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guida aggiornata alle immagini sui social 2023

Dimensioni immagini social 2023: la guida aggiornata

Le dimensioni delle immagini sui social media sembrano cambiare costantemente.

Un giorno hai la copertina perfetta per la tua pagina aziendale, il giorno successivo la piattaforma viene aggiornata e di conseguenza l’immagine è stata ridimensionata apparendo pixelata e distorta.

Che si tratti di un post o di una foto del profilo, trovare le giuste dimensioni dei canali social può diventare una sfida, soprattutto quando le fonti ufficiali non sono facilmente disponibili.

Fortunatamente in nostro soccorso arriva Hootsuite.

La piattaforma specializzata nel social media management ha creato una guida delle dimensioni immagini social aggiornata al 2023. Diamo un’occhiata a questi aggiornamenti.

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Guida rapida dimensioni immagini social

Prima di entrare nel merito delle immagini di ogni singolo social network riportiamo un’infografica che include le dimensioni social che probabilmente cerchiamo più spesso.

Qui un rapido collegamento alle dimensioni e ai formati delle immagini per i social:

Dimensioni delle immagini di Instagram

Dimensioni delle immagini di Facebook

Dimensioni delle immagini di LinkedIn

Dimensioni delle immagini di YouTube

Dimensioni delle immagini di TikTok

Dimensioni delle immagini di Twitter

Dimensioni delle immagini di Pinterest

Dimensioni delle immagini di Snapchat

 

dimensioni immagini social 2023

Dimensioni delle immagini di Instagram

Instagram supporta immagini sia orizzontali che verticali, ma soprattutto quadrate. Questa ampia varietà aumenta le opzioni disponibili per la pubblicazione, ma rende anche le dimensioni delle immagini un po’ più complesse da gestire. Segui queste linee guida per assicurarti che le tue immagini siano presentate al meglio su Instagram.

Dimensioni dell’immagine del profilo Instagram: 320 x 320 pixel

Le foto del profilo Instagram vengono visualizzate a 110 x 100 pixel, ma i file di immagine vengono archiviati a 320 x 320 pixel, quindi assicurati di caricare un’immagine almeno di queste dimensioni.

Anche se il formato è quadrato, le foto del profilo Instagram vengono visualizzate come un cerchio. Assicurati che tutti gli elementi focus siano centrati.

Dimensioni dei post di Instagram (feed foto)

  • Orizzontale: 1080 x 566 pixel
  • Verticale: 1080 x 1350 pixel
  • Quadrato: 1080 x 1080 pixel
  • Proporzioni supportate: Ovunque tra 1,91:1 e 4:5
  • Dimensione immagine consigliata: larghezza di 1080 pixel, altezza tra 566 e 1350 pixel (a seconda che l’immagine sia orizzontale o verticale)

Dimensioni delle miniature delle foto di Instagram

  • Dimensioni del display: 161 x 161 pixel
  • Dimensioni di caricamento consigliate: 1080 pixel di larghezza

Dimensione Instagram Stories: 1080 x 1920 pixel

dimensioni immagini social 2023

Dimensioni Carosello Instagram

  • Orizzontale: 1080 x 566 pixel
  • Verticale: 1080 x 1350 pixel
  • Quadrato: 1080 x 1080 pixel
  • Proporzioni: orizzontale (1,91:1), quadrato (1:1), verticale (4:5)
  • Dimensione immagine consigliata: larghezza di 1080 pixel, altezza tra 566 e 1350 pixel (a seconda che l’immagine sia orizzontale o verticale)

Dimensioni Instagram Reels: 1080 x 1920 pixel

  • Questa è una proporzione di 9:16.
  • Foto di copertina: 1080 x 1920 pixel
  • Tieni presente che i Reels vengono ritagliati in un’immagine 1:1 nel feed del tuo profilo e in un’immagine 4:5 nel feed principale.

Dimensioni delle immagini degli annunci Instagram

  • Orizzontale: 1080 x 566 pixel
  • Quadrato: 1080 x 1080 pixel
  • Larghezza minima: 320 pixel
  • Larghezza massima: 1080 pixel
  • Proporzioni supportate: Ovunque tra 1,91:1 e 4:5

Dimensioni delle immagini per le inserzioni nelle storie di Instagram: 1080 x 1920 pixel

Alcuni suggerimenti

  • Se vuoi che le tue immagini appaiano al meglio su Instagram, punta a caricare un’immagine larga 1080 pixel.
  • Ricorda che quando condividi un’immagine Instagram di dimensioni superiori a 1080 pixel, Instagram la ridimensionerà a 1080 pixel. Se condividi una foto con una risoluzione inferiore a 320 pixel, Instagram la ridimensionerà fino a 320 pixel.
  • Per rendere il tuo feed Instagram innovativo e vuoi evitare la pixelizzazione, carica immagini il più grandi possibile.
  • Utilizza il rapporto consigliato per le Stories altrimenti rischi che vengano mostrati strani ritagli, zoom o lasciare vuote ampie sezioni dello schermo.
  • Instagram Reels utilizza lo stesso dimensionamento delle Stories.
  • Ricorda: gli annunci Instagram che appaiono nei feed degli utenti non possono avere più di 30 hashtag.
  • Instagram consiglia di lasciare circa “14% (250 pixel) della parte superiore e inferiore dell’immagine libera da testo e loghi” per evitare che vengano coperti.
  • Inoltre, da settembre 2020, gli annunci di Facebook e Instagram non sono più penalizzati se più del 20% dello spazio pubblicitario è composto da testo.

Dimensioni delle immagini di Facebook

Facebook aggiorna costantemente il suo design e le dimensioni delle immagini.

La strategia migliore per rendere perfetti i contenuti è caricare immagini con la più alta qualità possibile, ma soprattutto attenersi ai formati dei file consigliati da Facebook per ottenere i migliori risultati.

Dimensioni dell’immagine del profilo Facebook: 170 x 170 pixel

L’immagine del profilo Facebook verrà visualizzata a 170 x 170 pixel sul desktop, a 128 x 128 pixel su smartphone.

Dimensioni delle immagini di Facebook per le foto di copertina: 851 x 315 pixel (consigliate)

  • Dimensioni schermo desktop: 820 x 312 pixel
  • Dimensione display smartphone: 640 x 360 pixel
  • Dimensione minima: 400 x 150 pixel
  • Dimensione ideale del file: inferiore a 100 KB

Dimensioni delle foto e dei post della timeline di Facebook:

Facebook ridimensiona e formatta automaticamente le tue foto quando vengono caricate in modo che la timeline sia larga 500 pixel e si adatti alle proporzioni 1.91:1.
Evita la pixelizzazione e risparmia tempo di caricamento ricordando queste dimensioni:

  • Dimensioni consigliate: 1200 x 630 pixel
  • Dimensione minima: 600 x 315 pixel

Dimensione dell’immagine della foto di copertina dell’evento Facebook: 1200 x 628 pixel (consigliata)


Dimensioni delle immagini di Facebook per le foto panoramiche o 360:

  • Dimensione minima dell’immagine: Facebook afferma che dovrebbe essere “30.000 pixel in qualsiasi dimensione e inferiore a 135.000.000 pixel nella dimensione totale”.
  • Proporzioni: 2:1

Dimensioni delle immagini per Facebook Stories: 1080 x 1920 pixel (consigliate)


Dimensioni delle immagini di Facebook per gli annunci:

  • Dimensioni per gli annunci nel feed di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Dimensione minima 600 x 600 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1.
  • Dimensioni per gli annunci della colonna destra di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Dimensione minima 254 x 133 pixel. Rapporto 1:1. (Ricorda: si tratta di un formato di annuncio solo per desktop)
  • Dimensioni delle immagini di Facebook per Instant Articles: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1. Inoltre, il formato Instant Articles non sarà più disponibile a partire da metà aprile 2023.
  • Dimensioni delle immagini per gli annunci Marketplace di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1:1.
  • Dimensioni delle immagini per Risultati della ricerca di Facebook: almeno 1080 x 1080 pixel. Dimensione minima 600 x 600 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1. Dimensione massima del file di 30 MB.
  • Dimensioni delle immagini di Facebook per i messaggi sponsorizzati di Messenger: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1,91:1 a 1:1.
  • Dimensioni per gli annunci della posta in arrivo di Messenger: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 1:1. Dimensione minima 254 x 133 pixel.
  • Dimensioni per gli annunci di Messenger Stories: almeno 1080 x 1080 pixel. Rapporto 9:16. Larghezza minima di 500 pixel.

Alcuni suggerimenti

  • Per evitare qualsiasi compressione o distorsione, carica file nei formati JPG o PNG.
  • Le immagini del profilo e le foto di copertina con loghi o testo funzionano meglio se caricate come file PNG.
  • Se condividi da 2 a 10 immagini nel post Facebook del tuo marchio utilizzando il display carosello, le immagini dovrebbero essere 1200 x 1200.
  • Ricorda che Facebook riconosce ed elabora automaticamente le immagini 360 sulla base di “metadati specifici della fotocamera trovati nelle foto scattate utilizzando dispositivi 360-ready”.
  • I file per le immagini panoramiche di Facebook possono essere fino a 45 MB per JPEG o 60 MB per PNG.
  • Facebook consiglia di utilizzare i file JPEG per le foto 360° e di assicurarsi che i file non superino i 30 MB.
  • Le storie di Facebook occupano l’intero schermo di un telefono. Questo è un formato di 9:16.
  • Non scegliere un’immagine con una larghezza inferiore a 500 pixel.
  • Per le storie con testo, considera di lasciare il 14% della parte superiore e inferiore senza testo. (Sono 250 pixel.) In questo modo qualsiasi invito all’azione non sarà coperto dalla foto del profilo o dai pulsanti del tuo marchio.
  • Per quanto riguarda gli annunci la dimensione massima del file è di 30 MB.

Dimensioni delle immagini di LinkedIn

LinkedIn viene utilizzato sia per gestire il proprio network professionale tramite il profilo personale, sia per creare campagne e strategie di comunicazione attraverso le pagine aziendali. È stato ampiamente dimostrato che essere aggiornati sulle linee guida delle immagini social permette ai contenuti di un profilo o di una pagina di aumentare i commenti e la condivisione e quindi l’engagement.

Ti suggeriamo sempre di controllare su più dispositivi che il profilo sia in ordine e che le immagini caricate rispettino le dimensioni consigliate.

