Sotto-tag Specialist di Personas

McDonald's

McDonald’s trasforma le porte in hamburger e patatine fritte

McDonald’s promuove la consegna a domicilio con una campagna che trasforma le porte in articoli del suo menu.

In Francia, il colosso del fast food, per pubblicizzare il suo McDelivery, ha lanciato delle nuove creatività in collaborazione con TBWA/Paris.

Con questa campagna “McDonald’s Delivers to Your Door” il brand racconta 3 dei suoi famosi prodotti (Big Mac, French Fries e Sundae), completamente integrati nelle porte d’ingresso di diverse tipologie di edifici, per dimostrare che McDonald’s consegna direttamente alla nostra porta.

McDonald's

McDonald’s Delivers to Your Door

McDonald’s si è completamente reimmaginato: al centro dei nuovi annunci i suoi prodotti iconici rivisitati con un’estetica fresca e inedita.

I 3 visual, fotografati da Aurélien Chauvaud, presentano intenzionalmente ambienti diversificati, ritratti in momenti sparsi della giornata. La pubblicità punta tutto sulla possibilità di ordinare sia di giorno che di notte, sottolineando quanto sia flessibile e funzionale il servizio di consegna in area urbana e suburbana.

Per il Big Mac è rappresentata la porta di un garage di una casa di periferia in pieno giorno.
 Per le French Fries: una doppia porta di un condominio di notte.

McDonald's

Per il Sundae: una porta tradizionale di un edificio in stile Haussmann, ripresa al crepuscolo.

McDonald's

Le porte come tele di opere d’arte

Le ante sono state realizzate in 3D e giocano con texture in contrasto per un effetto suggestivo. Nonostante gli stili diversi, i poster mostrano dei sottili segnali visivi capaci di evocare sin da subito i prodotti.

McDonald’s sfrutta ancora una volta il potere della messaggistica urbana creando bellissimi artwork, attraverso una campagna che coniuga l’out-of-home con il classico annuncio stampa.

Con una mossa unica e originale (coerente con l’anima del brand) McDonald’s ha voluto immaginare come potrebbero apparire le nostre dimore adornate dalle sue immagini, con l’obiettivo di promuovere uno dei servizi di punta, già protagonista di diverse campagne di successo.

Rain, la nuova campagna per McDonald's firmata da TBWA Paris

Rain, 2019 – Campagna McDonald’s firmata TBWA/Paris

McDonald’s Delivers to Your Door è on air dalla fine di dicembre su stampa, social network e supporti digitali.

LEGGI ANCHE: La campagna “Rain” di McDonald’s ha conquistato tutti con il tratto impressionista delle immagini

chatGPT open AI intelligenza artificiale

Perché OpenAI è diventata così famosa e come possiamo utilizzarla

A soli pochi mesi dalla sua disponibilità al pubblico del web, ChatGPT di OpenAI ha conquistato il favore sia di addetti ai lavori che non.

Da settimane non si fa altro che parlare di ChatGPT3 e di tutte le applicazioni che iniziano a popolare il web, basate sul prodotto di punta di OpenAI, l’organizzazione (tra i fondatori vi era anche Elon Musk) il cui core business è la ricerca sull’intelligenza artificiale con lo scopo di promuovere e sviluppare una AI amichevole (FAI ossia Frendly AI), tale da portare un concreto beneficio all’umanità.

OpenAI e GPT-3 - chatgpt

Molte realtà del panorama IT sono rimaste affascinate dalla potenza e versatilità dell’ AI alla base di ChatGPT3, tra queste Microsoft che di recente ha affermato di aver interesse ad allargare l’accesso a ChatGpt ai clienti del suo cloud Azure, siano esse aziende che sviluppatori.

Lo stesso Ceo di Microsoft Satya Nadella ha definito senza mezzi termini i prodotti di OpenAI quali: GPT-3.5, Codex e Dall-E 2 “i più avanzati al mondo”.

Si vocifera, tra le altre cose, che dopo l’assegno di 1 miliardo di dollari da parte di Microsoft a OpenAI, vi siano altri 10 miliardi per trattative in corso, dato che obiettivo della casa di Redmond sarebbe quello di potenziare il motore di ricerca Bing sfidando apertamente Google.

Perché parliamo di OpenAI

Al di là dei rumors della silicon valley, in tanti parlano di OpenAI perché realmente la sua intelligenza artificiale, intesa come machine learning, ha dimostrato di essere in grado di analizzare e comprendere il testo scritto dagli umani. L’ho testato sia come fruitore sia come coder e devo dire che lascia sbalorditi.

OpenAI può essere da noi istruito su un determinato argomento dandogli in pasto milioni di documenti. Successivamente, può rispondere a domande, rielaborare un testo un poco come quando alle elementari la maestra ci chiedeva di fare un riassunto.

Chat GPT, infatti, sta per Chat Generative Pre-trained Transformer e ad oggi sappiano, per gli addetti ai lavori più curiosi, che il suo ambiente di addestramento è stato organizzato sul cloud di Microsoft Azure.

Altra collaborazione attiva è quella con Shutterstock, per la vendita di immagini stock generate dall’intelligenza artificiale Dall-E2.

Oltre alle grandi realtà, anche quelle minori stanno integrando la tecnologia di GPT-3 per i loro applicativi. Tra queste, Ada, una società di automazione del servizio clienti, che punta ad automatizzare l’addestramento degli intenti dei clienti e l’integrazione sarà spinta ulteriormente creando automaticamente flussi di risposte e contenuti dalle basi della conoscenza dei suoi clienti.

Anche Zapier, famosa web automation app che permette di connettere altre applicazioni, assegnare task a questi strumenti e automatizzare verie azioni, utilizzerà OpenAI consentendo agli utenti di risparmiare tempo creando procedure e automatismi.

