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Identikit degli italiani che vendono all’estero: i numeri di Shopify

Nel 2021, più di 11 milioni di consumatori nel mondo hanno acquistato da un negozio italiano su Shopify, per un totale di oltre il 28% del traffico verso gli store Shopify tricolore proveniente, in media, da 5 mercati internazionali, con Stati Uniti in pole position, seguiti da Germania e Francia.

In Italia, il 39% dei merchant Shopify vende all’estero, per un totale del 27% delle vendite generate fuori dal nostro Paese. A dirlo è una recente indagine interna condotta da Shopify che rivela, ancora una volta, quanto sia amato all’estero il Made in Italy.

Per comprendere meglio le opportunità per i merchant di espandersi in nuovi mercati e far crescere gli affari a livello internazionale, abbiamo fatto una chiacchierata con Paolo Picazio, Country Manager Italia di Shopify. Ecco cosa ci ha detto.

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paolo picazio - country manager shopify italia

L’export è uno dei temi più importanti per i merchant italiani. Shopify Markets prima e Translate and Adapt adesso, sono prodotti che Shopify ha rilasciato a livello globale, ma che hanno un impatto specifico e molto forte su quei mercati che hanno una vocazione molto alta nei confronti dell’export“.

L’Italia nel 2021 ha esportato merci e servizi per più di 500 miliardi di euro, un impatto fortissimo sul PIL. 

Questa vocazione si può esprimere soprattutto grazie all’eCommerce, strumento attraverso il quale le aziende possono vendere con facilità all’estero, raggiungendo il pubblico oltre i propri confini.

Shopify opera in oltre 175 Paesi: questa capillarità consente di tastare il polso dei mercati e individuare con buona approssimazione dove l’interesse per l’export è più alto“.

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La vocazione all’export del Made in Italy

Per comprendere con più concretezza la vocazione all’export del Made in Italy, Paolo mi ha fornito alcuni numeri: nel 2021, il fatturato complessivo dei merchant Shopify nel mondo è stato di 175 miliardi di dollari nel mondo, di cui ben 25 miliardi sono rappresentati dall’export; più del 14%.

In Italia, questa percentuale è doppia: nel 2021, gli export dei merchant Shopify, tra cui ad esempio Velasca, Alessi, Pittarosso, e Olivieri 1882, è stato del 27%, quasi il doppio della media globale.

intervista a paolo picazio di shopify - screenshot del sito

Siamo estremamente fortunati come “sistema Italia”: il valore del Made in Italy non è una “storiella” che ci raccontiamo fra noi. I settori delle “3 F”, Food, Fashion e Furniture, a cui mi sento di aggiungere il settore della Cosmetica, sono settori che hanno un appeal altissimo nei confronti degli stranieri, perché sono associati a valori intrinsechi come alta qualità, creatività, bellezza, fascino. 

Molti merchant italiani fanno leva su questo “brand condiviso” e questo si riflette sui numeri: il 39% dei brand italiani presente su Shopify vende all’estero, ma stiamo facendo tanti investimenti per semplificare questo canale di vendita“.

Vendere all’estero non è “semplicemente” prendere un pacco e spedirlo (anche questa operazione ha una sua complessità) ma è riuscire ad attirare le persone verso il proprio sito, fare in modo che questo sia comprensibile ma anche localizzato correttamente, con le giuste valute e sistemi di pagamento differenti.

Ogni mercato ha le sue specificità: se ho un prodotto che ha un ticket medio molto alto, per esempio, e voglio vendere negli USA, avrò bisogno di integrare un sistema di buy now pay later diffuso in quel contesto. Di contro, i merchant stranieri che vogliono vendere in Italia deve conoscere i metodi di pagamento utilizzati in Italia. Quello che fa Shopify Markets è proprio mettere a disposizione i metodi di pagamento nei diversi Paesi. Nel momento in cui sul sito di un merchant italiano arriva tanto traffico dagli USA, Shopify consiglia di aprire uno store in lingua inglese e quali sono i pagamenti da integrare“.

Un supporto quindi non solo di tipo tecnologico ma anche di insight sui singoli mercati con il chiaro obiettivo della semplificazione delle operazioni.

Chi sono i merchant italiani su Shopify

Il merchant tipico italiano si sta evolvendo negli ultimi anni: all’inizio della pandemia, molti degli imprenditori che hanno iniziato a usare Shopify non avevano mai venduto online ma hanno colto l’opportunità per digitalizzarsi.

Attualmente, la piattaforma viene percepita come uno strumento che aiuta i piccoli ma permette anche i grandi di scalare il business. Anche aziende consolidate, come K-Way, Superga e Sebago, puntano alla semplificazione rispetto alle piattaforme proprietarie, che faticano a stare al passo con i cambiamenti continui che avvengono a livello tecnologico“.

La semplificazione appare il punto centrale: aziende come Pittarosso, che ha un business molto complesso con moltissimi negozi offline da coordinare con quanto accade online; oppure Alessi, che è un’azienda con 100 anni di storia e che proprio durante la pandemia ha effettuato il replatforming su Shopify. Ora vende in 30 Paesi.

I merchant e i brand presenti sulla piattaforma, sono quindi uno specchio abbastanza fedele di quella che è l’economia italiana. Uno dei limiti della crescita all’estero di queste aziende può essere rappresentato dall’approccio alle lingue: non è più solo l’inglese lo scoglio per chi si propone a un mercato internazionale che non comprende soltanto Paesi anglofoni.

I nostri dati interni ci dicono con chiarezza che quando un sito è ben tradotto e ben localizzato, l’impatto sul G&B aumenta del 13% circa. Ovviamente, per merchant di tutte le fasce, l’impatto è enorme“.

Translate and Adapt garantisce questo margine di miglioramento semplicemente presentandosi ai potenziali clienti esattamente come si aspettano di trovare lo shop. Pensiamo infatti alle differenze che consideriamo minime, come quelle che ci sono tra l’inglese UK e quello americano o il francese della Francia e quello canadese. Queste differenze linguistiche permettono a chi compra di “sentirsi a casa”.

Proprio per questo, Translate and Adapt potrà avere un impatto ancora maggiore sul risultato di quei Paesi che hanno un basso indice di digitalizzazione e una scarsa conoscenza media dell’inglese (proprio come l’Italia).

Oggi, con buona probabilità, chi inizia con l’eCommerce si affida a Shopify evitando i costi di una piattaforma proprietaria e l’impegno che in continuo aggiornamento delle integrazioni in-house comporta“.

Aspetto che risulta ancora più importante considerando che su Shopify le integrazioni sono implementate in tandem con le altre piattaforme, come Meta e TikTok, ad esempio, senza che i merchant debbano occuparsene. Le soluzioni ready to go permetteranno di essere pronti anche alle novità che riguardano il web3 e gli NFT.

Le novità per il mercato italiano

Una delle novità più interessanti per il mercato italiano è POS: è stato lanciato a ridosso dell’estate e chiude il cerchio dell’omnicanalità.

