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B2B Rocks

B2B Rocks: sta per partire l’evento mondiale dedicato all’innovazione e al software SaaS

B2B Rocks è un invito a fare networking rivolto agli imprenditori a livello internazionale. Con il proprio sostegno all’evento, Montpellier Méditerranée Métropole dimostra la continuità del suo sostegno all’ecosistema dell’innovazione del territorio francese.

B2B Rocks

Un motore per l’economia e l’occupazione francese

Dedicata al mondo del software professionale, Appvizer è uno dei fiori all’occhiello della French Tech. L’azienda sin dalla sua nascita ha ricevuto il sostegno della Montpellier Méditerranée Métropole. Nel corso del tempo ha potuto beneficiare anche del supporto del BIC (Business & Innovation Centre), la cui missione è quella di sostenere le organizzazioni innovative nella metropoli di Montpellier.

B2B Rocks

Mentre Appvizer continua a crescere, il fondatore Colin Lalouette, decide di acquisire B2B Rocks, l’evento dedicato al mondo del software e della tecnologia inizialmente organizzato a Parigi e a Sydney.
Quest’anno il format prende vita dal 9 al 10 giugno, presso il Domaine de Biar, un sito verde del gruppo Eoden, alle porte di Montpellier.

LEGGI ANCHE: SaaS e Tech: il B2B Rocks va in scena a Montpellier

B2B Rocks in Occitania

Entro il 2022, il mercato globale del software B2B avrà un valore di 670 miliardi di dollari, di cui 190 miliardi rappresentati dal Software as a Service. Nello specifico, il SaaS ha registrato una crescita a due cifre negli ultimi 10 anni e impiega già mezzo milione di persone in tutto il mondo.

Se gli Stati Uniti sono stati pionieri in questo campo, è in Europa che si sono verificate le raccolte fondi di maggior successo. Basti pensare che a ottobre 2021 la startup Swile di Montpellier ha raccolto 200 milioni di euro.

B2B Rocks

In Francia, con una crescita del 9% e un fatturato di 18 miliardi di euro nel 2020, il settore SaaS è uno dei più promettenti per l’occupazione nel settore dei servizi. Un mercato che rappresenta quasi l’1% del PIL francese e, oltre all’Île-de-France, l’Occitania è la regione che genera il maggior fatturato. Ragioni che hanno portato B2B Rocks a stabilirsi a Montpellier, ottenendo il pieno sostegno della Montpellier Méditerranée Métropole.

Supporto eccezionale per un evento unico

Da 19 anni il BIC di Montpellier, in collaborazione con Bpifrance, organizza Montpellier Capital Risque, un evento che ha dimostrato nel corso degli anni, in ogni sua edizione, la capacità di riunire le migliori opportunità di investimento del momento.

Montpellier Capital Risque, in associazione con B2B Rocks, che riunisce ogni anno più di cento investitori, è ormai riconosciuto come uno dei principali eventi per il finanziamento delle start-up nell’area metropolitana. Consentendo ai nostri imprenditori di accedere a fondi di investimento di fama internazionale, è un forte segnale dell’influenza dell’eccellenza di Montpellier e un vero e proprio riflettore sull’ecosistema dell’innovazione in Occitania”, ha dichiarato Michaël Delafosse, sindaco di Montpellier e presidente di Montpellier Méditerranée Métropole.

B2B Rocks, che riunisce le rock star del settore dell’editoria software, incarna i valori dell’innovazione, ma anche dell’inclusione.

B2B Rocks

Vivi l’evento da vicino con Ninja

Tavole rotonde, keynote e tanti speaker nel programma del festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS:

  • + 1.500 partecipanti, tra cui 200 speakers VIP e 100 VC
  • 50 conferenze, 20 tavole rotonde e numerosi incontri di business
  • 10 Duplex nei 5 continenti per parlare d’internazionalizzazione
  • 1 Pitch Contest per valorizzare le startup di domani
  • 1 serata di networking in un’atmosfera rilassata e musicale

Il team e la redazione di Ninja seguiranno in diretta l’evento sui canali e sul sito. Tra gli incontri vi segnaliamo “How to hire & build marketing teams at different growth stages?” la tavola rotonda del 10 giugno alle 9.30 moderata da Mirko Pallera, CEO e Founder di Ninja Marketing e Ninja Academy.

Con Ninja al B2B Rocks

Solo per la community Ninja ci sono a disposizione i biglietti gratuiti per B2B Rocks, il festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS, a Montpellier dal 9 all’11 giugno.

In programma:

  • + 1.500 partecipanti, tra cui 200 speakers VIP e 100 VC
  • 50 conferenze, 20 tavole rotonde e numerosi incontri di business
  • 10 Duplex nei 5 continenti per parlare d’internazionalizzazione
  • 1 Pitch Contest per valorizzare le startup di domani
  • 1 serata di networking in un’atmosfera rilassata e musicale

Utilizza il codice promozionale XVX!RH!J per ottenere un numero illimitato di posti gratuiti al momento della prenotazione.

>>Non perdere l’occasione di partecipare a B2B Rocks! Iscriviti subito<<

b2b rocks partecipanti

B2B Rocks col suo format alternativo omaggia Viva Tech

B2B Rocks, la conferenza globale che dal 9 all’11 giugno ospiterà i massimi esponenti internazionali in ambito SaaS a Montpellier, si ispira a Viva Tech.

Viva Technologies non ha bisogno di presentazioni. Da sei anni, questa grande conferenza annuale è diventata il luogo d’incontro dell’innovazione tecnologica e delle startup a Parigi. Organizzata a Porte de Versailles, Viva Tech riunisce ogni anno quasi 45 mila visitatori e oltre 5 mila startup. B2B Rocks segue la stessa dinamica, offrendo un formato intimo, dirompente e decisamente innovativo.

Che si tratti di una startup ospite o di un professionista, Viva Tech è un appuntamento imperdibile in quanto mette i partecipanti in relazione diretta con gli interlocutori strategici dell’evento.

b2b rocks

L’ispirazione di B2B Rocks nasce proprio da questa constatazione pur proponendo un formato differente. La dimensione dell’evento è limitata a 1.500 partecipanti per garantire una reale vicinanza tra i partecipanti e i relatori. La tecnologia Braindate permetterà a tutti di prolungare gli scambi dopo le conferenze in spazi privati. Il programma stesso si concentra sulle principali questioni del settore, con un focus sui temi della crescita, ma anche dell’inclusione e dell’impatto della componente femminile nei team di lavoro.

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Perché B2B Rocks va in scena a Montpellier

Montpellier rimane la culla più tecnologica della Francia. Al di fuori dell’Ile-de-France, la regione dell’Occitania è quella che genera il maggior fatturato in campo software. Il collegamento con questo mondo è logico e diretto: l’area possiede 60 mila impiegati nel settore tech, di cui 20 mila con sede a Montpellier.

La scelta di Montpellier è dovuta anche per le sue attrazioni, coerenti con i valori di B2B Rocks. Non solo le dimensioni della città permettono di incontrarsi senza difficoltà, ma il Domaine de Biar è un luogo ideale per immaginare un evento straordinario di questo tipo.

LEGGI ANCHE: SaaS e Tech: il B2B Rocks va in scena a Montpellier

B2B Rocks, un format dirompente

B2B Rocks si presenta come una conferenza professionale in modalità “festival”. L’ultimo giorno, sabato 11 giugno, la comunità è invitata a rilassarsi su una spiaggia privata vicino a Montpellier. L’idea è quella di svagarsi in un ambiente unico nel suo genere, con l’obiettivo di facilitare l’interazione tra fruitori e relatori.

B2B Rocks

Solo i partecipanti avranno la possibilità di sfidare a paddle Tricia Miller (Vice Presidente di Twilio), Clara Chappaz (Direttrice della French Tech), Colin Lalouette (Presidente di B2B Rocks e fondatore di Appvizer) e altri personaggi di spicco.

Tra le altre rock star presenti, giusto per citarne alcuni, ci saranno Jonathan Anguelov (Aircall), Krish Subramanian (Chargebee), Kat Borlogan (Contentsquare) ed Heidi Elmore (Zoom).