Perché è importante

L’importanza di OpenAI, che rappresenta anche il motivo per cui tutti ne stanno parlando, è data dal fatto che ha avvicinato l’utente comune all’AI come mai prima, azzerando la distanza che vi era fino a pochi mesi fa tra intelligenza artificiale e persone.

Mai come ora, basta accedere alla pagine web di OpenAI e iniziare a fare domande alla sua AI, rimanendo sbalorditi dalle risposte ricevute, perché sembra davvero di dialogare con una persona.

Microsoft e OpenAI ChatGPT

Cosa c’è da sapere su OpenAI

Entrando nella homepage di OpenAI e spostandosi nella sezione “examples è possibile scorrere l’elenco delle operazioni che questa AI è in grado di fare e la lista è davvero lunga.

Si parte dal classico gioco delle domande e delle risposte, alla traduzione di testi, alla scrittura di codice di programmazione in vari formati e con vari linguaggi, fino alla creazione di immagini.

Ad oggi si stima che esistano almeno 300 applicazioni che utilizzano le tecnologie generata da OpenAI e il numero è destinato a crescere vertiginosamente praticamente in qualsiasi settore.

Vediamone alcune.

Fable Studio, azienda specializzata nella generazione di storie interattive, ha dichiarato di essere in procinto di integrare GPT-3 nel suo ecosistema software, generando così uno strumento di authoring basato su AI, con lo scopo di generare nuove storie interattive e potenziare i propri “esseri virtuali” guidati dalla trama. I loro personaggi possono vivere, imparare e prendere decisioni con noi.

Algolia, motore di ricerca per eCommerce e non solo, utilizza GPT-3 nel proprio prodotto Algolia Answers per offrire ai propri clienti una ricerca semantica pertinente e velocissima. GPT-3 comprende meglio le domande dei clienti e li collega alla parte specifica del contenuto che risponde alle loro domande.

Dopo aver eseguito i test di GPT-3 su 2,1 milioni di articoli di notizie, Algolia ha riscontrato una precisione del 91% o superiore e Algolia Answers è stata in grado di rispondere con precisione a domande complesse in linguaggio naturale quattro volte più spesso rispetto a BERT di Google.

Copy.ai è un’app basata su GPT-3 specializzata nella scrittura di testi per il marketing. Può scrivere post per i nostri blog, redigere copy per siti Web e descrizioni di prodotti per gli eCommerce. Poi testi per email, post per i social media e altro in pochi clic.

Grazie a questa APP è possibile scrivere testi in pochi secondi in differenti lingue quali inglese, francese, spagnolo, tedesco, italiano, giapponese, olandese, polacco, portoghese, russo, cinese (semplificato), bulgaro, ceco, danese, estone, finlandese, greco, ungherese, lettone, lituano, rumeno, slovacco, sloveno e svedese, ma in futuro saranno implementate anche altre lingue.

Copysmith, simile a Copy.ai, è un ottimo strumento da aggiungere alla propria raccolta di strumenti di copywriting capace di aiutarci nella ricerca di idee, spunti per i nostri articoli.

Jasper.ai è una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale GPT-3, che aiuta a generare contenuti accattivanti e di alta qualità. Alcune delle caratteristiche principali di Jasper vanno dalla generazione automatica di contenuti, ai contenuti personalizzati fino all’ integrazione con i sistemi di gestione dei contenuti (CMS).

Repl.it è una soluzione pensata per velocizzare il lavoro di chi sviluppa software, app e tanto altro, ma anche per eseguire testing e il consueto debug del codice scritto.

Repl.it è un vero e proprio editor di codifica (IDE) a configurazione zero, collaborativo e basato su browser con supporto per oltre 50 linguaggi, inclusi Java, Python, HTML/CSS/Javascript, C, C++ e altri. Funziona su qualsiasi dispositivo inclusi PC, Mac, telefoni, tablet e Chromebook.

Questo applicativo è utilissimo per gli studenti che intendono imparare la programmazione e l’informatica e per gli insegnanti ché possono concentrarsi sull’insegnamento, non sulla risoluzione dei problemi degli ambienti degli studenti.

Debuild.co è un’altra interessante applicazione che fa uso di GPT-3 per lo sviluppo di siti web partendo da semplici frasi scritte in inglese. Debuild mostra il codice utilizzato per creare l’ambiente del sito desiderato, consentendo agli utenti di replicare il codice in altre piattaforme di codifica.

Observe.ai viene pensata per supportare i team di assistenza clienti, costantemente bombardati da un flusso infinito di richieste, reclami e domande dei clienti.

L’applicativo è pensato per rendere meno oberato il customer service, offrendo un sistema di messaggistica integrato nelle app oppure nel sito web e fornendo una gamma di flussi di lavoro automatizzati che le aziende possono utilizzare per semplificare attività come la generazione di lead, l’onboarding dei clienti e altro ancora.

Lumen5 è una piattaforma potente e facile da usare per la creazione di video di qualità professionale per i social media e altri scopi di marketing, che può aiutarci a coinvolgere e connetterci con il pubblico attraverso i contenuti video.

Lumen5 funziona in modo semplice: basta passare una descrizione della sceneggiatura e l’AI procede a generare automaticamente un layout video approssimativo, incluse sovrapposizioni di testo e risorse multimediali suggerite (come immagini e clip video).

Pictory.ai simile a Lumen è una piattaforma di narrazione visiva che aiuta gli utenti a creare brevi video di marca da contenuti di lunga durata, come Zoom, Teams, registrazioni di webinar, script e post di blog. La piattaforma utilizza l’intelligenza artificiale per estrarre punti e temi chiave dal contenuto e creare automaticamente video visivamente accattivanti con filmati, musica e voci fuori campo.