Si tratta di un vero e proprio POS fisico che permette di gestire le vendite nel negozio fisico e ricondurle alle attività online. Shopify diventa così un sistema operativo per il retail, di cui l’eCommerce è una parte fondamentale“.

Siamo abituati a parlare di omnicanalità quando parliamo di grandi brand e grandi aziende, ma questa soluzione, che contribuisce ad abbattere il già flebile confine tra retail fisico e commercio online, consentirà anche ai piccoli merchant di essere presente su ogni canale.

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nutella

Nutella racconta storie e scoperte dal 1964 ad oggi con una Limited Edition

Nutella compie 59 anni e presenta 59 nuovi vasetti in edizione limitata. Il brand, famoso in tutto il mondo per la sua inconfondibile crema al cacao e nocciole, da sempre ispira le persone a vivere il lato bello della vita. È proprio da questo insight che nasce la Limited Edition “Nutella Con Te”.

Una collezione speciale che racconta piccoli e grandi fatti accaduti nel mondo dal 1964 – anno di nascita del marchio – ad oggi. Cambiamenti storici che hanno arricchito le nostre vite, aneddoti per rievocare emozioni e forti ricordi.

nutella

I 59 vasetti raccontano viaggi, scoperte scientifiche, invenzioni e tante altre curiosità per offrire l’opportunità, soprattutto ai più giovani, di imparare e conoscere, decennio dopo decennio, alcuni dei fatti che hanno modificato, grazie alla loro spinta innovativa, la vita di ognuno di noi.

Nutella Con Te, una serie limitata

Dall’avvento della mail nel 1971 e della penna cancellabile nel 1981, fino all’arrivo del World Wide Web nel 1991 e degli smartphone nel 2007. I 59 vasetti di Nutella saranno disponibili, sui punti vendita di tutta Italia, a partire da questo mese.

I fatti della Limited Edition “Nutella Con Te” sono selezionati in collaborazione con ANSA. L’obiettivo è quello di raccontare le storie che hanno rivoluzionato i nostri stili di vita, mostrandoci che c’è sempre qualcosa di straordinario da “assaporare” e scoprire ogni giorno.

nutella

Anche la grafica dei vasetti è sviluppata creativamente traendo ispirazione dagli avvenimenti scelti insieme ad ANSA.

Ecco alcuni tra i barattoli più belli:

1969 – PRIMO UOMO SULLA LUNA

“Un piccolo passo per un uomo, ma un gigantesco balzo per l’umanità”
Sono le 4.56 del 21 luglio 1969, ora italiana, quando Neil Armstrong diventa il primo uomo a toccare il suolo lunare, seguito subito dopo dal collega Buzz Aldrin, mentre Mike Collins rimane in orbita ad aspettare gli altri due astronauti per riportarli a Terra, con il mondo intero incollato al televisore per seguire la missione col fiato sospeso, gli occhi e il cuore nello spazio.

1977 – LA TV SI COLORA

“Da oggi per la televisione italiana finisce il periodo di trasmissioni sperimentali a colori e inizia quello delle trasmissioni regolari”
Così le storiche presentatrici della TV hanno annunciato una vera rivoluzione: l’arrivo del colore nelle case degli italiani il primo febbraio del 1977, dopo 10 anni di rinvii, polemiche politiche e discussioni.

1983 – LA MUSICA CAMBIA FORMA

“La musica, in una nuova forma”
Quest’anno cambia per sempre il modo di ascoltare la musica. Vengono, infatti, venduti 400 mila esemplari di CD, segnando l’inizio di una ascesa che vede la musica digitale superare il vinile sette anni dopo. Una lotta però, quella tra vinili e CD che ancora oggi non ha un vincitore.

1991 – NASCITA DI INTERNET

“World Wide Web, tre parole che ci rendono più connessi”
È il 6 agosto del 1991 quando Dal Cern un informatico inglese mette online il primo sito, che parla del nuovo progetto, lo descrive e spiega come si usa. Vuole dar vita a una rete che cambi il modo di comunicare fra le persone, ma prima che la sua pagina venga visitata da un utente esterno al centro di ricerca svizzero passano 17 giorni.

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2004 – NASCITA SOCIAL NETWORK

“Condividere e dire mi piace, non è mai stato così facile”
Nate inizialmente per collegare fra loro gli studenti di Harvard, i social network nel 2004, quando condividere foto, pensieri, stati d’animo, notizie, interagire con gli altri in discussioni più o meno animate, creare una rete, sentirsi connessi con persone lontane, ritrovare amici persi da tempo, promuovere la propria attività o campagne sociali, diventa parte integrante della nostra vita.

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2010 – BOOM DELLA LETTURA

“Un anno da best seller, quanti libri letti”
Nel 2010, 26 milioni 448 mila italiani dai 6 anni in su – il 46,8% della popolazione – leggono per piacere almeno un libro. A fare la parte del leone i giovani, con la percentuale più alta, oltre il 59% tra gli 11 e i 17 anni, e un picco del 65,4% tra gli 11 e i 14 anni. Sono numeri che fanno di questo, l’anno del boom per la lettura con una predilezione per romanzi e libri di cucina.nutella

2020 – L’ARTE ARRIVA A CASA

“Musei online, tutta l’arte in un click”
Nel 2020 non solo le aste e le vendite sul web toccano numeri record, con il 67% del totale degli acquisti online, ma la stessa fruizione dell’arte ha nel web una nuova finestra sul mondo. Le gallerie virtuali si moltiplicano e consentono agli appassionati di visitare le opere preferite da casa, muovendosi solo con i tasti del computer o con il visore, e lo stesso concetto di arte cambia forma, arrivando a nuove forme espressive che rendono la intangibile come mai prima.

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Una playlist Spotify per immergersi nel viaggio

Attraverso il QR code presente su ogni vasetto, sarà possibile approfondire la storia di ogni fatto selezionato sul sito di Nutella. Una vera e propria mostra digitale che gli utenti potranno scoprire anno dopo anno grazie ai testi realizzati dall’ANSA corredati da immagini selezionate dell’epoca.

Ma non finisce qui. Nutella arricchisce il viaggio alla scoperta di queste 59 storie grazie alla musica di Spotify, arriva una playlist sonora creata ad hoc per riuscire ad immergersi nell’atmosfera tipica di ogni anno.

LEGGI ANCHE: World Nutella Day, come un brand può arrivare al cuore delle persone

Meta annuncia la Creator Week 2022: focus sui creatori di Reel

Meta ha annunciato la Creator Week 2022, il secondo evento che si concentrerà sui creatori di reel. Si terrà nella prima metà di novembre di quest’anno.

Meta Creator Week 2022

L’evento è stato pensato per aiutare i creatori a capire meglio come utilizzare gli strumenti di Facebook e Instagram per costruire una presenza online e monetizzare il proprio lavoro.

Come spiegato da Meta: “Siamo impegnati ad aiutare i creatori a far crescere la loro comunità e a guadagnarsi da vivere sulle nostre piattaforme. Mentre lavoriamo verso il metaverso, i nostri investimenti mirano a dotare i creatori di strumenti, formazione e risorse all’avanguardia, necessari per costruire il successo creativo e finanziario, ora e in futuro“.

