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cos'è il quiet quitting

Cos’è il Quiet Quitting, la nuova fase delle Grandi Dimissioni

Cos’è il Quiet Quitting? È la nuova tendenza che interessa il mondo del lavoro, soprattutto fra i giovani della Gen Z: si tratta della decisione di non andare oltre le proprie mansioni minime, rifiutandosi, per esempio, di rispondere alle email dopo l’orario di lavoro o nel fine settimana, oppure di accettare straordinari e incarichi che esulano dalla normale attività quotidiana.

Cosa c’è da sapere sul Quiet Quitting

Il trend è diventato popolarissimo grazie a TikTok, la piattaforma di intrattenimento social più utilizzata dalla generazione Z: Zaid Khan, 24 anni, ingegnere di New York, ha reso popolare questa tendenza con il suo video virale a luglio ed è lui stesso a definire il fenomeno con queste parole: “Si continua a svolgere i propri compiti, ma non si aderisce più alla cultura della competizione verso se stessi e gli altri, secondo la quale il lavoro deve essere la nostra vita“, dice Khan nel suo video. “Il tuo valore come persona non è definito dal tuo lavoro“.

@zaidleppelin On quiet quitting #workreform ♬ original sound – ruby

Il nuovo approccio al mondo del lavoro, partito come spesso accade dagli Stati Uniti, è chiaramente una risposta alla cosiddetta cultura dell’hustle, il lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, reso popolare da personaggi come Gary Vaynerchuk.

Il quiet quitting è un antidoto alla cultura della competizione“, ha dichiarato Nadia De Ala, fondatrice di Real You Leadership, che ha “lasciato silenziosamente” il suo lavoro circa cinque anni fa. “È quasi una forma di resistenza diretta e di protesta verso l’hustle culture. E credo sia entusiasmante che sempre più persone lo facciano“.

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quiet quitting cos'è

Perché parliamo di Quiet Quitting

L’anno scorso, le Grandi Dimissioni hanno dominato il ciclo delle notizie economiche. Ora, nella seconda metà del 2022, è la tendenza alle dimissioni silenziose a guadagnare slancio, in un momento in cui il tasso di produttività degli Stati Uniti desta qualche preoccupazione.

I dati sulla produttività dei lavoratori statunitensi hanno infatti registrato il maggior calo annuale nel secondo trimestre.

Secondo Jaya Dass, direttore generale di Randstad per Singapore e Malesia, il quiet quitting è un “impatto residuo” del Covid-19 e delle Grandi Dimissioni, in cui i dipendenti si sono sentiti autorizzati a riprendere il controllo della propria vita lavorativa e personale.

quite quitting e grandi dimissioni di cosa si tratta

Quella che prima era una sfida passiva e aggressiva all’equilibrio tra lavoro e vita privata ora sta diventando una richiesta molto diretta“, ha detto.

Kelsey Wat, career coach, è d’accordo e ha detto che le “dimissioni silenziose” sono ora un modo per i lavoratori di “attaccare” le aziende che li vedono “come un altro ingranaggio della macchina”.

Se il fenomeno de Le Grandi Dimissioni prevedeva una pubblicizzazione dell’abbandono del posto di lavoro, soprattutto sui social, generando apprezzamento e sostegno all’eroe in grado di abbandonare le condizioni di lavoro che non riteneva soddisfacenti, il quiet quitting vira verso un comportamento più passivo, in grado di generare un sollievo immediato sulla vita del lavoratore e sui suoi ritmi che rischia, però, di minare a lungo termine la produttività delle aziende.

intelligenza artificiale per scovare gli evasori

La Francia sta usando l’intelligenza artificiale per scovare evasori e piscine abusive

Le autorità fiscali francesi stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per scovare gli evasori. Il software le ha aiutate a rastrellare 10 milioni di euro individuando piscine non dichiarate. La Francia ha utilizzato la tecnologia su base regionale, ma ora la diffonderà a livello nazionale.

Il software identifica le proprietà utilizzando immagini aeree e controlla se le piscine sono state dichiarate e se sono correttamente tassate. Le piscine, sia interrate che fuori terra, devono essere dichiarate perché aumentano il valore della proprietà.

L’implementazione avverrà gradualmente in tutte le regioni francesi a partire da settembre“, ha dichiarato la Direzione Generale delle Finanze Pubbliche (DGFiP), confermando un articolo del quotidiano Le Parisien.

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Intelligenza artificiale per scovare evasori e piscine abusive

Il software, sviluppato in collaborazione con la società di consulenza Capgemini e il gigante digitale statunitense Google, è stato testato in nove regioni, Alpes-Maritimes, Var, Bouches-du-Rhône, Ardèche, Rhône, Haute-Savoie, Morbihan, Maine-et-Loire e Vendée, e ha rivelato più di 20.000 piscine non dichiarate, secondo un rapporto della direzione.

Rappresentano quasi 10 milioni di euro di entrate aggiuntive per i comuni interessati per il solo anno 2022“, ha dichiarato la DGFiP.

