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Lo stop a ChatGPT, la lettera di Musk contro l’AI e le altre notizie della settimana

Tre marketer su quattro prevedono di aumentare la spesa su TikTok nei prossimi 12 mesi. Le notizie sull’aumento degli investimenti pubblicitari sono senza dubbio una positive, anche se si scontrano con i nostri timori legati alla sicurezza proprio adesso che stiamo per rinunciare ai Cookie di terze parti (leggi qui sull’argomento) e il passaggio a Google Analytics 4 sta per diventare irreversibile (qui trovi la timeline della transizione).

Una nuova indagine di Gartner rileva che il 60% dei leader del marketing ritiene che la raccolta dei dati e il bilanciamento tra privacy e valore dei clienti saranno più impegnativi nel 2023.

Nel frattempo, gli strumenti di Intelligenza Artificiale diventano sempre più capaci e molti Big del Tech (Elon Musk in testa) lanciano anatemi sull’uso sconsiderato di questa tecnologia.

In questo contesto, si inserisce il nuovo Ads Safety Report di Google: oltre 5,2 miliardi di annunci sono stati bloccati o rimossi per violazione delle policy. E intanto arriva la doccia fredda del blocco di ChatGPT in Italia.

Anche se il GDPR ci assicura un periodo di tranquillità, con le AI dovremo ridiscutere completamente il concetto di sicurezza e quello di privacy. Molto, molto presto.

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Le notizie della settimana: Musk chiede una pausa per le Intelligenze Artificiali…

In una lettera aperta, Elon Musk e un gruppo di esperti di intelligenza artificiale e dirigenti del settore chiedono una pausa di sei mesi nello sviluppo di sistemi più potenti dell’appena lanciato GPT-4 di OpenAI, citando potenziali rischi per la società.

Secondo il CEO di Tesla, queste nuove tecnologie potrebbero “renderci obsoleti e sostituirci“.

… e si blocca ChatGPT in Italia

Raccolta illecita di dati personali. Questa la motivazione dietro allo stop al trattamento dei dati di ChatGPT disposto dal Garante della Privacy.

OpenAI avrà 20 giorni di tempo per comunicare al Garante le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

Un’app interamente generata da ChatGPT

Un esempio lampante delle grandi capacità dell’AI di OpenAI è l’app 5 MoviesMorten Just, sviluppatore indipendente di app per Mac, ha guidato ChatGPT attraverso il processo di sviluppo dell’applicazione.

notizie della settimana: un'app interamente compilata con ChatGPT

Il modello di IA è riuscito a creare uno strumento per la raccomandazione di film che funziona e che è stato approvato da Apple e reso disponibile nell’App Store.

La gara delle Big Tech per l’AI

A parlarne è The Economist, che racconta di come una nuova ondata di modelli di IA stia provocando una frenetica attività nel mondo tecnologico. I giganti tecnologici lavorano da anni sull’intelligenza artificiale e dispongono di dati, potenza di calcolo e utenti per prosperare nell’era dell’AI e diventare dominanti nel settore.

Tuttavia, ci sono molti esempi di aziende dominanti che in passato hanno fatto passi falsi proprio durante periodi di transizione e cambiamenti significativi.

Un miliardo di nuovi consumatori online

Millennials, Gen Z e Gen Alpha si affermeranno nel prossimo decennio in otto Paesi in rapida crescita, segnalando la necessità per le aziende di reinventare le proprie strategie di commercio digitale, secondo il nuovo studio di Accenture.

notizie della settimana: un miliardo di nuovi consumatori

Questi consumatori digitali, che vivono in Bangladesh, Egitto, Etiopia, India, Indonesia, Kenya, Nigeria e Filippine, hanno un’età compresa tra i 6 e i 26 anni e rappresentano il 36% della popolazione di questi Paesi; i loro comportamenti offrono oggi spunti fondamentali per le aziende che vogliono cogliere la prossima ondata di crescita guidata dal commercio.

Buone notizie: il 75% dei marketer spenderà di più su TikTok

Nonostante i problemi di sicurezza e la possibilità di un divieto da parte del governo americano, tre marketer su quattro prevedono di aumentare la spesa su TikTok nei prossimi 12 mesi, secondo un sondaggio di Capterra su 300 marketer di aziende statunitensi.

Secondo l’82% degli intervistati, un divieto di TikTok avrebbe un impatto da moderato a significativo sul raggiungimento degli obiettivi di marketing o pubblicità sui social media.

La sfida dei dati di prima parte

Una nuova indagine di Gartner rileva che il 60% dei leader del marketing ritiene che la raccolta dei dati e il bilanciamento tra privacy e valore dei clienti saranno più impegnativi nel 2023. Nonostante l’85% dei CMO abbia stabilito politiche formali per la gestione dei dati dei clienti, la privacy rimane una sfida, con il 78% degli intervistati afferma che la propria organizzazione consente ai clienti di assumere il controllo dei propri dati.

Google pubblica il suo nuovo Ads Safety Report

Bloccati o rimossi oltre 5,2 miliardi di annunci per violazione delle policy, limitati oltre 4,3 miliardi di annunci e sospesi oltre 6,7 milioni di account di inserzionisti.

Sono solo alcuni dei dati del resoconto che ogni anno racconta le attività di Google per rendere più sicura la pubblicità online e prevenire l’uso dannoso delle sue piattaforme pubblicitarie.

google ads report

Insieme al nuovo report, quest’anno è stato annunciato anche il nuovo Centro per la trasparenza pubblicitaria, uno strumento che permetterà di consultare gli annunci pubblicati sulle piattaforme di Google da inserzionisti verificati a livello globale.

La timeline per il passaggio a GA4

Google Analytics 4 (GA4) sta sostituendo Universal Analytics (UA o GA3). La raccolta dei dati sulle proprietà UA standard terminerà il 1° luglio 2023, quindi tutti gli oltre 28 milioni di utenti freemium di Google Analytics dovranno passare a Google Analytics 4 entro tale data. Qui trovi la timeline con le milestone.

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stop a chatgpt

Stop a ChatGPT in Italia: il Garante della Privacy apre un’istruttoria

Raccolta illecita di dati personali. Questa la motivazione dietro allo stop a ChatGPT disposta dal Garante della Privacy.

Il Garante per la protezione dei dati personali stabilisce quindi una limitazione per OpenAI, la società statunitense proprietaria della piattaforma, che proprio qualche giorno fa ha rilasciato la sua nuova versione potenziata, GPT4.

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La piattaforma, che ha avuto il merito di rendere mainstream l’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata ai testi e divenuta probabilmente l’applicazione più nota di questa tecnologia, aveva subito una perdita di dati lo scorso 20 marzo.

Dati che riguarderebbero le chat create dagli utenti nell’interrogazione dell’Intelligenza artificiale e anche le informazioni relative al pagamento per gli abbonati al servizio premium.

chatgpt per la seo screen

LEGGI ANCHE: OpenAI lancia GPT-4: la nuova generazione di Intelligenza Artificiale

Tuttavia, al momento in cui scriviamo il servizio risulta ancora disponibile.

Cosa contesta il Garante a ChatGPT

Causa dello stop a ChatGPT sarebbe la mancanza di una informativa puntuale agli utenti e agli utilizzatori i cui dati vengono raccolti da una società che ha sede fuori dalla Comunità Europea (OpenaAI, appunto) e l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali.

Stop a ChatGPT: la questione anagrafica

Altro punto dolente su cui si basa lo stop a ChatGPT da parte del Garante è la protezione dei più giovani: nonostante il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, non esiste in realtà alcun filtro di verifica per evitare che chi non raggiunge questa soglia utilizzi il servizio.

Che succede ora

Ora OpenAI avrà 20 giorni di tempo per comunicare al Garante le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto, pena una sanzione pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

L’azienda, che non ha una sede nell’Unione, ha però designato un rappresentante nello Spazio economico europeo.