Aggiungiamo che in ambito “grafico” si basano sulla tecnologia di OpenAI sia Wall-E2 che Point-E di cui abbiamo già parlato in precedenza, il primo per la generazione di immagini da una semplice descrizione e l’altra per la generazione di modelli 3d.

Sul fronte musicale, possiamo annoverare MuseNet capace di in grado di generare composizioni musicali di 4 minuti con 10 strumenti diversi e in grado di combinare stili dal country a Mozart ai Beatles. Ancora Jukeboxe, che genera sia audio che un testo rudimentale per la canzone.

Un “nota” in tema musicale: di recente il cantautore australiano Nick Cave ha espresso il suo sgomento dopo che un suo fan gli ha proposto una canzone scritta proprio utilizzando GPT-3.

Ninja Upshot

Elencare tutte le app che utilizzano la tecnologia di OpenAI sarebbe davvero impossibile; resta il fatto che gli ambiti di applicazione di GPT-3 sono davvero moltissimi e dei più svariati, dalla business analysis, per l’organizzazione e la strutturazione delle informazioni contabili delle aziende e del marketing, alla sicurezza informatica, passando per la sanità, la scuola, la formazione e tanto altro.

Ogni applicativo meriterebbe un articolo ad hoc che ne metta in luce dettagliatamente le potenzialità, il funzionamento e la versatilità.

Questo 2023 sarà l’anno in cui il mercato dell’intelligenza artificiale sarà più competitivo che mai e GPT-3 di OpenAI è uno dei principali player, assieme ad altre aziende che si contendono una fetta della torta come Google, Microsoft, Facebook e Amazon.

Man mano che la tecnologia continua a svilupparsi, è probabile che si troveranno ancora più usi per questa incredibile tecnologia, quindi non ci resta che attendere, per vederne delle belle, soprattutto in vista dell’uscita di GPT-4 di OpenAI.

chatgpt a pagamento - elon musk chiede una pausa sulle intelligenze artificiali

Arriva ChatGPT a pagamento: si parte da 20 dollari al mese

Arriva la versione di ChatGPT a pagamento: con l’obiettivo di monetizzare quello che è diventato un fenomeno virale, OpenAI ha lanciato un nuovo piano di abbonamento pilota per ChatGPT, la sua IA in grado di scrivere saggi, poesie, email, testi e altro ancora in modo convincente e simile allo stile umano.

Quanto costa Chat GPT a pagamento

Chiamato ChatGPT Plus e a partire da 20 dollari al mese, il servizio offre una serie di vantaggi rispetto al livello base di ChatGPT, secondo OpenAI, tra cui l’accesso generale a ChatGPT anche nei momenti di punta, tempi di risposta più rapidi e accesso prioritario a nuove funzionalità e miglioramenti.

LEGGI ANCHE: 7 cose da sapere su ChatGPT prima di utilizzarlo per i contenuti e per la SEO

ChatGPT in versione gratuita, però, non scomparirà e potrà essere utilizzato come sempre.

Per quanto riguarda ChatGPT Plus, al momento è disponibile solo per i clienti degli Stati Uniti. OpenAI ha dichiarato che nei prossimi mesi inizierà il processo di invito delle persone in lista d’attesa e cercherà di espandere Plus ad altri Paesi.

chatgpt per la seo screen

Abbiamo lanciato ChatGPT in versione gratuita in modo da poter conoscere meglio i punti di forza e di debolezza del sistema e raccogliere il feedback degli utenti per aiutarci a migliorarne i limiti“, ha scritto OpenAI in un post sul blog. “Da allora, milioni di persone ci hanno fornito il loro feedback, abbiamo apportato diversi aggiornamenti importanti e abbiamo visto che gli utenti hanno iniziato a usarelo per scopi professionali, tra cui la stesura e la modifica di contenuti, il brainstorming, l’aiuto alla programmazione e l’apprendimento di nuovi argomenti“.

ChatGPT a pagamento è solo l’inizio

ChatGPT Plus potrebbe essere il primo di diversi progetti futuri, secondo quanto dichiarato da OpenAI. Nel post sul blog, l’azienda afferma che sta “esplorando attivamente” opzioni per piani a basso costo, piani aziendali e pacchetti di dati, oltre al rilascio delle API.

LEGGI ANCHE: Google risponde a ChatGPT: 20 nuovi prodotti di AI nel 2023

Amiamo i nostri utenti gratuiti e continueremo a offrire l’accesso gratuito a ChatGPT. Grazie all’abbonamento, saremo in grado di sostenere la disponibilità dell’accesso gratuito al maggior numero possibile di persone“, ha proseguito la società. “Abbiamo in programma di perfezionare ed espandere questa offerta in base ai feedback e alle esigenze di chi usa il prodotto“.

OpenAI ha anticipato il lancio di ChatGPT Plus all’inizio di gennaio, annunciando che stava iniziando a pensare a come monetizzare ChatGPT e pubblicando un sondaggio che delineava i potenziali prezzi e le caratteristiche di un piano “ChatGPT Professional“. Poi, qualche settimana fa, diversi utenti di ChatGPT hanno riferito di aver avuto accesso a un livello pro che costava 42 dollari al mese, cosa che a posteriori sembra essere stata un errore.

Nonostante le polemiche e i diversi divieti, ChatGPT si è rivelato un successo pubblicitario per OpenAI, attirando l’attenzione dei media e generando innumerevoli meme sui social media. All’inizio di dicembre, ChatGPT contava più di un milione di utenti, una base invidiabile da qualsiasi punto di vista.

Ma è un servizio costoso da gestire. Secondo il cofondatore e amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, le spese operative di ChatGPT sono “da capogiro” anche se ammontano a pochi centesimi per chat.

