questo momento stanno utilizzando in maniera migliore l’ AI generativa.

AI generativa nella moda e Fashion Week 2023

Ai designer viene fornita una piattaforma che ha la funzione di vetrina, grazie alla quale possono mostrare le loro creazioni realizzate tramite AI a eventuali clienti oppure a direttori creativi.

Quando parliamo di creazioni intendiamo, come previsto dagli organizzatori, collezioni costituite da minimo 15 look ad un massimo di 30.

In questo modo si incoraggiano i designers a mettersi in luce a presentare creazioni che altrimenti rimarrebbero nel cassetto e tutto questo consente di creare un nuovo mercato accessibile a tutti oltre che fornire i nuovi designer a sperimentare le tecnologie generative basate su AI.

Gli organizzatori della AI Fashion Week puntano hanno formato la giuria coinvolgendo sponsor tra le grandi firme della moda per offrire premi in denaro ai vincitori. Sono in programma altri eventi subito dopo il calendario della settimana della moda per attirare una maggiore attenzione sull’evento.

Parte l'AI Fashion Week

Le creazioni generate dall’intelligenza artificiale sono state tra i temi più caldi di questi mesi. La moda fantasy, le calzature ed i design di accessori sono ora diffusi su Internet. I creativi ricreano l’immagine dei capi dei loro marchi preferiti e ne sviluppano di nuovi, in alcuni casi creano capi ancora più belli degli originali.

L’AI Fashion Week rappresenta un punto di partenza per tutta una serie di applicazioni ed eventi che possono valorizzare la creatività aprendo nuove prospettive di business per il mondo della moda e per i creativi.

Responsabilità sociale d’impresa, i passi da seguire per realizzarla davvero

A partire dal primo decennio del XXI secolo, il marketing viene accusato di essere uno dei colpevoli della crisi economica, reo di diffondere un atteggiamento iperconsumista, che ha legato il concetto della felicità al possesso dei beni materiali.

Già negli anni ’70, Pier Paolo Pasolini, criticava sul Corriere della Sera l’economia del consumismo, seguito da una miriade di psicologi internazionali.

Nel tempo, il marketing ha necessariamente dovuto migliorare la propria immagine, sfruttando la carta della responsabilità sociale d’impresa. Non si parla quindi di marketing tradizionale bensì di marketing sostenibile e responsabile: non più centrato sul benessere individuale di breve periodo ma sul benessere collettivo di lungo periodo.

La responsabilità sociale d’impresa è un “must have”

Per sopravvivere l’azienda, oggi, deve agire nell’ottica di una responsabilità sociale d’impresa.

Se fino a poco tempo fa, l’attenzione alle problematiche della società era una scelta originale per differenziarsi, ora è necessario per la sopravvivenza di lungo periodo, non solo per le grandi imprese, ma anche per le piccole realtà.

Nella scelta di un prodotto da parte del consumatore, il criterio economico non è più l’unica variabile considerata, soprattutto per la Generazione Z. Si fa attenzione ad altri elementi, quali, il packaging plastic free, lo schieramento dell’azienda contro il gender gap, o ancora, il sostegno ai diritti LGTBQ+, e così via.

Vengono valutate una serie di misure e pratiche con fini etici, ambientali e sociali che un’impresa mette in atto nelle sue operazioni commerciali.

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responsabilità sociale d'impresa

L’azienda come “cittadino” della comunità

Se in passato le aziende potevano concentrarsi esclusivamente sul raggiungimento della redditività, ora la necessità è di ottenerla mostrando qualcosa in più, lavorando per il bene della comunità.

L’impresa è un sistema aperto che si relaziona con l’ambiente. Per perdurare nel tempo deve seguire i passi della società, e adeguarsi ai cambiamenti richiesti dai consumatori, che, grazie al web, discutono e si confrontano.

Se la reputazione aziendale è l’asset intangibile da seguire, allora la migliore reputazione possibile è quella che si realizza dimostrando l’impegno nell’ambito comunitario. All’azienda è richiesto una responsabilità sociale d’impresa che migliori le condizioni ambientali e sociali della comunità nella quale è inserita, secondo un atteggiamento “corporate citizenship”, quello proprio di un cittadino.

La cittadinanza d’impresa, promossa dall’ex segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan, nel 2000, nel Global Impact, comprende 10 principi essenziali:

  1. promuovere i diritti umani
  2. non essere complici di abusi dei diritti umani
  3. sostenere la contrattazione collettiva
  4. eliminare il lavoro obbligatorio
  5. eliminare il lavoro minorile
  6. eliminare le discriminazioni lavorative
  7. sostenere un approccio preventivo alle sfide ambientali
  8. promuovere azioni di responsabilità ambientale
  9. contrastare la corruzione
  10. incoraggiare lo sviluppo di tecnologie che rispettino l’ambiente

I concetti, ribaditi nel 2001 nel Libro Verde dall’Unione Europea, sottolineano che la sostenibilità non è l’elemento per differenziarsi dalla concorrenza, quanto una via da seguire per rimanere competitivi, e i programmi di responsabilità sociale d’impresa rappresentano un modo per soddisfare questo obiettivo.

