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Creator Economy: statistiche per i marketer

La Creator Economy è definita anche economia della monetizzazione individuale: è una naturale evoluzione degli UGC (User Generated Content), che diventano monetizzabili attraverso le iniziative delle piattaforme. Il fenomeno Include anche le aziende che si affidano ai creator per dare maggiore visibilità ai propri contenuti.

Perché ci interessa la Creator Economy

Gli utenti dei social media si fidano più facilmente dei loro creator preferiti che dei brand. Di conseguenza, l’impatto di un annuncio realizzato in collaborazione con un creator o di un influencer può essere molto maggiore rispetto ai canali tradizionali.

La creator economy è tuttavia ancora in crescita, per cui vale la pena di monitorare il fenomeno anche sulla base di una serie di utili statistiche.

Cosa dobbiamo sapere sulla Creator Economy

creator economy statistiche

Statistiche generali

  • Il 30% dei 18-24enni e il 40% dei 25-35enni si definisce creatori di contenuti. (Blog HubSpot)
  • I creator hanno maggiori probabilità di essere giovani (63% Gen Z) e donne (48%). (Global Web Index)
  • Il 46,7% dei creator lo sono a tempo pieno. (ConvertKit)
  • I principali tipi di creator sono educatori, blogger, coach, scrittori e artisti. (ConvertKit)
  • Il 37% dei creatori di nicchia si è impegnato almeno una volta in una collaborazione con un marchio. (Linktree)
  • I creator a tempo pieno utilizzano in media 3/4 canali per coinvolgere il pubblico. (ConvertKit)
  • Il tempo medio dedicato alla creazione di contenuti ogni settimana è di 1-5 ore. (Linktree)
  • I creatori di contenuti affermano che la loro sfida principale è quella di farsi trovare dai propri follower (The Tilt)
  • Il 61% dei creatori di contenuti afferma di pubblicare contenuti per divertimento, il 34% per passione e il 31% per esplorare un nuovo potenziale hobby. (Global Web Index)
  • La piattaforma di lancio più comune per i creatori nel 2021 è stata Instagram. (ConvertKit)
  • Il 58% dei creatori produce 2-4 tipi di contenuti. (Linktree)
  • Il più delle volte i creatori a tempo pieno creano post sui social media, e-mail/newsletter e articoli/blog. (ConvertKit)
  • Il 52% dei marketer si affida ai creator per rafforzare la propria community e il 41% dichiara di voler lavorare con i creatori di contenuti per promuovere i valori del proprio marchio. (Sprout Social)
  • I tipi di contenuti più comuni che i marketer assumono dai creatori sono i contenuti educativi, gli unboxing o le recensioni. (Sprout Social)
  • Le tipologie di creatori che guadagnano di più sono i creatori educativi, i coach, i podcaster, gli influencer e i marketer. (ConvertKit)
  • La maggior parte dei creatori di contenuti condivide tra 1 e 10 post sponsorizzati all’anno. (Influencer Marketing Hub)

Statistiche sui ricavi

  • Sono oltre 300 le startup impegnate nel settore. (Influencers Club)
  • Le dimensioni del mercato della creator economy sono attualmente stimate in 104,2 miliardi di dollari. (Influencers Club)
  • La valutazione totale delle startup della creator economy era di 5 miliardi di dollari nel 2021. (Influencers Club)
  • La maggior parte dei creatori di contenuti dichiara che la fonte di guadagno maggiore è rappresentata dagli accordi con i brand. (Influencer Marketing Hub)
  • I creatori di contenuti impiegano in media sei mesi e mezzo per guadagnare il loro primo dollaro. (The Tilt)
  • I creatori di contenuti preferiscono monetizzare i loro contenuti su Instagram e TikTok. (Influencer Marketing Hub)
  • I creator a tempo pieno sfruttano in media 2,7 flussi di reddito. (ConvertKit)
  • Il 59% dei creatori principianti non ha ancora monetizzato i propri contenuti. (Linktree)

Ninja Upshot

Lavorando con creatori di contenuti che godono della fiducia dei loro fan, le aziende possono sfruttare l’opportunità di raggiungere un pubblico fidelizzato.

I micro-influencer sono particolarmente interessanti per le piccole imprese perché riducono al minimo il costo pubblicitario per azione di una campagna, pur ampliando la portata del marchio.

Se un tempo il numero di follower era il parametro principale utilizzato dalle aziende per selezionare gli influencer, oggi i marchi utilizzano criteri di valutazione più sofisticati per capire il pubblico di un influencer e come coinvolgerlo.

Inoltre, il fatto che i creatori stiano creando nuovi modelli di monetizzazione, anziché dipendere dalle piattaforme, contribuirà a rendere la creator economy più sostenibile.

La paura fa campagna: 7 spaventose pubblicità per celebrare Halloween

Halloween, il periodo più spaventoso dell’anno è alle porte e come sempre i brand non si lasciano sfuggire l’occasione per mostrarsi con pubblicità particolari e diverse dal solito. Lo fanno in modo giocoso, ironico e dissacrante per esorcizzare la notte in cui si annullano i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

HEINZ Tomato Blood Ketchup | Vegetarian Vampire Recruitment Film (2022)

Ormai, nel 2022 anche i vampiri vogliono darsi una svecchiata. Modificano le loro abitudini scegliendo uno stile di vita più sano ed etico.

Così anche il giovane Toby, di appena 280 anni e attento all’ambiente (si vede dalla cannuccia in acciaio), afferma di preferire di gran lunga il ketchup al posto del sangue umano, decisamente meno sostenibile e dal retrogusto ferroso.

Toby, aspirante influencer, vuole dare il buon esempio esortando i suoi vampiri-follower a diventare vegetariani e provare il gustoso sangue di pomodoro.

Heinz per l’occasione ha creato, per il mercato americano, un packaging particolare e presente sugli scaffali limitatamente nel mese di ottobre.

DORITOS | Día de Muertos (2021)

Doritos Messico celebra due momenti: quello de “Il giorno dei morti” e l’amore nella comunità LGBTQ+ .

Il Día de los Muertos, è una festività particolarmente sentita dai latino americani e il brand manifesta il suo impegno #ProudAllYear per rendere ancora più speciale questo giorno.

In realtà il Día de los Muertos è, nel significato, ben diverso da Halloween e lo vediamo dal racconto di Doritos.

Il 2 novembre i vivi sono soliti preparare un altare, l’ofrenda, non solo nei cimiteri ma anche negli spazi pubblici, in onore degli spiriti visti come membri della famiglia e dunque entità buone, da accogliere con felicità.

