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Come TikTok sta cambiando il panorama globale della musica

Molto più di una piattaforma, TikTok è una vera e propria community dove la musica gioca un ruolo strategico.

I TikTok lovers hanno lo spazio per la propria autenticità, infatti sono sempre alla ricerca di nuove informazioni in grado di sfatare miti, aumentando così la credibilità dei creator e la fiducia con la propria fanbase.

E se si pensa al rapporto tra le persone e i brand, in Italia il 58% degli utenti afferma di avere maggiori probabilità di fidarsi dei brand dopo averne sentito parlare dai creator di TikTok.

I creator assumono così un ruolo fondamentale e, quando sono ben accreditati in piattaforma, hanno una buona influenza sulle persone: il 65% degli Italiani su TikTok afferma di fare affidamento alle recensioni e ai consigli dei creator per decidere cosa acquistare online.

@tiktokcreators ?OOO watching @laxtoluxury ♬ original sound – tiktok creators

TikTok community: la condivisione stimola positività

Quest’anno i membri della community si sono ispirati a vicenda per cambiare la propria quotidianità con ritrovata fiducia.

È così facile riconoscersi nei contenuti di TikTok che le persone spesso agiscono in base a ciò che vedono nelle loro pagine “Per te“. A volte le azioni che compiono sono semplici, come acquistare un prodotto o provare una ricetta. Ma nel 2023 la piattaforma avrà un impatto ancora più profondo.

Le persone continueranno a riflettere sui propri valori in un mondo in continuo cambiamento con nuove sfide e problemi da affrontare. Questo aiuterà gli utenti a legarsi molto tra loro, a essere ispirati a fare delle scelte o a portare un cambiamento nella propria vita.

A livello mondiale, le persone dichiarano che TikTok ha una probabilità quasi due volte maggiore di presentare agli utenti nuovi argomenti che non sapevano di apprezzare. I contenuti in piattaforma sono così riconoscibili e accessibili che le persone sono spesso motivate a replicarli.

La condivisione di valori è molto alta e questo porta le persone a ispirarsi a vicenda. In Italia più di 2 utenti su 5 affermano di sentirsi parte di una community grazie al potere inclusivo dei creator.

@tris_bookstagram Buon Salone a tutti ♥️ mi dispiace di non essere potuta venire a Torino nemmeno a questo giro, avrei anche potuto conoscere gli altri booktoker all’evento organizzato da @TikTok Italia ?♥️ spero di farcela per il prossimo anno! #booktok #booktokitalia #bookstagramitalia #vitadalettore #lettori #booktoker #libridaleggere #salto22 ♬ Battito di ciglia – Francesca Michielin

LEGGI ANCHE:  TikTok e PMI: un impatto positivo sulla community e sui brand locali

Le relazioni dei TikTok lovers transitano dalla musica.

Su TikTok la musica è scoperta di nuovi talenti e riscoperta di brani del passato, remix e mash-up capaci di dare una veste sempre nuova e originale alle hit più amate, generando fenomeni musicali che annullano le distanze tra generazioni.

Il 2022 è stato anche l’anno dei grandi eventi musicali in esclusiva su TikTok, dei formati inediti e dei contenuti condivisi dal grande pubblico.

Dal Festival di Sanremo – con il video in cui Blanco e Mahmood intonano “Brividi” dal balcone dell’hotel – ai 3 miliardi di visualizzazioni dell’hashtag #Eurovision2022, di cui TikTok è stato Official Entertainment Partner, fino alla nuova edizione di X Factor che ha visto protagonista Francesca Michielin e i suoi divertenti video dietro le quinte.

Tra le canzoni che hanno fatto parte della colonna sonora del 2022 su TikTok: Shakerando di Rhove, Caramello di Rocco Hunt & Elettra Lamborghini & Lola Indigo, Tu Comm’a Mme di Gianni Celeste. Fedez, i Måneskin e Jovanotti: gli artisti sul podio per numero di visualizzazioni. 

@likelinton In quale campetto mi consigli di andare? #nostress #basket #passion ♬ No Stress – Marco Mengoni

TikTok è promozione per gli artisti musicali e le case discografiche

Le canzoni possono crescere organicamente sull’app anche se sono state fuori dal mainstream per decenni.

I marketer possono anche assumere influencer per aiutare una canzone a decollare, scatenando un’ondata di post generati dagli utenti dai loro fan. E alcuni artisti hanno persino organizzato sessioni di ascolto private con gli influencer di TikTok nella speranza che aiutino le nuove canzoni a prendere piede nella piattaforma.

L’azienda ha un team globale che lavora con artisti ed etichette discografiche, negozia accordi di licenza con i titolari dei diritti e costruisce nuovi modi per convertire la sua influenza culturale in entrate ricorrenti.

La società ha recentemente lanciato un’area di distribuzione di canzoni chiamata SoundOn e potrebbe eventualmente lanciare il proprio servizio di streaming musicale.

TikTok è diventato davvero una parte fondamentale della narrazione degli artisti“, ha riferito ai media Kristen Bender, SVP, Digital Innovation Strategy & Business Development di Universal Music Group, durante un webinar sull’impatto di TikTok sull’industria musicale. “Le nostre etichette sono state estremamente appoggiate alla piattaforma”.

@clarissacorradi_ #amiciufficiale #amici21 #fypシ ♬ No Stress – Marco Mengoni

Trovare il giusto compromesso

Per alcuni, l’iper-focus su TikTok può essere estenuante. Artisti come Halsey e Charli XCX hanno recentemente pubblicato video che esprimono “disillusione” per essere stati invitati a realizzare video su TikTok dalle loro etichette. L’artista Taylor Upsahl, ha palesato che può essere “non facile” bilanciare la promozione sociale con il tour, la scrittura e la registrazione di nuova musica.

