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netflix torna a crescere

Netflix torna a crescere: 2,4 milioni di abbonati in più nel terzo trimestre

Netflix torna a crescere dopo un periodo di declino: l’azienda ha dichiarato di aver aggiunto più di 2,4 milioni di abbonati nel terzo trimestre, soprattutto fuori degli Stati Uniti, interrompendo una serie di calo di di clienti che quest’anno ha creato disagio tra gli investitori e interrogativi sulle prospettive di crescita.

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Netflix torna a crescere

Il gigante dello streaming ha precisato di poter contare attualmente su 223 milioni di abbonati in tutto il mondo, dopo aver superato la sua precedente previsione di circa un milione di nuovi clienti per il terzo trimestre. Una buona ripresa, considerato che Netflix ha perso 200.000 abbonati nel primo trimestre e quasi un milione nel secondo.

Dopo un primo semestre difficile, crediamo di essere sulla strada giusta per accelerare nuovamente la crescita“, ha dichiarato l’azienda nella sua lettera trimestrale agli azionisti. “La chiave è soddisfare i membri“.

streaming online - netflix torna a crescere

Nel terzo trimestre ha generato un fatturato di circa 7,9 miliardi di dollari, con un aumento di quasi il 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’azienda ha registrato circa 1,4 miliardi di dollari di profitti, con un calo del 3% rispetto all’anno precedente.

Le azioni di Netflix sono poi aumentate di oltre il 10% nelle contrattazioni after-hours.

Nella sua lettera agli azionisti ha dichiarato che prevede di aggiungere ancora 4,5 milioni di abbonati nel quarto trimestre, con un calo del 46% rispetto agli 8,3 milioni di abbonati aggiunti nello stesso periodo dell’anno precedente. Ha inoltre aggiunto che a partire dal prossimo trimestre smetterà di fornire agli investitori indicazioni sul numero di abbonati previsto.

L’arrivo del piano base con pubblicità

Netflix si sta preparando a introdurre la pubblicità sul suo servizio il 3 novembre, come parte di un tentativo di attirare più clienti con un abbonamento a basso costo. Il piano supportato dalla pubblicità mostrerà agli abbonati da quattro a cinque minuti di pubblicità per ogni ora di contenuti guardati.

La decisione di introdurre un’opzione pubblicitaria su Netflix è stata una vera svolta per l’azienda, che per anni ha sottolineato la sua esperienza senza adv come punto di forza per i clienti.

video rilassanti

Includi i video ASMR nella tua strategia di marketing per arrivare alla Gen Z

Si parla molto della Generazione Z, quella dei nativi digitali, ma anche quella di coloro che stanno crescendo con i problemi globali davanti agli occhi, dopo aver vissuto una pandemia. È la generazione che, già dall’età adolescenziale, acquisisce familiarità con l’ansia e presta maggiore attenzione alla propria salute mentale.

Se parliamo di intrattenimento, giovane non è sempre sinonimo di divertimento e musica ad alto volume.

Spesso infatti sono proprio gli adolescenti che ricercano uno spazio dove trovare la calma, placare lo stress e contrastare attacchi di panico, purtroppo, sempre più frequenti.

La pandemia ha fatto emergere la necessità di uno stile di vita rallentato, secondo la tendenza slow living. In questo contesto le tecnologie entrano in scena diventando alleati preziosi per il benessere psichico.

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Trovare la calma su Youtube

Un sondaggio di Ipsos, condotto quest’anno, ha mostrato che l’83% degli intervistati tra la Gen Z, ha utilizzato Youtube per fruire di contenuti rilassanti.

Il social è infatti ricco di video definiti calmanti, come i live streaming di animali, filmati di paesaggi naturali, spesso con sottofondo di musica meditativa o video per accompagnare lo studio e agevolare il sonno. Ma non solo.

Il boom dei video ASMR

Si tratta dei così detti video sussurrati, in circolazione da qualche anno, ma esplosi nell’ultimo periodo tra i giovanissimi.

Il termine, coniato nel 2010 (Autonomous Sensory Meridian Response), si riferisce alla risposta involontaria del corpo ad uno stimolo come sussurro, sospiro e crepitio. La reazione causata nell’utente è una sensazione di rilassamento, quasi sedativa, nota con il nome di “massaggio cerebrale”.

“Sostanzialmente è una sensazione simile a quei piacevoli brividi che si provano quando qualcuno ti sfiora la schiena con la punta delle dita” spiega Heather Feather, popolare “ASMEtist” con circa 40.000 iscritti su Youtube.

I video ASMR di Youtube, che riproducono suoni ovattati e discorsi sussurrati, hanno registrato nel 2021 più di 65 miliardi di visualizzazioni nel mondo, un dato non trascurabile per i marketer. I video ASMR su Instagram vanno fortissimo e anche sugli altri social media.

Anche le grandi istituzioni hanno iniziato a strizzare l’occhio al trend, l’Albert and Victoria Museum di Londra, ad esempio, ha creato una playlist dal titolo “ASMR at the museum”nella quale vengono riprodotti suoni rilassanti con le opere della collezione, come il fruscio delle pagine sfogliate.

Inoltre, alcune persone utilizzano i video ASMR per dormire e sono molto gettonati anche gli ASMR di makeup.

Video Cottagecore

Il termine Cottagecore, dall’inglese cottage (le tipiche abitazioni di montagna e campagna) e core (nucleo, cuore, focus…), rappresenta uno stile nato su Internet a partire dal 2010 e definitivamente decollato nel 2020, raggiungendo in poco tempo circa 50 milioni di visualizzazioni.

Identifica una filosofia di vita definita semplice, lontana dallo stress cittadino.

È un richiamo alle origini e alla vita vissuta con calma, non a caso sono esplosi nel periodo del lockdown, che ha fatto riflettere sulla necessità di rallentare una vita che va sempre di corsa.

Lo stile Cottagecore ha interesse nella moda rustica, le candele, i fiori di campo e i colori della terra.

In Italia ha conquistato i giovani diventando virale su Tik Tok, Instagram e Pinterest, oltre che su Youtube. Molti di questi video mostrano immagini rilassanti quali una tazza di té fumante, un camino acceso, il fermo immagine di una stanza dalla calda atmosfera, un libro dalla copertina vintage, una torta home made, o ancora, paesaggi per lo più autunnali o primaverili, coniugate ad una musica distensiva.

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Oddly satisfyng

Si tratta di video con contenuti che ripropongono azioni ripetitive (ad esempio mescolare la vernice, tagliare il sapone, modellare uno slime, glassare una torta, scoppiare dei palloncini…), che creano un senso di soddisfazione nello spettatore.

video rilassanti ASMR

I video oddly satisfyng, nati da circa 10 anni, sono basati sull’aspetto visivo, a differenza di quelli ASMR, focalizzati sul senso dell’udito.

Secondo la psicologia, la soddisfazione è da ricercarsi nella perfezione del gesto che si ripete tanto da far scattare la voglia di continuare a guardare. Il corpo rilascia dopamina e serotonina, le sostanze chimiche presenti nel nostro cervello che ci fanno sentire felici, provocando una piacevole sensazione di formicolio sulla pelle, come se fossimo noi stessi a compiere l’azione (grazie ai neuroni specchio).

Video creator della quotidianità

Il 69% degli intervistati appartenenti alla Gen Z, afferma che ama particolarmente guardare video vlog, dove i creator riprongono la loro quotidianità, ricevendone una sensazione di sollievo. In molti casi i video sono di lunga durata, addirittura di ore, in cui il creator svolge faccende domestiche, cucina, studia, o semplicemente riprende l’intero svolgersi della giornata, spesso con della musica in sottofondo.

L’82% ha invece dichiarato di aver usato YouTube per guardare contenuti di youtuber che comunicano un senso di nostalgia, l’equivalente di un vecchio film quando ci si sente giù di morale.

Molto seguiti anche i video tutorial di make up che riproducono suoni rilassanti realizzati dallo youtuber, come il tamburellare dei pennelli o delle unghie su una superficie.

ASMR influencer più seguiti

La diffusione mediatica del fenomeno, in impennata con la quarantena, ha destato la curiosità delle aziende, che seguono con attenzione gli influencer del settore, iniziando a coinvolgerli nelle pubblicità.