Secondo un sondaggio pubblicato dal Word Economic Forum, 9 cittadini su 10, a livello globale, auspicano di vivere in un modo maggiormente sostenibile nel post-Covid 19.

Il 72% degli intervistati dichiara di aspettarsi un miglioramento delle condizioni di vita anziché un ritorno alla vita pre-pandemia.

Si tratta di un messaggio chiaro che le aziende non possono ignorare, “continuiamo a valutare il successo su basi unicamente finanziarie” ha affermato in un intervento al vertice WEF, Alan Jope, Chief Executive Officer di Unilever, “è bizzarro e superato. Le nostre metriche finanziarie, così come la misura della ricchezza di un paese basata sul PIL, stanno creando diseguaglianze sociali e degrado ambientale”.

D’altronde, come asseriva Robert Kennedy nel 1968, “il PIL misura tutto tranne ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.

Come realizzare una strategia di responsabilità sociale d’impresa

Il concetto di CSR (corporate social responsability), fu espresso già nel 1953 nel libro Social Responsability of Bussinessman di Howard R. Bowen, nel quale l’autore si chiede quali responsabilità verso la società sia lecito aspettarsi da chi dirige un’impresa.

La Commissione Europea definisce la CSR come “la responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”.

responsabilità sociale d'impresa

Quali sono i passi da seguire per realizzare una strategia d’impresa responsabile?

  • Determinare i valori aziendali, secondo le priorità della comunità, collegandoli al brand. Un esempio, è il lavoro di Access Writers Program di WarnerMedia, (produttore di intrattenimento tv), il cui ultimo programma è focalizzato sul migliorare l’accesso alle professioni televisive da parte dei soggetti delle comunità più svantaggiate
  • Ottenere informazioni dettagliate da parte degli stakeholder (attraverso sondaggi, a risposta aperta e multipla), in modo da capire rispetto a quali temi ambientali e sociali i clienti sono più sensibili, e cosa conoscono del passato dell’impresa stessa. Il punto di partenza è la raccolta di feedback da parte degli stakeholders interni dai quali poi si possono intercettare le esigenze della comunità esterna. A tale scopo può risultare utile leggere le informazioni di Community Tool Box, che offre suggerimenti utili per comprendere le esigenze dell’attuale società
  • Prendi in prestito una buona strategia: cerca di individuare i campi di sostenibilità più seguiti. Non pensare che copiare sia sempre un fatto negativo, ogni brand sarà comunque unico nello sviluppare la propria strategia. Per selezionare le migliori strategie già messe in atto ci si può rivolgere alla Baker Library della Harvard Business School, che offre un elenco di report sulla responsabilità sociale delle imprese (la maggior parte delle quali allineate con gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite sopra citati)
  • Coinvolgimento interno, è fondamentale che la leadership sappia coinvolgere i dipendenti nella creazione della strategia, che permetta loro di rispecchiarsi nel valore supportato, e consenta la massima condivisione dei feedback, in modo da creare un maggiore senso di comunità, soddisfazione e motivazione. È importante che tutti i dipartimenti dell’azienda collaborino tra loro per il raggiungimento dell’obiettivo, in particolar modo è auspicabile la collaborazione del team che si occupa della responsabilità sociale d’impresa con l’area marketing e comunicazione
  • Creare partenariati esterni, dare vita a collaborazioni con organizzazioni o individui che nella società stanno già portando avanti i valori di CSR condivisi dall’impresa. Può essere vantaggioso per generare soluzioni alternative e aprire nuove opportunità riguardo a finanziamenti, sponsorizzazioni e occasioni di volontariato
  • Essere chiari e trasparenti, fissando obiettivi misurabili con metriche di misurazione, per mantenere la fiducia delle persone e a creare un senso di rigore e cura intorno al marchio. Utilizzare un linguaggio numerico consente inoltre di valutare e capire con maggiore facilità i risultati, anche all’impresa stessa. Altrettanto importante sarà poi comunicarli, ciò può avvenire attraverso diversi canali, sito web, newsletter, social media ecc.
  • Migliorarsi continuamente, le strategie di responsabilità sociale d’impresa devono saper essere flessibili perché riguardano le esigenze delle persone, e come tali sono in continua evoluzione. Ad esempio, con la diffusione del Covid-19, molte aziende hanno dovuto adeguarsi ai cambiamenti e rivedere i loro piani repentinamente. Saper anticipare è senza dubbio un fattore chiave.

Parola d’ordine: Report

A causa delle restrittive normative governative e dell’autoregolazione di alcuni, la necessità di una puntuale rendicontazione circa la responsabilità d’impresa è andata crescendo

Il World Business Council Sustainable Development definisce il report pubblico come la modalità da parte delle aziende di fornire informazioni agli stakeholders (interni ed esterni). Il report fornisce un quadro della posizione aziendale sulle attività circa la dimensione economica, ambientale, sociale.

