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facebook advertising 2023 guida

Facebook Advertising: la tua guida completa aggiornata al 2023

Facebook offre molte funzionalità e opportunità agli inserzionisti per far crescere il proprio business, ma prima di conoscere e capire perché le aziende dovrebbero fare Facebook advertising, quando possa loro convenire rispetto ad altri canali pubblicitari, gli strumenti da usare per realizzarle e come misurare il ritorno sull’investimento, iniziamo con il chiarire cosa si intende esattamente quando si parla di Facebook advertising.

LEGGI ANCHE: Sempre più persone usano i social come motore di ricerca: lo studio di Capterra

Gli annunci di Facebook non sono altro che post a pagamento pubblicati sulla piattaforma e visibili al pubblico  che rientra nel target scelto in fase di progettazione della campagna pubblicitaria realizzati con lo scopo di promuovere un prodotto oppure un servizio che viene offerto dall’azienda.

Tali annunci potranno essere visibili su:

  • Feed degli utenti
  • Storie
  • Messenger
  • Marketplace
  • Altro

Mentre tra i diversi formati che l’annuncio potrà avere troveremo:

  • Immagine o carosello
  • Video
  • Foto a 360°
  • Video a 360°
  • Inserzioni carosello su Stories
  • Esperienza interattiva
  • Messenger

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Perché fare FB ads

Con una base di utenti attivi su Facebook in continua a crescita, questa piattaforma rappresenta un potente canale pubblicitario perché consente di mostrare i propri annunci a 2,17 miliardi di persone, quasi il 30% della popolazione al mondo; un numero che è di recente cresciuto, come è possibile vedere dal grafico sottostante, complice anche la pandemia vissuta.

utenti dei social media - facebook advertising

Fonte immagine: comscore.com

Dati più recenti ci mostrano inoltre, come la crescita di Facebook non si sia fermata neanche dopo il periodo che per via della pandemia che ha costretto molte persone chiuse in casa potrebbe rendere “falsati” i dati, come ci mostra il grafico sottostante con i dati elaborati da We are social e Hootsuite.

social-network-piu-usato-al-mondo - facebook advertising

Inoltre stando ai dati dello State of Marketing Trends Report 2022 condotto da Hubspot, nel 2022 Facebook risulterebbe il canale che consente di realizzare un miglior ritorno sull’investimento oltre ad essere  il migliore rispetto al coinvolgimento nella top 5 ​​delle piattaforme social

Sebbene questi numeri siano già impressionanti, le motivazioni che spingono ogni anno molte aziende ad affidarsi a Facebook come canale di diffusione dei propri annunci pubblicitari sono anche altre, come ad esempio la possibilità di targetizzazione.

Fare Facebook advertising significa infatti avere la possibilità di filtrare gli utenti che visualizzano un determinato contenuto pubblicitario, mostrando così il post promozionale solo al segmento di pubblico più in linea con i propri obiettivi.

Tra i filtri di selezione che è possibile impostare durante la fase di creazione della campagna per far visualizzare l’annuncio a una determinata fetta di pubblico con specifiche caratteristiche, troviamo infatti:

  • Demografia
  • Posizione
  • Interessi
  • Altre informazioni sul profilo

Differenze tra Facebook ads e la rete di Google

Facebook e la Rete Display di Google possono essere considerate le più grandi reti pubblicitarie online del mondo se si pensa che Facebook ha più di 2 miliardi di utenti sul proprio sito e Google esegue oltre 40.000 ricerche al secondo.

Google è la piattaforma pubblicitaria a pagamento per clic (PPC) più popolare dove  l’inserzionista ha la possibilità di fare campagne a pagamento scegliendo tra:

  • campagne di ricerca che si basano su determinate parole chiave che l’utente potrebbe cercare;
  • campagne display, dove gli annunci vengono visualizzati sul motore di ricerca e sui siti partner come Youtube e moltissimi altri.

Solitamente, l’annuncio sarà composto da semplice testo, anche se ci sono in alcuni casi anche opzioni di aggiunta di immagini e nella pratica ciò che verrà fatto con il proprio annuncio sarà mostrarlo ad utenti che stanno cercando sul motore di ricerca prodotti o servizi similari.

Considerando che Google ha circa il 95% degli utenti dei motori di ricerca, possiamo essere certi che pubblicizzando su Google l’annuncio sarà visibile a una base di utenti veramente molto ampia.

Elemento essenziale però, sarà la pertinenza dell’annuncio rispetto alle parole chiave, la qualità dell’annuncio e il budget a disposizione.

Al contrario di Google invece, facendo Facebook Advertising gli annunci verranno mostrati unicamente agli iscritti della piattaforma e per più volte; in questo caso non sarà possibile sfruttare le parole chiave come è possibile fare con le campagne di ricerca di Google per intercettare il pubblico interessato, sarà però possibile restringere il pubblico potenziale che visualizzerà il proprio annuncio selezionando dei criteri precisi creando pubblici personalizzati da usare nelle proprie campagne. 

In entrambi i casi è quindi possibile vedere come ci siano molteplici gradi di ottimizzazione possibili da compiere.

Volendo infine fare un confronto tra facebook e Google, oltre a quanto visto fino ad ora,  possiamo portare all’attenzione due ulteriori elementi per cui le due piattaforme si differenziano in particolar modo:

  • la copertura: nonostante Google abbia una maggiore copertura, consentendo dunque di mostrare gli annunci a più persone nel mondo, Facebook offre la possibilità di mostrare più volte gli annunci alle stesse persone;
  • i tassi di adozione/crescita degli inserzionisti: nonostante la crescita di Facebook sia buona, i suoi numeri di utenti sono inferiori rispetto alla crescita della base di utenti di Google.

Quando scegliere Facebook e quando Google

Riassumendo, utilizzando Google ADS abbiamo visto come la Rete Display consenta di entrare in contatto con i clienti su oltre un milione di siti web in tutto il mondo permettendo di mostrare i tuoi annunci alle persone che visitano i loro siti o blog di notizie preferiti, mentre la Rete di Ricerca, attraverso l’uso di parole chiave specifiche, consente di intercettare gli utenti che cercano prodotti o servizi similari sul motore di ricerca.

Utilizzando Facebook advertising invece, è possibile mostrare i propri annunci a molti utenti per più volte, raggiungendo quella fetta di utenti potenzialmente più interessati al proprio prodotto o servizio, poiché sul pubblico di destinazione è possibile fare una scelta chiara per filtrare il più possibile i visualizzatori degli annunci.

Su facebook inoltre è possibile creare un funnel che porti attraverso più step  alla conversione desiderata.

Principale differenza quindi tra le due piattaforma è quella di andare a rispondere con i propri annunci a due tipologie di domande:

  • la domanda latente: facilmente intercettabile su facebook per veicolarla verso il prodotto o servizio offerto;
  • la domanda consapevole: logica che governa le campagne ricerca di Google in cui si va ad intercettare un pubblico già alla ricerca di un dato prodotto o servizio.

Come decidere dunque quando scegliere Facebook e quando Google?

La decisione dipenderà dagli obiettivi che si persegue attraverso l’attivazione delle campagne pubblicitarie.

Se si desidera intercettare gli utenti che cercano prodotti o servizi similari ai propri attraverso l’uso di parole chiave specifiche, Google sarà la scelta senza dubbio migliore; mentre se si punta specialmente a far visualizzare più volte il proprio annuncio ad una fetta di pubblico potenzialmente interessato e ad accrescere il proprio seguito sui social, ma anche ad arrivare alla conversione seguendo un funnel preciso, Facebook Advertising sarà invece la scelta adatta.

In ogni caso, c’è comunque da sottolineare che non per forza una scelta escluderà l’altra.

Budget permettendo infatti, anche entrambi potrebbero essere la scelta giusta, lavorando seguendo una strategia che punti su più fronti, dove si utilizzi Google ADS per essere scoperti e Facebook Advertising per il follow-up.

Quali sono gli strumenti che Facebook mette a disposizione

Come funziona Facebook ads? Facebook permette ai propri utenti di far crescere il proprio business in quattro modi principali:

  • facendo brand awareness;
  • fidelizzando i clienti;
  • promuovendo i prodotti o servizi;
  • facendo ricerca di personale.

A questo scopo, Facebook mette a disposizione diversi strumenti e la maggior parte di questi sono gratuiti. 

Vediamone alcuni:

  • Post: immagini, video, sondaggi;
  • Storie: immagini e brevi video visibili per un tempo limitato;
  • Posta: per raccoglie tutte le comunicazioni in un unico posto;
  • Messenger: un modo per raggiungere le persone su vasta scala e interagire con loro individualmente;
  • Commenti: per rispondere ai tuoi followers;
  • Gruppi: uno spazio per comunicare con un gruppo selezionato di persone interessate ai tuoi prodotti e servizi;
  • Dati statistici: un modo per vedere gli Insights della Pagina, ma anche il Centro inserzioni dove vedere i risultati della tua inserzione su Facebook;
  • Prenotazioni: una modalità per aumentare le prenotazioni, aumentare l’interazione e risparmiare tempo;
  • Eventi per aumentare la copertura in modo gratuito rispetto ad un evento in programma;
  • Offerte di lavoro: una funzionalità che aiuta a trovare e assumere le persone giuste;
  • Vetrine: un mezzo riservato alle pagine aziendali per pubblicare i prodotti che vuoi vendere e per connetterti con più clienti su Facebook. È così possibile diffondere i prodotti in modo ampio, la procedura di acquisto e presentare il brand;
  • Facebook Live: un’occasione per fare delle dirette da mobile o pc;
  • Facebook Dating: uno spazio di incontri;
  • Facebook Rooms: stanze virtuali per fare dirette con le persone invitate;
  • Pubblicità: unica funzionalità non gratuita che permette di pubblicizzare i tuoi annunci in modo mirato verso un pubblico selezionato.

Per la gestione invece di tutte le attività sulle pagine, Facebook mette a disposizione Creator Studio utile per:

  • la  creazione dei contenuti;
  • la programmazione dei contenuti;
  • il l monitoraggio delle performance dei contenuti pubblicati sui social;
  • la visione di messaggi, notifiche etc.;
  • le attività di testing dei contenuti;
  • l’accesso agli strumenti per monetizzare.

10 consigli pratici per impostare una campagna

Per fare Facebook advertising e impostare una campagna è importante prima di tutto operare in maniera professionale. Per farlo è dunque importante sia per i proprietari delle pagine su Facebook che per le agenzie a cui è affidato il compito di gestione delle pagine o della creazione delle campagne pubblicitarie, aprire e impostare correttamente il Business Manager.