Dimensioni delle immagini di LinkedIn per le foto del profilo: 400 x 400 pixel o più grandi (consigliato)

dimensioni immagini social 2023

Dimensioni delle immagini di LinkedIn per le foto di copertina del profilo: 1584 x 396 pixel (consigliato)

  • Proporzioni: 4:1

Dimensioni delle immagini di LinkedIn per le pagine aziendali:

  • Dimensioni del logo aziendale: 300 x 300 pixel
  • Dimensioni dell’immagine di copertina della pagina: 1128 x 191 pixel
  • Dimensioni dell’immagine principale della tab Vita Aziendale: 1128 x 376 pixel
  • Dimensioni dell’immagine dei moduli personalizzati della tab Vita Aziendale: 502 x 282 pixel
  • Dimensioni dell’immagine delle foto aziendali della tab Vita Aziendale: 900 x 600 pixel
  • Logo quadrato: almeno 60 x 60 pixel

Dimensioni delle immagini di LinkedIn per i post del blog: 1200 x 627 pixel (consigliato)

Dimensione immagine personalizzata di LinkedIn per la condivisione di un link: 1200 x 627 pixel (consigliato)

Quando si incolla un URL, nell’anteprima potrebbe apparire un’immagine in miniatura generata automaticamente, se disponibile, insieme al titolo dell’articolo o del sito web.
Tuttavia, puoi personalizzarlo facendo clic sull’icona Immagine sotto la casella di testo e selezionando una foto dal tuo computer.

Dimensioni delle immagini di LinkedIn per gli annunci:

  • Dimensioni del logo aziendale per gli annunci: 100 x 100 pixel
  • Dimensioni del logo degli annunci Spotlight: 100 x 100 pixel
  • Immagine di sfondo personalizzata degli annunci Spotlight: 300 x 250 pixel
  • Immagini dei contenuti sponsorizzati: 1200 x 627 pixel (proporzioni 1,91:1)
  • Immagini carosello di contenuti sponsorizzati: 1080 x 1080 pixel (proporzioni 1:1)

Alcuni suggerimenti

  • LinkedIn può ospitare foto fino a 7680 x 4320 pixel, può gestire file fino a 8 MB, quindi carica contenuti il più grande possibile.
  • Assicurati che il tuo file di copertina sia più piccolo di 8 MB. Ricorda che le immagini di copertina vengono ritagliate diversamente su dispositivi mobili e desktop. Assicurati di visualizzare il tuo profilo su entrambi i tipi di display prima di finalizzare.
  • Quando pubblichi aggiornamenti sulla company page assicurati di utilizzare immagini PNG o JPG. Usa proporzioni di 1,91:1.
  • La dimensione consigliata per un post di LinkedIn è 1200 x 628 pixel. Questo dimensionamento delle immagini vale anche per le pagine di LinkedIn Showcase.
  • Per le immagini del link utilizza un rapporto 1,91:1. Usa più del minimo di 200 pixel di larghezza. Se la larghezza dell’immagine è inferiore a 200 pixel, verrà visualizzata come miniatura sul lato sinistro del post.

Dimensioni delle immagini di YouTube

Dimensione foto profilo YouTube: 800 x 800 pixel (consigliato)

dimensioni immagini social

Dimensione immagine banner YouTube: 2048 x 1152 pixel (minimo)

  • Proporzioni: 16:9
  • Area minima per testo e loghi senza tagli: 1235 x 338 pixel
  • Dimensione massima del file: 6 MB

Dimensione video di YouTube: 1280 x 720 pixel (minimo)

Dimensioni della miniatura di YouTube: 1280 x 720 pixel

Alcuni suggerimenti

  • Assicurati che la messa a fuoco della tua foto sia centrata per ottenere i migliori risultati.
  • I file devono essere JPEG, GIF, BMP o PNG. Le GIF animate non funzioneranno.
  • Le foto verranno renderizzate a 98 x 98 pixel.
  • YouTube richiede che i video siano 1280 x 720 pixel per soddisfare gli standard HD.
  • Qui il formato principale è 16:9.

Dimensioni delle immagini TikTok

Dimensione della foto del profilo TikTok: 20 x 20 pixel (dimensione minima da caricare)

dimensioni immagini social

Dimensioni del video TikTok: 1080 x 1920

Alcuni suggerimenti

  • Mentre 20 x 20 è la dimensione minima per il caricamento, puoi decidere di caricare una foto di qualità superiore
  • Le proporzioni ideali per i video di TikTok sono 1:1 o 9:16.

Dimensioni delle immagini di Twitter

I tweet che includono immagini ottengono costantemente più clic, più Mi piace e più Retweet rispetto ai tweet senza immagini. In effetti, i tweet con contenuti visivi hanno una probabilità tre volte maggiore di ottenere coinvolgimento.

Dimensioni delle immagini di Twitter per le foto del profilo: 400 x 400 (consigliate)

  • Dimensione minima dell’immagine : 200 x 200 pixel
  • Dimensione massima del file: 2 MB

Dimensione foto intestazione Twitter: 1500 x 500 pixel (consigliato)

Dimensioni delle immagini di Twitter per le foto in-stream: 1600 x 900 pixel (consigliato)

  • Dimensione minima: 600 x 335 pixel
  • Proporzioni consigliate: qualsiasi aspetto compreso tra 2:1 e 1:1 su desktop; 2:1, 3:4 e 16:9 su cellulare
  • Formati supportati: GIF, JPG e PNG
  • Dimensione massima del file: fino a 5 MB per foto e GIF su dispositivo mobile. Fino a 15 MB sul web.

Dimensioni dell’immagine della scheda Twitter:

Twitter riconosce quando un Tweet include un URL, quindi esegue la scansione di quel sito, inserendo i contenuti, inclusa un’immagine di Twitter per la scheda riepilogativa.

  • Dimensione minima: 120 x 120 pixel
  • Formati supportati: GIF, JPG, PNG
  • Dimensione massima del file: 1 MB

Dimensioni delle immagini di Twitter per gli annunci:

  • Tweet con immagine singola e multipla: minimo 600 x 335 pixel, ma utilizza immagini più grandi per ottenere i migliori risultati.
  • Immagine della scheda del sito Web: 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. 800 x 800 per proporzioni 1:1. Dimensione massima del file di 20 MB.
  • Immagine della scheda dell’app: 800 x 800 pixel per proporzioni 1:1. 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 3 MB.
  • Caroselli: 800 x 800 pixel per proporzioni 1:1. 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 20 MB per 2-6 schede immagine.
  • Scheda Direct Message: 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 3 MB.
  • Scheda di conversazione: 800 x 418 pixel per proporzioni 1,91:1. Dimensione massima del file di 3 MB.

Alcuni suggerimenti:

  • Per rendere l’immagine efficace è meglio utilizzare la dimensione massima.
  • Le immagini di intestazione vengono ritagliate con proporzioni di 3:1.
  • Tieni presente che il modo in cui le immagini di intestazione vengono visualizzate cambia a seconda del monitor e del browser utilizzato

Dimensioni delle immagini di Pinterest

Dimensioni immagine profilo Pinterest: 165 x 165 pixel (consigliato)

Dimensione dell’immagine Pinterest per la foto di copertina del profilo: 800 x 450 pixel (minimo)

Dimensioni delle immagini di Pinterest per i Pin:

  • Proporzioni: 2:3 (consigliato)
  • Pin quadrati: 1000 x 1000 pixel
  • Dimensioni consigliate: 1000 x 1500 pixel
  • Dimensione massima del file: 20 MB

Dimensioni delle immagini di Pinterest per le collezioni Pin:

  • Proporzioni: 1:1 (consigliato) o 2:3
  • Dimensioni consigliate: 1000 x 1000 pixel o 1000 x 1500 pixel
  • Dimensione massima del file: 10 MB

Dimensione dell’immagine di Pinterest per i Pin della storia:

  • Proporzioni: 9:16
  • Dimensioni consigliate: 1080 x 1920 pixel
  • Dimensione massima del file: 20 MB

Dimensioni delle immagini di Pinterest per annunci e caroselli:

  • Annunci per l’installazione di app: stesse specifiche dei Pin standard. Si consiglia un formato 2:3. 1000 x 1500 pixel consigliati.
  • Pin carosello e annunci: proporzioni di 1:1 o 2:3. 1000 x 1500 pixel o 1000 x 1000 pixel consigliati. È possibile includere fino a 5 immagini in un carosello.
  • Annunci Shopping: stesse specifiche dei Pin standard. Si consiglia un formato 2:3. 1000 x 1500 pixel consigliati.

Alcuni suggerimenti

  • Ricorda che la tua foto del profilo verrà visualizzata come un cerchio.
  • Cerca di evitare di inserire una foto verticale nel punto della foto di copertina. Usa invece una foto orizzontale con proporzioni 16:9.
  • Mantenere le proporzioni 2:3 assicura che il pubblico del tuo marchio veda tutti i dettagli dell’immagine sul proprio feed.
  • Sul feed, i Pin vengono visualizzati con una larghezza fissa di 236 pixel.
  • Se vuoi creare Pin con proporzioni diverse, sappi che Pinterest ritaglia le immagini dal basso.
  • Sono accettati sia i file PNG che JPEG.
  • Le raccolte vengono visualizzate nei feed sui dispositivi mobile
  • Le raccolte possono anche essere un formato pubblicitario su Pinterest.

Dimensioni delle immagini di Snapchat

Dimensioni dell’immagine degli annunci Snapchat: 1080 x 1920 pixel (minimo)

  • Proporzioni: 9:16
  • Tipo di file: JPEG o PNG
  • Dimensione massima del file: 5 MB

Dimensione immagine Snapchat Geofilter: 1080 x 1920 (minimo)

  • Proporzioni: 9:16
  • Tipo di file: JPEG o PNG
  • Dimensione massima del file: 5 MB

dimensioni immagini social

LEGGI ANCHE: Facebook Advertising: la tua guida completa aggiornata al 2023

ecommerce consigli

5 consigli per aumentare la fiducia dei clienti del tuo eCommerce

L’eCommerce non si ferma: dopo un fatturato globale di 5,7 trilioni di dollari nel 2022 (di cui l’Italia ha generato 48,1 miliardi, con il +20% rispetto al 2021), le previsioni per il 2023 sono ancora al rialzo, stimando 6,51 trilioni di dollari per l’anno in corso.

Una crescita che non accenna a fermarsi, con gli eCommerce che occupano sempre più spazio nell’ecosistema del retail B2C: il 20,8% delle vendite totali nel 2022, con proiezioni al 23% per il 2025.

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ecommerce 2021-2026

In questa cornice, le possibilità per aziende e attori fintech si moltiplicano, grazie anche alle opzioni offerte dal commercio online, come social commerce, live commerce e pagamenti pay-by-link.

Eppure, il tasso di abbandono carrelli ha sfiorato, nel 2022, il 70%, e il 79% degli utenti teme di poter essere vittima di una frode online.

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Tra le principali motivazioni di abbandono, gli utenti citano la scarsa affidabilità trasmessa dalla pagina di pagamento e problemi durante la transazione, come, per esempio, tentativi di pagamento molteplici.

Timori che sembrano confermati dai dati della Polizia Postale, che registrano, per il 2022, un aumento percentuale del 3% sui casi trattati di truffe online (15.508 in totale).