LEGGI ANCHE: Individuare i lead più qualificati tra i prospect: intervista ad Armando Biondi

Ninja sarà presente all’evento

Tra speaker, tavole rotonde e keynote sui temi della tecnologia e del Saas, il team e la redazione di Ninja non potevano mancare.
L’evento sarà seguito real time sul sito e sui canali social. Immancabile la tavola rotonda del 10 giugno alle 9.30 dal titolo “How to hire & build marketing teams at different growth stages?” moderata da Mirko Pallera, CEO e Founder di Ninja Marketing e Ninja Academy.

mirko b2b rocks

Con Ninja al B2B Rocks

Solo per la community Ninja ci sono a disposizione i biglietti gratuiti per B2B Rocks, il festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS, a Montpellier dal 9 all’11 giugno.

In programma:

  • + 1.500 partecipanti, tra cui 200 speakers VIP e 100 VC
  • 50 conferenze, 20 tavole rotonde e numerosi incontri di business
  • 10 Duplex nei 5 continenti per parlare d’internazionalizzazione
  • 1 Pitch Contest per valorizzare le startup di domani
  • 1 serata di networking in un’atmosfera rilassata e musicale

Partecipando, potrai incontrare Matthieu Gombeaud (Aircall), Tricia Miller (Twilio), Charlotte Philippe (Meta/Facebook), Rémi Aubert (AB Tasty) e Clara Chappaz, direttore della French Tech.

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attacco DDoS

Cos’è un attacco DDoS e quali sono gli obiettivi di Killnet

Torna la minaccia degli attacchi DDoS. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento considerevole degli attacchi hacker a livello globale da parte di gruppi nuovi e spesso sconosciuti, ma anche da parte dei gruppi più conosciuti al pubblico con Anonymous.

Con l’inizio del conflitto in Ucraina questi fenomeni si sono susseguiti a un ritmo vertiginoso, dovuto anche al fatto che gli attacchi informatici rientrano da anni nelle strategie offensive (e difensive) militari, al pari e parallelamente agli attacchi con le armi convenzionali.

La notizia recente, che ci riguarda in prima persona perché l’Italia è vista come un Paese ostile alla Russia, viene dal gruppo filorusso Killnet che il 20 maggio ha messo a segno vari attacchi verso le nostre istituzioni quali ministero dell’ambiente, ministero degli esteri, il consiglio superiore della magistratura e altri ancora, ha minacciato nuovi attacchi proprio questo lunedì.

Perché parliamo di attacco DDoS

La tipologia di attacco spesso messa in atto da questi gruppi, viene definita DDoS acronimo di Distributed Denial of Service che punta a generare un sovraccarico di richieste verso il server vittima dell’attacco così da renderlo indisponibili in rete. Esistono varie tipologie di attacco DDoS sulla base del livello di protezione della vittima e dell’obiettivo che si vuole conseguire con questo attacco.

L’attacco DDoS minacciato verso l’Italia da Killnet per il 30/05/2022 prevede una lista di ben 19 obiettivi, tra quelli che vengono considerati cruciali per lo Stato Italiano sia a livello operativo che a livello di immagine.

Tra questi:

Autorità di Regolazione per Energia Siti e Ambiente

Eni

Ministero dei Beni Culturali

Ministero della Transizione Ecologica

Ministero dell’Istruzione

Senato

Ministero dell’Interno

Ministero della Difesa e altri.

attacco DDoS

Perché è importante

La risposta a queste minacce viene dalla nostra Agenzia per la cybersicurezza, la quale ha riferito che gli attacchi di tipo DDoS possono rendere indisponibili i siti per un certo periodo di tempo ma non intaccano l’integrità dei sistemi.

L’attenzione è comunque alta in vista di un possibile salto di qualità della campagna offensiva: aziende ed istituzioni sono state invitate a elevare le difese telematiche contro il rischio intrusioni.

Cosa c’è da sapere

La frequenza di questi attacchi ha confermato che l’Italia si trova nel mirino dei gruppi hacker filorussi e sebbene al momento non hanno prodotto veri danni, sono stati solo degli “avvertimenti” dato che questa tipologia di attacchi DDoS si è dimostrata meramente dimostrativa.

L’obiettivo è quello di destabilizzarci e comunque farci sentire minacciati, seminare dubbi e sfiducia nella popolazione nei confronti della capacità delle istituzioni di poterci proteggere da attacchi informatici.

Si può considerare un DDoS di questo tipo come un’arma all’interno di un arsenale più ampio e certamente più sofisticato.
Ormai questa guerra ha reso chiaro a tutti che gli strumenti cyber adoperati contro un Paese hanno un’utilità varia che va dalla infowar (fake news) a tentativi di demoralizzazione (DDoS, defacement) fino a danni a infrastrutture critiche e server di aziende, istituzioni per minare l’operatività (con wiper e con DDoS, che hanno anche un effetto demoralizzante).

Proteggersi da questi attacchi è possibile non solo utilizzando software per la protezione dei server e computer, fare attenzione ad aggiornare i nostri sistemi operativi con tutte le patch di sicurezza rilasciate, ma anche dotandosi di firwall hardware per filtrare il traffico che proviene dall’esterno.

Ovviamente questi consigli sono la base sulla quale iniziare a costruire la cybersicurezza dei nostri sistemi informatici e da soli non garantiscono la prevenzione di un’attacco DDoS.

Conclusioni

Il conflitto Ucraino ha inasprito i rapporti con la Russia e con il passare del tempo si prevede un salto di qualità nella campagna cyber, che vede proprio i russi tra gli attori in prima linea verso i Paesi che hanno aderito all’adozione delle misure economiche restrittive.

E se le attuali azioni di molti gruppi hacker filorussi come Killnet sono più che altro propagandistiche e dimostrative, il futuro potrebbe riservare tentativi ostili di più ampia portata. Non a caso, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha invitato il 13 maggio scorso gli operatori più esposti, inclusi i gestori di infrastrutture critiche, a elevare le difese telematiche contro il rischio intrusioni risolvendo urgentemente 71 vulnerabilità che vengono utilizzate dagli hacker nel loro modus operandi.

Più che a Killnet, dunque, la preoccupazione degli apparati di sicurezza è rivolta ad una possibile escalation dell’offensiva che potrebbe trovare impreparati molti sistemi chiave per la sicurezza dello Stato.

Mercoledì scorso è stata presentata la Strategia nazionale di Cybersicurezza 2022-2026, una vera e propria roadmap finalizzata ad aumentare la resilienza della pubblica amministrazione e delle imprese, recuperando il ritardo accumulato rispetto ad altri Paesi come Francia e Germania.

Norma Rossetti My Secret Case 01-min

Il linguaggio del piacere inclusivo e diretto: i segreti del successo di MySecretCase

Quasi 600.000 follower su Instagram e una community di oltre 130.00 fan su TikTok. Sono i numeri social di MySecretCase, il brand che ha cambiato l’immaginario sulla sessualità in Italia e il primo shop online per il piacere.

La comunicazione dell’azienda si basa su un linguaggio esplicito, non volgare, certo, ma senza giri di parole. Come l’albero di Natale (poi velocemente rimosso, ahimè) allestito nel 2013 in Corso Como a Milano e addobbato esclusivamente con vibratori e altri sex toys.

Per comprendere in che modo si possa trasformare la complessità di un argomento difficile da comunicare (anche per le policy delle piattaforme online) in un caso di successo, abbiamo chiacchierato con Norma Rossetti, CEO di MySecretCase. Ci ha spiegato come il mercato italiano debba ancora confrontarsi con diverse restrizioni rispetto all’estero, ma ci rassicura sul fatto che il futuro è più roseo, grazie alle nuove generazioni.

LEGGI ANCHE: La fotografia di Millennial e Gen Z secondo Spotify: differenze e sovrapposizioni

Norma Rossetti - MySecretCase foto in Primo Piano

«Io ricordo quando, qualche anno fa, era praticamente impossibile ricevere un like anche dalle amiche» dice Norma «facevano fatica a mostrare gradimento e soprattutto a condividere il contenuto. Poi le cose sono cambiate: Instagram ci ha aperto le porte in questo senso, nonostante ci blocchi ancora diverse volte, ma su quella piattaforma anche le persone sono più “aperte”».

Riusciamo a immaginare un mondo in cui le persone siano talmente intimidite dai discorsi sul sesso e sull’intimità da non riuscire a commentare un post a tema sui social?