In questa pubblicità dedicata al periodo di Halloween, la famiglia sembra prepararsi per una riunione tra parenti ed affronta in modo naturale la manifestazione dello zio defunto accompagnato dal suo compagno.

Il tutto avviene in modo talmente naturale da fa emozionare. “Non è mai troppo tardi per essere se stessi”.

 

ELYSIAN BREWING| CHUCKY: A Killer Wit Beer (2022)

Ogni anno, nel periodo di Halloween, la città di Seattle ospita l’ Elysian Great Pumpkin Beer Festival, un evento organizzato dal birrificio Elysian e dedicato alle birre al gusto di zucca.

Il festival fa gola non solo agli appassionati della bevanda ma anche agli amanti di Halloween, delle tradizioni autunnali e delle cose spettrali.

Quest’anno, il birrificio ha presentato una limited edition  dedicata ad una delle figure più spaventose dei film horror, Chucky la bambola assassina.

Il sapore delle spezie calde, zucca e mirtillo rosso aspro, si mostra nel packaging che, proprio con l’immagine di Chucky rimanda all’arancione dei suoi capelli e al sangue delle sue vittime.

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Credit: Elysian Brewing

Elysian ha rilasciato questa birra in collaborazione con USA Network e SYFY, proprio in vista della seconda stagione di Chucky, nuovissima serie tv tratta dall’iconica saga cinematografica nata alla fine degli anni ’80.

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Credit: Elysian Brewing

BURGER KING |Home of the Ghosts (2022)

Per l’occasione Burger King lancia una delle sue pubblicità dedicate ad Halloween.

Una campagna in “carne e panino” in cui il Ghost Pepper Whopper è di colore arancione e che, farcito anche con jalapeños fritti, promette un gusto spaventoso.

Ma come sempre, anche quest’anno il brand di fast food non si limita a questo e lancia il Ghost Detector, un’app capace di scovare attraverso i campi elettromagnetici i fantasmi che dimorano nelle nostre case e soprattutto capace di sbloccare un’offerta speciale dedicata al menu di Halloween.

DACIA | Halloween in Dacia (2021)

Una campagna dedicata ad halloween simpatica e provocatoria questa di Dacia, che trasforma la sua Sandero Stepway in due modelli davvero infernali. Sandevil e Wolfero sono spaventose, adatte proprio alla notte più spettrale dell’anno.

E se queste due versioni fanno troppa paura, c’è sempre il modello originale, probabilmente più adatto alla tranquilla e comoda vita di tutti i giorni.

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UBER EATS | Don’t Run Out

Essere uccisi perché rimasti senza caramelle la notte di Halloween, quale leggenda metropolitana più terrificante di questa?

I protagonisti di questo film hanno imparato a proprie spese che non si tratta di una leggenda ma è la storia reale di una sorte infausta. Potrebbe accadere a chiunque.

Il lungo spot è diretto da Dan Trachtenberg e vede Keke Palmer (l’attrice di Nope) come una dei protagonisti.

Uber Eats, per evitare vittime disattente alla quantità di caramelle a disposizione, ha nascosto nel film diversi codici promozionali per l’acquisto di dolcetti.

Sta all’occhio attento dello spettatore scovarli tutti e fare incetta di caramelle, in tempo per Halloween e per salvarsi la vita.. Diamo un aiutino: un codice si trova sulla cassetta delle lettere ma purtroppo è valido solo nei paesi USA. Peccato… e guardatevi le spalle!

 

HARRIDAN VODKA per Halloween | Paranormal Reserve

Harridan, un tipo di vodka biologica certificata e prodotta nello stato di New York,  ha lanciato una limited edition dedicata ad Halloween.

La Paranormal Reserve  ha una tiratura di 666 bottiglie ed è stata collocata all’interno della teca della terrificante bambola Annabelle, situata nell’ Occult Museum di Monroe nel Connecticut.

Il famoso giocattolo è conosciuto per essere avvolto da un demoniaco mistero.

Annabelle la abbiamo conosciuta nei più celebri film a lei dedicati che raccontano la malvagità dello spirito che, si pensa, negli anni ’70 si impossessò di lei trasformandola in una bambola dannata.

Ad oggi, la 666esima bottiglia è chiusa nella teca insieme ad Annabelle ed ha un prezzo di 13mila dollari.

Chi avrà mai il coraggio di comprare una (costosa) bottiglia di spirito con lo spirito?

Harridan Vodka- paranormal reserve- pubblicità halloween-ninja marketing

 

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professionisti certificati CEPAS

Ecco chi sono i primi tre Digital Marketing e Social Media Manager certificati in Italia

Venerdì 21 ottobre si è tenuta la prima sessione d’esame che ha certificato i primi tre professionisti italiani operanti in ambito Digital Marketing, Social Media Marketing ed eCommerce Management. Si tratta di un momento “storico” per i tutti i professionisti del digitale, un passo importante verso il riconoscimento di professioni fondamentali in un mondo e in una economia sempre più basati sulle tecnologie e su skill digitali avanzate.

Il basso livello generale di digitalizzazione in Italia rispetto agli altri paesi europei richiede un adeguamento rapido per colmare il gap professionale tra le figure richieste dalle aziende e l’offerta di professionisti qualificati e specializzati. In questo senso, un riconoscimento oggettivo delle competenze professionali acquisite attraverso percorsi formativi mirati ed esperienza reale conseguita sul campo, garantisce un miglior posizionamento nel contesto lavorativo. Posizionamento per il professionista e garanzia di competenze per le aziende in cerca di manager qualificati.

Hanno ben inteso le grandi potenzialità della certificazione i primi 3 professionisti del digitale certificati da Cepas attraverso il primo organismo di valutazione abilitato e qualificato Ninja Academy: Francesca Daniele, certificata come Digital Marketing Manager, Sacha Tellini, copywriter content creator e giornalista e oggi Social Media Manager certificato, e Federica Piccoli, digital strategist freelance e Digital Marketing Specialist.

Le voci dei protagonisti

Essere tra le primissime persone ad aver preso parte a questo esame in Italia e la prima Digital Marketing Specialist certificata, avverto anche una certa responsabilità”, ha chiosato Federica al termine dell’esame di certificazione.

Le fa eco Francesca:Un’esperienza personale e professionale di grande valore e di grande soddisfazione. Un tassello in più che si aggiunge a un percorso iniziato diverso tempo fa”.