Gli ASMRtist comunicano catturando l’attenzione della Gen Z e generando un ricordo durevole, elementi chiave del marketing.

Tra gli influencer del settore più seguiti al mondo troviamo:

ASMR TESOROil canale registra circa 2,5 milioni di abbonati, offre video rilassanti soprattutto finalizzati a conciliare il sonno

SAS-ASMRpiù di 9 milioni di followers, è un canale centrato sui suoni riprodotti masticando e tagliando il cibo

ASMR MARINA: 2,5 milioni di followers per l’influencer che crea video in cui gioca e modella lo slime, intervallati da tutorial di makeup

video rilassanti ASMR

In Italia tra i più seguiti troviamo:

CHIARA ASMRdichiarata “regina dei video rilassanti” da Vanity Fair con più di 1 milione di followers, inventa giochi di ruolo (roleplay), parla a bassa voce (soft spoken), sussurra frasi (whispering) e riproduce suoni realizzati con oggetti. Negli anni è diventata un’autorità dei video ASMR in Italia.

NINFEA ASMRseguita da 38.500 followers, propone “La settimana enigmistica”, video nei quali rilassa i fan compilando i cruciverba della nota rivista settimanale.

DESY MAGIC: il canale registra più di 156 mila followers, oltre a riprodurre i suoni che innescano formicolii e brividi (trigger), la youtuber ha realizzato una playlist per bambini in cui racconta fiabe

FAIRY ASMR: 155 mila followers, presente tra i suoi video anche dei mukbag (nei quali mangia riproducendo così il suono dei morsi e del masticare il cibo). Ideatrice del poadcast Audible “5 sensi relax ASMR”.

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Quali sono i brand che già utilizzato i video rilassanti in ASMR?

KFC: in un video Youtube, George Hamilton, attore nei panni del colonnello Sanders, sussurra dolci paroline, interrompendosi con dei morsi al pollo croccante. “C’è una community assolutamente affascinata ed entusiasta dell’esperienza sensoriale del suono” specifica il CMO di KFC, Kevin Hochman“l’ASMR genera una sensazione di comfort, esattamente come il nostro cibo”.

PRINGLES: dal 1996 gli annunci utilizzano spesso suoni quali battiti ritmici, scricchiolii e rumori dello sgranocchiare le patatine stesse, che aiutano ad evocare buoni sentimenti da legare al prodotto

IKEA: 25 minuti di video in cui si ascolta una rilassante voce che accompagna le immagini e i suoni, ad esempio della mano che sfiora il lenzuolo o picchietta sui mobili dell’azienda

LUSH: la ragazza del video utilizza i prodotti del brand battendo le dita sul packaging, grattando i contenitori, immergendo le bombe da bagno nell’acqua, lasciando così riprodurre il rumore dello sfrigolio del sapone che si scioglie

W MAGAZINE: la rivista statunitense ha lanciato una serie di interviste a personaggi dello spettacolo che rispondono sussurrando o con dei suoni, come il burro spalmato con il coltello sul toast, l’allacciare di una cintura di sicurezza, i tacchi delle scarpe…

LINCOLN: Il brand automobilistico, oltre a lanciare un video pubblicitario nel quale la voce dell’attore Matthew McConaughey racconta dell’incontro con un toro, armonizzato dal rumore del vento in sottofondo, ha aggiunto un’app in cui l’attore racconta una favola della buonanotte con voce sussurrata:

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piattaforme ecommerce da seguire guida aggiornata

Guida aggiornata alle migliori piattaforme eCommerce

Conoscere le diverse piattaforme eCommerce e le relative caratteristiche è oggi di cruciale importanza, poiché lo shopping online è una tendenza che continua ad avanzare e che non può assolutamente essere ignorata. Per questo motivo una scelta consapevole rispetto alle piattaforme eCommerce da utilizzare, unitamente ad un approccio omnicanale ben strutturato e ad una particolare attenzione rispetto all’user experience, sono elementi da tenere in forte considerazione.

Come è facile intuire la crescita dello shopping online è aumentata durante il lockdown, tuttavia è bene sottolineare come l’eCommerce B2c in Italia rappresentava il motore di crescita e di innovazione del settore retail, comunque già prima del lockdown.

La pandemia ha quindi avuto un ruolo solo di acceleratore di un processo di innovazione già in atto da tempo.

Secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano infatti, gli acquisti B2c in Italia sono arrivati al 39,4% nel 2021 con un tasso di crescita del 21%. Nel dettaglio, il 30,5 % è inerente alla vendita dei prodotti, mentre l’8,9% è relativo alla vendita di servizi, e in entrambi i casi si registra un notevole tasso di crescita rispetto al 2020.

Questi dati mostrano bene la necessita di avere un eCommerce per andare incontro alle tendenze relative ad un nuovo e diverso modo di acquistare. Per sfruttare al massimo però quelle che sono le potenzialità di un eCommerce, è necessario agire facendo scelte consapevoli ed ottimizzate rispetto al raggiungimento degli obiettivi finali, a partire dalla  progettazione dell’eCommerce, scegliendo tra le diverse piattaforme eCommerce la migliore rispetto al caso specifico.

Le piattaforme eCommerce oggi a disposizione sono infatti molteplici e molteplici sono i settori in cui è possibile realizzare un eCommerce. Ma come fare quindi a identificare tra le diverse piattaforme, quelle che potrebbero essere la migliore soluzione per il caso specifico? E cosa fare per ottimizzare al meglio il proprio eCommerce?

Iniziamo con l’identificare le piattaforme eCommerce più utilizzate tra cui è possibile scegliere, elencandone le caratteristiche e i casi di uso più esemplari da cui è possibile prendere ispirazione.

In questo modo, arriveremo facilmente ad avere una risposta alla domanda posta, poiché identificare la piattaforma più adatta ad un caso specifico ci risulterà estremamente semplice, avendo come metro di misura nella scelta i casi esemplari di uso di ciascuna di queste piattaforme, da cui prendere ispirazione per lo sviluppo di una strategia vincente che parte fin dalla progettazione dello shop online.

LEGGI ANCHE: Identikit degli italiani che vendono all’estero: i numeri di Shopify

Le principali piattaforme eCommerce

Tra le tante piattaforme eCommerce esistenti, ecco alcune tra quelle più utilizzate:

  • Shopify – secondo i dati elaborati da Statista e aggiornati a luglio 2022, questa piattaforma si posizione al quarto posto, detenendo il 10% di tutte le piattaforme e le tecnologie software di eCommerce in tutto il mondo;
  • WooCommerce – stando sempre ai dati di Statista risulta essere la piattaforma più utilizzata con una percentuale del 36,68% ed essendo uno strumento di eCommerce open source e self-hosted basato su WordPress rappresenta un’ottima soluzione per aziende di medie e grandi dimensioni, in particolare per quelle che utilizzano un sito esistente;
  • WIX – un costruttore di siti Web con potenti funzionalità di eCommerce,  ottimo per le persone che vogliono aggiungere uno shop online solo come parte di un sito;
  • Magento – con una versione open source gratuita, questa piattaforma ha il vantaggio aggiuntivo di essere una soluzione economica ideale per un’azienda con un team tecnico o sviluppatori. 

Shopify si caratterizza per:

  • un’ottimizzazione per gli acquisti fatti da mobile;
  • un’ampia personalizzazione dello shop e impostazioni intuitive;
  • pieno accesso per la modifica HTML e CSS;
  • possibilità di uso del proprio dominio o acquisto tramite piattaforme.

WooCommerce, nonostante sia solo un plugin di WordPress è l’eCommerce più diffuso grazie a:

  • efficienza;
  • affidabilità;
  • aggiornamento costante e velocità;
  • sicurezza;
  • flessibilità;
  • semplicità d’uso;
  • molteplici forme di pagamento;
  • facilità di navigazione.

WIX ha diversi elementi che lo rendono una scelta adatta per specifiche esigenze, tra queste troviamo:

  • l’economicità delle soluzioni;
  • la facilità d’uso;
  • la possibilità di vendere prodotti sia fisici che digitali;
  • la possibilità di non pagare le commissioni;
  • l’opzione gratuita di accesso clienti che consente agli utenti di visionare ordini recenti o prenotazioni.