Per questo motivo, Payplug ci ha consigliato 5 modalità per guadagnare la fiducia del cliente e rendere il proprio eCommerce sicuro e competitivo, dalla personalizzazione dell’esperienza lungo tutta la customer journey, fino alla protezione dei dati del cliente e a esperienze calibrate su ogni diverso device.

Secondo dati raccolti da Payplug, infatti, un cliente appagato della propria esperienza è portato a spendere di più, con valori medi per i carrelli su mobile superiori di 21 euro a quelli effettuati da desktop.

Il 39% degli utenti, invece, afferma di preferire il pagamento rateizzato del proprio acquisto, modalità che può portare a un aumento complessivo del valore del carrello del 45%.

LEGGI ANCHE: eCommerce, euro digitale e cybersicurezza: il presente e il futuro dei servizi finanziari al Salone dei Pagamenti 2022

I consigli per conquistare la fiducia dei clienti sul nostro eCommerce

1 – Rendere l’esperienza fluida e device-specific

Con il 51% delle transazioni effettuate su device mobili, fornire al cliente un’esperienza fluida e agevole, personalizzata su ogni diverso dispositivo, permette di fidelizzarlo maggiormente e portarlo a concludere l’acquisto con più facilità.

Un’accortezza che giova anche al merchant, in quanto il valore medio di un carrello mobile è superiore a quello “riempito” tramite desktop: 71 euro contro 50 euro.

In questo senso, sarà inoltre prezioso dotarsi di gateway di pagamento che possano connettersi simultaneamente a diversi PSP (Payment Service Providers) ed, eventualmente, ritentare immediatamente un pagamento che, per mancata comunicazione con il server, non sia andato a buon fine al primo tentativo.

2 – Permettere al cliente di scegliere la modalità di pagamento sul nostro eCommerce

Nel 2023, la personalizzazione dell’esperienza di acquisto di ogni cliente passerà anche per la scelta del metodo di pagamento preferito (carta di credito, wallet, etc).

Secondo i dati raccolti da Payplug, il 50% degli acquirenti desidera poter pagare attraverso modalità one-click, utilizzando dunque dati di pagamento pre-memorizzati e conservati in tutta sicurezza sul sito.

Il 39%, invece, preferisce effettuare un pagamento rateizzato secondo la modalità Buy Now, Pay Later che conduce a un aumento medio del 45% sul valore di partenza del carrello, traducendosi in un +10% di volume di affari annuo del merchant.

3 – Personalizzare le vendite grazie all’omnicanalità

L’approccio omnicanale al retail eCommerce, che offre al consumatore molteplici strade con cui interagire con il merchant e completare la propria esperienza di acquisto, sarà uno dei maggiori trend per gli acquisti online del 2023. Infatti, il 70% delle aziende medio-grandi lo considera una direzione obbligata per lo sviluppo strategico del proprio business.

I dati mostrano inoltre una propensione sempre maggiore del cliente alla cessione delle proprie informazioni personali nel caso in cui questo comporti un vantaggio per la sua esperienza (l’87% degli intervistati secondo una ricerca del Politecnico di Milano), passaggio fondamentale per implementare corretti processi di vendita su più canali.

Ciò si traduce in ulteriori opportunità di vendita personalizzata, e dunque in una maggiore fidelizzazione del cliente verso il merchant. Scegliere correttamente il proprio partner di gestione dei pagamenti digitali significherà quindi maggiori opportunità per la propria azienda, e maggiore soddisfazione da parte dei clienti.

4 – Creare una pagina di pagamento chiara e sicura

Un primo aspetto riguarda la personalizzazione della pagina di pagamento abbinata al template del proprio eCommerce, includendo elementi che richiamino l’identità visiva del merchant.

Inoltre, sarà opportuno inserire sia i loghi ufficiali dei sistemi di pagamento utilizzati, sia appositi loghi a certificare la sicurezza della pagina stessa.

Infine, meglio non reindirizzare l’utente a una pagina esterna al momento dell’inserimento dati e conferma acquisto, ma integrare questo passaggio nella pagina principale attraverso una lightbox in sovrimpressione.

5 – Usare le recensioni come passaparola

Anche nell’era della connessione online, il passaparola si rivela uno strumento prezioso per far crescere la reputazione del proprio business, fidelizzare i consumatori e ampliare il proprio parco clienti, proprio a partire dalla fiducia pregressa di altri clienti.

Come rivelato da alcuni dati di Trustpilot, le recensioni condivise con altri utenti a seguito di un acquisto o un’esperienza sono ormai parte integrante del customer journey, e dunque influenzeranno positivamente – o negativamente – gli altri utenti.

Ciò è vero per il 93% dei consumatori, che affermano che le loro decisioni in materia di acquisti online sono influenzate dai feedback di altri peer.

L’89%, invece, afferma di consultare recensioni preesistenti prima di effettuare un acquisto, mentre il 75% si aspetta, al termine del ciclo di acquisto, di poter condividere le proprie impressioni con gli altri utenti.

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Elon Musk

Elon Musk chiede una pausa sulle Intelligenze Artificiali: possono renderci obsoleti

In una lettera aperta, Elon Musk e un gruppo di esperti di intelligenza artificiale e dirigenti del settore chiedono una pausa di sei mesi nello sviluppo di sistemi più potenti dell’appena lanciato GPT-4 di OpenAI, citando potenziali rischi per la società. Ma mettere in pausa le intelligenze artificiali è davvero possibile?

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All’inizio del mese, OpenAI, sostenuta da Microsoft, ha presentato la quarta iterazione del suo programma di intelligenza artificiale GPT (Generative Pre-trained Transformer), che ha stupito gli utenti coinvolgendoli in conversazioni simili a quelle umane, componendo canzoni e riassumendo lunghi documenti.

chatgpt a pagamento - elon musk chiede una pausa sulle intelligenze artificiali

LEGGI ANCHE: ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa: i numeri del mercato

I potenti sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo sicuri che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi gestibili“, si legge nella lettera pubblicata dal Future of Life Institute.

L’organizzazione non profit è finanziata principalmente dalla Musk Foundation, dal gruppo londinese Founders Pledge e dalla Silicon Valley Community Foundation.

La lettera per la pausa delle Intelligenze Artificiali

L’intelligenza artificiale mi spaventa“, ha dichiarato Musk all’inizio del mese, anche se è uno dei co-fondatori dell’azienda leader del settore OpenAI e la sua casa automobilistica Tesla utilizza l’IA per il sistema di pilota automatico.

Cosa chiede Elon Musk per l’Intelligenza Artificiale

Musk ha chiesto un’autorità di regolamentazione per garantire che lo sviluppo dell’IA serva l’interesse pubblico, iniziando con il mettere in pausa le intelligenze artificiali.

È profondamente ipocrita che Elon Musk firmi, visto quanto duramente Tesla ha combattuto contro le responsabilità per l’IA difettosa delle sue auto a guida autonoma“, ha dichiarato James Grimmelmann, professore di diritto digitale e dell’informazione alla Cornell University. “Una pausa è una buona idea, ma la lettera è vaga e non prende sul serio i problemi normativi“.

ninja

Il mese scorso Tesla ha dovuto richiamare più di 362.000 veicoli statunitensi per aggiornare il software dopo che le autorità di regolamentazione americane hanno affermato che il sistema di assistenza alla guida potrebbe causare incidenti, spingendo Musk a twittare che la parola “richiamo” per un aggiornamento software over-the-air è “anacronistica e semplicemente sbagliata!“.

OpenAI non risponde alla lettera di Musk

OpenAI non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento sulla lettera aperta, che esorta a sospendere lo sviluppo di IA avanzate fino a quando non saranno sviluppati protocolli di sicurezza condivisi da esperti indipendenti e invita gli sviluppatori a lavorare con i responsabili politici sulla governance.

Dovremmo lasciare che le macchine inondino i nostri canali di informazione con propaganda e falsità? … Dovremmo sviluppare menti non umane che potrebbero superarci di numero, essere più intelligenti, renderci obsoleti e sostituirci?“, si chiedeva nella lettera, affermando che “tali decisioni non devono essere delegate a leader tecnologici non eletti“.

La lettera è stata firmata da oltre 1.000 persone, tra cui Musk. Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, non era tra i firmatari della lettera. Anche Sundar Pichai e Satya Nadella, CEO di Alphabet e Microsoft, non hanno firmato.

Tra i cofirmatari figurano l’amministratore delegato di Stability AI Emad Mostaque, i ricercatori di DeepMind, società di proprietà di Alphabet, e i pesi massimi dell’IA Yoshua Bengio, spesso definito uno dei “padrini dell’IA”, e Stuart Russell, un pioniere della ricerca in questo campo.

Le preoccupazioni arrivano mentre ChatGPT attira l’attenzione dei legislatori statunitensi con domande sul suo impatto sulla sicurezza nazionale e sull’istruzione. Lunedì la polizia dell’UE Europol ha messo in guardia sul potenziale uso improprio del sistema nei tentativi di phishing, disinformazione e criminalità informatica.

Nel frattempo, il governo britannico ha presentato proposte per un quadro normativo “adattabile” sull’IA.

Dal suo rilascio l’anno scorso, ChatGPT di OpenAI ha spinto i rivali ad accelerare lo sviluppo di modelli linguistici simili di grandi dimensioni e le aziende, tra cui Alphabet Inc, stanno correndo per arricchire i loro prodotti con l’IA.

Gli investitori, diffidenti nell’affidarsi a un’unica azienda, stanno abbracciando i concorrenti di OpenAI.

Microsoft ha rifiutato di commentare la lettera e Alphabet non ha risposto alle chiamate per un commento.

Gran parte del potere di sviluppare questi sistemi è stato costantemente nelle mani di poche aziende che hanno le risorse per farlo“, ha detto Suresh Venkatasubramanian, professore alla Brown University ed ex assistente del direttore dell’Ufficio della politica scientifica e tecnologica della Casa Bianca.

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ga4 - google analytics

GA4: la timeline del passaggio da UA a Google Analytics 4

Google Analytics 4 (GA4) sta sostituendo Universal Analytics (UA, meglio conosciuto come GA3).

Anche se la libreria “gtag.js” è la stessa usata per la versione precedente, i dati vengono misurati con un nuovo sistema basato unicamente sugli eventi.

La raccolta dei dati sulle proprietà UA standard terminerà il 1° luglio 2023, quindi tutti gli oltre 28 milioni di utenti freemium di Google Analytics dovranno passare a Google Analytics 4 entro tale data.

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Google Analytics 4 è invece costruito attorno a una struttura molto flessibile per cui tutti i tipi di interazione degli utenti sono considerati eventi, e posti tutti sullo stesso piano.