Lo schema di certificazione approvato è stato realizzato da Cepas con la collaborazione di Ninja Academy e prevede la certificazione di 6 profili professionali, suddivisi in Manager o Specialist in base all’esperienza e al bagaglio formativo del candidato in Digital Marketing, Social Media Marketing ed eCommerce Management.

Certificare le proprie competenze digitali significa uscire dalla propria autoreferenzialità e ricevere un’attestazione di Terza Parte, a garanzia di affidabilità, trasparenza e aggiornamento continuo. I professionisti che hanno superato l’esame scritto e orale vengono automaticamente iscritti al Registro Pubblico CEPAS come professionisti certificati.

Anche Sacha ha ritenuto importante sottolineare questo aspetto: “Ringrazio Ninja e Cepas per questa bella opportunità di formazione e certificazione che reputo particolarmente importante: quello del digitale e, in particolar modo, quello del social media marketing è un mondo in cui le persone entrano senza avere un percorso consolidato e dimostrato alle spalle. Motivo per cui, certificare le proprie competenze ha davvero un valore distintivo”.

Cepas, Società del Gruppo Bureau Veritas Italia dedicata alla Certificazione di Competenze ha realizzato uno Schema di Certificazione per la valorizzazione delle professioni in ambito Digital Marketing. Le sessioni di esame hanno previsto il coinvolgimento di Ninja Academy, digital business school che ha contribuito attivamente alla progettazione dello schema presentato a maggio e che è ufficialmente il primo Organismo di Valutazione ufficiale accreditato per l’assessment dei candidati.

La certificazione Cepas è un riconoscimento oggettivo delle competenze professionali, che garantisce una marcia in più per fare carriera nelle professioni digitali in ambito nazionale e internazionale.

Siamo molto orgogliosi di avere fortemente contribuito come Ninja Academy alla realizzazione del primo schema di certificazione delle competenze dei Digital Marketing Manager, Social Media Manager ed eCommerce Manager, tre professioni oggi fondamentali e che necessitano di essere sempre più riconosciute, apprezzate e valorizzate nel mercato. Questo schema e la relativa certificazione saranno una base solida per permettere alle aziende di scegliere professionisti qualificati“, ha detto Mirko Pallera, CEO & Founder di Ninja Academy e primo commissario d’esame qualificato in Italia insieme ad Adele Savarese.

Maggiori informazioni su come intraprendere il percorso di certificazione sono disponibili qui.

inclusione e diversità

Inclusione e diversità danno forza alla tua strategia di comunicazione: ecco come

Si fa presto a dire “la mia azienda è inclusiva”, ma è veramente così?

Negli ultimi anni i temi dell’inclusione e della diversità sono stati sulla bocca di tanti brand ma, all’atto pratico, le strategie di marketing inclusivo di molte aziende sono ben lontane dal trasformare quelle parole in azioni concrete. 

Nel corso di un panel svoltosi durante la conferenza Media360, organizzata da Campaign, gli esperti di marketing e comunicazione hanno fatto il punto sull’attuale situazione, mettendo al centro l’importanza per i brand di pensare al di fuori della propria bolla. 

Inclusione e diversità, la parola agli esperti

I piani marketing sull’inclusione stanno dimostrando il successo futuro del tuo business” ha dichiarato Nafisa Bakkar, chief executive officer e co-founder di Amaliah, la principale media company del Regno Unito per le donne musulmane. “Quello che chiamavamo “pubblico della minoranza” è ad oggi la maggioranza sul piano globale. Se non se ne parla adesso, si rischia di rimanere indietro

Bisogna ricordare che, quando si parla di diversità, ci riferiamo a 7 aree:

  • genere e identità di genere
  • disabilità
  • età
  • etnia
  • orientamento sessuale e affettivo
  • status socio-economico
  • religione o credo.

Diventa evidente che quelle “minoranze” sono in realtà il pubblico maggioritario a cui ogni azienda dovrebbe rivolgersi e con cui dovrebbe creare una forte connessione. 

A confermarlo sono anche i dati raccolti in Italia dalla ricerca del Diversity Brand Index che evidenziano come la crescita dei ricavi per un brand inclusivo possa superare il 23% rispetto ad un brand non inclusivo.

Quando si parla di soddisfazione del cliente i numeri sono ancora più schiaccianti: le marche più inclusive confermano una leadership assoluta con un NPS (NET Promoter Score) massimo pari all’86,5% contro il -90,9% dei brand non inclusivi.

Il pubblico è pronto. E le aziende?

Ma come si fa a mettere in atto processi che conducono all’inclusività? “Si tratta di microdecisioni – ha dichiarato Claire McAlpine, capo congiunto dell’hub per il cambiamento sociale di MediaCom – Abbiamo un ruolo decisivo nell’impostare l’agenda. Quali segmenti di pubblico diventano il tuo target, con quali influencer scegli di lavorare: il cambiamento sistematico è un evento che avviene giorno per giorno“.

Quello che è evidente agli occhi degli esperti è come questa evoluzione stia avvenendo in maniera lenta, soprattutto nelle media company tradizionali. 

Il cambiamento richiede tempo. Le persone, le compagnie media e le aziende hanno lavorato in modo prestabilito per un lungo periodo di tempo” ha precisato Ibrahim Kamara, co-fondatore e caporedattore della piattaforma di media digitali GUAP

Un cambiamento, però, che vede i giovani consumatori italiani pronti. Infatti, il pubblico compreso tra i 18 e i 25 anni, è maggiormente attento all’aspetto Diversity & Inclusion nelle pubblicità e nella comunicazione, tanto da essere un elemento che ricordano e considerano decisivo al momento dell’acquisto. Questo è quanto riporta il “Global Marketing Trends Report 2022” di Deloitte.

LEGGI ANCHE: Marketing inclusivo, perché i brand non possono ignorarlo

Essere inclusivi ogni giorno 

Un trend sempre più in voga sono le azioni di marketing inclusivo solo durante periodi o eventi specifici.

inclusione e diversità

Un esempio su tutti è il mese del Pride, quando le aziende tirano fuori le bandiere rainbow per esprimere solidarietà alla comunità LGBTQIA+. Secondo un’analisi di Google, il 71% dei clienti LGBTQIA+ ha maggiori probabilità di acquistare da un brand che li rappresenta autenticamente e in maniera costante.

Eppure, alla fine di giugno, gli arcobaleni e gli slogan legati all’orgoglio queer finiscono in soffitta per essere rispolverati l’anno successivo. 