Di questi 10 milioni di euro, 5,7 milioni di euro sono stati raccolti per rimediare alla mancanza di tassazione negli anni precedenti e 4,1 milioni di euro nell’ambito dell’imposta sugli immobili del 2022, che costituisce una risorsa “permanente” per i Comuni, secondo la DGFiP.

intelligenza artificiale per scovare gli evasori in Francia

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Secondo le stime della DGFiP, “i guadagni in termini di imposte dirette locali dovrebbero raggiungere quasi 40 milioni di euro nel 2023“, una volta che il sistema sarà diffuso in tutto il Paese.

Queste nuove risorse, che saranno in parte ricorrenti per le autorità locali, garantiranno la redditività del progetto a partire dal suo secondo anno di attuazione“, aggiunge la DGFiP, mentre il suo costo è stimato in 24 milioni di euro tra il 2021 e il 2023.

Dopo l’implementazione a livello nazionale del dispositivo per le piscine, la DGFiP prevede a lungo termine di “ottimizzare questo nuovo strumento” per individuare “altre forme di costruzione non dichiarate”, come ad esempio le verande o le grandi tettoie da giardino.

twitter collabora con il ministero dell'interno per le votazioni politiche del 25 settembre

Twitter collabora con il Ministero dell’Interno per le elezioni del 25 settembre

Twitter annuncia oggi la propria collaborazione con il Ministero dell’Interno per introdurre un avviso di ricerca dedicato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

Durante il periodo elettorale, Twitter è la piattaforma di riferimento per le conversazioni, i commenti politici e le notizie in tempo reale. È inoltre lo strumento dove i cittadini possono ascoltare direttamente le voci dei politici e il luogo di accesso ai contenuti elettorali. È quindi fondamentale che gli utenti trovino informazioni affidabili e verificate sulla piattaforma

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A partire da oggi, quando le persone su Twitter cercheranno termini relativi alle elezioni, il primo risultato che troveranno sarà un avviso di ricerca che li reindirizzerà a una pagina dedicata sul sito ufficiale del Ministero dell’Interno. L’iniziativa aiuterà gli italiani ad accedere a informazioni verificate sulle elezioni quando cercheranno delle parole chiave associate su Twitter.

twitter collabora con il ministero

Twitter collabora con il Ministero dell’Interno

Siamo lieti di collaborare con Twitter al lancio di un messaggio d’informazione sulle prossime elezioni. Quando i cittadini italiani cercheranno notizie relative al voto del 25 settembre su Twitter verranno indirizzati alla pagina dedicata sul sito del Ministero dell’Interno. Ci auguriamo di portare avanti ulteriori analoghe iniziative per fornire ai cittadini un’adeguata informazione in tempo reale sui canali digitali”, ha affermato il Ministero dell’Interno. 

Per favorire ulteriormente la circolazione di informazioni verificate sulla piattaforma, Twitter ha anche lanciato una Pagina Evento dedicata con tutte le ultime notizie sulle elezioni e le istruzioni su come si vota.

twitter collabora con il Ministero dell'Interno

Inoltre, Twitter ha lanciato oggi una emoji dedicata alle elezioni politiche.

Lo strumento aiuterà gli utenti a trovare i Tweet sulle elezioni in modo da stimolare la partecipazione alla conversazione. L’emoji raffigura un’urna elettorale ricoperta dalla bandiera tricolore italiana, e comparirà sulla piattaforma ogni volta che si utilizzerà l’hashtag #ElezioniPolitiche2022.

emoji elezioni Twitter

Twitter è il luogo dove le persone si ritrovano per informarsi, partecipare alla conversazione e seguire la campagna elettorale in vista delle elezioni. In preparazione al voto, gli italiani utilizzano Twitter per seguire e discutere i principali temi della campagna elettorale e cercare informazioni sulle elezioni. Iniziative come l’avviso di ricerca e l’emoji sono parte del nostro continuo lavoro per rendere Twitter una piattaforma accogliente e sicura anche per parlare di politica, e siamo grati al Ministero dell’Interno per la collaborazione”, ha affermato Silvia Caneva, Public Policy Manager di Twitter.

connessione satellitare su iPhone14

Apple potrebbe portare la connessione satellitare su iPhone14

Secondo l’analista di Apple Ming-Chi Kuo, l’azienda sta lavorando alla connessione satellitare su iPhone 14 e ha completato i test hardware per questa funzione prima della produzione di massa.

Kuo ha infatti affermato che Apple ha già dotato il nuovo modello del supporto hardware per la connessione satellitare su iPhone 14, ma se il device sarà effettivamente in grado di supportare le comunicazioni satellitari dipende dal fatto che Apple e gli operatori riescano a trovare un accordo sul modello di business.

La questione non è trascurabile perché in realtà, anche iPhone 13 dispone di hardware satellitare, ma la connettività non è stata implementata proprio perché il modello di business non era stato negoziato.

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connessione satellitare su iPhone14 - cosa sappiamo

La connessione satellitare su iPhone14

Secondo l’analista, è difficile prevedere precisamente quando iPhone offrirà servizi di comunicazione satellitare, ma l’opzione è in programma ed è prevedibile che i tempi non saranno troppo lunghi. Quando sarà implementata la connessione satellitare su iPhone14, la connettività sarà utilizzata per gli sms di emergenza e i servizi vocali.