HIT UA EVENTO GA4
Visualizzazione di pagina Evento
Evento Evento
eCommerce Evento
Interazioni social Evento
Tempo utente Evento
Eccezioni Evento
Visualizzazione schermata (app) Evento

La timeline per il passaggio a GA4

Marzo 2023

Se non hai già creato una proprietà GA4, Google ne creerà una per te, a meno che non sia tu a scegliere espressamente di non farlo.

GA4-nuova proprietà

Fino al 1° luglio 2023

Gli utenti possono continuare a utilizzare e raccogliere nuovi dati nelle loro proprietà Universal Analytics.

Dopo il 1° luglio 2023

Gli utenti possono accedere ai dati Universal Analytics elaborati in passato per almeno sei mesi e sono invitati a esportare tutti i rapporti storici in questa fase.

LEGGI ANCHE: Alternative a Google Analytics per essere GDPR compliant

Cosa succede con GA4 ai dati raccolti con Google Analytics 3

I dati storici di UA non saranno copiati in GA4: ci sarà una completa tabula rasa di tutte le informazioni raccolte nel tempo (ed è per questo che viene raccomandata l’esportazione).

LEGGI ANCHE: Switch a GA4: come fare il passaggio giusto al momento giusto

Cosa cambia con Google Analytics 4

GA4 renderà le attività di analisi dei dati più conformi alle leggi sulla privacy dell’UE, ma non saremo più in grado di seguire il comportamento degli utenti nello stesso modo di prima.

Mentre molti discutono sul futuro del gigante della ricerca, è consigliabile passare a GA4 finché UA è ancora disponibile. Questo aiuterà a costruire i dati storici e l’esperienza d’uso necessari per garantire la continuità una volta che Universal Analytics non sarà più disponibile.

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content inflation

Content Inflation: come raggiungere il proprio pubblico e combattere l’inflazione contenutistica

L’inflazione è un fenomeno inevitabile in tempi moderni, con cui occorre fare i conti nella vita di tutti i giorni.  Se è generalmente associato all’ambito economico-finanziario (l’aumento dei prezzi di beni e servizi e la conseguente diminuzione del potere d’acquisto della moneta), può essere applicato anche al content marketing e ai social network. La cosiddetta “Content Inflation” fa, infatti, riferimento all’enorme quantità di contenuti presenti online, ormai diventati “inflazionati”.

LEGGI ANCHE: Content Inflation, cos’è e come pianificare una strategia di Content Marketing efficace

Le moltissime copie di video e testi pubblicati ogni giorno sulle piattaforme e blog di tutto il mondo ne diminuiscono la qualità: tuttavia, i costi legati alla produzione aumentano e i guadagni sono molto inferiori rispetto al passato.

L’inflazione è in parte generata anche dalla crescita vertiginosa del numero di utenti sui social media dallo scoppio della pandemia: un aumento di circa un 1 miliardo di persone dal 2020, come rivelato dal Report Digital 2023.

Content Inflation: come arginarla

C’è una via di fuga per sfuggire al risvolto negativo di questa mass production di contenuti? Ha ancora senso focalizzare le proprie strategie di marketing sul potere dei contenuti? Ebbene sì, “Content is King” così come affermato da Bill Gates alla nascita del content marketing, e proprio in questo risiede la soluzione al fenomeno della recente inflazione contenutistica. Per vincere la tendenza inflazionistica dei contenuti è infatti necessario mettere in campo la creatività e la costante innovazione.

content inflation come fare

In particolare, per quanto riguarda marketer e aziende, investimenti in questa direzione continuano a generare ottimi risultati: secondo i dati forniti dal report The State of Content Marketing 2023 Global Report, il 97% dei marketer e aziende intervistati ha affermato che il content marketing ha avuto un impatto positivo sul proprio business (un aumento del 6% rispetto al report del 2022): proprio per questo, il 66% ha già definito una strategia di content marketing per il 2023, mentre il 69% prevede di incrementarne il budget.

Pur esplorare al meglio l’attuale tema dell’inflazione dei contenuti, Ninja Marketing si è rivolto a Pinterest per supportare chi vuole emergere dal “rumore” della folla che caratterizza i social media. La piattaforma visiva propone una guida con alcuni utili consigli per creare contenuti più engaging ed efficaci così da “bucare lo schermo” e differenziarsi dalla concorrenza arginando le problematiche della Content Inflation.

#1 L’autenticità e la coerenza al proprio business purpose è la chiave del successo: per ottenere credibilità con il proprio pubblico in target, è importante in ogni campo focalizzarsi sulla propria area di expertise.

Questo è valido soprattutto per la comunicazione digitale, il cui obiettivo è evitare di ricorrere a materiali generici e scontati.

Il punto di partenza per brand e Creator che vogliono implementare campagne digital efficaci è definire con chiarezza la propria identità e i messaggi che si vogliono veicolare: l’autenticità trasmette emozioni e – solo grazia alla componente emotiva – è possibile conquistare l’immaginazione delle persone.

Tra le cause di un insuccesso “social”, vi è sicuramente una mancata credibilità e allineamento con il proprio purpose. Pertanto un mantra da tenere a mente per il 2023 è “quality over quantity” (la qualità vince sulla quantità).

#2 Ispirare a partire dalla positività: diffondere positività e inclusività sul web è diventata una priorità.

Secondo una ricerca condotta da Pinterest con Morning Consult, più della metà degli intervistati (53%) ritiene che le piattaforme online e i social media abbiano la responsabilità di progettare e dare vita a spazi online positivi ed inclusivi.

Tuttavia, la metà del campione è concorde nel dire che le esperienze online negative stanno diventando sempre più frequenti. Preferire, dunque, piattaforme che lottano in prima linea per la positività e l’inclusività è fondamentale per il pubblico online, soprattutto per le generazioni native digitali come la Gen Z. Grazie a policy leader nel settore come la policy sulla disinformazione climatica, funzionalità come la ricerca per tipo di capello, skin tone ranges e la ricerca empatica e strumenti come il codice dei Creator, Pinterest ha declinato la propria propria mission per la creazione di uno spazio più positivo, inclusivo e sicuro per tutti su Internet.

#3 Adeguare i propri contenuti ai diversi format: proprio perché ogni format presenta caratteristiche specifiche, sarebbe un errore pensare che la stessa strategia di comunicazione possa essere declinata con un unico format di contenuto e avere lo stesso risultato positivo.

Se l’obiettivo è diventare un trendsetter, è necessario conoscere le peculiarità dei diversi formati di contenuto per massimizzare i risultati di campagne e contenuti.

È ormai evidente come i consumatori abbiano eletto il formato video come preferito, data la sua efficacia quando arriva il momento di passare all’azione e realizzare la vita dei propri sogni.

Per esempio, su Pinterest il numero di Pin in formato video è aumentato di 3 volte nell’ultimo anno.

#4 Creare contenuti che portino ad un’azione: è importante che il contenuto sia il più possibile gradevole dal punto di vista estetico (più il contenuto è accattivante e facile da navigare a prima vista, più è probabile che le persone smettano di scorrere i post e prestino maggiore attenzione a un contenuto specifico).

Tuttavia, un altro aspetto rilevante da non tralasciare è che i contenuti devono essere fruibili, ispirando le persone che vogliono agire, che si tratti di sperimentare una nuova ricetta, provare un nuovo look o pianificare i loro prossimi viaggi.

Ed è proprio questo che motiva i Creator e i brand su Pinterest: dopo tutto, la piattaforma è l’unica al mondo in cui oltre 450 milioni di utenti trovano idee originali e creative da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni, e non semplicemente a scorrere passivamente i post.

content inflation pianificazione

#5 La pianificazione è una priorità: indipendentemente dalla qualità della propria marketing media campaign, senza un content planning strategico e ben organizzato, è difficile ottenere buoni risultati.

Solamente così brand e Creator riescono a perseguire i propri obiettivi senza perdere di vista la direzione e i risultati ottenuti dal proprio canale: devono essere nel posto giusto al momento giusto… e soprattutto con i contenuti più in linea con il proprio pubblico di riferimento e i propri obiettivi di marketing.

Inoltre, anticipare le tendenze del proprio pubblico di riferimento nella pianificazione dei contenuti da postare può contribuire a rendere ancora più solido il proprio piano. A questo proposito, Pinterest Predicts è un ottimo strumento per esplorare le tendenze dell’anno prima ancora che diventino tali, individuando temi in linea con ciascun gruppo demografico.

Pinterest è, infatti, la piattaforma a cui le persone si rivolgono per trovare nuove idee e passare all’azione: grazie all’analisi approfondita delle ricerche dei Pinner, ogni anno la piattaforma elabora un report completo ed esaustivo sui trend più interessanti, dalla moda e beauty all’arredamento e ai viaggi fino a cibo, hobby e interessi (negli ultimi 3 anni, l’80% delle previsioni si è rivelata corretta).

#6 Passo dopo passo: fin dagli “albori” dei social media, la viralità è stata un imperativo assoluto, quasi una sorta di ossessione culturale.

Tuttavia, ciò che conta di più nel lungo periodo è darsi il tempo di costruire una forte presenza social e crescere in modo costante: in sostanza, play the long game per rimanere sempre sulla cresta dell’onda!

facebook advertising 2023 guida

Facebook Advertising: la tua guida completa aggiornata al 2023

Facebook offre molte funzionalità e opportunità agli inserzionisti per far crescere il proprio business, ma prima di conoscere e capire perché le aziende dovrebbero fare Facebook advertising, quando possa loro convenire rispetto ad altri canali pubblicitari, gli strumenti da usare per realizzarle e come misurare il ritorno sull’investimento, iniziamo con il chiarire cosa si intende esattamente quando si parla di Facebook advertising.

LEGGI ANCHE: Sempre più persone usano i social come motore di ricerca: lo studio di Capterra

Gli annunci di Facebook non sono altro che post a pagamento pubblicati sulla piattaforma e visibili al pubblico  che rientra nel target scelto in fase di progettazione della campagna pubblicitaria realizzati con lo scopo di promuovere un prodotto oppure un servizio che viene offerto dall’azienda.