E per le case discografiche e altri detentori di diritti, l’impatto di TikTok sulla musica potrebbe essere “ridisegnato”, in particolare quando la società afferma la propria influenza come leva durante le negoziazioni di licenza.

L’argomento della posizione delle etichette è che TikTok non avrebbe un’app senza musica perché è quello che le persone usano principalmente nei loro video“, ha dichiarato ai giornalisti Tatiana Cirisano, analista dell’industria musicale e consulente presso la società di ricerca MIDiA Research. “L’argomento da parte di TikTok è che la company ora è così importante per l’industria musicale che non possono permettersi di non avere la loro musica sulla piattaforma“.

Ma l’attenzione dell’industria su TikTok non è infondata. I brani che fanno tendenza su TikTok finiscono spesso per entrare nelle classifiche di Billboard 100 o Spotify Viral 50. E il 67% degli utenti dell’app ha maggiori probabilità di cercare brani sui servizi di streaming musicale dopo averli ascoltati su TikTok, secondo uno studio di novembre condotto per TikTok della società di analisi musicale MRC Data.

TikTok è diventato un hub per le etichette per promuovere sia le nuove uscite che le tracce del catalogo precedente. Una nuova coorte di venditori di musica sui social media è nata per supportare gli sforzi promozionali sull’app.

Investire sui creator per promuovere le canzoni

Gli accordi promozionali di canzoni tra venditori di musica e influencer sono diventati un’importante fonte di reddito per i creatori di TikTok. Alcuni utenti possono guadagnare centinaia o addirittura migliaia di dollari per un singolo video in cui promuovono la traccia di un artista.

Il marketing musicale su TikTok è enorme“, come da recenti dichiarazioni di Jesse Callahan, fondatore della nuova società di marketing Montford Agency. “È un modo grazie al quale le etichette hanno portato gli artisti sotto i riflettori negli ultimi due anni. È anche i creatori hanno fatto un sacco di soldi“.

I micro influencer per campagne a suon di note

Man mano che la base di utenti di TikTok è cresciuta e i contenuti sono diventati più saturi, i marketer si rivolgono sempre più ai micro influencer piuttosto che alle superstar per le campagne di canzoni.

Il prezzo per le mega star è estremamente alto“, ha dichiarato Zach Friedman, cofondatore della nuova etichetta discografica Homemade Projects. “Per come funziona l’algoritmo di TikTok, è difficile sapere cosa avrà successo. Invece di pagare un premio per la D’Amelio, potresti pagare un micro influencer 200 dollari e il suo TikTok potrebbe ottenere 10 milioni di visualizzazioni. Per questo motivo, è meglio gettare una rete più ampia“.

Lavorare con account nuovi

Mentre la strategia di assumere influencer per innescare una tendenza musicale è collaudata, anche le case discografiche pagano regolarmente account di interesse generale per mettere le canzoni sullo sfondo dei video.

Lavorare con un “non influencer”, come un creator che carica primi piani di melma o filma una pressa idraulica che schiaccia oggetti casuali, può essere un modo altrettanto efficace per stimolare l’interesse per una canzone, hanno detto i marketer musicali.

Sfide musicali per spingere i video generati dagli utenti

Alcuni marketer stanno aprendo la porta agli utenti dei social media che tradizionalmente non sarebbero considerati influencer per promuovere brani musicali.

Piattaforme come Pearpop e Preffy consentono a etichette e artisti di creare sfide video generate dagli utenti che invitano utenti con qualunque fanbase a partecipare a una campagna di canzoni o artisti ed essere pagati in base ai risultati.

Pagare persone con un grande seguito, sarebbe come gettare alcuni grossi tronchi su un fuoco inesistente“, ha affermato il cofondatore di Pearpop Cole Mason. “Con le challenge – continua – c’è un modo per accendere davvero il fuoco“.

@laurjayned #songchallenge #musicchallenge #xmas #xmassongs #xmassongchallenge #christmas #putafingerdownchallenge #songs #music #foryoupage #fyp #foryou ♬ Christmas songs – George

In che modo le case discografiche tengono traccia delle prestazioni

Molte case discografiche hanno team dedicati al monitoraggio di TikTok sulle canzoni di tendenza.

Il nostro intero catalogo musicale viene effettivamente monitorato quotidianamente“, ha affermato Andy McGrath, vicepresidente senior marketing di Legacy Recordings, divisione all’interno di Sony Music focalizzata sul catalogo di canzoni dell’etichetta risalenti a decenni fa. “Monitoriamo costantemente azioni, reazioni e tendenze che si verificano su TikTok” ha aggiunto.

L’SVP del marketing digitale di RCA Records, Tarek Al-Hamdouni, fa comprendere che l’etichetta fa affidamento su una serie di segnali come l’aumento degli stream su Spotify o cambiamenti nel numero di spettatori su YouTube per monitorare l’efficacia di una campagna di canzoni su TikTok.

Se vedo che nel corso di una settimana il nostro pubblico [su YouTube] è passato principalmente da uomini di età compresa tra 25 e 34 anni e una settimana dopo la maggioranza è costituita da donne di età compresa tra 13 e 24 anni, allora è un ponte piuttosto semplice per connettersi tra queste due piattaforme“.

LEGGI ANCHE: Hashtag, challenge, influencer: strategie di crescita a pagamento su TikTok

Come l’industria radiofonica sta rispondendo all’ascesa di TikTok

Per decenni, l’industria radiofonica ha dovuto adattarsi ai cambiamenti nel modo in cui la musica viene consumata, poiché piattaforme come MTV, Spotify e YouTube hanno cambiato le abitudini degli utenti.