LEGGI ANCHE: ChatGPT a scuola: perché non dovremmo vietarlo e come possiamo usarlo per insegnare

Nike e Tiffany & Co.

Nike e Tiffany & Co. lanciano un’elegantissima linea di accessori

La tanto attesa collaborazione tra Nike e Tiffany & Co. diventa realtà. I due marchi hanno ufficializzato la loro collaborazione per la co-creazione di una speciale linea di accessori.

L’operazione di co-branding è stata svelata martedì con un annuncio ufficiale “A Legendary Pair” sui canali ufficiali dei brand.

Nike e Tiffany & Co.
Il progetto prevede la creazione di diversi prodotti, tra cui un paio di Air Force 1 e accessori in argento da far girare la testa.

Nike e Tiffany & Co. presentano la nuova Air Force 1 1837

Il fulcro della collaborazione Nike x Tiffany sono senza dubbio le sneaker Nike Air Force 1, completamente nere e intitolate “1837”.

Una sneaker accattivante che presenta un corpo in suede nero, il baffo Nike nella tonalità Tiffany e lacci in corda che ricordano i manici di una borsa da gioielleria.

Un caratteristico cliché d’argento impreziosisce la parte posteriore, mentre il logo Tiffany in corsivo sulla linguetta eleva il suo stile ad altezze chic.

Nike e Tiffany & Co.

La prima collaborazione tra Tiffany & Co. e Nike risale al 2014, quando il caratteristico colore acqua dell’azienda di gioielli è stato utilizzato per un paio di scarpe Nike e Diamond Supply Co.

Negli ultimi anni, Tiffany si è mossa per attirare un pubblico sempre più giovane attraverso collaborazioni creative di vario genere. Ad agosto, il marchio si è avventurato negli NFT realizzando una collezione di risorse digitali in edizione limitata.

LEGGI ANCHE: Tiffany svela i suoi primi NFT in vendita a oltre 50.000 dollari l’uno

Sui social sono comparsi anche immagini di un calzascarpe in argento sterling marchiato Nike e Tiffany & Co. e di una spazzola per scarpe (e non uno spazzolino da denti, come in molti credevano).

Dei lacci delle scarpe, oltre a un fischietto da arbitro sempre in argento.

Prodotti eleganti, che faranno impazzire gli appassionati e i collezionisti, che costano dai 250 ai 475 dollari.

Intanto cresce l’hype per questa linea che sarà rilasciata il 7 marzo. Le esclusive Nike x Tiffany & Co. Air Force 1 1837 saranno in vendita presso due punti vendita selezionati di New York: il Tiffany Flagship Next Door e il Tiffany & Co. SoHo.

Le sneakers in edizione limitata saranno disponibili in tutto il mondo anche mediante la app SNKRS di Nike e costeranno circa 400 dollari, molto di più del prezzo tipico delle Air Force 1.


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griglia immagine di copertina notizie della settimana

I pancake di Barilla, i licenziamenti di Google e le altre notizie della settimana

Prima di passare alle notizie della settimana, concediamoci una veloce riflessione.

Se negli ultimi mesi ti sei convinto che la tecnologia avrebbe impattato fortemente sul mondo del lavoro, andando a sostituire alcuni lavoratori meno qualificati, come i camerieri nei ristoranti e i cassieri del supermarket, beh, caschi male.

L’esplosione delle conversazioni generate attorno a ChatGPT (di cui abbiamo ampiamente parlato qui e che è solo una piccolissima anticipazione della rivoluzione in atto grazie all’intelligenza artificiale) ha squarciato il velo di Maya degli high skills jobs: le AI sanno scrivere, creare immagini, condurre analisi e preparare piani editoriali. Con che qualità? Salvo alcuni casi, per il momento, ancora sotto la media, ma l’esponenzialità dello sviluppo (e degli investimenti) per questa tecnologia è in grado di togliere il sonno anche al più ferrato dei creativi.

Per questo, arriva il momento di riflettere su come comprendere la forza disruptive dell’AI e piegarla alle nostre esigenze (noi ci stiamo già provando, confrontandoci con un pool di esperti).

Se non sei del tutto convinto “del pericolo”, ti basti sapere che ChatGPT ha superato con successo l’esame finale del programma di Master of Business Administration dell’Università della Pennsylvania.

Le AI possono imparare (forse anche insegnare, come abbiamo letto qui) meglio e più velocemente di noi?

La domanda è interessante e la risposta non è per nulla scontata.

Quello che al momento ci preme capire è se, quando gli algoritmi, oltre alle immagini per i pancake e per i cocktail, ne scriveranno anche la ricetta, il sapore sarà lo stesso o ci sembrerà un po’ più amaro.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

I pancake di Barilla generati con l’AI

Alessio Galea ha intervistato per Ninja Alessio Garbin, coordinatore Data & Digital Marketing di Barilla per l’Italia sulla discussione nata dalle immagini generate con Midjourney e poi diffuse sui canali di Mulino Bianco.

pancacke mulino bianco Midjourney

Alessio Garbin parteciperà al Ninja Wrap Up: “Perché l’AI non ti ruberà il lavoro” in programma martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio, dalle ore 12.30 alle 14.30.

Notizie da non perdere: ChatGPT, esame superato

Tra le notizie della settimana troviamo una ricerca condotta da un professore della Wharton School dell’Università della Pennsylvania, che ha scoperto che il chatbot GPT-3 è stato in grado di superare l’esame finale del programma di Master of Business Administration (MBA) della scuola. Il punteggio ottenuto dal bot, ha scritto il Prof. Terwiesch, dimostra la sua “notevole capacità di automatizzare alcune delle competenze dei lavoratori altamente remunerati in generale e, in particolare, dei lavoratori della conoscenza laureati MBA, come analisti, manager e consulenti“.