Questo strumento messo a disposizione da Facebook è utile per diversi aspetti tra cui l’assegnazione della proprietà di una pagina, l’assegnazione dei diversi ruoli dati a partner o dipendenti per diverse risorse che possono essere la condivisione di post, l’analisi dei dati, la creazione di inserzioni o un controllo completo sull’account. Una volta eseguite tutte le impostazioni di base, si può passare alla creazione della campagna. 

Ecco allora 10 step che riassumono gli elementi fondamentali a cui porre attenzione durante la creazione di un’inserzione:

  1. apri e imposta correttamente il business manager;
  2. apri o richiedi l’autorizzazione all’uso dell’account pubblicitario da usare per gli addebiti delle spese pubblicitarie;
  3. scegli il tipo di obiettivo da raggiungere attraverso gli annunci che può essere notorietà, visualizzazioni sul sito, mi piace alla pagina, visualizzazioni di video, installazione di app e molto altro;
  4. scegli il tipo di formato da usare per i propri annunci (immagine, video, carosello di video o di immagini, anteprima della pagina etc.);
  5. verifica in base al contenuto scelto che questo rispetti le norme di facebook, per evitare la sospensione degli annunci o peggio;
  6. seleziona un pubblico target a cui si vorranno mostrare gli annunci scegliendo diversi criteri come aspetti demografici, lavoro, interessi, comportamenti etc.;
  7. imposta una modalità secondo cui decidere visualizzazioni e costo degli annunci, che può essere per impressioni o per asta e inserire sempre un budget massimo di spesa;
  8. imposta una data di inizio e fine degli annunci per non rischiare costi eccessivi;
  9. scegli dove si desidera che sia mostrato l’annuncio tra feed di facebook, feed di instagram, sezione esplora di facebook o di instagram, messenger, whatsapp.
  10. fai degli A/B test per scegliere quali tra le due tipologie di annunci offrono i migliori risultati così da ottimizzare annuncio e spesa pubblicitaria.

Trucchi e idee per essere efficaci e spendere meno

L’ultimo suggerimento appena dato è certamente quello più importante per ottimizzare i risultati e il budget a disposizione, in quanto consente di vedere quale tipologia di post riesce ad ottenere i risultati migliori così da non spendere il budget inutilmente per una tipologia di post che non dà buoni risultati e non converte come desiderato.

Per fare ciò è fondamentale capire che le campagne una volta impostate non vanno abbandonate ma è essenziale fare test, valutare i risultati guardando sempre gli insight ed essere pronti sempre a  fare tutte le modifiche utili ad ottimizzare gli annunci.

Tenendo però presente che le impostazioni in fase di creazione delle campagne sono fondamentali per decretare il successo o meno della stessa. 

Un altro elemento a cui prestare molta attenzione per ottimizzare le campagne è quello di scegliere il miglior formato in base agli obiettivi.

Ecco allora formati e obiettivi per cui ciascuno è consigliato:

  • foto: adatto per aumentare la notorietà del brand e il traffico online;
  • messenger:perfetto per mantenere una relazione con il cliente;
  • raccolte: il miglior modo  per far conoscere i propri prodotti.

Facebook Advertising: come misurare il ritorno delle campagne

Per misurare il ritorno delle campagne facendo Facebook Advertising bisognerà calcolare il ROI, ovvero il ritorno sull’investimento e la formula per calcolare il ROI  è: (ricavi-costi/costi)*100.

Questo calcolo mostrerà quale è stato il profitto generato dal budget  investito. Bisogna però tenere conto che le attività di Facebook advertising possono tradursi attraverso due modi.

Ci potranno essere risultati finanziari, che potranno essere verificati attraverso maggiori entrate o in una riduzione dei costi; ma anche risultati non finanziari come ad esempio azioni del tipo: nuovi fan, interazioni con la pagina etc. 

Per poter misurare il ritorno delle campagne su Facebook è dunque fondamentale seguire questi step:

  • Avere l’obiettivo di conversione della campagna ben chiaro;
  • Tracciare le conversioni della campagna;
  • Assegnare un valore monetario alla conversione;
  • Calcolare i ricavi ottenuti;
  • Determinare i costi totali;
  • Analizzare i risultati.

Detto ciò è importante comprendere anche come i costi per fare Facebook Advertising possano essere diversi in base al tipo di mercato di riferimento. Alcuni mercati infatti, se sono più concorrenziali saranno più costosi e viceversa, come mostra il grafico sottostante.

 

average click through rate facebook

 

Cosa è cambiato dopo l’aggiornamento dei sistemi IOS

In sostanza mentre prima gli utenti venivano automaticamente tracciati con l’ultimo aggiornamento IOS i dati di chi decide di non farsi tracciare saranno persi.

Questa novità ha quindi  ovviamente degli effetti da non sottovalutare che si traducono in:

  • conversioni che verranno riportate solo parzialmente;
  • massimo otto eventi eventi di conversione configurabili;
  • minore possibilità di ottimizzare le campagne a causa di un numero inferiore di dati a disposizione;
  • impossibilità di targetizzare (o escludere) gli utenti che hanno deciso di non farsi tracciare, ad esempio la creazione di un pubblico personalizzato non terrà conto degli utenti iOS 14;
  • il retargeting sarà meno efficace perché non ci saranno gli utilizzatori di  iOS 14;
  • non si potrà più usare funnel di conversione lunghi e complessi.

Come imparare a fare campagne su Facebook ADS

Per iniziare a fare pubblicità su Facebook è essenziale avere una conoscenza generale delle funzionalità e potenzialità della piattaforma nonché la conoscenza degli strumenti messi a disposizione da Facebook per sfruttare al meglio le potenzialità della piattaforma.

Facebook stesso a questo scopo mette a disposizione online diverse guide gratuite utili a conoscere ed imparare funzionalità e strumenti per la costruzione delle campagne pubblicitarie come la guida alle inserzioni di Facebook che mostra una prima panoramica delle possibilità di sponsorizzazioni su Facebook.

Oltre a questo ci sono numerosi corsi online utili ad imparare ad utilizzare professionalmente gli strumenti di Facebook per creare campagne ottimizzate ed usare al meglio il budget a disposizione ottenendo i migliori risultati possibili o diversi corsi per capire come e perché investire in Facebook Advertising.

landing page che converte

8 suggerimenti per una landing page che converte

Il traffico aumenta ma le conversioni non decollano: questo è il dilemma che affligge spesso i digital marketer. Secondo una ricerca di Gartner Digital Markets, infatti, quasi il 48% dei visitatori di una landing page la abbandona senza arrivare al messaggio.

È opportuno prestare molta attenzione ai contenuti di una landing page, assicurarsi che siano “forti” e avvincenti: questi rappresentano, infatti, gli elementi cardine per convincere i visitatori a diventare clienti qualificati. Sono i dettagli, poi, che fanno la differenza. E per dettaglio si intende la creazione di contenuti persuasivi: titoli precisi, linguaggio semplice, inviti all’azione ben scritti (CTA) e altro ancora.

Ecco 8 suggerimenti per una landing page che converte e per scrivere testi accattivanti.

1. Utilizza il titolo principale e i sottotitoli per comunicare le proposte di valore

Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione. E se lo ha affermato Wilde una ragione ci sarà. È nel titolo e nei sottotitoli, infatti, che si nasconde la nostra prima grande occasione. La creazione di un titolo e di un sottotitolo perfetti può essere il biglietto d’ingresso per attirare l’attenzione dei potenziali clienti sulle proposte di valore del servizio o prodotto da offrire. Abbiamo solo un’occasione per spiegare la reason why.

Altrettanto importante è il sottotitolo (o breve paragrafo). Bisogna suggerire al cliente cosa acquisterà in poche semplici battute: ciò aiuta nel processo decisionale. Il momento della scelta è ridotto soprattutto quando l’utente è nella fase decisionale, quella della transazione.

Gli elementi differenzianti vanno ridotti all’essenziale. Un elenco puntato può essere utile per questa strategia.

Includere un riferimento al prodotto o al pubblico a questo punto è necessario.

2. Evidenzia i vantaggi prima delle caratteristiche

Bisogna sovvertire una tendenza: quella di rendere evidenti le caratteristiche prima dei vantaggi.

La reason why per una landing page ad alta conversione è vitale. Bisogna comunicare efficacemente con i propri clienti obiettivo spiegando loro come migliorerebbe la propria situazione con quel prodotto o servizio.

Rendere prioritari i benefici ed esaltandoli usando come espedienti le caratteristiche tecniche e le specificità di ciò che viene proposto. Le caratteristiche, infatti, sono percepite come gli elementi fattuali e di verifica del prodotto, mentre i benefici forniscono una descrizione più convincente dell’impatto che avrebbe sui clienti.

Per identificare i vantaggi del prodotto, è utile indicare cosa fa il prodotto, quale problema risolve e che effetto produrrà per l’acquirente una volta acquistato e provato.

Un esempio efficace, in tal senso, si può rintracciare nella presentazione che Steve Jobs, nel 2001, ha fatto del suo primo iPod al pubblico. E lo ha fatto in soli 30 secondi:

 

3. Crea una pagina di destinazione semplice e di facile lettura

La User Experience è fondamentale. Il potenziale acquirente deve muoversi con agilità all’interno di una landing agguantando con grande facilità le informazioni rilevanti rispetto alla loro situazione. Se i contenuti sono immediati, facili da leggere e da comprendere le conversioni arriveranno da sole.

La soluzione è racchiusa in 5 passaggi chiave. Innanzitutto è bene scrivere titoli brevi che si concentrino sull’idea cardine e stabiliscano, fin da subito, le aspettative di apprendimento per i vostri clienti.

Concentrarsi, poi, su un’affermazione di apertura che introduca i dettagli sottostanti e sostenga l’headline.

Evidenziare, successivamente, le parole chiave con il grassetto. Creare un elenco di massimo cinque punti che illustrino il valore promesso con l’offerta principale.

È fondamentale utilizzare un linguaggio performativo che miri al know how. All’interno dei testi usare parole come ‘imparare a’ o ‘vedere esempi di’ ci consente di coinvolgere gli acquirenti passando dalla semplice linea informativa alla comprensione reale del valore dell’offerta.

LEGGI ANCHE: 7 Best Practices per massimizzare i risultati della tua Marketing Automation

4. Includi testimonianze di clienti per guadagnare fiducia

Il principio della riprova sociale è fondamentale. Per un cliente che si avvicina a una conversione è necessario sapere cosa dicono gli altri del prodotto o servizio proposti. Recensioni, video di testimonianze rappresentano il terreno fertile della decisione.