In ultimo, tra le caratteristiche principali di Magento troviamo:

  • flessibilità;
  • design affascinante;
  • migliore UX;
  • robustezza;
  • sicurezza.

A queste si aggiungono poi le caratteristiche usufruibili dagli utenti che possono essere racchiuse in:

  • Personalizzazione, elemento che sta continuando a ricoprire un’importanza sempre maggiore da parte degli utenti e a cui è quindi importante riservare la giusta attenzione. La personalizzazione è consentita attraverso la raccolta di dati ottenuti tramite il monitoraggio del comportamento degli acquirenti, le loro preferenze e la cronologia di navigazione;
  • Ricerca Avanzata, che si traduce nella possibilità per gli utenti di effettuare una ricerca avanzata rispetto al prodotto ricercato, ma in modo facilitato;
  • Pagamento Semplificato, elemento essenziale per aumentare il tasso di conversione.

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I migliori esempi di eCommerce da seguire per ogni piattaforma

Tra i diversi eCommerce di brand italiani o stranieri ce ne sono molti da cui è possibile prendere ispirazione. Casi esemplari da cui trarre esempio nello sviluppo del proprio eCommerce, grazie alle scelte fatte in merito a molteplici aspetti, che risultano essere oggi vincenti.

Tra questi troviamo alcuni presenti su Shopify che si distinguono per il loro approccio sostenibile o per l’impegno dedicato a temi sociali. Ecco alcuni esempi.

Tentree

Per questo brand l’etica è il valore primario, infatti si contraddistingue per il suo obiettivo di piantare oltre un miliardo di alberi entro il 2030. Per farlo, Tentree si impegna a piantare 10 alberi per ogni articolo venduto dal proprio eCommerce.

tentree - piattaforme eCommerce

Cheekbone Beauty

Un brand che si contraddistingue per i suoi prodotti di bellezza vegani e cruelty free, oltre che per il suo impegno nella riduzione dei rifiuti confezionando i suoi rossetti in carta biodegradabile e al sostegno economico rispetto a diverse cause sociali attraverso la donazione di parte dei profitti;

cheekbonebeauty - piattaforme eCommerce

Meow Meow Tweet

Meow Meow Tweet è un brand che offre una linea vegana biologica di prodotti per la pelle realizzati solo con ingredienti naturali.

Il brand si distingue per il suo impegno nella riduzione dell’inquinamento attraverso la riduzione degli imballaggi e il suo packaging sostenibile. L’azienda offre infatti ai propri clienti la possibilità di restituire i contenitori vuoti affinché siano riutilizzati. 

meowmeowtweet - piattaforme eCommerce

Bebemoss

L’azienda turca che vende giocattoli per bambini, si distingue per il suo approccio sostenibile visibile nei prodotti venduti e nell’impegno sociale profuso nei confronti delle madri casalinghe (molte delle quali sono profughe siriane) alle quali l’azienda offre un lavoro equamente retribuito. 

bebemoss

Kirrin Finch 

L’azienda si impegna a collaborare con i produttori etici a cui affida la produzione di ogni capo e realizza abiti che andando oltre al genere sessuale pur ispirandosi ai capi di abbigliamento maschile sono progettati per essere indossati da corpi femminili e non binari. 

kirrinfinch - piattaforme eCommerce

Rothy’s

L’azienda si impegna a contrastare l’inquinamento e lo fa producendo i suoi prodotti attraverso il riutilizzo della plastica. Più di 60 milioni di bottiglie d’acqua di plastica infatti, hanno trovato nuova vita trasformate in borse o scarpe. Anche le sue scatole da scarpe, che sono biodegradabili e realizzate con materiale riciclato, vengono spedite senza imballaggio aggiuntivo grazie alla robustezza che le contraddistingue.

rothys - piattaforme eCommerce

Gli eCommerce sviluppati sulla piattaforma WIX sembrano invece essere accomunati principalmente da un elemento che contraddistingue questa piattaforma: il design.

Gli eCommerce sviluppati con WIX infatti si contraddistinguono spesso per la grande importanza riservata alle immagini e al design. Ecco alcuni esempi.

Indian Summer

Indian Summer è un brand che vende costumi da bagno. Navigando nelle pagine del sito è possibile vedere la grande rilevanza data alle immagini dei prodotti, unitamente a questo aspetto però nel sito è evidenziata la mission del brand che vede nel loro impegno verso soluzioni sostenibili ​​il loro valore aggiunto. Il brand persegue questo scopo attraverso l’uso di confezioni ecologiche e biodegradabili dei loro prodotti.

indiansummerthelabel - piattaforme eCommerce

Coal and Canary

Un altro eCommerce sviluppato con WIX è Coal and Canary un brand di profumatori per ambiente che si contraddistingue per un ampio uso di immagini luminose dai colori sgargianti.

La mission principale di questo brand è quella di costruire una forte community di clienti fidelizzati, infatti sul sito si ha la possibilità di iscriversi al loro programma fedeltà e alla lista e-mail VIP e si può affermare che la loro strategia sia vincente rispetto al loro obiettivo, in quanto si stima che il 50% delle vendite dell’eCommerce provenga da clienti abituali.

Altre caratteristiche di questo eCommerce sono:

  • la chat online per l’assistenza dei clienti
  • la sezione dedicata alle testate che hanno parlato del brand
  • la sezione dedicata alle recensioni dei clienti

coalandcanary

Woocommerce invece, per cui si contano almeno 5 milioni di negozi online che hanno scelto questa piattaforma, poiché questo è il numero di installazioni attive del plug-in WooCommerce gratuito, è sicuramente la piattaforma di eCommerce più popolare e ad usare questa piattaforma troviamo alcuni siti particolari da cui è bene prendere spunto. Ecco quali.

Garantia

Garantia è un brand che vende accessori per il giardinaggio che pone particolare attenzione alla sostenibilità e lo fa scegliendo di utilizzare plastica riciclabile. L’ispirazione da trarre da questo brand però, non si limita all’approccio ecologico che viene fatto, ma anche al modo di presentarsi agli utenti.

Il brand infatti, grazie ad un menu di navigazione posto in alto mostra subito e chiaramente agli utenti quali sono le categorie di prodotti acquistabili che è possibile trovare sul sito e questa trasparenza si ritrova come caratteristica primaria lungo tutta la navigazione del sito.

Infatti in maniera altrettanto trasparente, sono visibili i prezzi dei prodotti in vendita ben chiari sopra le immagini di ciascun prodotto e visibili ancor prima di cliccare sul singolo pezzo. Anche qui troviamo in risalto le recensioni dei clienti visionabili attraverso un link a Trustpilot ben visibile perché posizionato in alto sotto al meny.

garantiauk - piattaforme eCommerce

Certified Comic Shop

Lo shop che si caratterizza per un un layout intuitivo ed un aspetto professionale, trova la sua mission nell’aiutare gli appassionati di fumetti a trovare prodotti di alta qualità.

Grazie ad un’estetica gradevole e una navigazione semplice e ottimizzata, gli utenti che atterrano sul sito vengono facilmente condotti  lungo il percorso designato.

A caratterizzare questo eCommerce è infine la ricerca avanzata che offre all’utente la possibilità di trovare facilmente il materiale desiderato, rendendo l’user experience ulteriormente ottimizzata.

certifiedcomic - piattaforme eCommerce

 April Soderstrom 

Questo marchio di gioielli offre un elemento molto importante da cui prendere ispirazione: la social proof, ovvero quel concetto psicologico che nel marketing, viene applicato per dimostrare la popolarità o l’usabilità di un brand tra i consumatori, influenzando così le decisioni di acquisto.

Per farlo inseriscono delle immagini con volti noti come Giselle Bundchen, Tom Brady e Bryce Harper legati al marchio. Scorrendo la pagina infatti l’utente che atterra nel sito avrà modo di vedere una sequenza di foto provenienti da instagram e in aggiunta a questo troverà una sezione dedicata alle pubblicazioni del brand tra le testate più note come Elle, People, InStyle e altro.

aprilsoderstrom - piattaforme eCommerce

April Soderstrom - piattaforme eCommerce

Dopo alcuni esempi di eCommerce sviluppati sulla piattaforma Woocommerce, arriviamo a vederne infine altri, sviluppati sulla piattaforma Magento, anche questa una delle piattaforme eCommerce più utilizzate.

