Una reunion per incontrarsi in modo informale e scambiarsi spunti e opinioni su uno dei temi più caldi del momento. Il Ninja Meetup Sanremo, in questa occasione, sarà un evento dedicato alla “AI Revolution: il futuro dell’Intelligenza Artificiale“.
Ninja Meetup Sanremo: dove e quando
Questo appuntamento speciale avrà luogo il 31 maggio presso il Forte Santa Tecla a Sanremo, e sarà organizzato in collaborazione con Andrea Ventura, Ninja Ambassador, digital strategist e CEO di RebelDigital Agency.
L’Intelligenza Artificiale sta cambiando il mondo in cui viviamo e lavoriamo, con un impatto che si fa sentire in ogni settore dell’industria e della società. Questo incontro rappresenta un’opportunità unica per discutere insieme del futuro di questa rivoluzione tecnologica e digitale.
La scaletta dell’evento
L’evento inizierà alle 18:00 con un momento di networking. Questa sarà un’occasione ideale per presentarsi, condividere idee e esperienze, e connettersi con altri appassionati di digitale.
La serata proseguirà con un focus sull’AI, durante il quale avremo l’opportunità di condividere pensieri e visioni sul suo impatto e sulle sue potenzialità.
La parte centrale dell’evento sarà l’aperitivo, un momento conviviale durante il quale scambiare idee e approfondire i temi affrontati.
Il Ninja MeetupSanremo è un evento Free Entry, ma ti invitiamo a prenotare il tuo posto inviando un’email a andrea@rebeldigital.it.
Questo ci permetterà di organizzare al meglio la serata.
Siamo ansiosi di accoglierti a Sanremo per questa serata speciale.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/05/gruppo-ninja.jpg535990Andrea Venturahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAndrea Ventura2023-05-29 11:30:482023-05-30 09:54:01I Ninja si incontrano a Sanremo per parlare di Intelligenza Artificiale
In che modo la positività online può aiutare i brand nelle campagne di marketing?
Sebbene sia stato implementato con lo scopo di facilitare la vita delle persone, Internet è visto sempre più spesso come una minaccia che come un’opportunità di crescita.
Non più solo un semplice strumento per comunicare e condividere idee, ma parte integrante della vita quotidiana, Internet è diventato un sistema tanto più accessibile quanto difficilmente navigabile, soprattutto per le generazioni più giovani, più facilmente influenzabili dai contenuti fruibili online.
Ogni giorno miliardi di persone vengono condizionate da motori di ricerca ottimizzati per ottenere risultati positivi in termini di engagement degli utenti.
E i brand, in moltissimi casi, non sono consapevoli del fatto che promuovere l’engagement a tutti i costi è tossico, con un impatto altamente negativo sulla salute mentale delle persone, al punto che finiscono per finanziare involontariamente un circolo vizioso.
Questo è dovuto al fatto che le piattaforme digitali utilizzano l’intelligenza artificiale per la gestione dei contenuti e la massimizzazione del tempo di visualizzazione.
E qual è stata la triste “scoperta”?
I contenuti che scatenano gli istinti più primordiali, come la paura, la rabbia e l’invidia, sono anche gli stessi che le persone tendono a visualizzare più a lungo.
C’è un neologismo inglese che identifica proprio questo comportamento: doomscrolling, ovvero la tendenza a trascorrere una quantità eccessiva di tempo sullo schermo fruendo contenuti negativi (letteralmente “scorrere sullo schermo in cerca di sventure”).
Non stupisce, quindi, che le persone si sentano sempre meno al sicuro sulle piattaforme digitali.
Eppure, come evidenziato da un recente studio di Pinterest in collaborazione con University of Berkeley, la fruizione di contenuti positivi e ispirazionali in un periodo sfidante dal punto di vista socio-economico come quello attuale, seppur per un durata limitata di tempo, permette di mantenere la propria capacità di provare emozioni positive, aumentare il desiderio di connessioni sociali e preservare il proprio ciclo del sonno (alla base, d’altronde, di uno stile di vita equilibrato e stress-free).
Nonostante il fatto che le conseguenze dell’implementazione dell’intelligenza artificiale non siano state inizialmente prese in considerazione dalle società di social media, oggi non sono solo evidenti, ma purtroppo anche profondamente radicate nel modello di business della maggior parte delle piattaforme digitali.
E le prospettive, con un’intelligenza artificiale che sarà sempre più avanzata, non promettono nulla di buono.
Pertanto, è imperativo un cambiamento radicale per i marchi.
Perché? Da un lato, la negatività è un fattore determinante per il successo dei marchi ed è compito di questi ultimi creare e promuovere positività su Internet. Dall’altro, è più probabile che le persone si ricordino, si fidino e addirittura, acquistino da un marchio che promuove uno spazio online positivo ed ispirazionale.
Ciononostante, il tema risulta essere ancora non prioritario per moltissime aziende.
La positività online come driver di crescita per i brand
Per questo motivo, Saverio Schiano, Head of Sales for Italy Pinterest, sottolinea la necessità di prioritizzare a livello di business la positività: “Educare la tecnologia a dare priorità ai contenuti positivi rispetto a quelli che creano dipendenza è il primo passo fondamentale per la creazione di un Internet migliore per tutti. Un modello economico più consapevole, in cui gli inserzionisti valutano il proprio ritorno economico sulla base anche dell’ambiente in cui gli annunci sono presenti, è la direzione giusta in cui i brand devono muoversi al più presto. A Pinterest crediamo che il modo più opportuno per invertire la rotta presa dalla cosiddetta società “digitalizzata” è lavorare sul futuro della tecnologia, l’intelligenza artificiale, ponendo il benessere degli utenti più in alto rispetto al tempo di visualizzazione. Solo così si potrà costruire un ecosistema fondato sulla positività a tutto tondo”.
Pertanto, è opportuno che le piattaforme digitali si uniscano per contribuire ad un’esperienza digitale positiva per tutti.