Il Pride può rappresentare il momento più superficiale per l’inclusività. Ogni comunità ha enormi sfumature culturali. È fondamentale chiedersi se abbiamo davvero approfondito l’insight e se abbiamo costruito conversazioni con quella comunità durante tutto l’anno. Questo non significa che non possa esserci un ruolo per i brand nelle occasioni “chiave”. Se hai supportato quelle comunità per un certo tempo, è giusto che ti esponi durante quei momenti chiave” è il pensiero di Jerry Daykin, vice presidente e head of media presso Beam Suntory. 

A proposito di brand inclusivi, gli speaker hanno fatto i nomi di Reebok e di Dove che, nonostante abbiano ovviamente obiettivi di vendita e di marketing da raggiungere, continuano ad impegnarsi ogni giorno nella costruzione di messaggi, ma soprattutto di azioni volte a rappresentare la diversità. 

LEGGI ANCHE: Dove tinge il suo logo d’argento, come i capelli delle over 50

Penso che sia l’industry a definire quali sono quei momenti culturali piuttosto che ciò che il pubblico sceglie. Molte cose sono predefinite sulla base di obiettivi strategici dei brand invece di ciò che le culture vogliono effettivamente ogni giorno” ha concluso Kamara.

Sempre dalla ricerca del Diversity Brand Index i dati in Italia parlano molto chiaro: il 77,5% della popolazione è maggiormente propenso verso i brand più inclusivi.

Non prendere in considerazione questi numeri significa non rivolgere lo sguardo ad un pubblico che è sempre più attento a ciò che acquista ma soprattutto ai valori che sceglie di sposare.

L’inclusione e la diversità non sono semplicemente bandiere da sventolare, ma soprattutto bandiere da difendere. 

forum delle risorse umane

Forum Risorse Umane 2022: a Milano il principale appuntamento HR italiano

Giunge alla sua 14° edizione Forum HR, il più importante evento a tema HR & People Management che si accinge a iniziare il prossimo novembre.

Dal 15 al 17 novembre infatti, i principali CHRO in Italia si riuniranno e attraverso speech e case study si confronteranno su quelle che sono le nuove sfide, ma anche opportunità, che caratterizzano il mondo del lavoro di oggi.

In un contesto lavorativo oggi molto particolare e messo alla prova dagli ostacoli degli ultimi anni, discutere delle esigenze nate dalle nuove condizioni diviene un processo essenziale e l’unico modo per trovare le migliori soluzioni alle sfide del mercato del lavoro.

Unisciti alla community

forum hr Ninja

Per questa edizione,  i vantaggi di partecipazione al Forum Risorse Umane 2022 sono stati ampliati aggiungendo le opportunità di adesione alla C-Level Community 2023 entro giorno 11 Novembre 2022.

La partecipazione in qualità di Iscritto For Human Community comprende:

  • Partecipazione GRATUITA al Forum Risorse Umane 2022
  • Partecipazione dal vivo ai 4 principali Forum 2023
  • Community Experience

Puoi trovare qui tutte le informazioni dettagliate e iscriverti a questo indirizzo.

Tre giorni dedicati a talento, welfare, digitale e innovazione

Saranno tre giorni da non perdere per fare rete e rimanere aggiornati su tutte le novità del mercato del lavoro, un’occasione, organizzata da Comunicazione Italiana – la prima Content & Relational Design Agency, anche per sviluppare nuove connessioni di business.

Mission di Comunicazione Italiana è aggregare persone, imprese, istituzioni per condividere esperienze, percorsi e traguardi creando connessioni, condividendo idee per sviluppare nuovi processi di innovazione che valorizzino l’uomo.

<<Partecipa in presenza all’evento e scopri il futuro del mondo HR con il Forum Risorse Umane>>

Forum delle Risorse Umane 2022

Forum delle Risorse Umane 2022: il programma

Talk Show, Digital Speech e Tavoli Tematici sono previsti durante tutte le giornate del Forum in cui i principali HR Director aziendali, sono chiamati a confrontarsi ed esporre il loro punto di vista in merito al presente e al futuro che attende il settore HR e  People Management, per scoprire insieme come lavorare per la ripartenza del paese.

I tre giorni previsti per il Forum HR prevedono diversi argomenti divisi nelle giornate dal 15 al 17 novembre e tra i temi trattati troviamo:

  • talent (r)evolution: ripartire dalla ricerca, dallo sviluppo e dalla formazione delle competenze;
  • candidate market: come attrarre, coinvolgere (e trattenere) i candidati, oggi sempre più passivi. il nuovo paradigma del candidate relationship management;
  • digitale, gaming, gamification per innovare learning, on-boarding e processi hr;
  • la semplificazione del coinvolgimento in aula con logitech;
  • formazione in presenza o da remoto, pro e contro: un confronto sul futuro del training;
  • algoritmo di job matching e altri usi dell’intelligenza artificiale nella talent acquisition: come l’intelligenza artificiale migliora il “matching” tra domanda e offerta di lavoro;
  • le nuove dimensioni del talento: come adattare le strategie di sviluppo a un lavoro sempre più “hybrid”;
  • le sfide del recruiting nell’era della great resignation: come affrontare la talent scarcity;
  • welfare (r)evolution: ripartire dalla sostenibilità, dal benessere delle persone e dall’impresa responsabile;
  • come implementare una cultura di coaching in azienda;
  • il welfare come strumento di engagement aziendale;
  • unleashing the potential of the involved employees: organizzazioni agili e ad alto rendimento;
  • esiste ancora un confine tra vita e lavoro? una riflessione sulle criticità dello smart working e le possibili contromisure;
  • sostenibilità, rsi, benessere organizzativo e felicità individuale: il ruolo sempre più strategico delle organizzazioni non profit;
  • la sfida del wellbeing nei nuovi scenari del lavoro: perché il benessere del dipendente non è un optional;
  • diversità e inclusione al centro delle strategie d’impresa: perché non sono un orpello ma una leva di valore;
  • la sostenibilità ha bisogno dell’hr: ripensare il lavoro nell’era dell’impresa responsabile;
  • digital (r)evolution: ripartire dall’innovazione e dallo “human2human”;
  • le persone al centro, con le tecnologie logitech & impianti;
  • candidate-centric recruiting;
  • storie di digital & innovation attraverso il coaching;
  • learning agility e apprendimento continuo: una leva di attraction e di engagement dei talenti;
  • il futuro della formazione tra microlearning e gamification;
  • trend globali nell’employee experience: italia vs. mondo;
  • le esperienze online di tutored: il recruiting innovativo dei giovani talenti;
  • digitalizzare le funzioni hr: il lavoro svolto, il lavoro da fare e le sfide che ci attendono;
  • l’hr management nell’era del “dato”.