Il commento di Massimiliano Masnada, Partner di Hogan Lovells

«L’intervento del Garante anzitutto sembra contestare a ChatGPT la mancanza di trasparenza, intesa come mancanza di informativa agli utenti rispetto alle finalità e modalità del trattamento dei dati personali eventualmente comunicati.

Il provvedimento, inoltre, richiama la necessità che sia individuata una base giuridica rispetto alla legittimità del trattamento da parte di OpenAI dei dati personali eventualmente raccolti dagli utenti. Infine, il Garante lamenta una mancanza di trasparenza sui filtri e altri meccanismi adottati da ChatGPT per impedire ai minori di 13 anni di utilizzare il servizio. Quest’ultimo punto, peraltro, accomuna l’intervento del Garante nei confronti di ChatGPT a quello che, a suo tempo, fece nei confronti di TikTok.

Il provvedimento odierno, che – va ricordato – ha natura temporanea di blocco del trattamento ma non implica necessariamente un divieto definitivo all’uso del servizio, pone numerose riflessioni, al di là delle misure specifiche che saranno intraprese da OpenAI per superare il blocco del Garante, sul futuro dei meccanismi di AI e su quanto è necessario fare per creare una cultura di legalità rispetto al loro utilizzo.

Non bastano, ad opinione di chi scrive, i pur necessari meccanismi di privacy by design e privacy by default ovvero i controlli e i rimedi per tutelare la privacy degli interessati, specie se minori. Occorre creare una nuova cultura tecnologica che si fondi sull’etica e sul rispetto dei diritti fondamentali.

Non è questo il luogo, né sarei in grado di dare indicazioni e, tanto meno, soluzioni, certo che un certo tipo di “pessimismo di maniera” connesso all’evoluzione degli strumenti tecnologici alimenta solo la paura e la preoccupazione senza essere utile in alcun modo a sviluppare una cultura della legalità.

Occorre, a mio parere, abbracciare il progresso pur mantenendo lo spirito critico necessario per evitare usi distorti e dannosi. In tal senso, credo sia importante diffondere informazioni in modo quanto più neutro possibile, raccogliere preoccupazioni e opinioni, porre i problemi per cercare le soluzioni.

Tutto ciò non può prescindere da un dati incontrovertibile. I dati, a prescindere che siano personali o meno, sono il carburante necessario per lo sviluppo di meccanismi di AI come ChatGPZ.

L’accesso ai dati consente di avere algoritmi più precisi ed idonei all’utilizzo per migliorare la vita delle persone. Il loro deve avvenire in modo sicuro ed etico. Per fare ciò non bastano i divieti.

Un primo passo, in tale senso, sarà la corretta implementazione delle regole sul riuso dei dati che sono alla base del Data Governace Act, di prossima entrata in vigore, e del successivo Data Act.

La giostra è appena partita».

ecommerce consigli

5 consigli per aumentare la fiducia dei clienti del tuo eCommerce

L’eCommerce non si ferma: dopo un fatturato globale di 5,7 trilioni di dollari nel 2022 (di cui l’Italia ha generato 48,1 miliardi, con il +20% rispetto al 2021), le previsioni per il 2023 sono ancora al rialzo, stimando 6,51 trilioni di dollari per l’anno in corso.

Una crescita che non accenna a fermarsi, con gli eCommerce che occupano sempre più spazio nell’ecosistema del retail B2C: il 20,8% delle vendite totali nel 2022, con proiezioni al 23% per il 2025.

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ecommerce 2021-2026

In questa cornice, le possibilità per aziende e attori fintech si moltiplicano, grazie anche alle opzioni offerte dal commercio online, come social commerce, live commerce e pagamenti pay-by-link.

Eppure, il tasso di abbandono carrelli ha sfiorato, nel 2022, il 70%, e il 79% degli utenti teme di poter essere vittima di una frode online.

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Tra le principali motivazioni di abbandono, gli utenti citano la scarsa affidabilità trasmessa dalla pagina di pagamento e problemi durante la transazione, come, per esempio, tentativi di pagamento molteplici.

Timori che sembrano confermati dai dati della Polizia Postale, che registrano, per il 2022, un aumento percentuale del 3% sui casi trattati di truffe online (15.508 in totale).

Per questo motivo, Payplug ci ha consigliato 5 modalità per guadagnare la fiducia del cliente e rendere il proprio eCommerce sicuro e competitivo, dalla personalizzazione dell’esperienza lungo tutta la customer journey, fino alla protezione dei dati del cliente e a esperienze calibrate su ogni diverso device.

Secondo dati raccolti da Payplug, infatti, un cliente appagato della propria esperienza è portato a spendere di più, con valori medi per i carrelli su mobile superiori di 21 euro a quelli effettuati da desktop.

Il 39% degli utenti, invece, afferma di preferire il pagamento rateizzato del proprio acquisto, modalità che può portare a un aumento complessivo del valore del carrello del 45%.

LEGGI ANCHE: eCommerce, euro digitale e cybersicurezza: il presente e il futuro dei servizi finanziari al Salone dei Pagamenti 2022

I consigli per conquistare la fiducia dei clienti sul nostro eCommerce

1 – Rendere l’esperienza fluida e device-specific

Con il 51% delle transazioni effettuate su device mobili, fornire al cliente un’esperienza fluida e agevole, personalizzata su ogni diverso dispositivo, permette di fidelizzarlo maggiormente e portarlo a concludere l’acquisto con più facilità.

Un’accortezza che giova anche al merchant, in quanto il valore medio di un carrello mobile è superiore a quello “riempito” tramite desktop: 71 euro contro 50 euro.

In questo senso, sarà inoltre prezioso dotarsi di gateway di pagamento che possano connettersi simultaneamente a diversi PSP (Payment Service Providers) ed, eventualmente, ritentare immediatamente un pagamento che, per mancata comunicazione con il server, non sia andato a buon fine al primo tentativo.

2 – Permettere al cliente di scegliere la modalità di pagamento sul nostro eCommerce

Nel 2023, la personalizzazione dell’esperienza di acquisto di ogni cliente passerà anche per la scelta del metodo di pagamento preferito (carta di credito, wallet, etc).

Secondo i dati raccolti da Payplug, il 50% degli acquirenti desidera poter pagare attraverso modalità one-click, utilizzando dunque dati di pagamento pre-memorizzati e conservati in tutta sicurezza sul sito.

Il 39%, invece, preferisce effettuare un pagamento rateizzato secondo la modalità Buy Now, Pay Later che conduce a un aumento medio del 45% sul valore di partenza del carrello, traducendosi in un +10% di volume di affari annuo del merchant.

3 – Personalizzare le vendite grazie all’omnicanalità

L’approccio omnicanale al retail eCommerce, che offre al consumatore molteplici strade con cui interagire con il merchant e completare la propria esperienza di acquisto, sarà uno dei maggiori trend per gli acquisti online del 2023. Infatti, il 70% delle aziende medio-grandi lo considera una direzione obbligata per lo sviluppo strategico del proprio business.

I dati mostrano inoltre una propensione sempre maggiore del cliente alla cessione delle proprie informazioni personali nel caso in cui questo comporti un vantaggio per la sua esperienza (l’87% degli intervistati secondo una ricerca del Politecnico di Milano), passaggio fondamentale per implementare corretti processi di vendita su più canali.

Ciò si traduce in ulteriori opportunità di vendita personalizzata, e dunque in una maggiore fidelizzazione del cliente verso il merchant. Scegliere correttamente il proprio partner di gestione dei pagamenti digitali significherà quindi maggiori opportunità per la propria azienda, e maggiore soddisfazione da parte dei clienti.

4 – Creare una pagina di pagamento chiara e sicura

Un primo aspetto riguarda la personalizzazione della pagina di pagamento abbinata al template del proprio eCommerce, includendo elementi che richiamino l’identità visiva del merchant.

Inoltre, sarà opportuno inserire sia i loghi ufficiali dei sistemi di pagamento utilizzati, sia appositi loghi a certificare la sicurezza della pagina stessa.

Infine, meglio non reindirizzare l’utente a una pagina esterna al momento dell’inserimento dati e conferma acquisto, ma integrare questo passaggio nella pagina principale attraverso una lightbox in sovrimpressione.

5 – Usare le recensioni come passaparola

Anche nell’era della connessione online, il passaparola si rivela uno strumento prezioso per far crescere la reputazione del proprio business, fidelizzare i consumatori e ampliare il proprio parco clienti, proprio a partire dalla fiducia pregressa di altri clienti.

Come rivelato da alcuni dati di Trustpilot, le recensioni condivise con altri utenti a seguito di un acquisto o un’esperienza sono ormai parte integrante del customer journey, e dunque influenzeranno positivamente – o negativamente – gli altri utenti.

Ciò è vero per il 93% dei consumatori, che affermano che le loro decisioni in materia di acquisti online sono influenzate dai feedback di altri peer.

L’89%, invece, afferma di consultare recensioni preesistenti prima di effettuare un acquisto, mentre il 75% si aspetta, al termine del ciclo di acquisto, di poter condividere le proprie impressioni con gli altri utenti.

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Elon Musk

Elon Musk chiede una pausa sulle Intelligenze Artificiali: possono renderci obsoleti

In una lettera aperta, Elon Musk e un gruppo di esperti di intelligenza artificiale e dirigenti del settore chiedono una pausa di sei mesi nello sviluppo di sistemi più potenti dell’appena lanciato GPT-4 di OpenAI, citando potenziali rischi per la società. Ma mettere in pausa le intelligenze artificiali è davvero possibile?

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All’inizio del mese, OpenAI, sostenuta da Microsoft, ha presentato la quarta iterazione del suo programma di intelligenza artificiale GPT (Generative Pre-trained Transformer), che ha stupito gli utenti coinvolgendoli in conversazioni simili a quelle umane, componendo canzoni e riassumendo lunghi documenti.

chatgpt a pagamento - elon musk chiede una pausa sulle intelligenze artificiali

LEGGI ANCHE: ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa: i numeri del mercato

I potenti sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo sicuri che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi gestibili“, si legge nella lettera pubblicata dal Future of Life Institute.

L’organizzazione non profit è finanziata principalmente dalla Musk Foundation, dal gruppo londinese Founders Pledge e dalla Silicon Valley Community Foundation.

La lettera per la pausa delle Intelligenze Artificiali

L’intelligenza artificiale mi spaventa“, ha dichiarato Musk all’inizio del mese, anche se è uno dei co-fondatori dell’azienda leader del settore OpenAI e la sua casa automobilistica Tesla utilizza l’IA per il sistema di pilota automatico.

Cosa chiede Elon Musk per l’Intelligenza Artificiale

Musk ha chiesto un’autorità di regolamentazione per garantire che lo sviluppo dell’IA serva l’interesse pubblico, iniziando con il mettere in pausa le intelligenze artificiali.

È profondamente ipocrita che Elon Musk firmi, visto quanto duramente Tesla ha combattuto contro le responsabilità per l’IA difettosa delle sue auto a guida autonoma“, ha dichiarato James Grimmelmann, professore di diritto digitale e dell’informazione alla Cornell University. “Una pausa è una buona idea, ma la lettera è vaga e non prende sul serio i problemi normativi“.

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Il mese scorso Tesla ha dovuto richiamare più di 362.000 veicoli statunitensi per aggiornare il software dopo che le autorità di regolamentazione americane hanno affermato che il sistema di assistenza alla guida potrebbe causare incidenti, spingendo Musk a twittare che la parola “richiamo” per un aggiornamento software over-the-air è “anacronistica e semplicemente sbagliata!“.

OpenAI non risponde alla lettera di Musk

OpenAI non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento sulla lettera aperta, che esorta a sospendere lo sviluppo di IA avanzate fino a quando non saranno sviluppati protocolli di sicurezza condivisi da esperti indipendenti e invita gli sviluppatori a lavorare con i responsabili politici sulla governance.

Dovremmo lasciare che le macchine inondino i nostri canali di informazione con propaganda e falsità? … Dovremmo sviluppare menti non umane che potrebbero superarci di numero, essere più intelligenti, renderci obsoleti e sostituirci?“, si chiedeva nella lettera, affermando che “tali decisioni non devono essere delegate a leader tecnologici non eletti“.

La lettera è stata firmata da oltre 1.000 persone, tra cui Musk. Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, non era tra i firmatari della lettera. Anche Sundar Pichai e Satya Nadella, CEO di Alphabet e Microsoft, non hanno firmato.

Tra i cofirmatari figurano l’amministratore delegato di Stability AI Emad Mostaque, i ricercatori di DeepMind, società di proprietà di Alphabet, e i pesi massimi dell’IA Yoshua Bengio, spesso definito uno dei “padrini dell’IA”, e Stuart Russell, un pioniere della ricerca in questo campo.

Le preoccupazioni arrivano mentre ChatGPT attira l’attenzione dei legislatori statunitensi con domande sul suo impatto sulla sicurezza nazionale e sull’istruzione. Lunedì la polizia dell’UE Europol ha messo in guardia sul potenziale uso improprio del sistema nei tentativi di phishing, disinformazione e criminalità informatica.

Nel frattempo, il governo britannico ha presentato proposte per un quadro normativo “adattabile” sull’IA.

Dal suo rilascio l’anno scorso, ChatGPT di OpenAI ha spinto i rivali ad accelerare lo sviluppo di modelli linguistici simili di grandi dimensioni e le aziende, tra cui Alphabet Inc, stanno correndo per arricchire i loro prodotti con l’IA.

Gli investitori, diffidenti nell’affidarsi a un’unica azienda, stanno abbracciando i concorrenti di OpenAI.

Microsoft ha rifiutato di commentare la lettera e Alphabet non ha risposto alle chiamate per un commento.

Gran parte del potere di sviluppare questi sistemi è stato costantemente nelle mani di poche aziende che hanno le risorse per farlo“, ha detto Suresh Venkatasubramanian, professore alla Brown University ed ex assistente del direttore dell’Ufficio della politica scientifica e tecnologica della Casa Bianca.

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Content Inflation: come raggiungere il proprio pubblico e combattere l’inflazione contenutistica

L’inflazione è un fenomeno inevitabile in tempi moderni, con cui occorre fare i conti nella vita di tutti i giorni.  Se è generalmente associato all’ambito economico-finanziario (l’aumento dei prezzi di beni e servizi e la conseguente diminuzione del potere d’acquisto della moneta), può essere applicato anche al content marketing e ai social network. La cosiddetta “Content Inflation” fa, infatti, riferimento all’enorme quantità di contenuti presenti online, ormai diventati “inflazionati”.

LEGGI ANCHE: Content Inflation, cos’è e come pianificare una strategia di Content Marketing efficace

Le moltissime copie di video e testi pubblicati ogni giorno sulle piattaforme e blog di tutto il mondo ne diminuiscono la qualità: tuttavia, i costi legati alla produzione aumentano e i guadagni sono molto inferiori rispetto al passato.

L’inflazione è in parte generata anche dalla crescita vertiginosa del numero di utenti sui social media dallo scoppio della pandemia: un aumento di circa un 1 miliardo di persone dal 2020, come rivelato dal Report Digital 2023.

Content Inflation: come arginarla

C’è una via di fuga per sfuggire al risvolto negativo di questa mass production di contenuti? Ha ancora senso focalizzare le proprie strategie di marketing sul potere dei contenuti? Ebbene sì, “Content is King” così come affermato da Bill Gates alla nascita del content marketing, e proprio in questo risiede la soluzione al fenomeno della recente inflazione contenutistica. Per vincere la tendenza inflazionistica dei contenuti è infatti necessario mettere in campo la creatività e la costante innovazione.

content inflation come fare

In particolare, per quanto riguarda marketer e aziende, investimenti in questa direzione continuano a generare ottimi risultati: secondo i dati forniti dal report The State of Content Marketing 2023 Global Report, il 97% dei marketer e aziende intervistati ha affermato che il content marketing ha avuto un impatto positivo sul proprio business (un aumento del 6% rispetto al report del 2022): proprio per questo, il 66% ha già definito una strategia di content marketing per il 2023, mentre il 69% prevede di incrementarne il budget.

Pur esplorare al meglio l’attuale tema dell’inflazione dei contenuti, Ninja Marketing si è rivolto a Pinterest per supportare chi vuole emergere dal “rumore” della folla che caratterizza i social media. La piattaforma visiva propone una guida con alcuni utili consigli per creare contenuti più engaging ed efficaci così da “bucare lo schermo” e differenziarsi dalla concorrenza arginando le problematiche della Content Inflation.

#1 L’autenticità e la coerenza al proprio business purpose è la chiave del successo: per ottenere credibilità con il proprio pubblico in target, è importante in ogni campo focalizzarsi sulla propria area di expertise.

Questo è valido soprattutto per la comunicazione digitale, il cui obiettivo è evitare di ricorrere a materiali generici e scontati.

Il punto di partenza per brand e Creator che vogliono implementare campagne digital efficaci è definire con chiarezza la propria identità e i messaggi che si vogliono veicolare: l’autenticità trasmette emozioni e – solo grazia alla componente emotiva – è possibile conquistare l’immaginazione delle persone.

Tra le cause di un insuccesso “social”, vi è sicuramente una mancata credibilità e allineamento con il proprio purpose. Pertanto un mantra da tenere a mente per il 2023 è “quality over quantity” (la qualità vince sulla quantità).

#2 Ispirare a partire dalla positività: diffondere positività e inclusività sul web è diventata una priorità.

Secondo una ricerca condotta da Pinterest con Morning Consult, più della metà degli intervistati (53%) ritiene che le piattaforme online e i social media abbiano la responsabilità di progettare e dare vita a spazi online positivi ed inclusivi.

Tuttavia, la metà del campione è concorde nel dire che le esperienze online negative stanno diventando sempre più frequenti. Preferire, dunque, piattaforme che lottano in prima linea per la positività e l’inclusività è fondamentale per il pubblico online, soprattutto per le generazioni native digitali come la Gen Z. Grazie a policy leader nel settore come la policy sulla disinformazione climatica, funzionalità come la ricerca per tipo di capello, skin tone ranges e la ricerca empatica e strumenti come il codice dei Creator, Pinterest ha declinato la propria propria mission per la creazione di uno spazio più positivo, inclusivo e sicuro per tutti su Internet.

#3 Adeguare i propri contenuti ai diversi format: proprio perché ogni format presenta caratteristiche specifiche, sarebbe un errore pensare che la stessa strategia di comunicazione possa essere declinata con un unico format di contenuto e avere lo stesso risultato positivo.

Se l’obiettivo è diventare un trendsetter, è necessario conoscere le peculiarità dei diversi formati di contenuto per massimizzare i risultati di campagne e contenuti.

È ormai evidente come i consumatori abbiano eletto il formato video come preferito, data la sua efficacia quando arriva il momento di passare all’azione e realizzare la vita dei propri sogni.

Per esempio, su Pinterest il numero di Pin in formato video è aumentato di 3 volte nell’ultimo anno.

#4 Creare contenuti che portino ad un’azione: è importante che il contenuto sia il più possibile gradevole dal punto di vista estetico (più il contenuto è accattivante e facile da navigare a prima vista, più è probabile che le persone smettano di scorrere i post e prestino maggiore attenzione a un contenuto specifico).

Tuttavia, un altro aspetto rilevante da non tralasciare è che i contenuti devono essere fruibili, ispirando le persone che vogliono agire, che si tratti di sperimentare una nuova ricetta, provare un nuovo look o pianificare i loro prossimi viaggi.

Ed è proprio questo che motiva i Creator e i brand su Pinterest: dopo tutto, la piattaforma è l’unica al mondo in cui oltre 450 milioni di utenti trovano idee originali e creative da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni, e non semplicemente a scorrere passivamente i post.

content inflation pianificazione

#5 La pianificazione è una priorità: indipendentemente dalla qualità della propria marketing media campaign, senza un content planning strategico e ben organizzato, è difficile ottenere buoni risultati.

Solamente così brand e Creator riescono a perseguire i propri obiettivi senza perdere di vista la direzione e i risultati ottenuti dal proprio canale: devono essere nel posto giusto al momento giusto… e soprattutto con i contenuti più in linea con il proprio pubblico di riferimento e i propri obiettivi di marketing.

Inoltre, anticipare le tendenze del proprio pubblico di riferimento nella pianificazione dei contenuti da postare può contribuire a rendere ancora più solido il proprio piano. A questo proposito, Pinterest Predicts è un ottimo strumento per esplorare le tendenze dell’anno prima ancora che diventino tali, individuando temi in linea con ciascun gruppo demografico.

Pinterest è, infatti, la piattaforma a cui le persone si rivolgono per trovare nuove idee e passare all’azione: grazie all’analisi approfondita delle ricerche dei Pinner, ogni anno la piattaforma elabora un report completo ed esaustivo sui trend più interessanti, dalla moda e beauty all’arredamento e ai viaggi fino a cibo, hobby e interessi (negli ultimi 3 anni, l’80% delle previsioni si è rivelata corretta).

#6 Passo dopo passo: fin dagli “albori” dei social media, la viralità è stata un imperativo assoluto, quasi una sorta di ossessione culturale.

Tuttavia, ciò che conta di più nel lungo periodo è darsi il tempo di costruire una forte presenza social e crescere in modo costante: in sostanza, play the long game per rimanere sempre sulla cresta dell’onda!

INTELLIGENZA ARTIFICIALE numeri

ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa: i numeri del mercato

ChatGPT ha portato alla ribalta l’IA generativa quando ha raggiunto 1 milione di utenti in cinque giorni.

Quanto è potente Chat GPT? Come funziona l’IA generativa? Chi sono i protagonisti? ChatGPT è pronto per cambiare le nostre vite?

ai generativa chatgpt

Cos’è e cosa fa l’intelligenza artificiale generativa

L’intelligenza artificiale generativa è un’intelligenza artificiale che crea contenuti da semplici prompt e contesto.

#1. L’IA generativa può creare di tutto, dai saggi agli oggetti 3D. Esistono modelli per produrre testi, codici, immagini, video, musica, discorsi, sfondi di giochi. Per creare questo contenuto, la tecnologia richiede suggerimenti da parte dell’utente, un breve stringa di parole o frasi.

#2. I modelli più recenti combinano più di una funzionalità. Conosciuti come modelli multimodali, possono comprendere diversi tipi di contenuto, come immagini, testo e musica. Ciò consente loro di convertirsi l’uno nell’altro o persino di trasformarli in qualcosa di completamente diverso, come il video. Ma anche i casi d’uso a modalità singola, come il completamento di una canzone incompiuta, stanno diventando più sofisticati.

Ecco alcuni casi d’uso:

ai generativa esempi

Qual è la dimensione del mercato per l’AI generativa

#1. Secondo PitchBook e la National Venture Capital Association (NVCA), nel 2022 l’intelligenza artificiale generativa comprendeva meno dell’1% del finanziamento totale del capitale di rischio statunitense di 238,3 miliardi di dollari.

Ma circa 450 startup e diversi nuovi fondi per l’AI generativa indicano un mercato caldo e grandi speranze di crescita.

#2. L’IA generativa ha prosperato nel 2022 nonostante un clima difficile. I finanziamenti VC per l’Intelligenza Artificiale generativa sono aumentati di oltre il 20% nel 2022, mentre i finanziamenti VC sono diminuiti complessivamente del 30,9%, secondo PitchBook e NVCA.

ai generativa investimenti

Cos’è ChatGPT

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale conversazionale creato da OpenAI (GPT sta per trasformatore generativo pre-addestrato).

Rilasciato il 30 novembre 2022 in fase di test, ha guadagnato 1 milione di utenti in cinque giorni ed è esploso come fenomeno mainstream diventando popolarissimo.

Come funziona ChatGPT

Gli utenti fanno una domanda o effettuano una richiesta in una casella di query. Il modello fornisce quindi una risposta in frasi o paragrafi ben strutturati.

Dati alcuni input di testo, ChatGPT può anche scrivere o correggere codice informatico.

 

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Il punto sull’Intelligenza Artificiale: percezione e applicazioni

Un articolo sull’Intelligenza Artificiale scritto da una AI

landing page che converte

8 suggerimenti per una landing page che converte

Il traffico aumenta ma le conversioni non decollano: questo è il dilemma che affligge spesso i digital marketer. Secondo una ricerca di Gartner Digital Markets, infatti, quasi il 48% dei visitatori di una landing page la abbandona senza arrivare al messaggio.

È opportuno prestare molta attenzione ai contenuti di una landing page, assicurarsi che siano “forti” e avvincenti: questi rappresentano, infatti, gli elementi cardine per convincere i visitatori a diventare clienti qualificati. Sono i dettagli, poi, che fanno la differenza. E per dettaglio si intende la creazione di contenuti persuasivi: titoli precisi, linguaggio semplice, inviti all’azione ben scritti (CTA) e altro ancora.

Ecco 8 suggerimenti per una landing page che converte e per scrivere testi accattivanti.

1. Utilizza il titolo principale e i sottotitoli per comunicare le proposte di valore

Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione. E se lo ha affermato Wilde una ragione ci sarà. È nel titolo e nei sottotitoli, infatti, che si nasconde la nostra prima grande occasione. La creazione di un titolo e di un sottotitolo perfetti può essere il biglietto d’ingresso per attirare l’attenzione dei potenziali clienti sulle proposte di valore del servizio o prodotto da offrire. Abbiamo solo un’occasione per spiegare la reason why.

Altrettanto importante è il sottotitolo (o breve paragrafo). Bisogna suggerire al cliente cosa acquisterà in poche semplici battute: ciò aiuta nel processo decisionale. Il momento della scelta è ridotto soprattutto quando l’utente è nella fase decisionale, quella della transazione.

Gli elementi differenzianti vanno ridotti all’essenziale. Un elenco puntato può essere utile per questa strategia.

Includere un riferimento al prodotto o al pubblico a questo punto è necessario.

2. Evidenzia i vantaggi prima delle caratteristiche

Bisogna sovvertire una tendenza: quella di rendere evidenti le caratteristiche prima dei vantaggi.

La reason why per una landing page ad alta conversione è vitale. Bisogna comunicare efficacemente con i propri clienti obiettivo spiegando loro come migliorerebbe la propria situazione con quel prodotto o servizio.

Rendere prioritari i benefici ed esaltandoli usando come espedienti le caratteristiche tecniche e le specificità di ciò che viene proposto. Le caratteristiche, infatti, sono percepite come gli elementi fattuali e di verifica del prodotto, mentre i benefici forniscono una descrizione più convincente dell’impatto che avrebbe sui clienti.

Per identificare i vantaggi del prodotto, è utile indicare cosa fa il prodotto, quale problema risolve e che effetto produrrà per l’acquirente una volta acquistato e provato.

Un esempio efficace, in tal senso, si può rintracciare nella presentazione che Steve Jobs, nel 2001, ha fatto del suo primo iPod al pubblico. E lo ha fatto in soli 30 secondi:

 

3. Crea una pagina di destinazione semplice e di facile lettura

La User Experience è fondamentale. Il potenziale acquirente deve muoversi con agilità all’interno di una landing agguantando con grande facilità le informazioni rilevanti rispetto alla loro situazione. Se i contenuti sono immediati, facili da leggere e da comprendere le conversioni arriveranno da sole.

La soluzione è racchiusa in 5 passaggi chiave. Innanzitutto è bene scrivere titoli brevi che si concentrino sull’idea cardine e stabiliscano, fin da subito, le aspettative di apprendimento per i vostri clienti.

Concentrarsi, poi, su un’affermazione di apertura che introduca i dettagli sottostanti e sostenga l’headline.

Evidenziare, successivamente, le parole chiave con il grassetto. Creare un elenco di massimo cinque punti che illustrino il valore promesso con l’offerta principale.

È fondamentale utilizzare un linguaggio performativo che miri al know how. All’interno dei testi usare parole come ‘imparare a’ o ‘vedere esempi di’ ci consente di coinvolgere gli acquirenti passando dalla semplice linea informativa alla comprensione reale del valore dell’offerta.

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4. Includi testimonianze di clienti per guadagnare fiducia

Il principio della riprova sociale è fondamentale. Per un cliente che si avvicina a una conversione è necessario sapere cosa dicono gli altri del prodotto o servizio proposti. Recensioni, video di testimonianze rappresentano il terreno fertile della decisione.

E non solo. Si pensi, ad esempio, alle certificazioni, ai premi vinti, alle partnership con aziende importanti o più semplicemente alla rassegna stampa che parla di noi: indicarli nella propria landing darà una spinta notevole all’immediata riconoscibilità del brand e alla sua credibilità. Un esempio in tal senso lo restituisce la landing page realizzata da Semrush.

Testimonianze dei clienti su landing page

In questo modo la landing page risulterà particolarmente appetibile e credibile: la credibilità consente, poi, di stabilire una forte connessione emotiva col fruitore. È necessario che sia il messaggio a risuonare al di là della semplice promozione.

5. Usa le immagini per raccontare la storia

Si muove lungo la direttrice del racconto la capacità di coinvolgere gli acquirenti. E le immagini posseggono un forte deterrente per raccontare ben oltre ogni sillaba. Quando strutturiamo la nostra landing page è bene scegliere immagini positive che possano suscitare trigger emozionali. La tendenza è quella di inserire all’interno di una landing foto dei volti dei relatori di un webinar, ad esempio, copertine di materiali da scaricare.

6. Scrivi CTA convincenti

La call-to-action (CTA) è un fattore importante per favorire la conversione, compresi i clic e la conversione dalla compilazione di moduli online. Sia la presentazione visiva sia il linguaggio utilizzato per esprimere la CTA devono interessare il visitatore della pagina di destinazione.

È bene assicurarsi, dunque, che ogni CTA sia orientata all’azione: andranno quindi descritti chiaramente il contenuto o l’esperienza che verrà fornita in cambio di un iscrizione alla newsletter, al download di un white paper o alla registrazione a un webinar.

Le CTA hanno una loro luce: non accavallate colori o immagini che possano contrastare con esse o confonderle. L’utente deve sapere dove e come agire. Canva fornisce un chiaro esempio di come invitare l’utente a muovere i primi passi con lo strumento iscrivendosi gratuitamente.

Propone un titolo chiaro ed efficace, una check list semplice con i vantaggi derivanti dall’uso del prodotto e tre modalità di registrazione al tool.

Cta su landing page e descrizione benefici del servizio

Il principio di scarsità è uno dei punti cardine di una strategia orientata alle conversioni. Create un senso di urgenza sottolineando cosa sta cambiando nella situazione attuale dell’acquirente e le conseguenze di un mancato intervento.

Principio di scarsità su landing page

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7. Mantieni la continuità visiva e di messaggio dall’annuncio ai copy della pagina di destinazione

Il messaggio deve mantenere grande coerenza in ogni elemento della campagna di marketing. In questo modo si crea un coinvolgimento più profondo con gli acquirenti e li si spinge a proseguire nel loro percorso di acquisto. È possibile creare un’esperienza coesa per i visitatori con due semplici regole.

In primo luogo bisogna concentrarsi sul pubblico giusto.

Durante la stesura del messaggio, va tenuto a mente il pubblico obiettivo in modo da parlargli per tutta la durata della campagna.
In secondo ordine è necessario utilizzare elementi comuni.

Qui sono da includere lo stesso stile grafico, gli stessi caratteri e altri elementi, come slogan e loghi, per garantire che i potenziali clienti possano identificare il brand chiaramente.

8. Esegui test prima del lancio

Sviluppare e testare la propria landing page per individuare le aree in cui è consigliabile apportare miglioramenti per ottimizzare il coinvolgimento degli acquirenti e avere un impatto positivo sui risultati della campagna.

Alcuni elementi comuni da testare sulle landing page sono rappresentati dal pubblico, da allineare con gli obiettivi della campagna, le CTA da focalizzare sia in termini di posizione all’interno della landing sia negli aspetti visivi e, in ultimo, messaggi e testi di cui è necessario verificare dimensioni, lunghezza e posizionamento.

Un suggerimento utile è di realizzare titoli e sottotitoli con tone of voice e stili grafici differenti (grassetto o corsivo).

Per analizzare correttamente una landing è necessario usare dashboard di analisi, mappe di calore e metodi di tracciamento dei pixel per ottenere informazioni utili e assicurarvi che gli utenti abbiano apprezzato.

 >> Per approfondire le best practice per costruire landing page perfette, segui il Corso Content NOW di Ninja Academy <<

notizie della settimana 20-26 marzo 2023

La rottura Meta/Siae, il nuovo logo di NY, l’arrivo di Bard e le altre ninja news della settimana

La musica è cambiata” non è più solo un modo di dire, almeno in casa Meta. Apriamo le notizie della settimana con la rottura delle trattative tra la corporate di Facebook e Siae ha gettato nel panico l’industry e tanti stakeholder del mondo digital (leggi, i creator e gli artisti).

Anche se abbiamo raccolto qui la voce del Direttore Generale di Siae, Matteo Fedeli, restiamo con le orecchie tese auspicando una soluzione. E non è l’unico cambiamento che riguarda i Social Media: le persone iniziano a usarli sempre con maggiore frequenza al posto dei motori di ricerca (ce lo dice Capterra), anche se la stragrande maggioranza degli internauti continua ad affidarsi alle SERP di Google&Co (a proposito, dai un’occhiata a questi consigli per la SEO).

Il cambiamento ci impone un’attenzione importante alla formazione: se è vero che gli esami non finiscono mai e che non si finisce mai di imparare, tanto vale trasformare l’esperienza in un percorso di vita.

La keyword di questa settimana è “lifelong learning“.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

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Musica via da Meta, la posizione di SIAE

Ninja ha ascoltato Matteo Fedeli, Direttore generale di Siae, per capire quali sono le possibili soluzioni al mancato accordo con Meta, che sta già avendo conseguenze sia sui creator che sull’industria discografica. Quello che Siae lamenta è l’impossibilità di definire un quantum economico sulla base di un modello di revenue sharing. Puoi ascoltare un estratto dell’intervista nel podcast.

Formazione continua: i vantaggi personali e professionali

Creare una cultura dell’apprendimento all’interno dell’organizzazione è un modo efficace per migliorare le prestazioni e l’innovazione, come già detto, ma anche la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti. Ecco perché:

1. La conoscenza è potere
Più i dipendenti sanno e sanno fare, meglio possono contribuire all’organizzazione.

2. Conviene all’azienda
Investire nello sviluppo dei collaboratori è meno costoso che riassumere e riqualificare nuovi dipendenti.

3. Valorizza il lavoratore
Il sostegno all’apprendimento continuo indica che l’organizzazione è sinceramente interessata allo sviluppo della carriera dei dipendenti.

Continua a leggere qui la nostra analisi.

I social come motore di ricerca: lo studio di Capterra

A dirlo è uno studio di Capterra che ha analizzato i metodi di ricerca di informazioni online nell’era dei social.

notizie - ricerche online

Il sondaggio ha mostrato che più della metà degli intervistati (il 54%) utilizza i motori di ricerca (Google, Yahoo o Bing) come metodo principale per trovare contenuti online, mentre il 5% si rivolge esclusivamente ai social media e il resto (il 41%) combina entrambi gli approcci con ricerche ibride.

Adobe entra nell’AI generativa con FireFly

La nuova famiglia di intelligenze artificiali della compagnia sarà composta da più modelli di AI “che lavoreranno in una varietà di casi d’uso diversi”. Si tratta di un’espansione degli strumenti di intelligenza artificiale generativa introdotti da Adobe in Photoshop, Express e Lightroom durante la conferenza annuale Max dello scorso anno, che consentono agli utenti di creare e modificare oggetti ed effetti semplicemente descrivendoli.

Sephora e TikTok lanciano un programma per creator

La nuova partnership punta ad aiutare i nuovi marchi a crescere sulla piattaforma di social media. Il Sephora x TikTok Incubator Program metterà in contatto i creatori di contenuti di TikTok con i brand del programma Accelerate di Sephora.

I font che faranno tendenza nel 2023

Il font rappresenta non solo un vezzo per l’azienda, ma uno degli elementi che contribuiscono a dare forma all’identità del brand stesso. Dai un’occhiata alla lista di quelli che hanno fatto la storia e dei più gettonati per il 2023.

Google apre la lista di attesa per Bard

Google ha iniziato ad aprire al pubblico la sua risposta a ChatGPT e ad altre soluzioni di chat basati su AI. È ora possibile iscriversi a una lista d’attesa all’indirizzo bard.google.com, ma solo se si risiede negli Stati Uniti o nel Regno Unito.

A differenza di ChatGPT su Bing, Bard resta separato da Search, quindi le funzioni di intelligenza artificiale generativa di Search rimangono separate.

Il mercato italiano dell’advertising è in ritardo sulla misurazione dell’attenzione degli utenti

Il 73% degli investitori in pubblicità conosce poco le “Attention Metrics” e il 10% non ne ha mai sentito parlare.

Anche le modalità di rilevazione di queste metriche sono poco note: solo il 10% degli investitori le conosce in modo approfondito.

Il 69% ne ha una conoscenza limitata e per il restante 21% non è nota alcuna metodologia. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano.

LEGO con Disney per festeggiare il 100° anniversario

Per commemorare i 100 anni di Disney, il brand dei mattoncini invita le famiglie a condividere la meraviglia della narrazione, dell’immaginazione e del gioco creativo.

lego disney 100 anniversario

I più popolari e iconici personaggi animati diventano costruzioni da collezionare, da esporre con orgoglio o da utilizzare per intraprendere entusiasmanti giochi di fantasia. Per l’evento sarà lanciata anche una nuova serie in tre parti che conterrà scene di film Disney e Pixar e incoraggerà gli appassionati a condividere i propri momenti Disney preferiti realizzati con LEGO.

Cambia l’iconico logo di New York

Questa settimana le istituzioni governative hanno lanciato “We ❤️ NYC“, una campagna per mostrare i punti di forza della Grande mela e mobilitare i newyorkesi ad assicurarsi che questa rimanga la più grande città del mondo. Leggilo su Ninja.

notizie - nuovo logo new york

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nuovo logo new york

Cambia il logo di New York: l’iconico I ❤️ NY diventa We ❤️ NYC

I ❤️ NY diventa We ❤️ NYC per riflettere al meglio l’identità collettiva della città di New York.

Questa settimana le istituzioni governative, insieme ad alcuni leader aziendali, sindacali e civici dei cinque distretti, hanno lanciato “We ❤️ NYC”, una campagna per mostrare i punti di forza della Grande mela e mobilitare i newyorkesi ad assicurarsi che questa rimanga la più grande città del mondo.

New York

Nuovo look per il simbolo di New York

La nuova interpretazione del famoso I ❤️ NY è stata approvata dal Dipartimento per lo sviluppo economico di New York che possiede tutti i diritti del marchio.

La formula segreta di New York è da sempre la capacità delle sue diverse comunità di lavorare insieme, con fiducia e con uno scopo comune, per risolvere i problemi e affrontare il cambiamento.

Il nuovo logo è diverso, universale, inclusivo e risulta attraente per tutte le età ed etnie.

Il rebranding è supportato da uno spot di 30 secondi che sottolinea ulteriormente la diversità attraverso le voci dei suoi abitanti. Nel video possiamo ascoltare persone con diversi background e accenti. Ognuno di loro spiega perché ama New York City usando l’affermazione “noi”.

“Questa campagna We ❤️ NYC contribuirà a catturare quell’energia e a preservare lo spirito della città, incoraggiando i newyorkesi di ogni estrazione sociale a riunirsi, essere coinvolti e apportare un cambiamento positivo nella loro comunità” ha dichiarato la Governatrice Kathy Hochul.

La storia del marchio

Il logo è stato concepito dal graphic designer Milton Glaser nel 1976 sul retro di un taxi ed è stato disegnato con un pastello rosso su carta straccia.

Il disegno originale è conservato al Museum of Modern Art di Manhattan

 

Rappresenta il simbolo di New York ed è tra i più conosciuti e prestigiosi al mondo. Il marchio è diventato icona degli anni ’70, ed è stato riprodotto su una vasta gamma di oggetti, poster, gadget e abbigliamento. Proprio grazie al lavoro di Glaser il cuore diventa emblema universale dell’amore.

Il carattere utilizzato è l’American Typewriter, uno speciale slab serif creato nel 1974 da Joel Kaden e Tony Stan per l’International Typeface Corporation.

Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, Glaser creò un nuovo logo per la città di New York. Il simbolo modificato presentava una nuova scritta:

New York

LEGGI ANCHE: I font che hanno fatto la storia e quelli che faranno tendenza nel 2023

La campagna

Non solo celebrazione. La campagna ha già preso vita nella city e rappresenta un’opportunità di impegno civico a cui tutti possono contribuire.

Ancora una volta, i newyorkesi si uniscono per mobilitare l’azione civica e l’impegno della comunità come catalizzatore per la rinascita della città e dei suoi quartieri. Per molti versi, le sfide che la città deve affrontare oggi sono più complesse che in passato.

Gli artisti di New York sono incoraggiati a presentare le proprie idee creative per i poster tramite il sito welovenyc.nyc. La campagna chiede a tutti coloro che amano la più grande città del mondo di dimostrarlo dando una mano e diffondendo quell’amore in ogni isolato.

New York

L’iniziativa prevede la partnership con enti pubblici, organizzazioni non profit e aziende per riaffermare che New York City è il luogo più sicuro, pulito e stimolante in cui vivere e lavorare.

 

Adori il design? Dai un’occhiata qui:

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Nike, IKEA e altre campagne di marketing inclusivo che celebrano la diversità

Dole lancia una campagna per riscattare la mela proibita con un appello al Papa

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Una montagna di preservativi: Durex insieme a Diesel alla Milano Fashion Week

formazione continua perché è importante

Lifelong Learning: perché è importante studiare per tutta la vita

Che si tratti di perseguire interessi e passioni personali o di inseguire ambizioni professionali, la formazione continua (lifelong learning) può aiutarci a raggiungere la realizzazione e la soddisfazione personale.

Noi esseri umani abbiamo una spinta naturale a esplorare, imparare e crescere e quando questa inclinazione si sposa con i traguardi professionali, il risultato risulta amplificato.

Apprendimento continuo: siamo studenti per tutta la vita

La maggior parte di noi ha obiettivi o interessi al di fuori del lavoro. Questo fa parte di ciò che significa essere umani: abbiamo una curiosità naturale e impariamo naturalmente. Cresciamo e miglioriamo grazie alla nostra capacità di imparare.

Ovviamente, non tutto ciò che sappiamo lo apprendiamo a scuola: nell’infanzia impariamo a parlare e ad andare in bicicletta, da adulti, impariamo a usare uno smartphone o a cucinare un nuovo piatto.

Siamo naturalmente inclini a imparare e lo facciamo per noi stessi, non per qualcun altro, con un atto volontario.

Alcuni esempi di lifelong learning

Nel nostro processo di apprendimento continuo, possiamo intraprendere diverse strade:

  • concentrarci sull’acquisizione di nuove skill (imparare a cucire, studiare un linguaggio di programmazione, acquisire competenze di public speaking):
  • intraprendere un percorso di studio da autodidatta (esercitarsi su una nuova lingua, fare ricerche su un argomento di interesse, seguire un podcast);
  • allenarci imparando un nuovo sport:
  • imparare a utilizzare una nuova tecnologia (come dispositivi intelligenti e software)
  • acquisire nuove conoscenze verticali attraverso formazione online o in aula.

formazione continua - lifelong learning

I benefici della formazione continua

Intraprendere un percorso di lifelong learning può offrire molti benefici a lungo termine, tra cui:

#1 Riacquistare motivazione

Spesso ci occupiamo delle nostre mansioni esclusivamente perché “vanno fatte”. Scoprire cosa ci ispira e ci appassiona, e dedicarsi a questo, ci rimette al timone e ci ricorda che possiamo davvero raggiungere gli obiettivi che ci poniamo

#2 Raggiungere nuovi traguardi

Dedicarsi allo studio e ad acquisire nuove esperienze riduce la noia, rende la routine quotidiana più interessante e può aprire prospettive professionali future.

Non sapremo mai a che risultati può condurci la specializzazione su una disciplina se non proviamo a dedicarci ad essa.

#3 Migliorare le competenze personali e professionali

Quando siamo impegnati nell’apprendimento di una nuova abilità o nell’acquisizione di nuove conoscenze, costruiamo anche altre preziose competenze che possono aiutarci nella nostra vita personale e professionale.

Questo perché utilizziamo altre abilità per imparare qualcosa di nuovo. Per esempio, imparare a cucire richiede la risoluzione di problemi. Imparare a disegnare comporta lo sviluppo della creatività.

Lo sviluppo delle competenze può includere abilità interpersonali, creatività, risoluzione dei problemi, pensiero critico, leadership, riflessione, adattabilità e molto altro.

#4 Aumentare la fiducia in se stessi

Diventare più competenti o abili in qualcosa può aumentare la nostra fiducia in noi stessi, sia nella vita personale che in quella professionale.

Nella vita personale, questa fiducia può derivare dalla soddisfazione di dedicare tempo e sforzi all’apprendimento e al miglioramento, dandoci un senso di realizzazione.

Nella vita professionale, la sensazione di sicurezza nelle nostre conoscenze e nella capacità di applicare ciò che abbiamo imparato può spingerci ad ambire a una nuova posizione lavorativa o a intraprendere un nuovo percorso.

La formazione continua in ambito professionale

Il lifelong learning è un concetto molto presente all’interno delle organizzazioni, tanto da diventare un requisito quasi indispensabile per alcuni settori in veloce evoluzione.

La digitalizzazione ha posto l’accento su quanto sia necessario dedicarsi alla formazione e all’aggiornamento permanente: l’idea è che i dipendenti debbano impegnarsi in un costante apprendimento personale per essere adattabili e flessibili, affinché l’organizzazione possa rimanere competitiva e rilevante.

Tuttavia, le aziende non possono utilizzare il concetto di formazione continua per spostare completamente sul personale la necessità di essere costantemente aggiornati: all’interno dell’ambito dei benefit che le organizzazioni offrono, assume sempre più peso la presenza di un programma specifico, che permetta di valorizzare il lavoratore all’interno dell’organigramma aziendale fornendogli gli strumenti per crescere a livello professionale.

formazione continua in azienda - lifelong learning

Se fino a qualche anno fa, nelle specifico precedentemente all’emergenza sanitaria, buoni pasto ed elargizioni economiche erano considerati i benefit più ambiti in un programma di welfare aziendale, oggi, soprattutto le generazioni più giovani, puntano su un maggior equilibrio tra vita personale e professionale e sulla possibilità di intraprendere un percorso in azienda che permetta loro di crescere e di imparare continuamente.

Secondo il 5° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, la pandemia ha modificato il rapporto delle persone con la propria occupazione e oltre l’85% dei dipendenti oggi manifesta la richiesta alla propria azienda di un numero maggiore di servizi di welfare mirati a raggiungere un migliore equilibrio tra lavoro e vita professionale.

Proprio per questo, il welfare aziendale non punta più, soltanto, a fornire un beneficio economico al dipendente e alla sua famiglia; l’obiettivo è quello di rendere la sua vita migliore nel complesso.

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Perché la formazione continua è così importante per le organizzazioni

Rimanere competitivi nel mercato globale di oggi richiede che le organizzazioni siano innovative, competitive e in continua evoluzione. Il raggiungimento di questo obiettivo dipende dalle competenze e dalle conoscenze della forza lavoro. Ma come si fa a ottenere questo tipo di forza lavoro, aggiornata, motivata e competente?

Per innovare, provare un nuovo processo o fare qualcosa di nuovo è necessario imparare.

Le persone devono apprendere nuove conoscenze o competenze per vedere le cose sotto una nuova luce e fare il salto successivo.

Quando le organizzazioni non supportano un processo di apprendimento continuo, l’innovazione non avviene, i processi rimangono invariati e non si realizza mai nulla di nuovo.

I dipendenti devono essere in grado di mettersi alla prova per ottenere nuove conoscenze, idee e competenze. L’apprendimento deve essere flessibile, on-demand e continuo per poter contribuire a questo tipo di prestazioni all’avanguardia.

I vantaggi della formazione continua in azienda

Vantaggi per le organizzazioni

Creare una cultura dell’apprendimento all’interno dell’organizzazione è un modo efficace per migliorare le prestazioni e l’innovazione, come già detto, ma anche la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti. Ecco perché:

La conoscenza è potere

Più i dipendenti sanno e sanno fare, meglio possono contribuire all’organizzazione.

È più conveniente

Investire nello sviluppo dei dipendenti è meno costoso che riassumere e riqualificare nuovi dipendenti.

Valorizza il lavoratore

Il sostegno all’apprendimento continuo indica che i collaboratori valgono l’investimento e che l’organizzazione è sinceramente interessata allo sviluppo della carriera dei dipendenti.

Vantaggi per gli individui

L’aggiornamento continuo delle conoscenze o delle competenze può aiutare un dipendente sia nella vita professionale che in quella personale per una serie di motivi. Ecco perché:

Top Performer

Lo sviluppo di nuove abilità e conoscenze può aumentare il rendimento personale o la competenza sul lavoro.

Scatti di carriera

La formazione, l’istruzione o lo sviluppo di competenze aggiuntive possono aiutare a raggiungere gli obiettivi di chi sta seguendo un percorso di carriera o vuole passare a una nuova posizione.

Licenze e certificazioni

L’apprendimento supplementare è importante anche per i dipendenti che vogliano o debbano ottenere o aggiornare licenze o certificazioni professionali.

Promozioni o incentivi

Dedicare del tempo all’apprendimento di una nuova abilità o all’acquisizione di nuove conoscenze può giovare alle prestazioni lavorative e influenzare future promozioni o incentivi finanziari.

Arricchimento personale

Spesso gli interessi di una persona vanno oltre il lavoro che svolge quotidianamente. Perseguire interessi extracurricolari può portare a intuizioni e sviluppi che aprono la porta a nuove opportunità future.

Mantenere la competitività sul mercato

Mantenersi aggiornati sulle tendenze e sui progressi della propria professione può aiutare un dipendente a mantenere la propria capacità di mercato in caso di scossoni e cambiamenti.

Come costruire un ambiente di apprendimento continuo all’interno dell’organizzazione

Creare un ambiente di supporto che incoraggi i dipendenti a impegnarsi nell’apprendimento continuo richiede impegno, risorse e coaching.

Alcune persone saranno auto motivate e si dedicheranno alla formazione continua nel loro tempo libero, ma la maggior parte non avrà il tempo o le risorse per farlo, perché sono generalmente concentrati sul lavoro o sulle mansioni da svolgere.

Le opportunità di carriera trattengono i talenti

Una ricerca del MIT Sloan Management Review ha identificato i principali step a breve termine che consentono alle aziende di trattenere i talenti al loro interno.

Upskilling e reskilling CEPAS competenze

I numeri legati al fenomeno comunemente identificato come Great Resignation non mentono: secondo un recente rapporto del CENSIS,  in Italia l’82,3% dei lavoratori (l’86,0% tra i giovani, l’88,8% tra gli operai) si dice insoddisfatto della propria occupazione e ritiene di meritare di più.

In quest’ottica, attivare programmi e strategie che permettano ai lavoratori di raggiungere un maggior equilibrio tra vita e lavoro e garantire la crescita all’interno dell’organizzazione è essenziale per evitare la fuga dei top player del team.

Non è realistico aspettarsi che tutti i dipendenti si impegnino nell’apprendimento continuo durante la giornata lavorativa o nel tempo libero ed è un buon punto di partenza per capire come iniziare a costruire un ambiente di apprendimento. Vediamo alcune idee su come affrontare questa situazione:

1. L’apprendimento continuo inizia con i leader

Quando i lavoratori vedono che il loro manager o supervisore è pienamente coinvolto e sostiene le iniziative di apprendimento e sviluppo, si crea un’atmosfera che promuove l’apprendimento continuo.

A volte è difficile sottrarre tempo alle attività lavorative quotidiane perché si ha l’impressione che la direzione non approvi.

2. Creare un piano di formazione continua

Quando l’apprendimento continuo diventa parte integrante della gestione aziendale, i dipendenti sono più propensi a impegnarsi.

Ciò significa definire gli obiettivi aziendali e creare un piano attuabile su come sostenerlo.

Impegnarsi in un dialogo sull’apprendimento continuo significa che la forza lavoro non solo vedrà che l’organizzazione è sincera nel sostenere le iniziative di apprendimento, ma anche che ci si impegna realmente per renderle realtà.

Questo sforzo può includere le risorse o il supporto di cui i singoli hanno bisogno, come il mentoring.

3. Fornire le risorse e il tempo necessario

La componente principale della creazione di un ambiente di formazione continua è rappresentata dal tempo e dalle risorse. Questi devono essere a disposizione dei dipendenti.

Queste risorse possono assumere forme diverse, a seconda delle esigenze dell’organizzazione, del reparto o dei singoli dipendenti.

Quali sono le competenze digitali che i datori di lavoro cercano

Questo elenco comprende dieci delle principali competenze digitali che i datori di lavoro cercano oggi e che sempre più cercheranno nei prossimi anni.

  1. Programmazione, sviluppo web e app
  2. Digital Business Analysis
  3. Digital Design and Data Visualization
  4. Digital Project Management
  5. Digital Product Management
  6. Digital Marketing
  7. Social Media Management
  8. Data Science and Data Analytics
  9. Decision Making
  10. Skill che l’azienda non ha mai visto prima