Tali annunci potranno essere visibili su:

  • Feed degli utenti
  • Storie
  • Messenger
  • Marketplace
  • Altro

Mentre tra i diversi formati che l’annuncio potrà avere troveremo:

  • Immagine o carosello
  • Video
  • Foto a 360°
  • Video a 360°
  • Inserzioni carosello su Stories
  • Esperienza interattiva
  • Messenger

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Perché fare FB ads

Con una base di utenti attivi su Facebook in continua a crescita, questa piattaforma rappresenta un potente canale pubblicitario perché consente di mostrare i propri annunci a 2,17 miliardi di persone, quasi il 30% della popolazione al mondo; un numero che è di recente cresciuto, come è possibile vedere dal grafico sottostante, complice anche la pandemia vissuta.

utenti dei social media - facebook advertising

Fonte immagine: comscore.com

Dati più recenti ci mostrano inoltre, come la crescita di Facebook non si sia fermata neanche dopo il periodo che per via della pandemia che ha costretto molte persone chiuse in casa potrebbe rendere “falsati” i dati, come ci mostra il grafico sottostante con i dati elaborati da We are social e Hootsuite.

social-network-piu-usato-al-mondo - facebook advertising

Inoltre stando ai dati dello State of Marketing Trends Report 2022 condotto da Hubspot, nel 2022 Facebook risulterebbe il canale che consente di realizzare un miglior ritorno sull’investimento oltre ad essere  il migliore rispetto al coinvolgimento nella top 5 ​​delle piattaforme social

Sebbene questi numeri siano già impressionanti, le motivazioni che spingono ogni anno molte aziende ad affidarsi a Facebook come canale di diffusione dei propri annunci pubblicitari sono anche altre, come ad esempio la possibilità di targetizzazione.

Fare Facebook advertising significa infatti avere la possibilità di filtrare gli utenti che visualizzano un determinato contenuto pubblicitario, mostrando così il post promozionale solo al segmento di pubblico più in linea con i propri obiettivi.

Tra i filtri di selezione che è possibile impostare durante la fase di creazione della campagna per far visualizzare l’annuncio a una determinata fetta di pubblico con specifiche caratteristiche, troviamo infatti:

  • Demografia
  • Posizione
  • Interessi
  • Altre informazioni sul profilo

Differenze tra Facebook ads e la rete di Google

Facebook e la Rete Display di Google possono essere considerate le più grandi reti pubblicitarie online del mondo se si pensa che Facebook ha più di 2 miliardi di utenti sul proprio sito e Google esegue oltre 40.000 ricerche al secondo.

Google è la piattaforma pubblicitaria a pagamento per clic (PPC) più popolare dove  l’inserzionista ha la possibilità di fare campagne a pagamento scegliendo tra:

  • campagne di ricerca che si basano su determinate parole chiave che l’utente potrebbe cercare;
  • campagne display, dove gli annunci vengono visualizzati sul motore di ricerca e sui siti partner come Youtube e moltissimi altri.

Solitamente, l’annuncio sarà composto da semplice testo, anche se ci sono in alcuni casi anche opzioni di aggiunta di immagini e nella pratica ciò che verrà fatto con il proprio annuncio sarà mostrarlo ad utenti che stanno cercando sul motore di ricerca prodotti o servizi similari.

Considerando che Google ha circa il 95% degli utenti dei motori di ricerca, possiamo essere certi che pubblicizzando su Google l’annuncio sarà visibile a una base di utenti veramente molto ampia.

Elemento essenziale però, sarà la pertinenza dell’annuncio rispetto alle parole chiave, la qualità dell’annuncio e il budget a disposizione.

Al contrario di Google invece, facendo Facebook Advertising gli annunci verranno mostrati unicamente agli iscritti della piattaforma e per più volte; in questo caso non sarà possibile sfruttare le parole chiave come è possibile fare con le campagne di ricerca di Google per intercettare il pubblico interessato, sarà però possibile restringere il pubblico potenziale che visualizzerà il proprio annuncio selezionando dei criteri precisi creando pubblici personalizzati da usare nelle proprie campagne. 

In entrambi i casi è quindi possibile vedere come ci siano molteplici gradi di ottimizzazione possibili da compiere.

Volendo infine fare un confronto tra facebook e Google, oltre a quanto visto fino ad ora,  possiamo portare all’attenzione due ulteriori elementi per cui le due piattaforme si differenziano in particolar modo:

  • la copertura: nonostante Google abbia una maggiore copertura, consentendo dunque di mostrare gli annunci a più persone nel mondo, Facebook offre la possibilità di mostrare più volte gli annunci alle stesse persone;
  • i tassi di adozione/crescita degli inserzionisti: nonostante la crescita di Facebook sia buona, i suoi numeri di utenti sono inferiori rispetto alla crescita della base di utenti di Google.

Quando scegliere Facebook e quando Google

Riassumendo, utilizzando Google ADS abbiamo visto come la Rete Display consenta di entrare in contatto con i clienti su oltre un milione di siti web in tutto il mondo permettendo di mostrare i tuoi annunci alle persone che visitano i loro siti o blog di notizie preferiti, mentre la Rete di Ricerca, attraverso l’uso di parole chiave specifiche, consente di intercettare gli utenti che cercano prodotti o servizi similari sul motore di ricerca.

Utilizzando Facebook advertising invece, è possibile mostrare i propri annunci a molti utenti per più volte, raggiungendo quella fetta di utenti potenzialmente più interessati al proprio prodotto o servizio, poiché sul pubblico di destinazione è possibile fare una scelta chiara per filtrare il più possibile i visualizzatori degli annunci.

Su facebook inoltre è possibile creare un funnel che porti attraverso più step  alla conversione desiderata.

Principale differenza quindi tra le due piattaforma è quella di andare a rispondere con i propri annunci a due tipologie di domande:

  • la domanda latente: facilmente intercettabile su facebook per veicolarla verso il prodotto o servizio offerto;
  • la domanda consapevole: logica che governa le campagne ricerca di Google in cui si va ad intercettare un pubblico già alla ricerca di un dato prodotto o servizio.

Come decidere dunque quando scegliere Facebook e quando Google?

La decisione dipenderà dagli obiettivi che si persegue attraverso l’attivazione delle campagne pubblicitarie.

Se si desidera intercettare gli utenti che cercano prodotti o servizi similari ai propri attraverso l’uso di parole chiave specifiche, Google sarà la scelta senza dubbio migliore; mentre se si punta specialmente a far visualizzare più volte il proprio annuncio ad una fetta di pubblico potenzialmente interessato e ad accrescere il proprio seguito sui social, ma anche ad arrivare alla conversione seguendo un funnel preciso, Facebook Advertising sarà invece la scelta adatta.

In ogni caso, c’è comunque da sottolineare che non per forza una scelta escluderà l’altra.

Budget permettendo infatti, anche entrambi potrebbero essere la scelta giusta, lavorando seguendo una strategia che punti su più fronti, dove si utilizzi Google ADS per essere scoperti e Facebook Advertising per il follow-up.

Quali sono gli strumenti che Facebook mette a disposizione

Come funziona Facebook ads? Facebook permette ai propri utenti di far crescere il proprio business in quattro modi principali:

  • facendo brand awareness;
  • fidelizzando i clienti;
  • promuovendo i prodotti o servizi;
  • facendo ricerca di personale.

A questo scopo, Facebook mette a disposizione diversi strumenti e la maggior parte di questi sono gratuiti. 

Vediamone alcuni:

  • Post: immagini, video, sondaggi;
  • Storie: immagini e brevi video visibili per un tempo limitato;
  • Posta: per raccoglie tutte le comunicazioni in un unico posto;
  • Messenger: un modo per raggiungere le persone su vasta scala e interagire con loro individualmente;
  • Commenti: per rispondere ai tuoi followers;
  • Gruppi: uno spazio per comunicare con un gruppo selezionato di persone interessate ai tuoi prodotti e servizi;
  • Dati statistici: un modo per vedere gli Insights della Pagina, ma anche il Centro inserzioni dove vedere i risultati della tua inserzione su Facebook;
  • Prenotazioni: una modalità per aumentare le prenotazioni, aumentare l’interazione e risparmiare tempo;
  • Eventi per aumentare la copertura in modo gratuito rispetto ad un evento in programma;
  • Offerte di lavoro: una funzionalità che aiuta a trovare e assumere le persone giuste;
  • Vetrine: un mezzo riservato alle pagine aziendali per pubblicare i prodotti che vuoi vendere e per connetterti con più clienti su Facebook. È così possibile diffondere i prodotti in modo ampio, la procedura di acquisto e presentare il brand;
  • Facebook Live: un’occasione per fare delle dirette da mobile o pc;
  • Facebook Dating: uno spazio di incontri;
  • Facebook Rooms: stanze virtuali per fare dirette con le persone invitate;
  • Pubblicità: unica funzionalità non gratuita che permette di pubblicizzare i tuoi annunci in modo mirato verso un pubblico selezionato.

Per la gestione invece di tutte le attività sulle pagine, Facebook mette a disposizione Creator Studio utile per:

  • la  creazione dei contenuti;
  • la programmazione dei contenuti;
  • il l monitoraggio delle performance dei contenuti pubblicati sui social;
  • la visione di messaggi, notifiche etc.;
  • le attività di testing dei contenuti;
  • l’accesso agli strumenti per monetizzare.

10 consigli pratici per impostare una campagna

Per fare Facebook advertising e impostare una campagna è importante prima di tutto operare in maniera professionale. Per farlo è dunque importante sia per i proprietari delle pagine su Facebook che per le agenzie a cui è affidato il compito di gestione delle pagine o della creazione delle campagne pubblicitarie, aprire e impostare correttamente il Business Manager.

Questo strumento messo a disposizione da Facebook è utile per diversi aspetti tra cui l’assegnazione della proprietà di una pagina, l’assegnazione dei diversi ruoli dati a partner o dipendenti per diverse risorse che possono essere la condivisione di post, l’analisi dei dati, la creazione di inserzioni o un controllo completo sull’account. Una volta eseguite tutte le impostazioni di base, si può passare alla creazione della campagna. 

Ecco allora 10 step che riassumono gli elementi fondamentali a cui porre attenzione durante la creazione di un’inserzione:

  1. apri e imposta correttamente il business manager;
  2. apri o richiedi l’autorizzazione all’uso dell’account pubblicitario da usare per gli addebiti delle spese pubblicitarie;
  3. scegli il tipo di obiettivo da raggiungere attraverso gli annunci che può essere notorietà, visualizzazioni sul sito, mi piace alla pagina, visualizzazioni di video, installazione di app e molto altro;
  4. scegli il tipo di formato da usare per i propri annunci (immagine, video, carosello di video o di immagini, anteprima della pagina etc.);
  5. verifica in base al contenuto scelto che questo rispetti le norme di facebook, per evitare la sospensione degli annunci o peggio;
  6. seleziona un pubblico target a cui si vorranno mostrare gli annunci scegliendo diversi criteri come aspetti demografici, lavoro, interessi, comportamenti etc.;
  7. imposta una modalità secondo cui decidere visualizzazioni e costo degli annunci, che può essere per impressioni o per asta e inserire sempre un budget massimo di spesa;
  8. imposta una data di inizio e fine degli annunci per non rischiare costi eccessivi;
  9. scegli dove si desidera che sia mostrato l’annuncio tra feed di facebook, feed di instagram, sezione esplora di facebook o di instagram, messenger, whatsapp.
  10. fai degli A/B test per scegliere quali tra le due tipologie di annunci offrono i migliori risultati così da ottimizzare annuncio e spesa pubblicitaria.