LEGGI ANCHE: Meta presenta i Creators of Tomorrow: ecco chi sono gli italiani selezionati

Creator e Metaverso

Meta sa bene che, se vuole che davvero il suo metaverso sia un successo, avrà bisogno di creator all’avanguardia che contribuiscano alla costruzione e all’evoluzione dei suoi mondi VR. Infatti, anche se l’azienda può ovviamente contare su grandi risorse e un team interno formidabile, sarà la partecipazione di artisti provenienti da uno spettro più ampio a creare le esperienze più coinvolgenti e coinvolgenti.

creator week 2022

La lezione arriva da Snap rimane il leader nello spazio AR, perché ha costruito una validissima piattaforma per la collaborazione e la creazione, e con Meta che vuole usare Horizon Worlds come ponte verso il metaverso, questo sarà probabilmente l’obiettivo principale delle sue presentazioni di prossimo livello all’evento.

Cosa c’è di nuovo nella Creator Week di quest’anno

L’anno scorso, l’evento della Creator Week aveva un’attenzione più generica su Instagram, ma con i reel che stanno diventando una parte importante dell’ecosistema di Facebook, questo nuovo evento della Creator Week avrà un focus più centrato e presenterà una serie di star della piattaforma, provenienti da entrambe le applicazioni, che forniranno informazioni sul loro processo creativo e commerciale.

Tra questi creatori ci saranno @karenxcheng, il cui uso sempre creativo di reels l’ha resa leader nel settore e le ha fatto guadagnare oltre 1,2 milioni di follower su IG, e @kelladactyl, che ha anch’egli utilizzato approcci creativi ai contenuti per diventare una delle principali star della piattaforma.

 

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LEGGI ANCHE: Creator Economy: impatto dei content creator sull’engagement dell’audience

La sfida a TikTok

Meta ha dichiarato che le attivazioni della Creator Week si terranno a Bali, San Paolo, Londra e Delhi.

Delhi, in particolare, è un luogo di grande interesse, perché con l’uscita di scena di TikTok in India, a causa di un divieto governativo, la corporate di Facebook ha avuto più spazio per crescere, diventando un’opzione video fondamentale per i creatori indiani emergenti.

I partecipanti potranno anche sintonizzarsi sugli eventi della Creator Week e sui resoconti tramite @Creators su Instagram e la pagina Meta for Creators su Facebook.

E potrebbe valere la pena sintonizzarsi: Reels rappresenta già il 20% di tutto il tempo trascorso su Instagram, e Meta è chiaramente intenzionata a far sì che sempre più persone consumino i contenuti di Reels, in qualsiasi modo, in entrambe le app.

LEGGI ANCHE: TikTok Marketing: cosa possono imparare i brand dal pubblico e dai creator

Affidarsi a Reels, quindi, potrebbe essere una scelta intelligente per le strategie di marketing e, forse, raccogliere un paio di consigli e appunti alla Creator Week potrebbe dare una nuova prospettiva sulle opzioni per crescere.

le notizie della settimana

Quiet Quitting, Elon Musk e Chiquita: le notizie Ninja della settimana

Secondo il sondaggio IPSOS 2022, i giovanissimi inseriscono la sostenibilità al primo posto tra le 7 azioni prioritarie per il futuro.

Doxa ci fa sapere che l’80% delle persone intervistate in un sondaggio per Mindwork sostiene di aver manifestato i sintomi del burnout negli ultimi 12 mesi.

Da una recente indagine di Viewpoint di Dnv scopriamo che, sebbene il 79% delle aziende a livello internazionale affermi che Diversità e Inclusione sono ormai parte integrante della strategia di business, solo 6 organizzazioni su 10 ritengono che questo aspetto conduca a risultati migliori.

Cosa hanno in comune queste statistiche e le notizie della settimana?? Il comune denominatore è il cambiamento.

Cambiano le generazioni, cambiano le aspettative e il modo di vivere il percorso professionale e il bilancio vita lavoro (parola d’ordine: Quiet Quitting). Non ultimo, cambia il modo in cui vediamo il mondo e, di conseguenza le nostre abitudini di spesa.

Corriamo, almeno idealmente, verso un mondo in cui i brand rispettano il pianeta (come abbiamo scritto qui, è ormai indispensabile) lontanissimi da accuse di greenwashing. Intravediamo un futuro in cui le aziende e i marchi considerano l’inclusione un valore su sui puntare, invece di un mero strumento autopromozionale e anzi, celebrano la diversità come hanno fatto quelli di cui parliamo in questo articolo.

A volere più di tutti questo cambiamento ci sono loro: i giovani della Generazione Z. Siamo pronti a dare una mano?

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Le notizie della settimana: siamo attenti alla sostenibilità…

Un sondaggio condotto da Google per il mercato italiano mostra che la ricerca della parola “sostenibilità” è fortemente aumentata e il 31% delle persone pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile.

Per questo, chiedono sempre maggiore trasparenza ai marchi.

notizie della settimana sulla sostenibilità

Inoltre, le persone richiedono l’impegno delle aziende nella scelta di materiali che siano rispettosi per l’ambiente e nell’utilizzo di risorse energetiche green.

sostenibilità 02

… e al Work-Life Balance

Parliamo ancora di Quite Quitting. La volontà espressa soprattutto dalle nuove generazioni di riprendersi in mano la vita è una risposta ad una condizione lavorativa che in molti casi è sfociata in malattia.

In questo cambio di direzione ha inciso molto la pandemia che, complice lo smart working, ci ha fatto passare per normalità il lavoro da casa senza alcun orario, obbligandoci a rispondere a mail o a messaggi anche nei week end, la sera o nei festivi.

quite-quitting-e-burnout - notizie della settimana

Una ricerca di BVA Doxa per Mindwork evidenzia che l’80% delle persone intervistate ha avuto negli ultimi 12 mesi sensazione di sfinimento, distacco mentale e calo dell’efficienza fisica e lavorativa.

quiet quitting - work life balance - notizie della settimana

Le altre notizie da leggere su Ninja

GroupM Consulting cambia volto

Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting, la unit di GroupM Italy, a servizio delle sue agenzie media, che da anni accompagna i brand nel loro percorso di trasformazione digitale.

Elon Musk sta (davvero) comprando Twitter

Sembra proprio che l’acquisizione dell’azienda per 44 miliardi di dollari stia per vedere la luce.

La campagna di Valentino e Pinterest

Valentino si affida a un nuovo format pubblicitario di Pinterest, “Pinterest Color Takeover”, per far conoscere la sua nuova collezione.

Chiquita si tinge di rosa

L’iconico Bollino Blu si tinge dello stesso colore del Nastro Rosa a sottolineare il ruolo fondamentale della prevenzione in partnership con Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e con l’American Cancer Society.

Il Bollino Blu di Chiquita si tinge di Rosa 01

Ascolta cosa ha detto ai nostri microfoni Mariaelena Paragone, Marketing Manager Chiquita Italia.

Nuovo logo e nuova identità per Citroën

Citroën

La casa automobilistica francese qualche giorno fa ha svelato una nuova identità del marchio aziendale e un nuovo logo. Segni di una nuova era audace, eccitante e dinamica per un marchio storico, che quest’anno ha compiuto ben 103 anni.