E non solo. Si pensi, ad esempio, alle certificazioni, ai premi vinti, alle partnership con aziende importanti o più semplicemente alla rassegna stampa che parla di noi: indicarli nella propria landing darà una spinta notevole all’immediata riconoscibilità del brand e alla sua credibilità. Un esempio in tal senso lo restituisce la landing page realizzata da Semrush.

Testimonianze dei clienti su landing page

In questo modo la landing page risulterà particolarmente appetibile e credibile: la credibilità consente, poi, di stabilire una forte connessione emotiva col fruitore. È necessario che sia il messaggio a risuonare al di là della semplice promozione.

5. Usa le immagini per raccontare la storia

Si muove lungo la direttrice del racconto la capacità di coinvolgere gli acquirenti. E le immagini posseggono un forte deterrente per raccontare ben oltre ogni sillaba. Quando strutturiamo la nostra landing page è bene scegliere immagini positive che possano suscitare trigger emozionali. La tendenza è quella di inserire all’interno di una landing foto dei volti dei relatori di un webinar, ad esempio, copertine di materiali da scaricare.

6. Scrivi CTA convincenti

La call-to-action (CTA) è un fattore importante per favorire la conversione, compresi i clic e la conversione dalla compilazione di moduli online. Sia la presentazione visiva sia il linguaggio utilizzato per esprimere la CTA devono interessare il visitatore della pagina di destinazione.

È bene assicurarsi, dunque, che ogni CTA sia orientata all’azione: andranno quindi descritti chiaramente il contenuto o l’esperienza che verrà fornita in cambio di un iscrizione alla newsletter, al download di un white paper o alla registrazione a un webinar.

Le CTA hanno una loro luce: non accavallate colori o immagini che possano contrastare con esse o confonderle. L’utente deve sapere dove e come agire. Canva fornisce un chiaro esempio di come invitare l’utente a muovere i primi passi con lo strumento iscrivendosi gratuitamente.

Propone un titolo chiaro ed efficace, una check list semplice con i vantaggi derivanti dall’uso del prodotto e tre modalità di registrazione al tool.

Cta su landing page e descrizione benefici del servizio

Il principio di scarsità è uno dei punti cardine di una strategia orientata alle conversioni. Create un senso di urgenza sottolineando cosa sta cambiando nella situazione attuale dell’acquirente e le conseguenze di un mancato intervento.

Principio di scarsità su landing page

LEGGI ANCHE: I segreti del Conversion Funnel svelati da Neil Patel

7. Mantieni la continuità visiva e di messaggio dall’annuncio ai copy della pagina di destinazione

Il messaggio deve mantenere grande coerenza in ogni elemento della campagna di marketing. In questo modo si crea un coinvolgimento più profondo con gli acquirenti e li si spinge a proseguire nel loro percorso di acquisto. È possibile creare un’esperienza coesa per i visitatori con due semplici regole.

In primo luogo bisogna concentrarsi sul pubblico giusto.

Durante la stesura del messaggio, va tenuto a mente il pubblico obiettivo in modo da parlargli per tutta la durata della campagna.
In secondo ordine è necessario utilizzare elementi comuni.

Qui sono da includere lo stesso stile grafico, gli stessi caratteri e altri elementi, come slogan e loghi, per garantire che i potenziali clienti possano identificare il brand chiaramente.

8. Esegui test prima del lancio

Sviluppare e testare la propria landing page per individuare le aree in cui è consigliabile apportare miglioramenti per ottimizzare il coinvolgimento degli acquirenti e avere un impatto positivo sui risultati della campagna.

Alcuni elementi comuni da testare sulle landing page sono rappresentati dal pubblico, da allineare con gli obiettivi della campagna, le CTA da focalizzare sia in termini di posizione all’interno della landing sia negli aspetti visivi e, in ultimo, messaggi e testi di cui è necessario verificare dimensioni, lunghezza e posizionamento.

Un suggerimento utile è di realizzare titoli e sottotitoli con tone of voice e stili grafici differenti (grassetto o corsivo).

Per analizzare correttamente una landing è necessario usare dashboard di analisi, mappe di calore e metodi di tracciamento dei pixel per ottenere informazioni utili e assicurarvi che gli utenti abbiano apprezzato.

 >> Per approfondire le best practice per costruire landing page perfette, segui il Corso Content NOW di Ninja Academy <<

notizie della settimana 20-26 marzo 2023

La rottura Meta/Siae, il nuovo logo di NY, l’arrivo di Bard e le altre ninja news della settimana

La musica è cambiata” non è più solo un modo di dire, almeno in casa Meta. Apriamo le notizie della settimana con la rottura delle trattative tra la corporate di Facebook e Siae ha gettato nel panico l’industry e tanti stakeholder del mondo digital (leggi, i creator e gli artisti).

Anche se abbiamo raccolto qui la voce del Direttore Generale di Siae, Matteo Fedeli, restiamo con le orecchie tese auspicando una soluzione. E non è l’unico cambiamento che riguarda i Social Media: le persone iniziano a usarli sempre con maggiore frequenza al posto dei motori di ricerca (ce lo dice Capterra), anche se la stragrande maggioranza degli internauti continua ad affidarsi alle SERP di Google&Co (a proposito, dai un’occhiata a questi consigli per la SEO).

Il cambiamento ci impone un’attenzione importante alla formazione: se è vero che gli esami non finiscono mai e che non si finisce mai di imparare, tanto vale trasformare l’esperienza in un percorso di vita.

La keyword di questa settimana è “lifelong learning“.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

► FORMAZIONE ◄

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Musica via da Meta, la posizione di SIAE

Ninja ha ascoltato Matteo Fedeli, Direttore generale di Siae, per capire quali sono le possibili soluzioni al mancato accordo con Meta, che sta già avendo conseguenze sia sui creator che sull’industria discografica. Quello che Siae lamenta è l’impossibilità di definire un quantum economico sulla base di un modello di revenue sharing. Puoi ascoltare un estratto dell’intervista nel podcast.

Formazione continua: i vantaggi personali e professionali

Creare una cultura dell’apprendimento all’interno dell’organizzazione è un modo efficace per migliorare le prestazioni e l’innovazione, come già detto, ma anche la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti. Ecco perché:

1. La conoscenza è potere
Più i dipendenti sanno e sanno fare, meglio possono contribuire all’organizzazione.

2. Conviene all’azienda
Investire nello sviluppo dei collaboratori è meno costoso che riassumere e riqualificare nuovi dipendenti.

3. Valorizza il lavoratore
Il sostegno all’apprendimento continuo indica che l’organizzazione è sinceramente interessata allo sviluppo della carriera dei dipendenti.

Continua a leggere qui la nostra analisi.

I social come motore di ricerca: lo studio di Capterra

A dirlo è uno studio di Capterra che ha analizzato i metodi di ricerca di informazioni online nell’era dei social.

notizie - ricerche online

Il sondaggio ha mostrato che più della metà degli intervistati (il 54%) utilizza i motori di ricerca (Google, Yahoo o Bing) come metodo principale per trovare contenuti online, mentre il 5% si rivolge esclusivamente ai social media e il resto (il 41%) combina entrambi gli approcci con ricerche ibride.

Adobe entra nell’AI generativa con FireFly

La nuova famiglia di intelligenze artificiali della compagnia sarà composta da più modelli di AI “che lavoreranno in una varietà di casi d’uso diversi”. Si tratta di un’espansione degli strumenti di intelligenza artificiale generativa introdotti da Adobe in Photoshop, Express e Lightroom durante la conferenza annuale Max dello scorso anno, che consentono agli utenti di creare e modificare oggetti ed effetti semplicemente descrivendoli.

Sephora e TikTok lanciano un programma per creator

La nuova partnership punta ad aiutare i nuovi marchi a crescere sulla piattaforma di social media. Il Sephora x TikTok Incubator Program metterà in contatto i creatori di contenuti di TikTok con i brand del programma Accelerate di Sephora.

I font che faranno tendenza nel 2023

Il font rappresenta non solo un vezzo per l’azienda, ma uno degli elementi che contribuiscono a dare forma all’identità del brand stesso. Dai un’occhiata alla lista di quelli che hanno fatto la storia e dei più gettonati per il 2023.

Google apre la lista di attesa per Bard

Google ha iniziato ad aprire al pubblico la sua risposta a ChatGPT e ad altre soluzioni di chat basati su AI. È ora possibile iscriversi a una lista d’attesa all’indirizzo bard.google.com, ma solo se si risiede negli Stati Uniti o nel Regno Unito.

A differenza di ChatGPT su Bing, Bard resta separato da Search, quindi le funzioni di intelligenza artificiale generativa di Search rimangono separate.

Il mercato italiano dell’advertising è in ritardo sulla misurazione dell’attenzione degli utenti

Il 73% degli investitori in pubblicità conosce poco le “Attention Metrics” e il 10% non ne ha mai sentito parlare.

Anche le modalità di rilevazione di queste metriche sono poco note: solo il 10% degli investitori le conosce in modo approfondito.

Il 69% ne ha una conoscenza limitata e per il restante 21% non è nota alcuna metodologia. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano.

LEGO con Disney per festeggiare il 100° anniversario

Per commemorare i 100 anni di Disney, il brand dei mattoncini invita le famiglie a condividere la meraviglia della narrazione, dell’immaginazione e del gioco creativo.

lego disney 100 anniversario

I più popolari e iconici personaggi animati diventano costruzioni da collezionare, da esporre con orgoglio o da utilizzare per intraprendere entusiasmanti giochi di fantasia. Per l’evento sarà lanciata anche una nuova serie in tre parti che conterrà scene di film Disney e Pixar e incoraggerà gli appassionati a condividere i propri momenti Disney preferiti realizzati con LEGO.

Cambia l’iconico logo di New York

Questa settimana le istituzioni governative hanno lanciato “We ❤️ NYC“, una campagna per mostrare i punti di forza della Grande mela e mobilitare i newyorkesi ad assicurarsi che questa rimanga la più grande città del mondo. Leggilo su Ninja.

notizie - nuovo logo new york

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nuovo logo new york

Cambia il logo di New York: l’iconico I ❤️ NY diventa We ❤️ NYC

I ❤️ NY diventa We ❤️ NYC per riflettere al meglio l’identità collettiva della città di New York.

Questa settimana le istituzioni governative, insieme ad alcuni leader aziendali, sindacali e civici dei cinque distretti, hanno lanciato “We ❤️ NYC”, una campagna per mostrare i punti di forza della Grande mela e mobilitare i newyorkesi ad assicurarsi che questa rimanga la più grande città del mondo.