Shutterstock lancia un toolkit di AI generativa

I clienti della piattaforma di design online Creative Flow di Shutterstock potranno creare immagini sulla base di suggerimenti testuali, grazie a OpenAI e Dall-E 2. Le immagini ottenute, secondo quanto dichiarato dall’azienda, saranno “pronte per la licenza” subito dopo la loro creazione.

Google risponde a ChatGPT…

Il New York Times riporta che i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, hanno intenzione di lanciare oltre 20 prodotti di intelligenza artificiale quest’anno, tra cui una demo del proprio chatbot di ricerca.

…e licenzia 12.000 persone

La notizia è arrivata ai dipendenti attraverso una email del CEO Sundar Pichai, e si aggiunge ai tagli annunciati nelle ultime settimane da Amazon e Microsoft, che hanno licenziato complessivamente 28.000 persone.

notizie della settimana - tech layoffs

Finora, nel 2023, ci sono stati 175 licenziamenti in aziende tecnologiche con 57.914 persone coinvolte.

Su ChatGPT individuato un piano professionale

Alcuni utenti hanno identificato un’opzione “Upgrade plan” nell’interfaccia web di ChatGPT. Il piano professionale consentirebbe l’accesso al software anche quando la domanda è elevata e una maggiore velocità di risposta.

Le sfide per i Marketer: Italia indietro

Dal report State of Marketing emerge un tasso di maturità leggermente inferiore in Italia, rispetto ai rispondenti globali, sull’adozione di tool che possano semplificare la vita dei marketer.

priorità e sfide dei marketer in italia 01

Il 66% dei marketer in Italia afferma che soddisfare le aspettative dei clienti è più difficile rispetto a un anno fa.

Trovi qui le altre statistiche e puoi ascoltare nel nostro podcast cosa ci ha detto Andrea Buffoni, Regional Vice President di Salesforce Marketing Cloud in occasione della presentazione del report.

I creative trends del 2023

Depositphotos ha pubblicato le sue previsioni annuali nel report “Creative Trends 2023: Ready to Escape?”.

notizie - 7-creative-trends-2023-depositphotos-17

Sono stati esaminati stili, temi e idee che influenzeranno la comunicazione visiva e creativa per fornire informazioni e consigli su come i brand e i creator debbano interagire con il loro pubblico durante il corso dell’anno.

Ninja Wrap Up #1

Il primo appuntamento del nuovo format per commentare le news e i trend del mese con il Ninja Team e i migliori esperti. Si parte con una puntata speciale di Wrap Up sul Marketing applicato all’Intelligenza Artificiale. Clicca qui per partecipare all’evento.

H&M Home

H&M Home lancia una collezione colorata in collaborazione con Pantone

H&M Home presenta una collezione incentrata sul colore grazie all’iconica esperienza di Pantone e al suo linguaggio universale.

La speciale capsule di oggetti per interni comprende fodere per cuscini in tre tonalità, un vaso scultoreo, un vassoio con i piedi e uno normale, un tavolino, un piedistallo ornamentale e candele profumate per un totale di sei diverse colorazioni, tre per ogni tavolozza tra cui rosa, albicocca e rosso ma anche pistacchio, blu medio e petrolio.

H&M Home x Pantone

La collezione chiamata H&M HOME ? PANTONE presenta due palette, Calm & Soothing ed Energy & Joy, che esplorano nozioni filosofiche sui colori.

Il colore ha il potere di alterare sia le stanze che le emozioni delle persone che le abitano. Può elevare, migliorare ed evidenziare i nostri interni e complementi. Sapevi che le tonalità del blu ricordano gli spazi aperti, come il cielo e il mare, evocando un senso di libertà e calma?
O che il rosso è storicamente associato al calore, alla passione, al coraggio e persino al pericolo?

H&M Home

La collezione H&M HOME ? PANTONE mette in mostra una selezione di prodotti ricordo, creati in due mood cromatici distintivi a seconda dell’estetica, delle preferenze o anche solo della predisposizione dei clienti, come si sentono nel momento dello shopping.

H&M Home

Il colore è essenziale sia per la nostra casa che per i nostri sensi. Nessuno lo capisce meglio di PANTONE, che sono i massimi esperti su come il colore può influenzare il modo in cui lavoriamo e viviamo. La collezione H&M HOME ? PANTONE ci permette di evidenziare quanta differenza fa il potere del colore nella nostra vita quotidiana, con una selezione di oggetti d’arredo moderni da aggiungere alla propria casa” ha dichiarato Evelina Kravaev-Söderberg, Head of Design & Creative di H&M HOME.

H&M Pantone

Le palette colori

Consentendo ai clienti di nutrire le loro case con il colore, la collezione H&M HOME ? PANTONE esplora tonalità che danno energia e portano gioia, oltre a calma e tranquillità. Ogni tavolozza colore presenta tonalità Pantone appositamente scelte per il loro effetto sui nostri sensi.

Le tonalità Calm & Soothing includono pistacchio (2260C), petrolio (548C), verde (5545C) e blu medio (2178C): donano un senso di stabilità e tranquillità.

H&M Home Pantone

Per Energy & Joy, le quattro colorazioni includono rosa (707C), rosso (3517C), arancione (2027C) e albicocca (2022C): capaci di infondere vivacità e calore. I colori più caldi evocano la nostra vitalità interiore, inclusi amore e gioia.

H&M Home Pantone

La collezione comprende diversi prodotti che sono già disponibili per l’acquisto in negozi selezionati e online sul sito ufficiale.