Le campagne pubblicitarie di settembre

crypto casino-keer-ninja marketing - notizie della settimana

Dagli omaggi a grandi personaggi, alle celebrazioni di eventi straordinari, all’esaltazione della vita quotidiana: quali campagne pubblicitarie ci hanno proposto i brand tra fine estate e questo rapido inizio autunnale?

L’occasione per migliorare la strategia social

Ninja Academy ha programmato un nuovo ciclo di webinar gratuiti per tutti coloro che vogliono mettere in pratica la teoria e farla funzionare. Segna in agenda il prossimo appuntamento:

Martedì 12 Ottobre ore 13:00

Content Creator: il lavoro del futuro?
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sostenibilità e brand

Gli italiani preferiscono i brand sostenibili: il sondaggio di Google

Alla sostenibilità si guarda con un’attenzione crescente, complici la maggiore preoccupazione sulla salute (probabilmente aumentata con la pandemia), i problemi climatici evidenziati dalla rovente estate appena trascorsa, e il caro-bollette, che ha buttato sotto gli occhi di tutti la necessità delle energie sostenibili.

I consumatori non si accontentano più del prodotto etichettato “green”, chiedono di più.

Un sondaggio condotto da Google per il mercato italiano a febbraio 2022, ha mostrato che la ricerca della parola “sostenibilità” è aumentata, sottolineando un’attenzione maggiorata circa l’argomento per 1/3 degli intervistati.

Il 31% dei consumatori pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile.

Gen Z e sostenibilità

Tra gli intervistati compresi nella fascia di età 18-24 anni la percentuale di coloro che ritengono la sostenibilità il primo fattore determinante per l’acquisto sale al 37%.

In particolare, l’83% di loro ritiene giusto l’affermazione di un’economia green, nel 40% dei casi si ritiene che i costi per avere dei prodotti eco-sostenibili dovrebbero essere supportati dalle aziende.

Secondo il sondaggio IPSOS 2022, i giovanissimi inseriscono l’ambiente e la sostenibilità al primo posto tra le 7 azioni prioritarie per il futuro. Secondo i dati di First Insight, 3 zoomer su 4 considerano elemento determinante per la scelta di un marchio il comportamento sostenibile di quest’ultimo.

Non è una caso che alla guida di due tra i movimenti più attivi del momento ci siano dei giovanissimi, “Fridays for the future” di Greta Thunberg e “U-recycles initiative” di Oluwaseyi Moejoh.

L’hashtag #sostenibilità conta circa 12 milioni di post su Instagram, e i video con l’hashtag #thrifttok spopolano su Tik Tok e YouTube.

La necessità di una comunicazione trasparente e certificata

Il 74% degli intervistati del sondaggio Google desidera un’informazione più trasparente, in grado di dipanare i dubbi e di aiutarli a compiere le proprie scelte di acquisto.

Quasi il 50% delle interviste, infatti, mostra che, per i consumatori, la mancanza di una comunicazione chiara è un ostacolo all’acquisto, ancor più che la qualità del prodotto.

La comunicazione si presenta dunque come una leva da sfruttare da parte dei marketer per affermare il comportamento sostenibile dell’azienda. La produzione, spesso, genera nell’opinione pubblica il cosiddetto effetto della “scatola nera”, il fatto di non essere a conoscenza dei processi produttivi realizzati all’interno dell’azienda, porta a credere che essi siano particolarmente inquinanti e dannosi.

L’impegno dell’azienda acquista maggiore credibilità, dunque, se convalidato da certificazioni esterne accreditate. La norma ISO 14020 cita quali sono le categorie di comunicazione che un’azienda potrebbe seguire:

  • Etichetta I: segnala l’eventuale migliore performance del prodotto rispetto ai concorrenti
  • Etichetta II: auto-dichiarazione dell’azienda stessa circa il proprio comportamento sostenibile
  • Etichetta III: si tratta di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD), ossia sintetici documenti che riportano il profilo completo del prodotto (risultati numerici dell’impatto ambientale, riciclaggio, consumo di energia…)

Attenzione alla trappola del Greenwashing

Il neologismo inglese, formato dalle parole green (verde) e washing (imbiancare, mascherare), indica la condizione in cui un’azienda impiega le proprie risorse per comunicare un comportamento sostenibile che non corrisponde ad un reale e concreto impegno nel ridurre l’impatto ambientale.

La Commissione Europea nella “Guida all’applicazione della Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali” definisce la pratica come “appropriazione indebita di virtù ambientaliste finalizzate alla creazione di un’immagine verde”.

È un modo per ripulire la propria immagine di facciata in modo semplice, presentandosi proprio come desiderato dai consumatori.

LEGGI ANCHE: Basta Greenwashing: perché il tuo business deve essere davvero sostenibile

sostenibilità

La differenza fra green communication e greenwashing è sottile e a volte difficile da riconoscere. Le caratteristiche che potrebbero far scattare il campanello di allarme del consumatore sono varie:

  • non fornisce informazioni relative a dati e statistiche circa l’impatto ambientale del prodotto o dell’azienda
  • enfatizza una singola caratteristica del prodotto, o un unico processo aziendale, considerandola sufficiente per definirsi “green”
  • assenza delle certificazioni ISO, ci si basa esclusivamente sull’autocelebrazione, enfatizzando il proprio atteggiamento
  • utilizza linguaggi tecnici e complessi, non comprensibili alla maggior parte dei cittadini
  • utilizza colori e immagini evocativi dell’aspetto verde.

I consumatori chiedono aiuto ai brand

La ricerca Google ha dimostrato l’82% dei consumatori si è dichiarato sensibile alle problematiche ambientali e d’inquinamento già prima della pandemia, il 78% ritiene però che il ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico debba essere condotta dalle aziende.

Dalle interviste emerge che l’attenzione, attualmente, non solo concentrata sui temi legati alla sostenibilità (su cui i consumatori si ritengono informati), ma anche sulle concrete azioni messe in atto dai brand.  Non è un caso che le azioni di ricerca di Google mostrano trend in crescita per espressioni quali moda sostenibile e piantare alberi, proprio a sottolineare che i consumatori non cercano più tanto informazioni sugli argomenti in sè, ma su ciò che realmente si sta facendo.

Sostenibilità e brand: le promesse che si sono trasformate in azioni concrete

I brand non possono ignorare la richiesta di azioni tangibili e facilmente riconoscibili che i consumatori stanno lamentando, soprattutto notando il successo dei marchi che già da qualche tempo hanno promosso azioni specifiche:

SHEBA

Un esempio è la campagna del cibo per gatti Sheba, che permetteva, cliccando sul video YouTube del proprio brand, di contribuire finanziariamente alla protezione delle barriere coralline, grazie all’entrata delle visualizzazioni del social media.

BOTTEGA VENETA

Il noto luxury brand italiano ha cercato di ridurre il tasso di sostituzione dei prodotti al fine di diminuire l’impatto ambientale, creando “Bottega series“, una specifica sezione del sito web in cui è possibile acquistare modelli d’archivio del marchio al prezzo originale.

Ciò garantisce la trasparenza del brand nel mostrarsi impegnato nel riciclo, un’attività a cui i consumatori italiani sembrano essere sensibili. Nel nostro Paese, il riciclo, secondo i dati del sondaggio Google, è aumentato fino al 49% dal 2013 al 2020. Un dato che dovrà arrivare al 100% entro il 2030, anno in cui tutti i packaging europei dovranno attenersi allo standard richiesto.

GRUPPO KERING

Il gruppo di cui fa parte la maison italiana Gucci, ha dato vita, nel 2021, ad una partecipazione del 5% nella piattaforma francese “Vestiarie Collective”, sito rivenditore di abbigliamento e accessori second hand. L’abbigliamento dell’usato è un trend del momento, soprattutto per i capi definiti haute couture, un modo per sensibilizzare alla riduzione dello spreco.

NIKE

Con il progetto Earth Day Pack, ha lanciato una collezione di sneakers realizzate con un materiale innovativo, il Flyeather, formato per il 50% da pelle riciclata, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della produzione di pellami.

sostenibilità

GOOGLE

L’azienda si è impegnata nella riduzione del 50% dei costi energetici nei propri data center, ottenendo il punteggio CSR (Corporate Social Responsability) più alto del Reputation Institute, e devoluto oltre 1 miliardo di dollari in progetti di energia rinnovabili.

marketing automation best practice

7 Best Practices per massimizzare i risultati della tua Marketing Automation

Secondo un sondaggio della B2Bmarketing.net and Circle Research, il 61% delle aziende ha dichiarato di aver trovato difficile il processo di implementazione e adozione di tecnologie legate alla Marketing Automation.

Implementation Marketing Difficult

La Marketing Automation è uno strumento potente che può essere utilizzato per generare lead e guidare le vendite, ma è valido solo se ne utilizziamo tutte le funzionalità.

Ecco alcuni consigli utili e 7 migliori pratiche su come far funzionare la Marketing Automation per la propria azienda. 

1. Conosci la tua audience, le buyer personas

La parola automazione potrebbe farci pensare a campagne impersonali. Utilizzare l’automation significa automatizzare gli sforzi di marketing, ma è importante non commettere l’errore di pensare che si tratti di un processo automatico.

È necessaria, infatti, un’attenta pianificazione e considerazione di chi riceverà il messaggio, questo ci permetterà di creare campagne di successo, con destinatari ben definiti.

Il modo migliore per farlo è trovare le buyer personas. Si tratta di profili immaginari dei clienti ideali, in grado di aiutarci ad analizzare dati demografici, sfide, esigenze ed interessi. 

digital marketing: buyer persona

Questi profili riescono a guidarci nella creazione di campagne marketing che offrono valore al pubblico adeguato e convertono i lead in clienti.

Puoi creare le persone in base ai dati dei clienti e alle ricerche di mercato, utilizzando strumenti come:

  • Sondaggi, interviste e focus group
  • Analisi del pubblico di siti web e social media
  • Dati ricevuti dai moduli di contatto
  • Approfondimenti del team di vendita

Una volta chiarito quale è il target, è possibile adattare il contenuto delle campagne automatizzate alle esigenze dei clienti ed evitare la dispersione dei contenuti e del budget.

LEGGI ANCHEBuyer Personas Template: impara ad usare il tool definitivo per individuare il cliente ideale

2. Comprendi il percorso del cliente

Le aspettative del pubblico non rimangono statiche ma si evolvono man mano che gli individui si muovono nelle varie fasi del loro customer journey.

Le campagne automatizzate dovrebbero riflettere questo alimentando i lead con il contenuto giusto per la fase in cui si trovano.

Si può iniziare creando una mappa del percorso cliente, una rappresentazione visiva di tutti i punti di contatto che un cliente attraversa.

Questo permette di decidere cosa i clienti dovrebbero ricevere e quando ed aiuta a costruire workflow di automazione marketing.

Marketing Automation e Customer Journey

Ad esempio, è possibile impostare una serie di email di benvenuto automatizzate per le persone che si iscrivono per la prima volta alla newsletter.

Poiché i messaggi saranno indirizzati a nuovi lead, invece di essere eccessivamente promozionali le comunicazioni dovranno creare fiducia prima di tentare di convertire.

È quindi possibile utilizzare un software di automazione per personalizzare i passaggi successivi in base al modo in cui i contatti interagiscono.

Una volta che un cliente è stato convertito, il viaggio dell’acquirente non dovrebbe finire lì.

Ulteriori campagne mirate possono aiutare a sostenere il loro coinvolgimento e a mantenerli fedeli al marchio. Per i clienti appena convertiti, questo potrebbe assumere la forma di un flusso di lavoro di “onboarding” che li guida attraverso la configurazione con il prodotto o servizio.

Nel frattempo, è possibile sempre rivolgersi ai clienti attuali con contenuti specifici per riaccendere il loro interesse.

3. Raccogli i dati giusti

A questo punto diventa necessario avere informazioni precise sulle persone che compongono il pubblico.

Per assicurarci di inviare messaggi solo a coloro che rappresentano il nostro target, la marketing automation non riguarda semplicemente l’esecuzione di campagne su larga scala ma può aiutarci a raccogliere i dati necessari per una segmentazione del pubblico sempre più corretta.

È possibile dunque iniziare a costruire un’immagine di ogni contatto nella fase di acquisizione del lead attraverso le domande sul modulo di iscrizione.

Le informazioni cruciali variano a seconda dell’attività, come le esigenze e le motivazioni dei clienti.

Ad esempio, in un contesto B2C i dati demografici sono spesso un fattore importante, mentre nel marketing B2B il profilo aziendale, come le sue dimensioni e il settore, è più rilevante.

Ad ogni modo questi dati comportamentali, come i contenuti con cui gli utenti interagiscono e gli acquisti che effettuano, offrono preziosi indizi sugli interessi di un cliente.

Con le informazioni raccolte, si può utilizzare la segmentazione degli elenchi per raggruppare i contatti in base alle qualità condivise e creare diverse customer journey automatizzati su misura per loro.

4. Imposta il punteggio dei leads

Il comportamento dei contatti può dare un’idea del livello di interesse per l’azienda, questo aiuta a determinare in che punto del funnel si trovano, in modo da poter indirizzare meglio le campagne automatizzate.

La creazione di un modello di punteggio dei lead vuole dire dare un valore numerico alle diverse azioni che i consumatori portano a termine. Le azioni potrebbero essere qualsiasi cosa, dalla visualizzazione di un post del blog, alla partecipazione a un webinar, alla visita della pagina dei prezzi.

Quindi, assegnando punti ai lead in base alle loro azioni, il punteggio ci restituirà il loro potenziale.

Una volta che è stata stilata la “classifica”, saremo in grado di identificare quali lead sono pronti per essere “consegnati” alle vendite e quali richiedono un ulteriore “nutrimento” per massimizzare le conversioni.