La partecipazione potrà essere online tramite il sito di Comunicazione Italiana o in presenza, previa iscrizione tramite il form dedicato.

L’accesso al Forum Risorse Umane prevede:

  • partecipazione al Business Lunch in compagnia degli Speaker;
  • partecipazione in presenza alle sessioni Phygital Talk (Sala Arena) e Talk Show (Sala Patio).

Maggiori dettagli sul programma delle quattro giornate sono disponibili sul sito del Forum.

<<Partecipa online al Forum Risorse Umane, il principale appuntamento italiano sul tema del lavoro>>

digital project manager

Chi è il Digital Project Manager e come diventarlo

Viviamo nell’epoca della project economy. Il numero di progetti avviati in tutti i settori è salito alle stelle e le capacità di gestione dei progetti sono diventate essenziali per ogni leader e manager.

Con l’evolversi della tecnologia, anche il campo della gestione dei progetti si è evoluto. In questo contesto sempre più aziende si rivolgono a Digital Project Manager per supervisionare i loro progetti online.

digital project manager

Un project manager digitale garantisce il completamento e la consegna tempestiva dei progetti.

Assicura che i progetti siano allineati con gli obiettivi aziendali. È responsabile della supervisione e del coordinamento di tutti gli aspetti di un progetto digitale, dall’inizio alla fine.

Ma quali sono le competenze chiave necessarie per avere successo in questo campo professionale?

Che cos’è e cosa fa un Digital Project Manager

Un Digital Project Manager è una persona incaricata di avviare, pianificare, eseguire, implementare e gestire progetti con componenti o strumenti digitali.

È una figura professionale che lavora con i clienti, i contractor e tutti gli stakeholder dell’organizzazione per garantire che i progetti soddisfino gli obiettivi in tempo ed entro il budget stabilito.

I project manager digitali utilizzano anche strumenti digitali come word processor, email, fogli di calcolo, gantt chart, pipeline per supervisionare i progetti dal kick-off alla delivery.

I project manager digitali pianificano, delegano, comunicano, tracciano, elaborano strategie, analizzano e gestiscono i progetti. Possono cercare aree di miglioramento per una gestione efficace. Un Digital Project Manager è anche un leader in grado di capire i punti di forza e di debolezza di un team. È sempre pronto a motivare le persone, a supportarle e ad aiutarle a raggiungere il loro pieno potenziale.

I Digital Project Manager si assicurano che tutti gli elementi del progetto procedano senza intoppi. Questo può includere:

  • Creare e comunicare un project o un budget plan
  • Assegnare compiti e scadenze
  • Programmare check-in frequenti
  • Eliminare blocchi superflui
  • Cogliere le sfide
  • Fornire report sullo stato dei lavori alla direzione
  • Gestire i campi di azione
  • Monitorare i risultati
  • Contribuire alle proposte e ai preventivi
  • Valutare il successo del progetto

Come diventare Digital Project Manager

Occorrono diverse abilità per diventare un Digital Project Manager o anche per integrare la skill trasversale del Digital Project Manager per rendere la propria professionalità ancora più appetibile: la gestione del tempo, la gestione delle risorse, la gestione della comunicazione del progetto, la pianificazione, l’organizzazione in generale.

digital project manager

Oggi, in un’economia digitale competitiva e in continua evoluzione, le aziende richiedono un livello sempre più elevato di efficienza e produttività. Per questo, la competenza del Digital Project Management assume un’importanza fondamentale.
Per sviluppare capacità manageriali necessarie a portare avanti più progetti in parallelo per organizzazioni e aziende di qualsiasi dimensione è necessario formarsi in maniera specifica, essere aggiornati sugli ultimi metodi e approcci, tool e strumenti di gestione dei progetti.

digital project manager

Un live event per la community Ninja

Venerdì 28 ottobre alle ore 13 Ninja Academy propone un Live Event per comprendere le competenze chiave del Digital Project Manager e capire come avere successo in questo campo professionale.

Michela Solitro, Product Leader Ninja Academy, ne parlerà con Piero Tagliapietra, Project Manager e Presidente di Hypernova Società Cooperativa, Matteo Figoli, Digital Strategist e Fabio Scafoletti, Agile Project Manager & eCommerce Marketing, tra i maggiori esperti di Digital Project Management, i cui ulteriori contributi sul tema si potranno trovare all’interno del Corso Digital Project Manager, web live a partire dal 14 novembre.

digital project manager live event

<<Vuoi acquisire una delle skill che saranno più ricercate dalle aziende nel 2023? Registrati al Live Event e ricevi in anteprima l’Early Booking sul Corso Digital Project Manager >>

whatsapp non funziona

WhatsApp non funziona e su Twitter si scatena l’ironia

WhatsApp non funziona: la popolare app di messaggistica registra segnalazioni di problemi di utilizzo in tutto il territorio nazionale.

Sembra che fuori dall’Italia la situazione sia invece regolare, mente all’inizio di ottobre si erano registrati alcuni problemi negli USA.

WhatsApp non funziona: i disservizi

Non è al momento possibile scambiare messaggi con i propri contatti dall’app di messaggistica di casa Zuckerberg: sebbene sia possibile aprire l’applicazione e leggere le chat delle conversazioni, il sistema rimane perennemente “in connessione” impedendo quindi di visualizzare gli status e bloccando l’invio di testi e immagini.

Inutile provare a riavviare i dispositivi o a disinstallare e reinstallare l’app (sì, qualcuno proprio non è riuscito a resistere): gli account registrano disservizi diversi, dalla scomparsa delle spunte blu di ricezione all’impossibilità di avviare nuove conversazioni.

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WhatsApp non funziona neanche da desktop

whatsapp non funziona neanche da desktop

Le problematiche non riguardano però soltanto l’app di Meta: neppure nella funzionalità desktop è possibile collegarsi alle chat e, in più, non è nemmeno possibile accedere ai propri messaggi e visualizzare file e conversazioni.

Va in tendenza #whatsappdown

Tutti su Twitter a commentare la débâcle dell’app di messaggistica di Facebook: l’hashtag #whatsappdown sale subito in tendenza registrando, al momento in cui scriviamo, circa 115 mila tweet sull’argomento.