Mark Gurman di Bloomberg ha affermato che gli utenti potranno utilizzarla per segnalare le emergenze alle autorità in aree prive di servizio cellulare e inviare brevi messaggi ai contatti in caso di emergenza.

La partnership con Globstar e la mossa di anticipo di Starlink

Secondo alcune indiscrezioni, Apple starebbe lavorando con Globalstar, e secondo Kuo è proprio questo l’operatore con cui è più probabile che Apple collabori. Tim Ferrar, consulente per le comunicazioni satellitari, ha dichiarato venerdì che si aspetta che Apple e Globalstar rendano l’accordo pubblico a breve.

La scorsa settimana T-Mobile e Starlink hanno annunciato un piano per fornire connettività agli smartphone ovunque negli Stati Uniti utilizzando un servizio “satellite-cellulare”, e la tempistica dell’annuncio potrebbe essere stata pianificata per anticipare l’annuncio di Apple relativo al satellite. Starlink e T-Mobile prevedono di lanciare una versione beta del servizio nel 2023, che probabilmente non richiederà l’acquisto di un iPhone 14.

tornare al lavoro senza stress

6 consigli per tornare al lavoro senza stress

Tornare al lavoro dopo una lunga pausa per le vacanze non è mai facile. Quest’anno le vacanze sono state diverse dal solito, considerate le restrizioni che hanno caratterizzato gli ultimi tempi.

Molte persone hanno deciso di viaggiare e visitare nuovi luoghi e paesi lontani, ma una grande fetta di persone ha aderito al trend chiamato “staycation”, trascorrendo le vacanze nella propria città ma in totale relax.

Indipendentemente da questa scelta, rimettersi in carreggiata può essere impegnativo e, in alcune occasioni, si può incorrere nel cosiddetto “post vacation blues”, uno stato d’animo di tristezza e sofferenza emotiva dovuto al rientro al lavoro e alle responsabilità.

Non si tratta di che tipo di ruolo si occupa o qual è la mansione svolta in azienda: la sindrome post vacanza può colpire tutti, anche se il tuo lavoro ti piace moltissimo. Ecco quindi alcuni consigli per un ritorno al lavoro ottimale.

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Tornare al lavoro: cos’è la sindrome post-vacanze

Conosciuta anche come “holiday blues“, la sindrome post-vacanze è uno stato d’animo negativo che si presenta dopo un periodo di emozioni intense. Alcuni dei principali sintomi della sindrome post-vacanze sono insonnia, scarsa energia, mancanza di concentrazione e ansia.

La sindrome post-vacanze può essere descritta come il risultato di un improvviso rilascio di ormoni dello stress dopo un evento importante, come un matrimonio o le vacanze.

Da un sondaggio è emerso che l’87% delle persone ha ammesso di essere in apprensione al momento del rientro al lavoro dopo le ferie. Ecco alcuni delle cause principali che motivano i risultati:

  • Tornare alla routine, 37%;
  • recuperare il lavoro arretrato, 31%;
  • il volume delle email non lette, 26%.

Queste cifre possono sembrare spaventose; tuttavia, la depressione post-vacanze può essere prevenuta attuando alcuni consigli specifici.

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6 consigli per un rientro al lavoro senza stress

È sempre una buona idea avere un piano per evitare l’opprimente sensazione di stress al rientro dalle vacanze. Ecco alcuni consigli efficaci per tornare al lavoro con le batterie cariche:

1. Stabilisci una lista di cose da fare prima di partire per le vacanze

È vero: bisognava pensarci prima, ma è un ottimo consiglio da tenere a mente per evitare lo stress alla prossima occasione. Prima di partire per le vacanze, è importante stabilire un ordine di priorità dei compiti da svolgere al rientro.

È fondamentale fare un elenco accurato ma bisogna evitare di creare una lista con centinaia di compiti, perché potrebbe aumentare i livelli di stress prima della partenza e complicare il distacco dal lavoro.

2. Ricomincia in modo soft almeno per la prima giornata

Tornare al lavoro con una giornata piena di riunioni può impedire di portare avanti i compiti accumulati durante l’assenza. Bloccare il calendario per il rientro ti aiuta a dare un’occhiata generale a ciò che è successo durante la tua assenza, a organizzare un piano d’azione e a stabilire le priorità dei compiti.

3. Pianifica una strategia per le email

consigli per rientrare al lavoro

Le email sono lo strumento di comunicazione predominante per le aziende. Secondo Statista, entro il 2025 saranno inviate e ricevute 376 miliardi di e-mail in tutto il mondo.

Un consiglio essenziale è quello di evitare di stressarsi per la quantità di email ricevute durante l’assenza, perché nell’inbox potrebbe esserci davvero di tutto: annunci, flussi di conversazioni infinite o spam. Il modo migliore per esaminarle è invece organizzarle categorizzandole e dividendole per compiti e priorità; in questo modo si avrà un quadro migliore della casella di posta senza annegare nei numeri.