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5. Crea esperienze multicanale

L’email automation è il modo più comune per i team di marketing di iniziare ad automatizzare le loro campagne. Per usare un software al pieno del suo potenziale occorre esplorare l’integrazione di altri canali nei flussi di lavoro.

Omnichannel

Limitarsi a un canale significa perdere opportunità. Mettendo in contatto i clienti in vari modi, è possibile massimizzare le possibilità. Inoltre, a seconda della natura del messaggio, un certo canale potrebbe essere più adatto di altri.

Il marketing SMS, ad esempio, ha più immediatezza dell’email. Questo lo rende efficace per i messaggi sensibili al tempo come promemoria e follow-up.

Supponiamo che stiamo creando un workflow automatizzato per i partecipanti di un evento.

Potremmo iniziare con una serie di email automatizzate che condividono informazioni sull’evento, quindi utilizzare un messaggio SMS come promemoria finale.

Subito dopo l’evento potremmo inviare un ringraziamento via SMS ai partecipanti insieme a una richiesta di compilare un sondaggio di feedback. Questo potrebbe essere seguito da ulteriori email che mirano a coltivare la relazione.

Potremmo anche combinare l’email marketing con le ads sui social media per aumentare i punti di contatto dei clienti.

Ad esempio, se la nostra è un’azienda eCommerce potremmo già utilizzare l’automazione per inviare email dei carrelli abbandonati e convincere coloro che non sono stati persuasi a comprare tramite annunci social.

6. Automatizza i processi interni, non solo le campagne

Un grande punto di forza per l’adozione della Marketing Automation è la promessa di risparmiare tempo prezioso, soprattutto se la nostra è una piccola impresa che cerca di massimizzare l’efficienza con risorse limitate.

Tuttavia, molti si limitano all’automazione delle campagne quando ci sono altre attività manuali che potrebbero eliminare, a seconda della funzionalità del loro servizio di Marketing Automation.
Questo non solo libererebbe ancora più tempo, ma riduce anche il rischio di errore umano.

Per iniziare, ecco alcune idee per le attività che potresti automatizzare:

Segmentazione dei contatti

Invece di gestire manualmente le liste di contatti, possiamo tenerle aggiornate utilizzando l’automation per aggiungere contatti in base a trigger a seguito di azioni intraprese. Ad esempio, il flusso di lavoro riportato di seguito crea un elenco di contatti che si sono convertiti in clienti monitorando gli acquisti.

Pulizia delle tue liste

Per assicurarti di contattare solo gli iscritti che sono ancora interessati, dovresti rimuovere regolarmente quelli che non sono coinvolti. La Marketing Automation può fare questo lavoro per te in background. Basta impostare un flusso di lavoro che rimuova i contatti quando soddisfano i criteri per essere inattivi.

Assegnazione di lead

Per assicurarti che il team di vendita contatti i potenziali clienti il prima possibile, è possibile assegnare automaticamente lead qualificati a un rappresentante. Possiamo anche assicurarci che la persona giusta si occupi di ogni lead aggiungendo criteri per l’assegnazione, come il tipo di azienda o la posizione.

7. Tieni traccia delle tue prestazioni

Una volta configurate le automazioni, non lasciamo che il software prenda il sopravvento.

È consigliabile continuare a monitorare i risultati della marketing automation per sapere cosa funziona e cosa no. Queste informazioni ci aiuteranno a perfezionare la strategia in futuro e ad apportare tutte le modifiche necessarie ai vari flussi di lavoro.

web marketing digital strategy

Il modo in cui il pubblico interagisce con le campagne aiuterà a capire se i contenuti con i quali sono venuti in contatto rispondono alle loro esigenze. 

Ad esempio, i forti tassi di apertura e di clic sono un segno che i messaggi stanno raggiungendo il segno, mentre l’annullamento dell’iscrizione suggerisce una mancanza di rilevanza per il destinatario.

Non dimenticare di esaminare anche i risultati a livello di segmento. Questo permette di capire se staimo dividendo il pubblico in modo efficace.

In definitiva, la Marketing Automation dovrebbe aiutarci a spostare le persone lungo il buyer journey.

Quindi non è sufficiente che interagiscano con i contenuti a meno che non portino alla conversione. Il monitoraggio del tasso di conversione per ogni fase della canalizzazione aiuterà a identificare se i clienti si muovono in punti specifici e sarà quindi possibile regolare i workflow per migliorare tutto il processo.

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dove marketing inclusivo

Nike, IKEA e altre campagne di marketing inclusivo che celebrano la diversità

Ancora troppo spesso, nelle pubblicità, abbiamo visto le rappresentazioni di donne e di uomini perfetti, prevalentemente giovani, bianchi e in ottimo stato di salute. Famiglie con mamma, papà e due splendidi bimbi biondi seduti intorno al tavolo a fare colazione. 

Con il tempo, però, la società è cambiata, si è evoluta e ha cercato nuovi diritti e nuove forme di integrazione.

Di conseguenza, anche le aziende si sono dovute adattare alle richieste di un pubblico sempre più attento alle prese di posizione dei brand che scelgono di acquistare. 

Il marketing inclusivo è diventato la risposta a questo cambiamento, facendo della rappresentazione della diversità lo strumento con cui avvicinare ogni persona e ogni gruppo, anche quelli marginalizzati a causa di genere e identità di genere, disabilità, età, etnia, orientamento sessuale e affettivo, status socio-economico, religione o credo. 

Non basta certo uno spot fatto bene e un bel claim per diventare pionieri dell’inclusività. Alle parole devono seguire necessariamente i fatti. 

Ecco 5 campagne di marketing inclusivo da guardare e riguardare.

IKEA accanto alla comunità LGBTQIA+

Era il lontano 2011 quando, in occasione dell’apertura di un punto vendita a Catania, IKEA scelse di rappresentare su un grande cartellone pubblicitario due uomini che si tengono per mano con lo slogan “Siamo aperti a tutte le famiglie. Noi di Ikea la pensiamo proprio come voi: la famiglia è la cosa più importante. Ed è per questo che abbiamo pensato alla carta Ikea Family”. 

Ikea marketing inclusivo

Dopo 11 anni e numerose attività di comunicazione inclusiva, lo scorso 17 maggio, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omolesbobitransafobia, IKEA ha lanciato la campagna “Home Pride Home”, un vero e proprio appello affinché tutti possano supportare attivamente la comunità LGBTQIA+ e i suoi diritti. 

Un hashtag, una GIF animata e un filtro da usare nelle stories di Instagram hanno un valore simbolico ma diventano anche una spinta per chiunque a condividere un messaggio così importante: non per tutti vale il detto “casa dolce casa”.

L’azione non si era limitata all’online. Infatti, sulla pagina dedicata alla campagna, erano state pubblicate tutte le istruzioni necessarie e uno schema da stampare per ricamare a punto croce il simbolo di “Home Pride Home” su cuscini, tessuti, dettagli da parete per rendere la propria casa più queer.

Alla luce dei risultati raggiunti in termini di diversity & inclusion nei propri ambienti di lavoro, IKEA insieme a Stonewall, associazione inglese che si occupa di questioni LGBTQIA+, ha stilato una lista di consigli utili per chi voglia mostrare più concretamente il proprio supporto a chi vive una sessualità non binaria.