Ecco alcuni esempi da cui trarre ispirazione.

Cox & Cox

Cox & Cox è un brand che vende elementi di arredo. Atterrando sull’eCommerce di Cox & Cox si ha da subito evidenza delle priorità del brand, visibili attraverso le scelte compiute nella progettazione dello stesso eCommerce.

In questo caso, sul sito fin dalla parte alta dell’homepage è infatti possibile visualizzare da subito un box che invita gli utenti a iscriversi alla  mailing list dell’azienda e come spinta all’iscrizione viene offerto in cambio anche uno sconto del 20% sul primo ordine. Elemento che sottolinea l’importanza per il brand di costruire una mailing list.

coxandcox

Boodles

Boodles è un marchio inglese che vende prodotti di gioielleria. A caratterizzare questo brand è la narrazione che questo fa rispetto al lavoro dei propri artigiani.

All’interno dell’eCommerce è infatti possibile trovare una sezione dedicata all’artigianato dove si può vedere attraverso un video il processo che porta alla realizzazione dei gioielli, a partire dal disegno degli stessi. Un modo questo, per coinvolgere sempre di più l’utente nel mondo del brand, facendo conoscere ed apprezzare ogni aspetto che porta al prodotto finale offerto.

Un altro aspetto da cui prendere ispirazione è la possibilità di entrare in contatto con il brand che il sito offre, attraverso l’avvio di una chat dal vivo.

boodles - piattaforme eCommerce

Nike

Ad essere stato sviluppato su piattaforma Magento è anche l’eCommerce di Nike, lo storico brand di indumenti sportivi che caratterizza il suo eCommerce per la grande facilità di muoversi al suo interno da parte dell’utente.

Un elemento questo da cui prendere spunto, proprio come quello del targeting geografico, utilizzato nell’eCommerce per poter indirizzare i visitatori verso il negozio più vicino alla loro posizione.

Altri elementi degni di nota da cui trarre spunto sono:

  • le categorie (uomo, donna, bambino, outlet e collezioni) subito ben in vista nel menu in alto per rendere facile e intuitiva l’esperienza dell’utente sul sito;
  • l’invito a scaricare l’app del brand, visibile scorrendo la pagina;
  • il pop-up che appare dopo pochi secondi per iscriversi alla newsletter.

nike

Warby Parker

Warby Parker è un  fornitore specializzato di occhiali che caratterizza il suo eCommerce per facilità d’uso e accessibilità e a quest’ultima caratteristica riservano un’attenzione particolare, dedicandovi anche una pagina dell’eCommerce.

Tra gli altri elementi per cui si contraddistingue e da cui è possibile prendere spunto troviamo poi due peculiarità del brand:

  • il grande coinvolgimento degli utenti, coltivato anche attraverso quiz cui l’utente sceglie la montatura adatta tra quelle a disposizione;
  • la prova gratuita offerta al cliente che può ordinare e provare fino a cinque montature senza acquistarle finché non è sicuro che il prodotto sia quello in linea con le proprie esigenze.

warbyparker

S’Well Bottle

S’Well Bottle è un marchio che vende bottiglie e contenitori. A caratterizzare l’eCommerce del brand troviamo l’intuitività del sito che accompagna l’utente fin da subito, permettendogli di navigare facilmente attraverso diverse sezioni, mostrate nel menu in alto.

Tramite il menu infatti, l’utente è subito indirizzato verso il prodotto più in linea con la sua ricerca trovando una divisione che va dal bere al mangiare al living. Altro aspetto importante da cui prendere spunto sono le immagini dei loro prodotti a cui viene dato particolare risalto e che risulta subito utile per esplicare chiaramente attraverso le immagini le diverse funzionalità ed usi dei prodotti.

swell - piattaforme eCommerce

Helly Hansen

Un altro brand che ha scelto Magento tra le diverse opzioni di piattaforme eCommerce è Helly Hansen, un brand che vende capi di abbigliamento per sportivi.

A caratterizzare questo eCommerce troviamo l’attenzione alla categorizzazione delle diverse sezioni del sito, divise prima di tutto per le categorie uomo, donna, bambino e accessori e successivamente in sottocategorie divise per tipologia di capo o accessorio. Una divisione ed un ordine che rende il percorso dell’utente il più facile e fluido possibile migliorando la user experience dei loro clienti che sono sia il grande pubblico che gli atleti professionisti.

hellyhansen - piattaforme eCommerce

Sigma

Il brand di cosmetici Sigma si caratterizza utilizzando social proof e influencer marketing. Proprio agli influencer dedica infatti una pagina dell’eCommerce attraverso cui mostrando i look realizzati da loro invita gli utenti ad “acquistare il look”.

Allo stesso tempo, invita gli utenti a condividere i loro contenuti utilizzando gli hashtag ufficiali #sigmabeauty e #sigmabrush per comparire tra i contenuti legati al brand.

sigmabeauty

The New Craftsmen

Il brand che vende elementi di arredo, si contraddistingue per porre in primo piano sull’eCommerce non solo i prodotti in vendita, ma anche i produttori degli stessi, che attraverso una pagina dedicata e facilmente raggiungibile dal menù principale del sito, vengono presentati al pubblico tramite:

  • la loro storia;
  • le loro immagini;
  • il processo di produzione usato per i prodotti;
  • una sezione dedicata allo storytelling attraverso domande e risposte;
  • le foto dei prodotti realizzati dai loro con i relativi prezzi e la possibilità di procedere all’acquisto.

Un altro elemento a cui prestare attenzione è inoltre il pop-up che appare dopo pochi secondi di navigazione sul sito attraverso cui l’utente viene invitato a iscriversi alla newsletter con un testo che riporta “Iscriviti alla nostra newsletter per essere il primo a scoprire i nostri ultimi lanci di prodotti, ascoltare le storie dei produttori e ricevere inviti alle anteprime nel nostro showroom Mayfair.”

Attraverso questo elemento è possibile comprendere come la raccolta dei contatti e la condivisione anche tramite e-mail di contenuti legati non solo ai prodotti, ma alla storia ad essi collegata attraverso i “creatori” degli stessi, rappresenti un punto fondamentale della comunicazione che il brand intende intraprendere con i suoi clienti o prospect.

thenewcraftsmen piattaforme eCommerce

Piattaforme eCommerce: conclusioni

Come abbiamo potuto vedere fino a qui, sono diverse le modalità attraverso le quali un brand può caratterizzarsi e le scelte che è possibile compiere nella propria strategia riscontrabili all’interno di un eCommerce.

Possiamo però affermare che ci sono alcuni elementi da cui è comunque sempre preferibile prendere spunto per la creazione del proprio eCommerce, a prescindere dalle piattaforme eCommerce attraverso cui si sceglie di realizzare il proprio shop online, e queste possono essere sintetizzate in:

  • immagini di alta qualità;
  • un buon design;
  • un’ottima user experience;
  • testi ben realizzati e ottimizzati in ottica SEO per le pagine del sito e dei prodotti;
  • una buona strategia di storytelling in grado di raccontare l’azienda e i suoi valori;
  • una strategia che includa social proof, influencer marketing e recensioni dei clienti come leve all’acquisto;
  • includere strategie di fidelizzazione del cliente al brand;
  • comunicare bene e distinguersi per le scelte etiche e sostenibili fatte dall’azienda;
  • usare la pagina “chi siamo” per facilitare la narrazione del brand;
  • includere una buona politica del reso che soddisfi i clienti e faciliti il processo di reso;
  • offrire una navigazione chiara e fluida agli utenti;
  • mostrare sempre i prodotti correlati per aumentare le probabilità di conversione;
  • offrire molteplici modalità di pagamento in fase di check out;
  • utilizzare pop-up o spazi sulle pagine dell’eCommerce dedicati alla raccolta delle e-mail degli utenti per creare una buona lista per l’e-mail marketing.

In ultimo, unitamente a tutti questi aspetti, ma non meno importante si inserisce la personalizzazione, un elemento che rappresenta forse quello più importante da tenere in considerazione per andare incontro alle esigenze manifestate dagli utenti e ad un  miglioramento del tasso di conversione delle vendite.