Consente di individuare i punti deboli da migliorare e fornisce informazioni spesso assenti dai rapporti finanziari, tanto che, al classico bilancio economico-finanziario, è abitudine allegare il bilancio sociale.

report responsabilità sociale d'impresa

Il report rappresenta l’impegno dell’azienda nei confronti degli stakeholders, ne migliora la fiducia, e fornisce la potenzialità di attirare nuovi investitori green.

Secondo l’indagine di Deloitte, su oltre 2000 dirigenti, pubblicare e condividere un rapporto annuale di responsabilità sociale d’impresa aumenta la possibilità di ottenere un maggior successo.

Inoltre, protegge la reputazione del marchio contro il rischio di un’errata percezione da parte dei consumatori, che spesso temono che l’azienda possa fare tanti discorsi ma pochi fatti.

Deloitte ha individuato le pratiche per stilare un buon report:

  • Usare indicatori KPI (key performance indicator), riconosciuti a livello globale, che allineano il report alle guide standardizzate
  • Coinvolgere numerosi professionisti e gruppi di consulenza indipendenti per consigliare l’impresa con sguardo obiettivo proveniente dall’esterno
  • Effettuare un incrocio tra report cartaceo e digitale. Ultimamente la pratica si indirizza verso un cartaceo breve che rimanda ad una descrizione più dettagliata sul web, facilmente accessibile ai più.

Chi è il professionista del marketing ambientale

Con lo sviluppo di una responsabilità sociale d’impresa si modifica l’assetto organizzativo aziendale. Si sono rafforzati gli uffici legali delle imprese, si inseriscono così nuove figure necessarie, quali, ad esempio, l’esperto di marketing ambientale.

Si tratta di una figura che sa spaziare dallo studio attento degli adempimenti normativi, alla ricerca dei finanziamenti, fino alla comunicazione all’esterno dell’orientamento imprenditoriale. È una figura che deve saper conciliare gli obiettivi economici dell’impresa con il contributo che fornisce alla società.

Il ruolo da ricoprire richiede skills tecniche normative/ambientali, ma anche competenze trasversali, quali la capacità comunicativa e di leadership.

Dall’identikit del responsabile della sostenibilità, tracciato nel 2022 da Sustainability Markers, emerge che il 64,6% è donna, il 36,5% di esse è in possesso di una laurea in management e il 19,8% di una laurea dell’ambito tecnico-scientifico.

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Attenzione al Greenwashing: quando alle parole non seguono i fatti

Non è sufficiente raccontare di portare avanti dei progetti green, occorre metterli in atto e raggiungere risultati concreti.

Il greenwashing, neologismo inglese, tradotto come ecologismo di facciata, indica la strategia di comunicazione di quelle imprese che, con poco sforzo, cercano di acquisire una reputazione sociale di facciata. “Un’appropriazione indebita di virtù e di qualità ecosensibili per conquistare il favore dei consumatori o, peggio, per far dimenticare la propria cattiva reputazione di azienda le cui attività compromettono l’ambiente” (Furlanetto, 2013).

greenwashing responsabilità sociale d'impresa

Il termine viene fatto risalire al 1986, ad opera dell’ambientalista Jay Westerveld. In quell’occasione, fu utilizzato per denunciare il comportamento degli alberghi che invitavano gli ospiti a ridurre il numero di asciugamani utilizzati dai clienti, al fine di diminuire l’impatto ambientale del lavaggio degli stessi. Il reale motivo, notò l’ambientalista, era invece quello di lenire i propri costi relativi al lavaggio.

Ricorrere a questa strategia è una strada molto pericolosa, che può danneggiare l’impressa anziché aiutarla, come potrebbe sembrare.

Quali sono i principi da seguire per non cadere nella trappola del greenwashing?

  • Autenticità della comunicazione, che deve avere riscontro concreto in ogni particolare che viene raccontato, altrimenti è meglio non dire
  • Sincerità: comunicare le best practice aziendali, ma anche quegli aspetti che vanno migliorati e sui quali si sta lavorando. Non esiste un’azienda ad impatto zero e il consumatore questo lo sa
  • Comunicare le informazioni in modo tecnico, per avere credibilità, ma allo stesso tempo in modo non troppo scientifico. Ricercare un linguaggio creativo per renderlo comprensibile a tutta la comunità
  • Continuità: l’attività di sostenibilità deve essere costante e avere obiettivi di lungo termine, non può estinguersi in un’attività temporanea, una singola azione non rende l’azienda sostenibile
  • Autorevolezza: i dati comunicati circa l’operato sostenibile devono essere certificati da enti esterni, non solo autocelebrati da chi li realizza
  • Non farti travolgere dagli effetti mediatici e dalle mode del momento. Non comunicare un comportamento che potrebbe essere difficile da realizzare concretamente, fissa obiettivi concreti per avere risultati concreti

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