4. Interagisci con i colleghi

Anche se il carico di lavoro può essere elevato, un modo eccellente per staccare la spina per un paio di minuti è fare una pausa caffè con i colleghi. Parlare di vacanze, esperienze e aneddoti aiuta a ridurre i livelli di stress e ad aggiornarsi su ciò che accade nell’organizzazione.

La comunicazione nel team ha un impatto positivo sul luogo di lavoro: una conversazione con i colleghi può rendere più sopportabile la prima settimana dopo le vacanze.

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5. Non esagerare: tornare al lavoro non vuol dire dover fare tutto subito

Dopo un’assenza, è facile pensare che per recuperare sia necessario prolungare l’orario di lavoro. Tuttavia, questa attitudine può portare a un ulteriore stress e molto probabilmente avrà un impatto negativo sulla produttività a lungo termine, anche se si ha la sensazione di fare di più nel breve periodo.

Le ferie sono una parte importante dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Per questo motivo, è necessario eliminare qualsiasi senso di colpa per il fatto di essersi presi delle ferie ed evitare di sovraccaricarsi di lavoro al rientro per mantenere il più a lungo possibile l’energia positiva accumulata durante le vacanze.

È qui che entra in gioco il lavoro di squadra; tutte i team devono essere in grado di andare avanti nonostante l’assenza di alcune persone in diversi periodi dell’anno. Assicurarsi di avere un piano per delegare i compiti e far avanzare i progetti mentre si è lontani può aiutare a mitigare la necessità di sforzi supplementari al ritorno.

6. Dai priorità alla cura di te stesso

Il ritorno alla routine quotidiana può facilitare il processo di adattamento al rientro al lavoro. Cerca di tornare a casa dalle vacanze un paio di giorni prima di ricominciare a lavorare; questo ti permetterà di avere un po’ di tempo per completare le attività quotidiane come la spesa o le pulizie di casa. Immagin di arrivare a casa la domenica sera, senza cibo in frigo, con una casa disorganizzata e di doverti svegliare presto la mattina per andare al lavoro: sembra stressante, vero?

Invece organizza un aperitivo con gli amici, sistema e goditi la casa, fai una bella passeggiata o una sessione di yoga, cerca di svegliarti presto per riadattare le vostre ore di sonno e riprendi a seguire una dieta sana. Questi piccoli trucchi possono aiutare a facilitare il processo di ritorno alla routine.

Horizon di Meta

Tegola sul Metaverso: il vice presidente di Horizon di Meta lascia la società

Il capo della piattaforma di realtà virtuale Horizon di Meta , la principale porta d’accesso al metaverso che l’azienda sta costruendo con miliardi di dollari, lascia il suo incarico per una nuova opportunità, secondo quanto dichiarato a Reuters.

Un portavoce di Meta ha confermato la partenza del vicepresidente Vivek Sharma e ha detto che il suo team riferirà direttamente a Vishal Shah, vicepresidente del Metaverse. Sharma non ha voluto approfondire con ulteriori motivazioni.

Il vice presidente Horizon di Meta lascia la società

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Di cosa si occupa Sharma in Horizon di Meta

Sharma è stato fino ad ora responsabile dello sviluppo dell’ambiente virtuale immersivo che gli utenti sperimentano all’interno del metaverso di Meta, accessibile principalmente tramite i dispositivi di realtà virtuale dell’azienda, come i visori Oculus.

Sebbene il business associato ai mondi virtuali dell’azienda sia ancora in fase nascente, l’obiettivo è quello di rendere questi mondi il luogo principale in cui i marchi e gli sviluppatori di terze parti possano raggiungere la base di utenti di Meta. Alla base del successo, naturalmente, c’è il presupposto che il metaverso decolli diventando mainstream.

Tra le piattaforme create dal team di Sharma ci sono Horizon Worlds, una vasta piattaforma di costruzione di mondi VR, e Horizon Venues, incentrata sugli eventi virtuali e già disponibile anche in Italia.

Horizon Workrooms, è invece una tecnologia per conferenze virtuali rivolta ai clienti aziendali, è gestita dalla divisione “casa e lavoro” di Meta, focalizzata sulle imprese.

La partenza di Sharma arriva a seguito di un episodio imbarazzante per Meta che ha coinvolto Horizon Worlds, in cui i critici hanno deriso la qualità grafica dell’avatar dell’amministratore delegato Mark Zuckerberg che aveva postato uno screenshot su Facebook scatenando immediatamente critiche e ironia e sollevando anche diverse perplessità sullo stato di maturità del progetto. Il post era però particolarmente rilevante per l’annuncio dell’apertura del mondo virtuale della corporate di Facebook in Spagna e Francia; l’ingresso in Europa di Horizon Worlds è infatti attesissimo.

Giorni dopo, Zuckerberg ha poi pubblicato una seconda immagine che mostra un avatar più sofisticato e un mondo virtuale decisamente più elaborato. Ha ammesso francamente che l’immagine precedente era “piuttosto elementare” e ha promesso “importanti aggiornamenti a Horizon e alla grafica degli avatar in arrivo“.