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e-skin pelle virtuale

Come funziona la pelle artificiale che ci farà toccare con mano il Metaverso

E se il Metaverso si potesse toccare con mano? Una vera rivoluzione targata Samsung. E-Skin: questo il nome della ‘pelle’ progettata dal Professor Unryong Jeong del Dipartimento di Scienza e Ingegneria dei Materiali presso la Pohang University of Science and Technology della Corea del Sud.

Il gigante della tecnologia ha dato il suo notevole contributo al progetto Future Technology Promotion.

Vediamo nel dettaglio cos’è e-skin la pelle per percepire il Metaverso.

e-skin pelle per percepire il Metaverso

E-Skin la pelle per “percepire” il Metaverso

E-skin è una tecnologia che cerca di riprodurre la capacità della pelle umana di reagire all’ambiente simulando tutte le sensazioni tattili. Questa capacità sinestetica, spiega il professor Jung, permetterà alle persone – mediante i propri avatar – di toccare gli oggetti, avvertire gli sbalzi di temperatura e pressione.

In questo modo, infatti, le persone potranno provare su di sé le sensazioni tattili e condividerle con gli altri.

L’obiettivo dell’azienda è di contaminare la realtà virtuale attraverso esperienze sensibili. Il preludio alla connessione tra uomo e macchina che non tarderà ad arrivare.

Il professor Unryong Jeong, che ha guidato la ricerca ha dichiarato in merito: “Uno degli ostacoli alla completa immersione negli ambienti di realtà virtuale è la mancanza di feedback tattili complessi. Nonostante lo scetticismo che circondava il nostro progetto, con il supporto di Samsung siamo riusciti a sviluppare un prototipo di pelle che può replicare quella umana”. 

LEGGI ANCHE: Bytedance sfida Meta e lancia un visore VR per il Metaverso 

La formulazione di E-skin

Come spiegano Jianliang Xiao e Wei Zhang, i leader del team statunitense, dalle pagine della rivista Science Advances, il segreto della nuova e-skin è nel materiale: un polimero (poliimmina) e nanoparticelle d’argento che conferiscono elasticità, stabilità chimica e conducibilità elettrica.

Non solo, la formulazione del materiale permette alla e-skin di ripararsi da sola grazie all’aggiunta di un mix di tre composti chimici a base di etanolo, facilmente reperibili in commercio. Sempre l’etanolo è la chiave della vera innovazione tecnologica: la completa riciclabilità del prodotto.

Basta immerge la pelle artificiale in una soluzione di etanolo perché il polimero si degradi e le particelle d’argento precipitino sul fondo. Tutto recuperabile e pronto per assemblare una nuova e-skin.

e-skin technology

Il ‘reale’ obiettivo di E-skin

Il team di progetto ha un obiettivo ben più ampio. Ampliare il Metaverso è solo uno dei traguardi.

La e-skin troverà il suo utilizzo primario in ambito medico con la volontà di ambiziosa di restituire ai pazienti ustionati la possibilità di provare le sensazioni tattili e di temperatura.

Progetto, questo, di portata straordinaria che traccerebbe nella storia dell’umanità un solco indelebile e che, a effetto domino, produrrebbe riverberi positivi su sperimentazioni ulteriori.

Gli studi sull’e-skin, a dire il vero, sono in corso da diversi anni.

Il California Institute of Technology sta sviluppando una pelle elettronica in grado di misurare i segni vitali, mentre un gruppo di ricercatori della Graduate School of Engineering dell’Università di Tokyo ha realizzato una pelle in materiale flessibile che rileva il battito cardiaco e gli impulsi elettrici dal movimento dei muscoli.

La soluzione di Samsung vuole però andare oltre, simulando a tutti gli effetti il comportamento della pelle umana.

LEGGI ANCHE: Il Metaverse Standards Forum scrive le regole mondiali del Metaverso

weekly recap notizie ninja

Nutella, podcast e Spotify: le notizie Ninja della settimana

Il mondo sembra diventare sempre più piccolo: guardiamo serie TV coreane e ascoltiamo musica di artisti di ogni parte del globo.

Allo stesso modo, per i nostri business diventa importantissimo raggiungere clienti in ogni parte del pianeta. Pensa che solo su Shopify, ben il 39% dei merchant italiani vende all’estero (abbiamo approfondito un po’ di numeri in questa intervista al Country Manager).

La digitalizzazione fortemente spinta dagli avvenimenti degli ultimi anni non si ferma qui: sono le stesse grandi piattaforme (come sta facendo TikTok con le PMI), che forniscono tutorial e strumenti per aiutare le imprese a raggiungere pubblico e clienti; il 51% delle persone che ha visualizzato contenuti di PMI su TikTok li ha condivisi con parenti o amici e il 36% ha fatto un acquisto.

E anche i nuovi canali, come i podcast, diventano veicolo privilegiato dei brand che vogliono avvicinarsi sempre più alle persone, costruendo delle relazioni.

Un mondo più “vicino e piccolo”, con tantissime nuove strade da percorrere.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Shopify: i numeri dei merchant italiani

Nel 2021, più di 11 milioni di consumatori nel mondo hanno acquistato da un negozio italiano su Shopify, per un totale di oltre il 28% del traffico verso gli store Shopify tricolore proveniente, in media, da 5 mercati internazionali, con Stati Uniti in pole position, seguiti da Germania e Francia.

shopify statistiche - notizie ninja

Altri dati e opportunità per i merchant di espandersi in nuovi mercati e far crescere gli affari a livello internazionale, nella chiacchierata con Paolo Picazio, Country Manager Italia di Shopify.

Le notizie Ninja: il programma di TikTok per le PMI

Gli utenti italiani di TikTok sono molto interessati ai contenuti delle piccole e medie imprese e sulla piattaforma ne scoprono sempre di nuovi e trasversali.

notizie - tiktok-pmi

Il 51% di chi si è imbattuto in contenuti di PMI li ha condivisi con parenti o amici e il 36% ha fatto un acquisto.

“Seguimi” è il progetto educativo multicanale pensato per supportare le PMI a promuovere il proprio business su TikTok

Spotify prende Casa a Milano

L’11 ottobre abbiamo partecipato all’inaugurazione dei suoi uffici nel financial district cittadino in via Joe Colombo 4, che offrono una nuova Casa a più di 100 dipendenti di oltre 10 diverse nazionalità.

 

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Hanno preso parte anche all’evento anche la cantautrice e creator Francesca Michielin e Sans Soucis.

Gli italiani amano i podcast

Gli ascoltatori di podcast raggiungono nel 2022 quota 36% (circa 11,1 milioni di utenti tra i 16-60enni, cioè ben 1,8 milioni in più rispetto ad un anno fa), con una crescita significativa rispetto al 31% registrato nel 2021.

podcast dati

Puoi leggere qui i trend e il reportage della settima edizione del Festival del Podcasting che ha coinvolto complessivamente quasi 900 partecipanti tra podcaster alle prime armi, professionisti del mondo digital audio, editori e rappresentanti delle piattaforme.

Le altre notizie da leggere su Ninja

La Creator Week 2022 di Meta

Si terrà nella prima metà di novembre di quest’anno.

L’evento è stato pensato per aiutare i creatori a capire meglio come utilizzare gli strumenti di Facebook e Instagram per costruire una presenza online e monetizzare il proprio lavoro.

INFLUENCE DAY: sconto per i Ninja

Un evento per approfondire il mondo dell’influencer marketing attraverso gli occhi e le voci dei protagonisti del settore. Puoi partecipare con uno sconto dedicato alla nostra community.

La Limited Edition di Nutella

Nutella compie 59 anni e presenta 59 nuovi vasetti in edizione limitata.

Il brand, famoso in tutto il mondo per la sua inconfondibile crema al cacao e nocciole, da sempre ispira le persone a vivere il lato bello della vita. È proprio da questo insight che nasce la Limited Edition “Nutella Con Te”.

nutella

Una collezione speciale che racconta piccoli e grandi fatti accaduti nel mondo dal 1964 – anno di nascita del marchio – ad oggi. Cambiamenti storici che hanno arricchito le nostre vite, aneddoti per rievocare emozioni e forti ricordi.

Nuovo logo e identità per Coppertone

Coppertone è stato il primo marchio di prodotti solari lanciato nel mercato statunitense.