Con l’arrivo di TikTok, molte stazioni radio e i loro talenti hanno abbracciato i video in formato breve sia come strumento promozionale che come risorsa per scoprire nuova musica.

SiriusXM, che trasmette l’audio via satellite, digitale e tramite partnership con le case automobilistiche, ha fatto un ulteriore passo avanti, lanciando un canale radio TikTok dedicato in collaborazione con l’app di video brevi.

Quello che facciamo a SiriusXM è un complemento ad alcune delle altre esperienze disponibili con la musica in digitale“, manifesta Steve Blatter, vicepresidente senior e direttore generale della programmazione musicale di SiriusXM.

Musica su misura come pungolo per interagire e co-creare

Su TikTok i contenuti vengono selezionati in base a ciò che gli utenti trovano divertente, ma anche in base a ciò che è in grado di catturarne la loro attenzione e fiducia.

A livello globale, in media, il 67% di essi afferma di interagire con la piattaforma di short video per prendersi una pausa durante il giorno o rilassarsi a fine giornata.

Il 92% degli utenti ha provato un’emozione positiva dopo aver visto un video di TikTok che li ha portati a compiere un’azione fuori dalla piattaforma.

“Per i brand, i messaggi più efficaci in piattaforma sono stimolanti, divertenti, personalizzati e in grado di intrattenere la community – commenta Adriano Accardo, Managing Director, Global Business Solutions, Sud Europa TikTok –. In Italia – prosegue – il 57% delle persone su TikTok considera gli annunci in piattaforma molto interessanti, tanto da considerare i commenti degli utenti come punto di riferimento nella valutazione di un prodotto. Stimolare l’interazione e la condivisione di idee è quindi fondamentale e ha un impatto anche sul business”.  

Largo alla gioia: più tempo per sé stessi e leggerezza 

Non mancano consigli e iniziative per prendersi cura di sé stessi, eppure le persone sono ancora alla ricerca di risorse su questo tema, sono più consapevoli su come debba essere la felicità per loro, e danno più spazio al divertimento. A livello globale il 50% delle persone sostiene che TikTok sia in grado di migliorare l’umore e portare positività.

@lapsicologaclinica E tu lo sapevi? #pensieri #psicologia #psicologa #psicologaclinica #imparacontiktok #psicoterapia #salutementale #benesserepsicologico #foryou #fyp #fypシ ♬ suono originale – lapsicologaclinica

La gioia è un fil rouge potente e onnipresente nei video di TikTok, per cui la piattaforma è il luogo perfetto in cui le persone possono scoprire umorismo, passione, relax e altri contenuti che consentono di dare la priorità a sé stessi. In Italia il 41% degli utenti afferma che “sollevare il morale” sia una chiave che li spinge a effettuare un acquisto.

google trend 2022

Un anno di ricerche: le query più digitate su Google nel 2022

L’anno sta terminando, è tempo di bilanci, e Google lo fa attraverso le ricerche degli utenti.

Come ogni anno arrivano puntuali le tendenze che rivelano le domande che ci siamo posti durante i 12 mesi del 2022, i personaggi che ci hanno ispirato, e i momenti, belli e brutti, che hanno catturato la nostra attenzione.

Google Trends fornisce una panoramica degli argomenti che hanno suscitato interesse, che permettono di riflettere indirettamente sulla situazione del Paese, e offrono tendenze relative ai vari target, utili anche nelle analisi marketing.

Le ricerche mostrano la necessità di capire cosa succede nel mondo, come le motivazioni e i personaggi che hanno scatenato la guerra in Ucraina; ma manche l’attenzione per lo sport, sempre presente negli interessi degli italiani (non solo calcio, anche il tennis); la musica, rappresentata soprattutto dal Festival di Sanremo.

Si conferma il tema della pandemia che, anche se in maniera minore, è ancora presente tra le digitalizzazioni. Si aggiunge, invece, il tema della finanza e la paura dell’incertezza economica, a cui gli utenti si sono mostrati molto sensibili: ci si domanda cosa sia l’inflazione e come diminuirne l’impatto.

Quando non conosciamo il significato di una parola, quando vogliamo saperne di più su un fatto di cronaca, oppure quando canticchiamo un motivetto di cui non sappiamo il titolo…basta dire “Hey Google” per avere la risposta.

LEGGI ANCHE: Guida aggiornata alle migliori piattaforme eCommerce del 2022

Le tendenze del 2022 in Italia

Le parole dell’anno spaziano dalla guerra, allo sport, passando per la politica e la Regina Elisabetta:

  1. Ucraina
  2. Regina Elisabetta
  3. Russia Ucraina
  4. Australian Open
  5. Elezioni 2022

La situazione bellica in Ucraina è, come facilmente ipotizzabile, l’argomento topico dell’anno che sta per terminare. Le ricerche degli italiani lo dimostrano, in diverse categorie:

Personaggi

  1. Putin
  2. Drusilla
  3. Blanco
  4. Sinner
  5. Vlahovic

Tra i primi personaggi degli ultimi 12 mesi spuntano ben 2 figure legate al Festival di Sanremo, una delle presentatrici, Drusilla Foer, e il cantante Blanco che troneggia anche nella sezione cantanti. Curioso osservare che i cinque cantanti più ricercati abbiano partecipato tutti al Festival, a conferma di quanto si tratti di una manifestazione nazional-popolare, perché Sanremo è Sanremo (come recita il classico jingle):

Cantanti

  1. Blanco
  2. Mahmood
  3. Gianni Morandi
  4. Iva Zanicchi
  5. Ana Mena

La dipartita della Regina del Regno Unito ha avuto un forte eco anche in Italia, tanto che oltre ad essere la seconda parola più ricercata, è anche la prima fra i personaggi noti che ci hanno lasciato, nonché l’unica non italiana:

Addii

  1. Regina Elisabetta
  2. Piero Angela
  3. Mino Raiola
  4. David Sassoli
  5. Monica Vitti

 

Tra gli attori più ricercati, figurano invece nomi stranieri. Il primo, in particolare, è quello di Will Smith, probabilmente non per una particolare performance cinematografica, piuttosto per lo spiacevole episodio dello schiaffo alla Notte degli Oscar:

Attori

  1. Will Smith
  2. Gianluca Gori (Drusilla Foer)
  3. Vanessa Incontrada
  4. Luca Marinelli
  5. Maria Chiara Giannetta

Tra le serie Tv, invece, nessuna produzione italiana:

  1. Stranger Things (che ha riportato Kate Bush in cima alle classifiche di Spotify)
  2. Dahmer
  3. Manifest
  4. Lol 2
  5. The Watcher

Film

  1. Doctor Strange
  2. Thor: love and thunder
  3. Don’t look up
  4. Uncharted
  5. The Batman

Le domande poste a Google

Non solo parole, ma anche domande che sono state poste a Google, perché si sa, Google sa tutto!

Perché…?

  1. La Russia vuole invadere l’Ucraina
  2. Pioli is on fire
  3. Aumenta la benzina
  4. Draghi si è dimesso
  5. Il Diesel costa più della benzina

Come fare…?

  1. Il tampone rapido
  2. I sondaggi su Whatsapp
  3. Tampone a casa
  4. Il passaporto
  5. Domanda assegno unico

Seppure migliorata, la pandemia figura ancora tra le principali ricerche degli utenti, soprattutto per quanto riguarda i tamponi fai da te, il tutorial più ricercato in rete. Proprio al miglioramento della pandemia si collega la quarta query: come fare il passaporto è un elemento che evidenzia la voglia di ripresa e di viaggio dopo lo stop del Covid.

Cosa significa…?

  1. La Z sui carri armati russi
  2. Orranza
  3. Parlare in corsivo
  4. Una tantum
  5. No fly zone

Vicino a me

  1. Terremoto oggi
  2. Trattoria
  3. Benzinaio
  4. Incidente
  5. Agriturismo

Cosa vedere a…?

  1. Bologna
  2. Barcellona
  3. Catania
  4. Parigi
  5. Mantova

Uno sguardo alle ricerche in USA

Tramite il nuovo elemento Hub locale di Google, è possibile analizzare le tendenze degli altri Paesi e delle singole regioni italiane, per avere una panoramica ancora più precisa.

Secondo Google:

Wordle è stata la ricerca di maggior tendenza a livello globale, poiché indovinare parole di cinque lettere ogni giorno è diventato uno stile di vita. Abbiamo anche visto la cultura pop continuare a lasciare il segno mentre cercavamo “come diventare un pilota di caccia” grazie a “Top Gun: Maverick” e come imparare nuove lingue, in particolare Minion, High Valyrian e Klingon. La maggior parte di noi, inoltre, non riusciva a togliersi dalla testa le canzoni dei programmi TV di successo, con “Pasoori” di Ali Sethi che è diventata la migliore canzone globale di Hum to Search″.

Molti dei trend partono dagli Stati Uniti e anticipano quelli nostrani. Diamo un’occhiata alle ricerche su Google effettuate dagli americani:

Termini

  1. Wordle (web puzzle che chiede ai giocatori di indovinare una parola di cinque lettere, di proprietà del New York Times)
  2. Election results
  3. Betty White
  4. Queen Elizabeth
  5. Bob Saget

Personaggi

  1. Johnny Depp
  2. Will Smith
  3. Amber Heard
  4. Antonio Brown
  5. Kari Lake

Nella sezione personaggi si nota che l ‘interesse statunitense è stato catturato dal processo casalingo tra Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard, che ha ha avuto un notevole effetto mediatico.

Film

  1. Encanto
  2. Thor: Love and thunder
  3. Top Gun: Maverick
  4. The Batman
  5. Everything Everywhere all at once

Due delle principali ricerche, Thor e Batman, si confermano anche in Italia

Cantanti

  1. Adam Levin
  2. Mary J. Blige
  3. Lil Tjay
  4. Kendrick Lamar
  5. Migos

Gli altri trend in Italia e nel mondo

La ripresa della vita sociale ha portato ad aumentare la ricerca di posti per mangiare: incremento del 955% dell’espressione “brunch senza limiti” in UK, e + 240% “dove mangiare” in Italia.

Il ritorno ai matrimoni ha prodotto +400% di ricerche con le parole chiave “invitata matrimonio estate” in Spagna, e “abito da cerimonia donna” in Belgio.

La ricerca collegata ai viaggi e in particolare ai voli registra in Italia un aumento del 20% delle ricerche, con un picco nel giorno della domenica.

La preoccupazione per la pandemia, pur essendo sopita, non è del tutto esaurita, lo confermano le ricerche dei termini ad essa collegati: la parola “ansia” in UK viene digitata sulla stringa di Google soprattutto intorno alle ore 2; “yoga” tra le 5 e le 7 del mattino, “meditazione” alle 6 del mattino. Una tendenza che evidenzia la forte pressione psicologica subita negli ultimi anni, ma allo stesso tempo la voglia di prendersi cura di sé, anche dal punto di vista mentale.

Attenzione mostrata anche al problema energetico e al rincaro delle bollette: in Italia +175% per la ricerca “bollette luce”.

LEGGI ANCHE: I trend media per il 2022: cosa devono sapere i brand

intelligenza artificiale

Il punto sull’Intelligenza Artificiale: percezione e applicazioni

Non da poco l’intelligenza artificiale (IA) è entrata a far parte del nostro quotidiano. Il termine è familiare a molte persone, addette o meno al settore tecnologico ed informatico, che grosso modo collegano l’espressione ad una capacità decisionale avanzata legata ai computer, insomma qualcosa di più evoluto rispetto al classico “IF THEN ELSE”.

Spesso il riferimento è rivolto a funzionalità avanzate di vari dispositivi, dai comuni elettrodomestici ai telefonini fino alle automobili; in tanti utilizzano quotidianamente l’intelligenza artificiale senza rendersene conto.

Obiettivo di questo articolo è quello di fare il punto sullo sviluppo o meglio su quanto sia realmente evoluta oggi l’intelligenza artificiale e cosa dobbiamo attenderci nel breve termine.

Perché ne parliamo

Secondo recenti ricerche da parte dell’Osservatorio Artificial Intelligence, solo il 5% dei consumatori non ha mai sentito parlare di intelligenza artificiale il che dimostra una conoscenza diffusa pressoché nella totalità degli utenti, ma a livello superficiale, se si considera che solo il 60% ha la capacità di riconoscere la presenza di funzionalità di IA nei prodotti/servizi utilizzati.

Complessivamente buono il giudizio: l’80% degli intervistati ha un’opinione abbastanza o molto positiva dell’IA.

Il tema dell’intelligenza artificiale riveste un suo particolare fascino e le sue origini vanno indietro nel tempo di parecchi decenni, tanto che alcuni tipi di intelligenza artificiale esistono da più di 50 anni, ma i progressi nella potenza dei computer, la disponibilità di enormi quantità di dati e lo sviluppo di nuovi algoritmi hanno portato a grandi balzi in avanti nella tecnologia negli ultimi anni.

L’IA riveste un ruolo centrale nella trasformazione digitale della società e si presta a utilizzi legati ai settori più disparati: dalle vendite al marketing passando per la cybersecurity, l’automotive, dalla logistica alla sicurezza pubblica fino alla sanità; per non parlare degli usi più comuni come gli assistenti personali come Google e Alexa e delle ricerche online.

Da qui ne deduciamo che l’intelligenza artificiale è molto più che una qualsiasi funzionalità, dato che fornisce i processi e le capacità per potenziare al massimo la riflessione e l’analisi dei dati.

Sebbene nell’immaginario collettivo sia associato all’ immagine di robot simili agli esseri umani, completamente funzionanti e in grado di conquistare il mondo, l’intelligenza artificiale non è destinata a sostituire l’uomo dato che il suo scopo è quello di migliorare in modo significativo le abilità e le attività degli esseri umani.

Per questo motivo, è una risorsa molto preziosa per le aziende.

Perché è importante

Nella sua accezione più semplice, il termine “AI” (Artificial Intelligence) si riferisce a sistemi o macchine che imitano l’intelligenza umana per eseguire certe attività e che sono in grado di migliorarsi continuamente in base alle informazioni raccolte.

Al giorno d’oggi, per sfruttare appieno il valore e il potenziale dell’intelligenza artificiale, molte aziende stanno investendo in modo significativo nei team addetti al data science, ossia in quel campo interdisciplinare che utilizza metodi scientifici e di altro tipo per estrarre valore dai dati e combina le competenze di settori quali la statistica e l’informatica con le conoscenze aziendali per analizzare i dati raccolti da più fonti e fornire un supporto al processo decisionale umano.

La tecnologia AI sta migliorando le performance e la produttività delle aziende grazie all’automazione dei processi o delle attività che in passato richiedevano l’intervento umano.

Inoltre, l’intelligenza artificiale può sfruttare i dati a un livello che nessun essere umano potrebbe mai raggiungere e questa capacità consente di ottenere notevoli vantaggi economici come dimostrato da Netflix che fa uso del machine learning per offrire un livello di personalizzazione che ha consentito di aumentare la base clienti di più del 25% nel 2017.

Cosa c’è da sapere

A questo punto la domanda da porsi riguarda come sta evolvendo la diffusione dell’ AI nelle aziende e quindi nel nostro quotidiano; ebbene secondo un sondaggio condotto da Harvard Business Review, le imprese fanno uso dell’intelligenza artificiale principalmente per conseguire i seguenti obiettivi:

  • Rilevare e impedire le intrusioni di sicurezza (44%)
  • Risolvere i problemi tecnologici degli utenti (41%)
  • Ridurre le attività di gestione della produzione (34%)
  • Misurare la compliance interna relativa all’utilizzo dei fornitori approvati (34%)

Sulla base di questi dati possiamo stabilire quali siano i fattori alla base della diffusione e sviluppo dell’intelligenza artificiale in vari settori e sono:

  • Capacità computazionali altamente performanti a prezzi accessibili dovute specialmente all’evoluzione e diffusione dei cloud, dato che prima dell’avvento di questa tecnologia gli ambienti di elaborazione disponibili per l’intelligenza artificiale avevano costi proibitivi.
  • Grandi volumi di dati disponibili per la formazione della stessa AI che deve essere sottoposta ad un processo di apprendimento per poter eseguire previsioni corrette.
  • Vantaggio competitivo dell’intelligenza artificiale applicata ai contesti aziendali.

Per quanto riguarda la trasformazione digitale della società per effetto della AI, si è reso necessario creare osservatori dedicati e le stesse istituzioni hanno compiuti importanti passi avanti nella regolamentazione dell’ intelligenza artificiale.

La Commissione Europea ha presentato di recente la proposta di regolamento, che rappresenta oggi una pietra fondamentale nella costruzione di una fiducia nelle tecnologie e l’Italia ha lanciato il nuovo Programma Strategico, che grazie al lavoro congiunto di tre Ministeri ha prodotto 24 raccomandazioni di azione, con un approccio collaborativo e inclusivo, che affronta in modo esplicito alcuni mali cronici dell’innovazione nel nostro Paese.

Ninja Upshot

L’importanza dell’intelligenza artificiale è dimostrabile attraverso moltissime storie di successo dove le aziende che aggiungono machine learning e interazioni cognitive ai processi e alle applicazioni aziendali tradizionali possono migliorare notevolmente la propria user experience e la produttività.

Nonostante il quadro fin qui delineato, esistono alcuni ostacoli alla diffusione di massa della AI, tra questi i progetti basati sull’intelligenza artificiale che non utilizzano il cloud computing spesso implicano costi di elaborazione elevati, sono complessi da realizzare e necessitano di esperti del settore, molto richiesti ma difficili da trovare.

Sapere quando e dove integrare l’intelligenza artificiale e quando rivolgersi a una terza parte consentirà di ridurre al minimo queste difficoltà.

Oltre a questo aspetto, abbiamo che flussi di lavoro inefficienti possono impedire alle aziende di sfruttare appieno il valore delle implementazioni AI.

Concludiamo sfatando un particolare mito diffuso nell’immaginario collettivo: ad oggi siamo ben lontani da una AI che possa essere minimamente paragonabile a quella umana.

A dirlo sono Jerome Pesenti, uno dei massimi esperti mondiali di intelligenza artificiale oggi a capo del dipartimento Ai di Facebook, Andrew Ng (co-fondatore di Google Brain), Yann LeCun e Yoshua Bengio, entrambi vincitori del Turing Award 2018.

notizie della settimana

ChatGPT, pagamenti digitali, i consumi per le feste e le altre Ninja news della settimana

Tra le notizie della settimana segnaliamo che calano i consumi per le festività, ma forse non c’è da preoccuparsi: come evidenziato da una ricerca condotta da Younited Italia (che puoi approfondire qui), il 20% delle persone procrastina lo shopping natalizio fino alla settimana del 25 dicembre. Nel frattempo, i pagamenti diventano sempre più digitali.

Le piattaforme eCommerce continuano a crescere, ringalluzzite dalle prospettive di nuovi canali di acquisto (leggi Metaverso e Realtà Aumentata).

A far da traino a questa nuova tendenza, Gen Z e Millennial (o, come è stata definita in un recente report che puoi leggere qui, la Generazione Twitch). Soprattutto i più giovani stanno cambiando radicalmente non solo il modo di comprare, ma anche quello di informarsi, mentre da più parti emergono preoccupazioni per la privacy e tutela diritto d’autore sulle nuove AI in grado di generare immagini e testi a partire da pochi input.

Se può servire a tranquillizzarti, questo articolo è (ancora) scritto da un essere umano.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

► LE VOCI DELLA SETTIMANA ◄

voci banca sella

Consumi per le festività in calo

Le analisi di Ipsos Italia prevedono una sensibile riduzione della spesa per regali, viaggi e cenoni.

La categoria preferita resta l’abbigliamento con il 45%, acquistata principalmente in negozio (75%), seguono i buoni regalo (31%), comprati soprattutto sulle piattaforme digitali (76%) e, a pari merito (30%) libri e articoli per la casa.

Una nuova era per l’eCommerce

A dirlo è il nuovo report della società di ricerca sull’audience GWI. Nel prossimo anno cambierà sempre di più il modo in cui cerchiamo online ciò che vogliamo acquistare e diventeranno sempre più centrali i nostri alter ego nel metaverso.

notizie della settimana

Anche la sostenibilità continuerà a essere al centro del dibattito, mettendo in discussione sempre di più il modello consumistico attuale.

Secondo una stima di Statista contenuta nel report Digital Market Outlook, dal 2020 al 2025, il valore delle transazioni digitali crescerà del 16,3% in Europa, del 15,2% negli Stati Uniti e dell’11,2 in Cina.

Sull’evoluzione delle tecnologie, ma anche su temi come Social Responsibility ed euro digitale, in occasione del Salone dei Pagamenti 2022 abbiamo chiesto un confronto a Giovanni Baglivo – Vice Responsabile Banking e Sistemi di Pagamento Banca Sella, Laura Fineo – Responsabile Marketing Banca Sella e Andrea Tessera – Chief Innovation Officer Banca Sella.

stand banca sella salone dei pagamenti

Clicca sui nomi per ascoltare cosa hanno detto ai nostri microfoni.

Google in allarme per la reputazione dell’azienda

I dipendenti di Google si sono resi conto del clamore intorno a ChatGPT, il chatbot di intelligenza artificiale rilasciato al pubblico alla fine di novembre e diventato rapidamente un fenomeno virale.

Secondo i dirigenti i rischi nel fornire informazioni sbagliate su una tecnologia nuova sono troppo alti e per questo Big G si sta muovendo “in modo più cauto di una piccola startup” su questo fronte.

I giovani si informano sempre più spesso su TikTok

A dirlo è l’ultimo report di Reuters Institute, secondo il quale non sono le fonti di notizie mainstream le principali fonti di contenuti giornalistici sulla piattaforma, bensì le “personalità di internet”, ovvero gli Influencer.

notizie della settimana: i giovani si informano su tiktok

Si tratta di una tendenza significativa, che potrebbe riflettere una più ampia sfiducia nei confronti dei media tradizionali.

Notizie della settimana: Instagram lancia la funzione Note

Si tratta di una funzionalità definita come un nuovo modo per condividere i propri pensieri e vedere cosa stanno facendo gli amici. Brevi post, della lunghezza massima di 60 caratteri, che possono contenere soltanto testo ed emoji.

Elon Musk non è più la persona più ricca del mondo

Dopo il calo del prezzo delle azioni Tesla, l’amministratore delegato di LVMH Bernard Arnault lo ha scalzato dal suo status.

Arnault ha fatto fortuna costruendo il più grande conglomerato del lusso del mondo, che comprende marchi come Louis Vuitton e Tiffany.

Il 55% delle aziende prevede di rafforzare il team di comunicazione corporate

A dirlo è un’indagine realizzata da EY in collaborazione con SWG. Secondo lo studio, la comunicazione corporate oggi, oltre a sostenere prodotti e servizi, assume un ruolo sempre più centrale nello sviluppo e tutela del capitale reputazionale, legandosi così ai processi decisionali e strategici.

“She” è lo spot natalizio che non dovresti perderti

Uno spot davvero bello e delicato quello di J&B Spain, realizzato dall’agenzia El Ruso de Rocky.

 

Nella categoria pubblicità strappalacrime, il film rientra nel filone degli spot dedicati al Natale, in cui i brand concentrano tutta la loro creatività nell’esaltazione dei buoni sentimenti, dell’altruismo e della condivisione.

salesforce report state of commerce

Scopri le abitudini d’acquisto di oltre un miliardo di persone nel report gratuito di Salesforce

La progressiva (e rapida) digitalizzazione di tutti i settori ha avuto un fortissimo impatto sul commercio, spingendo sempre più sui canali digitali.  Il fenomeno coinvolge, da un lato, le aziende, che puntano a ottenere un vantaggio competitivo sulla concorrenza moltiplicando i touchpoint, e, dall’altro, gli acquirenti, che scoprono nuovi brand e imparano a utilizzare nuovi metodi di acquisto grazie alla tecnologia.
Salesforce, azienda leader globale del CRM, ha reso disponibile un nuovo report sullo stato del commercio che analizza le principali sfide e priorità che il settore si trova ad affrontare oggi.

Far crescere i ricavi e automatizzare i processi, ma anche aumentare la base clienti e stabilire con questa un rapporto duraturo, sono solo alcune delle esigenze che oggi i seller di ogni dimensione si trovano a fronteggiare, in un periodo storico in cui l’inflazione, l’incertezza e la rincorsa al velocissimi sviluppo tecnologico pongono nuove e importanti sfide.

L’evoluzione del punto d’acquisto

L’importanza dei dati per muovere i passi nella giusta direzione assume un ruolo ancora maggiormente significativo ora che il confine tra negozi fisici e digitali sbiadisce fino quasi a scomparire.

Nella seconda edizione del report State of Commerce, Salesforce ha intervistato 4.102 leader del settore e ha analizzato il comportamento di oltre 1 miliardo di acquirenti consumer e business.

Dai dati raccolti da Salesforce risultano importanti indicazioni sulla futura evoluzione del commercio:

  • come i leader stanno creando un ponte tra il commercio online e offline;
  • quanto sono importanti i dati di prima parte alla luce dell’evoluzione delle normative e delle politiche sulla privacy;
  • come le aziende stanno investendo per stare al passo con le le crescenti aspettative dei clienti.

<<Scarica il report completo con tutte le informazioni utili per la tua attività>>

I nuovi canali come chiave per il successo digitale

La pandemia di COVID-19 ha cambiato per sempre il modo in cui le persone e le aziende entrano in contatto.

La crescita degli ordini digitali è aumentata dal primo trimestre del 2020 al primo trimestre del 2022, con un aumento delle vendite globali del 44% nel B2C e del 95% nel B2B. Allo stesso tempo, però, la popolarità dell’eCommerce non ha smorzato l’entusiasmo per le esperienze dal vivo.

report salesforce - order volume

Nel B2C, le organizzazioni stanno colmando il divario con servizi come Buy Online, Pickup In-Store (BOPIS): l’85% dichiara di aver già implementato o di voler implementare il BOPIS nei prossimi due anni.

Lo stesso sta accadendo nel mondo B2B, dove il 69% dei venditori si affida ai canali digitali, oltre che a venditori o distributori terzi.

Complessità, agilità e personalizzazione

Tre certezze emergono con forza dall’analisi di Salesforce e meritano di essere approfonditi con i dati contenuti nel report:

#1 Più canali e più partner: la normalità è un commercio distribuito e complesso

I punti di contatto con i clienti e i canali di approvvigionamento, di vendita e comunicazioni si moltiplicano, elevando le aspettative delle persone come mai era accaduto prima.

#2 Disporre delle giuste informazioni consente di offrire un’esperienza personalizzata (e vincente)

L’analisi dei dati è uno strumento potentissimo per valorizzare al massimo l’esperienza delle persone e incentivare la soddisfazione per puntare alla fidelizzazione del cliente.

#3 Le organizzazioni in grado di acquisire un vantaggio competitivo puntano sull’agilità

Le società che utilizzano architetture headless si dimostrano più efficienti e registrano maggiori successi a livello commerciale.

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<<Scopri i cambiamenti del settore nel report gratuito di Salesforce e diventa più competitivo>>

instagram lancia note

Instagram lancia la funzione Note (e vuole fare concorrenza a Twitter)

Instagram lancia la funzione Note (“Notes” nella versione inglese).

Si tratta di una funzionalità definita come un nuovo modo per condividere i propri pensieri e vedere cosa stanno facendo gli amici. Brevi post, della lunghezza massima di 60 caratteri, che possono contenere soltanto testo ed emoji.

L’azienda sta introducendo diversi cambiamenti significativi, tra cui spicca la feature Note. Con Note, gli utenti possono aggiornare i loro amici usando solo testo ed emoji, utilizzando un formato diverso rispetto alle immagini e ai video per cui Instagram è più conosciuto.