Trucchi e idee per essere efficaci e spendere meno

L’ultimo suggerimento appena dato è certamente quello più importante per ottimizzare i risultati e il budget a disposizione, in quanto consente di vedere quale tipologia di post riesce ad ottenere i risultati migliori così da non spendere il budget inutilmente per una tipologia di post che non dà buoni risultati e non converte come desiderato.

Per fare ciò è fondamentale capire che le campagne una volta impostate non vanno abbandonate ma è essenziale fare test, valutare i risultati guardando sempre gli insight ed essere pronti sempre a  fare tutte le modifiche utili ad ottimizzare gli annunci.

Tenendo però presente che le impostazioni in fase di creazione delle campagne sono fondamentali per decretare il successo o meno della stessa. 

Un altro elemento a cui prestare molta attenzione per ottimizzare le campagne è quello di scegliere il miglior formato in base agli obiettivi.

Ecco allora formati e obiettivi per cui ciascuno è consigliato:

  • foto: adatto per aumentare la notorietà del brand e il traffico online;
  • messenger:perfetto per mantenere una relazione con il cliente;
  • raccolte: il miglior modo  per far conoscere i propri prodotti.

Facebook Advertising: come misurare il ritorno delle campagne

Per misurare il ritorno delle campagne facendo Facebook Advertising bisognerà calcolare il ROI, ovvero il ritorno sull’investimento e la formula per calcolare il ROI  è: (ricavi-costi/costi)*100.

Questo calcolo mostrerà quale è stato il profitto generato dal budget  investito. Bisogna però tenere conto che le attività di Facebook advertising possono tradursi attraverso due modi.

Ci potranno essere risultati finanziari, che potranno essere verificati attraverso maggiori entrate o in una riduzione dei costi; ma anche risultati non finanziari come ad esempio azioni del tipo: nuovi fan, interazioni con la pagina etc. 

Per poter misurare il ritorno delle campagne su Facebook è dunque fondamentale seguire questi step:

  • Avere l’obiettivo di conversione della campagna ben chiaro;
  • Tracciare le conversioni della campagna;
  • Assegnare un valore monetario alla conversione;
  • Calcolare i ricavi ottenuti;
  • Determinare i costi totali;
  • Analizzare i risultati.

Detto ciò è importante comprendere anche come i costi per fare Facebook Advertising possano essere diversi in base al tipo di mercato di riferimento. Alcuni mercati infatti, se sono più concorrenziali saranno più costosi e viceversa, come mostra il grafico sottostante.

 

average click through rate facebook

 

Cosa è cambiato dopo l’aggiornamento dei sistemi IOS

In sostanza mentre prima gli utenti venivano automaticamente tracciati con l’ultimo aggiornamento IOS i dati di chi decide di non farsi tracciare saranno persi.

Questa novità ha quindi  ovviamente degli effetti da non sottovalutare che si traducono in:

  • conversioni che verranno riportate solo parzialmente;
  • massimo otto eventi eventi di conversione configurabili;
  • minore possibilità di ottimizzare le campagne a causa di un numero inferiore di dati a disposizione;
  • impossibilità di targetizzare (o escludere) gli utenti che hanno deciso di non farsi tracciare, ad esempio la creazione di un pubblico personalizzato non terrà conto degli utenti iOS 14;
  • il retargeting sarà meno efficace perché non ci saranno gli utilizzatori di  iOS 14;
  • non si potrà più usare funnel di conversione lunghi e complessi.

Come imparare a fare campagne su Facebook ADS

Per iniziare a fare pubblicità su Facebook è essenziale avere una conoscenza generale delle funzionalità e potenzialità della piattaforma nonché la conoscenza degli strumenti messi a disposizione da Facebook per sfruttare al meglio le potenzialità della piattaforma.

Facebook stesso a questo scopo mette a disposizione online diverse guide gratuite utili a conoscere ed imparare funzionalità e strumenti per la costruzione delle campagne pubblicitarie come la guida alle inserzioni di Facebook che mostra una prima panoramica delle possibilità di sponsorizzazioni su Facebook.

Oltre a questo ci sono numerosi corsi online utili ad imparare ad utilizzare professionalmente gli strumenti di Facebook per creare campagne ottimizzate ed usare al meglio il budget a disposizione ottenendo i migliori risultati possibili o diversi corsi per capire come e perché investire in Facebook Advertising.

landing page che converte

8 suggerimenti per una landing page che converte

Il traffico aumenta ma le conversioni non decollano: questo è il dilemma che affligge spesso i digital marketer. Secondo una ricerca di Gartner Digital Markets, infatti, quasi il 48% dei visitatori di una landing page la abbandona senza arrivare al messaggio.

È opportuno prestare molta attenzione ai contenuti di una landing page, assicurarsi che siano “forti” e avvincenti: questi rappresentano, infatti, gli elementi cardine per convincere i visitatori a diventare clienti qualificati. Sono i dettagli, poi, che fanno la differenza. E per dettaglio si intende la creazione di contenuti persuasivi: titoli precisi, linguaggio semplice, inviti all’azione ben scritti (CTA) e altro ancora.

Ecco 8 suggerimenti per una landing page che converte e per scrivere testi accattivanti.

1. Utilizza il titolo principale e i sottotitoli per comunicare le proposte di valore

Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione. E se lo ha affermato Wilde una ragione ci sarà. È nel titolo e nei sottotitoli, infatti, che si nasconde la nostra prima grande occasione. La creazione di un titolo e di un sottotitolo perfetti può essere il biglietto d’ingresso per attirare l’attenzione dei potenziali clienti sulle proposte di valore del servizio o prodotto da offrire. Abbiamo solo un’occasione per spiegare la reason why.

Altrettanto importante è il sottotitolo (o breve paragrafo). Bisogna suggerire al cliente cosa acquisterà in poche semplici battute: ciò aiuta nel processo decisionale. Il momento della scelta è ridotto soprattutto quando l’utente è nella fase decisionale, quella della transazione.

Gli elementi differenzianti vanno ridotti all’essenziale. Un elenco puntato può essere utile per questa strategia.

Includere un riferimento al prodotto o al pubblico a questo punto è necessario.

2. Evidenzia i vantaggi prima delle caratteristiche

Bisogna sovvertire una tendenza: quella di rendere evidenti le caratteristiche prima dei vantaggi.

La reason why per una landing page ad alta conversione è vitale. Bisogna comunicare efficacemente con i propri clienti obiettivo spiegando loro come migliorerebbe la propria situazione con quel prodotto o servizio.

Rendere prioritari i benefici ed esaltandoli usando come espedienti le caratteristiche tecniche e le specificità di ciò che viene proposto. Le caratteristiche, infatti, sono percepite come gli elementi fattuali e di verifica del prodotto, mentre i benefici forniscono una descrizione più convincente dell’impatto che avrebbe sui clienti.

Per identificare i vantaggi del prodotto, è utile indicare cosa fa il prodotto, quale problema risolve e che effetto produrrà per l’acquirente una volta acquistato e provato.

Un esempio efficace, in tal senso, si può rintracciare nella presentazione che Steve Jobs, nel 2001, ha fatto del suo primo iPod al pubblico. E lo ha fatto in soli 30 secondi:

 

3. Crea una pagina di destinazione semplice e di facile lettura

La User Experience è fondamentale. Il potenziale acquirente deve muoversi con agilità all’interno di una landing agguantando con grande facilità le informazioni rilevanti rispetto alla loro situazione. Se i contenuti sono immediati, facili da leggere e da comprendere le conversioni arriveranno da sole.

La soluzione è racchiusa in 5 passaggi chiave. Innanzitutto è bene scrivere titoli brevi che si concentrino sull’idea cardine e stabiliscano, fin da subito, le aspettative di apprendimento per i vostri clienti.

Concentrarsi, poi, su un’affermazione di apertura che introduca i dettagli sottostanti e sostenga l’headline.

Evidenziare, successivamente, le parole chiave con il grassetto. Creare un elenco di massimo cinque punti che illustrino il valore promesso con l’offerta principale.

È fondamentale utilizzare un linguaggio performativo che miri al know how. All’interno dei testi usare parole come ‘imparare a’ o ‘vedere esempi di’ ci consente di coinvolgere gli acquirenti passando dalla semplice linea informativa alla comprensione reale del valore dell’offerta.

LEGGI ANCHE: 7 Best Practices per massimizzare i risultati della tua Marketing Automation

4. Includi testimonianze di clienti per guadagnare fiducia

Il principio della riprova sociale è fondamentale. Per un cliente che si avvicina a una conversione è necessario sapere cosa dicono gli altri del prodotto o servizio proposti. Recensioni, video di testimonianze rappresentano il terreno fertile della decisione.

E non solo. Si pensi, ad esempio, alle certificazioni, ai premi vinti, alle partnership con aziende importanti o più semplicemente alla rassegna stampa che parla di noi: indicarli nella propria landing darà una spinta notevole all’immediata riconoscibilità del brand e alla sua credibilità. Un esempio in tal senso lo restituisce la landing page realizzata da Semrush.

Testimonianze dei clienti su landing page

In questo modo la landing page risulterà particolarmente appetibile e credibile: la credibilità consente, poi, di stabilire una forte connessione emotiva col fruitore. È necessario che sia il messaggio a risuonare al di là della semplice promozione.

5. Usa le immagini per raccontare la storia

Si muove lungo la direttrice del racconto la capacità di coinvolgere gli acquirenti. E le immagini posseggono un forte deterrente per raccontare ben oltre ogni sillaba. Quando strutturiamo la nostra landing page è bene scegliere immagini positive che possano suscitare trigger emozionali. La tendenza è quella di inserire all’interno di una landing foto dei volti dei relatori di un webinar, ad esempio, copertine di materiali da scaricare.

6. Scrivi CTA convincenti

La call-to-action (CTA) è un fattore importante per favorire la conversione, compresi i clic e la conversione dalla compilazione di moduli online. Sia la presentazione visiva sia il linguaggio utilizzato per esprimere la CTA devono interessare il visitatore della pagina di destinazione.

È bene assicurarsi, dunque, che ogni CTA sia orientata all’azione: andranno quindi descritti chiaramente il contenuto o l’esperienza che verrà fornita in cambio di un iscrizione alla newsletter, al download di un white paper o alla registrazione a un webinar.

Le CTA hanno una loro luce: non accavallate colori o immagini che possano contrastare con esse o confonderle. L’utente deve sapere dove e come agire. Canva fornisce un chiaro esempio di come invitare l’utente a muovere i primi passi con lo strumento iscrivendosi gratuitamente.

Propone un titolo chiaro ed efficace, una check list semplice con i vantaggi derivanti dall’uso del prodotto e tre modalità di registrazione al tool.

Cta su landing page e descrizione benefici del servizio

Il principio di scarsità è uno dei punti cardine di una strategia orientata alle conversioni. Create un senso di urgenza sottolineando cosa sta cambiando nella situazione attuale dell’acquirente e le conseguenze di un mancato intervento.