Alla stessa Stonewall è stato devoluto il ricavato dell’intera operazione “Home Pride Home”

LEGGI ANCHE: Marketing inclusivo, perché i brand non possono ignorarlo

Airbnb e il turismo accessibile

airbnb marketing inclusivo

“Individuare le caratteristiche di accessibilità presenti in un alloggio e applicare correttamente i filtri per renderle visibili è il primo passo per rendere tutti i nostri e le nostre ospiti davvero #free2travel”. 

Con queste righe si apre la landing page di Airbnb dedicata all’iniziativa Be special, be a host”, call to action ideata e prodotta da Diversity per contribuire ad abbattere stereotipi e pregiudizi legati al mondo del turismo accessibile.

Alla campagna hanno preso parte la giornalista e digital storyteller Valentina Tomirotti e la campionessa paralimpica di sci alpino Sofia Righetti, entrambe attiviste per i diritti delle persone con disabilità.

Oltre che su Facebook, Instagram, LinkedIn e Youtube di Airbnb, l’attività ha avuto come principale touchpoint la landing page dedicata alla sensibilizzazione dei e delle host registrate alla piattaforma e alla condivisione di tool per offrire un’esperienza di ospitalità davvero inclusiva. Un bel modo per invitare chi ospita a far sentire a casa chiunque

Marketing Inclusivo: Dove e la rappresentazione delle donne nei media

Rappresentare le donne così come sono e non come gli altri credono che debbano essere.

Con questa missione Dove, insieme a Getty Images, uno dei principali creatori e distributori di immagini, e Girlgaze, una rete di 200.000 creativi che si identificano con il genere femminile e persone transgender, ha creato “#ShowUs”, la più grande raccolta fotografica al mondo creata da donne, persone genderqueer e fotografi che si identificano con il genere femminile per abbattere gli stereotipi sulla bellezza.

Le cinquemila immagini sono state riunite in una libreria fotografica resa disponibile per i media e le industrie pubblicitarie per utilizzarle nei loro progetti o nelle loro campagne. 

Un messaggio chiaro e forte nato da uno dei più grandi studi globali.

Infatti, i dati raccolti da Dove mostrano come il 70% delle donne non si senta ancora ben rappresentata dalle foto che vede ogni giorno e il 67% chiede che i brand aumentino e inizino ad assumersi la responsabilità delle immagini di stock che usano nella loro comunicazione.

Abbattere gli stereotipi di genere e rompere gli standard di bellezza irrealistici proposti dai media è il primo grande passo per ridurre l’impatto sull’autostima delle donne. Ma, appunto, è solo un passo nel mondo dei media e il cambiamento è ancora molto lontano. 

Microsoft e la storia di Katie Sowers

All’Hard Rock Stadium, in occasione del Super Bowl, Microsoft decide di trasmettere uno spot per presentare il Surface in cui la protagonista della storia è Katie Sowers. Si tratta della prima allenatrice donna della National Football League, apertamente lesbica. La prima persona apertamente omosessuale ad allenare nel Super Bowl.

Non sto cercando di essere la miglior coach donna. Sto cercando di essere la miglior coach” dichiara Katie Sowers nel promo mentre la vediamo raccontare la sua storia sul campo da gioco. 

Una scelta coraggiosa per Microsoft che con la campagna Be the One” ha scelto di ispirare le ragazze e le donne a conquistare il proprio spazio nel mondo.

Campagne di marketing inclusivo: Nike contro il razzismo

Era il 25 maggio 2020 quando nell’ospedale di Minneapolis, in Minnesota, George Floyd perse la vita dopo che l’agente di polizia Derek Chauvin lo immobilizzò tenendo per nove minuti il suo ginocchio sul collo. 

La notizia fece il giro del mondo e si scatenarono numerose proteste contro l’abuso di potere da parte della polizia, accusata anche di comportamenti razzisti. 

Molti brand intervennero subito nel dibattito e in quello che divenne in breve un trend con l’hashtag #BlackLivesMatter

Nike non rimase a guardare e pubblicò lo spot “For once, don’t do it”. Un video semplicissimo costruito attraverso l’uso dell’anafora e il ribaltamento del claim Just do it. La campagna contro il razzismo si conclude con una bellissima chiamata all’azione “Let’s all be part of the change”. Oltre al potentissimo messaggio, Nike ha scelto di supportare anche economicamente la comunità Black in America. 

LEGGI ANCHE: Come Google si sta impegnando per rendere il marketing più inclusivo

Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting

Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting, la unit di GroupM Italy, a servizio delle sue agenzie media, che da anni accompagna i brand nel loro percorso di trasformazione digitale.

I due eventi che si stanno tenendo in questi giorni presso i WPP Campus di Milano e Roma vedono protagoniste, insieme ai marketer che si avvalgono dei servizi di Consulting, case di successo in ambito MarTech, intervallate da testimonianze di ospiti di rilievo.

GroupM Consulting in questi anni è diventato un punto di riferimento nei servizi di consulenza in ambito MarTech. In un mercato in cui le opportunità offerte dalla tecnologia, dalla misurazione e dall’utilizzo dei dati sono sempre più strategiche per i clienti, l’arrivo in Italia di Acceleration permetterà al nostro team di consulenti di evolvere ulteriormente e di potenziare l’offerta con l’adesione a un network mondiale leader nel settore. I clienti delle nostre agenzie potranno, così, contare su expertise e servizi all’avanguardia per valorizzare le potenzialità di ogni innovazione” dichiara Massimo Beduschi, Chief Executive Officer &Chairman di GroupM Italy.

massimo beduschi

Acceleration in Italia sarà guidata da Marco Brusa, già Managing Director di GroupM Consulting sin dal momento del lancio, che riporta a Giovanna Loi, Chief Digital Officer GroupM Italy.

La unit, che si appresta a chiudere il 2022 in grande crescita superando la soglia dei 50 clienti attivi, supporta i brand delle agenzie del Gruppo in ambito misurazione, MarTech, digital experiences, web analytics e gestione della privacy, vantando un’esperienza approfondita nelle soluzioni Google Marketing Platform e Cloud.

Esperienza che ora avrà un altro punto di forza nelle competenze del network globale di Acceleration che è stato scelto da Google come partner indipendente per la vendita, l’implementazione e la formazione di tutti i prodotti Google.

Un vasto team interdisciplinare, che vanta più di 60 professionisti e include esperti di dati, tecnologia e marketing digitale, tra cui data scientist, tech consultant, web analytics consultant, sviluppatori e statistici in grado di poter affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.

La squadra è da sempre il nostro punto di forza: un team di persone appassionate di tecnologia con un forte background tecnico e un occhio sempre volto al futuro e ai bisogni dei clienti. Questo ci ha consentito di leggere in chiave olistica le disruption che il mercato sta vivendo, cogliendone le opportunità e rimuovendo le barriere” ha commentato Marco Brusa, Managing Director di Acceleration Italy.

acceleration Marco Brusa

Nelle settimane che hanno preceduto la presentazione di Acceleration, GroupM ha svolto una survey sullo stato di soddisfazione di C-Level e marketer di brand sul percorso di trasformazione digitale affrontato dalla propria azienda, approfondendo il gap rispetto al posizionamento ottimale.