Come sostiene Schiano: “La mission di Pinterest è proprio quella di ispirare le persone online, per creare la vita che amano offline. Crediamo che l’industria digitale debba lavorare per creare una rete ancora più positiva, sicura e inclusiva. Nel mondo online, a volte tristemente caratterizzato da disinformazione e odio, Pinterest non è solo una piattaforma di ispirazione e positività, ma anche un luogo sicuro dove poter trovare incoraggiamento e sollievo da ansia e stress. E lo abbiamo fatto attraverso politiche rivoluzionarie, come linee guida chiare e rigorose contro informazioni false e/o fuorvianti sul clima e funzioni innovative ed inclusive per far sentire tutti i Pinterest al sicuro e inclusi, come la ricerca per tipo di capello e la ricerca empatica”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/05/positivita-online.jpg7201205Pinteresthttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngPinterest2023-05-26 10:45:432023-05-26 14:55:25In che modo la positività online aiuta i brand nelle campagne di marketing
Le sfide per il retail sono sempre più evidenti e, in un contesto di incertezza economica, i modelli di distribuzione nel settore stanno cambiando, insieme alle aspettative mutevoli delle persone.
La convergenza tra il mondo online e offline è diventata una realtà senza soluzione di continuità. Inoltre, l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove opportunità per le imprese del retail, portando una vera rivoluzione.
Esaminiamo da vicino questa rivoluzione e scopriamo come le aziende stanno affrontando tali cambiamenti per rimanere competitive, grazie al blog post di Jacopo Allegrini, Director Sales, Retail, Google Italia.
Esaminiamo tre grandi cambiamenti che stanno influenzando il settore nel suo complesso.
Sfide per il retail: l’esperienza d’acquisto immersiva
In passato, il mondo online era principalmente un luogo per cercare ispirazione e informazioni per gli acquisti.
Google ha sviluppato modalità di ricerca completamente nuove grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale. Ad esempio, le ricerche visive con Google Lens consentono di trovare informazioni online sugli oggetti che vediamo intorno a noi.
La Ricerca Multipla permette alle persone di trovare informazioni anche quando non hanno tutte le parole per descrivere ciò di cui hanno bisogno, utilizzando sia testo che immagini.
L’esperienza immersiva unisce online e offline in modo realistico, consentendo ai rivenditori di offrire funzionalità come la visualizzazione di mobili all’interno delle abitazioni o la prova virtuale di prodotti utilizzando la realtà aumentata.
In Italia, più della metà degli acquisti online avviene tramite dispositivi mobili.
Grazie allo smartphone, la relazione tra rivenditori e consumatori è diventata sempre più personale, con l’obiettivo di offrire un’esperienza di acquisto personalizzata.
È essenziale per le persone trovare ciò che cercano durante l’acquisto, e l’82% dei consumatori a livello globale evita i siti web che presentano difficoltà di ricerca.
I rivenditori rischiano di perdere ricavi potenziali a causa di risultati di ricerca che non soddisfano le aspettative dei consumatori.
Le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, come Recommendations AI di Google Cloud, consentono di consigliare prodotti ai consumatori in base ai loro acquisti precedenti e alla cronologia di navigazione.
Omni-esperienza: la vera sfida per il retal
C’è una crescente convergenza tra lo shopping online e offline, con un aumento delle ricerche di “negozio aperto”. È cruciale per i rivenditori prestare attenzione all’interazione tra gli acquisti fisici e quelli online.
Circa il 76% delle persone in Italia non mostra preferenze specifiche tra i due canali.
La sfida per i rivenditori è trasformare l’omni-canale in un’esperienza di acquisto senza soluzione di continuità su tutti i canali. Utilizzando i dati proprietari acquisiti con il consenso dei clienti, i rivenditori possono comprendere meglio le esigenze e le preferenze dei clienti e veicolare il messaggio giusto tramite il canale più appropriato.
Le campagne Performance Max di Google sono progettate per raggiungere le persone giuste nel momento giusto, attraverso una varietà di canali, inclusi la rete di ricerca, YouTube, la Rete Display, Discover, Gmail e Maps, con l’obiettivo di aumentare le vendite online e offline.
L’intelligenza artificiale offre agli operatori del settore retail la possibilità di creare un’esperienza di acquisto personalizzata e coinvolgente, rispondendo alle aspettative e alle esigenze dei consumatori.
Come annunciato durante Google I/O, l’azienda si impegna a sfruttare la tecnologia per sbloccare nuove possibilità per le persone, le aziende e le comunità.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/05/sfide-per-il-retail.jpg7371122Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-05-25 11:00:312023-05-29 11:43:45Sfide per il retail: quali sono e come le aziende possono affrontarle
YouTube ha annunciato i vincitori della 2^ edizione YouTube Works, il riconoscimento annuale assegnato da YouTube in collaborazione con Art Directors Club Italiano (ADCI), volto a celebrare i talenti creativi che hanno saputo produrre le campagne più efficaci e innovative sulla piattaforma.
La redazione di Ninja ha partecipato all’evento di premiazione, raccogliendo le voci di Stefania Siani, Presidente ADCI e Carla Leveratto, Head of Creative Works di Google in Italia.
A partire dalla location, la Sala Melato del Piccolo teatro di Milano, dove la premiazione ha avuto luogo, la creatività è stata il filo conduttore dell’evento, accompagnato dalla presentazione irriverente del comico (e youtuber) Luca Ravenna e dalla performance canora di Annalisa.
Una giuria di esperti, provenienti da agenzie creative, media e brand tra le più riconosciute in Italia e nel mondo, ha valutato oltre 75 candidature attraverso un processo e criteri chiari e trasparenti.
Gli esperti hanno così identificato le campagne che,utilizzando i formati degli annunci di YouTube e una forte creatività, hanno saputo raggiungere il pubblico in modi unici.
I vincitori della seconda edizione di YouTube Works
Di seguito le campagne vincitrici per le 6 categorie di concorso: Creative Innovation, Best Use of Creators, The Underdog, Action Driver, The Unskippable e Breaking Barriers. A queste si aggiunge il Gran Prix, assegnato – tra i vincitori per ciascuna categoria – alla campagna più creativa, innovativa e data-driven che ha portato risultati di business concreti e tangibili.