Sharma, che lavora per Meta da più di cinque anni, è stata in precedenza vicepresidente dei prodotti per Facebook Gaming e Facebook Marketplace.

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pubblicità su Netflix

In arrivo la pubblicità su Netflix: prezzi in calo e catalogo ridotto

Prepariamoci per l’arrivo della pubblicità su Netflix. Secondo un report di Bloomberg pubblicato nel fine settimana, l’abbonamento di Netflix con contenuti pubblicitari potrebbe costare da 7 a 9 dollari al mese. Per fare un confronto, negli Stati Uniti il servizio di streaming offre un piano base a schermo singolo per 9,99 dollari al mese, mentre il piano più venduto, che offre lo streaming full HD su due schermi, costa 15,99 dollari al mese.

Come sarà la pubblicità su Netflix

Il rapporto di Bloomberg ha sottolineato che Netflix prevede di mostrare circa quattro minuti di pubblicità per  ogni ora di programmazione, una quantità comunque pari o inferiore a quella dei suoi concorrenti. Il rapporto afferma inoltre che la società potrebbe mostrare annunci pubblicitari prima e durante uno spettacolo, ma non mostrerà nulla dopo la fine di un episodio.

Ad aprile, il gigante dello streaming aveva dichiarato di prevedere l’uscita dell’abbonamento ad-supported nel 2023. Da allora, diverse fonti hanno sottolineato che l’azienda potrebbe lanciare questo piano entro la fine dell’anno in almeno una mezza dozzina di mercati nell’ultimo trimestre del 2022.

pubblicità su Netflix - 2

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Pubblicità su Netflix: cosa cambia con il piano ad-fueled

Durante la recente conferenza stampa sugli utili, Netflix ha confermato che gli utenti che si abboneranno al piano ad-supported non avranno inizialmente accesso a tutto il catalogo, cosa che potrebbe dipendere dai suoi accordi di licenza con diversi studios. Recenti informazioni hanno anche rivelato che Netflix potrebbe consentire la visione offline del contenuti anche in questo nuovo tipo di piano.

Bloomberg ha anche suggerito che Netflix potrebbe non inserire pubblicità nei contenuti dedicati ai bambini, anche nel piano ad-supported e nella sua programmazione cinematografica originale.

Il gigante dello streaming sta cercando di raccogliere più utenti sperimentando piani più economici, come quelli per soli cellulari disponibili in India, Malesia, Nigeria, Kenya e Sudafrica.

Tuttavia, il piano ad-supported potrebbe diventare disponibile a livello globale dopo il lancio. Le stime indicano che gli annunci pubblicitari su Netflix genereranno entrate per 8,5 miliardi di dollari entro il 2027. Uno studio pubblicato a maggio da Digital TV Research suggerisce che il mercato globale dei video on demand supportati da pubblicità (AVOD) crescerà fino a 70 miliardi di dollari entro il 2027, con gli Stati Uniti che genereranno 31 miliardi di dollari.

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Anche Disney+ e Warner Bros. puntano sulla pubblicità

Netflix non è l’unico servizio di streaming che intende affidarsi a un piano di supporto pubblicitario per espandere la propria base di utenti. A marzo, Disney+ ha confermato l’intenzione di introdurre un sistema simile entro la fine dell’anno.

Durante la presentazione degli utili per il secondo trimestre del 2022, anche Warner Bros. Discovery ha dichiarato che sta esplorando un piano di supporto pubblicitario per il nuovo servizio creato dalla fusione di HBO Max e Discovery+ il cui lancio è previsto per il 2023.

L'importanza del linguaggio inclusivo

Il marketing inclusivo come valore aggiunto per il business

Marketing inclusivo e comunicazione che toccano tutte le sfere dell’unicità di ciascun individuo, sono i trend sociali che stanno modificando le strategie di business delle organizzazioni. Effetto dell’onda comprensiva e accogliente che si è sviluppata negli ultimi anni che sta modificando i messaggi pubblicitari dei brand. A luglio 2020 Microsoft ha pubblicato lo studio “The Psychology of Inclusion and the Effects in Advertising: Gen Z” svelando due realtà fondamentali:

  1. Il 70% dei giovani intervistati ha dichiarato di fidarsi maggiormente di brand che rappresentano la diversità nella loro comunicazione
  2.  Il 49% ha affermato di aver smesso di comprare i prodotti dei marchi che non rispettano i valori in cui credono

Il Marketing inclusivo parte dall’identificazione dei bisogni

“Rappresentare l’unicità”, è quello che oggi viene definito Marketing Inclusivo, quell’approccio che, come spiega MJ DePalma, responsabile del marketing multiculturale e inclusivo per Microsoft Advertising: “Evidenzia o risolve un aspetto della diversità dove si verifica l’esclusione“. Ma le differenze devono includere!

Per unicità non si intendono solo fattori come l’orientamento sessuale, il genere e l’etnia, ma ogni singola sfumatura individuale: dalla lingua al reddito, dagli hobby all’età, dalle passioni fino all’aspetto fisico.

Come esperti di marketing, amiamo mettere il nostro pubblico in piccole scatole soddisfacenti, indirizzando i nostri messaggi a quel cliente ideale che soddisfa una manciata di dati demografici predeterminati.