Qualche giorno fa, il gigante della crema solare ha introdotto un nuovo logo, insieme ad una brand identity e un packaging aggiornati, che portano la firma di Pearlfisher.

notizie ninja rebranding coppertone

Appuntamenti

Formazione, capitale umano, trasformazione digitale e innovazione: saranno le parole chiave indispensabili per le aziende nel 2023.

Ne parleremo mercoledì 19 ottobre alle ore 13:00 durante il primo appuntamento del nuovo ciclo di tavole rotonde dedicate al mondo Corporate, pensato per aiutare Head of People & Culture e Responsabili Formazione a rendere le aziende a prova di futuro.

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decathlon

Decathlon cambia nome in Nolhtaced in Belgio: ecco perché

Questo mese Decathlon ha colto tutti di sorpresa cambiando temporaneamente la sua insegna. È successo in Belgio, dove il nome “Nohltaced” (“Decathlon” al contrario) è apparso sul sito web, sui social media e sopra gli ingressi di tre store del paese: Namur, Gent ed Everre.

Il Belgio è un terreno fertile per la sperimentazione, il rivenditore di articoli sportivi con questa operazione ha voluto effettuare alcuni test nei punti vendita più vicini al mercato francese, con l’obiettivo di valutare nuovi modi per evolvere il suo modello di business.

Alla base di questa interessante iniziativa c’è l’obiettivo di promuovere il concetto di “reverse shopping”, consentendo ai clienti di rivendere a Decathlon articoli sportivi vecchi o non utilizzati in modo che possano essere riparati e rivenduti in garanzia.

Decathlon

“L’obiettivo è riutilizzare quante più apparecchiature possibili per ridurre l’impatto sul nostro ambiente ed evitare sprechi. La gamma di prodotti di seconda mano di Decathlon consentirà inoltre ai consumatori meno fortunati di acquistare attrezzature sportive di qualità a un prezzo inferiore”, si legge in un comunicato di Decathlon Belgio.

Se i prodotti non possono essere riparati o riutilizzati, verranno indirizzati a un centro di riciclo.

Il modello di consumo classico sta cambiando

Decathlon sta raccogliendo articoli sportivi, anche quelli non acquistati nelle catene, in cambio di buoni con validità di due anni. Il retailer ha affermato di aver già raccolto 26.000 articoli in Belgio quest’anno durante la fase di test in cambio di un valore totale dei buoni di € 593.220.

Influenzato dall’elevata inflazione che ha reso la vita più cara negli ultimi mesi, Nolhtaced ha osservato il crescente interesse per gli oggetti di seconda mano. Degli oltre 40.000 articoli sportivi (26.000 riacquistati, 15.000 provenienti da resi, modelli di prova o di esposizione) che la catena propone di seconda mano nei suoi negozi dall’inizio di quest’anno, circa l’80% sono stati venduti.

Decathlon

I primi tre prodotti di seconda mano più popolari sono le biciclette per bambini, le mountain bike e le attrezzature per il fitness, ma Nolhtaced ha notato anche un crescente interesse per abbigliamento e scarpe.

L’offerta dell’usato non solo garantisce la massima durata dell’attrezzatura sportiva, ma offre anche ai consumatori che hanno meno potere d’acquisto di acquistare attrezzature sportive di alta qualità a un prezzo inferiore.

“I consumatori stanno anche iniziando a guardare le cose in modo diverso rispetto a prima. Riguarda meno il possesso e più l’utilizzo. Questo cambiamento è pienamente in linea con la nostra strategia circolare, che mira a incoraggiare il più possibile il riutilizzo dei prodotti e a rimanere responsabili durante il loro intero ciclo di vita. Ciò significa anche progettare prodotti in modo tale che possano durare”, ha dichiarato Joeri Moons, Country Sustainability Leader di Nolhtaced Belgio.

LEGGI ANCHE: World’s Best Workplace: ecco le 25 migliori aziende per cui lavorare nel 2022

Gli Executive collocano il benessere dei dipendenti tra le loro massime priorità.

World’s Best Workplace: ecco le 25 migliori aziende per cui lavorare nel 2022

Benessere, flessibilità ed equità: sono questi i fattori chiave che contraddistinguono le 25 migliori aziende al mondo per le quali lavorare.

Great Place to Work, azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding, ha stilato la classifica World’s Best Workplaces 2022, in cui emergono le 25 multinazionali a livello globale per cui i dipendenti sono più felici di lavorare.

LEGGI ANCHE: Cos’è il Quiet Quitting, la nuova fase delle Grandi Dimissioni

Queste aziende sono state scelte da 4,5 milioni di collaboratori in rappresentanza di 14,8 milioni di persone impiegate in oltre 8.500 imprese attive in 146 paesi del mondo.

Per poter entrare in questo speciale ranking le aziende devono essere state inserite in almeno 5 classifiche Best Workplaces nazionali in Asia, Europa, America Latina, Africa, Nord America o Australia durante il 2021 oppure all’inizio del 2022.

Inoltre, l’altra condizione da rispettare per poter essere valutati in qualità di World’s Best Workplaces è legata alla necessità di avere almeno 5mila collaboratori in tutto il mondo e, di questi, almeno il 40% devono lavorare al di fuori del Paese in cui si trova l’headquarter aziendale.

La ricerca completa è consultabile a questo link.

World’s Best Workplace: le migliori aziende del 2022

Il ranking ha visto le migliori organizzazioni globali ottenere, in media, un dato superiore di 6 punti percentuali (86%) rispetto agli altri ambienti di lavoro riconosciuti come eccellenti dalle indagini di Great Place to Work (80%); un risultato ancora più importante se confrontato con quello fatto registrare dalla media della forza lavoro globale (55%, +31%).

best places to work 2022


Il podio del ranking vede al primo posto DHL,azienda specializzata nel settore dei trasporti e della logistica, davanti a Hilton (ospitalità) e Cisco.

Facendo invece un focus sull’Italia, il nostro Paese chiude la top ten mondiale delle nazioni più rappresentate in classifica ed è il 3° paese europeo, dopo Regno Unito (15) e Francia (11), per numero di filiali premiate (10).

I risultati della classifica dei World’s Best Workplaces 2022 sono sempre più incoraggianti e ci fanno ben sperare per il futuro poiché le imprese stanno investendo sempre di più sul benessere dei propri collaboratori.

In questo scenario, poter supportare le aziende nell’analisi della propria people experience è per noi fondamentale e ci garantisce uno sguardo privilegiato sul mondo del lavoro poiché siamo in prima linea nell’aiutare il management e la proprietà nel comprendere le esigenze delle proprie persone per iniziare il processo di trasformazione culturale che sta influenzando il panorama globale”, afferma Beniamino Bedusa, Presidente e Partner di Great Place to Work Italia.

beniamino bedusa best places to work 2022

Dai nostri studi e analisi emerge infatti che la differenza tra un’azienda eccellente, dove i collaboratori stanno bene e si sentono valorizzati, sta tanto nei cosiddetti aspetti “hard” (quali ad esempio profit sharing, opportunità di sviluppo, formazione e crescita, strumenti e risorse…) quanto in quelli “soft”, come l’apprezzamento per un lavoro ben svolto, la possibilità di essere se stessi in azienda, la ricerca di suggerimenti e idee, il coinvolgimento nelle decisioni e l’incoraggiamento a trovare un equilibrio fra lavoro e vita privata.

Da ultimo, vedere che l’Italia è il terzo Paese europeo più rappresentato per numero di filiali italiane premiate nella classifica World’s Best Workplaces 2022 ci riempie di orgoglio, a dimostrazione del fatto che le nostre imprese stanno investendo sempre di più sul benessere dei propri collaboratori e che sono assolutamente competitive rispetto alle migliori aziende a livello globale” sostiene Bedusa.

LEGGI ANCHE: Come far innamorare di nuovo le persone delle aziende

World’s Best Workplace: la fiducia come indicatore principale

Il principale indicatore preso in considerazione nell’analisi del ranking delle migliori aziende attive è il Trust Index, l’indice di “fiducia” che raggruppa tematiche quali credibilità, rispetto, equità, spirito di squadra e orgoglio.

Qui i World’s Best Workplaces 2022 hanno mostrato in media, nel confronto con le aziende premiate nelle varie classifiche nazionali dei Great Workplaces, risultati migliori in termini di credibilità e rispetto (+6%), equità, spirito di squadra e orgoglio (+5%).