Principio di scarsità su landing page

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7. Mantieni la continuità visiva e di messaggio dall’annuncio ai copy della pagina di destinazione

Il messaggio deve mantenere grande coerenza in ogni elemento della campagna di marketing. In questo modo si crea un coinvolgimento più profondo con gli acquirenti e li si spinge a proseguire nel loro percorso di acquisto. È possibile creare un’esperienza coesa per i visitatori con due semplici regole.

In primo luogo bisogna concentrarsi sul pubblico giusto.

Durante la stesura del messaggio, va tenuto a mente il pubblico obiettivo in modo da parlargli per tutta la durata della campagna.
In secondo ordine è necessario utilizzare elementi comuni.

Qui sono da includere lo stesso stile grafico, gli stessi caratteri e altri elementi, come slogan e loghi, per garantire che i potenziali clienti possano identificare il brand chiaramente.

8. Esegui test prima del lancio

Sviluppare e testare la propria landing page per individuare le aree in cui è consigliabile apportare miglioramenti per ottimizzare il coinvolgimento degli acquirenti e avere un impatto positivo sui risultati della campagna.

Alcuni elementi comuni da testare sulle landing page sono rappresentati dal pubblico, da allineare con gli obiettivi della campagna, le CTA da focalizzare sia in termini di posizione all’interno della landing sia negli aspetti visivi e, in ultimo, messaggi e testi di cui è necessario verificare dimensioni, lunghezza e posizionamento.

Un suggerimento utile è di realizzare titoli e sottotitoli con tone of voice e stili grafici differenti (grassetto o corsivo).

Per analizzare correttamente una landing è necessario usare dashboard di analisi, mappe di calore e metodi di tracciamento dei pixel per ottenere informazioni utili e assicurarvi che gli utenti abbiano apprezzato.

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nuovo logo new york

Cambia il logo di New York: l’iconico I ❤️ NY diventa We ❤️ NYC

I ❤️ NY diventa We ❤️ NYC per riflettere al meglio l’identità collettiva della città di New York.

Questa settimana le istituzioni governative, insieme ad alcuni leader aziendali, sindacali e civici dei cinque distretti, hanno lanciato “We ❤️ NYC”, una campagna per mostrare i punti di forza della Grande mela e mobilitare i newyorkesi ad assicurarsi che questa rimanga la più grande città del mondo.

New York

Nuovo look per il simbolo di New York

La nuova interpretazione del famoso I ❤️ NY è stata approvata dal Dipartimento per lo sviluppo economico di New York che possiede tutti i diritti del marchio.

La formula segreta di New York è da sempre la capacità delle sue diverse comunità di lavorare insieme, con fiducia e con uno scopo comune, per risolvere i problemi e affrontare il cambiamento.

Il nuovo logo è diverso, universale, inclusivo e risulta attraente per tutte le età ed etnie.

Il rebranding è supportato da uno spot di 30 secondi che sottolinea ulteriormente la diversità attraverso le voci dei suoi abitanti. Nel video possiamo ascoltare persone con diversi background e accenti. Ognuno di loro spiega perché ama New York City usando l’affermazione “noi”.

“Questa campagna We ❤️ NYC contribuirà a catturare quell’energia e a preservare lo spirito della città, incoraggiando i newyorkesi di ogni estrazione sociale a riunirsi, essere coinvolti e apportare un cambiamento positivo nella loro comunità” ha dichiarato la Governatrice Kathy Hochul.

La storia del marchio

Il logo è stato concepito dal graphic designer Milton Glaser nel 1976 sul retro di un taxi ed è stato disegnato con un pastello rosso su carta straccia.

Il disegno originale è conservato al Museum of Modern Art di Manhattan

 

Rappresenta il simbolo di New York ed è tra i più conosciuti e prestigiosi al mondo. Il marchio è diventato icona degli anni ’70, ed è stato riprodotto su una vasta gamma di oggetti, poster, gadget e abbigliamento. Proprio grazie al lavoro di Glaser il cuore diventa emblema universale dell’amore.

Il carattere utilizzato è l’American Typewriter, uno speciale slab serif creato nel 1974 da Joel Kaden e Tony Stan per l’International Typeface Corporation.

Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, Glaser creò un nuovo logo per la città di New York. Il simbolo modificato presentava una nuova scritta:

New York

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La campagna

Non solo celebrazione. La campagna ha già preso vita nella city e rappresenta un’opportunità di impegno civico a cui tutti possono contribuire.

Ancora una volta, i newyorkesi si uniscono per mobilitare l’azione civica e l’impegno della comunità come catalizzatore per la rinascita della città e dei suoi quartieri. Per molti versi, le sfide che la città deve affrontare oggi sono più complesse che in passato.

Gli artisti di New York sono incoraggiati a presentare le proprie idee creative per i poster tramite il sito welovenyc.nyc. La campagna chiede a tutti coloro che amano la più grande città del mondo di dimostrarlo dando una mano e diffondendo quell’amore in ogni isolato.

New York

L’iniziativa prevede la partnership con enti pubblici, organizzazioni non profit e aziende per riaffermare che New York City è il luogo più sicuro, pulito e stimolante in cui vivere e lavorare.

 

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ricerche online

Sempre più persone usano i social come motore di ricerca: lo studio di Capterra

Sebbene le ricerche siano ancora appannaggio dei grandi motori di ricerca, oggi le persone si rivolgono anche ai social media per trovare le risposte alle loro domande.

A dirlo è uno studio di Capterra che ha analizzato i metodi di ricerca di informazioni online nell’era dei social.

La piattaforma per la ricerca e comparazione di software B2B ha intervistato un campione di oltre 1000 persone dai 18 anni in su, per comprendere come vengono effettuate le ricerche online.

La tecnologia continua ad aprire nuove strade di esplorazione all’interno del vasto mondo digitale e non è un caso che i social media stiano guadagnando sempre più terreno. Ma andiamo con ordine e scopriamo nel dettaglio alcuni dati salienti.

Avanza l’approccio ibrido

Il sondaggio ha mostrato che più della metà degli intervistati (il 54%) utilizza i motori di ricerca (Google, Yahoo o Bing) come metodo principale per trovare contenuti online, mentre il 5% si rivolge esclusivamente ai social media e il resto (il 41%) combina entrambi gli approcci con ricerche ibride.

social

Questi dati confermano che gli utenti oggi, più che mai, sono intenzionati a sfruttare al massimo le nuove tecnologie per saperne di più.

Negli ultimi due anni, quasi un quarto delle persone (il 22%) che cercano contenuti online ha iniziato a preferire i social media ai motori di ricerca. Tuttavia, nonostante questo spostamento di preferenze, i motori di ricerca rimangono dominanti.

La grande maggioranza dei consumatori (l’87%) preferisce il formato testuale quando cerca contenuti online. Seguono i video (7%) e le immagini (5%).

Le persone che utilizzano sia i social media che i motori di ricerca per trovare informazioni ritengono che i risultati dei motori di ricerca siano più affidabili rispetto ad altre fonti, il che indica quanto l’utilizzo dei motori di ricerca sia radicato nelle abitudini degli utenti.

I motori di ricerca fanno parte della quotidianità di ognuno di noi da molti anni; si sono evoluti e adattati nel tempo così da offrire un’esperienza sempre più intuitiva e veloce. I social media hanno aumentato le opzioni di ricerca per i consumatori che vogliono trovare contenuti veritieri e affidabili nel minor tempo possibile.

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Qual è il social network più utilizzato per le ricerche online

Il social media più utilizzato per cercare informazioni online è YouTube. È scelto dal 77% delle persone che cercano contenuti sia sui social media che sui motori di ricerca. Seguono Facebook, selezionato dal 74%, Instagram dal 65% e TikTok, utilizzato dal 33%.

Tra coloro che utilizzano almeno una piattaforma social video, il 44% afferma di utilizzarla dalle 2 alle 5 volte al giorno per cercare contenuti online, il 31% dichiara di farlo più di 5 volte al giorno, mentre il 12% dichiara di farlo solo una volta al giorno.

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I contenuti più cercati

Secondo i risultati dello studio, è emerso che la maggior parte degli utilizzatori di piattaforme social video (il 63% del campione) cerca principalmente contenuti che riguardano le istruzioni su come fare qualcosa (How To).

Al secondo posto ci sono i contenuti di intrattenimento, quelli visti per divertimento, che vengono guardati dal 59% degli utilizzatori. Le recensioni risultano al terzo posto con il 48%, seguite dalle dimostrazioni dei prodotti al 46%. Infine, il 45% degli utenti guarda i contenuti relativi alle notizie.

font che faranno tendenza

I font che hanno fatto la storia e quelli che faranno tendenza nel 2023

Il font rappresenta non solo un vezzo per l’azienda, ma uno degli elementi che contribuiscono a dare forma all’identità del brand stesso: è frutto di una scelta non certo casuale, che aiuta a conferire carattere al prodotto, e che difficilmente viene cambiato nel tempo.

Il font evoca ricordi ed emozioni che risultano importanti nel processo decisionale del consumatore, per questo diventa uno strumento strategico di marketing.

La tipografia (letteralmente scrivere utilizzando delle forme) diventa, nelle parole di Martin Solomon “l’arte di produrre meccanicamente lettere, numeri, simboli e forme attraverso la comprensione degli elementi di base, i principi e gli attributi del design”.

Il ruolo del font nella comunicazione visiva

La comunicazione visiva è una presenza forte nella nostra quotidianità, un carattere può modificare la percezione di un messaggio e della comunicazione stessa. Il font deve essere scelto valutando una serie di criteri, non solo quello estetico, come verrebbe da pensare: deve facilitare la lettura e coincidere con l’idea che si intende veicolare.

La graphic designer Sarah Hyndman, direttrice dello studio Type Tasting, ha svolto un sondaggio per individuare quali fossero i caratteri tipografici in grado di riflettere i valori della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti. La lista di aggettivi è stata presentata agli intervistati con font diversi, chiedendo quale si abbinasse meglio al termine indicato: il 62% ha scelto un carattere tradizionale per il termine “democrazia”; il 45% ha indicato un font con linee sinuose per la parola “libertà” e un font moderno con grandi lettere che rinviano ad un senso di autorevolezza per il termine “uguaglianza”.

“Crediamo in quel che leggiamo quando il carattere e la rispettiva parola sono in armonia: quando questi due fattori non corrispondono il testo scritto viene percepito come meno autentico […] riconosciamo più velocemente una parola quando il suo significato rispecchia la tipografia utilizzata” spiga Hyndman.