Incorporare strategie di marketing inclusive significa uscire da queste scatole e capire che le persone hanno identità multiple.

Il Marketing Inclusivo persone con background diversi o storie a cui tutti possono relazionarsi.

Il marketing inclusivo tocca le sfere dell’età, della religione, dell’etnia e non esclude nulla. Fonte: Thunder Tech

Il pubblico sta diventando sempre meno omogeneo, soprattutto nelle nazioni occidentali. Le persone vogliono vedersi rappresentate rispetto alla Brand Purpose, e dal marketing che viene fatto, e ci sono due ragioni principali per cui è necessario incorporare strategie di marketing inclusive per qualsiasi azienda che cerca di crescere e mantenere un punto d’appoggio all’interno del proprio settore.

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Marketing inclusivo, quando i brand sposano l’unicità

Quando celebriamo le persone nel mondo reale, vincono tutti. Nel 2020, l’US Census Bureau ha rilevato oltre il 42% degli americani come non bianchi, rispetto al 36% nel 2010 e il Pew Research Center stima ha stimato che gli Stati Uniti non avranno un gruppo razziale maggioritario entro l’anno 2055.

In effetti, è nella natura umana cercare modelli e personaggi con cui possiamo relazionarci e con cui entrare in empatia. Un segmento di PBS Newshour del 2019 ha parlato a 100 studenti delle scuole medie e superiori della rappresentazione nei media e ha scoperto che gli studenti delle minoranze hanno segnalato un colpo alla loro salute mentale e una lotta per modellare la propria identità quando non si vedevano rappresentati nella cultura pop. Il cinquantotto percento dei telespettatori crede che i media svolgano un ruolo nel far rispettare gli stereotipi e noi come marketer abbiamo l’opportunità e l’obbligo etico di sostenere una rappresentazione sana della realtà.

IKEA: un caso virtuoso

Per Ikea un ambiente di lavoro davvero inclusivo stimola la creatività e migliora i risultati del business.

La campagna inclusiva lanciata da IKEA. Fonte: Pinterest

Un esempio virtuoso di marketing inclusivo è IKEA: un brand che ha costruito la propria immagine sull’impegno sociale e la lotta per i diritti.

Già nel 2011, 5 anni prima che la legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso fosse approvata, e in anticipo rispetto a ogni trend, IKEA lanciò la campagna “Siamo aperti a tutte le famiglie in occasione dell’inaugurazione di un nuovo negozio a Catania.

Il Marketing inclusivo fa bene agli affari

Secondo Google, il 69% dei consumatori neri ha maggiori probabilità di acquistare da un marchio che riconosce e parla della loro etnia. Lo stesso articolo rivela che il 71% dei consumatori LGBTQ+ ha maggiori probabilità di interagire con un marchio che li rappresenta autenticamente e parla del loro orientamento sessuale, (ad esempio AKA un marchio che non sventola solo la bandiera arcobaleno dal 1° al 30 giugno).

Il Marketing inclusivo parte dai piccoli gesti

L’attenzione alle peculiarità non sta nel rimarcare le differenze etniche creando esclusione. Fonte: Thunder Tech

Le persone chiedono il riconoscimento delle diversità da parte dei media dei quali sono fruitori. Nel 2021, l’UCLA ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla diversità che analizza i media dell’anno precedente. Il rapporto ha rilevato che i film in cui meno dell’11% del cast era rappresentativo di gruppi minoritari erano quelli con la performance più bassa al botteghino nel 2020. Al contrario, le vendite dei biglietti erano più alte quando oltre il 20% del cast era costituito anche da minoranze.

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Come rendere il tuo marketing inclusivo nel 2022

Qualsiasi azienda, qualsiasi dimensione e in qualsiasi settore può implementare strategie di marketing inclusive. Bisogna incorporare i principi chiave nella campagne, negli elenchi di lavoro oppure nei progetti web.

1. L’accessibilità è fondamentale

L’accessibilità digitale è la pratica per garantire che tutte le persone possano utilizzare un prodotto digitale, come un sito Web, indipendentemente dalle capacità e performance individuali rispetto alla vista, all’udito, al livello cognitivo, di lettura e di coordinazione motoria.

Ci sono 285 milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di disabilità visive e questa comunità dovrebbe essere in grado di accedere ad un sito web come gli altri. Allo stesso modo, oltre 430 milioni di persone soffrono di problemi di udito e desiderano godersi i contenuti video per cui si è lavorato duramente.

L’accessibilità digitale include, ma non si limita a:

  • Usare il testo alternativo sulle immagini per descriverle a parole
  • Selezione di colori di facile lettura per le risorse creative, in particolare per gli utenti ipovedenti
  • Didascalie nei video 
  • Posizionamento delle etichette all’esterno del campo modulo
  • Scelta di immagini ad alto contrasto

2. La rappresentanza conta

Questo è rivolto a tutti i team creativi là fuori, in particolare quelli che utilizzano immagini e video di stock. Marketing inclusivo significa lavorare per garantire che le risorse finali siano diverse e pienamente rappresentative di tutto il pubblico, anche quando richiede maggiore lavoro.