Il termine Sex Positive è comunemente utilizzato per  indicare un atteggiamento privo di giudizi morali riguardo al sesso, una mentalità aperta sull’argomento. MySecretCase è il primo shop online per il piacere ad aver creato una community online per abbattere i tabù sul sesso.

La carta vincente? Affrontare la sessualità come fattore culturale, attraverso progetti, incontri tematici online e un costante dialogo e impegno nei confronti della propria community, una delle più attive in Italia in materia di sessualità.

Il tutto attraverso un approccio che l’ha sempre vista in prima linea sui temi della diversity & inclusion e che le ha permesso nel 2021 di classificarsi accanto ad Amazon, Carrefour, Coca-Cola, Durex, Esselunga, Google, H&M, Ikea, Intesa Sanpaolo, L’Oréal, Leroy Merlin, Mattel, Netflix, Pantene, Rai, Spotify, Freeda, Starbucks, TIM, Vodafone – tra le 20 aziende più inclusive secondo il Diversity Brand Index.

L’importanza di comunicare con schiettezza ai più giovani

«Il nostro focus target è storicamente compreso tra i 18 e i 35 anni: è la fascia più attiva sui social e quella che acquista i nostri prodotti. Sono loro i veri affezionati».

Non sembra però affatto improbabile che ci siano anche più giovani e giovanissimi tra i quasi 600.ooo follower solo su Instagram e gli oltre 130.000 su TikTok di MySecretCase. Come è possibile approcciarsi a queste persone in modo diretto? «Le persone da noi si aspettano esattamente quello che già facciamo: un linguaggio diretto, esplicito, senza giudizi. Vogliono che chiamiamo le cose con il loro nome, senza essere volgari ma neppure girandoci attorno. Quest’anno abbiamo lanciato TikTok e abbiamo incluso nel team una psico-sessuologa per individuare il modo più appropriato di comunicare ai giovanissimi».

E, in effetti, la comunicazione social di MySecretCase è davvero diretta, basta scorrere il feed di uno qualsiasi dei canali social per rendersene conto. Un modo di porsi che diventa anche didattico: «I pochi ragazzi che hanno avuto la fortuna di fare lezioni di educazione sessuale a scuola, hanno ricevuto alcune nozioni sugli aspetti biologici dell’atto, senza nessun accenno al piacere. Essere diretti e comunicare esplicitamente questo aspetto ci ha aiutato molto ad avvicinare le generazioni più giovani».

I dati confermano e dimostrano che la strategia ha pagato: il canale Instagram dell’azienda registra un engagement rate tra il 7 e il 10%, un numero altissimo per una pagina con più di mezzo milione di follower.

Sesso e piacere: argomenti tabù per gli algoritmi

Sulle piattaforme social riusciamo a trovare davvero di tutto: gruppi dedicati a una pluralità di argomenti anche molto discussi e sostegno a cause di ogni genere, anche borderline. Eppure, come ci conferma Norma, un argomento naturale come il sesso è ancora un territorio pericoloso su cui muoversi è complicato.

«È un po’ un terno al lotto, le parole diventano “contenuti pericolosi” che ci espongono al rischio di ban. Per questo abbiamo iniziato a “camuffare” alcuni termini, utilizzando per esempio gli asterischi. Anche i formati grafici ci pongono parecchi limiti, ma abbiamo imparato a puntare su immagini allusive e simboliche invece di utilizzare contenuti più espliciti; è una sfida per noi, perché il nostro obiettivo rimane quello di una comunicazione comprensibile e diretta».

Norma Rossetti MySecretCase 02

La spinta delle restrizioni verso il piacere

Lockdown e distanziamento sociale non hanno certo aiutato il contatto fra le persone; lo hanno anzi minimizzato fino a farlo scomparire. Eppure, questo isolamento collettivo e individuale ha generato un forte impulso per il settore dei Sex Toys, complice la principale esigenza di comprare online questo tipo di prodotti: l’anonimato.

«Per noi è stato un momento di rilancio: abbiamo registrato una crescita del 50% anno su anno. Lo considero una sorta di “richiamo alla vita”, perché tutti ci siamo resi conto del bisogno irrefrenabile di riaffermazione della vita e del piacere. Non credo si sia semplicemente trattato di una “reazione” alla noia causata dalle restrizioni, ma di un profondo desiderio di affermare il piacere e l’esistenza davanti all’onda lunga della malattia e dell’emergenza che ha coinvolto a lungo tutto il Paese e anche una conseguenza della sensazione di incertezza per quello che sarebbe avvenuto dopo».

Il mercato non è naturalmente nato con la pandemia, era in parte forse latente, composto da persone incuriosite che però non avevano mai utilizzato “giochi per adulti” o che sentivano soffocata la propria libertà sessuale. «Senza attribuirci meriti assoluti» precisa Norma <<abbiamo contribuito a guidare un po’ questo mercato, che era limitato a un immaginario volgare in cui la donna veniva strumentalizzata come oggetto del desiderio. Per fortuna col tempo ci siamo “evoluti” e siamo diventati tutti molto più inclusivi: non si parla più di maschi e femmine, ma di persone».

E al di là del successo commerciale, la vera soddisfazione è quella di aver creato un linguaggio della sessualità e, probabilmente, aver contribuito a migliorare la comunicazione su questi temi in modo informativo ed educativo.

Il piacere e l’amore al centro di ogni messaggio di MySecretCase

«Negli anni abbiamo sempre puntato a costruire un’azienda che parlasse di amore e che fosse luogo di incontro, ascolto e condivisione. Avere questo tipo di attenzione è stato sempre il nostro punto di forza. Dal punto di vista dell’advertising tradizionale abbiamo molti limiti: su Instagram non possiamo fare ADS e lo stesso accade su Facebook».

Norma definisce la mission di MySecretCase “una missione d’amore”, anche se  ammette con tranquillità che il business core è la vendita dei Sex Toys, che considera grandissimi alleati. «L’effort nella comunicazione è enorme, anche rispetto ai player stranieri, che possono permettersi un approccio completamente diverso. Sebbene i tabù esistano ancora, non abbiamo mai utilizzato un Tone Of Voice di tipo “accusatorio”: il nostro posizionamento è sul piacere, quindi parliamo di possibilità, senza entrare in polemica. Abbiamo sempre preferito posizionarci sul piacere, sul gioco e sull’intimità».

Il successo di oggi è frutto di una forte mission, un’idea chiara e concreta e tanto, tanto impegno. Ma qual è stato il punto di svolta, l’azione che ha iniziato a far scricchiolare la barriera di perbenismo nella maggioranza delle persone?

«Sicuramente il primo spot di MySecretCase del 2017: una grandissima conquista! La prima volta che uno spot di Sex Toys è andato in TV. Ci abbiamo messo un anno a convincere le reti, anche perché ci siamo presi la responsabilità di creare un prodotto senza sapere se sarebbe stato diffuso: solitamente le aziende preparano uno storyboard e lo propongono alle emittenti; lo spot viene quindi prodotto se approvato. Nel nostro caso, hanno voluto visionare direttamente il prodotto finito, quindi il rischio è stato altissimo».

Il coraggio di Norma e del suo team ha pagato: lo spot è stato un successone in grado di guadagnarsi diverse pubblicazioni sulle testate nazionali e creando uno spartiacque indispensabile verso l’affermazione del business «Questo spot ha fatto nascere il nostro primo claim veramente forte: “Vogliamo un mondo in cui le donne non sono oggetti sessuali, ma possono averli tutti”».

mysecretcase spot 2017

Una “prima volta” che ha permesso all’azienda di ampliare lo sguardo su donne molto diverse fra loro e anche con età diverse. «È abbastanza impegnativo raggiungere il target delle persone over 40, perché è più difficile sradicare il tabù in una persona adulta che ha già consolidato un’identità sessuale» ci ha raccontato Norma.

MySecretCase e il Metaverso

Rompere i tabù e farsi carico di una vera e propria missione di educazione e di apertura verso le tematiche sessuali ha sicuramente richiesto molte energie e risorse ma i risultati certificano un enorme successo. È forse arrivato il momento di “fare il salto” e approfondire il discorso con una presenza nei tanti mondi virtuali che nascono con sempre più frequenza?

Anche secondo Norma esistono diversi problemi legati alla privacy e all’identità digitale, che nel Metaverso rischiano di essere amplificati. Ma il suo approccio, come sempre, è diretto e pragmatico: «Non conosco in profondità l’argomento Metaverso, ma lo considero come una realtà parallela, non come un’integrazione della vita reale. Soprattutto dopo la pandemia, credo che il bisogno delle persone di riavvicinarsi alla natura e stare più vicine sia più forte di questa nuova tecnologia».

canon plotter grafici copertina

Stupire ed emozionare con il colore: come farlo brillare nella stampa di un progetto digitale

I colori hanno una grande importanza nella nostra vita. Il colore guida, molto più di quanto immaginiamo, la nostra percezione delle cose: tanto più è brillante, più il nostro sguardo viene attratto e si sofferma a cogliere dettagli, sfumature, forme alla ricerca di armonia, identificazione e piacere.

Oggi ancor di più, quando si tratta di acquistare un prodotto o scegliere un servizio, il colore fa la differenza. Quando decidiamo se affidarci o meno a un professionista, l’idea che ci facciamo di lui e di quello che ha da offrire per migliorare la nostra vita è influenzato dal linguaggio cromatico.

Ecco perché, per chi si occupa di grafica e stampa, studiare associare e centrare il colore perfetto (e la resa sul supporto in cui verrà impresso) equivale a trovare il tanto ambito Sacro Graal del linguaggio visivo.

<< Scopri come far brillare i colori delle tue stampe per grandi formati>>

L’importanza del colore tra passato e presente

Per un professionista dell’immagine è fondamentale riuscire a catturare il colore. Pittori, fotografi, designer. Tutti hanno come obiettivo quello di stupire ed emozionare attraverso la giusta associazione cromatica per una specifica scena, immagine o campagna di comunicazione: un processo fisico che produce uno straordinario risultato viscerale.

Un codice che comunica uno stato d’animo e cerca di parlare al cuore delle persone attraverso gli occhi.

Oggi molti graphic designer sono cresciuti lavorando solo su digitale e difficilmente si interfacciano con la stampa e con la rappresentazione del colore su supporti materiali. Questo si trasforma inconsapevolmente in un vero e proprio tallone d’Achille per il professionista.

I colori sono infatti la prima cosa a cui un grafico deve prestare attenzione quando stampa un design. Deve sempre preoccuparsi che il colore scelto sia stampato con la resa di cui hai bisogno per evitare errori imperdonabili, talvolta drammatici per una campagna pubblicitaria.

Se oggi chiedessimo a Michelangelo, Raffaello o Leonardo di produrre un progetto di comunicazione visiva per la stampa saprebbero scegliere correttamente lo strumento tecnico adatto a riprodurre i fantastici risultati raggiunti oltre cinquecento anni fa? Sarebbero in grado di trovare la stessa perfezione nella riproduzione visiva?

serie plotter canon

Se dovessero stampare un progetto digitale per grandi formati, probabilmente sceglierebbero la nuova gamma di plotter grafici imagePROGRAF GP di Canon. Non è uno scherzo: il motivo risiede tutto nella tecnologia che risalta la brillantezza del colore.

I plotter grafici imagePROGRAF GP-2000 e GP-4000 rappresentano l’ultima frontiera della tecnologia di stampa per grande formato perché supportano l’utilizzo di inchiostro fluorescente a pigmenti ad acqua.

Sono macchine capaci di dar vita a un’esplosione di colori con una gamma estremamente ampia e una straordinaria qualità di stampa.

Anche gli studenti di NABA, Nuova Accademia di Bella Arti, hanno potuto toccare con mano l’effetto stupefacente ottenuto con i plotter Canon tramite i quali hanno realizzato le campagne di comunicazione integrata nell’ambito di “Come Back Brighter“, il progetto formativo presentato alla fiera del printing e converting Print4All di Milano è stato realizzato per Canon e la gamma di laptop ConceptD di Acer.

Progetti grafici con una qualità di stampa superiore e una straordinaria vivacità, nitidezza e dettaglio grazie all’inchiostro a pigmenti per colori ad alto impatto e di ultima generazione.

Come Back Brighter canon imageprograf gp 4000 plotter grafici

Il segreto della brillantezza dei colori: i plotter grafici imagePROGRAF GP

Gli inchiostri a base acqua sono così definiti poiché sono idrofili e composti da soluzioni colorate sciolte in acqua. Quando l’inchiostro viene impresso sul foglio questo tende ad assorbire in profondità sia l’acqua che il composto colorante che si distribuisce tra i vari strati, fissandosi. Si può dire che l’inchiostro combina la propria colorazione con gli strati più superficiali del foglio.

Canon non poteva scegliere momento migliore per presentare questo vantaggio tecnologico che tanto avrebbero apprezzato i maestri del colore del passato: come dimostrato nel corso del progetto formativo “Come Back Brighter”, l’uso di colori brillanti come il rosa fluorescente è un vero e proprio invito al ritorno dell’esuberanza cromatica in una quotidianità quanto meno opaca, una sorta di Rinascimento cromatico dopo anni di restrizioni e distanziamenti legati alla crisi pandemica.

Il vantaggio tecnico dei nuovi plotter Canon puntano a (ri)affermare il valore di una stampa di qualità creata con strumenti all’avanguardia.

Se il mondo della comunicazione e del printing desidera davvero raggiungere un marketing mix sostenibile tra online e offline – tra digital e stampa – il successo dipenderà prevalentemente da creazioni di valore e non dal volume e la quantità di stampe effettuate.

<< Guarda i vantaggi tecnici della nuova gamma di plotter grafici imagePROGRAF GP >>

lead generation - intervista ad armando biondi

Individuare i lead più qualificati tra i prospect: intervista ad Armando Biondi

Il contesto macroeconomico spinge le aziende a rendere più efficienti tutti i processi. Gran parte dell’attenzione va rivolta all’individuazione dei lead più interessanti e sui quali conviene puntare subito, sulla base dei criteri di frequency e recency.

Ne abbiamo parlato con Armando Biondi, CEO e Co-Founder di BreadcrumbsIO, company americana con sede a San Francisco che si occupa di Lead Scoring e permette alle aziende di “fotografare” l’istante in cui un prospect è particolarmente interessante per la conversione in cliente.

Armando sarà anche tra gli speaker di B2B Rocks, un evento di nuova generazione che riunisce le Rock Star della tecnologia e del SaaS. Nel 2022, il valore cumulativo del mercato del software B2B non sarà inferiore a 670 miliardi di dollari, di cui il SaaS rappresenterà 190 miliardi: ha infatti registrato una crescita a due cifre negli ultimi dieci anni e dà lavoro a più di mezzo milione di persone.

B2B rocks montpellier

Il Keynote di Armando Biondi, dal titolo “Revenue 101: the playbook for startup growth“, è programmato per giovedì 9 giugno e conterrà preziosissimi insight e consigli per aziende e startup racconti nella sua lunga esperienza in AdEspresso prima, in Hootsuite poi e in Breadcrumb.IO adesso.

Dal 9 all’11 giugno, il rinomato “Domaine de Biar” accoglierà i migliori decision-maker internazionali nel settore del software B2B: un evento pensato per i fondatori di startup, dirigenti di scale-up, venture capitalist e decisori strategici. Il focus del 2022 sarà la crescita internazionale, l’audacia e l’inclusività. Questo evento di nuova generazione, sostenuto dalla French Tech, si allontana dai formati tradizionali con un formato ibrido online/offline e contributi simulcast dal vivo dai cinque continenti.

LEGGI ANCHE: Game Changing, People Centered e cosmopolita: pronta a partire la decima edizione di B2B Rocks

Quali sono i vantaggi pratici di individuare i lead più qualificati tra i diversi prospect e quanto è importante per le aziende oggi?

È fondamentale, particolarmente in un contesto di efficienza di business. Le company e le organizzazioni sono sempre molto focalizzate all’acquisizione, ma acquisire clienti è sempre molto costoso e progressivamente competitivo Per cui, avere un meccanismo che ti consente non solo di acquisire nuovi clienti ma anche  di massimizzare ed estrarre il potenziale non solo dei clienti futuri, ma anche di quelli presenti e passati diventa un’opportunità di crescita estremamente importante.

Un altro aspetto è quello dell’efficienza: ogni business in qualunque momento della sua vita si trova davanti a competing priorities, più priorità di quelle che si possono gestire e soddisfare. Da un punto di vista “sales vs marketing”, tu magari hai un marketing engine che sta generando, centinaia, migliaia, decine di migliaia di bit al mese e dall’altra parte hai un team marketing che deve prioritizzare a cosa fare attenzione, quando e su quale potenziale cliente. Per cui il tema diventa fondamentale in questo senso.

Sui costi di acquisizione diventa importantissimo: è in realtà un macrotrend che esiste da molti anni ed è destinato a durare. Infatti oggi è esacerbato dal contesto macro economico a causa dei costi di acquisizione in crescita costante, della competizione con gli altri business e da inflazione e stock market.

In questo nuovo playground vincono le company che riescono ad acquisire clienti in maniera efficiente ed estrarre il massimo valore possibile dal punto di vista della lead generation.

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In che modo la marketing automation può alimentare il team sales

In maniera un po’ controintuitiva, il tema non è necessariamente abbassare i costi di acquisizione ma riuscire a permettersi il costo di acquisizione più alto, che implica un’efficienza interna di business nei processi, un price point di un certo tipo e la capacità di competere su segmenti di mercato che sono ad alto valore. Più puoi fare questo, più puoi tenere il costo di acquisizione alto.

Detto questo, il tema marketing automation è senza dubbio uno degli elementi chiave: mentre 10 o 15 anni fa si aveva a disposizione un tool che fungeva da source of truth per la company, che era il CRM, oggi i diversi dipartimenti hanno vari tool come source of truth ed è necessario farli funzionare insieme. Questo crea la necessità di un tessuto connettivo tra questi tool esistenti in grado di risolvere tutta una nuova categoria di problemi che si presentano oggi agli operatori moderni. Questo è proprio uno dei motivi per i quali abbiamo creato Breadcrumbs.IO.

breadcrumbs armando biondi - individuare i lead più qualificati

Quali sono i dati utili e necessari per un’attività di lead scoring efficace?

Quello che raccomandiamo e che vediamo fare agli operatori più sofisticati è mettere insieme i dati che si hanno a disposizioni su diverse repository e organizzarli sulla base di due dimensioni più una.

La prima dimensione è il concetto di fit o ICP (ideal customer profile), cioè le caratteristiche del cliente, del buyer, dello user dal punto di vista di profilo e di company. Ad esempio, una company con un certo fatturato o basato su una certa geografia; oppure un ruolo che ha un certo livello di seniority o che appartiene a un determinato departimento.

La seconda dimensione è il concetto di activity: cosa le persone stanno facendo nelle tue online properties. Per esempio qualcuno che visita la tua pagina di pricing, un’altra persona che converte da trial a pagante, una terza persona che attiva una nuova trial, tutte della stessa company e sono tutte interazioni che avvengono nello stesso mese, hai a disposizione tutta una serie di touchpoint che questo prospect sta facendo con te, che se fatti emergere in maniera organizzata ti dà un idea di potenziale di upsell expansion. Senza un tessuto connettivo diventa molto più complicato.

Come si attribuisce un punteggio dinamico a un prospect

Questa è proprio la terza dimensione: è il tema timeliness e della short life. Qualunque operatore sa che fare follow up a un prospect oggi rispetto a farlo tra tre settimane fa molta differenza. Per cui, il concetto di dinamicità legato alla recency and frequency, non è ancora del tutto integrato negli attuali standard, mentre invece qualunque operatore dovrebbe avere interesse a seguirlo.

Per questo intendiamo lo score dinamico come un punteggio che cambia sulla base del tempo e sulla base della frequenza delle interazioni, che possono influenzare la conversazione a nostro favore in quel dato momento.

Insieme al concetto di fit, quello di activity crea un diagramma che ci permette di individuare i prospect più interessanti in quel momento, escludendo i cluster a basso valore.

individuare i lead più qualificati

Puoi anticiparci qualcosa del tuo intervento al B2BRocks?

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Il tema sarà Secret Playbook to Revenue Acceleration, ci saranno tutta una serie di insight che abbiamo messo insieme in questi anni. Come team ci occupiamo di questo da molti anni e ci siamo trovati a fare le stesse attività in company diverse, cosa che ci ha portato a pensare che ci fosse un prodotto che poteva essere pensato e automatizzato. Gli insight che ci hanno permesso di arrivare a questo prodotto sono ciò di cui parleremo; sono cose che si possono mettere in pratica senza la necessità di essere operatori sofisticati nel pensare a come accelerare la crescita.

b2b rocks copertina-dell'evento

Il tema generale è che il mondo i cui viviamo oggi è molto più complesso, veloce e dinamico rispetto a 10 anni fa e nuovi problemi richiedono nuove soluzioni e nuovi framework. Data la crescita esponenziale dei Big Data, serve mettere insieme questi dati in un modo che abbia senso e che permetta di crescere più velocemente.

Anche Ninja al B2B Rocks

Un evento prestigioso di respiro internazionale con speaker, tavole rotonde e keynote sui temi della tecnologia e del Saas. Il team e la redazione di Ninja non potevano mancare ad un appuntamento del genere: seguiremo passo passo le due giornate dell’evento raccontandovelo sul Magazine e sui nostri canali social, mentre venerdì 10 giugno alle 9.30, il CEO e Founder di Ninja Marketing e Ninja Academy, Mirko Pallera avrà un ruolo da protagonista moderando una tavola rotonda dal titolo “How to hire & build marketing teams at different growth stages?

>>Non perdere l’occasione di partecipare a B2B Rocks! Iscriviti subito<<

foto ninja gruppo

Vuoi lavorare con i Ninja? Cerchiamo un Training Assistant – Digital Marketing!

Ninja Academy, la scuola che sta rivoluzionando l’alta formazione professionale rendendola accessibile e democratica, vuole ampliare il team: apriamo una posizione di tirocinio curriculare come Training Assistant in area Digital Marketing per la unit Corporate Training.

La risorsa, supervisionata dall’Head of Corporate Training, si occuperà di assistere la progettazione dei corsi di formazione sui temi del marketing erogati nelle aziende.

Cerchiamo persone motivate, con la passione per il marketing digitale e per la formazione. Lavorare coi Ninja è un vero e proprio stile di vita, perché è un’azienda che investe nei tuoi obiettivi personali e professionali: avrai strumenti per costruire il tuo personal brand e lavorerai al centro della formazione digitale in Italia.

Questo lavoro fa per te se:

  • sei un appassionato di marketing e di digitale: divori libri, newsletter e podcast a tema;
  • ti piace il mondo della formazione online e vuoi toccare con mano questo settore;
  • vuoi immergerti in una community unica di docenti, professionisti, imprenditori e manager motivati a scambiare conoscenza ed esperienze;
  • sei in grado di gestire diversi progetti in contemporanea, impostando e rispettando deadline;
  • vorresti fare carriera in una realtà dinamica e stimolante.

Ti occuperai di:

  • curare la progettazione didattica dei progetti formativi aziendali in area Digital Marketing, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di una clientela B2B;
  • interfacciarsi con docenti ed esperti di digital marketing italiani per definire programmi e materiali didattici eccellenti ed allineati alle richieste dei clienti;
  • utilizzare tool di creazione quiz e test, analizzare i learning analytics e i questionari di feedback.

Il tirocinio curriculare potrà essere svolto in Remoto, presso la sede di Ninja Marketing oppure in modalità ibrida. Sarà considerata come plus la disponibilità a lavorare a Milano.

Obiettivi formativi

  • Apprendere come relazionarsi con gli stakeholder a vari livelli di un’organizzazione;
  • Approfondire le basi del Digital Marketing;
  • Apprendere a progettare percorsi formativi aziendali in area marketing.

Competenze da acquisire

  • Progettazione Didattica;
  • Relationship Management;
  • Data Analysis ;
  • Comunicazione e Coordinamento.

Si richiede:

  • Buona conoscenza delle discipline del Digital Marketing: content, seo, social media, eCommerce, marketing automation, etc.;
  • Buona conoscenza ed utilizzo dei principali strumenti di lavoro da remoto (Google Drive, Slack, etc.);
  • Skill di coordinamento.

Come inviare la candidatura?

Clicca qui e compila il form selezionando Training Assistant – Area Digital Marketing.

In alternativa, invia la tua candidatura a:  con oggetto: “Training Assistant Digital Mktg 2022”.

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Un’esplosione di colore: scopri la campagna degli studenti NABA presentata al Print4All

Il colore è un aspetto essenziale per chi si occupa di grafica, design e stampa. In comunicazione, assume grande rilevanza quando si tratta di intercettare percezioni ed emozioni.

Dal punto di vista tecnico, nella progettazione grafica, gli errori con il colore possono costare caro: da forte leva emotiva (e decisionale) per chi li guarda, possono trasformare una campagna geniale in qualcosa di effimero e inconsistente.

Per questo, una prova di stampa del progetto che permetta di mostrare come appariranno realmente i colori quando escono dalla macchina è uno step essenziale. Da questo test è possibile rilevare i problemi di colore in anticipo ed evitare che ore di sviluppo e progettazione vadano in fumo.

La maggior parte dei problemi di colore che i professionisti della comunicazione visiva devono affrontare derivano proprio da minuscoli errori commessi nel flusso di lavoro; per fortuna, schermi e stampanti professionali oggi sono decisamente in grado di coordinarsi per una corretta realizzazione finale di una stampa materiale.

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La campagna realizzata dagli studenti del NABA, Nuova Accademia di Belle Arti

Perché questa premessa su uno dei principali ostacoli che incontra chi deve realizzare concretamente un progetto grafica? Perché 10 studenti NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti, hanno potuto toccare con mano l’importanza della prova di stampa, comprendere quali sono i processi che devono essere gestiti quando si crea una campagna di comunicazione integrata tra digitale e stampa e come fare per raggiungere un risultato strepitoso.

Grazie a due partner di enorme esperienza tecnica e professionale come Canon e Acer, ha preso vitaCome Back Brighter”, una vera e propria esperienza formativa che si è ufficialmente conclusa al Print4All di Milano la scorsa settimana.

Stampa offset e digitale, soluzioni software per la stampa online, studio dei flussi di lavoro su stampa, applicazioni per la gestione delle comunicazioni stampate offline/online, tecnologie di finitura e definizione del colore, sono elementi che gli studenti hanno potuto vedere da vicino, toccare con mano e apprendere in maniera concreta.

Argomenti su cui si sono confrontati e sui quali hanno prodotto un messaggio incentrato sul ritorno al desiderio di vivere con energia riuscendo a irradiare nuove emozioni rappresentate egregiamente con i colori brillanti delle stampe presentate al Print4All.

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Il palcoscenico del Print4All

Print4All è la vetrina dell’innovazione tecnologica dedicata al settore della stampa e del converting, che quest’anno si è svolta dal 3 al 6 maggio a Fiera Milano. Un settore interessato da un profondo cambiamento e in continua trasformazione.

Il format proposto da Print4All ha unito innovazione tecnologica, business networking e formazione professionale offrendo alle aziende del mercato l’opportunità eccezionale di presentare progetti dall’alto valore formativo, proprio come “Come Back Brighter” sostenuto da Canon, Acer e NABA, nuova Accademia di Belle Arti.

Un incubatore di idee, un laboratorio per progetti professionali che prendono forma e vita grazie allo studio e alla passione di tutti i player del mercato della comunicazione: dalle scuole di comunicazione, agli studenti e i produttori di tecnologia per il digitale e la stampa.

Perché l’evento fieristico è così importante per il settore? La presenza dei player più rilevanti, l’interazione tra stakeholder della tipografia e professionalità del mondo della comunicazione, persone appassionate per lo studio e la formazione nella stampa, lo dimostrano.

Print4All è un’occasione di cultura specializzata, di incontro e confronto tra produttori e utenti, per scoprire, sperimentare e raccontare idee e progetti. Ma, soprattutto, è un momento per andare oltre la propria comfort zone e guardare l’evoluzione del mercato con occhi nuovi: tornare a essere ancora più luminosi.

Il progetto formativo Come Back Brighter

Proprio in occasione di questo importante appuntamento, Canon ha presentato ufficialmente, insieme ad ACER, la nuova campagna di comunicazione integrata tra stampa e digital realizzata da un team di 10 studenti di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.

«È sempre bello vedere che grandi aziende hanno uno sguardo rivolto verso i giovani creativi e ci permettono di collaborare ed imparare gli uni dagli altri» ha chiosato Lorenzo, uno dei ragazzi coinvolti nel progetto, in buona compagnia con Greta che, sulla stessa linea d’onda, ci ha raccontato: «Il progetto “Come Back Brighter” ci ha permesso di tornare finalmente a relazionarci con le aziende e a lavorare insieme dopo un lungo periodo di pandemia».

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Una campagna che rappresenta molto più di un semplice evento formativo dall’alto livello professionale. La campagna “Come Back Brighter” è stata scelta perché capace di interpretare più fedelmente il concept del ritorno allo splendore. Un evento capace di generare interesse ed entusiasmo per il debutto dello stand Canon al Print4All.

E il risultato esplosivo è stato reso possibile grazie alla nuova gamma di plotter grafici imagePROGRAF GP. Una tecnologia di stampa per il grande formato con inchiostro fluorescente a pigmenti ad acqua.

Una tecnica che consente di ottenere stampe di altissima qualità dal forte impatto visivo, soprattutto su colori brillanti come il rosa fluorescente.

I primi ad essere stati colpiti positivamente sono i ragazzi che hanno dato forma alle loro idee, egregiamente coadiuvati dai docenti NABA.

Vittoria Annoè, Greta Cazzanelli, Lorenzo Costantini e Davide Occhicone sono i 4 giovani creativi che, interpretando il concept fornito da Canon, hanno dato vita ad un progetto di comunicazione visiva in grado di rappresentare un invito a tornare – ancora più luminosi – a condividere momenti insieme.

«Questa esperienza è stata per noi una bellissima occasione per poter lavorare con aziende che si interessano a coinvolgere giovani designer; permettendoci di esprimere la nostra creatività e di conoscere al meglio il mondo della professionalità», ha dichiarato entusiasta Vittoria.

Anche Davide condivide a fondo le premesse dell’iniziativa: «Il concept “Come Back Together” rispecchia perfettamente il momento che stiamo vivendo: poter ritornare a lavorare insieme in vista di un futuro più luminoso. Collaborare con queste aziende è stata un’ottima esperienza per poter crescere ed apprendere».

Il progetto portato avanti da Canon, Acer e NABA ha mostrato a tutti i presenti al Print4All la differenza di stampa realizzata con i nuovi plotter: colori raggianti che trasmettono vivacità ed emozione.

Colori brillanti per rappresentare l’energia del ritrovarsi

Seguendo questa direttrice cardinale, la campagna si snoda attraverso un trittico di stampe che ha come soggetto due o più mani che insieme creano forme e movimenti.

Si toccano e si ritrovano per rappresentare in modo figurato le emozioni che si provano quando si riscopre l’energia e la gioia del sentirsi nuovamente vicini in maniera indistinta: dall’amore all’amicizia, fino allo spirito di collaborazione.

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A fare da sfondo, i colori luminosi e fluorescenti che esprimono la vivacità del momento. Colori certamente in grado di risaltare sugli schermi dei computer della gamma di Laptop ConceptD di Acer, ma anche di scatenare forti sensazioni grazie alla riproduzione fedele su carta raggiunta dalla nuova tecnologia Canon.

Giocare, stringersi le mani e riabbracciare amici e persone importanti. Un messaggio rivolto al ritorno alla tanto attesa normalità dopo un lungo periodo di pandemia. Riprodotto attraverso la luminosità dei colori cangianti scelti per un progetto di comunicazione che dimostra quanto sia importante non solo progettare in digitale, ma saper riprodurre efficacemente in formato stampa.

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T-shaped: perché il mondo ha bisogno di persone con competenze “T”

  • La specializzazione e la conoscenza generalista hanno dei grossi limiti, che si risolvono con un approccio a T
  • La T-shaped knowledge rende i team e le organizzazioni più performanti, per questo è l’aspetto più ricercato dagli HR nei candidati
  • Coltivare una conoscenza basata su T-shaped skills è naturale per l’uomo, ma aziende e manager devono orientarsi nella stessa direzione per attrarre e coltivare talenti

Probabilmente ti hanno detto di essere molte cose: ti hanno consigliato di studiare, di scegliere una specializzazione, di trovare un lavoro in linea con quanto fatto precedentemente… Ma di essere una T scommetto che nessuno te l’ha mai consigliato, vero?

Invece è proprio questo che oggi il mercato del lavoro chiede di più, tanto ai manager quanto ai dipendenti, passando equamente per freelancer e startupper. E anche se la scuola e la società ci spingono ancora verso altre lettere, è sempre più importante valorizzare la nostra bellissima, sfidante forma a T.

Se non proprio la tua, di forma, almeno quella delle tue competenze.

I-shaped vs T-shaped : perché le nostre competenze somigliano a un segno o all’altro

competenze I-shaped vs competenze T-shaped

Fonte: Medium

A partire dal mondo HR, il concetto di “T-shaped knowledge” si è espanso all’universo del business in tutte le sue sfaccettature in antitesi a quello di un’altra lettera: la I.

Ma di cosa stiamo parlando? Semplicemente, della “forma” che hanno le nostre conoscenze e competenze, a seconda che siano più specializzate o generaliste.

In una visione classica della conoscenza, l’obiettivo ultimo di una persona è di diventare uno specialista, massimo esperto del suo campo e di tutte le sue sfaccettature, tanto più di valore quanto più questo è stretto e verticale. Esatto, proprio come la lettera I.

È il caso tipico della medicina: la specializzazione dei medici (appunto, spesso definiti “specialisti”) è tanto più apprezzata quanto più è verticale e approfondita sulla parte del corpo oggetto dei propri studi. Ma in generale, a partire dalla scuola, tutte le persone sono spinte verso una specializzazione più o meno “ristretta”.

D’altra parte, chi mai vorrebbe essere un “generalista”? Avere una conoscenza orizzontale (qui ci manca persino la lettera adatta!), piatta e non approfondita su niente, è un’idea terribile. Certo, conosceremmo di tutto un po’, ma su niente saremmo in grado di essere competenti, esperti.

Il problema è che sempre più spesso ci si rende conto che tante I non fanno un Team: tutti esperti del proprio settore, in grado di snocciolare ogni dettaglio del proprio campo di competenza; ma, al momento della collaborazione in team o della necessità di piluccare da conoscenze al di fuori del proprio ambito, tipica del mondo moderno che pare muoversi in modalità avanti-veloce, sono incapaci di fare quel passo tra una lettera e l’altra.

Non mi compete” è così diventata la frase più pericolosa del nostro ambiente lavorativo.

In nostro soccorso, gli HR all’inizio degli anni ’90 hanno coniato il termine “T-shaped knowledge”, o competenze a T, proprio per definire in maniera visuale ciò che spesso mancava e che, invece, era sempre più necessario nel lavoro: persone con sì una bella competenza approfondita su uno specifico argomento o settore, ma anche una ben definita linea orizzontale, che renda le conoscenze trasversali e la risorsa più adattabile.

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T-shaped skills importanza di avere competenze specifiche e generaliste

La vera T-shaped knowledge

In verità anche la lettera T mostra i suoi limiti visuali, per indicare ciò che serve: la conoscenza di questo tipo è più simile a un grafico rovesciato, in cui dalla linea orizzontale si stacca una grossa barra verticale, la specializzazione principale, e altre più piccole, che vanno diventando sempre più basse mano a mano che ci si allontana da quella centrale. Alcuni l’hanno quindi chiamata conoscenza “a M”, o “a Pi greco”, a seconda dei bracci.

Così un programmatore specializzato in un certo linguaggio ne conosce piuttosto bene anche altri; in più, acquisisce e coltiva anche competenze di design abbastanza approfondite, e magari di UX. Conosce un po’ di marketing, almeno quanto basta per capire ciò che lo specialista che se ne occupa gli chiede di fare; ed è avvezzo al linguaggio tecnico del business analyst, così da poterlo indirizzare verso la persona con le competenze giuste, qualora venga a chiedergli qualcosa che non conosce abbastanza bene.

È, per utilizzare un’altra metafora, la persona più interessante della tavolata con cui avere una conversazione: si destreggia tra diversi argomenti, interessato a tutti, con competenze sufficienti a intavolare un discorso, ma con l’umiltà necessaria a non improvvisarsi esperto e accettare il confronto con gli altri come arricchente; quando poi il discorso si sposta sul suo campo di azione, non ha rivali, e può sostenere brillantemente e con passione qualsiasi arringa gli si pari davanti.

Sii una T: il valore delle T-shaped skills

Perché quindi le persone con competenze a T sono così essenziali? Come spiega Jason Yip, Senior Agile Coach per aziende come Spotify, soprattutto perché cambiano completamente le regole del gioco quando si tratta di creare team che permettano di essere sempre un passo avanti.

Se ci affidiamo a degli specialisti classici, a I, avremo bisogno di uno di essi per ciascuna attività diversa, o di adattare le attività a ciò che può essere fatto con la forza lavoro disponibile (demand-leveling). Se invece riusciamo a creare un team di persone a T, complementari, potremo fare il contrario e adattare la nostra risposta alle necessità.

workflow team con competenze T-shaped

Fonte: Medium

Gli esperti su una determinata materia, pur prestandosi ad operare su differenti aree, potranno concentrarsi sul risolvere i colli di bottiglia specifici, mentre i meno esperti su quella materia libereranno il loro tempo occupandosi degli altri aspetti. Ma potranno anche aiutare gli esperti a risolvere il problema, se necessario, dato che hanno competenze essenziali su quel tema.

Soprattutto, avere competenze a T aiuta nella comunicazione di team e facilita quindi la risoluzione di problemi, anche qualora la competenza necessaria mancasse: potendo intendere e utilizzare il linguaggio specifico si è in grado di scambiare informazioni più mirate, nonché di avere maggiore empatia e comprensione del ruolo altrui.

Se ti è mai capitato di lavorare in un contesto in cui non sai ben definire cosa fanno gli altri, “quelli del team digital al piano di sotto“, allora puoi capire quanto qualcosa del genere sia essenziale.

importanza competenze professionali generaliste

Insegnare le T-shaped skills alle persone, ai manager e alle organizzazioni

Si tratta, in ultima analisi, di abbracciare le potenzialità umane in termini di adattabilità: la ribalta della conoscenza a T ci libera dall’incubo del dover scegliere una sola cosa da fare nella vita, dalla necessità di essere iper-specializzati su un argomento (e quindi di annoiarci, stancarci e rendere difficile un eventuale cambiamento). Ci rende meno soggetti alla volatilità del nostro tempo, meno spaventati delle trasformazioni che ci investono, più curiosi e, sì, anche più interessanti!

È qualcosa che dovrebbe probabilmente essere insegnato nelle scuole, fin da bambini, incoraggiando le persone ad abbracciare la molteplicità degli interessi e la curiosità, senza chiudersi in questa o in quell’altra gabbia. È la filosofia alla base dei Liberal Arts College americani, dove gli studenti possono scegliere per i primi due anni qualunque materia e costruire in totale libertà il proprio corso di studi, affiancando biologia e fotografia, letteratura e studi LGBT. Solo negli ultimi due devono scegliere un major e un minor, e focalizzarsi su ciò che hanno capito che gli interessa, per poi proseguire specializzandosi.

Ma a parte questi casi, quasi rari persino per gli standard americani, la realtà non è così. Come de-strutturiamo la nostra conoscenza, quindi, e costruiamo una competenza a forma di T, M, Pi greco o qualsiasi lettera ci piaccia?

Secondo gli studi di Harvard Business Review, in realtà si tratta di una tendenza umana abbastanza naturale a tutti i livelli, se incentivata dal management e dall’organigramma aziendale.

La struttura stessa dell’impresa deve diventare “T-friendly”: incoraggiare l’iniziativa personale, l’agilità dell’organizzazione, la disponibilità delle informazioni, la presenza di attività e coordinatori trasversali ai team, lo stimolo alla formazione continua, come riporta Railsware in base alla propria esperienza di successo nello sviluppo di prodotti.