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pancacke mulino bianco Midjourney

Com’è nata l’immagine dei Pancake di Mulino Bianco generata dall’AI

La promessa di un mondo potenziato dall’Intelligenza Artificiale continua ad animare un vivace dibattito intorno a temi etici, sociali e legali. Ne discutono, tra gli altri, le istituzioni, l’industria, le università. Intanto anche la comunicazione dei brand inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’AI e alcune grandi aziende hanno già rotto il ghiaccio. Nel suo post di capodanno Mulino Bianco ha pubblicato su Instagram e Facebook un post realizzato con l’AI Midjourney.

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Successivamente, su LinkedIn Alessio Garbin, coordinatore Data & Digital Marketing di Barilla per l’Italia, ha raccontato di più su questa prima incursione dello storico marchio di prodotti da forno nel campo dell’intelligenza artificiale: “La reazione è stata una sorpresa“, spiega Garbin, “prima abbiamo pubblicato il post sui canali del brand Mulino Bianco. Era un contenuto organico e le persone lo hanno apprezzato come spesso avviene, perché abbiamo la fortuna di avere un brand molto amato“.

alessio garbin barilla

Poi, quando su LinkedIn ha annunciato: “Abbiamo realizzato il primo post utilizzando gli scenari prodotti da Midjourney”,  si è accesa un’animata discussione che ha coinvolto creativi, illustratori e comunicatori:C’è stata un’esplosione di commenti, alcuni negativi. Diciamo un bel po’ negativi e altri, invece, positivi. Ho cercato di rispondere a tutti, perché volevo creare un dialogo e perché anche io mi sto chiedendo quale strada prendere. Ma dopo lo stupore iniziale ho pensato: ‘è giusto che sia così’. Perché quando si fa qualcosa di nuovo e di particolarmente diverso, è giusto che se ne parli e se ne discuta anche in modo acceso”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Mulino Bianco (@mulinobianco)

Intanto le aziende cercano di definire gli obiettivi e le strategie di utilizzo di questa tecnologia: “Per dirla in una maniera molto stretta – prosegue Garbin –  credo che tutti i grossi brand oggi si stiano chiedendo come approcciare l’AI. Sia che si decida di farlo per produrre dei visual, sia che per creare dei copy. Non parliamo degli strumenti di Data Intelligence, per cui do per scontato che i brand si stiano già muovendo nella direzione delle prospettive offerte dall’AI”

Per molti marchi, riguardo alle possibilità offerte dall’AI, quello attuale è soprattutto il momento delle domande e dell’osservazione: “Ci stiamo chiedendo appunto quali sono le possibili strade da percorrere ma non abbiamo ancora fatto grandissimi passi in avanti. Stiamo approcciando delle cose e cercando di comprendere, soprattutto con le agenzie e i nostri partner, quali sono gli scenari possibili e cosa fare“.

Il post di capodanno è stato un primo test, quello su LinkedIn l’occasione per condividere in modo dettagliato i diversi processi seguiti: “In questa fase in cui le persone si stanno interrogando, e in cui c’è anche un po’ di timore, esplicitare l’uso dell’Ai in certi ambiti credo sia una pratica etica. Per questo noi, dopo aver creato questi scenari con l’AI, abbiamo avuto l’accortezza di indicare espressamente come erano stati realizzati. In futuro, quando questi processi saranno sdoganati, probabilmente non sarà più necessario. Ma in questa fase penso sia una cosa buona farlo“.

Alessio Garbin parteciperà all’evento Ninja Wrap Up: “Perché l’AI non ti ruberà il lavoro” in programma martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio, dalle ore 12.30 alle 14.30.

wrap up ninja #2

Ecco cosa troverai nel Ninja Wrap Up #1:

Marketing OF AI, WITH AI, TO AI: tre declinazioni del branding digitale

con Giuseppe Mayer, Managing Partner Antifragile

Come l’AI più aiutarti a scalare la SERP

con Gaetano Romeo, CMO Innovation People

Tutto quello che devi sapere prima di usare i testi di Chat GPT

con Matteo Flora, docente universitario, imprenditore, divulgatore

Cosa ci dice il pancake Barilla sul futuro della comunicazione dei brand

con Alessio Garbin, Data & Digital Marketing Coordinator Barilla Region Italy e Manuela Sissa, Head of Campaigns Kettydo+

Perché l’AI non è nemica dei Copywriter

con Camilla Poretti, Pre Sales Manager & Max Di Blasi, Product Manager Contents

<<Partecipa al Ninja Wrap Up #1 per scoprire l’impatto dell’AI sul Marketing e le principali applicazioni nel tuo lavoro>>

M&m's

Quando il brand activism fa autogol: il caso di M&M’s

Cosa c’è di più innocuo e divertente delle mascotte delle M&M’s?

Trasversali alle simpatie di molte generazioni, i simpatici personaggi colorati appartenenti alla scuderia dei brand della Mars Inc. affollano il nostro immaginario più dolce dal lontano 1941.

il caso m&m's

Ma cosa succede se al pensiero subentra una sorta di “effetto Ghostbuster?” Ricordate quando il “dio Gozer” pronuncia la frase “Scegliete la forma del distruggitore” e Ray pensa la cosa più innocente della sua infanzia, ovvero l’omino delle pubblicità dei marshmallow? Stay Puff si materializza sotto forma di un mostro di 40 metri che devasta New York City.

Le mascotte delle M&M’s non hanno distrutto nessun grattacielo né hanno preso improvvisamente vita, se non in alcuni celebri spot, come quello con protagonista Danny DeVito proiettato nel corso del Super Bowl 2018, tuttavia sono state recentemente al centro di una fastidiosa querelle mediatica.

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Andare avanti a costo di perdere i clienti? Una strategia ormai vecchia e fallimentare

Sono passati solo 5 anni da quel celebre spot in cui appariva anche Ms.Brown, la “cioccolatina” marrone più sexy del team di mascotte, sempre impeccabile con i suoi tacchi a spillo.