Creative Innovation + Grand Prix – “Maserati Grecale Global Premiere” di Maserati
La campagna di lancio della nuova Maserati Grecale si è aggiudicata il premio YouTube Works per la categoria Creative Innovation e il Grand Prix.
Ideata da Independent Ideas – BCW MILANO, ha spiccato per l’utilizzo della diretta streaming su YouTube in maniera strategica e innovativa, un racconto coinvolgente e la scelta accurata dei protagonisti. Il formato lungo ha ottenuto una performance eccezionale sulla piattaforma, raggiungendo gli obiettivi di business prefissati, incarnato appieno il concetto di “Creative Effectiveness”.
Best Use of Creators – “Sono in una serie Netflix – Favij per Di4ri” di Netflix
“Sono in una serie Netflix – Favij per Di4ri” ha rappresentato un unicum per il mercato italiano ed è riuscita ad aggiudicarsi il premio per la categoria Best Use of Creators. Il duplice utilizzo, come testimonial e protagonista, di un creator come Favij ha generato infatti un notevole interesse e curiosità nel target di riferimento.
La scelta dello youtuber si è dimostrata oltremodo vincente grazie anche al suo tono ironico e all’affinità con il target kids.
La campagna è stata curata dall’agenzia We Are Social.
The Underdog – “Arnett Underdog Creators” di Arnette
La campagna “Arnette Underdog Creators” dimostra come è possibile ottenere grandi risultati con piccoli mezzi, grazie alla giusta intuizione.
Curata da Blinks Essence, Arnette è stata in grado di raggiungere il suo nuovo target di riferimento, composto dalla GenZ e dal mondo dello street style, coinvolgendo direttamente nel processo creativo “creators e talent underdog”, minimizzando così da un lato i costi e massimizzando dall’altro la coerenza con il proprio target.
Action Driver – “Golden Gum – Un sogno da urlo” di Air Action Vigorsol
Grazie ad un progetto solido e ben strutturato la campagna Golden Gum di Air Action Vigorsol ha registrato un notevole risultato in termini di brand KPI e sales uplift.
L’iniziativa “sogni da urlo” ha raggiunto 3mila upload, dimostrando come un formato lungo insieme ai formati adv brevi completano l’esperienza di comunicazione raggiungendo ritorni importanti.
L’utilizzo di un creator noto come Frank Matano, prodotto appositamente per YouTube inoltre, ha reso possibile un forte ingaggio emotivo con lo spettatore che ha saputo riconoscere l’autenticità della marca.
La campagna è stata curata da Dentsu Creative e Selection Communication & Design.
Unskippable – “Vodafone Happy. Non perdi mai. Nemmeno il sorriso” di Vodafone
La campagna di Vodafone, curata dalll’agenzia We are Social, si è aggiudicata il premio YouTube Works per la più avvincente intro di 5’’, che ha convinto il pubblico a non saltare l’annuncio adv nel video. “Vodafone Happy.
Non perdi mai nemmeno il sorriso” è riuscita a catturare l’attenzione degli utenti sin dai primi secondi, agganciando lo user e coinvolgendo per tutta la durata del racconto.
La scelta di un testimonial iconico e molto riconoscibile, come Harold, ha permesso di creare un legame forte con l’audience che ha da subito apprezzato il contenuto ironico e divertente dell’intera campagna.
Breaking Barriers – “Parla con tua figlia prima che lo facciano i social | Dove Progetto Autostima” di Dove
Dove si è aggiudicato la categoria Breaking Barriers, dedicata alla campagna che ha rappresentato genuinamente la diversità e dimostrato la forza di una rappresentazione autentica.
Ideata da Ogilvy, “Dove Progetto Autostima” è riuscita nel difficile compito di creare un contenuto emozionale su tematiche molto delicate come il self-esteem e la body positivity nei social media.
Grazie ad un trattamento di alta qualità, e ad uno storytelling estremamente efficace, la campagna ha saputo produrre un impatto positivo sul target di riferimento costituito dalle nuove generazioni e dai loro genitori.
Dati e Creatività agli YouTube Works
«Sono reduce dall’esperienza della giuria degli YouTube Works, ed è una giuria profondamente fondata sui dati, in una maniera straordinaria» ha detto ai nostri microfoni Stefania Siani, Presidente ADCI. «Questo ci consente di misurare il modo in cui i dati influenzano la performance creativa: creatività senza performance è un concetto monco. Gli insight data driven e data proof ci consentono di migliorare e alzare lo standard».
In occasione dell’evento, le abbiamo chiesto anche se la creatività sia oggi vincolata a utilizzare il format dei video brevi, che sono il trend del momento. Ecco cosa ci ha detto.
«La golden rule del contenuto breve è una possibilità, ma non l’unica: è una regola fatta per essere rotta. Utilizzare l’eccellenza creativa per fare in modo che le persone siano ingaggiate sin dai primi secondi e portate dentro la storia è un tema di design del contenuto. In questa economia del tempo estremamente sfidante, ci auspichiamo davvero che il contenuto pubblicitario riesca a competere, sempre di più, con i contenuti seriali delle piattaforme per evitare il concetto di advertising come interruzione del contenuto a favore di un advertising che intrattiene».
YouTube Works: la creatività come leva fondamentale di business
«Nelle candidature in generale, ma soprattutto nei finalisti, abbiamo visto l’autenticità. Ma anche l’uso di tutte le leve, emozionali ma anche tecniche e innovative della piattaforme, che ci hanno permesso di premiare campagne corte ma anche lunghissime» ci racconta Carla Leveratto, Head of Creative Works di Google in Italia. «Campagne molto diverse tra loro, che hanno in comune una bellissima creatività, ma anche un impatto sul business, che poi è il cuore di questo premio».
La creatività emoziona le persone, ma ha un impatto sensibile sul ROI dei brand?
«La creatività è una leva fondamentale per il ritorno degli investimenti. La volontà di questo premio è dare spazio e visibilità a campagne bellissime ma che, se fossero “solo belle” sarebbero fini a se stesse. Invece hanno un impatto concreto sul business in base ai KPI prefissati all’inizio della campagna».
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/05/youtube-works-awards-copertina.jpg6941225Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-05-23 11:02:422023-05-24 10:43:59YouTube Works Awards: tutti i vincitori della seconda edizione
Un lungo e spettacolare evento di presentazione aperto proprio da Sundar Pichai, CEO of Google and Alphabet. Al Google I/O 2023 sono state svelate tutte le nuove applicazioni dell’Intelligenza artificiale ai prodotti esistenti (e utilizzatissimi nel mondo) dell’azienda di Mountain View, ma anche molte nuove soluzioni super innovative, destinate a rivoluzionare il mondo in cui ricerchiamo informazioni, facciamo acquisti e lavoriamo.
Gran parte dell’evento è infatti incentrato proprio sull’intelligenza artificiale, sulle AI generative e su come sia necessario utilizzare questi nuovi modelli in modo responsabile proteggendo la privacy delle persone.
Durante Google I/O l’azienda ha condiviso diversi modi in cui Google usa l’intelligenza artificiale, inclusi i progressi dell’IA generativa.
Nel corso di I/O 2023, Google ha presentato PaLM 2, un modello linguistico di nuova generazione con multilingue, ragionamento e coding migliorati. Inoltre, sono stati annunciati 25 nuovi prodotti e funzionalità basati su questa tecnologia.
Multilingua: PaLM 2 è stato addestrato in modo più intensivo su testi multilingue, che comprendono più di 100 lingue. Questo ha migliorato in modo significativo la sua capacità di comprendere, generare e tradurre testi ricchi di sfumature – compresi modi di dire, poesie e indovinelli – in un’ampia varietà di lingue, un problema difficile da risolvere. PaLM 2 supera anche gli esami di competenza linguistica avanzata al livello “mastery”.
Ragionamento: L’ampio set di dati di PaLM 2 comprende articoli scientifici e pagine web che contengono espressioni matematiche. Di conseguenza, dimostra di aver migliorato le capacità di logica, ragionamento di buon senso e matematica.
Codifica: PaLM 2 è stato pre-addestrato su una grande quantità di set di dati di codice sorgente pubblicamente disponibili. Ciò significa che eccelle nei linguaggi di programmazione più diffusi, come Python e JavaScript, ma può anche generare codice specializzato in linguaggi come Prolog, Fortran e Verilog.
I/O 2023: Intelligenza Artificiale per tutti (in modo responsabile)
Attualmente Google può contare su 15 prodotti che servono oltre mezzo miliardo di persone e ben 6 di questi sono usati da più due miliardi di utenti. Oggi l’azienda punta a rendere l’Intelligenza Artificiale ancora più utile per tutti attraverso quattro principali strade:
Migliorando la conoscenza e l’apprendimento delle persone e approfondendo la loro comprensione del mondo.
Stimolando la creatività e la produttività, in modo che le persone possano esprimersi e portare a termine le proprie attività.
Consentendo agli sviluppatori e alle aziende di creare i propri prodotti e servizi all’avanguardia.
Sviluppando e implementando l’IA in modo responsabile, così che tutti ne possano beneficiare nella stessa misura.
Le informazioni potenziate dall’AI
Search Labs
Search Labs è uno spazio in cui sperimentare nuove esperienze di ricerca basate sull’intelligenza artificiale. Uno dei primi esperimenti è Search Generative Experience (SGE), che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire panoramiche di informazioni e suggerimenti per esplorare gli argomenti in modo naturale.
Quando SGE sarà disponibile (inizialmente solo negli Stati Uniti), gli annunci della rete di ricerca continueranno a essere visualizzati negli spazi pubblicitari dedicati in tutta la pagina.
Con SGE, gli annunci della rete di Ricerca continueranno ad apparire negli spazi dedicati agli annunci all’interno della pagina. In questa nuova esperienza, gli inserzionisti avranno come sempre l’opportunità di raggiungere potenziali clienti durante le loro ricerche.
Immersive View for routes
Visualizzazione immersiva utilizza la visione artificiale e l’intelligenza artificiale per unire miliardi di immagini Street View e di immagini aeree per creare un ricco modello digitale del mondo.
Ora con Immersive View for routes, è possibile visualizzare ogni segmento di un percorso prima di partire, sia che si voglia guidare, camminare o pedalare. Le città europee che verranno lanciate nei prossimi mesi sono: Amsterdam, Dublino, Firenze, Venezia, Londra, Parigi, Berlino.
Migliorare creatività e produttività
Alcuni degli annunci hanno l’obiettivo dichiarato di aiutare le persone a svolgere le proprie attività utilizzando l’intelligenza artificiale per aumentare la creatività e la produttività.
Bard
Bard si sta espandendo in 180 paesi, aggiungendo tra le proprie lingue anche il giapponese e il coreano e migliorando gli aggiornamenti di coding e le funzionalità di esportazione. Si integrerà anche con servizi di terze parti, tra cui Adobe, Instacart, Wolfram, Khan Academy e molti altri.
Con Magic Editor sarà possibile apportare modifiche complesse senza competenze di editing di livello professionale.
L’utilizzo di una combinazione di tecniche di intelligenza artificiale, inclusa l’IA generativa, consentirà di apportare modifiche a parti specifiche di un’immagine, come il soggetto, il cielo o lo sfondo, in modo da avere un controllo ancora maggiore sull’aspetto finale della propria foto.
Queste funzionalità aiuteranno a scrivere, organizzare, visualizzare, accelerare i flussi di lavoro, partecipare a riunioni più ricche e molto altro ancora.
L’integrazione di Duet AI in Presentazioni renderà possibile generare facilmente immagini con poche parole di input, permetterà di analizzare e classificare dati in Fogli e introdurrà altre importanti novità.
L’Intelligenza Artificiale di Google per gli sviluppatori
Google sta anche portando Duet AI su Google Cloud per consentire a più aziende e sviluppatori di confrontarsi con l’impatto delle Intelligenze Artificiali.