Le ambizioni dei manager sono grandi, ma il sentimento comune è che quasi la totalità delle aziende dovrebbe fare di più e meglio.

La prima barriera che frena la trasformazione digitale è determinata dai silos presenti all’interno dell’organizzazione, immediatamente seguita dalla distonia tra gli obiettivi di breve termine di fatturato dei manager e la roadmap di più ampio respiro che la trasformazione digitale impone.

Altri ostacoli emersi sono la resistenza al cambiamento, la mancanza di figure specializzate in azienda e le problematiche legate all’adozione delle nuove tecnologie.

Se c’è una regola non scritta, ma ormai chiara, è che chi si ferma resta indietro. Le agende dei Marketer devono seguire roadmap che tengano conto della vision a lungo termine e della gestione di grandi temi che il contesto sta vivendo: privacy, cookieless, integrazione omnicanale dei mezzi, sono solo alcune delle sfide che oggi i brand si trovano a dover affrontare, adattando la loro organizzazione, inserendo in squadra nuove figure professionali e rinforzando quelle esistenti con training ad hoc” spiega Giovanna Loi, Chief Digital Officer di GroupM Italy.

Acceleration - Giovanna LOI - GroupM

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Il flusso continuo di ideazione di Acceleration

Il posizionamento di Acceleration si basa sul concetto di “Always-on Transformation”: la trasformazione non è intesa semplicemente come un piano di azione da completare in un determinato lasso temporale, ma piuttosto come un impegno per un flusso continuo di ideazione, definizione ed esecuzione delle priorità attraverso progetti strategici di diversa natura.

Infatti, la lunga esperienza internazionale di Acceleration ha dimostrato che i brand che abbracciano una cultura della trasformazione continuativa hanno più opportunità e strumenti per raggiungere progressi quotidiani verso un successo competitivo a lungo termine.

Acceleration opera in 12 mercati tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Danimarca, Norvegia, Svezia, Dubai, Sudafrica, Spagna, Portogallo con un ulteriore piano di espansione nell’area EMEA e APAC.

L’ingresso in questo importante network internazionale permetterà anche ai consultant italiani di confrontarsi quotidianamente con professionisti e specialisti che operano nei mercati leader nel digitale avendo accesso, così, alle migliori case e a soluzioni innovative di successo già applicate a grandi marchi nel mondo.

Grazie all’arrivo di Acceleration anche in Italia, abbiamo la possibilità di continuare ad allargare il nostro perimetro di azione, aggiungendo al nostro network le skill di Giovanna, Marco e del loro talentuoso team di professionisti e consulenti, per aiutare sempre più i clienti a far crescere le proprie capacità attraverso la continua trasformazione. Non ho dubbi che le nostre expertise combinate ci metteranno nella posizione migliore per continuare a garantire ai nostri clienti una crescita sostenibile attraverso soluzioni di consulenza su dati e tecnologia” conclude Grant Keller, Global Chief Executive Officer Acceleration.

weekly recap

Le notizie Ninja della settimana che potresti aver perso

Dopo l’estate le occasioni si moltiplicano: networking, formazione, eventi e aggiornamento continuo si concentrano nell’ultimo quarter dell’anno.

Il digital è un settore ad alta competitività e aziende e operatori devono essere “sempre sul pezzo” intercettando i trend in ascesa (come fa NBA puntando sul Fan Engagement e Christie’s col suo marketplace NFT).

Occhi aperti, quindi, sui consigli per migliorare le proprie strategie (puoi farlo con i nostri webinar gratuiti) e orecchie tese sul formato audio, uno dei trend in più forte ascesa negli ultimi anni.

E, tra un evento dal vivo (come l’eEcommerce HUB il 7 ottobre) e una sessione di aggiornamento, rifocilliamo la mente con un po’ di sana creatività che abbiamo raccolto qui con più di 30 campagne creative, direttamente dai brand a cui siamo più affezionati.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

I trend dell’eCommerce…

Il 7 ottobre 2022 torna dal vivo Ecommerce HUB® nelle sale della Multimedia Valley di Giffoni. Per la community Ninja è a disposizione uno sconto del 30%: clicca su questo indirizzo e inserisci il codice PART30.

…e l’ascesa dei Podcast

Anche noi Ninja saremo presenti alla settima edizione del Festival del Podcasting, il primo evento in Italia dedicato al mondo dei podcast e del digital audio dal 3 all’8 ottobre. Ascolta cosa ha detto ai nostri microfoni Giulio Gaudiano, fondatore dell’evento e Presidente di ASSIPOD.

Per partecipare all’appuntamento con uno sconto del 50% acquista il biglietto qui.

Migliora la tua strategia social

Ninja Academy ha programmato un nuovo ciclo di webinar gratuiti per tutti coloro che vogliono mettere in pratica la teoria e farla funzionare. Segna in agenda i prossimi due appuntamenti:

  • Martedì 4 Ottobre ore 13:00
    Come diventare virali con i video: il caso Un Terrone a Milano
  • Giovedì 6 Ottobre ore 13:00
    La lista della spesa del Social Media Manager: ingredienti per il successo

Il declino delle GIF: le usano solo i Boomer

se usi le gif sei un boomer

Se usi le GIF sei un boomer. È l’audace strategia che il motore di ricerca di gif, Giphy, ha adottato nei confronti dell’autorità di regolamentazione della concorrenza del Regno Unito.

La piattaforma immersiva di NBA

Con un’esperienza personalizzata completamente nuova, alimentata da Microsoft Azure, l’App NBA conterrà video verticali in stile social.

Christie’s lancia la sua piattaforma NFT

La piattaforma, sviluppata con le società Web3 Manifold, Chainalysis e Spatial, consentirà di effettuare vendite NFT direttamente sulla blockchain.

Walmart entra in Roblox

walmart universe of play roblox

I mondi virtuali di Walmart sono rivolti ai clienti più giovani e consentono ai giocatori di Roblox di collezionare merce virtuale, partecipare a concerti dal vivo e contest e altro ancora.

Nuovo logo per Mulino Bianco

mulino bianco

Il marchio, protagonista da oltre 45 anni della prima colazione degli italiani, rinnova il suo look.

La Borsa del Cavolo di Esselunga

borsa del cavolo di Esselunga

Diventata subito un must have, è andata esaurita in poche ore.

Trova l’ispirazione con queste campagne

chupa chups - ants - notizie-26-30 settembre

McDonald’s, Coca-Cola, IKEA e molti altri big brand. Più di 30 campagne creative per ritrovare l’ispirazione.

► FORMAZIONE ◄

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6 Corsi completi con i migliori esperti e un mentor dedicato. L’eCommerce Factory è a numero chiuso: iscriviti ora.

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Perché è necessario passare a Google Analytics 4 e come transitare da Universal Analytics a Google Analytics 4. Puoi rivedere il webinar qui.