Il nuovo corso “woke” americano prevede continui adattamenti narrativi in linea con gli umori della società a cui sono più sensibili marketing manager e dirigenti delle multinazionali.

Nella svolta “politically correct” questa volta sono cadute gli “spokescandies”, ovvero le mascotte delle M&M’s: i tacchi di Ms. Brown si sono abbassati e gli stivali anni ’60 di Ms. Green sono diventate delle sneakers. In un serissimo comunicato stampa, Mars Inc. aveva annunciato questa svolta giustificandola come il contributo del marchio per dare un messaggio più “inclusivo, accogliente e unificante”.

Tuttavia questa volta, ad evidenziare la questione – solo all’apparenza frivola – è stato niente meno che Tucker Carlson, popolarissimo anchor man di Fox News, che ha causato un vero shit storm intorno alla scelta della Mars Inc.

La multinazionale si è vista costretta a ritirare l’iniziativa, ma il nuovo “comunicato” dei vertici, affidato a un tweet, ha scatenato ancora più polemiche:

Includere è diverso da polarizzare: la trappola in cui cascano brand

Ancora una volta un brand che agisce con l’idea di “unificare” le opinioni di fatto finisce per polarizzarle: il proposito – sacrosanto – di dar vita a un messaggio pubblicitario più inclusivo e accogliente si scontra poi con la realtà.

Per alcuni brand infatti il concetto di “inclusione” viene vissuto come una inclusione partigiana: includere sì, ma solo chi la pensa in un certo modo. Le scelte aziendali di questo tipo escludono, di fatto, tutti i consumatori che abbiano una differente visione della società.

La mission dell’inclusione finisce per avere così conseguenze polarizzanti.

Questa volta è toccato a un media tradizionale come Fox News evidenziare il paradosso dietro questo tipo di narrazione, che risulta sempre meno conveniente anche a livello commerciale, come abbiamo di recente analizzato.

La tendenza globale sembra sempre più premiare le aziende che non fanno scelte polarizzanti come quella di M&Ms ma che propongono maggiore dialogo con tutti i consumatori attuali e potenziali, indipendentemente dalle loro idee politiche e dai loro valori. Mars Inc. ha imparato la lezione?

Forse no, visto che al posto delle “spokescandies” arriverà l’attrice Maya Rudolph, amica della vicepresidente Kamala Harris e sostenitrice di Joe Biden alle ultime elezioni. Una scelta che in molti hanno visto come un vero e proprio “trolling” dell’azienda nei confronti dei consumatori.

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priorità e sfide per i marketer italiani REPORT State of marketing salesforce

Le sfide per i marketer nel 2023: la ricerca di Salesforce su un campione di oltre 6.000 leader del settore

Quali saranno le principali priorità e sfide per i marketer nell’anno appena iniziano e in quelli a seguire?

Il 39% dei marketer in Italia sente la stretta dei vincoli di budget e il 66% afferma che soddisfare le aspettative dei clienti è più difficile rispetto a un anno fa.

È quanto emerge dall’ottava edizione del report State of Marketing, l’annuale ​ricerca condotta a livello globale da ​Salesforce su un campione di oltre 6.000 leader del settore marketing in 35 paesi e sei continenti, di cui 250 in Italia.

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I leader del settore sono ben consapevoli di dover affrontare una dura battaglia per fare fronte all’incertezza del panorama economico globale, tuttavia non manca l’ottimismo: l’80% dei professionisti del settore marketing in Italia afferma che il proprio lavoro fornisce un valore maggiore rispetto a un anno fa.

state of marketing - priorità e sfide per i marketer italiani

Priorità e sfide per i marketer in Italia

Le aziende italiane si rivolgono ai loro CMO e ai loro team di marketing per soddisfare le aspettative dei clienti incentrate sul digitale, una missione che oggi risulta più complicata sia per i venti contrari dell’economia globale che per le mutate normative sulla privacy dei dati dettate da un futuro senza cookie”, afferma Andrea Buffoni, Regional Vice President di Salesforce Marketing Cloud.

Andrea Buffoni - State of Marketing 2023 - Salesforce

I dati della nuova edizione del nostro annuale report sul settore, State of Marketing, forniscono un buon punto di riferimento per determinare le migliori strategie da adottare per coinvolgere i clienti attraverso una varietà via via più complessa di canali e sempre nel pieno rispetto della loro privacy”.

Modernizzare strumenti e tecnologie a disposizione dei team, migliorare l’utilizzo di quelli già in uso e rispettare le normative sulla privacy sono le priorità principali e le sfide per i marketer italiani.

priorità e sfide dei marketer in italia 01

Tra queste resta al primo posto la necessità di aggiornare i sistemi tecnologici oramai obsoleti e l’uso efficace che ne consegue al fine di creare un customer journey più coerente e continuo per i consumatori.