La maggior parte dei siti di foto d’archivio, ampiamente utilizzati dai team creativi, presentano principalmente modelli bianchi e normodotati e hanno opzioni limitate di tutte le altre razze, dimensioni e abilità. La scrittrice Nisha Mody ha scritto un eccellente commento su questo argomento, che puoi leggere per intero qui.

I designer dovrebbero fare uno sforzo per includere BIPOC, donne, corpi di diverse dimensioni e persone con disabilità nelle risorse creative. Le immagini che abbiamo diffuso nel mondo definiscono ciò che è normale per il cervello umano vedere e la diversità dovrebbe essere la norma.

3. Espandi le tue vacanze

I team dei social media amano balzare sui contenuti relativi alle vacanze, ma tendono ad avere difficoltà ad andare oltre le festività statunitensi ed eurocentriche come il 4 luglio, il Ringraziamento e il Natale.

C’è da considerare che nel 2020, il 92% degli americani ha celebrato il Natale, il 5% ha celebrato Hanukkah e il 3% ha celebrato Kwanzaa. Un totale del 5% ha celebrato più di una di queste festività. Il 3% dell’America può sembrare minuscolo, ma si tratta comunque di una fetta consistente, circa 4,8 milioni di persone.

L'analisi dei dati è fondamentale per il Marketing inclusivo

Includere vuol dire analizzare i dati, perché nulla è marginale. Fonte: Thunder Tech

Al di fuori dei mesi invernali, sarebbe proficuo chiedere al team Social Media, di celebrare in modo rispettoso e appropriato festività come Juneteenth, Chinese New Year ed Eid al-Fitr.

4. Non dare per scontato il proprio pubblico

Identificare e parlare correttamente con il pubblico di riferimento, piuttosto che presumere da chi sia composto e comprendere cosa le singole persone vogliono sentire. I pregiudizi subdoli possono indurci ad appoggiarci a nozioni preconcette di genere, razza e altri identificatori.

Il modo migliore per evitare ipotesi è condurre il lavoro interno individuale. L’Harvard Implicit Association Test (IAT), scopre i pregiudizi inconsci esistenti all’interno del candidato. L’uso di strumenti come questo rende i pregiudizi impliciti più trasparenti. Conoscere questi pregiudizi è il primo passo per superarli e impedire che si riversino nel lavoro.

Infine, diventa cruciale basare le Buyer Personas e i profili dei clienti solo su fatti e realtà.

5. Evitare gli stereotipi nella pubblicità

Gli stereotipi sono ancora diffusi nel mondo del marketing, soprattutto quando le organizzazioni presumono di conoscere il proprio pubblico. Ad esempio, nel 2021 una copia del New York Times mette in luce gli autori del libro “Brandsplaining: Perché il marketing è (ancora) sessista e come risolverlo”, affermando che:

Nel 2019, il Geena Davis Institute on Gender in Media ha scoperto che le pubblicità per i premi al prestigioso festival pubblicitario di Cannes Lions raffiguravano personaggi maschili che lavoravano quasi il doppio dei personaggi femminili. I personaggi maschili erano anche più numerosi dei personaggi femminili di due a uno e avevano il doppio del tempo sullo schermo e sul tempo di parola. Un altro studio condotto da Ebiquity, una società di consulenza mediatica, ha rilevato che, degli annunci trasmessi nel 2016, solo il 4% mostrava donne in posizioni di leadership”.

“Sì, il marketing è ancora sessista” (The New York Times)

Dunque possiamo affermare che gli stereotipi hanno un fondamento che poi ritroviamo nella realtà. Ma gli stereotipi non sono la realtà. Il modo migliore per evitare gli stereotipi nel marketing è fare ricerche, scandagliare dati e controllare sempre il lavoro.

6. Usare un linguaggio accessibile a tutte le persone

L'importanza del linguaggio inclusivo

L’inclusione parte dal linguaggio

Tutti i messaggi (aziendali e di marketing) dovrebbero utilizzare un linguaggio inclusivo, che mira a evitare qualsiasi implicazione sessista, razzista od offensiva nelle comunicazioni.

L’American Psychological Association ha una guida completa del linguaggio inclusivo che è possibile usare come riferimento, sono 3 i parametri da osservare:

  • Un linguaggio neutrale rispetto al genere (“persona addetta alla posta” invece di “postino”)
  • Lingua prima persona (“persona senza casa” invece di “senzatetto”)
  • Termini relativi all’identità (“persona anziana” invece di “anziano”, “utente sulla sedia a rotelle” invece di “in sedia a rotelle”)

7. Misurare l’impatto

Dopo aver implementato le strategie di Marketing inclusive e aver iniziato a lanciare campagne con l’inclusività al primo posto, risulta fondamentale misurare l’impatto piuttosto che l’intenzione.

Si dovrebbe comunque fare un debriefing internamente per discutere di come ciascuna campagna ha raggiunto gli obiettivi e di come è possibile migliorare per la prossima volta. Solo il pubblico al quale ci rivolgiamo può dare un feedback corretto sull’impatto. Anche le migliori intenzioni possono sfociare in modi sbagliati.