New York

Nuovo look per il simbolo di New York

La nuova interpretazione del famoso I ❤️ NY è stata approvata dal Dipartimento per lo sviluppo economico di New York che possiede tutti i diritti del marchio.

La formula segreta di New York è da sempre la capacità delle sue diverse comunità di lavorare insieme, con fiducia e con uno scopo comune, per risolvere i problemi e affrontare il cambiamento.

Il nuovo logo è diverso, universale, inclusivo e risulta attraente per tutte le età ed etnie.

Il rebranding è supportato da uno spot di 30 secondi che sottolinea ulteriormente la diversità attraverso le voci dei suoi abitanti. Nel video possiamo ascoltare persone con diversi background e accenti. Ognuno di loro spiega perché ama New York City usando l’affermazione “noi”.

“Questa campagna We ❤️ NYC contribuirà a catturare quell’energia e a preservare lo spirito della città, incoraggiando i newyorkesi di ogni estrazione sociale a riunirsi, essere coinvolti e apportare un cambiamento positivo nella loro comunità” ha dichiarato la Governatrice Kathy Hochul.

La storia del marchio

Il logo è stato concepito dal graphic designer Milton Glaser nel 1976 sul retro di un taxi ed è stato disegnato con un pastello rosso su carta straccia.

Il disegno originale è conservato al Museum of Modern Art di Manhattan

 

Rappresenta il simbolo di New York ed è tra i più conosciuti e prestigiosi al mondo. Il marchio è diventato icona degli anni ’70, ed è stato riprodotto su una vasta gamma di oggetti, poster, gadget e abbigliamento. Proprio grazie al lavoro di Glaser il cuore diventa emblema universale dell’amore.

Il carattere utilizzato è l’American Typewriter, uno speciale slab serif creato nel 1974 da Joel Kaden e Tony Stan per l’International Typeface Corporation.

Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, Glaser creò un nuovo logo per la città di New York. Il simbolo modificato presentava una nuova scritta:

New York

LEGGI ANCHE: I font che hanno fatto la storia e quelli che faranno tendenza nel 2023

La campagna

Non solo celebrazione. La campagna ha già preso vita nella city e rappresenta un’opportunità di impegno civico a cui tutti possono contribuire.

Ancora una volta, i newyorkesi si uniscono per mobilitare l’azione civica e l’impegno della comunità come catalizzatore per la rinascita della città e dei suoi quartieri. Per molti versi, le sfide che la città deve affrontare oggi sono più complesse che in passato.

Gli artisti di New York sono incoraggiati a presentare le proprie idee creative per i poster tramite il sito welovenyc.nyc. La campagna chiede a tutti coloro che amano la più grande città del mondo di dimostrarlo dando una mano e diffondendo quell’amore in ogni isolato.

New York

L’iniziativa prevede la partnership con enti pubblici, organizzazioni non profit e aziende per riaffermare che New York City è il luogo più sicuro, pulito e stimolante in cui vivere e lavorare.

 

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formazione continua perché è importante

Lifelong Learning: perché è importante studiare per tutta la vita

Che si tratti di perseguire interessi e passioni personali o di inseguire ambizioni professionali, la formazione continua (lifelong learning) può aiutarci a raggiungere la realizzazione e la soddisfazione personale.

Noi esseri umani abbiamo una spinta naturale a esplorare, imparare e crescere e quando questa inclinazione si sposa con i traguardi professionali, il risultato risulta amplificato.

Apprendimento continuo: siamo studenti per tutta la vita

La maggior parte di noi ha obiettivi o interessi al di fuori del lavoro. Questo fa parte di ciò che significa essere umani: abbiamo una curiosità naturale e impariamo naturalmente. Cresciamo e miglioriamo grazie alla nostra capacità di imparare.

Ovviamente, non tutto ciò che sappiamo lo apprendiamo a scuola: nell’infanzia impariamo a parlare e ad andare in bicicletta, da adulti, impariamo a usare uno smartphone o a cucinare un nuovo piatto.

Siamo naturalmente inclini a imparare e lo facciamo per noi stessi, non per qualcun altro, con un atto volontario.

Alcuni esempi di lifelong learning

Nel nostro processo di apprendimento continuo, possiamo intraprendere diverse strade:

  • concentrarci sull’acquisizione di nuove skill (imparare a cucire, studiare un linguaggio di programmazione, acquisire competenze di public speaking):
  • intraprendere un percorso di studio da autodidatta (esercitarsi su una nuova lingua, fare ricerche su un argomento di interesse, seguire un podcast);
  • allenarci imparando un nuovo sport:
  • imparare a utilizzare una nuova tecnologia (come dispositivi intelligenti e software)
  • acquisire nuove conoscenze verticali attraverso formazione online o in aula.

formazione continua - lifelong learning

I benefici della formazione continua

Intraprendere un percorso di lifelong learning può offrire molti benefici a lungo termine, tra cui:

#1 Riacquistare motivazione

Spesso ci occupiamo delle nostre mansioni esclusivamente perché “vanno fatte”. Scoprire cosa ci ispira e ci appassiona, e dedicarsi a questo, ci rimette al timone e ci ricorda che possiamo davvero raggiungere gli obiettivi che ci poniamo

#2 Raggiungere nuovi traguardi

Dedicarsi allo studio e ad acquisire nuove esperienze riduce la noia, rende la routine quotidiana più interessante e può aprire prospettive professionali future.

Non sapremo mai a che risultati può condurci la specializzazione su una disciplina se non proviamo a dedicarci ad essa.

#3 Migliorare le competenze personali e professionali

Quando siamo impegnati nell’apprendimento di una nuova abilità o nell’acquisizione di nuove conoscenze, costruiamo anche altre preziose competenze che possono aiutarci nella nostra vita personale e professionale.

Questo perché utilizziamo altre abilità per imparare qualcosa di nuovo. Per esempio, imparare a cucire richiede la risoluzione di problemi. Imparare a disegnare comporta lo sviluppo della creatività.

Lo sviluppo delle competenze può includere abilità interpersonali, creatività, risoluzione dei problemi, pensiero critico, leadership, riflessione, adattabilità e molto altro.

#4 Aumentare la fiducia in se stessi

Diventare più competenti o abili in qualcosa può aumentare la nostra fiducia in noi stessi, sia nella vita personale che in quella professionale.

Nella vita personale, questa fiducia può derivare dalla soddisfazione di dedicare tempo e sforzi all’apprendimento e al miglioramento, dandoci un senso di realizzazione.

Nella vita professionale, la sensazione di sicurezza nelle nostre conoscenze e nella capacità di applicare ciò che abbiamo imparato può spingerci ad ambire a una nuova posizione lavorativa o a intraprendere un nuovo percorso.

La formazione continua in ambito professionale

Il lifelong learning è un concetto molto presente all’interno delle organizzazioni, tanto da diventare un requisito quasi indispensabile per alcuni settori in veloce evoluzione.

La digitalizzazione ha posto l’accento su quanto sia necessario dedicarsi alla formazione e all’aggiornamento permanente: l’idea è che i dipendenti debbano impegnarsi in un costante apprendimento personale per essere adattabili e flessibili, affinché l’organizzazione possa rimanere competitiva e rilevante.

Tuttavia, le aziende non possono utilizzare il concetto di formazione continua per spostare completamente sul personale la necessità di essere costantemente aggiornati: all’interno dell’ambito dei benefit che le organizzazioni offrono, assume sempre più peso la presenza di un programma specifico, che permetta di valorizzare il lavoratore all’interno dell’organigramma aziendale fornendogli gli strumenti per crescere a livello professionale.

formazione continua in azienda - lifelong learning

Se fino a qualche anno fa, nelle specifico precedentemente all’emergenza sanitaria, buoni pasto ed elargizioni economiche erano considerati i benefit più ambiti in un programma di welfare aziendale, oggi, soprattutto le generazioni più giovani, puntano su un maggior equilibrio tra vita personale e professionale e sulla possibilità di intraprendere un percorso in azienda che permetta loro di crescere e di imparare continuamente.

Secondo il 5° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, la pandemia ha modificato il rapporto delle persone con la propria occupazione e oltre l’85% dei dipendenti oggi manifesta la richiesta alla propria azienda di un numero maggiore di servizi di welfare mirati a raggiungere un migliore equilibrio tra lavoro e vita professionale.

Proprio per questo, il welfare aziendale non punta più, soltanto, a fornire un beneficio economico al dipendente e alla sua famiglia; l’obiettivo è quello di rendere la sua vita migliore nel complesso.

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Perché la formazione continua è così importante per le organizzazioni

Rimanere competitivi nel mercato globale di oggi richiede che le organizzazioni siano innovative, competitive e in continua evoluzione. Il raggiungimento di questo obiettivo dipende dalle competenze e dalle conoscenze della forza lavoro. Ma come si fa a ottenere questo tipo di forza lavoro, aggiornata, motivata e competente?

Per innovare, provare un nuovo processo o fare qualcosa di nuovo è necessario imparare.

Le persone devono apprendere nuove conoscenze o competenze per vedere le cose sotto una nuova luce e fare il salto successivo.

Quando le organizzazioni non supportano un processo di apprendimento continuo, l’innovazione non avviene, i processi rimangono invariati e non si realizza mai nulla di nuovo.

I dipendenti devono essere in grado di mettersi alla prova per ottenere nuove conoscenze, idee e competenze. L’apprendimento deve essere flessibile, on-demand e continuo per poter contribuire a questo tipo di prestazioni all’avanguardia.

I vantaggi della formazione continua in azienda

Vantaggi per le organizzazioni

Creare una cultura dell’apprendimento all’interno dell’organizzazione è un modo efficace per migliorare le prestazioni e l’innovazione, come già detto, ma anche la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti. Ecco perché:

La conoscenza è potere

Più i dipendenti sanno e sanno fare, meglio possono contribuire all’organizzazione.

È più conveniente

Investire nello sviluppo dei dipendenti è meno costoso che riassumere e riqualificare nuovi dipendenti.

Valorizza il lavoratore

Il sostegno all’apprendimento continuo indica che i collaboratori valgono l’investimento e che l’organizzazione è sinceramente interessata allo sviluppo della carriera dei dipendenti.

Vantaggi per gli individui

L’aggiornamento continuo delle conoscenze o delle competenze può aiutare un dipendente sia nella vita professionale che in quella personale per una serie di motivi. Ecco perché:

Top Performer

Lo sviluppo di nuove abilità e conoscenze può aumentare il rendimento personale o la competenza sul lavoro.

Scatti di carriera

La formazione, l’istruzione o lo sviluppo di competenze aggiuntive possono aiutare a raggiungere gli obiettivi di chi sta seguendo un percorso di carriera o vuole passare a una nuova posizione.

Licenze e certificazioni

L’apprendimento supplementare è importante anche per i dipendenti che vogliano o debbano ottenere o aggiornare licenze o certificazioni professionali.

Promozioni o incentivi

Dedicare del tempo all’apprendimento di una nuova abilità o all’acquisizione di nuove conoscenze può giovare alle prestazioni lavorative e influenzare future promozioni o incentivi finanziari.

Arricchimento personale

Spesso gli interessi di una persona vanno oltre il lavoro che svolge quotidianamente. Perseguire interessi extracurricolari può portare a intuizioni e sviluppi che aprono la porta a nuove opportunità future.

Mantenere la competitività sul mercato

Mantenersi aggiornati sulle tendenze e sui progressi della propria professione può aiutare un dipendente a mantenere la propria capacità di mercato in caso di scossoni e cambiamenti.

Come costruire un ambiente di apprendimento continuo all’interno dell’organizzazione

Creare un ambiente di supporto che incoraggi i dipendenti a impegnarsi nell’apprendimento continuo richiede impegno, risorse e coaching.

Alcune persone saranno auto motivate e si dedicheranno alla formazione continua nel loro tempo libero, ma la maggior parte non avrà il tempo o le risorse per farlo, perché sono generalmente concentrati sul lavoro o sulle mansioni da svolgere.

Le opportunità di carriera trattengono i talenti

Una ricerca del MIT Sloan Management Review ha identificato i principali step a breve termine che consentono alle aziende di trattenere i talenti al loro interno.

Upskilling e reskilling CEPAS competenze

I numeri legati al fenomeno comunemente identificato come Great Resignation non mentono: secondo un recente rapporto del CENSIS,  in Italia l’82,3% dei lavoratori (l’86,0% tra i giovani, l’88,8% tra gli operai) si dice insoddisfatto della propria occupazione e ritiene di meritare di più.

In quest’ottica, attivare programmi e strategie che permettano ai lavoratori di raggiungere un maggior equilibrio tra vita e lavoro e garantire la crescita all’interno dell’organizzazione è essenziale per evitare la fuga dei top player del team.

Non è realistico aspettarsi che tutti i dipendenti si impegnino nell’apprendimento continuo durante la giornata lavorativa o nel tempo libero ed è un buon punto di partenza per capire come iniziare a costruire un ambiente di apprendimento. Vediamo alcune idee su come affrontare questa situazione:

1. L’apprendimento continuo inizia con i leader

Quando i lavoratori vedono che il loro manager o supervisore è pienamente coinvolto e sostiene le iniziative di apprendimento e sviluppo, si crea un’atmosfera che promuove l’apprendimento continuo.

A volte è difficile sottrarre tempo alle attività lavorative quotidiane perché si ha l’impressione che la direzione non approvi.

2. Creare un piano di formazione continua

Quando l’apprendimento continuo diventa parte integrante della gestione aziendale, i dipendenti sono più propensi a impegnarsi.

Ciò significa definire gli obiettivi aziendali e creare un piano attuabile su come sostenerlo.

Impegnarsi in un dialogo sull’apprendimento continuo significa che la forza lavoro non solo vedrà che l’organizzazione è sincera nel sostenere le iniziative di apprendimento, ma anche che ci si impegna realmente per renderle realtà.

Questo sforzo può includere le risorse o il supporto di cui i singoli hanno bisogno, come il mentoring.

3. Fornire le risorse e il tempo necessario

La componente principale della creazione di un ambiente di formazione continua è rappresentata dal tempo e dalle risorse. Questi devono essere a disposizione dei dipendenti.

Queste risorse possono assumere forme diverse, a seconda delle esigenze dell’organizzazione, del reparto o dei singoli dipendenti.

Quali sono le competenze digitali che i datori di lavoro cercano

Questo elenco comprende dieci delle principali competenze digitali che i datori di lavoro cercano oggi e che sempre più cercheranno nei prossimi anni.

  1. Programmazione, sviluppo web e app
  2. Digital Business Analysis
  3. Digital Design and Data Visualization
  4. Digital Project Management
  5. Digital Product Management
  6. Digital Marketing
  7. Social Media Management
  8. Data Science and Data Analytics
  9. Decision Making
  10. Skill che l’azienda non ha mai visto prima
ricerche online

Sempre più persone usano i social come motore di ricerca: lo studio di Capterra

Sebbene le ricerche siano ancora appannaggio dei grandi motori di ricerca, oggi le persone si rivolgono anche ai social media per trovare le risposte alle loro domande.

A dirlo è uno studio di Capterra che ha analizzato i metodi di ricerca di informazioni online nell’era dei social.

La piattaforma per la ricerca e comparazione di software B2B ha intervistato un campione di oltre 1000 persone dai 18 anni in su, per comprendere come vengono effettuate le ricerche online.

La tecnologia continua ad aprire nuove strade di esplorazione all’interno del vasto mondo digitale e non è un caso che i social media stiano guadagnando sempre più terreno. Ma andiamo con ordine e scopriamo nel dettaglio alcuni dati salienti.

Avanza l’approccio ibrido

Il sondaggio ha mostrato che più della metà degli intervistati (il 54%) utilizza i motori di ricerca (Google, Yahoo o Bing) come metodo principale per trovare contenuti online, mentre il 5% si rivolge esclusivamente ai social media e il resto (il 41%) combina entrambi gli approcci con ricerche ibride.

social

Questi dati confermano che gli utenti oggi, più che mai, sono intenzionati a sfruttare al massimo le nuove tecnologie per saperne di più.

Negli ultimi due anni, quasi un quarto delle persone (il 22%) che cercano contenuti online ha iniziato a preferire i social media ai motori di ricerca. Tuttavia, nonostante questo spostamento di preferenze, i motori di ricerca rimangono dominanti.

La grande maggioranza dei consumatori (l’87%) preferisce il formato testuale quando cerca contenuti online. Seguono i video (7%) e le immagini (5%).

Le persone che utilizzano sia i social media che i motori di ricerca per trovare informazioni ritengono che i risultati dei motori di ricerca siano più affidabili rispetto ad altre fonti, il che indica quanto l’utilizzo dei motori di ricerca sia radicato nelle abitudini degli utenti.

I motori di ricerca fanno parte della quotidianità di ognuno di noi da molti anni; si sono evoluti e adattati nel tempo così da offrire un’esperienza sempre più intuitiva e veloce. I social media hanno aumentato le opzioni di ricerca per i consumatori che vogliono trovare contenuti veritieri e affidabili nel minor tempo possibile.

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Qual è il social network più utilizzato per le ricerche online

Il social media più utilizzato per cercare informazioni online è YouTube. È scelto dal 77% delle persone che cercano contenuti sia sui social media che sui motori di ricerca. Seguono Facebook, selezionato dal 74%, Instagram dal 65% e TikTok, utilizzato dal 33%.

Tra coloro che utilizzano almeno una piattaforma social video, il 44% afferma di utilizzarla dalle 2 alle 5 volte al giorno per cercare contenuti online, il 31% dichiara di farlo più di 5 volte al giorno, mentre il 12% dichiara di farlo solo una volta al giorno.

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I contenuti più cercati

Secondo i risultati dello studio, è emerso che la maggior parte degli utilizzatori di piattaforme social video (il 63% del campione) cerca principalmente contenuti che riguardano le istruzioni su come fare qualcosa (How To).

Al secondo posto ci sono i contenuti di intrattenimento, quelli visti per divertimento, che vengono guardati dal 59% degli utilizzatori. Le recensioni risultano al terzo posto con il 48%, seguite dalle dimostrazioni dei prodotti al 46%. Infine, il 45% degli utenti guarda i contenuti relativi alle notizie.

font che faranno tendenza

I font che hanno fatto la storia e quelli che faranno tendenza nel 2023

Il font rappresenta non solo un vezzo per l’azienda, ma uno degli elementi che contribuiscono a dare forma all’identità del brand stesso: è frutto di una scelta non certo casuale, che aiuta a conferire carattere al prodotto, e che difficilmente viene cambiato nel tempo.

Il font evoca ricordi ed emozioni che risultano importanti nel processo decisionale del consumatore, per questo diventa uno strumento strategico di marketing.

La tipografia (letteralmente scrivere utilizzando delle forme) diventa, nelle parole di Martin Solomon “l’arte di produrre meccanicamente lettere, numeri, simboli e forme attraverso la comprensione degli elementi di base, i principi e gli attributi del design”.

Il ruolo del font nella comunicazione visiva

La comunicazione visiva è una presenza forte nella nostra quotidianità, un carattere può modificare la percezione di un messaggio e della comunicazione stessa. Il font deve essere scelto valutando una serie di criteri, non solo quello estetico, come verrebbe da pensare: deve facilitare la lettura e coincidere con l’idea che si intende veicolare.

La graphic designer Sarah Hyndman, direttrice dello studio Type Tasting, ha svolto un sondaggio per individuare quali fossero i caratteri tipografici in grado di riflettere i valori della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti. La lista di aggettivi è stata presentata agli intervistati con font diversi, chiedendo quale si abbinasse meglio al termine indicato: il 62% ha scelto un carattere tradizionale per il termine “democrazia”; il 45% ha indicato un font con linee sinuose per la parola “libertà” e un font moderno con grandi lettere che rinviano ad un senso di autorevolezza per il termine “uguaglianza”.

“Crediamo in quel che leggiamo quando il carattere e la rispettiva parola sono in armonia: quando questi due fattori non corrispondono il testo scritto viene percepito come meno autentico […] riconosciamo più velocemente una parola quando il suo significato rispecchia la tipografia utilizzata” spiga Hyndman.

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I font che hanno fatto la storia

Garamond

Il font, elegante e leggibile, prende vita in una serie di caratteri mobili progettati a Parigi nel 1530 dal tipografo Claude Garamond su commissione di Francesco I di Francia. È stato oggetto di rivisitazioni, come quella operata da Giulio Einaudi, nel 1958, dal nome Simoncini Garamond, con cui ancora oggi sono scritti molti libri, e quella operata da Apple con la creazione del font Apple Garamond, variante dell’ICT Garamond di Tony Stan del 1977.

font garamond

Bodoni

Ideato da Giambattista Bodoni, direttore della Tipografia Reale di Parma, si tratta di un carattere a contrasto, tra grazie sottili e aste verticali spesse. Ancora oggi si presenta tra i più utilizzati nell’editoria, scelto da Vogue, Lancia e Valentino

font di valentino

Didot

Nato dall’idea di Firmin Didot, figlio di stampatori francesi del ‘700, si presenta come elegante e moderno. Ha subito numerose rivisitazioni nel corso degli anni: nel 1991 Frutiger crea il Linotype Didot, successivamente, Jonathan Hoefler e Toby Frere Jones, lo modificarono per la rivista di moda Bazaar. Attualmente viene utilizzato da brand quali Boss, Dior, Yves Saint-Laurent, Giorgio Armani, Guess, Zara e Hilton.

font ysl

Futura

Ideato da Paul Renner per l’agenzia Bauer di Francoforte, Futura è un font moderno, basato su tre forme geometriche essenziali: cerchio, quadrato, triangolo, con l’idea di promuovere il concetto di industrializzazione. Carattere ufficiale della propaganda nazista e di quella anti-nazista delle Olimpiadi di Mosca del 1980. Oggi è presente, tra i vari esempi, nel logo RAI, nel sistema ferroviario italiano e nella locandina del filmAmerican Beauty“.

Gill Sans

È considerato come il font dallo stile british, creato da Eric Gill per l’insegna di una libreria di Bristol. Nel tempo fu usato come carattere ufficiale dalla Chiesa d’Inghilterra, la BBC e la ferrovia e metropolitana inglese

font Gillsan

Helvetica

Visibile nei loghi di Coca Cola, Skype, Lufthansa, Harley Davidson, nasce dalla mano di Max Miedinger. Nel 1989, grazie alle caratteristiche di semplicità ed essenzialità, diventa il carattere utilizzato dalla segnaletica di New York.

Lato

In polacco “estate”, ideato da Lukasz Dziedzic su commissione di una banca, che poi rifiutò di concludere l’affare giudicandolo troppo costoso. Il designer propose allora il font, a titolo gratuito, a Google, facendone così la fortuna: ancora oggi si posiziona al sesto posto nella classifica Google dei caratteri di tendenza.

Frutiger

Un font dallo stile semplice ed essenziale, progettato da Adrian Frutiger per la segnaletica dell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, e poi ripreso anche dall’Aeroporto J.F. Kennedy di New York.

Gotham

Ideato dall’artista Tobias Frere-Jones per la rivista maschile GQ, è un font fresco e geometrico, ispirato alle vecchie insegne della città di New York. Diventa popolare con l’utilizzo nella campagna presidenziale id Barak Obama nel 2008, per la celebre frase “Yes we can”.

 

14 font di tendenza oggi

Se alcuni font, come quelli sopra citati, sono considerati degli evergreen, altri invece variano a secondo delle tendenze del momento:

Irregardless by Ohno Type

Un font dall’aspetto fresco, ben leggibile, originale, curato da James Edmondson, e rilasciato nel maggio 2021 da Ohno Type (spesso impegnata nell’erogazione gratuita di contenuti e corsi gratuiti per studenti). “Alcuni progetti non hanno un percorso ben definito” spiega il curatore “Irregardless esiste dall’altra parte dello spettro. Non ho idea da dove provenga, e per gran parte del tempo che ho passato a lavorarci, non avevo idea di dove stessi andando. È stato un esercizio per combattere i miei impulsi e disegnare abitudini per creare qualcosa che fosse nuovo e scomodo”.

font Irregaldless

NaN Tragedy by Nan

Definito dal creatore, JB Morizot, come “Classico ma contemporaneo. Non convenzionale ma funzionale. Energico e vivace ma robusto. Stravagante ma evidente e semplice […] il figlio della chimera di due epoche. La sua struttura ed energia stanno ereditando il ritmo di uno scriba monacale mentre il suo trattamento dei dettagli geometrici si trova nell’acceleratore atomico del CERN”. Rilasciato nel 2019 da Nan (studio di progettazione grafica e design con sedi a Berlino e Sydney), Nan Tragedy è un carattere tipografico che rappresenta forme non convenzionali e correzioni ottiche.

font NaN

Everett by TYPE.WELTKERN

Font con struttura minimalista e simmetrica, dalla lettura confortevole. Prevede variazioni di peso del carattere, da Hairline a Super, e l’utilizzo del corsivo, funzionale per libri, poster branding e segnaletica. Everett è stato creato da Nolan Paparelli nel 2021 che, ispirato dal lavoro del fotografo americano Daniel Everett del 2015, lo ha aggiornato e personalizzato.

font Everett

Rainer by Vectro Type

Progettato da Philipp Neumeyer e rilasciato da Vectro, azienda fondata nel 2021 da Travis Kochel e Lizy Gershenzon, a Portland (Oregon). Si tratta di un font dal carattere geometrico e moderno ma allo stesso tempo elegante, dal design sottile, fornito in 12 stili e 6 pesi differenti, e un supporto linguistico, particolarmente adatto per i titoli.

Iskry by Laic

Carattere unico e stravagante, adatto per visualizzazione su schermo e stampa, soprattutto nel caso di titoli e paragrafi brevi. Creato nel gennaio 2020 a Varsavia da Laic, il termine “Isky significa scintilla in polacco. Le scintille sono qualcosa di piccolo che si accende con un improvviso calore o luminosità, ma anche minuscoli pezzi di materiale luminoso”.

Queens by Kilotype

Disponibile in tre grandezze (compressed, condensed, standard), è un carattere da esposizione, elegante e classico, dai tratti affusolati.

Dazzed by Display

Creato nel 2019 da Display con sede a Praga, dalle proporzioni strette e i punti arrotondati, evoca un fumetto ispirato a momenti di imperfezione e spontanea irregolarità.

font dazzed

Urbanist by Corey Hu

Ideato da Corey Hu in USA nel 2020, questo carattere è ispirato al design moderno: le forme elementari e neutre lo rendono versatile sia per la stampa che per il digitale.

Humane by Rajesh Rajput

Ha il vantaggio di essere un font gratuito, con supporto multilingue. Ideato da Rajesh Rajput in India. Dotato di sette pesi, da sottile al grassetto, risulta particolarmente adatto a titoli e loghi. “Questo carattere tipografico è dedicato a tutti gli esseri umani” afferma Rajput. “La vita non è giusta per nessuno, e tutti stanno affrontando la loro situazione. Tuttavia, c’è amore e compassione. Quindi resisti e godi di tutto ciò che hai”.

Roboto by Christian Robertson

Lanciato da Christian Robertson nel 2011, è un font dal carattere geometrico, utilizzato per tantissimi siti web e app. È il più popolare su Google Fonts. “Roboto ha una doppia natura, ha uno scheletro meccanico e le forme sono in gran parte geometriche. Allo stesso tempo, il carattere presenta curve amichevoli e aperte […], Roboto permette alle lettere di essere sistemate nella loro lunghezza naturale” sottolinea l’autore.

 Roboto

Pastiche Grotesque by Order

Progettato da Order, con sede a San Francisco e rilasciato nel 2021, ha un design giocoso e stravagante. Risulta idoneo per titoli e testi che richiedono umorismo e ilarità. I caratteri sono descritti come “fanfiction di type design che guarda al gotico della fine del XIX sec. attraverso la lente del neo-grottesco della metà del  del XX sec.”

Frame by Commercial

Inizialmente ideato per il brand di ciclismo Rapha da Paul Barnes, si ispira al lavoro di William Caslon I. Dotato di quattro pesi, dalla struttura semplice con assottigliamento minimo e nitidezza. Lanciato dall’azienda Commercial è una joint venture tra Paul Barnes e Christian Schwarz.

Gt Pressura by Grillptype

Versatile, moderno, minimalista e arrotondato. Progettato da Grilly Type in Svizzera, ha un design pulito, adatto anche al web design. È stato rilasciato nel 2012 e aggiornato nel 2022. I fondatori dell’azienda, Noel Leu e Thierry Blancpain affermano che “ciò che conta per noi è questo: quale storia, cosa dice un carattere tipografico? Che tipo di personalità ha?”.

font GT Pressura

Epicene by Klim

I caratteri Epicene text e Epicene Display sono caratteri tipografici barocchi ispirati al lavoro di J.F. Rosart e J.M. Fleischmann, maestri rivali nel XVIII sec. “Sebbene attento alla storia, Epicene non è un carattere revival. È un esperimento per modernizzare le forme delle lettere barocche senza imbavagliare la loro idiosincrasia ornamentale né cadere nella trappola delle codificazioni di genere. È una ferma affermazione che i caratteri non hanno genere” affermano il designer Kris Sowersby, “i nostri caratteri combinano la conoscenza storica con il rigoroso artigianato contemporaneo”.

 Epicene

Come si classificano i font gratuiti

La scelta del font è sempre delicata, e non sempre si ha la necessità di utilizzare format a pagamento. Si può, infatti, ricorrere a quelli gratuiti, messi a disposizione dai software di scrittura dei sistemi operativi. Anche in questo caso è importante conoscerne le caratteristiche, perché la scelta non va mai lasciata al caso.

I font utilizzati gratuitamente sono raggruppati in 4 tipologie:

  1. Serif: include tutti i font in cui, la parte alta e bassa delle lettere ha all’estremità degli allungamenti ortogonali (dette grazie), in modo che tutte le lettere siano bilanciate, per facilitare la transizione dall’una all’altra, come fossero continue. Vi rientrano, ad esempio, il Roman, il Times New Roman (chiamato così perché usato dalla redazione del The Times nel 1931), Square Serif, Round Serif, scelti frequentemente per testi lunghi in quanto assicurano una migliore leggibilità;
  2. Sans serif: caratteri senza grazie, la fine di ogni lettera è considerata secca, utili per i titoli. Si dividono in due sottogruppi: Gothic (le parti curve delle lettere sono più fini), e Single line sans serif, come ad esempio il font Arial (non hanno linee di diverso spessore);
  3. Handwriting: comprende tutti i caratteri che danno l’impressione di essere stati scritti a mano, come Scripte, Corsive, Calligraphic e Text (il primo carattere mobile creato da Gutemberg, utilizzato oggi per la stampa di certificazioni e diplomi);
  4. Decorative: sono font usati per fini decorativi e grafici, non hanno limiti particolari proprio perché non sono funzionali per un testo ma solo per lavori di tipo artistico.

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Siae Meta

Musica via da Facebook e Instagram: ecco cosa ci ha detto Siae

La notizia della rottura delle trattative tra Meta e Siae ha velocemente generato il panico nell’industria musicale, ma anche tra chi i social li usa per farsi conoscere e per lavorare (leggi, creator di contenuti). Via la musica dalle piattaforme della holding e fredde comunicazioni a colpi di comunicato.

Risultato? Reel e storie mute (sì, ma non sempre) e stakholder nel panico.

Via la musica da Meta: cosa è successo

Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae“, si legge nel comunicato diffuso dall’azienda proprietaria di Facebook e Instagram. “La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani” è la risposta, in una nota, della Società Italiana Autori ed Editori.