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I font che hanno fatto la storia

Garamond

Il font, elegante e leggibile, prende vita in una serie di caratteri mobili progettati a Parigi nel 1530 dal tipografo Claude Garamond su commissione di Francesco I di Francia. È stato oggetto di rivisitazioni, come quella operata da Giulio Einaudi, nel 1958, dal nome Simoncini Garamond, con cui ancora oggi sono scritti molti libri, e quella operata da Apple con la creazione del font Apple Garamond, variante dell’ICT Garamond di Tony Stan del 1977.

font garamond

Bodoni

Ideato da Giambattista Bodoni, direttore della Tipografia Reale di Parma, si tratta di un carattere a contrasto, tra grazie sottili e aste verticali spesse. Ancora oggi si presenta tra i più utilizzati nell’editoria, scelto da Vogue, Lancia e Valentino

font di valentino

Didot

Nato dall’idea di Firmin Didot, figlio di stampatori francesi del ‘700, si presenta come elegante e moderno. Ha subito numerose rivisitazioni nel corso degli anni: nel 1991 Frutiger crea il Linotype Didot, successivamente, Jonathan Hoefler e Toby Frere Jones, lo modificarono per la rivista di moda Bazaar. Attualmente viene utilizzato da brand quali Boss, Dior, Yves Saint-Laurent, Giorgio Armani, Guess, Zara e Hilton.

font ysl

Futura

Ideato da Paul Renner per l’agenzia Bauer di Francoforte, Futura è un font moderno, basato su tre forme geometriche essenziali: cerchio, quadrato, triangolo, con l’idea di promuovere il concetto di industrializzazione. Carattere ufficiale della propaganda nazista e di quella anti-nazista delle Olimpiadi di Mosca del 1980. Oggi è presente, tra i vari esempi, nel logo RAI, nel sistema ferroviario italiano e nella locandina del filmAmerican Beauty“.

Gill Sans

È considerato come il font dallo stile british, creato da Eric Gill per l’insegna di una libreria di Bristol. Nel tempo fu usato come carattere ufficiale dalla Chiesa d’Inghilterra, la BBC e la ferrovia e metropolitana inglese

font Gillsan

Helvetica

Visibile nei loghi di Coca Cola, Skype, Lufthansa, Harley Davidson, nasce dalla mano di Max Miedinger. Nel 1989, grazie alle caratteristiche di semplicità ed essenzialità, diventa il carattere utilizzato dalla segnaletica di New York.

Lato

In polacco “estate”, ideato da Lukasz Dziedzic su commissione di una banca, che poi rifiutò di concludere l’affare giudicandolo troppo costoso. Il designer propose allora il font, a titolo gratuito, a Google, facendone così la fortuna: ancora oggi si posiziona al sesto posto nella classifica Google dei caratteri di tendenza.

Frutiger

Un font dallo stile semplice ed essenziale, progettato da Adrian Frutiger per la segnaletica dell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, e poi ripreso anche dall’Aeroporto J.F. Kennedy di New York.

Gotham

Ideato dall’artista Tobias Frere-Jones per la rivista maschile GQ, è un font fresco e geometrico, ispirato alle vecchie insegne della città di New York. Diventa popolare con l’utilizzo nella campagna presidenziale id Barak Obama nel 2008, per la celebre frase “Yes we can”.

 

14 font di tendenza oggi

Se alcuni font, come quelli sopra citati, sono considerati degli evergreen, altri invece variano a secondo delle tendenze del momento:

Irregardless by Ohno Type

Un font dall’aspetto fresco, ben leggibile, originale, curato da James Edmondson, e rilasciato nel maggio 2021 da Ohno Type (spesso impegnata nell’erogazione gratuita di contenuti e corsi gratuiti per studenti). “Alcuni progetti non hanno un percorso ben definito” spiega il curatore “Irregardless esiste dall’altra parte dello spettro. Non ho idea da dove provenga, e per gran parte del tempo che ho passato a lavorarci, non avevo idea di dove stessi andando. È stato un esercizio per combattere i miei impulsi e disegnare abitudini per creare qualcosa che fosse nuovo e scomodo”.

font Irregaldless

NaN Tragedy by Nan

Definito dal creatore, JB Morizot, come “Classico ma contemporaneo. Non convenzionale ma funzionale. Energico e vivace ma robusto. Stravagante ma evidente e semplice […] il figlio della chimera di due epoche. La sua struttura ed energia stanno ereditando il ritmo di uno scriba monacale mentre il suo trattamento dei dettagli geometrici si trova nell’acceleratore atomico del CERN”. Rilasciato nel 2019 da Nan (studio di progettazione grafica e design con sedi a Berlino e Sydney), Nan Tragedy è un carattere tipografico che rappresenta forme non convenzionali e correzioni ottiche.

font NaN

Everett by TYPE.WELTKERN

Font con struttura minimalista e simmetrica, dalla lettura confortevole. Prevede variazioni di peso del carattere, da Hairline a Super, e l’utilizzo del corsivo, funzionale per libri, poster branding e segnaletica. Everett è stato creato da Nolan Paparelli nel 2021 che, ispirato dal lavoro del fotografo americano Daniel Everett del 2015, lo ha aggiornato e personalizzato.

font Everett

Rainer by Vectro Type

Progettato da Philipp Neumeyer e rilasciato da Vectro, azienda fondata nel 2021 da Travis Kochel e Lizy Gershenzon, a Portland (Oregon). Si tratta di un font dal carattere geometrico e moderno ma allo stesso tempo elegante, dal design sottile, fornito in 12 stili e 6 pesi differenti, e un supporto linguistico, particolarmente adatto per i titoli.

Iskry by Laic

Carattere unico e stravagante, adatto per visualizzazione su schermo e stampa, soprattutto nel caso di titoli e paragrafi brevi. Creato nel gennaio 2020 a Varsavia da Laic, il termine “Isky significa scintilla in polacco. Le scintille sono qualcosa di piccolo che si accende con un improvviso calore o luminosità, ma anche minuscoli pezzi di materiale luminoso”.

Queens by Kilotype

Disponibile in tre grandezze (compressed, condensed, standard), è un carattere da esposizione, elegante e classico, dai tratti affusolati.

Dazzed by Display

Creato nel 2019 da Display con sede a Praga, dalle proporzioni strette e i punti arrotondati, evoca un fumetto ispirato a momenti di imperfezione e spontanea irregolarità.

font dazzed

Urbanist by Corey Hu

Ideato da Corey Hu in USA nel 2020, questo carattere è ispirato al design moderno: le forme elementari e neutre lo rendono versatile sia per la stampa che per il digitale.

Humane by Rajesh Rajput

Ha il vantaggio di essere un font gratuito, con supporto multilingue. Ideato da Rajesh Rajput in India. Dotato di sette pesi, da sottile al grassetto, risulta particolarmente adatto a titoli e loghi. “Questo carattere tipografico è dedicato a tutti gli esseri umani” afferma Rajput. “La vita non è giusta per nessuno, e tutti stanno affrontando la loro situazione. Tuttavia, c’è amore e compassione. Quindi resisti e godi di tutto ciò che hai”.

Roboto by Christian Robertson

Lanciato da Christian Robertson nel 2011, è un font dal carattere geometrico, utilizzato per tantissimi siti web e app. È il più popolare su Google Fonts. “Roboto ha una doppia natura, ha uno scheletro meccanico e le forme sono in gran parte geometriche. Allo stesso tempo, il carattere presenta curve amichevoli e aperte […], Roboto permette alle lettere di essere sistemate nella loro lunghezza naturale” sottolinea l’autore.

 Roboto

Pastiche Grotesque by Order

Progettato da Order, con sede a San Francisco e rilasciato nel 2021, ha un design giocoso e stravagante. Risulta idoneo per titoli e testi che richiedono umorismo e ilarità. I caratteri sono descritti come “fanfiction di type design che guarda al gotico della fine del XIX sec. attraverso la lente del neo-grottesco della metà del  del XX sec.”

Frame by Commercial

Inizialmente ideato per il brand di ciclismo Rapha da Paul Barnes, si ispira al lavoro di William Caslon I. Dotato di quattro pesi, dalla struttura semplice con assottigliamento minimo e nitidezza. Lanciato dall’azienda Commercial è una joint venture tra Paul Barnes e Christian Schwarz.

Gt Pressura by Grillptype

Versatile, moderno, minimalista e arrotondato. Progettato da Grilly Type in Svizzera, ha un design pulito, adatto anche al web design. È stato rilasciato nel 2012 e aggiornato nel 2022. I fondatori dell’azienda, Noel Leu e Thierry Blancpain affermano che “ciò che conta per noi è questo: quale storia, cosa dice un carattere tipografico? Che tipo di personalità ha?”.

font GT Pressura

Epicene by Klim

I caratteri Epicene text e Epicene Display sono caratteri tipografici barocchi ispirati al lavoro di J.F. Rosart e J.M. Fleischmann, maestri rivali nel XVIII sec. “Sebbene attento alla storia, Epicene non è un carattere revival. È un esperimento per modernizzare le forme delle lettere barocche senza imbavagliare la loro idiosincrasia ornamentale né cadere nella trappola delle codificazioni di genere. È una ferma affermazione che i caratteri non hanno genere” affermano il designer Kris Sowersby, “i nostri caratteri combinano la conoscenza storica con il rigoroso artigianato contemporaneo”.

 Epicene

Come si classificano i font gratuiti

La scelta del font è sempre delicata, e non sempre si ha la necessità di utilizzare format a pagamento. Si può, infatti, ricorrere a quelli gratuiti, messi a disposizione dai software di scrittura dei sistemi operativi. Anche in questo caso è importante conoscerne le caratteristiche, perché la scelta non va mai lasciata al caso.

I font utilizzati gratuitamente sono raggruppati in 4 tipologie:

  1. Serif: include tutti i font in cui, la parte alta e bassa delle lettere ha all’estremità degli allungamenti ortogonali (dette grazie), in modo che tutte le lettere siano bilanciate, per facilitare la transizione dall’una all’altra, come fossero continue. Vi rientrano, ad esempio, il Roman, il Times New Roman (chiamato così perché usato dalla redazione del The Times nel 1931), Square Serif, Round Serif, scelti frequentemente per testi lunghi in quanto assicurano una migliore leggibilità;
  2. Sans serif: caratteri senza grazie, la fine di ogni lettera è considerata secca, utili per i titoli. Si dividono in due sottogruppi: Gothic (le parti curve delle lettere sono più fini), e Single line sans serif, come ad esempio il font Arial (non hanno linee di diverso spessore);
  3. Handwriting: comprende tutti i caratteri che danno l’impressione di essere stati scritti a mano, come Scripte, Corsive, Calligraphic e Text (il primo carattere mobile creato da Gutemberg, utilizzato oggi per la stampa di certificazioni e diplomi);
  4. Decorative: sono font usati per fini decorativi e grafici, non hanno limiti particolari proprio perché non sono funzionali per un testo ma solo per lavori di tipo artistico.

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