Facebook ha comprato Giphy per 400 milioni di dollari, un’acquisizione che suscita non poche polemiche e fa suonare l’allarme dell’Antitrust.
L’attuale potenziale pubblicitario della piattaforma non sembra giustificare un così alto investimento da parte di Zuckerberg, il cui interesse parrebbe rivolgersi in un’altra direzione.
Il 15 maggio Facebook ha annunciato in un comunicato ufficiale di voler acquisire Giphy, tra le piattaforme più popolari del momento per la pubblicazione e la condivisione di GIF.
L’azienda ha dichiarato che Giphy verrà integrato nel “team Instagram”, che già da diverso tempo utilizzava la piattaforma come archivio a cui gli utenti accedono per condividere le immagini animate nelle IG Story.
Il gigante del web ha specificato che per gli utenti non ci saranno cambiamenti, la community creativa potrà continuare a produrre contenuti di qualità e utilizzare la piattaforma anche fuori da Instagram, così come continueranno a farlo tutti gli altri siti che utilizzano le API di Giphy.
Giphy manterrà il suo logo e la sua identità e, “continuerà a gestire la sua biblioteca (inclusa la sua raccolta di contenuti globali) e non vediamo l’ora di investire ulteriormente nella sua tecnologia e nei rapporti con i contenuti e i partner API”.
Ciò che Facebook non ha dichiarato è stato il costo di quest’acquisizione, che secondo quanto dichiarato da Axios si aggirerebbe intorno ai 400 milioni di dollari.
GIF e sticker, un trend in crescita durante il lockdown
GIF animate e stickers offrono alle persone modi sempre più creativi di comunicare, nonché il mezzo più immediato per dare una risposta emotiva. Il loro utilizzo è a dir poco esploso negli ultimi anni, diventando una delle forme d’espressione nelle conversazioni digitali.
Tra le piattaforme dedicate alla ricerca e condivisione di GIF, Giphy è sicuramente la più utilizzata del momento, con più di10 miliardi di contenuticondivisi ogni giorno, dati che, durante il periodo di lockdown, hanno visto una crescita esponenziale.
L’utilizzo della piattaforma ha registrato una crescita del 19% nel mese di aprile rispetto al mese precedente, che a sua volta aveva avuto un incremento del 65%.
Ma non è tutto: attraverso le ricerche effettuate dagli utenti è stato possibile anche costruire un quadro di come sono cambiate le routine delle persone durante la quarantena ed evidenziare i maggiori interessi.
Per riportarne alcuni esempi: le ricerche per “Film” e TV” nell’archivio Giphy sono aumentate rispettivamente del 643% e del 999%, la parola “gaming” è salita del 928% e gli hobby in generale del 225%.
Da poco tempo Giphy aveva iniziato ad inserire funzionalità per gli inserzionisti per la creazione di GIF sponsorizzate, ma l’attuale potenziale pubblicitario della piattaforma non sembrerebbe in grado di giustificare un così alto investimento da parte di Facebook.
Qual è il motivo dell’acquisizione?
Secondo quanto dichiarato da Michael Ostrovsky, docente di economia a Stanford, “ci vorrà del vero ingegno per Facebook e Instagram per far funzionare le GIF come prodotto pubblicitario”.
L’interesse di Zuckerberg parrebbe quindi rivolgersi in un’altra direzione. Il 50% del traffico di Giphy proviene già dalle app di Facebook, ma ora l’azienda avrà accesso ai dati di ricerca sulla piattaforma anche da tutte le altre app che utilizzano Giphy, tra cui iMessage, Snapchat, Telegram, Tinder, Slack e TikTok.
Sempre secondo Ostrovsky, le statistiche esistenti di Giphy sull’utilizzo delle GIF non forniranno a Facebook molto di più di quanto già non sappia in termini di targeting dei dati pubblicitari. Allo stesso tempo, però, Facebook potrebbe imparare molto su trend in crescita e topic caldi dal modo in cui le persone selezionano le GIF sulle varie piattaforme.
Inoltre, i dati Giphy, potrebbero essere in grado di rivelare la crescente popolarità di una nuova app che mostra una rapida espansione della sua base di utenti. D’altronde, si sa, Facebook è sempre molto attratto da tutto ciò che attira l’attenzione del web, e così come per le abitudini consumo e di navigazione degli utenti.
L’allarme antitrust
Quest’ultima mossa di Facebook parrebbe non andare molto a genio ad un gruppo di senatori americani appartenenti ad entrambi gli schieramenti, che si sarebbero già mobilitati per l’applicazione delle norme antitrust nei confronti del colosso social.
Il repubblicano Josh Hawley ha dichiarato a The Verge che la società di Zuckerberg “vuole Giphy in modo che possa raccogliere ancora più dati su di noi. Facebook non dovrebbe acquisire alcuna società mentre è sotto inchiesta antitrust per i suoi acquisti passati”.
È già stata annunciata da parte di un gruppo di senatori democratici l’intenzione di presentare un disegno di legge“Pandemic Anti-Monopoly Act”, che imporrebbe una moratoria sulle grandi fusioni fino a quando la Federal Trade Commission avrà accertato che le piccole e medie imprese e i lavoratori non sono più in gravi difficoltà finanziarie.
La senatrice democratica Elizabeth Warren, portavoce dell’iniziativa, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
L’acquisizione di Facebook è l’ennesimo esempio di azienda gigante che usa la pandemia per consolidare ulteriormente il potere – questa volta è una società con una storia di violazioni della privacy che ottiene un maggiore controllo sulle comunicazioni online.
Ma la richiesta dei democratici è già stata respinta dai repubblicani che in un appello alla Corte di Giustizia hanno chiesto di rifiutare qualsiasi modifica all’applicazione dell’antitrust fino a che l’emergenza Coronavirus sarà in atto.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/Depositphotos_194128582_s-2019-min.jpg6671000Federica D'Arpahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFederica D'Arpa2020-07-02 11:09:002020-07-02 11:12:25Non solo GIF: perché Giphy era così importante per Facebook
Si può tranquillamente dire che le Instagram Stories sono oggi uno dei migliori prodotti di Facebook.
A partire dallo scorso anno, circa la metà degli utenti di Instagram – ovvero 500 milioni di persone – ha interagito quotidianamente con questi contenuti. Si tratta di quasi il doppio dell’intera base di utenti attivi giornalieri di tutta Snapchat, che per prima ha reso popolare il formato effimero.
Ora, sembra che Instagram stia testando un modo per espandere l’esperienza delle Stories, rendendola più centrale nell’applicazione.
La società sta testando una nuova funzionalità che permetterà agli utenti di Instagram di vedere più Storie in una sola volta, sia sulla schermata iniziale che in una nuova esperienza dedicata.
Nel test, gli utenti vedranno inizialmente due righe di Stories invece di una nella parte superiore dello schermo quando apriranno per la prima volta l’app Instagram. Un pulsante apparirà anche sotto quest’area estesa di Storie che permette di cliccare su “Vedi tutte le Storie”.
In questo modo si aprirà una nuova schermata in cui è possibile visualizzare e scorrere tutte le Storie disponibili in un’esperienza a tutto schermo.
La funzione è stata individuata per la prima volta dal social media manager californiano Julian Gamboa alla fine della scorsa settimana, che ha condiviso uno screenshot della nuova interfaccia su Twitter.
Non è una sorpresa che Facebook cerchi di sviluppare nuove idee che gli consentirebbero di spingere un numero maggiore di utenti ad utilizzare e interagire con le Stories, dato l’enorme appeal del prodotto, la sua crescita e la crescente importanza per gli inserzionisti.
Nel terzo trimestre del 2019, Facebook ha definito le Stories una delle sue aree di maggiore crescita, notando che allora 3 milioni dei suoi 7 milioni di inserzionisti totali facevano pubblicità su Facebook, Instagram e Messenger Stories messi insieme. Nel quarto trimestre, il numero di inserzionisti che utilizzano Story Ads è cresciuto fino a 4 milioni.
Per soddisfare le esigenze degli inserzionisti, lo scorso anno Facebook ha introdotto anche nuovi modelli personalizzabili in cui le aziende possono caricare le loro foto e video, quindi scegliere tra diversi layout, colori e opzioni di testo per rendere più coinvolgenti le Stories.
Il numero totale di impression pubblicitarie nei servizi di Facebook è cresciuto del 39%, secondo quanto emerge dai dati del primo trimestre 2020. E l’azienda ha attribuito il salto anche alle Stories.
Tuttavia, Facebook ha spesso affermato che gli annunci di Stories monetizzano a tassi più bassi rispetto al News Feed – qualcosa che l’azienda ritiene che cambierà a lungo termine con la migrazione di un maggior numero di inserzionisti verso i contenuti volatili.
Se Instagram decidesse di lanciare pubblicamente la nuova schermata dedicata alle Storie, potrebbe catturare più utenti giornalieri e quindi, a sua volta, più inserzionisti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/stories-instagram-test.jpg588913Daria D'Acquistohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaria D'Acquisto2020-07-02 08:36:542020-07-02 13:46:54Tutte le Stories in un'unica pagina: è l'ultimo test di Instagram
Hai finalmente messo su il tuo sito, hai chiuso tutte le pratiche burocratiche e sei pronto a cominciare con il tuo business online. E ora? Come lanciare il tuo prodotto o il tuo servizio? E da che parte dovrebbero arrivare i clienti?
Bene, è qui che entra in gioco il Digital Marketing, un fattore che sarà sempre parte del tuo business e che ha moltissimi elementi da conoscere, organizzare e pianificare per ottenere i risultati sperato.
Anche quando invii una email con la firma della tua azienda stai facendo marketing, o quando qualcuno scrive una recensione online sui tuoi prodotti, anche quello è marketing.
Ed è fondamentale per il successo della tua azienda.
Se sei corso a digitare su Google: “Come fare Digital Marketing per il mio business online“, probabilmente ora sarai un po’ confuso e avrai pensato già di rinunciare all’impresa. Ma non scoraggiarti, e inizia con ordine.
Innanzitutto, devi conoscere quali sono i canali di marketing che puoi utilizzare per il tuo business online. Solo una volta che avrai queste coordinate, potrai scegliere quale strategia adottare e attraverso quali canali raggiungere i tuoi clienti.
Ecco quindi alcuni dei canali di marketing più efficaci per un business online.
Se la gente non conosce il tuo prodotto o la tua attività, come può prendere in considerazione di acquistare da te?
Se offri un prodotto o un servizio digitale che risolve un problema per molte persone, devi far sapere a quelle persone che ci sei. Devi generare consapevolezza della tua attività e del tuo marchio (brand awareness).
Devi poi educare le persone, spiegare esattamente ciò che offri, perché è di valore (o più prezioso di altre opzioni simili o concorrenti) e come migliorerà la loro vita. Ecco perché il marketing è fondamentale e devi usarlo per il tuo business online.
A chi dovresti rivolgerti con la tua strategia di Digital Marketing?
Vendi un prodotto destinato ad altre aziende (B2B – Business to business)? Oppure vendi un prodotto destinato a un utente finale (B2C – Business to consumer)?
Il tuo prodotto è destinato a madri, padri, figli o nonni? Il tuo servizio di consulenza è adatto a ragazzi giovani, bambini, o adulti?
Queste sono solo alcune delle domande che dovresti porti per iniziare a conoscere il tuo pubblico potenziale. Il che è fondamentale per decidere quali canali di marketing dovresti usare.
Qualsiasi dato esistente sui tuoi attuali clienti ti aiuterà a definire chi sono. Non hai dati? Mettiti in contatto con il tuo pubblico esistente per saperne di più: ad esempio, puoi condurre un breve sondaggio via email con diverse domande che ti aiuteranno a scoprire chi è il tuo pubblico.
Parla con i tuoi clienti, impara a conoscerli e approfondisci quali sono i loro obiettivi e le loro difficoltà. Potresti anche scoprire quali sono i canali di marketing che i tuoi clienti utilizzano abitualmente, e raggiungerli con i tuoi messaggi proprio lì dove si trovano già.
Una volta che avrai capito meglio chi sta già utilizzando il tuo prodotto, sarai in grado di delineare un cliente ideale, o una serie di potenziali clienti (buyer personas).
Alcuni canali ti permettono di rivolgerti proprio a loro, quindi a un pubblico specifico, in modo da poter utilizzare più efficacemente il Digital Marketing.
Aspetta… cosa sono i canali di marketing?
I “canali” di marketing sono chiamati anche “medium” dalle agenzie pubblicitariee media. In sostanza, è il mezzo utilizzato per distribuire un messaggio a un pubblico specifico.
Quasi tutti i canali e i media possono essere suddivisi in tre gruppi: paid(a pagamento), owned (proprietario) ed earned (guadagnato).
I canali a pagamento (paid) sono servizi e collocamenti che sono stati letteralmente pagati. Sei tu a controllare i contenuti che vanno negli spazi a pagamento, ma non sei proprietario dello spazio.
I canali di proprietà (owned) sono direttamente controllati da te. Qui hai quindi il controllo di ciò che va dove e di come il tuo business è rappresentato in quello spazio. Sei proprietari dello spazio (o in alcuni casi di un account).
I media guadagnati (earned) sono gratuiti, ma non sono controllati da te. Sono a discrezione di altri. E si può dire che questa è l’esposizione più preziosa che si possa ottenere.
Vediamo alcuni dei canali di marketing più efficaci per i business online in ciascuna di queste categorie.
Il Search Engine Marketing (SEM) è la pubblicità a pagamento attraverso i motori di ricerca. Gli annunci che promuovono il tuo business online appariranno quando determinate parole chiave o frasi vengono cercate dagli utenti dei motori di ricerca. Pagherai per questo tipo di pubblicità sulla base di quante volte quel risultato viene visualizzato (impression) o cliccato.
Il SEM è eccellente per aumentare la consapevolezza (awareness). Gli annunci a pagamento sui motori di ricerca incoraggiano i click e possono portare ad una maggiore esposizione. Questo potrebbe includere link da altri siti, condivisione sui social media, e così via; tutti questi elementi contribuiscono poi ad aumentare il ranking organico di ricerca e quindi a migliorare il posizionamento del sito tra i risultati di ricerca organici (non a pagamento).
Non c’è un minimo di spesa da investire in SEM, e puoi mettere in pausa la tua pubblicità in qualsiasi momento, se ad esempio ti accorgi che non stai raggiungendo i risultati sperati o vuoi modificare qualcosa.
Display e retargeting / remarketing
Il Display è la pubblicità sul web come meglio la conosciamo: in pratica è quella che si presenta sotto forma di banner e annunci visuali sui siti web. Più nello specifico il retargeting è un canale a pagamento che aiuta a convertire i cosiddetti “window-shopper” in clienti. Rintraccia e si rivolge a persone che hanno già visitato il tuo sito web. Il Retargeting mostra a queste persone un annuncio pubblicitario per il tuo prodotto o la tua attività. Queste persone sono probabilmente già interessate al tuo prodotto, in quanto hanno già visitato il sito.
Un display pubblicitario è di solito un’immagine, che può avere elementi grafici e testo. Ci sono varie dimensioni e formati.
I servizi di retargeting attingono alle grandi reti pubblicitarie con un gran numero di siti web che vendono spazi pubblicitari sui loro siti. Questi siti web vengono poi suddivisi in categorie per facilitare il targeting. Il Google Display Network, ad esempio, ha una delle più grandi reti di visualizzazione al mondo.
Owned
Email marketing
L’Email Marketing è uno dei canali di marketing proprietari più popolari. Inserendo un modulo di iscrizione sul tuo sito, e collegandolo ad un servizio di email marketing, puoi raccogliere gli indirizzi email dei potenziali clienti e creare una mailing list di persone interessate.
La posta elettronica è ancora oggi uno dei metodi di comunicazione più utilizzati. Quasi tutti gli utenti di posta elettronica controllano la loro posta ogni giorno
In questo caso hai il pieno controllo del contenuto che è incluso nell’email, e del pubblico a cui viene inviato: il modo migliore per usarlo è infatti inviare messaggi personalizzati a gruppi specifici di persone, in determinati momenti della giornata.
In generale l’email marketing è più personale di altri canali, è conveniente e le persone della mailing list sono convalidate – cioè hanno fornito il loro indirizzo email spontaneamente in modo che possiate comunicare direttamente con loro.
Piattaforme di Social Media
I Social Media sono un altro canale owned che permette di creare connessioni con le persone. Apre l’opportunità di avere discussioni con follower o clienti in tempo reale o quasi, e alcune persone preferiscono interagire con le aziende sui social media per un’esperienza più personale.
È possibile comunicare rapidamente con le persone che ti seguono in massa o direttamente ai singoli inviando loro un messaggio diretto (direct message). Ed è gratuito creare un account e iniziare a pubblicare.
La maggior parte dei canali delle piattaforme di social media ha anche ottimi dati di audience, che puoi utilizzare per conoscere meglio gli interessi e i comportamenti delle persone che seguono la tua azienda. La maggior parte dei canali di social media offre, inoltre, opportunità di pubblicità a pagamento per estendere ulteriormente il tuo raggio d’azione a un pubblico estremamente mirato.
Il tuo sito web
L’unico canale su cui hai il completo controllo è il tuo sito web. E avere le giuste informazioni sul tuo sito web determinerà se un visitatore rimane o se se ne va. Quante volte hai aperto il sito web di un’azienda solo per chiuderlo quasi istantaneamente, perché non era rilevante per quello che cercavi, oppure non era abbastanza attraente per rimanere?
Ecco, il tuo sito web è un po’ la tua casa su internet. Il volto principale della tua attività. È anche il luogo in cui trasformare i visitatori in clienti.
Il sito web dovrebbe fornire informazioni importanti su ciò che fai o vendi.
Dovrebbe descrivere in dettaglio il valore che offri e i problemi che i tuoi prodotti risolvono (i vantaggi).
Sul sito web è inoltre possibile piantare le basi per l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). Assicurati di utilizzare parole chiave e frasi nei contenuti (pagine di prodotti, articoli di blog, video, ecc.) che i tuoi clienti ideali cercherebbero su un motore di ricerca. Questo migliorerà il tuo posizionamento nella ricerca organica.
Il Content Marketing è uno dei modi più efficaci per comunicare con le persone attraverso il sito. La pubblicazione di articoli preziosi, utili e pertinenti aprirà altre strade per comunicare con i clienti. I contenuti che crei e le pagine dei tuoi prodotti appariranno infatti nei risultati di ricerca. Quando pubblichi regolarmente i contenuti, instaurerai un rapporto di fiducia con i tuoi clienti.
Infine sul sito web cerca di offrire anche i dettagli per il tuo servizio clienti: la Customer Care è un canale di marketing a sé stante, un punto di contatto essenziale per i clienti, che può aiutare a creare o interrompere la relazione con i clienti.
Inoltre, questo canale permette spesso di attivarne un altro earned: il WOM (word of mouth), ossia il passaparola.
Earned
Riunire una community intorno al tuo brand, alla tua azienda, al tuo business online o al tuo prodotto è una vera vittoria sul web. Le persone che credono e si fidano completamente di ciò che fai o vendi dovrebbero essere il tuo obiettivo finale.
Queste persone infatti comunicheranno i loro sentimenti positivi sul brand anche ad altri, innescando una potente amplificazione dei tuoi messaggi promozionali online.
Passaparola (WOM)
Si tratta di un canale di marketing non comprato ma naturale, e capace di passare dall’online all’offline.
Il passaparola è la forma di marketing più affidabile, da un utente o cliente a un altro. Con il word of mouth, il tuo marchio o prodotto diventa la prima cosa che viene in mente a qualcuno, di solito a causa dell’esperienza positiva (o negativa) che ha avuto con esso.
Attenzione però, perché il WOM positivo è tanto influente sulla decisione di acquisto di un nuovo potenziale cliente quanto quello negativo e su questo canale non avrai pressoché nessun controllo.
Articoli e recensioni su altri siti
Gli articoli positivi e non sollecitati scritti da altre persone e pubblicati sui loro siti web si riflettono positivamente sul tuo business online. Le recensioni positive hanno un impatto su come le persone si sentono nei confronti della tua azienda quando sono ancora in fase di valutazione.
Sia che questi articoli e recensioni vivano sui social media, sia che siano pubblicati su siti di terze parti, sono una risorsa guadagnata incredibilmente potente che può influenzare la decisione di un cliente di scegliere la tua azienda rispetto a quella di un concorrente.
Testimonianze e prove sociali
Quando un cliente è al settimo cielo per il tuo prodotto, servizio, azienda o tutto quanto sopra, sarà più che felice di fornire una testimonianza. I testimonial entusiasti dovrebbero avere un posto d’onore sul sito web, mettili in homepage.
Non è un atteggiamento arrogante se è vero!
Come scegliere i canali di marketing giusti per te
Il Digital Marketing è una maratona, non uno sprint. Si tratta sempre di programmare strategie che richiedono periodi più o meno lunghi per dare risultati e pianificazioni complessive che prevedono spesso l’utilizzo di più canali tra quelli che abbiamo elencato, combinati tra loro.
Anche se sono moltissimi i fattori che possono influenzare la scelta dei canali di marketing da usare per un business online, questi tre elementi sono eccellenti per restringere le opzioni:
Obiettivi aziendali – quali sono le principali priorità da raggiungere? Consapevolezza del marchio? Educazione dei clienti? Traffico sul sito? Vendite?
Budget – quanto puoi spendere per le tue attività di marketing? Questo fattore deve essere valutato in anticipo per poter destinare poi i budget adeguati a ciascun canale, investire troppo poco, o al contrario puntare troppo su un canale, può rivelarsi alla fine uno spreco di risorse.
Talenti e risorse disponibili – quale personale sarà dedicato a queste attività? Quali risorse tecnologiche saranno richieste? Quali risorse creative?
Per capire cosa funziona davvero per te, infine, dovrai provare, testare e tracciare. Una cosa rende davvero speciale il Digital Marketing: la possibilità di misurare in qualsiasi momento i risultati che si stanno ottenendo, per capire cosa sta funzionando e cosa si può migliorare, in modo da determinare il tuo personale mix, quello in grado di darti i frutti i migliori.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/canali-di-marketing-digitale.jpg531749Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2020-07-01 15:03:242020-07-01 22:02:22Effective Marketing: quali sono i canali giusti per il tuo business online
In questo momento di ripartenza ciò che è essenziale è non fermarsi e continuare a comunicare i valori e le iniziative della propria azienda.
Utilizza i social media e il blog aziendale per mettere al corrente la tua community di tutti i cambiamenti che hai dovuto affrontare nella tua azienda.
Onestà, sincerità, chiarezza e umanizzazione sono valori fondamentali per costruire una community attiva e coinvolta.
Se si dovesse descrivere questo momento economico e sociale con due parole, quelle giuste sarebbero di sicuro: incertezza e ripartenza. Il mondo sembra essersi fermato e, a tratti, si fa fatica a capire come rimetterlo in modo.
Dal punto di vista professionale, ciò che è essenziale in questa fase è non fermarsi, continuare a comunicare i valori e le iniziative della propria azienda e, magari, reinventarsi. Almeno per i primi tempi.
In questo periodo, affidarsi – ancor di più – ai canali social, ai blog e ai professionisti per rilanciare o mantenere viva la comunicazione della tua impresa è davvero fondamentale. Per questo motivo, è utile tenere a mente alcuni consigli per la ripartenza.
Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova moltissime attività commerciali ed altrettanti professionisti: nella tua comunicazione non negarlo, non far finta di niente e comunica che qualcosa è cambiato.Racconta al tuo pubblico e ai tuoi clienti in che modo hai modificato la tua attività o il modo di relazionarti ad essi.
Utilizza i social media per mettere al corrente la tua community di tutti i cambiamenti che hai dovuto affrontare o raccontali in un articolo sul tuo blog aziendale. Ricorda, però: cerca sempre di mantenere un tono “leggero”, non essere drammatico e cerca di infondere positività.
…ma non spaventare il tuo pubblico
La situazione per molti è davvero complicata. La rabbia di aver perso molto economicamente e umanamente potrebbe pervaderti e trasparire nella tua comunicazione. Eppure, questo non è il modo giusto di interfacciarti al tuo pubblico sui social e tramite blog. Se hai un ristorante, ad esempio, ciò che ti auguri è che le persone tornino a passare dei momenti felici da te. Cerca di comunicare la possibilità che tutto ritorni come prima, o quasi.
Anche se è difficile, siamo in fase di ripartenza. E – più o meno – siamo tutti sulla stessa barca. Punta sul senso di comunità che lega imprenditori e professionisti, clienti e dipendenti. Sii gentile con il tuo pubblico. E, se puoi, renditi utile per gli altri.
Hai bisogno di nuove risorse e nuovi strumenti a cui affidarti. In questi mesi, video call e dirette social sono diventate fondamentali per rimanere in contatto con il proprio pubblico. Le consulenze in azienda si sono trasformate in consulenze online, i seminari in webinar e i corsi di formazione in video lezioni.
La tecnologia nasce per abbattere le distanze, ma molto spesso la utilizziamo nel modo sbagliato. Questo è il tempo di cogliere le sue reali potenzialità e sfruttarle al massimo, nel migliore dei modi.
Condividi con il tuo pubblico le tue competenze, le tue risorse, mettici la faccia e dialoga con loro attraverso i tuoi canali social.
Ripensa i tuoi servizi in modo che siano funzionali alla situazione: in questi mesi, se sei in grado di farlo, potresti mettere a disposizione delle prove gratuite dei tuoi prodotti, delle offerte pensate per i tuoi clienti o fornire dei servizi aggiuntivi per aiutare persone e clienti in crisi.
Una strategia di comunicazione interna per ripartire
Prima di rivolgerti al tuo pubblico, potrebbe essere una buona idea quella di progettare una nuova strategia di comunicazione interna. Se all’esterno è cambiato e sta cambiando qualcosa, prima di tutto quel qualcosa si è modificato all’interno della tua azienda. Comunica ai tuoi dipendenti cosa è diverso dal passato, solo in questo modo riuscirai a comunicare la situazione in maniera ottimale anche al tuo pubblico.
In che modo procedere? Organizzare riunioni con i tuoi dipendenti è un modo per informarli della situazione e parlare con loro “faccia a faccia”, rispondendo alle loro domande o ponendo soluzioni ai loro problemi. Individuare le criticità che la situazione di emergenza ha fatto sorgere all’interno della tua azienda è un ottimo punto di partenza. Purtroppo, nel peggiore dei casi sarai costretto a dover dare delle cattive notizie al tuo team: cerca di essere sincero e di prevedere un margine di ripresa.
Umanizza il tuo brand in ottica di ripartenza
Questo è un consiglio utile in ogni caso. Umanizzare un brand può rivelarsi davvero una scelta intelligente per abbattere quelle distanze che, in molti casi, si creano tra azienda e clienti. Soprattutto adesso, non devi mostrarti invincibile. Anche perché rischieresti di risultare agli occhi del tuo pubblico tutt’altro che onesto e sincero e questo è sempre un male per la tua impresa.
Onestà, sincerità, chiarezza e umanizzazione sono valori fondamentali per costruire una community attiva e coinvolta.
Navigare in un mare di incertezza può essere davvero una situazione difficile da affrontare, anche per le aziende più solide. Eppure mantenendo un contatto diretto con clienti e dipendenti, cercando di essere più onesto possibile con loro ed essendo aperto al cambiamento e alla riorganizzazione riuscirai sicuramente a farcela!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/social-media-ripartenza.jpg576813Martina Masullohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMartina Masullo2020-07-01 11:54:382020-07-01 16:03:42Blog e social media ti aiutano a comunicare la ripartenza
Lui è Luca Scarcella, classe ’89, giornalista investigativo con un innato interesse per politica, temi sociali, Medio Oriente, e impatto dell’innovazione sulla società.
Dopo essere stato a lungo contributor per Ninja, ha collaborato con grandi quotidiani italiani e da qualche mese anche con americani, come il The Wall Street Journal.
A febbraio 2020 vince una fellowship in giornalismo alla UCLA e contemporaneamente inizia a lavorare su “Childfood”, un libro di cucina per bambini (età indicativa 5-13), che conterrà 23 ricette offerte da altrettanti top chef internazionali, seguite da 23 storie che racconteranno il viaggio nei secoli delle materie prime più usate in cucina.
Nel suo percorso professionale e umano di crescita, Luca ci racconta: “Mi piace fare una distinzione tra obiettivi e sogni. Gli obiettivi sono tali perché dipendono solo dalle mie capacità, e dalla mia visione. I sogni sono quelli in cui serve anche un’altra persona 🙂
Pertanto, il mio più grande obiettivo è quello di dare voce, spazio e aiuto alle comunità più vulnerabili nel mondo, attraverso il giornalismo e progetti come “Childfood”. Il mio sogno è invece quello di creare una famiglia dove ci sia amore”.
Scoprendo Childfood
Childfood – Recipes for young Coolinary Explorers, dicevamo, è un libro di cucina per bambini e per finanziarlo Luca, appassionato di digitale e di innovazione, non poteva non pensare alla piattaforma di raccolta fondi più usata a livello internazionale: Kickstarter.
La campagna è stata lanciata il 16 giugno, e dopo appena 30 minuti il progetto è stato inserito nella home page di Kickstarter come “Project we love”, riconoscimento che spetta ai prodotti più innovativi e di alta qualità.
Childfood vuole essere uno strumento di divertimento ed educazione, e una possibilità concreta per i bambini di creare ricordi con i propri genitori, fratelli e sorelle più grandi, o affidatari, che possano aiutarli nel preparare i piatti (e non mandare a fuoco la cucina!). Oltre a ricette, storie e illustrazioni, ci saranno anche disegni da completare e colorare, e pagine in cui i bambini potranno reinventare le ricette.
“Ma Childfood sarà anche un progetto che supporterà due grandi cause benefiche. Grazie alla partnership con Charity:Water, no-profit leader mondiale in progetti di purificazione dell’acqua per le comunità in difficoltà, ogni 5 libri venduti, verrà portata acqua pulita a un bambino in più. Secondo l’Unicef, ogni giorno nel mondo più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa della bassa qualità dell’acqua, molte più vittime di quelle causate da guerre e malattie”.
La seconda importante collaborazione è quella con Share The Meal, progetto del World Food Programme: all’interno del libro sarà possibile trovare un QR code da scannerizzare col proprio dispositivo mobile, che permetterà a tutti di unirsi al Coolinary Explorers team, e donare 40 centesimi di euro per sfamare per un giorno intero un bimbo in difficoltà.
Tra i 23 grandi chef coinvolti troviamo l’italiano Massimo Bottura, l’indiano Gaggan Anand, il russo Vladimir Mukhin, la francese Dominique Crenn, l’argentino Francis Mallmann, il peruviano Virgilio Martinez, conosciuti dal grande pubblico anche grazie alla serie Netflix di successo, Chef’s Table.
Tra gli artisti coinvolti, spiccano i nomi di Pascal Campion, illustratore per Dreamworks, Disney, Warner Bros. e molti altri grandi network, e Nikkolas Smith, il cui ritratto di George Floyd ha fatto il giro del mondo, ripreso tra gli altri anche da Michelle Obama. Tra gli italiani, Giacomo Bevilacqua e Giulia Rosa.
Come contribuire alla campagna su Kickstarter
Ancora fino al 16 luglio, il libro è acquistabile solo su Kickstarter, al prezzo di $35 (spedizione in tutto il mondo inclusa), ed è disponibile in 4 lingue: italiano, inglese, spagnolo e portoghese.
Per chi avesse difficoltà nell’utilizzare la piattaforma, c’è anche un video tutorial in italiano.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/childfood-3.jpg461664Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2020-06-29 17:16:302020-06-30 11:55:40Childfood- Ricette per giovani esploratori Coolinary: il progetto su Kickstarter
Smart working significa lavoro agile, e nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro.
Le piattaforme a cui ci siamo affidati per le nostre video call private e di lavoro, per le nostre video dirette promozionali sono davvero tantissime e tutte offrono grandi possibilità.
Ci siamo (quasi) abituati a vedere le nostre e le altrui facce all’interno di piccoli quadrati digitali spalmati sullo schermo del nostro computer. Abbiamo (quasi) imparato che le nuove tecnologie possono essere una risorsa preziosissima per fare rete, metterci in contatto con gli altri e darci speranza. Ci è sembrato di poterne cogliere (quasi) tutte le potenzialità e ci siamo ingegnati per imparare ad utilizzare ciò che ci era ancora sconosciuto.
Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova la nostra necessità di vicinanza sociale, quella che ci vedeva durante la settimana a partecipare ad incontri e presentazioni, seduti in ufficio e il sabato sera in giro per la città, eppure ci ha insegnato molto. Ad esempio, che lo smart working non è solo lavorare seduti sulla sedia del proprio studio a casa, ma può significare molto di più. Oppure che un video chiamata non è solo un modo “originale” per sentire qualcuno prima di vedersi al bar.
Smart working, video conferenza, video call e chi più ne ha più ne metta sono parole (e concetti) che, in questi ultimi mesi, sono diventati centrali e fondamentali nelle vite di ognuno di noi. Ci si è dovuti adattare ad un isolamento sociale che ha fatto crescere in noi la spinta ad utilizzare piattaforme e app che aspettavano solo di essere notate.
Tutto questo ha portato alla luce una serie di comportamenti e tendenze sociali che non possono essere ignorate.
Immergersi completamente nel proprio lavoro perché fatto da casa non è proprio ciò che s’intende quando si parla di smart working. Eppure, per molti – almeno all’inizio – è stato così.
In Italia, esistono ancora poche realtà lavorative che hanno adottato lo smart working ed è per questo che quando ci siamo trovati a doverlo praticare per forza ci siamo sentiti un po’ confusi.
“Smart working” significa, letteralmente, “lavoro agile” e nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro. In che modo? Eliminando il tempo di arrivo e ritorno dalla propria sede di lavoro e ripensandolo come spazio da dedicare alla famiglia e a se stessi, permettendo alle persone di sentirsi a proprio agio in un ambiente familiare come la propria casa e, in questo modo, aumentando la produttività e il benessere del lavoratore.
Intendere lo smart working come un’immersione totale nel proprio lavoro e non tenere più presente orari e spazi di identificazione personale e familiare è stato uno sbaglio. Questo bisogna tenerlo a mente e cercare metodi di regolarizzazione di questo prezioso modo di lavorare.
In questi mesi di quarantena, siamo stati abituati a vederci immersi in un contesto ambientale – sempre lo stesso – che è diventato parte di noi: la nostra casa, le nostre pareti, le nostre librerie sono entrate a far parte dell’immaginario di ognuno dei nostri contatti perché essi quando avevano a che fare con noi, dovevano avere a che fare, per forza di cose, anche con i “nostri oggetti”.
E questo ci ha resi quasi un tutt’uno con le nostre stanze, tanto che esse hanno acquisito un nuovo significato sociale. Sono diventate – dal punto di vista sociologico – dei segni definitori della nostra immagine. Un’immagine non più libera di potersi adattare ai vari contesti sociali, ma radicata ad uno spazio che ha rappresentato il nostro spazio vitale per molto tempo.
E così, anche se solo momentaneamente, abbiamo iniziato a pensare alle persone della nostra vita inserite in contesti casalinghi ormai imprescindibili per la nostra mente.
Ha preso vita, così, la narrazione del nostro personale contesto domestico. Rimane da chiedersi quanto questo influirà sulle nostre percezioni future? Quando siamo ormai radicato al nostro universo casalingo?
L’importanza dell’essenziale
Ogni giorno, milioni di persone si sono collegate al proprio smartphone per mettersi in contatto con amici e parenti. Le video chiamate hanno preso il posto di caffè e aperitivi al bar, di feste e visite ai parenti, di passeggiate e uscite di gruppo. Una delle conseguenze è stata la conica convergenza dell’essenziale: le chiacchierate sono state private di saluti e frasi di circostanza, di attese e di ritardi agli appuntamenti, di vuoti e delle argomentazioni più banali e superflue. L’essenziale ha preso il sopravvento ed ha acquisito importanza.
Da Zoom a Microsoft Teams: tutte le app per le video call
Le piattaforme a cui ci siamo affidati per le nostre video call private e di lavoro, per le nostre video dirette promozionali sono davvero tantissime e tutte offrono grandi possibilità. Eccone alcune:
Zoom, regina indiscussa della quarantena
Una delle più utilizzate durante questi mesi di lockdown è stata l’app Zoom. Compleanni a distanza, lezioni di ginnastica e video chiamate di gruppo: Zoom riesce a connettere 100 persone e riesce ad affiancarle tutte nella stessa schermata. L’unico limite è che la versione gratuita preveda solo 40 minuti di chiamata.
Skype, quella di sempre
C’era prima della quarantena ed è rimasta lì, a combattersi il suo ruolo con Zoom, senza mai abbandonare il campo. Skype è l’app per eccellenza per fare video chiamate e colloqui online. Permette di connettere fino a 50 persone. Il suo limite è che all’aumentare dei connessi la qualità ne risente un po’.
Facebook Rooms
Quando Facebook ha lanciato Rooms, tutti ci siamo ritrovati nella “stanza” di qualcuno e ci siamo chiesti e ora che si fa?
Intuitiva, facile e di qualità la video chiamata di gruppo su Facebook può essere avviata tramite pochissimi click, la qualità è buona e consente di connettere fino a 50 persone.
Houseparty
Moderna, giovane, fresca. Houseparty è la nuova arrivata tra le app per video chiamate. Pensata per gli amici, connette fino ad 8 persone ala volta e include dei giochini da poter fare in compagnia.
L’app usata per le lezioni universitarie e per la formazione. Bisogna scaricarla, creare una “classe virtuale” e invitare le persone tramite mail. Si tratta dell’app ideale per tenere delle lezioni online private: consente di condividere lo schermo (per mostrare eventuali slides), l’alzata di mano di chi ascolta, la condivisione di file e la funzione chat privata.
E tu, quale app hai utilizzato per connetterti con le persone della tua vita durante il lockdown?
E ora, continuerai ad utilizzarle?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/smart-working-e-video-call.jpg564854Martina Masullohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMartina Masullo2020-06-29 16:42:512020-07-01 22:03:23Smart working e video call: quanto è cambiata la nostra quotidianità?
Anche questa settimana non potevamo lasciarvi a digiuno del nostro consueto recap dal mondo dei social media. Come ogni fine settimana, ecco la tanto attesa Week in Social!
Le Stories su LinkedIn
LinkedIn estende il rilascio delle sue Stories all’Australia. La nuova funzione verticale di aggiornamento temporaneo dello stato, sarà presto disponibile per nuovi utenti dopo Brasile, Paesi Bassi ed Emirati Arabi Uniti.
E dopo i Fleets di Twitter non vediamo l’ora di provare anche queste.
Tante nuove opzioni (e test) per Twitter
Twitter testa una opzione ‘in evidenza’ per i direct message. Si tratterebbe di una funzione simile a quella dei messaggi di Instagram per gli account dei creator.
Tra le novità sul social dell’uccellino anche la ricerca per liste.
Gli utenti hanno ora un modo in più per cercare argomenti rilevanti da seguire, mentre il social si trasforma in piattaforma in cui il follow è legato al topic e non all’account.
Add new voices and conversations to your Timeline using Lists.
You can now:
? make a List
? discover new Lists
? follow a List
? Tweet a List pic.twitter.com/7xhwMXRUWG
Intanto Trump resta osservato speciale su Twitter. Ancora una volta il social è stato costretto a etichettare con un avvertimento uno dei tweet del presidente degli Stati Uniti, per aver violato i termini contro i comportamenti non consentiti.
We’ve placed a public interest notice on this Tweet for violating our policy against abusive behavior, specifically, the presence of a threat of harm against an identifiable group.https://t.co/AcmW6O6d4t
Nel frattempo Twitter sta anche migliorando la reattività dell’algoritmo e sta testando alcune nuove opzioni di presentazione degli ads.
Mondo Google
YouTube testa nuovi ads per prodotti acquistabili.
Per aiutare marketer e aziende a capitalizzare rapidamente, la piattaforma metterà a disposizione una nuova tipologia di annuncio che consente di puntare direttamente ai prodotti del proprio store online.
Arriva anche nuova app in stile Pinterest per Google. Si chiama Keen e permette di condividere interessi e cercare idee e prodotti. Un modo per sottrarre pubblico a quello che sta diventando uno scomodo competitor nelle ricerche online.
Facebook e Microsoft
Microsoft ha chiuso Mixer e ora punta su Facebook Gaming.
Il colosso dei computer ha annunciato che chiuderà la sua piattaforma di gioco e fonderà gli utenti esistenti con quelli sul servizio del social network.
Universo Facebook
Novità per gli inserzionisti su Instagram. La piattaforma infatti permetterà di creare annunci senza doversi collegare a una pagina Facebook. Una bella novità soprattutto per i social media manager!
Il social visuale sta anche aggiornando i requisiti per le opzioni ‘Shopping’. La piattaforma ha pubblicato una nuova policy per aziende e creator che desiderano utilizzare i suoi strumenti di vendita. Entrerà in vigore il 9 luglio.
Aggiornamenti per il live streaming su Facebook: il social sta lanciando alcune novità per la sua piattaforma Live Producer. Tra gli update ci sono le grafiche in sovraimpressione e i commenti durante la trasmissione.
Facebook Live Producer rolls out new tools for broadcasters
1/ Upload graphic packages for on-screen graphics during broadcasts
2/ On-screen comments – queue up comments from viewers to show on-screen
3/ Feature a link on-screen during a live broadcast
Infine, WhatsApp testa gli adesivi animati nelle chat. Si tratta di un altro elemento che si aggiunge al piano di integrazione della messaggistica di Facebook.
TikTok pensa alle aziende
Sì, ve lo abbiamo già raccontato qualche giorno fa: TikTok ha lanciato TikTok for Business, la sua nuova piattaforma globale destinata a ospitare le soluzioni di marketing per i brand.
Già online, è possibile trovare ispirazioni creative, conoscere i formati di annunci disponibili e seguire le ultime notizie.
La piattaforma dei video brevi ha anche aggiunto nuove funzionalità per il mese del pride.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/week-in-social.jpg582899Daria D'Acquistohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaria D'Acquisto2020-06-27 17:09:012020-06-29 11:41:21Week in Social: da TikTok for Business alle novità per gli inserzionisti su Instagram
Nonostante il periodo che vede diversi brand affrontare numerosi tagli lato budget, hanno scelto comunque di dedicare parte delle loro risorse per supportare la comunità LGBTQIA+.
Uno dei temi principali e ricorrenti per questo Pride 2020 sono le difficoltà che si trova ad affrontare la comunità transgender, nel vivere la propria identità liberi da qualsiasi pregiudizio.
Sono passati più di cinquant’anni dall’evento che ha segnato una svolta reale per la comunità LGBTQ+ e il Pride Month è ancora oggi, attuale e più sentito che mai.
La ricorrenza nasce da un’irruzione della polizia fatta in un noto bar frequentato da omosessuali, lo Stonewall Inn, nel Greenwich Village, la notte tra il 27 e 28 Giugno 1969.
Durante quella notte diversi agenti di polizia arrestarono persone con abiti femminili semplicemente perché non in possesso di un documento di identità. Non era la prima irruzione non motivata, e la comunità LGBT, stanca dei soprusi, diede inizio a cinque giorni di scontri con la polizia dove non mancarono, purtroppo, diversi atti di violenza e umiliazione.
Da quella notte ad oggi i passi avanti nel riconoscimento e per il rispetto sono stati fatti, ma sono ancora molti quelli da compiere perché non si parli più di diversità, e perché le persone possano essere libere di vivere se stessi senza la paura del giudizio e del pregiudizio.
Un importante contributo è stato dato anche dai brand, che facendo sentire la loro voce, si sono schierati in passato per i diritti LGBTQ+, e lo fanno tutt’ora.
Anche quest’anno, nonostante il periodo di difficoltà e ai diversi tagli di budget, in molti hanno scelto di celebrare comunque il mese del Pride.
“Non c’è giusto o sbagliato, è il tuo punto di vista”
Il brand di denim americano dedica la propria campagna, con una collezione creata per l’occasione, a tutti coloro che hanno fatto sentire la loro voce per portare un cambiamento nel mondo.
Il tema principale di questo video è quello di incoraggiare le persone ad agire con orgoglio, parlare ed esprimere quello che provano e il loro punto di vista, sottolineando il potere che ognuno di noi ha per ispirare e cambiare l’opinione pubblica.
Da sempre in prima linea per celebrare il Pride Month, Diesel ha creato Francesca a Diesel Film, un video dedicato alla comunità transgender.
La storia è quella di Francesca, di cui viene mostrata la sua quotidiana e la sua progressiva trasformazione per abbracciare la sua vera identità ed inseguire un sogno del tutto inaspettato.
Boy Smells – The non binary scent candle
Quante volte ci è capitato di classificare anche i prodotti per il corpo per uomo e per donna, associando solo un determinato profumo?
Questa è la domanda che i fondatori di Boy Smells si sono fatti, quando nel 2016, hanno lanciato le prime candele dal genere “Fluido”. L’idea è quella che non tutti gli uomini si identificano per forza con profumi di legno, pelle e tutte le donne con un determinato fiore, ma ognuno è libero di scegliere il profumo che più sente adatto.
Per il Pride Month di quest’anno il brand ha scelto di investire non solo in una collezione di Candele Arcobaleno, ma di aprire i propri canali social a sei ambassador della comunità LGBTQ+, cui è stata dedicata una fragranza, con il compito di creare contenuti e stimolare discussioni sul tema delle diversità.
Starbucks – What’s Your Name
La campagna What’s Your Name non è strettamente legata al mese del Pride, ma rimane attuale, emozionante e tratta il tema dell’identità in modo delicato ma diretto.
Starbucks racconta la storia di James, che tutti chiamano Jemma, creandogli una profonda tristezza e inadeguatezza ogni volta che una persona ripete il suo nome.
L’unico momento in cui riesce ad essere se stesso e ad accettarsi, è quando può essere libero di pronunciare quello che per lui è il suo vero nome, e sentirsi per la prima volta chiamare James. Senza alcun pregiudizio.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/pride-month.jpg6201240Harukahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngHaruka2020-06-26 15:27:292020-06-26 15:29:59Pride Month 2020, le campagne più belle dai brand quest'anno
La recente figuraccia di easyJet fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.
Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.
Il dubbio da porsi non è più “Content Marketing sì, Content Marketing no”. Piuttosto, in questo mondo sempre più digitale a causa (anche) del lockdown che ci ha costretto a stare a casa e quindi a navigare, leggere e informarci con più attenzione, il quesito oggi è “Content Marketing come?”.
Infatti, la recente figuraccia di easyJet, fra le compagnie aeree low cost più conosciute al mondo, fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.
Servono tatto, onestà intellettuale, educazione, intelligenza emotiva e una buona capacità di prevedere debacle e analizzare opportunità. In una sola parola: buonsenso.
Ma veniamo al punto della questione: nella sezione ‘Ispirami’ del portale web di easyJet c’è uno spazio dedicato a Lamezia Terme che ha iniziato a fare il giro del web.
Perché? Il Content Manager (o chi per esso) aveva deciso di dedicare queste parole alla città e alla Regione Calabria: «Per un assaggio autentico della vivace vita italiana visita la Calabria. Questa regione soffre di un evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti e la mancanza di città iconiche come Roma o Venezia capaci di attrarre i fan di Instagram. Ma se cerchi un piccolo assaggio della dolce vita senza troppi turisti, allora sei nel posto giusto. Raggiungi le città costiere della costa tirrenica per spiagge sensazionali e mai affollate. Arrampicati fino alla città di montagna di Morano Calabro per panorami mozzafiato e case bizzarre costruite su cime, che dovrai vedere per credere. Potrai essere tra i pochi turisti a conoscere e apprezzare veramente i tre spettacolari parchi nazionali di questa regione».
Le reazioni e la rettifica
Un coro unanime, fatto di associazioni di categoria, politici, amministratori locali e nazionali, e semplici cittadini (calabresi ma non solo), ha commentato con sdegno queste parole così irrispettose e, certamente, false.
La rettifica di easyJet è arrivata sui social dopo un po’ di tempo:
Le reazioni dei professionisti
La nostra Ilaria Cazziol nel gruppo FacebookNinja Marketing Dojo ha posto l’accaduto all’attenzione dei membri e i commenti negativi ricevuti non fanno solo riferimento alla caduta di stile o alla mera questione morale e contenutistica ma, soprattutto, all’aspetto professionale.
C’è chi si è chiesto se fosse un testo tradotto con Google Translate da una fonte estera: in effetti pare che il testo sia stato attinto dal sito Lonely Planet. Ma c’è anche chi si è chiesto quale fosse la unique selling proposition del testo, considerate le argomentazioni molto poco lusinghiere su quel territorio.
Il campo delle ipotesi si è mosso poi dal ritenere un non-professionista l’autore, oppure che questa sia una strategia del brand del “basta che ne parli”. Addirittura alcuni hanno pensato che il copy avesse un intento simpatico o satirico, attingendo da un fondo di verità. Ma questa opzione tendiamo ad escluderla, considerando il solo fatto che l’ultimo terremoto davvero devastante in Calabria risale al 1908.
Cara easyJet, ecco 5 proposte alternative per descrivere Lamezia Terme e la Calabria
Abbiamo quindi voluto approfondire ancor di più l’argomento, tentando di coinvolgere in maniera positiva il nostro pubblico fatto di professionisti e non solo.
Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.
Le risposte non sono mancate e abbiamo deciso di regalarle a easyJet, per prenderne quantomeno spunto.
Ilaria C. scrive:
“Questa splendida regione registra livelli di turismo ancora contenuti, anche per un’ingiusta nomea di terra difficile e l’assenza di città eccessivamente inflazionate come Roma o Venezia.
Proprio per questo è la destinazione perfetta per i fan di Instagram che vogliano immortalare luoghi la cui bellezza ancora incontaminata toglie il fiato”.
Ilenia B. M.:
“Se siete alla ricerca di spiagge libere e incontaminate lontane dal caos delle grandi città o sognate montagne da esplorare circondati da immense bellezze naturali, atterrate nel posto giusto: la Calabria.
Un luogo unico, dove poter vivere entrambe le esperienze a distanza di pochi minuti: affacciati come in uno splendido terrazzo sul Mar Mediterraneo, rivivrete le antiche atmosfere dell’Italia autentica e rimarrete affascinati dalle eredità della Magna Grecia: Arte, Miti, Gusto e il vivere semplice che fa di questa terra il luogo più accogliente dello Stivale”.
Secondo Michela:
“Un mix tra arte, cultura, folklore e l’accoglienza tipica del sud, la meta perfetta per vivere una vacanza ricca di emozioni.
Non farti scappare l’opportunità di visitare la Calabria, con i suoi 780km di coste incontaminate bandiera blu, i parchi naturali e il fascino della Magna Grecia che riecheggia nei suoi inestimati manufatti. Dai Bronzi di Riace alla Sila, la Calabria è una terra che ti affascinerà passo dopo passo.
Scoprila con il nostro volo low cost per un viaggio fatto di avventure, movida e relax!“.
Elena F.:
“Appassionati di turismo slow e della ‘buona cucina italiana’? Lamezia ma in generale la calabria offre spiagge incontaminate e piatti tipici insoliti da immortalare e postare subito sui vostri social.
Da non perdere la gassosa al caffè, le sardelle e naturalmente la famosissima ‘nduja. Il caos delle grandi città verrà subito dimenticato da escursioni e lezioni di kitesurf senza dimenticare il relax e il consueto pisolino in spiaggia del dopo pranzo”.
Fabio scrive:
“Storia, natura, cultura, gastronomia. La Calabria è un incredibile viaggio che va dalle splendide spiagge da Tropea a Caporizzuto, passando per Zambrone definito il paradiso dei sub.
Ma la natura regna sovrana anche sui monti della Sila, dove d’inverno è possibile sciare con lo sfondo del mare. 150 Mila ettari che si snodano tra le province d Cosenza, città capitale dei Bruzi e città di Telesio, Crotone, patria di Pitagora e Catanzaro, per tutti la città della seta.
Il viaggio tra la cultura millenaria e le bellezze paesaggistiche stuzzica la fantasia e l’appetito che può essere appagato con le tante specialità come la Frittola e la ‘nduja da assaggiare nelle più svariate sfaccettature durante un tour tra i locali delle città calabresi”.
Hai un altro copy in mente? Inviacelo commentando sui nostri canali social!
E se ti capita di incontrarli, inviaci altri epic fail di questo tipo: è importante mobilitarsi per salvaguardare territori e argomenti, ma soprattutto per riscattare il nostro lavoro.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/easyjet.jpg325552Fabiano Farinahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabiano Farina2020-06-26 12:45:182020-07-06 15:44:075 modi alternativi con cui easyJet avrebbe potuto descrivere Lamezia
Il digitale è stata una grande rivelazione per molte piccole aziende negli ultimi mesi. Imprenditori e proprietari hanno scoperto che restare in contatto con i propri clienti grazie al web può essere non solo un’alternativa al negozio fisico o all’attività face-to-face, ma una parte complementare del business, oggi necessaria più che mai.
Certo, nessuno ha detto che costruire un business online (che si parta de zero, o che si voglia digitalizzare un’impresa esistente) sia un’attività semplice e lineare. Ma partendo preparati e conoscendo tutti gli step e i fattori in campo, questa nuova avventura può trasformarsi nella strada per il successo.
Scopriamo insieme, quindi, le dieci cose che dovresti assolutamente conoscere prima di lanciare un business online.
Scoprirai come sfruttare al meglio le tecniche e gli strumenti del Digital marketing per migliorare la tua presenza online e farti trovare dai potenziali clienti.
1. La scelta dell’hosting
Molte aziende iniziano a costruire la propria presenza online con una semplice pagina Facebook o un negozio su piattaforme come Etsy. Qui, tuttavia, non si avrà il pieno controllo e si avranno dei limiti in termini di possibilità e di attività consentite.
Ecco perché spesso si arriva alla decisione di avere un proprio sito web, magari anche un eCommerce.
Il primo passo per farlo è scegliere l’hosting giusto per le proprie esigenze.
L’host di un sito web (talvolta indicato come fornitore di hosting di siti web) è una società che offre la tecnologia e i servizi necessari per la visualizzazione di un sito web su Internet. Il servizio collega il nome di dominio al provider di hosting in modo che quando gli utenti visitano il tuo indirizzo web, venga mostrato loro il tuo sito.
A seconda del tipo di tecnologia e di supporto scelto i costi di questi servizi possono variare, ma ci sono alcuni aspetti fondamentali da considerare quando si sceglie un hosting.
Hosting condiviso vs. server dedicato. Avere un hosting condiviso significa che si sta condividendo un server e le sue risorse con altri clienti. Il limite maggiore in questo caso sono possono essere le prestazioni limitate del sito, o maggiori rischi rispetto alla cybersecurity, ma potrebbe comunque essere una valida scelta se si è ancora agli inizi e si vogliono testare le performance del proprio business online. Avere un piano server dedicato significa, invece, che la macchina server fisica è interamente dedicata al tuo sito; quindi, tutte le risorse sono dedicate. Tuttavia si tratta di una soluzione in genere più costosa che non tutte le piccole imprese sono disposte a pagare. Infine, esiste una via di mezzo tra i due, ossia il VPS o “server privato virtuale”. Si tratta di un piano hosting che offre il meglio delle due soluzioni, poiché un VPS è una macchina partizionata per lavorare come se si trattasse di macchine multiple, con un prezzo simile a quello di un hosting condiviso, ma con una sicurezza e prestazioni simili a quelle di un server dedicato.
Supporto e assistenza. Nella scelta di un hosting non si dovrebbe dimenticare di verificare anche la possibilità di ricevere supporto telefonico o via chat, in modo da poter essere aiutati rapidamente in caso di problemi. Anche il supporto via email può essere utile, ma in genere richiede tempi di risposta più lunghi e questo può diventare frustrante quando un problema deve essere risolto rapidamente.
L’interfaccia server semplice da usare. Soprattutto per chi è agli inizi e vuole fare tutto da sè senza il supporto di un professionista o di un’agenzia, è molto utile valutare anche la facilità di utilizzo e configurazione del pannello di controllo dell’hosting, in modo da essere certi di poter apportare tutte le modifiche necessarie al proprio progetto.
La sicurezza del server. Come dicevamo, un aspetto da non trascurare in un business online, è la cybersecurity. Ad esempio, per un progetto eCommerce è necessario installare i certificati Secure Sockets Layer (SSL). Assicurati, inoltre, che la società di hosting effettui una regolare manutenzione della sicurezza. Idealmente il protocollo di sicurezza dovrebbe essere pubblico, per poter conoscere come vengono gestiti i server.
2. La scelta del nome dominio
Il dominio è la parte dell’indirizzo web che viene dopo il www. Ad esempio: www.ninjacademy.it
Per un’azienda, un nome a dominio può anche essere legato a un indirizzo e-mail professionale. In questo modo:
support@ninjacademy.it
Diciamo che sto cercando un idraulico a Roma, utilizzando Google digiterò “idraulico a Roma” e otterrò come risposta un elenco di risultati di ricerca che includono siti web rilevanti identificati dai loro nomi di dominio.
Il tuo dominio è l’insegna della tua azienda sul web, quindi fai attenzione a scegliere un nome dominio che rappresenti la tua azienda e che sia facile da ricordare. Puoi seguire questi cinque suggerimenti:
Sii breve, per assicurarti di restare impresso.
Rendilo facile da digitare. Evitate i trattini e le grafie insolite.
Includi le parole chiave. Cerca di usare termini semplici che le persone potrebbero inserire quando cercano il tuo tipo di attività online.
Localizza il tuo business. Specie per le piccole imprese può essere utile includere anche il nome della propria città o della propria regione nel dominio, per attirare i clienti locali.
Scegli l’estensione giusta. L’uso e l’estensione del nome di dominio (la parte che viene dopo il “punto”) dovrebbe essere specifico per il settore o per la zona geografica. In Italia ad esempio, andrebbe scelto il .it o il .com se si tratta di un eCommerce, ad esempio.
Quando stai cercando un dominio, fai una piccola ricerca per assicurarti che il nome che hai in mente non esista già, non sia un marchio registrato, protetto da copyright o in uso da un’altra azienda.
3. La creazione del sito e del suo design
Dopo aver scelto un dominio sarai pronto a iniziare a pensare nel concreto al sito web. Un po’ di pianificazione è fondamentale per garantire che il sito funzioni come immaginavamo e presenti tutti i prodotti o i servizi in modo chiaro.
Parti quindi dagli obiettivi: vuoi che il sito informi, che ispiri o vuoi generare conversioni di vendita?
È sufficiente che il sito web mostri i tuoi prodotti e servizi, o vuoi che i visitatori possano acquistarli direttamente dal sito? Se è così, dovrai progettare un sito eCommerce, prevedendo anche carrello, metodi di pagamento, registrazione del cliente…
Quando avrai ben chiaro cosa vuoi che faccia il tuo sito per il tuo business online, potrai iniziare a costruirlo seguendo gli obiettivi che ti sei prefissato.
Anche se non sei un esperto informatico, potrai utilizzare piattaforme e strumenti facilmente installabili per costruire il tuo website.
Un esempio che avrai già sentito nominare molte volte è quello dei siti web in WordPress. Si tratta di un CMS (content management system) che non richiede la conoscenza di HTML, PHP o altri linguaggi di programmazione, ma che ti consente un ottimo livello di personalizzazione anche se sei non sei esattamente un pro!
Puoi scegliere tra una miriade di temi gratuiti o a pagamento (cioè il design per lo stile generale del tuo sito web). Inoltre hai a disposizione moltissimi plugin per aumentare e diversificare le funzionalità del sito.
In alternativa puoi assumere un professionista o un’agenzia e commissionare la costruzione del tuo sito. In questo caso prevedi con l’esperto che ti seguirà anche le diverse opzioni di assistenza e implementazione: una volta messo online il sito potrai occupartene da solo o avrai bisogno di un’assistenza dedicata costante?
Una volta che avrai pensato alla struttura e al design, ossia al contenitore, potrai iniziare anche a capire cosa metterai dentro il tuo sito, cioè ai contenuti.
Per far conoscere e lanciare il tuo business online, puoi raccontare la tua storia, spiegare come hai iniziato, dire qualcosa di te e del tuo lavoro ai potenziali clienti, spiegare quale problema puoi risolvere per loro, la tua mission e la tua passione.
Tra le pagine da includere tra i contenuti del tuo sito ci sarà la Home (pagina iniziale su cui atterreranno digitando il tuo nome dominio), un Chi siamo, la pagina dei Prodotti/Servizi, i Contatti e se possibile una pagina con recensioni e testimonianze di altri clienti. Quest’ultima comunicherà fiducia ai nuovi potenziali clienti.
Oltre ai testi, dovrai prevedere anche immagini (foto, logo, icone…) ed eventualmente uno o più video.
Cerca di mantenere un tono di voce coerente tra tutti i diversi contenuti, e prevedi anche colori e grafiche coordinate, ricordando che potresti anche condividere sui social le tue pagine web.
5. L’uso della SEO
Una volta creati contenuti rilevanti per i tuoi potenziali clienti, è il momento di fare un passo in più per aumentare la visibilità del tuo business online.
Per farlo devi utilizzare la SEO, vale a dire l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è il processo di perfezionamento di un sito web per ottenere un posizionamento più alto nei risultati sui motori di ricerca e portare visitatori organici al tuo sito, senza pagare per annunci in evidenza.
A differenza degli annunci a pagamento – annunci pubblicitari che vengono visualizzati in aree sponsorizzate – i risultati di ricerca organici sono “gratuiti” e basati, tra le altre cose, sul contenuto del sito e su quanto si avvicina alle parole chiave ricercate. Si tratta quindi di risultati molto rilevanti per gi utenti.
Anche se ogni motore di ricerca ha il proprio set di criteri di posizionamento, tutti guardano agli stessi elementi di base:
Contenuto della pagina rilevante.
Parole chiave.
Meta tag.
Sitemap.
Link building.
Ottimizzazione delle immagini.
6. L’uso dei canali social
Stabilire una presenza commerciale sui social media, cioè lì dove si trovano i tuoi clienti e potenziali clienti, è un po’ come allestire uno stand alla più grande fiera virtuale del mondo.
Certamente anche i tuoi competitor saranno lì, in fila per attirare l’attenzione dei potenziali clienti, con foto, video e offerte. Per questo, il segreto per usare al meglio i social media per comunicare con il tuo pubblico è creare contenuti di valore che ti permettano di costruire una relazione duratura.
Sviluppando un seguito sui social, potrai entrare in contatto con i tuoi clienti e potenziali clienti e condividere contenuti con un gran numero di persone. Il social inoltre rende facile indirizzare le domande o i problemi specifici dei clienti, rendendo le stesse informazioni disponibili anche per tutti gli altri.
Qui avrai anche la possibilità di costruire la tua brand awareness, ossia di condividere informazioni sulla tua attività e di mostrare la tua personalità. Oltre alla possibilità di guidare il traffico verso il sito web includendo link al sito nei post social e nelle varie bio.
Oltre a vendere, potrai renderti credibile. Condividendo contenuti rilevanti ti mostrerai come un leader di settore e creerai una presenza online solida per il tuo business.
Per utilizzare al meglio i social media, dovrai innanzitutto capire qual è il tuo target e scoprire su quali piattaforme spende il suo tempo. Non è detto che tu debba essere presente su qualsiasi social, potresti scegliere anche solo i più rilevanti e concentrarti su quelli.
7. L’advertising online
Proprio come la pubblicità sui giornali o sui manifesti per strada, anche l’advertising online gioca un ruolo importante per farti conoscere sul web. Ovviamente si tratta di un canale a pagamento, per il quale dovrai prevedere un certo investimento, per poter vedere risultati tangibili.
Gli annunci online, i post “sponsorizzati” sui social e tutte le altre opzioni a pagamento sono progettate per mettere le tue informazioni commerciali in primo piano e per guidare il traffico verso il tuo sito web.
Tra i vantaggi della pubblicità online puoi valutare questi di seguito:
è veloce e più economica di quella offline. Gli annunci online costano una frazione degli annunci tradizionali sulla stampa, ed è possibile eseguirli rapidamente.
Pubblico in target. Gli annunci saranno presentati solo a consumatori mirati sui social, sui media online o tra i risultati di ricerca.
È facile da misurare. Avrai a disposizione molte metriche per misurare il successo delle tue campagne pubblicitarie online, per capire cosa funziona e cosa no.
8. La lead generation
Guidare il traffico verso il tuo sito web è fondamentale, ma convertire i visitatori in lead è il modo per far crescere il business online. Questo significa capire chi sta visitando il sito e contattarlo direttamente, in modo da poterlo convertire in cliente.
Includi il numero di telefono o l’indirizzo email della tua azienda in ogni pagina del tuo sito web.
Chiedi ai visitatori di lasciare il loro nome e indirizzo email, per restare in contatto. Questo è tutto ciò di cui hai bisogno per iniziare la conversione, e la maggior parte delle persone sono abituate a dare queste informazioni online.
Per raccogliere informazioni di contatto (sempre nel rispetto delle le linee guida del GDPR), puoi utilizzare i moduli di contatto, ossia form presenti sul sito che vengono compilati ogni qualvolta l’utente vuole porti una domanda, ha bisogno di informazioni e vuole essere ricontattato.
Puoi anche aggiungere un modulo di iscrizione alla newsletter per ricevere informazioni su prodotti e servizi, aggiornamenti, sconti, ecc. o fare un’offerta speciale per l’iscrizione alla mailing list.
Una volta ottenuti i loro indirizzi, l’email marketing ti offrirà un approccio mirato al contatto con i clienti attuali e potenziali.
9. La misurazione dei risultati
Ora che hai un sito web e dei profili sociali, oltre al know-how per guidare il traffico verso il tuo sito, coinvolgere i follwer con i contenuti e generare lead, sei in una posizione ideale per far crescere il tuo business online.
Ma come fai a valutare se sta andando tutto bene? Misurando i risultati ovviamente.
Come dicevamo, nel digital misurare i risultati è molto più semplice e ti permette di capire se hai bisogno di modificare il tuo sito, la strategia social, implementare la strategia di content marketing o la SEO.
Per sapere come sta andando poniti queste domande:
Quali tipi di contenuti ottengono la risposta più positiva?
Quando i tassi di coinvolgimento sono i più alti?
È il momento di provare l’adv a pagamento?
Quali sono i social network che sembrano funzionare meglio per la tua azienda?
In questa fase i tuoi alleati migliori saranno Google Analytics, gli insight delle piattaforme social e Google Search Console.
10. L’implementazione e la manutenzione
Un sito web non dovrebbe essere creato e poi abbandonato a se stesso. Per avere un sito web di successo e far crescere il tuo business online, dovresti sempre manutenerlo e implementarlo.
Per farlo:
controlla i dati della Search Console almeno una volta al mese;
utilizza i dati sul traffico per saperne di più sul tuo pubblico e sui contenuti più ricercati e apprezzati;
utilizza i dati sulle prestazioni per ottimizzare e correggere gli avvisi e gli errori;
assicurati che tutti i software siano sempre aggiornati;
esegui scansioni di sicurezza in modo da sapere se il sito è pulito da malware e non è stato violato;
utilizza gli A/B test per vedere se le prestazioni di un prodotto o di una pagina cambiano con piccole variazioni sulla pagina (copy diversi, tasti di colori differenti…);
continua a monitorare anche la concorrenza;
fai costanti backup del sito in modo da avere sempre una versione aggiornata conservata;
permetti agli utenti di fornirti feedback sul sito e sui prodotti.
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