Abbiamo contattato Siae per capire in che punto si sia interrotta la trattativa, quale sia stato l’oggetto della contesa e se siamo o meno vicini a una soluzione.

«Il comunicato stampa di Meta ci ha colto di sorpresa: è stata una doccia fredda perché c’era un tavolo negoziale che andava avanti da diverse settimane; con alti e bassi, certo, ma non ci saremmo mai aspettati di arrivare a questa rottura», ci ha detto Siae.

L’oggetto della contesa: secondo Siae sono i dati

Il pomo della discordia in grado di generare la rottura, a quanto ci ha detto Siae, sembra essere una mancata trasparenza nella comunicazione dei dati da parte della Corporate proprietaria di Facebook e Instagram, sulla quale valutare con cognizione di causa un’offerta economica. «Gli unici dati che siamo riusciti a tirar fuori sono quelli depositati alla SEC americana. Non avendo a disposizione i dati, ad esempio, per singolo contenuto o per Paese e neppure la percentuale di distribuzione della musica nei video delle due piattaforme, come è possibile fare una valutazione?»

Quello che Siae lamenta è stata quindi l’impossibilità di definire un quantum economico sulla base di un modello di revenue sharing.

Con TikTok e YouTube, ad esempio, si è arrivati a un accordo perché i dati che le piattaforme hanno presentato a Siae hanno consentito alla Società Italiana Autori ed Editori di concordare una tariffa “fair”.

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La mossa inaspettata: il takedown

Nel corso di una qualunque negoziazione, tanto più se fra due soggetti “forti” come Meta e Siae, è prevedibile che si sviluppi una sorta di “braccio di ferro” tra le parti: «È normale che si scontrino diverse pretese, da una parte e dall’altra», continua Siae, «ma da lì a diffondere un comunicato stampa annunciando un takedown dei contenuti ce ne passa. In più, tornando sui propri passi auspicando che il tavolo possa ritrovare una propria armonia, il comportamento è contraddittorio».

 

mark zuckerberg - SIAE

In aggiunta, il frettoloso takedown dei contenuti musicali dell’azienda di Mark Zuckerberg sembra non essere riuscito tecnicamente alla perfezione: «Sono stati buttati giù pezzi di musica italiana ma anche internazionale, è successo un caos. Ad esempio, alcuni colleghi in Spagna ci hanno segnalato che la musica è ancora disponibile; oppure, sono stati estromessi anche alcuni autori stranieri dei quali Siae non ha alcuna quota. È stata un’operazione fatta “con il lanciarazzi” che ha creato un disservizio e la situazione un po’ spaventa».

Insomma, è un po’ tutto complicato: «i brani ci sono, poi non ci sono, appaiono e scompaiono», hanno specificato.

Sembra comunque che il caos generato non faccia per nulla piacere a Siae: «Anche con YouTube le contrattazioni sono state, in un certo senso, “severe”, ma poi si è arrivati a un accordo, come è normale che sia».

Ma chi lavora con i social media, e con il marketing digitale in generale, ha probabilmente in mente una sola domanda: siamo davvero così lontani da una possibile soluzione? «Al momento non ci sono in corso ulteriori trattative; la diffusione del comunicato stampa di Meta ha portato la discussione su un livello diverso. Entrambi, attraverso i comunicati, abbiamo dichiarato l’intenzione di sederci e trovare un accordo».

Perché l’Italia no e gli altri Paesi sì

Uno dei dati che abbiamo ritrovato spesso nelle discussione sulla questione riguarda “l’unicità dell’Italia“, che si sarebbe trovata in questa situazione di stallo rispetto a un numero cospicuo di Paesi che, invece, con Meta avrebbero raggiunto l’accordo.

Alla base dell’accaduto ci sarebbe la scadenza della licenza di Meta per l’utilizzo della musica che, naturalmente, non coincide con quella degli altri 150 Paesi che vengono genericamente indicati come paragone dell’accordo raggiunto.

«Siamo il primo Paese che ha richiesto maggiore chiarezza sulla base della Direttiva Copyright fortemente voluta da tutti, che prevede che l’utilizzatore metta a disposizione una reportistica molto puntuale per fare un corretto matching tra quello che è stato performato e le distribuzioni economiche».

Perché Meta no e le altre piattaforme sì

Il tavolo di negoziazione che non è riuscito a chiudere positivamente l’accordo con Meta è però lo stesso che ha concluso con successo le trattative con molti altri player del mondo dei contenuti digitali, tra cui YouTube, DAZN e Spotify.

«A livello esperienziale, non si può negare che il servizio che offriamo a queste piattaforme crei un valore; chiaramente, ogni trattativa è diversa perché ogni realtà è differente: ad esempio, se togli la musica a Spotify, che è una piattaforma prevalentemente musicale, condizioni fortemente il servizio e l’impatto è sicuramente diverso se si tratta di Facebook, ma questo non significa che il valore della musica non sia importante per l’esperienza sulla piattaforma».

Siae e il futuro della musica a Palo Alto

Dobbiamo abituarci a reel silenziosi e storie senza audio o possiamo sperare in una soluzione rapida della diatriba? Lo abbiamo chiesto a Matteo Fedeli, Direttore Generale di Siae.

«La nostra speranza è che l’atteggiamento “muro a muro” di Meta possa cambiare e che ci sia la possibilità di riaprire il tavolo negoziale. Dopo due mesi di trattative, hanno scelto di alzarsi dal tavolo e andare via “sbattendo la porta”, comunicando la rottura pubblicamente senza informare prima noi e l’industria discografica».

Secondo Siae ci perdono tutti

Anche questo è un tema importante, in vista degli investimenti che diversi stakeholder possono aver fatto sulla musica intermediata da Siae. Creator, artisti, giovani emergenti e musicisti affermati: chi ha subito un danno maggiore dalla mossa inaspettata di Meta?

«Direi che il danno è di sistema: ci perdono tutti. Ci perde Meta, ci perdiamo noi e ci perde l’industria discografica. Il takedown è stato fatto, ma di cosa? La musica è ancora presente su Instagram, è un dato di fatto oggettivo e noi siamo tenuti a negoziare al meglio in nome e per conto dei nostri aventi diritto; l’offerta take or leave che ci ha fatto Meta non era altro che un’imposizione».

Siae continua a ripetere che il suo obiettivo, per il sistema e per il mercato, è mantenere la porta aperta a nuove contrattazioni, ma a una precisa condizione: che la musica cambi.

lego disney 100 anniversario

LEGO collabora con Disney per festeggiare il suo 100° anniversario

Il 2023 si presenta come un anno di festeggiamenti per Disney. La casa di Topolino compie il suo 100° anniversario e per l’occasione sta preparando una grande festa con l’aiuto di LEGO.

Disney100: fantasia, magia e grandi emozioni

Disney100 è una straordinaria parata di stelle del cinema, una celebrazione della narrazione, di personaggi indimenticabili che hanno intrattenuto e ispirato persone di tutte le età per un secolo.

Per commemorare i 100 anni di Disney, LEGO invita le famiglie a condividere la meraviglia della narrazione, dell’immaginazione e del gioco creativo.

LEGO si unisce a Disney per il suo 100° anniversario

La nuova collezione Disney100 unisce le icone Disney e Pixar sotto il segno della passione di LEGO per la creatività e il gioco.

Una serie di Minifig mai vista prima

I popolari e iconici personaggi animati Disney diventano costruzioni da collezionare, da esporre con orgoglio o da utilizzare per intraprendere entusiasmanti giochi di fantasia.

Tra le novità spiccano le 18 Minifigure di personaggi senza tempo, alcuni dei quali non sono mai apparsi prima.

Da Oswald, predecessore di Topolino, fino a Robin Hood e Pinocchio, passando per Crudelia De Mon e altre icone più recenti come Lilo & Stitch e Baymax di Big Hero 6.

Il regalo perfetto per i fan LEGO, per ispirare l’immaginazione dei bambini e anche degli adulti. Tutte le 18 Minifigure LEGO Disney sono contenute in una bustina misteriosa sigillata e sono accompagnate da almeno un accessorio e da un opuscolo per il collezionista.

Le nuove magiche costruzioni Disney LEGO

Un’altra costruzione interessante, perfetta da collezionare, è la casa in Up. L’appartamento sollevato da palloncini, ora sotto forma di mattoncini, si arricchisce con le versioni in miniatura di Carl, Russell e il cane Dug.

lego disney up

Tra gli altri prodotti, saranno lanciati anche Topolino, Oswald, Biancaneve e Trilly in versione statuetta BrickHeadz per dare un tocco originale alle nostre scrivanie.

lego disney

Infine, il castello magico DUPLO Disney, 3 in 1, canalizza la magia dell’emblematico castello con Topolino, Minnie, Figaro, Paperino e Paperina.

lego disney

I BrickHeadz sono già disponibili, mentre gli altri prodotti della serie Disney100 saranno lanciati l’1 aprile.

Le bustine con le Minifigure saranno vendute a partire da maggio 2023, nei rivenditori e su LEGO.com. Ogni personaggio sarà venduto ad prezzo di 3,99 €.

La serie #SharetheWonder

Per l’evento sarà lanciata una nuova serie in tre parti che conterrà scene di film Disney e Pixar e incoraggerà gli appassionati a condividere i propri momenti Disney preferiti realizzati con LEGO, sui social utilizzando l’hashtag #SharetheWonder.

Set Disney Celebration Train

La serie debutterà nel corso del prossimo mese su LEGO.com, sui social di LEGO e sul canale YouTube di Disney. 
Ecco un’anteprima:

LEGGI ANCHE: 5 pubblicità storiche per celebrare i 90 anni di LEGO

griglia immagine di copertina generatori di immagini ai based

I migliori generatori di immagini basati su AI (secondo noi)

L’intelligenza artificiale sta cambiando il panorama di molti settori e un’area in cui l’IA sta avendo un impatto importante è la creazione di immagini. Esistono molti generatori di immagini basati su AI che convertono il testo in immagini utilizzando algoritmi molto complessi.

Questi strumenti di intelligenza artificiale possono essere un ottimo strumento per trasformare rapidamente le tue idee o concetti in rappresentazioni visive in pochi secondi.

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Quindi, quale generatore di immagini AI è il migliore? In questo articolo, daremo un’occhiata ad alcuni dei migliori generatori di immagini AI presenti sul mercato nel 2023.

Discuteremo anche dei pro e dei contro di ogni generatore in modo da consentire a chiunque di individuare quello più adatto alle proprie esigenze.