La Brand Advocacy è il sostegno incondizionato che i clienti offrono al brand e rappresenta oggi un fattore più importante che mai per la crescita a lungo termine di ogni business ed è raggiungibile attraverso una efficace strategia di Brand Loyalty.
Sono infatti già molti i brand manager e i CEO di tutta Europa a ritenere fondamentale per il business guadagnare e mantenere la fedeltà dei consumatori.
Per sottolinearne l’importanza, Territory Influence ha raccolto alcuni dati da vari brand manager di diversi settori in tutta Europa che mostrano il loro punto di vista su:
cosa la Brand Loyalty significhi per loro e per i loro brand;
ruolo dell’esperienza nel promuovere la fedeltà;
come gli influencer abbiano aiutato i loro brand ad aumentare la fedeltà delle persone.
Dai dati raccolti risulta che:
il 75% dei consumatori è leale ad almeno un brand;
il 60% dei consumatori consiglierebbe i brand a cui è fedele ad amici e parenti.
Ma quando parliamo di brand loyalty cosa intendiamo esattamente? Cosa comporta e come si acquisisce? Vediamolo insieme punto per punto.
Possiamo definire la Brand Loyalty come la tendenza di alcune persone a continuare ad acquistare la stessa marca di prodotti invece che da marchi concorrenti.
I clienti che possono essere ritenuti fedeli al marchio si distinguono poiché ritengono che un determinato marchio rappresenti una qualità e un servizio superiore rispetto a qualsiasi concorrente a dispetto di quale potrebbe essere il prezzo, fattore che perde di importanza alla luce di una acquisita fedeltà al brand.
Per misurare la Brand Loyalty possiamo usare tre elementi o metodologie:
la fidelizzazione del cliente;
il valore della vita del cliente;
sondaggi sulla soddisfazione del cliente.
Ma quali sono gli elementi imprescindibili per fidelizzare i nostri clienti? Vediamolo insieme.
Come si crea una Brand Loyalty strategy efficace
Sono tante le metodologie utili che possono essere impiegate per la creazione della Brand Loyalty.
In questo articolo abbiamo raccolto alcune delle strategie più utilizzate.
Punta sulla qualità
La qualità è la caratteristica principale che un prodotto o servizio deve avere per puntare a creare una brand loyalty.
Potenzia il servizio clienti
Garantire che i clienti ricevano sempre un servizio di assistenza ottimale è un investimento che aumenta il livello di fedeltà al marchio.
Utilizza Brand ambassador
Un ambasciatore del marchio è fondamentale per facilitare il processo di brand loyalty ed è possibile se questo ha una conoscenza approfondita del prodotto o servizio di cui si fa portavoce oltre che una community in target fidelizzata. Si parla in questi casi di influencer.
Crea una community
Creare una comunità online è utile per la promozione dellabrand loyalty e questo vale in qualunque settore.
Perché la Brand Loyalty è importante e quali sono i vantaggi
Il motivo principale per cui la Brand Loyalty è considerata così importante è semplice ed è legato alla redditività del business.
Infatti i dati mostrano come:
il 65% delle entrate nella maggior parte delle aziende proviene da rapporti commerciali ripetuti con i clienti già acquisiti;
i clienti esistenti fedeli ai marchi acquistano il 90% più frequentemente rispetto ai nuovi clienti.
Inoltre un fattore aggiuntivo per cui la brand loyalty è conveniente per il business consiste nel fatto che mantenere il cliente fedele al marchio è un’operazione molto meno costosa rispetto alle strategie di marketing da seguire per attirare nuovi clienti.
Riguardo invece ai vantaggi che si possono avere nell’investire nella brand loyalty possono tradursi in particolar modo in due fattori:
maggiori numero di acquisti ripetuti dagli stessi clienti che percepiscono la marca come migliore rispetto alla concorrenza;
crescita dei ricavi ottenuti dal brand;
ogni consumatore fedele parlerà bene del brand promuovendolo in prima persona;
Come aumentare la Brand Loyalty con l’Influencer Marketing
L’influencer marketing permette più di ogni altra cosa di promuovere un brand costruendo la Brand Loyalty grazie ad una persona che si fa portavoce del brand trasmettendo caratteristiche del servizio o prodotto, ma anche valori dell’azienda e lo fa alla sua community, ovvero un numero significativo di persone che la seguono per un rapporto di fiducia creato.
Per questo motivo è essenziale che il portavoce abbia caratteristiche precise e adatte alla promozione del brand.
Le principali caratteristiche quindi, a cui porre attenzione nella creazione di una influencer marketing strategy possono essere riassunte nella scelta dell’influencer più adatto che dovrebbe avere:
una community fidelizzata;
un target di followers in linea con il brand da promuovere;
una conoscenza o competenza specifica nel prodotto o servizio di cui si fa portavoce.
A poter contare su queste caratteristiche non sono solo i macro influencer, ma anche quelli definiti come nano e micro influencer, ovvero persone seguite sui loro profili social da un numero inferiore di utenti purché questi siano in target con gli argomenti trattati dall’influencer e da quanto offerto dall’azienda di cui questo si fa portavoce.
Questi sono alcuni ma non tutti gli elementi da considerare per la costruzione di una strategia di Influencer Marketing che porti alla costruzione della brand loyalty e conoscere tutti gli elementi è un fattore essenziale per creare una strategia in linea con le aspettative desiderate.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/brand-loyalty-territory-influence.jpg436964Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2023-04-26 14:49:282023-04-26 14:49:28Come guadagnare e mantenere la fedeltà dei clienti sul lungo periodo
Il cambiamento climatico, in atto ormai da molto tempo, sta avendo impatti significativi sulle persone, sulle aziende e più in generale, sull’economia.
Da eventi climatici estremi alla mancanza di risorse fino alla povertà crescente, la “salute” del pianeta è in pericolo e gli effetti dello stato di emergenza climatica sono ogni giorno sempre più evidenti.
Secondo l’ultimo reportcondotto dall’IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), il tasso di crescita della temperatura è il più alto mai registrato, così come sono in costante aumento anche l’intensità e la frequenza dei disastri naturali.
Di conseguenza, una rapida transizione ecologica riveste un ruolo importante per molti nella quotidianità.
Nonostante il carovita dettato dal difficile contesto geopolitico e dall’inflazione, la sostenibilità ambientale è fonte di preoccupazione per molti, influenzando direttamente le abitudini d’acquisto.
Il recente Deloitte 2023 CxO Sustainability report mostra che il cambiamento climatico è identificato dalle aziende in tutto il mondo tra le tre principali criticità da tenere in considerazione per il 2023, superando innovazione digitale e talent pipeline.
Il 75% delle realtà rispondenti, inoltre, ha aumentato nel 2022 gli investimenti legati alla sostenibilità ambientale.
Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di aziende ha scelto di promuovere campagne pubblicitarie e implementare policy sostenibili a 360°.
La sostenibilità è sempre più importante per le persone (e per i brand)
In occasione della Giornata Mondiale della Terra, che ricorre annualmente il 22 aprile, Ninja Marketing invita a riflettere sui motivi per cui diventare aziende “green” è una necessità assoluta – non più solamente un’alternativa – grazie ai consigli di Saverio Schiano, Head of Sales for Italy Pinterest.
Perché è diventato fondamentale comunicare la sostenibilità? E cosa consiglieresti ai brand per evitare il greenwashing?
La sostenibilità non va trascurata a livello di business.
Le aziende e i marketer devono, infatti, attivarsi per migliorare l’ambiente: si tratta di una mossa decisiva per vincere le sfide del futuro e incontrare i desideri delle persone, che – in numero sempre maggiore – si informano sul peso ambientale delle proprie azioni.
Inoltre, si riconosce l’importanza strategica della transizione ecologica: a confermarlo, per esempio, in Europa è il 61% dei cittadini adulti, come riportato dal report European Sustainability Foundational Study condotto da Kantar.
E diventa tassativo, pertanto, reinventare la propria modalità di comunicazione senza, tuttavia, incorrere nel greenwashing.
Un primo consiglio, in apparenza semplice ma spesso non applicato da chi vuole comunicare la sostenibilità, è di argomentare qualsiasi informazioni con dati e insight: la conoscenza, quindi, del proprio business in toto è di assoluta importanza per poter introdurre policy ambientali che contribuiscono effettivamente alla creazione di un mondo più verde.
In un processo lungo e pieno di incertezze come la ricerca della sostenibilità, non ci si aspetta che le aziende abbiano tutte le risposte fin da subito (la “perfezione” non esiste e in questo campo, ancora meno), ma l’onestà è certamente un fattore non di poco conto per ottenere la fiducia dei consumatori.
Infine, è bene prestare attenzione al linguaggio scelto nella comunicazione green: l’aggiunta di maggiori dettagli e la ricerca del significato di termini apparentemente “innocui” (ma in realtà, definiti da regolazioni severe) è essenziale!
Di contro, non si deve pensare al green hushing come una via percorribile.
Con questo termine, si fa riferimento ad un fenomeno nuovo, meno conosciuto rispetto al ben noto greenwashing: per paura di conseguenze spiacevoli, reputazionali ed economiche, le aziende scelgono di non comunicare i propri obiettivi di sostenibilità.
Quali sono i trend ambientali riscontrati tra i consumatori di recente?
I consumatori sono sempre più alla ricerca di insight sui eco-trend più recenti per poter cambiare il proprio stile di vita, dalla scelta di prodotti più rispettosi dell’ambiente alla riduzione del consumo di carne fino a mezzi di trasporto a basso impatto ambientale.
C’è la volontà di comprendere appieno i cambiamenti ecologici in atto e conseguentemente, di agire per contrastarli nella vita di tutti i giorni (di questa radicale spinta green, Gen Z e Millennials sono i principali promotori).
Oltre il 90% delle persone su Pinterest settimanalmente cercano ispirazione sulla piattaforma per attività volte a diminuire la propria impronta ecologica come il riciclaggio, la donazione di oggetti, la riduzione dell’utilizzo di plastica, l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico e il supporto alle imprese locali.
Non solo, ma abbiamo anche constatato che ricerche per termini come “casa autosufficiente”, “energia off grid”, “ecopunk”, e “alloggi collettivi” sono in aumento sulla piattaforma (rispettivamente del 340%, 100%, 130%, e del 150%).
Come le aziende possono sfruttare questi trend per implementare campagne di marketing efficaci?
Per poter sfruttare al meglio gli insight della piattaforma e creare campagne di comunicazione efficaci, il motto delle aziende e dei marketer dovrebbe essere “be educational”: per esempio, la collaborazione con esperti di settore permette di fornire consigli e guide di valore su come vivere in modo sostenibile.
Nonostante la Giornata Mondiale della Terra sia un’ottima occasione per riflettere su temi ecologici e sociali, ogni giorno dovrebbe essere dedicato alla salvaguardia del nostro pianeta.
Non da ultimo, implementare l’utilizzo delle cosiddette credenziali verdi.
Ossia, utilizzare statistiche chiare per mostrare come il vostro marchio o prodotto sia sostenibile e utilizzare termini come “meno plastica”, “a base vegetale”, “biologico” o “coltivato in modo sostenibile” per posizionarlo al meglio.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/10/sostenibilita-e-brand.jpg650886Pinteresthttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngPinterest2023-04-21 10:47:172023-04-21 16:24:03Giornata Mondiale della Terra 2023: perché comunicare la sostenibilità è indispensabile per i brand
Il Ninja Wrap Up nasce per mettere insieme la potenza informativa e di Intelligence Ninja con la profondità dell’Alta Formazione. Si parte infatti da un condensato delle principali notizie Digital del mese – tra quelle selezionate ogni giorno dalla Redazione dalle più autorevoli fonti internazionali – per poi commentarle con i migliori esperti del settore e renderle applicabili concretamente.
Se ti impegni costantemente per restare al passo con le novità che impattano sulla tua professione, ma vorresti andare oltre il livello superficiale della notizia e affidarti a chi ne sa qualcosa per esperienza diretta, il Ninja Wrap Up è l’appuntamento mensile di cui ha bisogno per unire tutti i punti e imparare ad applicare nelle tue attività quotidiane nuovi trend e funzionalità, tool e best practice del Digital.
Si parte infatti da un condensato delle principali notizie Digital del mese, tra quelle selezionate ogni giorno dalla Redazione dalle più autorevoli fonti internazionali, per poi commentarle con i migliori esperti del settore e renderle applicabili concretamente.
Ninja Wrap Up #3: temi e ospiti
Il tema di questo nuovo appuntamento è: Da Brand Tribe a Subscription: trasformare una community in abbonati.
Mercoledì 12 aprile ti spiegheremo come valorizzare le relazioni tra gli individui e convertire una community in membership grazie al marketing tribale.
Bernard Cova, l’inventore del Marketing Tribale, terrà una Masterclass gratuita in esclusiva per la Ninja Tribe.
Cova è tra i professori di marketing più importanti del mondo e tra i più grandi esperti di Brand Tribes. Oggi Professore di Sociologia del Consumo e Marketing presso la Kedge Business School in Francia e Visiting Professor all’Università Bocconi di Milano, ha il merito di aver applicato per la prima volta la teoria delle tribù del sociologo Michel Maffesoli al marketing, ideando il concetto di community unita intorno a una marca.
Il programma e gli ospiti
Ecco cosa troverai nel Ninja Wrap Up #3:
ore 12:30 – 13:00
I take away dei marketer per il mese di marzo – Ninja Team
ore 13:00 – 13:30
Il ruolo delle brand community nella toolbox dei marketer – Bernard Cova
ore 13:30 – 14:00
Da Ninja Marketing a Ninja: evoluzione di una brand tribe – Mirko Pallera
ore 14:00 – 14:30
Convertire una nicchia di interessi in micro-community .- Gianluca Perrelli
ore 14:30 – 15:00
Dietro le quinte di un modello di business in subscription – Ignazio Morici
ore 15:00 – 15:30
I fattori di successo del Community Management – Carlotta Calegari
Come partecipare al Ninja Wrap Up
Partecipare è semplicissimo: basta registrarsi a questo link per essere tra i primi ad approfondire e sperimentare le più recenti novità del mondo digital.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/Bernard-Cova.jpg607850Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-06 10:59:422023-04-07 09:55:36Ninja Wrap Up #3: come si trasforma una community in abbonati
Salesforce ha annunciato i risultati finanziari dell’anno fiscale da poco concluso che hanno visto il fatturato globale crescere su base annua del 18% raggiungendo così i 31,4 miliardi di dollari con un margine operativo del 22,5%.
A questa crescita ha contribuito significativamente anche l’Italia, che si conferma al quarto posto in EMEA e all’Ottavo nel mondo per volume d’affari.
“In un momento di mercato estremamente difficile, le aziende devono concentrarsi sempre di più sulla conoscenza dei propri clienti in modo da alzare il livello della relazione. Oggi abbiamo a disposizione le tecnologie per riuscire ad anticipare i bisogni dei consumatori che è esattamente quello che le persone stanno chiedendo – ha commentato Mauro Solimene, Country Leader di Salesforce per l’Italia. – In questo modo ogni azienda può diventare una Customer Company e mantenere alta la fiducia del cliente. È quello che in Salesforce facciamo da sempre con il fondamentale contributo di tutto l’ecosistema”.
Anche in questo anno appena trascorso i partner sono aumentati sia in numero sia in qualità con un numero di certificazioni (4700) che mette l’ecosistema Italiano al secondo posto in EMEA per numero di certificazioni.
Un ecosistema che lo scorso anno ha visto la nascita della figura dei Cloud Reseller. Sono già 10 le aziende Italiane che hanno deciso di investire in risorse e competenze per creare dei team dedicati alla rivendita di soluzioni Salesforce sul mercato italiano.
Ma per Salesforce ecosistema va ben oltre al concetto di partnership commerciale e tecnica.
“Il nostro ecosistema sta crescendo costantemente, sono ormai 6000 le persone certificate all’interno dei nostri clienti e partner – ha spiegato Solimene. – Sul mercato vediamo sorgere opportunità che solo aziende lungimiranti possono cogliere. Non a caso tocchiamo con mano situazioni in cui i ruoli sono sempre più liquidi: molti partner sono gia’ clienti, ma spesso le aziende clienti lanciano attraverso la nostra piattaforma dei nuovi business e diventano a loro volta rivenditori di Salesforce”.
Un elemento chiave che conferma che l’Italia nel mondo Salesforce sta acquisendo sempre più importanza, è l’investimento da parte dell’azienda su Trailhead, la piattaforma di eLearning gratuita su cui è possibile acquisire competenze digitali e più specifiche su Salesforce, e che da quest’anno è stata resa disponibile anche in lingua italiana.
Gli investimenti di Salesforce sull’acquisizione di competenze e sulla formazione hanno sempre assunto un ruolo fondamentale all’interno dell’azienda e acquistano dimensioni sempre più importanti. È infatti tra gli obiettivi dell’azienda quello di cercare di unificare lo scollamento tra le competenze di cui le aziende hanno bisogno e quelle attualmente utilizzate dalla forza lavoro.
“Per noi è importante sapere che ogni giorno possiamo apportare il nostro contributo per far sì che tutti possano acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro e costruire la propria carriera, anche da zero. Con Trailhead, da quest’anno disponibile anche in italiano, tutto questo è ancora più possibile” ha concluso Mauro Solimene.
Noi Ninja abbiamo partecipato all’incontro “Salesforce chiama Italia” e abbiamo fatto qualche domanda a Mauro Solimene.
Quanto è complesso integrare un valore importante come la sostenibilità in una organizzazione grande come Salesforce?
«In questo momento e soprattutto dopo la pandemia, che ha cambiato un pochino le nostre coscienze, la sensibilità del cliente è aumentata moltissimo rispetto a questi temi. La strategia di sostenibilità diventa fondamentale in ogni azienda. Noi, con i nostri sistemi CRM, aiutiamo le aziende a rendere edotto il cliente della strategia di sostenibilità e a diffonderne la conoscenza».
Sui dati si costruiscono relazioni e fiducia. Come sta cambiando la percezione dell’importanza di queste risorse all’interno delle organizzazioni?
«Sta cambiando su due fronti: da parte delle organizzazioni, che si rendono conto che raccogliere una quantità di dati, selezionarla e intepretarla significa poter customizzare e rendere un miglior servizio al cliente personalizzando l’interazione. Dal lato dei clienti, abbiamo un pochino sfatato il mito dei nostri dati persi chissà dove: siamo sicuramente molto attenti a cedere i dati del nostro ego digitiale e li cediamo solamente a soggetti dei quali ci fidiamo. Ma a questi soggetti li cediamo molto volentieri, perché sappiamo che li utilizzeranno per meglio servirci».
Entrare in contatto con i clienti è più difficile che mai. Come si diventa una Customer Company?
«Diventare una Customer Company è un lavoro scientifico. La Customer Company è un’azienda che ha un rapporto di lunga durata, basato sulla fiducia, a 360 gradi con i propri clienti. È un’azienda che mette il cliente al centro e che si configura, si immagina, si struttura in funzione del servizio che vuole rendere a quel cliente. Quasi come costruire un’azienda per il cliente».
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/04/salesforce-chiama-italia.jpg5451000Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-04-05 10:40:382023-04-06 11:12:09Salesforce, l’ecosistema italiano cresce e aiuta le aziende a diventare Customer Company
Il Garante per la protezione dei dati personali stabilisce quindi una limitazione per OpenAI, la società statunitense proprietaria della piattaforma, che proprio qualche giorno fa ha rilasciato la sua nuova versione potenziata, GPT4.
La piattaforma, che ha avuto il merito di rendere mainstream l’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata ai testi e divenuta probabilmente l’applicazione più nota di questa tecnologia, aveva subito una perdita di dati lo scorso 20 marzo.
Dati che riguarderebbero le chat create dagli utenti nell’interrogazione dell’Intelligenza artificiale e anche le informazioni relative al pagamento per gli abbonati al servizio premium.
Tuttavia, al momento in cui scriviamo il servizio risulta ancora disponibile.
Cosa contesta il Garante a ChatGPT
Causa dello stop a ChatGPT sarebbe la mancanza di una informativa puntuale agli utenti e agli utilizzatori i cui dati vengono raccolti da una società che ha sede fuori dalla Comunità Europea (OpenaAI, appunto) e l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali.
Stop a ChatGPT: la questione anagrafica
Altro punto dolente su cui si basa lo stop a ChatGPT da parte del Garante è la protezione dei più giovani: nonostante il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, non esiste in realtà alcun filtro di verifica per evitare che chi non raggiunge questa soglia utilizzi il servizio.
Che succede ora
Ora OpenAI avrà 20 giorni di tempo per comunicare al Garante le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto, pena una sanzione pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.
L’azienda, che non ha una sede nell’Unione, ha però designato un rappresentante nello Spazio economico europeo.
Il commento di Massimiliano Masnada, Partner di Hogan Lovells
«L’intervento del Garante anzitutto sembra contestare a ChatGPT la mancanza di trasparenza, intesa come mancanza di informativa agli utenti rispetto alle finalità e modalità del trattamento dei dati personali eventualmente comunicati.
Il provvedimento, inoltre, richiama la necessità che sia individuata una base giuridica rispetto alla legittimità del trattamento da parte di OpenAI dei dati personali eventualmente raccolti dagli utenti. Infine, il Garante lamenta una mancanza di trasparenza sui filtri e altri meccanismi adottati da ChatGPT per impedire ai minori di 13 anni di utilizzare il servizio. Quest’ultimo punto, peraltro, accomuna l’intervento del Garante nei confronti di ChatGPT a quello che, a suo tempo, fece nei confronti di TikTok.
Il provvedimento odierno, che – va ricordato – ha natura temporanea di blocco del trattamento ma non implica necessariamente un divieto definitivo all’uso del servizio, pone numerose riflessioni, al di là delle misure specifiche che saranno intraprese da OpenAI per superare il blocco del Garante, sul futuro dei meccanismi di AI e su quanto è necessario fare per creare una cultura di legalità rispetto al loro utilizzo.
Non bastano, ad opinione di chi scrive, i pur necessari meccanismi di privacy by design e privacy by default ovvero i controlli e i rimedi per tutelare la privacy degli interessati, specie se minori. Occorre creare una nuova cultura tecnologica che si fondi sull’etica e sul rispetto dei diritti fondamentali.
Non è questo il luogo, né sarei in grado di dare indicazioni e, tanto meno, soluzioni, certo che un certo tipo di “pessimismo di maniera” connesso all’evoluzione degli strumenti tecnologici alimenta solo la paura e la preoccupazione senza essere utile in alcun modo a sviluppare una cultura della legalità.
Occorre, a mio parere, abbracciare il progresso pur mantenendo lo spirito critico necessario per evitare usi distorti e dannosi. In tal senso, credo sia importante diffondere informazioni in modo quanto più neutro possibile, raccogliere preoccupazioni e opinioni, porre i problemi per cercare le soluzioni.
Tutto ciò non può prescindere da un dati incontrovertibile. I dati, a prescindere che siano personali o meno, sono il carburante necessario per lo sviluppo di meccanismi di AI come ChatGPZ.
L’accesso ai dati consente di avere algoritmi più precisi ed idonei all’utilizzo per migliorare la vita delle persone. Il loro deve avvenire in modo sicuro ed etico. Per fare ciò non bastano i divieti.
Un primo passo, in tale senso, sarà la corretta implementazione delle regole sul riuso dei dati che sono alla base del Data Governace Act, di prossima entrata in vigore, e del successivo Data Act.
La giostra è appena partita».
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/03/stop-chatgpt.jpg470841Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-03-31 15:11:222023-04-11 12:55:51Stop a ChatGPT in Italia: il Garante della Privacy apre un'istruttoria
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