Ma quali sono gli altri indicatori che caratterizzano i World’s Best Workplaces?

Un primo aspetto riguarda il benessere dei collaboratori garantito attraverso il riconoscimento di benefit unici e speciali, rispetto al quale c’è una differenza di ben 12 punti percentuali nel confronto con gli altri eccellenti luoghi di lavoro.

C’è poi la flessibilità, la quale, durante la pandemia, è diventata fondamentale per i collaboratori.

A questo proposito il numero medio di dipendenti delle aziende in classifica che hanno registrato un rapido cambiamento da parte dell’organizzazione di appartenenza è stato superiore di ben 7 punti rispetto ad altri ottimi luoghi di lavoro. Infine, ecco l’equità che si collega alla retribuzione del proprio lavoro (75%, +9%) e alle promozioni professionali (+7%).

podcasting

Reportage e nuovi trend dal Festival del Podcasting 2022

  • +1,8 milioni di persone ascoltano podcast in controtendenza con la news avoidance del mondo mediale
  • I content creator indipendenti dell’audio sono i nuovi microinfluencer del digitale
  • Il futuro del podcasting è tra rinascita dell’oralità, cryptovalute e digital marketing

Il Festival del Podcasting 2022

Il Festival del Podcasting 2022, in 6 giorni, con oltre 35 ore di streaming no stop e più di 300 partecipanti nella giornata dal vivo il Festival del Podcasting 2022 ha celebrato ancora una volta per la sua settima edizione lo strumento di content creation che negli ultimi anni ha dimostrato più vigore e capacità di sviluppo.

LEGGI ANCHE: Parte il Festival del Podcasting 2022

Il più grande evento per chi ama i podcast in italia è nato con lo scopo di far incontrare centinaia di persone che hanno in comune l’amore per il podcasting per conoscersi, scambiare idee e creare collaborazioni, e la settima edizione del Festival del Podcasting, che si è svolta dal 3 all’8 Ottobre, online e in presenza a Roma e a Milano, ha coinvolto complessivamente quasi 900 partecipanti tra podcaster alle prime armi, professionisti del mondo digital audio, editori e rappresentanti delle piattaforme.

115 speaker hanno animato 16 tavole rotonde, 10 workshop, 22 interventi di approfondimento “FocusOn”, 4 talk ispirazionali, 3 podcast live, 2 presentazioni di libri e 13 interventi “Storie di podcaster”.

Avendo seguito le precedenti edizioni, vale la pena scoprire quali novità e quali tendenze sono diventate rilevanti in quest’ultimo anno.

LEGGI ANCHE: Il panorama italiano del Podcasting: aumentano creator, branded content e monetizzazione

I numeri e i trend

Tra i numerosi interventi, il Festival è stata la cornice per presentare da parte di Nora Schmitz gli ultimi dati della Ipsos Digital Audio Survey – Il podcast nel 2022: la qualità come strada per crescere.

E abbiamo scoperto che gli ascoltatori di podcast hanno raggiunto nel 2022 circa 11,1 milioni di utenti tra i 16 e i 60 anni, con un aumento di ben 1,8 milioni rispetto all’anno precedente.

festival del podcasting

Una crescita molto significativa che testimonia la capacità del podcast di attrarre e interessare il pubblico, ottenendo una sua collocazione sempre più rilevante nelle abitudini di fruizione mediatica. Ascoltatori soddisfatti di questo strumento mediale tanto da dedicare circa 35 minuti al giorno ai podcast (il tempo che una volta si dedicava alla lettura del quotidiano).

Un pubblico che rimane prevalentemente giovane (quasi la metà è under 35) e socio-culturalmente elevato (il titolo di studio è ancora più elevato rispetto al 2021) e fatto in buona parte da professionisti e da “early adopter”.

Sono ascoltatori che decidono di fruire di un podcast a partire da un argomento di interesse (34%); il driver di scelta più forte è proprio l’argomento del podcast (57%), mentre è in calo il peso relativo degli host (28%), che rimangono ancora una leva da valorizzare sul mercato.

Ci sono ricerche, infatti, che dimostrano che le voci narranti portano con sé un capitale di fiducia che non solo può fare da traino alla scelta dei podcast, ma al contempo orienta di ascoltatori e può rappresentare una valida argomentazione commerciale per il riverbero positivo possono dare su tutti i contenuti (compresi quelli pubblicitari: 7 ascoltatori su 10 ricordano messaggi pubblicitari abbinati ai podcast).

Riflettendo sul più ampio contesto mediale in cui podcast giocano la loro partita, si tratta di un momento in cui la trasformazione del settore media e intrattenimento vive una forte accelerazione e finalmente anche l’Italia sta provando a colmare alcuni divari.

La pandemia ha sicuramente contribuito a questa accelerazione ma allo stesso tempo mentre si fa sempre più serrata, ed affollata, la competizione per una quota dell’attenzione; ma anche le aspettative, i comportamenti e le attitudini del pubblico stanno dando il segno di evolvere.

La parola d’ordine di quest’anno nel mondo mediatico è stata news avoidance (o selected news user avoidance), cioè la tendenza delle persone a limitare la propria esposizione alle notizie o a determinati tipi di notizie dalla tendenza negativa. In un contesto dove nell’audiovisivo si sta iniziando anche a ripensare il concetto di gratificazione istantanea e del binge watching, si osservano i comportamenti di fruizione dei più giovani che richiedono ai media approcci più innovativi della comunicazione tradizionale e l’attenzione per i podcast e il digital audio in genere rappresenta una bella controtendenza.

E infatti, secondo alcune indagini di Reuters, l’80% degli operatori editoriali ha collocato i podcast e l’audio digitale tra le attività a cui dedicare più risorse in questo ultimo periodo.

Dai dati emerge con grande forza ancora quanto sia alto il livello di engagement già sorto negli ultimi anni, con oltre la metà degli utenti che dichiara di ascoltare podcast per l’intera durata, così come cresce in maniera significativa l’ascolto per intero delle serie di podcast. Un tema cruciale è proprio quello della capacità di fidelizzazione dei podcast, specialmente per un format dalla logica pull.

I temi

Che il podcasting sia variegato ed eterogeneo non è una novità.

Da molti anni abbiamo assistito alla creazione di serie orizzontali o verticali su temi e ambiti davvero multiformi. Non solo per quanto riguarda le categorie (Storie, True Crime, News, Commedia, Sport, Cultura e Società, Formazione, Business, Tecnologia, Arte, Famiglia, etc.) ma soprattutto perché la possibilità di accesso da parte di tanti permette la creazione di contenuti tematici che afferiscono a tante categorie professionali e alle loro community di riferimento.

La forza del podcast è sempre stata quella di creare engagement con comunità di interesse e di pratica, di awareness professionale attraverso l’intimità dell’ascolto e della profondità a cui può arrivare la riflessione o la chiacchierata a più voci su un determinato tema.

La kermesse del Festival ha permesso di comprendere quanto alcune categorie professionali o determinati temi sociali siano molto rilevanti per far generare un “trigger” di interesse che diventa continuativo nel tempo: dalla sessualità, alla genitorialità, al food, ma anche la stand-up comedy, la psicologia, lo sport e il true crime continuano ad avere successo e a generare nuovi talenti del podcasting.

Estremamente significativa, poi, la trasformazione che tante realtà media tradizionali e di brand journalism stanno dando all’informazione attraverso lo sviluppo del filone del podcasting per l’aggiornamento e il newsmaking, ma soprattutto dell’approfondimento giornalistico da parte di una “firma” che diventa a tutti gli effetti una “voce”, creando ancora più intimità e fidelizzazione con il lettore/ascoltatore.

Piccola nota a margine per il mondo People&Culture aziendale: in questo Festival si sono iniziati anche a vedere progetti di HR Podcasting che hanno permesso il coinvolgimento diretto di lavoratori e collaboratori all’interno dell’organizzazione per raccontare le storie di apprendimento in azienda, per engagement su valori e contenuti di employer branding interno ed esterno, o per migliorare significativamente la comunicazione interna.

Con tutta la potenza dell’audio che si fonde con una community già esistente unita dal lavoro per un brand che può animare e coinvolgere anche tutti gli stakeholder che ruotano attorno al microcosmo aziendale.

Ma forse, dall’osservazione dei contenuti emersi nel Festival del Podcasting, la vera grande peculiarità di questo strumento, oltre alle sue caratteristiche di intimità, di profondità del contenuto, di ascolto in mobilità, di digital wellbeing e di autenticità, sta in due capisaldi importanti: la democraticità del mezzo, accessibile veramente a tutti (molto più che il videomaking) e l’incredibile capacità di generare community, sotto-community e network di appassionati che ruotano intorno ad un tema specifico e di nicchia.

Osservare dal vivo la comunità dei podcaster che si incontra, scambia idee e attiva sinergie fa immaginare quanto l’engagement basato sulle passioni comuni, sulle comunità di pratica e professionali che possono fare knowledge sharing e sull’amore per l’emozione che possono generare le voci sia davvero potente.

Il futuro del podcasting

Il 2022 è stato anche l’anno in cui in maniera sempre più chiara si sono affermate le major del mondo della distribuzione, ma anche e soprattutto sono nate e cresciute in maniera importante le realtà di produzione audio, soprattutto attraverso i modelli del branded podcast e della monetizzazione attraverso la sponsorizzazione di serie o host di successo.

Ma non per questo l’attenzione verso il podcasting indipendente ha perso la sua presa.

Per certi versi è come se negli ultimi anni avessimo assistito a ciò che accadeva intorno al 2008/2009 quando incominciarono a nascere i primi youtuber (tra i primi youtuber italiani ricordiamo Willwoosh, Clio MakeUp, Frank Matano e Yotobi), giovani ragazzi e ragazze che caricavano video con serialità, spinti soltanto dalla passione di fare video e dalla curiosità scaturita da questo nuovo mezzo di comunicazione.

Oggi la concorrenza inizia a farsi sentire e la difficoltà nella “discovery” di contenuti nuovi e originali è limitata anche dal fatto che le piattaforme di ascolto sono tante e diversificate, al contrario della piattaforma di Mountain View.

Stiamo osservando anche i primi tentativi di rendere i podcast dei “vodcast”, cercando di unire il contenuto audio a quello video, con una sorta di catch-up al contrario, quando invece in molti semplicemente riversavano i contenuti YouTube su Spotify e Apple Podcast.

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Le sperimentazioni del Podcast Index, una directory aperta di podcast a cui chiunque può inviare il proprio feed RSS e che qualsiasi app può ricercare, stanno andando avanti per permettere al podcasting indipendente di sopravvivere al potere delle major che fagocitano i più piccoli ed effettuano un controllo editoriale sugli episodi uploadati.

Nato dall’idea di Adam Curry, il “primo podcaster della storia”, propone ai podcaster di intraprendere il “Value for Value” model, che attraverso servizi “custodial”, permette di monetizzare autonomamente l’ascolto dei podcast prodotti attraverso le cryptovalute.

E allora il futuro del podcasting sta veramente nei content creator dell’audio, che possono continuare ad alimentare una sottocultura indipendente, al di là delle logiche del digital marketing più mainstream, oltre le logiche editoriali ma anche insieme ad esse. Nell’unione sinergica di questi universi e con una competizione sana si possono disegnare i tratti di una nuova capacità di comunicare nel mondo BANI (Brittle/Fragile, Ansioso, Non lineare, Incomprensibile).

Il podcasting, inoltre, può essere considerato uno strumento del futuro, in quanto riesce a generare un nuovo spazio di comunicazione, perché permette di non subire la dittatura dell’immagine. Anticamente la frattura che abbiamo osservato nella filosofia dei media era tra oralità e scrittura.

festival del podcasting

Oggi esiste un’altra “frattura” che si configura tra scrittura e immagine. E per abitare bene questa “crepa”, questo spazio di navigazione, bisogna utilizzare delle “barche” che sappiano reinventare in fondo il podcast: che oggi non è che una “nave di Teseo” che rimane sé stessa anche se mutano nel percorso i suoi componenti e si frammenta in tante realtà identitarie.

Una delle critiche che viene fatta spesso al mondo del podcast è che “di podcast ce ne sono troppi” e che vengono ascoltati da poche persone.

Ma per quanto possano essere poche, compongono un ambiente, anche circoscritto, in cui è possibile sperimentare e imparare delle cose nuove. Perché davvero facendo podcast e ascoltando podcast, si impara moltissimo e si impara molto di sé.

Si tratta di scoprire (o riscoprire) la propria voce, ma anche mettersi a disposizione degli altri, un po’ come avviene con le idee secondo il celebre aforisma di G.B. Shaw: “se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”.

Attraverso il podcasting, fatto di oralità e di voce, si riesce ad andare oltre ciò che siamo: è quella parte del corpo che non è nel corpo – è l’invisibile del corpo – con la quale riusciamo a “toccare” qualcuno senza spostarsi, parlandogli e facendo vibrare qualcosa che condividiamo, passando dalle orecchie e arrivando direttamente alla mente e al cuore.

influence day - evento 10 novembre milano

La prima edizione dell’INFLUENCE DAY, l’evento per approfondire il mondo dell’influencer marketing

Prende forma la prima edizione dell’INFLUENCE DAY, l’evento per approfondire il mondo dell’influencer marketing attraverso gli occhi e le voci dei protagonisti del settore.

Ideato da FLU, business unit di Uniting Group, INDA sarà una giornata di formazione esperienziale grazie alla presenza dei creator più importanti d’Italia che, il 10 novembre all’interno della location milanese ‘Magna Pars’, ricopriranno il ruolo di speaker d’eccezione.

Non potevamo chiedere di meglio per la prima edizione dell’INFLUENCE DAY, che promette un palinsesto davvero di primo livello sia per le ‘voci’, che per i contenuti” afferma Chiara Dal Ben, Marketing & Innovation Director di FLU, Part of Uniting Group.

Temi come Metaverso, Avatar 3D, Infotainment, Edutainment, novità e approfondimenti sugli aspetti legal, Virtual Influencer verranno raccontati da chi li vive e li studia ogni giorno”.

Chiara dal Ben

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Gli ospiti dell’INFLUENCE DAY

Tantissimi i nomi di spicco: da Gabriele Vagnato, comico e creator con oltre 4 milioni di follower, allo youtuber vincitore dell’Isola dei Famosi Awed™ e Marco Cartasegna, Founder e direttore di Torcha.

Da Paola Di Benedetto, modella e apprezzatissima conduttrice televisiva-radiofonica, a Pow3r, uno dei gamer più seguiti e amati del panorama italiano. E ancora: Catherine Poulain, famosa influencer e DJ, Cooker Girl (Aurora Cavallo), fenomeno emergente nel mondo cooking dei social, tra i top creator di Giallozafferano e Benedetta De Luca, ambassador indiscussa della body positivity e gender e inclusion editor di The Wom.

Impossibile elencare tutti gli ospiti, per una lista che vede, tra gli altri, anche Elisa Maino, Mattia Stanga, Dangiuz, Riccardo Dose, Rosy Chin, Alessia Lanza, Rafael Nistor, Muriel, Beatrice Gherardini, Yuniho, Nefele e Cameron-James Wilson.

influence day

Un palinsesto importante, frutto anche del coinvolgimento di media partner d’eccellenza che hanno scelto da subito di sposare l’iniziativa: Giallozafferano, il food media brand leader in Italia e The Wom, il social magazine 100% inclusivo che parla alle giovani millennial e alla generazione Z e delle talent agency Doom Entertainment, Wannabe, WebStarsChannel, Oneshot, TeamWorld, Sparkle e Ehappen.

INDA, inoltre, potrà contare sulla preziosa collaborazione come partner tecnico di TechStar, realtà italiana Metaverse Enabler che sviluppa soluzioni di Metaverso per accompagnare le aziende nella loro Virtual Transformation.

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Partecipa con lo sconto dedicato alla community Ninja

Per scoprire il palinsesto dettagliato sono già stati lanciati il sito ufficiale e i canali social (Facebook, Instagram e LinkedIn), che permetteranno di rimanere sempre aggiornati sulle novità legate all’evento e, naturalmente, di acquistare i ticket per la partecipazione.

Alla community Ninja è dedicato uno sconto sul biglietto di ingresso: inserisci il codice NINJA30 in fase di acquisto per aggiudicarti la riduzione del prezzo.