Si dice giustamente che un’immagine può valere più di mille parole e, nel mondo digitale di oggi, puoi realizzare un’immagine senza utilizzare Photoshop.

Questi generatori di immagini AI rappresentano un grande vantaggio per chi lavora nella grafica, in particolare per i principianti che ancora faticano a trovare idee e ispirazione per i loro progetti.

LEGGI ANCHE: OpenAI lancia GPT-4: la nuova generazione di Intelligenza Artificiale

Perché parliamo di generatori di immagini con l’AI

Perché tutti parlano di intelligenza artificiale negli ultimi mesi ? Come mai questo argomento è diventato così importante ?

A seguito del fenomeno ChatGPT di OpenAI l’ intelligenza artificiale è passata dalla dimensione di “applicazione di laboratorio” a quella di strumento della nostra quotidianità uscendo definitivamente dagli schemi di strumento per automatizzare le attività di routine per tuffarsi a capofitto nel mondo della creatività.

Questo genere di intelligenza artificiale viene definita di tipo generativa, il ramo dell’IA che utilizza i dati esistenti per creare artefatti ed immagini completamente nuove e mai viste prima.

Perché è importante

L’importanza di questo argomento, come abbiamo visto sopra, sta nel fatto che oggi possiamo finalmente immaginare un mondo in cui chiunque può utilizzare l’IA con un semplice clic, indipendentemente dalle proprie capacità tecniche e dalla propria formazione.

Possiamo addirittura parlare di democratizzazione dell’IA, infatti OpenAI ha reso l’ intelligenza artificiale più accessibile alle masse, ma aiuta anche a colmare il divario di competenze nel settore. Le aziende e le organizzazioni possono ora consentire ai propri dipendenti di diventare data scientist e ingegneri “da poltrona”, rendendo la potenza e l’utilità dell’IA alla portata di tutti.

LEGGI ANCHE: Pregiudizi e bias: qual è il rischio delle AI che imparano dagli esseri umani

Cosa c’è da sapere sui generatori di immagini con l’AI

Entriamo nel dettaglio di questo articolo.

Un generatore di immagini AI è uno strumento che può essere utilizzato per generare immagini realistiche da una descrizione testuale. Questo tipo di strumento si basa su un algoritmo di deep learning che è stato addestrato su un ampio set di dati di immagini e le relative descrizioni.

I generatori di immagini AI possono essere utilizzati, come già detto, per vari scopi, come generare ispirazione per i tuoi progetti creativi, visualizzare le tue idee, esplorare diversi scenari e concetti o semplicemente per divertirti con l’IA.

Puoi utilizzare i generatori di immagini AI per creare rapidamente immagini di paesaggi, animali, oggetti, personaggi, modelli 3D o qualsiasi altra cosa tu possa immaginare e modificarli con varie opzioni e dettagli di personalizzazione.

Iniziamo il nostro percorso tra le varie applicazioni che utilizzano l’ AI per generare immagini.

Dall-E2

generatori di immagini
Dall-E2, il potente nonché famosissimo generatore di immagini sviluppato da OpenAI, lo stesso team che ha creato GPT-3, il miglior algoritmo di apprendimento automatico del linguaggio naturale.

Grazie a questo applicativo è possibile generare immagini e opere d’arte originali e realistiche da una semplice descrizione testuale. L’applicativo può combinare concetti, attributi e stili differenti.

Uno dei punti di forza di Dall-E2 sta nella possibilità di utilizzare il classico pennello per aggiungere dettagli alle immagini create come ombre, luci, colori, trame, ecc.
Vantaggi:

  • generazione di più immagini alla volta
  • immagini di alta qualità ed accuratezza
  • possibilità di modificare l’immagine generata
  • filtro per evitare la generazione di immagini per adulti ed orientate all’odio o minaccia

Midjourney

generatori di immagini midjourney
Midjourney, premiato al concorso di belle arti alla Colorado State Fair, con il dipinto intitolato “Théâtre d’Opéra Spatial”, Midjourney è sicuramente, al pari di Dall-E2, uno dei migliori generatori di immagini AI, con funzionalità complete e generazione di immagini estremamente veloce.

Molti artisti usano Midjourney per generare le immagini che utilizzano come ispirazione per il loro lavoro.
Vantaggi:

  • veloce curva di apprendimento
  • veloce nel generare immagini
  • genera immagini di alta qualità e dettaglio
  • produce 4 immagini alla volta

 

Jasper Art

Jasper ART logo- generatori immagini AI

Jasper Art, ottimo per la creazione di immagini in stili differenti. Jasper Art è la nuova funzionalità di Jasper AI introdotta nell’agosto 2022 e da allora ha guadagnato molta popolarità. Questo generatore AI può creare immagini e opere d’arte in pochi secondi.

Uno dei punti di forza di Jasper Art è che tutte le immagini generate con esso sono completamente prive di watermark. Lo strumento è costantemente aggiornato per migliorarne le funzionalità.
Vantaggi:

  • Crea immagini uniche illimitate
  • Non presenta il watermark sulle immagini
  • Sono disponibili vari stili
  • Crea immagini da semplici descrizioni non molto dettagliate
  • Genera quattro immagini alla volta
  • Ha un costo di $20/mese per singolo utente

Starry AI

starryai logo - generatori di immagini

Starry AI, ideale per generare immagini e NFT. Simile alla maggior parte degli altri generatori di immagini AI, Starry AI ti dà la proprietà delle immagini che generi. Ciò significa che puoi utilizzare le immagini dove vuoi, per uso personale o commerciale. Il suo principale punto di forza è che è completamente gratuito, non richiede alcun input da parte dell’utente e può elaborare immagini con algoritmi di apprendimento automatico. La tecnologia è in costante miglioramento, ma ci sono già incredibili esempi di creatività generati tramite l’app.
Vantaggi:

  • Oltre 16 stili
  • Attribuisce all’utente la completa proprietà dell’immagine
  • Semplice interfaccia utente
  • Generatore di NFT gratuito

Wombo Dream

dream by wombo screenshot

Dream by Wombo, ottimo per i principianti. A differenza di altri generatori di immagini AI, questo tool offre la creazione di immagini illimitate senza alcuna restrizione sulle sue funzionalità e senza alcun costo. Questo generatore di intelligenza artificiale è l’opzione migliore per le persone con un budget limitato o per gli studenti ancora nel processo di studio e formazione.
Vantaggi:

  • Interfaccia mobile friendly
  • Molteplici stili disponibili
  • Proprietà delle immagini generate
  • Immagini ad alta definizione
  • Abilita gli artwork alla vendita come NFT

NightCafè Studio

nightcafè studio screenshot

Nightcafe, ideale per creare immagini creative e autentiche tramite parole semplici. Usi le parole inglesi più elementari per generare foto personalizzate che rappresenteranno esattamente ciò che desideri.

Inoltre, Nightcafe ha diversi stili e creatività utili per generare arte digitale versatile. Ad esempio, l’avanzatissimo sistema di deep learning ti consente di convertire le foto della vita reale in un capolavoro artistico.

L’interfaccia del sito web accattivante e conveniente consente a chiunque di creare e migliorare le immagini con un solo clic. Inoltre, ogni creazione che fai viene salvata in modo permanente nel tuo account, quindi non devi preoccuparti di archiviarla separatamente.
Vantaggi:

  • Molteplici stili disponibili
  • Crea la tua comunità AI personale
  • Generatore di logo
  • Generazione immagini ad alta e bassa risoluzione

Deep AI

generatori di immagini AI - deep ai

Deep AI, potente per generare immagini uniche che mira a fornire la creazione di immagini open source, realistiche che mantengono un’alta risoluzione.
Con Deep AI puoi creare immagini illimitate e nessuna sarà uguale a quella precedente. Si concentra sul fornire varietà e diversità ai suoi utenti. Inoltre, puoi personalizzare la quantità di dettagli in ogni immagine, incluse trame e colori.
Vantaggi:

  • Immagini vettoriali indipendenti dalla risoluzione
  • Colorizzazione immagini
  • StyleGAN
  • BigGAN
  • CartoonGAN

Photosonic

photosonic

Photosonic, ideale per generare immagini per blogger e content creator. Alle spalle di Photosonic vi è un potente strumento di scrittura AI chiamato Writesonic. L’applicativo prevede due distinte modalità per creare un’immagine AI, puoi inserire la solita e consueta descrizione per creare un’immagine o semplicemente utilizzare un’immagine per trasformarla in un’arte unica.

Photosonic utilizza il modello di diffusione latente, che trasforma un’immagine casuale in un’immagine coerente basata sulla descrizione data. Supporta anche diversi stili artistici. L’applicativo prevede due opzioni di prezzo: quello base costa $ 10 al mese e ti dà 100 crediti, mentre quello illimitato costa $ 25 al mese e ti offre crediti illimitati.
Vantaggi:

  • Restauro automatico del volto
  • Rimozione del background
  • Assenza del watermark
  • 15 crediti gratuiti per generare le tue immagini

Stable Diffusion

stable diffusion - generatori di immagini

Stable Diffusion, applicativo molto potente per generare immagini fotorealistiche. Realizzata dall’ azienda Stability AI,specializzata nella creazione di diverse tecnologie AI, questo tool si basa su tecniche di deep learning e algoritmi avanzati per creare immagini della migliore qualità in pochissimo tempo. Le immagini che crei con esso saranno accurate e dettagliate in base alla descrizione inserita.

Vantaggi:

  • Immagini di alta qualità in pochi secondi
  • Generazione di immagini fotorealistiche
  • Il prompt dispone 9 milioni di suggerimenti
  • Utilizzo di vari parametri

Ninja Upshot

Prepariamoci quindi a lavorare fianco a fianco con l’IA, poiché questa tendenza dominerà tutto il 2023. Dalla generazione di codice, test automatizzati, distribuzione e correzione di bug fino alla generazione di contenuti e all’automazione delle attività di routine, l’IA sarà dilagante a partire proprio da quest’anno.

Secondo Gartner, l’uso dell’intelligenza artificiale nello sviluppo del software crescerà in modo significativo entro la fine del decennio. Entro il 2030, l’80% della forza lavoro interagirà quotidianamente con strumenti di intelligenza artificiale, rispetto a meno del 10% di oggi.

Ma affinché ciò accada, i team devono concentrarsi sulla collaborazione tra uomo e macchina.

I processi automatizzati trarranno vantaggio dalla velocità e dalla precisione dell’intelligenza artificiale, mentre gli esseri umani si concentreranno maggiormente sull’esecuzione di attività specializzate e creative come la progettazione e l’esperienza utente.

In questo modo, i team possono migliorare la produttività e l’efficienza.