I dati italiani del report mettono in luce nuove tendenze:

  • La marcia verso il coinvolgimento guidato dal digitale percorre strade nuove e familiari.
    I professionisti del marketing stanno investendo in nuovi canali e tecnologie per raggiungere il pubblico in posti nuovi e costruire relazioni durature. In particolare, ad avere registrato il maggiore aumento in termini di investimenti da parte dei marketer italiani nell’ultimo anno  sono stati i canali TV e le piattaforme OTT, i contenuti digitali e video.
    Tuttavia, da un’analisi dei dati di Salesforce Marketing Cloud, si conferma che anche l’e-mail marketing rimane dominante, rappresentando oltre l’80% di tutti i messaggi di marketing in uscita a livello globale.
  • I marketer si preparano a un futuro senza cookie.
    I professionisti del settore navigano in un panorama tecnologico e normativo complesso, per questo si stanno adattando ai cambiamenti nelle regolamentazioni sulla privacy che richiedono una maggiore trasparenza sull’utilizzo dei dati. Sebbene l’81% dei marketer in Italia investa ancora in dati di terze parti, il 76% afferma di avere già una strategia completamente definita per svincolarsene.
    In particolare, il 58% sta lavorando alla creazione di una strategia di dati di prima parte (ovvero raccolti direttamente dai propri clienti), il 56% sta creando accordi di condivisione per i dati di seconda parte (quelli che provengono da un’azienda partner di fiducia) e il 54% si sta adoperando per una riduzione dei silos di dati interni.
  • I team di marketing individuano le migliori iniziative di CX misurando i KPI in tempo reale.
    In ogni fase del marketing funnel, i marketer devono monitorare sempre più metriche, per questo la velocità di comprensione dei KPI diventa un vantaggio competitivo. In Italia, l’82% dei team di marketing coinvolge i clienti in tempo reale attraverso uno o più canali. Sebbene il 72% dei marketer italiani intervistati afferma di poter analizzare i KPI di marketing in tempo reale, il 38% riconosce che unire e incrociare le fonti di dati dei clienti rimane una sfida per la propria azienda.

cookieless future - sfide per i marketer - State of marketing

In occasione dell’evento, abbiamo chiesto ad Andrea Buffoni se è possibile identificare un dato che distingue lo scenario italiano nel panorama globale dello State of Marketing.

La cosa che emerge maggiormente è un tasso di maturità leggermente inferiore in Italia, rispetto ai rispondenti globali, sull’adozione di tool che possano semplificare la vita dei marketer.

Se nei rispondenti globali troviamo al primo posto nelle priorità quella di utilizzare in maniera più efficiente i tool sui quali si è investito, in Italia l’esigenza è ancora quella di adottare questi tool. Anche per quanto riguarda le sfide, quella principale in Italia è sostituire i tool obsoleti con altri in grado di ottimizzare le operazioni“.

E sul problema del “futuro senza cookie, qual è la situazione?

Nonostante la deprecazione sia stata posticipata di oltre un anno, è un tema caldo che i brand devono affrontare. La ricerca ci dice che la maggior parte di loro ha già messo in piedi una strategia basata su strumenti adeguati per gestire i dati di prima parte dei clienti e sulla creazione di un rapporto di fiducia in grado di convincere le persone a lasciare i loro dati nel rispetto della privacy“.

Per consultare tutte le statistiche, è possibile scaricare il report completo a questo link.

wrap up ninja #1

Al via i Ninja Wrap Up: scopriamo con gli esperti perché l’AI non ci ruberà il lavoro

Il Ninja Wrap Up nasce per mettere insieme la potenza informativa e di Intelligence Ninja con la profondità dell’Alta Formazione. Si parte infatti da un condensato delle principali notizie Digital del mese – tra quelle selezionate ogni giorno dalla Redazione dalle più autorevoli fonti internazionali – per poi commentarle con i migliori esperti del settore e renderle applicabili concretamente.

Se ti impegni costantemente per restare al passo con le novità che impattano sulla tua professione, ma vorresti andare oltre il livello superficiale della notizia e affidarti a chi ne sa qualcosa per esperienza diretta, il Ninja Wrap Up è l’appuntamento mensile di cui ha bisogno per unire tutti i punti e imparare ad applicare nelle tue attività quotidiane nuovi trend e funzionalità, tool e best practice del Digital.

Si parte con una puntata dedicata all’Intelligenza Artificiale applicata al Marketing e alle sue ripercussioni, vere o presunte, sulle principali professioni digitali.

Parleremo dell’impatto sulla SEO, sul Visual Content, sul Copywriting e, in generale, sulla comunicazione dei brand, che non tornerà mai più come prima.

Martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio dalle 12:30 alle 14:30, per cominciare l’anno alla grande, ti spiegheremo come l’AI sta cambiando il modo di fare marketing e quali sono le sue principali applicazioni e e partiremo dallo sfatare un tabù: perché l’AI non ci ruberà il lavoro e cosa dobbiamo fare per renderla una nostra alleata.

wrap up ninja #2

 

Cosa ti porti a casa da questi appuntamenti

  • Le notizie più importanti che hai perso durante il mese
  • I case study di marketing digitale che hanno conquistato la scena
  • I commenti dei migliori esperti e professionisti sui trend topic
  • I consigli pratici per ottimizzare le tue strategie integrando le novità più performanti

Il programma e gli ospiti del primo Ninja Wrap Up

wrap up #1 ospiti

Ecco cosa troverai nel Ninja Wrap Up #1:

Marketing OF AI, WITH AI, TO AI: tre declinazioni del branding digitale

con Giuseppe Mayer, Managing Partner Antifragile

Come l’AI più aiutarti a scalare la SERP

con Gaetano Romeo, CMO Innovation People

Tutto quello che devi sapere prima di usare i testi di Chat GPT

con Matteo Flora, docente universitario, imprenditore, divulgatore

Cosa ci dice il pancake Barilla sul futuro della comunicazione dei brand

con Alessio Garbin, Data & Digital Marketing Coordinator Barilla Region Italy e Manuela Sissa, Head of Campaigns Kettydo+

Perché l’AI non è nemica dei Copywriter

con Camilla Poretti, Pre Sales Manager & Max Di Blasi, Product Manager Contents

Come partecipare al Ninja Wrap Up

Partecipare è semplicissimo: basta registrarsi a questo link per essere tra i primi ad approfondire e sperimentare le più recenti novità del mondo digital.

Se non vuoi arrivare impreparato all’evento puoi approfondire l’argomento con alcuni articoli pubblicati dalla nostra Redazione: