Tag personas

10 consigli per produrre contenuti social risparmiando tempo

I social media sono alleati preziosi per ogni brand che voglia pubblicizzarsi e raggiungere velocemente il pubblico. Sono strumenti per fidelizzare ma anche per attrarre nuovi clienti.

Circa la metà della popolazione ne fa uso regolarmente. Secondo il Rapporto Digital 2021, le persone trascorrono, in media, 2 ore e 25 minuti sui social media, secondi, in ordine di tempo di fruizione, solo alla TV e allo streaming TV con una media di 3 ore e 24 minuti.

time spent on social media

Le donne tra i 16 e i 24 anni sono il target che vi trascorre più tempo, 3 ore e 14 minuti al giorno, rispetto ai coetanei uomini con 2 ore e 39 minuti.

Il 71,6% degli utenti ricerca informazioni sui social media. Le donne rappresentano il segmento che più effettua ricerche mirate di brand sui social media, il 55,9% rispetto al 51% degli uomini.

Tra i social network, Facebook è la prima query di ricerca su Google e il 98,3% degli utenti vi accede da dispositivo mobile.

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Il tempo è denaro

Trascorrere il minor tempo possibile nella produzione di contenuti di qualità sui social equivale a massimizzare i vantaggi che essi possono fornire.

Aprire una pagina su una piattaforma non è sufficiente, occorre creare contenuti, un’attività che porta via molto tempo.

contenuti per i social

I compiti di un social media marketer sono vari, si spazia dalla progettazione creativa all’ottimizzazione del motore di ricerca. Una serie di attività varie che occupano tempo, e possono risultare dispersive ai fini dell’obiettivo. Il cervello umano, infatti, sembra essere più produttivo quando è concentrato su un’unica attività per volta (il modello definito “monarchico” dallo psicologo Robert Sternberg).

Concentrarsi su un singolo compito e risparmiare tempo è possibile, basta seguire dei piccoli “trucchi”.

LEGGI ANCHE: Social Media Marketing: come farlo nel 2022

10 consigli per “guadagnare” tempo nella produzione di contenuti

1. Crea immagini, foto, video in un’unica soluzione, ad esempio in una giornata. Prepara i post per un periodo più o meno lungo, minimo 1 settimana fino ad 1 mese. Con strumenti come Hootsuite, Buffer, Later è possibile pianificare i post e lasciarli in coda

2. Utilizza la funzione ridimensionamento di varie app, ad esempio, Canva, per adattare l’immagine ad ogni singola piattaforma

3. Rimani aggiornato con gli avvisi automatici di Google, per ricevere email quando il tuo brand viene menzionato e ricercato

4. Accelera il processo di cura dei contenuti con strumenti quali, Feedly, Scoop.it, Flipboard, che permettono di scovare le migliori fonti e trend del momento da utilizzare nei propri contenuti

5. Ricicla i contenuti, ognuno di essi ha portato via del tempo, e se ben realizzato può essere riproposto nel tempo

social media

6. Prepara un calendario, avere le idee visualizzate davanti agli occhi permette di risparmiare tempo e andare dritti alla creazione del contenuto. Inoltre, scegliere un giorno ed un orario fisso per la pubblicazione permette di aumentare nei consumatori la percezione di una buona presenza online

7. La creatività è fondamentale, ma non tutto deve essere necessariamente “farina del proprio sacco”, a volte si può anche condividere, fare un regram o retweet

8. Fai domande al pubblico, ad esempio nelle storie Instagram o nella didascalia di un post: ciò permette di far sentire la propria presenza senza aver dedicato del tempo alla creazione del contenuto, che verrà da sé, rispondendo o commentando le risposte degli utenti

9. Fare delle video-dirette: rispetto ai video registrati richiedono molto tempo, non necessitano di registrazione, montaggio e caricamento. La diretta ha un forte impatto sul pubblico, è una tipologia di contenuto considerata coinvolgente perché i consumatori ricercano esperienze autentiche

10. Il co-working (la collaborazione con un altro brand in fase di promozione) potrebbe essere un’idea per dividere il carico di lavoro

LEGGI ANCHE: Dimensioni immagini social 2023: la guida aggiornata

Cosa non può mancare in un contenuto online

Qualsiasi tipo di contenuto, per risultare vincente, deve saper rispettare alcune caratteristiche: essere personale, educativo, promozionale e coinvolgente.

Modern Market suggerisce una lista di elementi vincenti da tenere presente per creare in poco tempo un contenuto di valore:

  • seleziona il contenuto sulla base della popolarità o della stagione
  • includi le testimonianze di clienti, recensioni, citazioni e ringraziamenti
  • mostra sempre il prodotto da promuovere
  • pubblica dei sondaggi sulle abitudini dei consumatori relativamente al prodotto
  • inserisci gli hashtag, aiutano a raggiungere un pubblico vasto, anche coloro che non seguono direttamente il brand in questione, ma sono attenti ad un trend
  • organizza dei concorsi a premi o dei giveaway, secondo i dati di Hubspot attraggono facilmente gli utenti, anche coloro che non sono followers

Qual è il miglior momento per pubblicare?

Un momento non vale l’altro, ad esempio, il weekend, è il periodo peggiore per pubblicare contenuti online perché i consumatori tendono a passare del tempo fuori casa.

Secondo una ricerca Hootsuite, il miglior momento per condividere su Instagram è esattamente il mercoledì mattina alle ore 11. I momenti di maggiore attenzione degli utenti risultano essere a metà giornata e a metà settimana, perché rappresentano attimi di pausa dal lavoro o in generale dalla frenesia quotidiana.

La funzione “momento migliore per pubblicare” di Hootsuite, permette di analizzare la performance storica dei propri contenuti, per comprendere quello migliore rispetto al target di riferimento. Attenzione anche agli orari di pubblicazione contenuti della concorrenza.

social media

Per Facebook, invece, secondo una ricerca di CoSchedule, la fascia migliore per postare è tra le ore 13 e le ore 16; su LinkedIn tra le ore 10 e le 11 del mattino; per un retweet invece l’orario migliore sono le 17.

Monitorare vuol dire vincere sul tempo

Il monitoraggio dell’andamento dei contenuti presso gli utenti permette di risparmiare tempo evitando di commettere gli stessi errori e di modificare contenuti in tempo reale.

Le metriche principali da prendere in considerazione sono:

  • la consapevolezza generata nei consumatori attraverso la copertura dei post
  • il coinvolgimento definito dal numero di reazioni, commenti, clic e condivisioni
  • il ROI (return on investment), il ritorno sugli investimenti grazie alla pubblicazione di contenuti

Monitorare nel tempo aiuta a comprendere la tipologia di contenuto che ha maggiore presa sugli utenti: ad esempio, i dati di Lacowise mostrano che, nel caso di Instagram, i caroselli hanno un tasso di coinvolgimento pari all’1,01%, rispetto alle foto 0,81% e ai video 0,61%.

LEGGI ANCHE: KPI: cosa sono e come usarli al meglio nel Digital Marketing

musk twitter mastodon

Effetto Musk: gli utenti lasciano Twitter in massa (e si rifugiano su Mastodon)

Da quando Elon Musk ha concluso l’accordo per l’acquisto di Twitter, per un valore di 44 miliardi di dollari, il 27 ottobre, ha faticato a placare le preoccupazioni per la potenziale proliferazione della disinformazione e dell’incitamento all’odio sulla piattaforma. In questa confusione, alcuni utenti di Twitter hanno cercato piattaforme di social media alternative. Una di queste è Mastodon, che conta già circa 4,5 milioni di account.

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Lunedì, Musk ha twittato almeno tre commenti sprezzanti su Mastodon prima di cancellare i post. Ecco cosa c’è da sapere sul social network.

LEGGI ANCHE: Twitter è libero: la spallata di Musk al mondo polarizzato

Cos’è Mastodon

Lanciata nel 2016 dallo sviluppatore di software Eugen Rochko, Mastodon si descrive come una “piattaforma di social media decentralizzata gratuita e open-source” che mira a essere “una valida alternativa a Twitter“. La piattaforma prende il nome da un parente estinto di mammut ed elefanti (il mastodonte, appunto).

mastodon screenshot

Il suo software è stato sviluppato da Mastodon gGmbH, una società tedesca senza scopo di lucro guidata da Rochko.

Il fatto che sia open source significa che il codice sorgente originale di Mastodon è pubblicamente disponibile e può essere ridistribuito e modificato. Le persone possono contribuire al codice che sta alla base di Mastodon trovando e correggendo bug, aggiungendo nuove funzionalità e traducendo la sua interfaccia in diverse lingue.

In teoria, chiunque potrebbe creare la propria versione di Mastodon con regole e regolamenti che si applicherebbero solo a quella versione e dovrebbero essere rispettate dalle persone che utilizzano quella versione.

Questa caratteristica ha però sollevato alcune questioni: i social network di destra Gab e Truth Social hanno utilizzato come base per la propria piattaforma il codice di Mastodon, e l’azienda si è (inutilmente) opposta. La piattaforma di Eugen Rochko ha riconosciuto che essere libero e open source significa rinunciare alla possibilità di scegliere chi può usarlo.

La piattaforma può essere utilizzata attraverso un browser web o attraverso le sue applicazioni per iPhone e dispositivi Android, ma sono già state sviluppate almeno 20 applicazioni di terze parti per accedere a Mastodon.

LEGGI ANCHE: Trump l’ha fatto davvero: ha lanciato il suo social network TRUTH Social

In cosa è diverso da Twitter

Twitter è un social network “singolo”, il che significa che le persone si iscrivono e condividono contenuti solo su Twitter. Mastodon è una cosiddetta piattaforma federata, ossia un insieme di social network – o server – collegati tra loro ma di proprietà di persone o gruppi diversi.

Fa quindi parte del Fediverse: un gruppo di piattaforme federate che condividono protocolli di comunicazione.

A differenza di Twitter, presenta i post in ordine cronologico, anziché basarsi su un algoritmo. Inoltre, non ha pubblicità perché è in gran parte finanziato dal crowdfunding. La maggior parte dei server è finanziata dalle persone che li utilizzano.

mastodon twitter

I server di cui Mastodon si occupa – Mastodon Social e Mastodon Online – sono finanziati attraverso Patreon, una piattaforma di servizi di iscrizione e sottoscrizione spesso utilizzata dai creatori di contenuti.

Sebbene assomigli visivamente a Twitter, la sua esperienza d’uso è più simile a quella di Discord, ma, a differenza di Twitter e Discord, Mastodon non prevede la moderazione dei contenuti: i server possono decidere come interagire tra loro, o se interagire del tutto in un flusso condiviso di post. Ad esempio, quando Gab utilizzava il codice di Mastodon, Mastodon Social e altri server indipendenti bloccavano il server di Gab, per cui i post di Gab non comparivano nei feed delle persone che utilizzavano quei server.

Come si accede a Mastodon

Per unirsi alla piattaforma, si registra un account su un server. Questo sito web ospiterà il nostro account, il nostro profilo e i nostri feed. Alcuni siti web consentono la registrazione immediata, mentre altri richiedono un’approvazione o un invito. Secondo le stime di fediverse.party, esistono almeno 4.000 server indipendenti, che coprono tematiche differenti e varie.

Come per un account di posta elettronica, il nome utente include il nome del server stesso. Indipendentemente dal server a cui ci si iscrive, è possibile interagire con persone che utilizzano altri server Mastodon, oppure passare a un altro e, una volta registrato un account, si possono inviare “toots”, che sono la versione di Mastodon dei tweet.

È anche possibile diffondere i “toots” degli altri, l’equivalente di un retweet.

disney reflect - ninja marketing

Disney lancia il corto Reflect con la sua prima eroina plus size

Disney in ogni sua storia ci ha presentato moltissimi personaggi, dalle diverse particolarità genetiche o caratteriali ma questa volta ci presenta un’eroina plus-size. Un nuovo corto dedicato all’inclusività e alla body positivity.

Reflect

Il corto Reflect racconta di Bianca, una ragazza di 13 anni, innamorata della danza classica e determinata nei suoi allenamenti. Si trova nella sala insieme alle sue coetanee, simili a lei nei sogni e nelle speranze adolescenziali ma così distanti nell’aspetto esteriore.

Bianca infatti è una ragazzina in sovrappeso ed ogni cosa mostrata ce lo evidenzia: anche lei non cela la sua insicurezza nel guardarsi allo specchio, la sua insicurezza nel vedersi così diversa nel corpo.

Disney pone l’accento su quanto negativi possano essere gli stereotipi sociali verso le persone plus size e in particolare sugli adolescenti che spesso sviluppano gravi disturbi alimentari. Soprattutto in un ambito molto particolare, come quello della danza dove i canoni tecnici ed estetici sono molto rigidi e pretenziosi.

Ma nel pieno della body positivity (e nello stile ottimistico Disney) Bianca, grazie alla propria forza interiore e alla sua determinazione, riesce a superare le sue debolezze e a dimostrare una leggerezza non solo dei movimenti ma soprattutto nella sua anima.

Non è un inno all’obesità

Passare da un eccesso ad un altro è molto facile. Se da una parte molti adolescenti manifestano con commenti positivi su Tik Tok la loro approvazione verso Reflect, rispecchiandosi con emozione in Bianca, altri dichiarano il loro disappunto, accusando Disney di far passare l’obesità come uno stato fisico normale, in salute.

@judelbi Alguém avisa a dona @disney e @disneyplus que eu já existo e moro no Brasil? ??❤️✨️ #ballet #bailarina #ballerina #disney #disneyplus #gordofobia #fatphobia #ativismogordo #reflect #fyp #fy ♬ Somewhere Only We Know – Lily Allen

È chiaro che i livelli sono diversi.

Un buono stato di salute presuppone uno stile alimentare sano, chi è in sovrappeso però non dovrebbe essere giudicato in base al suo fisico. Nessuno può togliere il diritto altrui di scegliere come vestirsi e scegliere un hobby o una passione secondo la propria libertà.

E Bianca, probabilmente, vuole dirci proprio questo: per seguire il proprio sogno non bisogna necessariamente rispecchiare ciò che la società ci impone e che suggerisce per noi. Bisogna imparare a infrangere quegli specchi esteriori che tengono imprigionata la consapevolezza reale di sé ed imparare a costruire quella forza chiamata autostima.

Del resto, il brand Dove veicola il messaggio di Bellezza Autentica a supporto del Progetto Autostima da anni.

reflect disney short film - ninja marketing

Chi lo dice, quindi, che una adolescente cicciottella non possa esercitarsi nella danza ed essere elegante ed aggraziata? Disney lancia un messaggio forte, pieno di emozione e che ci dovrebbe far ben riflettere, in tutti i sensi. Reflect!

LEGGI ANCHE: 8 esempi di brand che raccontano l’inclusività

cryptoverse marketing

Cryptoverse Marketing: le nuove competenze per portare il tuo business nel Metaverso

Sta arrivando una nuova grande rivoluzione tecnologica che rischia di rendere obsoleti molti lavori.

Sempre più aziende stanno entrando nel “meta-universo”, mentre la richiesta di esperti in grado di lavorare in questi nuovi ecosistemi sta crescendo velocemente.

Cryptoverse Marketing

Oggi chi vuole davvero innovare nel marketing non può non padroneggiare concetti come blockchain, crypto, NFT, AR/VR e utilizzarli per creare valore aggiunto nel proprio mercato.

Cryptoverse Marketing

Portare i brand nel Metaverso, riconoscere le applicazioni pratiche degli NFT e del marketing, far evolvere i modelli di business comprendendo davvero la rivoluzione del Web, sono solo alcune delle skill che saranno tra le più richieste dalle aziende in un futuro sempre più prossimo.

LEGGI ANCHE: Instagram diventa un marketplace per NFT: partiti i test

Cryptoverse Marketing: le competenze necessarie

Dalla Blockchain alle Crypto, dall’AR/VR alle applicazioni di NFT e Metaverso al business, le imprese necessitano di percorsi avanzati per abilitare i propri dipendenti a queste tecnologie all’avanguardia.

Cryptoverse Marketing

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Chi ha bisogno di acquisire competenze per il Metaverso

Lo sviluppo dei mondi virtuali è una grande rivoluzione destinata a cambiare internet come oggi lo conosciamo. Un numero crescente di brand si avvicina alle tante piattaforme disponibili costruendo spazi personalizzati per garantire a utenti e follower esperienze uniche e immerrsive.

Per questo motivo, le figure che hanno necessità di comprendere il funzionamento di questi nuovi universi digitali sono diverse e trasversali.

Digital Marketing Manager e Brand Manager, Consulenti Blockchain e i Developer Web 3.0, hanno bisogno di guadagnare una visione ampia del fenomeno e poter contare su competenze solide sull’argomento.

Ma anche CEO, CTO, CIO, UX UI e Game Developer; appassionati di AR, VR, NFT, Crypto e studenti di ingegneria e management non possono sottovalutare l’importanza di questo cambiamento.

LEGGI ANCHE: eCommerce nel Metaverso: perché dovresti aprire ora un negozio nel Metaverso e come farlo

Le competenze necessarie da acquisire

L’avvento del Web 3.0 richiede di aggiungere al proprio profilo innovative skill digitali e conoscenze sulle nuove frontiere del marketing.

Tra queste:

1. Comprendere l’universo Crypto
Le nozioni crittografiche e tecnologiche che abilitano un nuovo paradigma economico: da Satoshi Nakamoto ai wallet, dagli algoritmi di consenso alla Blockchain

2. La Tokenomics
Il ruolo dei Token nella criptoeconomia: gli strumenti per comprendere la Blockchain, gli Smart Contract e gli NFT, le DAO, i Wallet e la Ownership Economy

3. Muoversi nel Metaverso
Definizione del Metaverso, con le sue sfumature, le sue mappe e le sue chiavi interpretative

4. L’ecosistema del Cryptoverse Marketing
Tecnologie, dall’Extended Reality all’AI, ma anche lifestyle, spazi e impatto sociale: l’influenza che Metaverso e Web3 hanno sui mercati e sullo scambio di valore

5. Portare il business nel Metaverso
Framework strategici e operativi, checklist pratiche, strumenti e canvas esclusivi per far compiere al nostro business, brand o progetto i primi passi nel Metaverso e nel Web3

Live Event: Chi sono i pionieri del Marketing nel Metaverso?

Mercoledì 9 novembre alle 13:00 ci sarà una diretta per esplorare nel dettaglio le competenze necessarie per fare Cryptoverse Marketing.

L’evento – Chi sono i pionieri del Marketing nel Metaverso? Come essere tra i primi ad acquisire le competenze mancanti per entrare nei mondi virtuali – sarà condotto da Adele Savarese, General Manager Ninja Academy.

pionieri del cryptoverse marketing

A guidare l’esplorazione ci saranno gli esperti: Luca Clementi di Community Manager The Sandbox e Lorenzo Montagna, Consulente Realtà Aumentata, Virtuale e Metaverso.

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notizie della settimana

Twitter, Instagram e Black Friday: le notizie Ninja della settimana

Più ci avviciniamo al Black Friday, più ci rendiamo conto di quanto le statistiche siano importanti.

L’evento che dà ufficialmente il via alle festività natalizie è una tappa fondamentale dell’ultimo quarto (puoi trovare in questo articolo utili consigli su come collaborare con gli influencer in questo periodo e in quest’altro su come massimizzare il tuo email marketing).

In questo contesto i marketer non possono sottovalutare “l’economia della passione”, quella prodotta dai creatori di contenuti (qui e qui un trovi po’ di numeri) che sempre più spesso collaborano con i brand, ampliando i canali di guadagno e rappresentando la naturale evoluzione degli User Generated Content.

Anche nello sviluppo del Web3, i creator ricopriranno un ruolo essenziale nella decentralizzazione (qui puoi leggere del suo ruolo nella costruzione del Metaverso) e lo ha capito benissimo Meta, che ha iniziato i test per permettere ai creatori di scambiare e vendere i propri NFT su Instagram.

La mossa, c’è da scommetterci, non sarà indifferente a Elon Musk, che ha già messo mano a Twitter con numerosi (e controversi) cambiamenti.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Creator Economy: statistiche per i marketer

Gli utenti dei social media si fidano più facilmente dei loro creator preferiti che dei brand. Di conseguenza, l’impatto di un annuncio realizzato in collaborazione con un creator o di un influencer può essere molto maggiore rispetto ai canali tradizionali.

statistiche creator 01

La creator economy è tuttavia ancora in crescita, per cui vale la pena di monitorare il fenomeno anche sulla base di una serie di utili statistiche.

creator economy statistiche - 2

Ecco alcuni numeri (puoi trovare tutte le statistiche in questo articolo):

Il 30% dei 18-24enni e il 40% dei 25-35enni si definisce creatori di contenuti. (Blog HubSpot)
I creator hanno maggiori probabilità di essere giovani (63% Gen Z) e donne (48%). (Global Web Index)
Il 46,7% dei creator lo è a tempo pieno. (ConvertKit)
Il 52% dei marketer si affida ai creator per rafforzare la propria community e il 41% dichiara di voler lavorare con i creatori di contenuti per promuovere i valori del proprio brand. (Sprout Social).

Agli italiani piacciono le email

A patto di ricevere messaggi personalizzati e diluiti nel tempo, gli italiani leggono e cliccano le email entro le prime 4 ore dall’invio con un affollamento importante durante la prima ora.

email marketing statistiche

Con una percentuale del 28.54% di tasso di apertura, il Belpaese è preceduto solo da Francia, Filippine, Belgio, Germania e Olanda, tasso che è di ben 6 punti percentuali sopra la media mondiale (19,66%).

Puoi trovare il report completo di GetResponse a questo indirizzo.

Instagram diventa un marketplace per NFT

instagram diventa un marketplace nft

La notizia è stata diffusa sui canali ufficiali dell’azienda: i test sono partiti e un gruppo di creator selezionati potrà vendere NFT ai propri follower su Instagram.
Leggi qui i particolari.

Abbonamento a Twitter da 8 dollari

Questa l’ultima proposta di Elon Musk.

Il prezzo della sottoscrizione sarà regolato in base al Paese, il che fa pensare che sarà lanciato a livello globale. Il nuovo piano includerà funzioni come verifica dell’account, meno annunci, la possibilità di pubblicare video più lunghi e la priorità nelle risposte, nelle menzioni e nella ricerca.

Le campagne più belle di ottobre

In questa raccolta di pubblicità del mese di ottobre troviamo nuove storie d’amore, celebrazioni di icone cinematografiche, inni all’inclusività e il grande ritorno del copywriting.

notizie della settimana call of duty

Lasciamoci ispirare dalle idee dei grandi brand e dalle loro campagne pubblicitarie.

Il Time pubblica la sua prima copertina interattiva

In vista della conferenza sul clima COP27 del prossimo 6 novembre – l’incontro delle Nazioni Unite in cui i leader mondiali negozieranno i prossimi passi per gestire la crisi – il magazine ha cercato un’immagine di copertina che parlasse dell’intensità dell’attuale situazione climatica.

notizie della settimana copertina time

La cover è stata affidata a uno degli artisti contemporanei più importanti del mondo, Olafur Eliasson, che ha utilizzato una tecnica chiamata afterimaging.

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black friday

Come fidelizzare il cliente con il Black Friday e il Cyber Monday

Il Black Friday e il Cyber Monday sono l’occasione per grandi e piccoli marchi di “coprire” un periodo dell’anno solitamente in down per le vendite.

Dopo il periodo estivo, infatti, le famiglie tendono a risparmiare a ottobre e novembre per poi tornare a spendere a dicembre per le feste natalizie e a gennaio con i saldi invernali.

L’operazione commerciale del Black Friday (lasciando da parte le origini che risalgono a circa 100 anni fa con le iniziative di Macy’s, all’indomani del Giorno del Ringraziamento) ha proprio questo scopo.

Ma la domanda che ci poniamo è questa: e se i brand approfittassero del Black Friday e del Cyber Monday per fidelizzare i clienti?

LEGGI ANCHE: Black Friday: come massimizzare la strategia di email marketing

LEGGI ANCHE: Black Friday: perché puntare sull’influencer marketing

Come sono cambiate le abitudini di acquisto dei clienti

Per rispondere a questa domanda partiamo da due studi fatti da Salesforse e Epsilon.

Nella prima si evidenzia come ora più che mai il cliente, anche durante il Black Friday e il Cyber Monday, preferisce un marchio che regali anche un’esperienza di acquisto unica, personalizzata.

La stessa tendenza è confermata da Epsilon, nella sua ricerca emerge come l’80% dei consumatori sia più propenso ad acquistare quando gli vengono offerte esperienze personalizzate.

Questi risultati sono anche la conseguenza del mercato ormai consolidato degli eCommerce.

LEGGI ANCHE: Guida aggiornata alle migliori piattaforme eCommerce del 2022

 

Una persona ormai può comprare tutto online, molte volte ad un costo più basso. Per “spingerlo” in negozio devo offrire qualcosa in più: un’esperienza. Ci sono boutique che offrono champagne, che presentano opere d’arte all’interno del negozio, che offrono un servizio personalizzato e su prenotazione per ogni cliente.

Sfruttare Black Friday e Cyber Monday per fidelizzare

Come già detto, questi due eventi di novembre sono utili per colmar quel “buco” di fatturazione. Alcuni brand, i più innovativi e lungimiranti, ne approfittano per fidelizzare.

Il ragionamento è semplice: se investiamo molto in comunicazione per “spingere” questi due giorni perché non cercare di raccogliere anche dell’altro per il futuro?

Partiamo dal report State of Brand Loyalty 2022 di Yotpo, dove afferma che i programmi di fidelizzazione rendano la maggior parte (ben il 60%) degli acquirenti globali più fedeli a un marchio.

La strategia adottata è quella di invitare all’acquisto conveniente durante il periodo del Black Friday e del Cyber Monday ma allo stesso tempo acquisire lead per poter effettuare, nel periodo natalizio e nel nuovo anno, nuove offerte personalizzate, comunicazioni di brand e novità.

La fedeltà al marchio si traduce in una comunicazione diretta con i clienti migliori con una riduzione del tasso di abbandono generale.

Caro vecchio funnel

Diciamo che non ci si è inventati nulla di nuovo ma sia è rispolverato il caro e vecchio funnel. A tutti i marchi costa molto di più acquisire da zero un nuovo cliente e meno lavorare per far ricomprare chi ha già speso soldi nel nostro negozio.

Qui andiamo a riprendere anche la vecchia legge di Pareto che ci ricorda sempre di coccolarci il nostro 20% di buoni clienti perché è proprio dalla fetta più piccola di loro (ma affezionata ed alto spendente) che arriva il nostro migliore margine di guadagno.

LEGGI ANCHE: I segreti del Conversion Funnel svelati da Neil Patel

Quali sono le tecniche di fidelizzazione adottate?

La fidelizzazione punta ad ottenere un doppio risultato: da una parte si prova a far fare più acquisti e dall’altra ad evitare che un nostro cliente acquisito vada a comprare dalla concorrenza.

Per fare ciò gli strumenti utilizzati sono:

  • social, con contenuti di intrattenimento e di brand;
  • SMS con comunicazione personalizzate e con offerte esclusive;
  • email marketing per mantenere sempre aggiornati i contatti su offerte, novità e politiche aziendali;
  • tessere punti per incentivare i nostri clienti a spendere di più per poter ottenere sconti e buoni acquisto.

Le abitudini cambiano e il marketing con loro

Nel tempo le abitudini di acquisto e di vendita sono cambiate. Non possiamo non tener conto della situazione economica e politica internazionale, del caro energia, dei tempi dilatati delle consegne delle materie prime e di molti altri fattori stravolti negli ultimi due anni.

Secondo una ricerca di McKinsey, dall’inizio della pandemia più del 65% dei consumatori sta provando comportamenti di acquisto diversi e intende incorporarli in futuro.

mckinsey grafico

Gli acquirenti cambiano brand e prodotti con una velocità mai vista prima, proprio per questo è fondamentale investire nella fidelizzazione. Altrimenti le persone continueranno ad acquistare, ma lo faranno altrove.

instagram diventa un marketplace nft

Instagram diventa un marketplace per NFT: partiti i test

La notizia è stata diffusa sui canali ufficiali dell’azienda: Instagram diventa un marketplace per NFT.

Da quando Facebook ha cambiato il nome della sua azienda in Meta alla fine del 2021, gran parte degli sforzi del gigante tecnologico sono stati incentrati sull’espansione della sua portata nel crescente panorama del Web3.

Un’iniziativa significativa che Meta ha intrapreso nel corso del 2022 è stata l’integrazione degli NFT nelle sue piattaforme sociali, Facebook e Instagram. Già a gennaio di quest’anno si era diffusa la voce che Meta volesse permettere agli utenti di creare, visualizzare e (ovviamente) vendere NFT sulle sue piattaforme leader di mercato.

Nel marzo del 2022, Mark Zuckerberg ha annunciato l’intenzione di trasformare Instagram in un marketplace per NFT, senza tuttavia rivelare alcun dettaglio. Infine, in un aggiornamento di maggio di Instagram, Meta ha iniziato a testare le sue funzioni NFT. In particolare, ha dato la possibilità a utenti selezionati di condividere gli NFT creati o raccolti sui loro profili e nei feed dei follower.Una funzionalità simile arriverà presto su Facebook, insieme agli NFT in realtà aumentata su Instagram Stories tramite Spark AR, in modo da poter inserire l’arte digitale in spazi fisici“, aveva dichiarato nell’annuncio ufficiale.

LEGGI ANCHE: Christie’s lancia la sua piattaforma NFT: si chiama Christie’s 3.0

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Instagram diventa un marketplace per NFT

Nel giugno del 2022, Meta ha svelato l’intera roadmap per l’ingresso degli NFT. Poco dopo, nell’agosto del 2022, l’azienda ha distribuito le funzionalità NFT agli utenti di 100 Paesi in tutto il mondo.

Tuttavia, le funzionalità principali della piattaforma NFT non erano ancora state aggiunte. In particolare, la possibilità per gli utenti di creare/coniare, acquistare e vendere NFT tra loro attraverso Facebook e Instagram. In base alle ultime rivelazioni, questa situazione è destinata a cambiare.

Con una nuova serie di test pubblici, alcuni creatori selezionati potranno vendere NFT al proprio pubblico su Instagram.

LEGGI ANCHE: Report: la metà degli americani non ha mai sentito parlare di NFT

Cosa ne pensano i creator

Dave Krugman è uno dei creatori selezionati per testare le funzionalità del marketplace NFT di Instagram. In un’intervista rilasciata a nft now, Krugman ha dichiarato di essere entusiasta di questi nuovi strumenti, che permetteranno a lui e alla sua comunità di condividere il valore creato.

Nell’era delle comunità creative interconnesse, il nome del gioco è allineamento degli incentivi. Se le cose che avvantaggiano il mio pubblico avvantaggiano anche me, siamo in grado di creare una simbiosi sociale“, ha detto Krugman. Ha continuato spiegando che gli NFT creano un legame finanziario tra creatore e collezionista che allinea le loro priorità. “Quando qualcuno possiede un bene digitale che ho creato, il valore di quel bene è legato al mio successo creativo. In questo modo, i nostri incentivi sono allineati a un livello profondo: condividiamo un obiettivo comune e questo crea un legame più sano tra la comunità e il creatore“.

Krugman ha anche osservato che queste caratteristiche potrebbero aiutarlo a raggiungere meglio sottoinsiemi specifici del suo pubblico. “Gli oggetti da collezione digitali mi permettono di creare comunità di nicchia all’interno della mia comunità più ampia, microeconomie che contribuiscono a finanziare e alimentare la mia attività creativa. Più sostegno ricevo, più posso spingere le mie idee. E quanto più le spingo, tanto più sostegno ottengo. È un circolo virtuoso“, ha spiegato.

LEGGI ANCHE: NFT Marketing: casi di studio per la strategia del tuo brand

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Instagram diventa un marketplace NFT: cosa succede adesso

Nel tentativo di garantire che questo processo sia il più semplice possibile per tutte le parti coinvolte, Meta ha promesso che gli NFT venduti sulle sue piattaforme non comporteranno alcuna commissione aggiuntiva per le parti coinvolte. Naturalmente, questo non significa che non ci siano commissioni. Gli acquisti effettuati all’interno dell’app Instagram sui sistemi operativi Android e iOS sono soggetti alle tariffe applicabili dell’app store.

LEGGI ANCHE: Glossario degli NFT: le parole chiave da conoscere

Inoltre, è possibile che Instagram aggiunga le proprie commissioni in futuro.

Questo punto potrebbe far preoccupare alcuni creatori. Dopo tutto, le precedenti dichiarazioni di Meta indicano che intende prendere una grossa fetta delle vendite effettuate su Horizon Worlds, il suo prodotto di punta del metaverso.

Con una notevole attenzione a garantire l’accessibilità delle integrazioni NFT sulle sue piattaforme, i frutti delle iniziative di Meta orientate al NFT potrebbero richiedere un po’ di tempo per sbocciare. Ma quando lo faranno, potremmo vedere una delle piattaforme più importanti del Web2 trasformarsi in una delle piattaforme del Web3.

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Creator Economy: statistiche per i marketer

La Creator Economy è definita anche economia della monetizzazione individuale: è una naturale evoluzione degli UGC (User Generated Content), che diventano monetizzabili attraverso le iniziative delle piattaforme. Il fenomeno Include anche le aziende che si affidano ai creator per dare maggiore visibilità ai propri contenuti.

Perché ci interessa la Creator Economy

Gli utenti dei social media si fidano più facilmente dei loro creator preferiti che dei brand. Di conseguenza, l’impatto di un annuncio realizzato in collaborazione con un creator o di un influencer può essere molto maggiore rispetto ai canali tradizionali.

La creator economy è tuttavia ancora in crescita, per cui vale la pena di monitorare il fenomeno anche sulla base di una serie di utili statistiche.

Cosa dobbiamo sapere sulla Creator Economy

creator economy statistiche

Statistiche generali

  • Il 30% dei 18-24enni e il 40% dei 25-35enni si definisce creatori di contenuti. (Blog HubSpot)
  • I creator hanno maggiori probabilità di essere giovani (63% Gen Z) e donne (48%). (Global Web Index)
  • Il 46,7% dei creator lo sono a tempo pieno. (ConvertKit)
  • I principali tipi di creator sono educatori, blogger, coach, scrittori e artisti. (ConvertKit)
  • Il 37% dei creatori di nicchia si è impegnato almeno una volta in una collaborazione con un marchio. (Linktree)
  • I creator a tempo pieno utilizzano in media 3/4 canali per coinvolgere il pubblico. (ConvertKit)
  • Il tempo medio dedicato alla creazione di contenuti ogni settimana è di 1-5 ore. (Linktree)
  • I creatori di contenuti affermano che la loro sfida principale è quella di farsi trovare dai propri follower (The Tilt)
  • Il 61% dei creatori di contenuti afferma di pubblicare contenuti per divertimento, il 34% per passione e il 31% per esplorare un nuovo potenziale hobby. (Global Web Index)
  • La piattaforma di lancio più comune per i creatori nel 2021 è stata Instagram. (ConvertKit)
  • Il 58% dei creatori produce 2-4 tipi di contenuti. (Linktree)
  • Il più delle volte i creatori a tempo pieno creano post sui social media, e-mail/newsletter e articoli/blog. (ConvertKit)
  • Il 52% dei marketer si affida ai creator per rafforzare la propria community e il 41% dichiara di voler lavorare con i creatori di contenuti per promuovere i valori del proprio marchio. (Sprout Social)
  • I tipi di contenuti più comuni che i marketer assumono dai creatori sono i contenuti educativi, gli unboxing o le recensioni. (Sprout Social)
  • Le tipologie di creatori che guadagnano di più sono i creatori educativi, i coach, i podcaster, gli influencer e i marketer. (ConvertKit)
  • La maggior parte dei creatori di contenuti condivide tra 1 e 10 post sponsorizzati all’anno. (Influencer Marketing Hub)

Statistiche sui ricavi

  • Sono oltre 300 le startup impegnate nel settore. (Influencers Club)
  • Le dimensioni del mercato della creator economy sono attualmente stimate in 104,2 miliardi di dollari. (Influencers Club)
  • La valutazione totale delle startup della creator economy era di 5 miliardi di dollari nel 2021. (Influencers Club)
  • La maggior parte dei creatori di contenuti dichiara che la fonte di guadagno maggiore è rappresentata dagli accordi con i brand. (Influencer Marketing Hub)
  • I creatori di contenuti impiegano in media sei mesi e mezzo per guadagnare il loro primo dollaro. (The Tilt)
  • I creatori di contenuti preferiscono monetizzare i loro contenuti su Instagram e TikTok. (Influencer Marketing Hub)
  • I creator a tempo pieno sfruttano in media 2,7 flussi di reddito. (ConvertKit)
  • Il 59% dei creatori principianti non ha ancora monetizzato i propri contenuti. (Linktree)

Ninja Upshot

Lavorando con creatori di contenuti che godono della fiducia dei loro fan, le aziende possono sfruttare l’opportunità di raggiungere un pubblico fidelizzato.

I micro-influencer sono particolarmente interessanti per le piccole imprese perché riducono al minimo il costo pubblicitario per azione di una campagna, pur ampliando la portata del marchio.

Se un tempo il numero di follower era il parametro principale utilizzato dalle aziende per selezionare gli influencer, oggi i marchi utilizzano criteri di valutazione più sofisticati per capire il pubblico di un influencer e come coinvolgerlo.

Inoltre, il fatto che i creatori stiano creando nuovi modelli di monetizzazione, anziché dipendere dalle piattaforme, contribuirà a rendere la creator economy più sostenibile.

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Volvo, McDonald’s e Call of Duty: le 6 pubblicità più belle di ottobre

La creatività di tutto il mondo non si ferma proprio mai. In questa raccolta di pubblicità del mese di ottobre troviamo nuove storie d’amore, celebrazioni di grandi icone cinematografiche, inni all’inclusività e il grande ritorno del copywriting.

Lasciamoci ispirare dalle idee dei grandi brand e dalle loro campagne pubblicitarie.

Volvo Truck | A Love Story

Chi l’ha detto che l’amore sboccia solo tra anime simili? In questo caso gli opposti si attraggono e ce lo dimostrano due autoarticolati che con caratteristiche e prestazioni diverse finiscono per innamorarsi.

Uno ha un animo più rilassato che garantisce piacere nella guida, l’altro è più pratico e si concentra sulle prestazioni.

La loro storia d’amore si fa strada e la passione delle loro effusioni gli fa prendere il volo.

Volvo FH è stato progettato per unire in un unico truck prestazioni e guida comoda, qualità che spesso vengono percepite dai guidatori come non compatibili.

McDonald’s  Finlandia | Togetherness starts with understanding

In occasione della Settimana Internazionale delle Persone Sorde, McDonald’s ha voluto rendere omaggio a chi non può ascoltare il suo iconico jingle.

Un contributo volto alla consapevolezza sulla sordità e che promuove una società più inclusiva nei confronti delle disabilità, ponendo l’attenzione sulle difficoltà affrontate dalle persone con problemi di udito.

Il brand lancia così il suo primo ritornello tradotto nella lingua dei segni, grazie alla collaborazione con il rapper non udente Signmark e nella propositività di abbattere i pregiudizi associati alla lingua dei segni. Perché “lo stare insieme inizia dalla comprensione”.

Per questa pubblicità, Olli Hartonen e Signmark hanno scritto il testo della canzone “Something big (I’m lovin’ it)“, insieme al compositore Adam Tensta.

Call of Duty | Modern Warfare II

In vista dell’uscita del suo nuovo episodio, Call of Duty presidia il display più grande d’Europa: un 3D Billboard sulla Piccadilly Lights di Londra che grazie alla tecnica dell’anamorfismo dona una completa tridimensionalità delle immagini, tanto da sembrare vive e uscire fuori dallo schermo.

LEGGI ANCHE: 3D Digital Billboard, la quarta dimensione dell’advertising

Macallan | James Bond 60th Anniversary

Il Macallan celebra i 60 anni dell’iconico James Bond. Una collezione di 6 bottiglie in edizione limitata, ognuna delle quali racconta l’intraprendenza della spia 007, e ricorda di come il whisky sia stato sempre suo alleato.

British Airways | A British Original

La compagnia aerea ci mostra le diverse motivazioni per cui viaggiamo.

Qualunque esse siano, come per il piacere di viaggiare, assaggiare cibo diverso, per una crisi di identità, per prendere un po’ d’aria diversa da quella data dal passaggio del treno, o per mantenere vivo un matrimonio…non importa, valgono tutte!

Queste pubblicità, a differenza di quelle in cui il visual è al centro dell’attenzione, puntano sulla grande efficacia e semplicità del copywriting.

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Volkswagen | Safe List

È stato dimostrato che le canzoni che ascoltiamo influiscano sul modo di guidare: sembra che la musica infatti dètti il ritmo ai battiti cardiaci.

Battiti alti sollecitano maggiormente il cuore e questa situazione potrebbe facilitare alterazioni nella guida, favorendo infrazioni o incidenti.

Il progetto Safe List, realizzato da Volkswagen e dall’agenzia italiana DDB, è stato realizzato per aiutare i conducenti a guidare in modo sicuro.

Le quattro playlist, che sono sul canale Spotify di Volkswagen Italia, si adattano infatti ai diversi tipi di strada dettando il ritmo più adatto ai nostri battiti e calibrando di conseguenza la nostra velocità di guida.

Safe List diventa così una compagnia durante il viaggio e allo stesso tempo un passeggero che ci consiglia il modo più adatto di guidare in sicurezza.

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LEGGI ANCHE: Le 5 campagne pubblicitarie più belle di settembre

La paura fa campagna: 7 spaventose pubblicità per celebrare Halloween

Halloween, il periodo più spaventoso dell’anno è alle porte e come sempre i brand non si lasciano sfuggire l’occasione per mostrarsi con pubblicità particolari e diverse dal solito. Lo fanno in modo giocoso, ironico e dissacrante per esorcizzare la notte in cui si annullano i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

HEINZ Tomato Blood Ketchup | Vegetarian Vampire Recruitment Film (2022)

Ormai, nel 2022 anche i vampiri vogliono darsi una svecchiata. Modificano le loro abitudini scegliendo uno stile di vita più sano ed etico.

Così anche il giovane Toby, di appena 280 anni e attento all’ambiente (si vede dalla cannuccia in acciaio), afferma di preferire di gran lunga il ketchup al posto del sangue umano, decisamente meno sostenibile e dal retrogusto ferroso.

Toby, aspirante influencer, vuole dare il buon esempio esortando i suoi vampiri-follower a diventare vegetariani e provare il gustoso sangue di pomodoro.

Heinz per l’occasione ha creato, per il mercato americano, un packaging particolare e presente sugli scaffali limitatamente nel mese di ottobre.

DORITOS | Día de Muertos (2021)

Doritos Messico celebra due momenti: quello de “Il giorno dei morti” e l’amore nella comunità LGBTQ+ .

Il Día de los Muertos, è una festività particolarmente sentita dai latino americani e il brand manifesta il suo impegno #ProudAllYear per rendere ancora più speciale questo giorno.

In realtà il Día de los Muertos è, nel significato, ben diverso da Halloween e lo vediamo dal racconto di Doritos.

Il 2 novembre i vivi sono soliti preparare un altare, l’ofrenda, non solo nei cimiteri ma anche negli spazi pubblici, in onore degli spiriti visti come membri della famiglia e dunque entità buone, da accogliere con felicità.

In questa pubblicità dedicata al periodo di Halloween, la famiglia sembra prepararsi per una riunione tra parenti ed affronta in modo naturale la manifestazione dello zio defunto accompagnato dal suo compagno.

Il tutto avviene in modo talmente naturale da fa emozionare. “Non è mai troppo tardi per essere se stessi”.

 

ELYSIAN BREWING| CHUCKY: A Killer Wit Beer (2022)

Ogni anno, nel periodo di Halloween, la città di Seattle ospita l’ Elysian Great Pumpkin Beer Festival, un evento organizzato dal birrificio Elysian e dedicato alle birre al gusto di zucca.

Il festival fa gola non solo agli appassionati della bevanda ma anche agli amanti di Halloween, delle tradizioni autunnali e delle cose spettrali.

Quest’anno, il birrificio ha presentato una limited edition  dedicata ad una delle figure più spaventose dei film horror, Chucky la bambola assassina.

Il sapore delle spezie calde, zucca e mirtillo rosso aspro, si mostra nel packaging che, proprio con l’immagine di Chucky rimanda all’arancione dei suoi capelli e al sangue delle sue vittime.

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Credit: Elysian Brewing

Elysian ha rilasciato questa birra in collaborazione con USA Network e SYFY, proprio in vista della seconda stagione di Chucky, nuovissima serie tv tratta dall’iconica saga cinematografica nata alla fine degli anni ’80.

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Credit: Elysian Brewing

BURGER KING |Home of the Ghosts (2022)

Per l’occasione Burger King lancia una delle sue pubblicità dedicate ad Halloween.

Una campagna in “carne e panino” in cui il Ghost Pepper Whopper è di colore arancione e che, farcito anche con jalapeños fritti, promette un gusto spaventoso.

Ma come sempre, anche quest’anno il brand di fast food non si limita a questo e lancia il Ghost Detector, un’app capace di scovare attraverso i campi elettromagnetici i fantasmi che dimorano nelle nostre case e soprattutto capace di sbloccare un’offerta speciale dedicata al menu di Halloween.

DACIA | Halloween in Dacia (2021)

Una campagna dedicata ad halloween simpatica e provocatoria questa di Dacia, che trasforma la sua Sandero Stepway in due modelli davvero infernali. Sandevil e Wolfero sono spaventose, adatte proprio alla notte più spettrale dell’anno.

E se queste due versioni fanno troppa paura, c’è sempre il modello originale, probabilmente più adatto alla tranquilla e comoda vita di tutti i giorni.

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UBER EATS | Don’t Run Out

Essere uccisi perché rimasti senza caramelle la notte di Halloween, quale leggenda metropolitana più terrificante di questa?

I protagonisti di questo film hanno imparato a proprie spese che non si tratta di una leggenda ma è la storia reale di una sorte infausta. Potrebbe accadere a chiunque.

Il lungo spot è diretto da Dan Trachtenberg e vede Keke Palmer (l’attrice di Nope) come una dei protagonisti.

Uber Eats, per evitare vittime disattente alla quantità di caramelle a disposizione, ha nascosto nel film diversi codici promozionali per l’acquisto di dolcetti.

Sta all’occhio attento dello spettatore scovarli tutti e fare incetta di caramelle, in tempo per Halloween e per salvarsi la vita.. Diamo un aiutino: un codice si trova sulla cassetta delle lettere ma purtroppo è valido solo nei paesi USA. Peccato… e guardatevi le spalle!

 

HARRIDAN VODKA per Halloween | Paranormal Reserve

Harridan, un tipo di vodka biologica certificata e prodotta nello stato di New York,  ha lanciato una limited edition dedicata ad Halloween.

La Paranormal Reserve  ha una tiratura di 666 bottiglie ed è stata collocata all’interno della teca della terrificante bambola Annabelle, situata nell’ Occult Museum di Monroe nel Connecticut.

Il famoso giocattolo è conosciuto per essere avvolto da un demoniaco mistero.

Annabelle la abbiamo conosciuta nei più celebri film a lei dedicati che raccontano la malvagità dello spirito che, si pensa, negli anni ’70 si impossessò di lei trasformandola in una bambola dannata.

Ad oggi, la 666esima bottiglia è chiusa nella teca insieme ad Annabelle ed ha un prezzo di 13mila dollari.

Chi avrà mai il coraggio di comprare una (costosa) bottiglia di spirito con lo spirito?

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