E anche i leader dovrebbero orientarsi sempre di più verso quello che HBR definisce (indovina un po’?) T-Shaped Management: “un nuovo tipo di dirigente, che si distacca dalla tradizionale gerarchia aziendale per condividere liberamente le conoscenze in tutta l’organizzazione (la parte orizzontale della “T”) pur rimanendo fortemente impegnato nella performance delle singole business unit (la parte verticale). Il manager a T di successo deve imparare a convivere, e in ultima analisi a prosperare, con la tensione creata da questa duplice responsabilità”.

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Startup Weekend Caserta: una maratona di 54 ore per sviluppare un’idea

Startup Weekend è un format di Techstars® sviluppato in partnership con Google for Startups®, attivo dal 2007 in oltre 150 Paesi nel mondo. Quest’anno si svolgerà, per la quinta edizione, dal 13 al 15 Maggio 2022 a Caserta.

Si tratta di una maratona creativa di 54 ore (dal venerdì alla domenica) volta alla promozione dell’imprenditorialità, nell’ambito della quale soggetti con diversi background e qualifiche (studenti, dottorandi, ricercatori e professori di una pluralità di Dipartimenti/ambiti disciplinari) si uniranno per condividere idee, formare team e sviluppare business idea.

Il format è basato sul lavoro di gruppo e la condivisione di competenze ed esperienze, con il fine di sviluppare innovative idee di impresa in soli tre giorni.

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Sono 4 gli obiettivi di Startup Weekend

1. Connect

Mettere in collegamento le persone per generare qualcosa di nuovo. Il talento ricco e diversificato è un punto di partenza per lo Startup Weekend. I partecipanti si mescoleranno e lavoreranno con nuove persone che potrebbero essere il loro prossimo co-founder, mentore o investitore.

2. Discover

I partecipanti scopriranno a che punto sono del proprio “entrepreneur’s journey”. Avranno accesso a nuove e necessarie risorse complementari e prenderanno cognizione dei passi da compiere per intraprendere la strada verso il successo.

3. Learn

I partecipanti impareranno cosa è necessario per avviare un business, anche facendo leva su consolidati processi di learning by doing.

4. Start

Startup Weekend è pensata per andare veloce. Gli organizzatori creeranno l’ambiente ideale affinché i partecipanti imparino e sviluppino il più possibile la propria idea in sole 54 ore, ponendo i presupposti perché questa possa tradursi in una start up e in un successo imprenditoriale.

LEGGI ANCHE: KPI: cosa sono e come usarli al meglio nel Digital Marketing

Il Programma

Ad ospitare Startup Weekend sarà 012factory, un incubatore certificato (MISE) di startup innovative e centro di trasferimento tecnologico (Unioncamere), che sostiene, sviluppa ed accompagna la crescita di nuove imprese ad alto potenziale innovativo, a partire dall’idea di startup fino alla sua effettiva trasformazione in azienda innovativa attiva sul mercato.

Tra i giudici di Startup Weekend Caserta ci sarà Enrico Saldutti, Marketing Manager in Ninja Marketing e Ninja Academy.

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Le attività dei partecipanti si svolgeranno secondo un programma articolato in tre giornate:

Day 1 – Meet, pitch and team up (presentazione idee, scelta progetti, formazione team, dinner e networking)

Venerdì 13/05/22, ore 18-24, in questa prima giornata, dopo i saluti istituzionali e un workshop relativo al tema dell’imprenditorialità, tutti i partecipanti all’evento avranno la possibilità di presentare la propria idea. Le idee ritenute migliori dai partecipanti verranno selezionate per la formazione di gruppi di lavoro. Il lavoro dei gruppi inizierà lo stesso giorno.

Day 2 – Learn and work

Sabato 14/05/22, ore 9-24, in questa giornata i partecipanti lavoreranno intensamente allo sviluppo dell’idea con intervalli dedicati a brevi pillole formative, testimonianze aziendali, speech di professionisti e startupper di successo. Durante i lavori della giornata verranno assistiti da mentor, suddivisi per aree di competenza (Marketing, Design, Legal, ecc.). A questi ultimi è richiesto di supportare i partecipanti fornendo consigli ma sempre nel pieno rispetto delle idee proposte. L’obiettivo è indurre al ragionamento.

Day 3 – Present and choose

Domenica 15/05/22, ore 9-17, in questa giornata si procederà a rifinire il lavoro al fine di realizzare un MVP (Minimum Viable Product) che verrà poi presentato durante il pitch davanti ad una giuria di esperti composta da imprenditori, manager, esponenti di incubatori, acceleratori e fonti di finanziamento dell’innovazione ed altri attori del mondo dello Startup.

I Mentor e la formazione imprenditoriale

Le attività dei partecipanti saranno supportate da alcune pillole formative sul processo di idea development e costantemente affiancate da una pluralità di mentor, soggetti perlopiù espressione dell’ecosistema italiano delle Startup con background manageriale e/o imprenditoriale e vasta conoscenza dei processi di sviluppo e finanziamento dell’innovazione e start up.

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<<Come un agricoltore pianta il suo primo seme per raccoglierne i frutti domani, così Startup weekend fornisce le basi per essere gli imprenditori del futuro. Credo sia la rappresentazione stessa di quello che è quest’evento, ovvero il primo passo verso l’apprendimento, per chiunque voglia capire il mondo dell’imprenditoria e creare per il futuro qualcosa di proprio>>. Queste le parole di Mario Di Girolamo, tra gli organizzatori di Startup Weekend Caserta, insieme a Adriana Figurato, Vincenzo Zambardino, Luca Famoso, Salvatore Della Gatta e Felice Balletta.

Lo stimolo dei processi creativi

Le testimonianze aziendali di successo, l’esposizione presso le sale di lavoro di prodotti innovativi e artistici e alcuni momenti musicali accompagneranno la giornata dei partecipanti, stimolando la creatività (attraverso le immagini, i suoni e la creazione di spazi poco convenzionali), nel tentativo di spronare i partecipanti ad andare oltre le soluzioni consolidate per lo sviluppo delle proprie idee imprenditoriali.

Anche il consumo dei pasti (forniti dall’organizzazione) e i coffee-break (che si svolgeranno durante i lavori e che sono sempre forniti dall’organizzazione) sono da intendersi come occasioni di socializzazione e di stimolo dei processi creativi.

Startup Weekend è un evento NO PROFIT.

Sono previste delle sponsorizzazioni di soggetti/enti locali così come di imprese italiane di rilievo nazionale e internazionale, nella forma della fornitura di prodotti e servizi esclusivamente impiegabili nell’ambito e ai fini della manifestazione. Ciò creerà i presupposti che consentiranno ai partecipanti di vivere un’esperienza altamente formativa e un’opportunità unica di sviluppo delle proprie idee.

L’evento sarà promosso tramite la partecipazione ad eventi in ambito digital – startup – innovation del panorama campano. Sarà poi attivata una campagna di comunicazione online che vedrà coinvolti canali social quali facebook e Instagram con l’obiettivo di informare e divulgare i valori alla base di Startupweekend®.

Le attività di comunicazione sono state pensate come attività di accompagnamento all’evento. Ogni settimana, sulle pagine ufficiali, saranno pubblicati dei video utili a coinvolgere i partecipanti. I video riguarderanno i principali temi dell’imprenditorialità e, allo stesso tempo, saranno utili a far conoscere tutti i soggetti coinvolti (i mentor, i giudici, gli organizzatori).

LEGGI ANCHE: Upskilling e reskilling: l’importanza di certificare le competenze per migliorare la propria vita professionale

Fertilizzazione e scouting

Da Marzo fino alla data dell’evento è previsto un calendario fitto di appuntamenti in tour per tutti gli enti pubblici e privati. L’obiettivo è educare e promuovere la manifestazione per stimolare a partecipare tutti i detentori di idee innovative e coloro che presentano una sensibilità e propensione verso i processi imprenditoriali.

A cadenza settimanale gli interessati avranno occasione di percepire da vicino l’esperienza e confrontarsi con personalità esperte del format per risolvere eventuali domande e perplessità in merito. I membri del comitato promotore e gli altri soggetti coinvolti nell’evento, infatti, si recheranno presso gli enti pubblici e privati per comunicare al meglio il format di Startup Weekend, stimolare le idee di impresa e coinvolgere tutte le persone potenzialmente interessate.