Naturalmente, l’occasione è giusta per dare sfogo a creatività e ironia.

Qualcuno ricorda che esistono le email per continuare a comunicare, altri ringraziano Twitter, che si conferma il social media “ancora” dei momenti difficili di WhatsApp, altri ancora spingono sul suggerimento a passare a Telegram, che sembra immune a questo genere di disservizi.

Consumi culturali: ancora lontani i livelli pre-Covid. L’indagine di SWG

Nonostante la ritrovata normalità e l’accelerazione di quest’estate nella fruizione di eventi e spettacoli dal vivo, i consumi culturali sono ancora lontani dai livelli pre-Covid e risalgono lentamente.

L’indice realizzato da Impresa Cultura Italia-Confcommercio e SWG raggiunge nei primi 9 mesi del 2022 i 68 punti (+9 punti sul 2021 e +12 sul 2020), distante più di 30 punti dal valore di riferimento del 2019.

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Si riduce il timore per il Covid ma rispetto a prima della pandemia la fruizione di beni e servizi culturali è più digitale, domestica e solitaria.

indice dei consumi culturali

In ogni caso, dopo il crollo del 2020 in seguito ai lockdown cresce la voglia di partecipare alle attività culturali outdoor anche se la ripresa è a ritmi diversi: più rapida per concerti e spettacoli all’aperto, più lenta e altalenante per cinema e teatro; a settembre il 17% degli italiani ha acquistato biglietti per visitare mostre, musei e siti archeologici così come per andare al cinema, l’11% per concerti (con una spesa media pro capite di oltre 22 euro in più rispetto a settembre 2021), l’8% per spettacoli all’aperto e il 6% per il teatro; tuttavia l’incertezza economica legata al caro energia, alla guerra in Ucraina e all’inflazione galoppante rischia di vanificare nei prossimi mesi la ripresa dei consumi culturali: in autunno la spesa media mensile per famiglia potrebbe aggirarsi attorno ai 46 euro, con una riduzione di oltre il 20% rispetto ai 58 euro di settembre.

Un calo, peraltro, trasversale a tutti i beni e servizi culturali e più accentuato per concerti, cinema e teatro.

consumo culturale 01

 Consumi televisivi

Evidente il cambiamento nei consumi televisivi a livello generazionale: tra gli ultrasessantenni tiene la TV generalista, ma tra i giovani quasi la metà del consumo televisivo è veicolato dalle piattaforme a pagamento. A settembre si registra anche una forte crescita della fruizione televisiva attraverso piattaforme web gratuite (+23% rispetto a settembre 2021), facilitata da un’offerta che consente di trovare sempre più spezzoni di spettacoli sui social media.

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Lettura libri e quotidiani

Si conferma la preferenza per la lettura dei libri in cartaceo anche se cresce la quota in digitale (rispettivamente 34% e 20% di lettori abituali a settembre); in flessione la lettura di quotidiani (8% di lettori abituali in meno su settembre 2021) mentre il web si consolida come principale canale di accesso a contenuti giornalistici e di informazione (33% di lettori abituali a settembre, + 4% sullo stesso mese del 2021).

Offerta culturale e turismo

L’offerta culturale nelle città sembra essere tornata ai livelli pre-pandemici; per oltre sette italiani su dieci le iniziative culturali sono un importante attrattore turistico e rendono le città più vive e piacevoli.

Per i turisti autunnali i beni e servizi culturali che incidono di più nella scelta della meta di vacanza sono i musei e i siti archeologici (40%), seguiti da eventi enogastronomici (38%), festival (28%) e mostre (27%).

Consumi culturali: le misure di sostegno

Per due italiani su cinque l’estensione del bonus cultura e la detrazione fiscale delle spese in cultura sono le misure più efficaci per la ripresa dei consumi culturali.

consumo culturale misure di sostegno

Un intervistato su quattro indica una maggiore promozione delle attività sul territorio e agevolazioni per le politiche di investimento nel settore.

Le dichiarazioni sull’indagine di SWG per i consumi culturali

Dopo il Covid una nuova pandemia, innescata dal caro bollette, dalla crisi geopolitica e dalla spirale inflattiva, mette a rischio la ritrovata normalità degli italiani nella fruizione di beni e servizi culturali e la voglia di spendere in cultura. Occorre, dunque, un intervento tempestivo e urgente da parte del prossimo Governo per non vanificare la ripartenza del mondo della cultura e per sostenere con misure appropriate ed efficaci la ripresa, i consumi e gli investimenti nel settore a partire dalle agevolazioni fiscali per famiglie e imprese”, ha dichiarato Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio.

video rilassanti

Includi i video ASMR nella tua strategia di marketing per arrivare alla Gen Z

Si parla molto della Generazione Z, quella dei nativi digitali, ma anche quella di coloro che stanno crescendo con i problemi globali davanti agli occhi, dopo aver vissuto una pandemia. È la generazione che, già dall’età adolescenziale, acquisisce familiarità con l’ansia e presta maggiore attenzione alla propria salute mentale.

Se parliamo di intrattenimento, giovane non è sempre sinonimo di divertimento e musica ad alto volume.

Spesso infatti sono proprio gli adolescenti che ricercano uno spazio dove trovare la calma, placare lo stress e contrastare attacchi di panico, purtroppo, sempre più frequenti.

La pandemia ha fatto emergere la necessità di uno stile di vita rallentato, secondo la tendenza slow living. In questo contesto le tecnologie entrano in scena diventando alleati preziosi per il benessere psichico.

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Trovare la calma su Youtube

Un sondaggio di Ipsos, condotto quest’anno, ha mostrato che l’83% degli intervistati tra la Gen Z, ha utilizzato Youtube per fruire di contenuti rilassanti.

Il social è infatti ricco di video definiti calmanti, come i live streaming di animali, filmati di paesaggi naturali, spesso con sottofondo di musica meditativa o video per accompagnare lo studio e agevolare il sonno. Ma non solo.

Il boom dei video ASMR

Si tratta dei così detti video sussurrati, in circolazione da qualche anno, ma esplosi nell’ultimo periodo tra i giovanissimi.

Il termine, coniato nel 2010 (Autonomous Sensory Meridian Response), si riferisce alla risposta involontaria del corpo ad uno stimolo come sussurro, sospiro e crepitio. La reazione causata nell’utente è una sensazione di rilassamento, quasi sedativa, nota con il nome di “massaggio cerebrale”.

“Sostanzialmente è una sensazione simile a quei piacevoli brividi che si provano quando qualcuno ti sfiora la schiena con la punta delle dita” spiega Heather Feather, popolare “ASMEtist” con circa 40.000 iscritti su Youtube.

I video ASMR di Youtube, che riproducono suoni ovattati e discorsi sussurrati, hanno registrato nel 2021 più di 65 miliardi di visualizzazioni nel mondo, un dato non trascurabile per i marketer. I video ASMR su Instagram vanno fortissimo e anche sugli altri social media.

Anche le grandi istituzioni hanno iniziato a strizzare l’occhio al trend, l’Albert and Victoria Museum di Londra, ad esempio, ha creato una playlist dal titolo “ASMR at the museum”nella quale vengono riprodotti suoni rilassanti con le opere della collezione, come il fruscio delle pagine sfogliate.

Inoltre, alcune persone utilizzano i video ASMR per dormire e sono molto gettonati anche gli ASMR di makeup.

Video Cottagecore

Il termine Cottagecore, dall’inglese cottage (le tipiche abitazioni di montagna e campagna) e core (nucleo, cuore, focus…), rappresenta uno stile nato su Internet a partire dal 2010 e definitivamente decollato nel 2020, raggiungendo in poco tempo circa 50 milioni di visualizzazioni.

Identifica una filosofia di vita definita semplice, lontana dallo stress cittadino.

È un richiamo alle origini e alla vita vissuta con calma, non a caso sono esplosi nel periodo del lockdown, che ha fatto riflettere sulla necessità di rallentare una vita che va sempre di corsa.

Lo stile Cottagecore ha interesse nella moda rustica, le candele, i fiori di campo e i colori della terra.

In Italia ha conquistato i giovani diventando virale su Tik Tok, Instagram e Pinterest, oltre che su Youtube. Molti di questi video mostrano immagini rilassanti quali una tazza di té fumante, un camino acceso, il fermo immagine di una stanza dalla calda atmosfera, un libro dalla copertina vintage, una torta home made, o ancora, paesaggi per lo più autunnali o primaverili, coniugate ad una musica distensiva.

LEGGI ANCHE: I trend video della Generazione Z, cosa guardano i più giovani e perché

Oddly satisfyng

Si tratta di video con contenuti che ripropongono azioni ripetitive (ad esempio mescolare la vernice, tagliare il sapone, modellare uno slime, glassare una torta, scoppiare dei palloncini…), che creano un senso di soddisfazione nello spettatore.

video rilassanti ASMR

I video oddly satisfyng, nati da circa 10 anni, sono basati sull’aspetto visivo, a differenza di quelli ASMR, focalizzati sul senso dell’udito.

Secondo la psicologia, la soddisfazione è da ricercarsi nella perfezione del gesto che si ripete tanto da far scattare la voglia di continuare a guardare. Il corpo rilascia dopamina e serotonina, le sostanze chimiche presenti nel nostro cervello che ci fanno sentire felici, provocando una piacevole sensazione di formicolio sulla pelle, come se fossimo noi stessi a compiere l’azione (grazie ai neuroni specchio).

Video creator della quotidianità

Il 69% degli intervistati appartenenti alla Gen Z, afferma che ama particolarmente guardare video vlog, dove i creator riprongono la loro quotidianità, ricevendone una sensazione di sollievo. In molti casi i video sono di lunga durata, addirittura di ore, in cui il creator svolge faccende domestiche, cucina, studia, o semplicemente riprende l’intero svolgersi della giornata, spesso con della musica in sottofondo.

L’82% ha invece dichiarato di aver usato YouTube per guardare contenuti di youtuber che comunicano un senso di nostalgia, l’equivalente di un vecchio film quando ci si sente giù di morale.

Molto seguiti anche i video tutorial di make up che riproducono suoni rilassanti realizzati dallo youtuber, come il tamburellare dei pennelli o delle unghie su una superficie.

ASMR influencer più seguiti

La diffusione mediatica del fenomeno, in impennata con la quarantena, ha destato la curiosità delle aziende, che seguono con attenzione gli influencer del settore, iniziando a coinvolgerli nelle pubblicità.

Gli ASMRtist comunicano catturando l’attenzione della Gen Z e generando un ricordo durevole, elementi chiave del marketing.

Tra gli influencer del settore più seguiti al mondo troviamo:

ASMR TESOROil canale registra circa 2,5 milioni di abbonati, offre video rilassanti soprattutto finalizzati a conciliare il sonno

SAS-ASMRpiù di 9 milioni di followers, è un canale centrato sui suoni riprodotti masticando e tagliando il cibo

ASMR MARINA: 2,5 milioni di followers per l’influencer che crea video in cui gioca e modella lo slime, intervallati da tutorial di makeup

video rilassanti ASMR

In Italia tra i più seguiti troviamo:

CHIARA ASMRdichiarata “regina dei video rilassanti” da Vanity Fair con più di 1 milione di followers, inventa giochi di ruolo (roleplay), parla a bassa voce (soft spoken), sussurra frasi (whispering) e riproduce suoni realizzati con oggetti. Negli anni è diventata un’autorità dei video ASMR in Italia.

NINFEA ASMRseguita da 38.500 followers, propone “La settimana enigmistica”, video nei quali rilassa i fan compilando i cruciverba della nota rivista settimanale.

DESY MAGIC: il canale registra più di 156 mila followers, oltre a riprodurre i suoni che innescano formicolii e brividi (trigger), la youtuber ha realizzato una playlist per bambini in cui racconta fiabe

FAIRY ASMR: 155 mila followers, presente tra i suoi video anche dei mukbag (nei quali mangia riproducendo così il suono dei morsi e del masticare il cibo). Ideatrice del poadcast Audible “5 sensi relax ASMR”.

LEGGI ANCHE: “Le nuove piattaforme social per catturare la Gen Z”

Quali sono i brand che già utilizzato i video rilassanti in ASMR?

KFC: in un video Youtube, George Hamilton, attore nei panni del colonnello Sanders, sussurra dolci paroline, interrompendosi con dei morsi al pollo croccante. “C’è una community assolutamente affascinata ed entusiasta dell’esperienza sensoriale del suono” specifica il CMO di KFC, Kevin Hochman“l’ASMR genera una sensazione di comfort, esattamente come il nostro cibo”.

PRINGLES: dal 1996 gli annunci utilizzano spesso suoni quali battiti ritmici, scricchiolii e rumori dello sgranocchiare le patatine stesse, che aiutano ad evocare buoni sentimenti da legare al prodotto

IKEA: 25 minuti di video in cui si ascolta una rilassante voce che accompagna le immagini e i suoni, ad esempio della mano che sfiora il lenzuolo o picchietta sui mobili dell’azienda

LUSH: la ragazza del video utilizza i prodotti del brand battendo le dita sul packaging, grattando i contenitori, immergendo le bombe da bagno nell’acqua, lasciando così riprodurre il rumore dello sfrigolio del sapone che si scioglie

W MAGAZINE: la rivista statunitense ha lanciato una serie di interviste a personaggi dello spettacolo che rispondono sussurrando o con dei suoni, come il burro spalmato con il coltello sul toast, l’allacciare di una cintura di sicurezza, i tacchi delle scarpe…

LINCOLN: Il brand automobilistico, oltre a lanciare un video pubblicitario nel quale la voce dell’attore Matthew McConaughey racconta dell’incontro con un toro, armonizzato dal rumore del vento in sottofondo, ha aggiunto un’app in cui l’attore racconta una favola della buonanotte con voce sussurrata:

LEGGI ANCHE: “Video marketing: perché i video sono un must have per i brand che vogliono raggiungere un pubblico giovane”

weekly recap notizie ninja

Nutella, podcast e Spotify: le notizie Ninja della settimana

Il mondo sembra diventare sempre più piccolo: guardiamo serie TV coreane e ascoltiamo musica di artisti di ogni parte del globo.

Allo stesso modo, per i nostri business diventa importantissimo raggiungere clienti in ogni parte del pianeta. Pensa che solo su Shopify, ben il 39% dei merchant italiani vende all’estero (abbiamo approfondito un po’ di numeri in questa intervista al Country Manager).

La digitalizzazione fortemente spinta dagli avvenimenti degli ultimi anni non si ferma qui: sono le stesse grandi piattaforme (come sta facendo TikTok con le PMI), che forniscono tutorial e strumenti per aiutare le imprese a raggiungere pubblico e clienti; il 51% delle persone che ha visualizzato contenuti di PMI su TikTok li ha condivisi con parenti o amici e il 36% ha fatto un acquisto.

E anche i nuovi canali, come i podcast, diventano veicolo privilegiato dei brand che vogliono avvicinarsi sempre più alle persone, costruendo delle relazioni.

Un mondo più “vicino e piccolo”, con tantissime nuove strade da percorrere.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Shopify: i numeri dei merchant italiani

Nel 2021, più di 11 milioni di consumatori nel mondo hanno acquistato da un negozio italiano su Shopify, per un totale di oltre il 28% del traffico verso gli store Shopify tricolore proveniente, in media, da 5 mercati internazionali, con Stati Uniti in pole position, seguiti da Germania e Francia.

shopify statistiche - notizie ninja

Altri dati e opportunità per i merchant di espandersi in nuovi mercati e far crescere gli affari a livello internazionale, nella chiacchierata con Paolo Picazio, Country Manager Italia di Shopify.

Le notizie Ninja: il programma di TikTok per le PMI

Gli utenti italiani di TikTok sono molto interessati ai contenuti delle piccole e medie imprese e sulla piattaforma ne scoprono sempre di nuovi e trasversali.

notizie - tiktok-pmi

Il 51% di chi si è imbattuto in contenuti di PMI li ha condivisi con parenti o amici e il 36% ha fatto un acquisto.

“Seguimi” è il progetto educativo multicanale pensato per supportare le PMI a promuovere il proprio business su TikTok

Spotify prende Casa a Milano

L’11 ottobre abbiamo partecipato all’inaugurazione dei suoi uffici nel financial district cittadino in via Joe Colombo 4, che offrono una nuova Casa a più di 100 dipendenti di oltre 10 diverse nazionalità.

 

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Hanno preso parte anche all’evento anche la cantautrice e creator Francesca Michielin e Sans Soucis.

Gli italiani amano i podcast

Gli ascoltatori di podcast raggiungono nel 2022 quota 36% (circa 11,1 milioni di utenti tra i 16-60enni, cioè ben 1,8 milioni in più rispetto ad un anno fa), con una crescita significativa rispetto al 31% registrato nel 2021.

podcast dati

Puoi leggere qui i trend e il reportage della settima edizione del Festival del Podcasting che ha coinvolto complessivamente quasi 900 partecipanti tra podcaster alle prime armi, professionisti del mondo digital audio, editori e rappresentanti delle piattaforme.

Le altre notizie da leggere su Ninja

La Creator Week 2022 di Meta

Si terrà nella prima metà di novembre di quest’anno.

L’evento è stato pensato per aiutare i creatori a capire meglio come utilizzare gli strumenti di Facebook e Instagram per costruire una presenza online e monetizzare il proprio lavoro.

INFLUENCE DAY: sconto per i Ninja

Un evento per approfondire il mondo dell’influencer marketing attraverso gli occhi e le voci dei protagonisti del settore. Puoi partecipare con uno sconto dedicato alla nostra community.

La Limited Edition di Nutella

Nutella compie 59 anni e presenta 59 nuovi vasetti in edizione limitata.

Il brand, famoso in tutto il mondo per la sua inconfondibile crema al cacao e nocciole, da sempre ispira le persone a vivere il lato bello della vita. È proprio da questo insight che nasce la Limited Edition “Nutella Con Te”.

nutella

Una collezione speciale che racconta piccoli e grandi fatti accaduti nel mondo dal 1964 – anno di nascita del marchio – ad oggi. Cambiamenti storici che hanno arricchito le nostre vite, aneddoti per rievocare emozioni e forti ricordi.

Nuovo logo e identità per Coppertone

Coppertone è stato il primo marchio di prodotti solari lanciato nel mercato statunitense.

Qualche giorno fa, il gigante della crema solare ha introdotto un nuovo logo, insieme ad una brand identity e un packaging aggiornati, che portano la firma di Pearlfisher.

notizie ninja rebranding coppertone

Appuntamenti

Formazione, capitale umano, trasformazione digitale e innovazione: saranno le parole chiave indispensabili per le aziende nel 2023.

Ne parleremo mercoledì 19 ottobre alle ore 13:00 durante il primo appuntamento del nuovo ciclo di tavole rotonde dedicate al mondo Corporate, pensato per aiutare Head of People & Culture e Responsabili Formazione a rendere le aziende a prova di futuro.

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