8. Essere intenzionali e trasparenti

Per creare unicità ed equità nel posto di lavoro, bisogna essere intenzionali e trasparenti attraverso la definizione degli obiettivi. Gli obiettivi di diversità, equità e inclusione (DEI) variano a seconda dell’azienda, ma i traguardi comuni includono:
  • Quote di leadership (es. il 50% del team esecutivo deve essere composto da donne)
  • Quote di candidati (es. 50% degli intervistati devono essere minoranze)
  • Creazione di un consiglio interno per la diversità
  • Ospitare regolarmente seminari DEI per i dipendenti

Intenzionalità significa anche parlare apertamente di come rendere le campagne e le strategie più inclusive. Ogni campagna dovrebbe essere valutata da un obiettivo di marketing inclusivo prima del lancio, per garantire che le strategie DEI siano state adeguatamente integrate.

Spetta ai marketer e ideatori della campagna, adempire alle task ed evadere le pratiche.

Come Marketer controlliamo ciò che il nostro pubblico vede e consuma, quindi l’inclusività deve essere la norma ed essa parte dall’analisi dei dati. Non a caso oggi si parla molto di Precision Marketing.

La coerenza e le azioni deliberate, grandi e piccole che siano, rappresentano l’unico strumento per azionare un cambiamento duraturo e positivo nel settore.

TERNA SBARCA SU TIKTOK

Terna sbarca su TikTok con una campagna di talent attraction

Terna sbarca su TikTok con una campagna di “talent attraction” per il primo Master in Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica, organizzato dal gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale con le Università di Cagliari, Palermo e Salerno, nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, in partenza il 14 novembre.

Terna sbarca su TikTok: l’obiettivo

L’obiettivo è quello di parlare alla Generazione Z e attrarre talenti al servizio del complesso processo di transizione verso le energie rinnovabili, attraverso i centri di alta formazione del Tyrrehenian Lab. Per questo, il gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha deciso di approdare per la prima volta sul social media più frequentato dai ragazzi.

Proprio i giovani, con la loro sensibilità ambientale, con il desiderio di incidere sulla realtà, con l’orgoglio di essere “nerd”, come spesso accade agli studenti STEM (Science, Technologies, Engineering and Mathematics), sono i destinatari dei due temi della campagna, “Are you nerd?” e “Fuga di cervelli”.

I video sono stati realizzati da tiktoker particolarmente seguiti sui temi della sostenibilità e della formazione: Andrea Borello, alias “il politoker” (andreaborello_), Francesco Centemeri, studente in ingegneria (frartenzo) ed Elisa Negrisolo, neoingegnere e
influencer (elisavittoria).

terna sbarca su tiktok

Terna su TikTok: Are you nerd?…

Gli short video dal titolo “Are you nerd?” sono incentrati sull’orgoglio tecnologico e sulla crescente consapevolezza che la passione per le nuove tecnologie è diventata uno strumento imprescindibile per il successo.

Nella complessità del presente e con l’attuale sfida energetica, le competenze distintive di uno studente STEM sono, e saranno, fondamentali per la tutela del pianeta.

Nella generazione Z, quindi, ‘nerd’ non è più sinonimo di ‘solitario’ ma è parte attiva di una comunità di giovani innovatori con una spiccata vocazione per l’ambiente.

…e Fuga di cervelli

I video di “Fuga di cervelli” partono invece dal pregiudizio per cui un giovane italiano che voglia mettere a frutto le proprie competenze e trovare un lavoro all’altezza delle proprie aspettative sia costretto ad andare all’estero perché in Italia non c’è una sufficiente consapevolezza sui temi ambientali e sulla necessità di impegnarsi nella transizione energetica per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

Il protagonista prepara le valige per partire, ma poi viene a conoscenza di un innovativo master grazie al quale può rafforzare le proprie competenze scientifiche, messo a disposizione da un’azienda che investe nel futuro del Paese, per di più a Cagliari, Palermo e Salerno.

Il talento è al cuore del Tyrrhenian Lab, il progetto per il quale Terna investirà complessivamente 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni: un centro di formazione di eccellenza, realizzato in stretta collaborazione con le Università di Cagliari, Salerno e Palermo e distribuito nelle città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna.

Terna selezionerà e formerà, tra l’autunno del 2022 e il 2025, più di 150 giovani di elevata professionalità, ai quali sarà erogato un master universitario di 12 mesi incentrato sullo sviluppo di competenze tecnologiche e strategiche funzionali alla trasformazione digitale e alla transizione energetica.

Gli studenti, una volta completati i 12 mesi di master, potranno essere poi assunti nelle sedi territoriali Terna delle tre città.

Terna è presente su tutti i principali canali social come Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, LinkedIn, nonché sulle principali piattaforme audio, come Spotify e Spreaker, con “Nora, il futuro dell’energia è il nostro mestiere”, il podcast in nove puntate che racconta proprio il progetto del Tyrrhenian Lab agli appassionati dei temi dell’energia.

 

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