Altre nuove funzionalità sono in fase di lancio nelle Storie e introdurranno nuovi modi per condividere con i gruppi.

A cosa serve la funzione Note di Instagram

Tra tutte le nuove funzioni annunciate, Instagram Notes è forse la più interessante, in quanto aggiunge un modo per comunicare con gli altri utilizzando solo il testo. Anche se questa nuova introduzione ricorda vagamente Twitter, l’attuale implementazione ha un’interfaccia utente molto diversa.

In Instagram, gli utenti possono lasciare note andando in cima alla loro casella di posta, quindi selezionando i follower che seguono o altri dall’elenco “Amici stretti”. Hanno così a disposizione 60 caratteri di testo o emoji per scrivere la nota.

instagram note

La nota apparirà in cima alle caselle di posta degli amici per 24 ore e le risposte arriveranno come DM.

Le somiglianze di Note con Twitter

Sebbene il formato in sé differisca dal feed in tempo reale di Twitter, l’utilizzo delle Note potrebbe avere una certa sovrapposizione col servizio, per il tipo di input che viene richiesto (“Cosa stai facendo?”) e per il numero limitato dei caratteri.

LEGGI ANCHE: Elon Musk non è più l’uomo più ricco del mondo, superato da Bernard Arnault

E in effetti, la scorsa settimana il New York Times aveva riferito che Meta stava valutando la possibilità di trasformare Instagram Notes, in fase di test da molti mesi, in un rivale di Twitter a tutti gli effetti, per sfruttare il caos che regna in Twitter dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk. Secondo il rapporto, l’azienda stava valutando se Notes dovesse essere un’applicazione autonoma o un altro feed all’interno di Instagram.

gamification

Incrementa la visibilità e il sellout delle vendite online con la gamification

Tra i differenti approcci strategici utilizzati nel digital marketing per migliorare il rapporto e la gestione dei clienti, consolidare la fedeltà di questi ad un brand o ancora incrementare le performance di vendita di un eCommerce, la gamification assume sempre più un ruolo importante.

La gamification, sotto il profilo strategico, sprona alcuni aspetti del comportamento umano come la competizione naturale, il desiderio innato di successo e accettazione sociale, il bisogno di gratificazione e la sensazione di appagamento che deriva dall’aver raggiunto particolari obiettivi.

Il tutto è coadiuvato da storie coinvolgenti, campagne promozionali a forte impatto visivo ed emozionale e sistemi di gratifica per il cliente ben calibrati per invogliare la partecipazione al “gioco” di marketing.

Ad oggi possiamo trovare esempi di gamification in diversi ambiti come: l’istruzione, il business, le app, musei, salute e benessere e molto altro.

Con la gamification è possibile coinvolgere emotivamente gli utenti per rafforzare la brand loyalty in modo divertente e giocoso, raccogliendo al contempo il maggior numero di informazioni riguardanti le loro preferenze, gusti e stili di vita.

LEGGI ANCHE: Includere le leve del gioco nella sfera professionale per abbandonare i modelli pre-digitali

Perché ne parliamo

Per quanto la gamification possa apparire come un approccio leggero e in alcuni casi anche sperimentale, in realtà si tratta di una strategia consolidata da tempo, affidabile ed ormai largamente diffusa nelle strategie di marketing di vari brand e quindi ben lontana da essere etichettata come l’ennesima panacea “one size, fits all”.

Attenzione però, un errore commesso nel passato dai marketer sta nel considerare la gamification come il processo di trasformazione di qualcosa, di un contesto in un gioco. Molti esempi di sistemi gamification che hanno accolto al loro interno tecniche di game design, non sono stati minimamente percepiti dagli utilizzatori stessi come “giochi”. Un errore comune è considerare la gamification come un generalista tentativo di trasformare contesti seri in contesti ludici.

Perché la gamification è importante

Abbiamo ribadito che grazie alla gamification, un brand riesce ad offrire alla propria clientela un’esperienza diversa, riuscendo ad ingaggiare gli utenti con la prospettiva tipica di un gioco dai risvolti immediati.

Ma perché il gioco dovrebbe fornire tutta una serie di vantaggi e un coinvolgimento così forte per le persone?

Gli studiosi del comportamento umano sono concordi sul fatto che l’uomo sia nato per giocare, che abbia cioè una certa propensione al gioco.

Il gioco è un’azione volontaria dell’individuo per trarne piacere. Giochiamo per imparare e attraverso il gioco apprendiamo come gestire situazioni complesse; sempre attraverso il gioco, impariamo a gestire il rischio, i feedback e il successo.

La gamification punta proprio a coinvolgere le persone e quindi i clienti a provare più coinvolgimento e divertimento nelle attività quotidiane.

Cosa c’è da sapere

Il punto di forza della gamification sta nella capacità di stimolare alcuni istinti primari tipici dell’essere umano con lo scopo di appagare desideri e bisogni legati alla competizione, allo status sociale, ai compensi oppure al successo, utilizzando le dinamiche e meccaniche tipiche del gioco che comprendono punti, livelli, ricompense, ed altro che incoraggia gli utenti ad investire il proprio tempo, spingendoli alla partecipazione.

Inoltre, il gioco fornisce obiettivi da raggiungere, livelli in cui progredire, competere con gli altri utenti, condividere i propri successi e guadagnare ricompense.

Alla luce di tutto questo, tramite una strategia di gamification riusciamo ad applicare meccaniche ludiche ad attività che non hanno direttamente a che fare con il gioco; in questo modo riusciamo ad influenzare e modificare il comportamento delle persone, sviluppando la nascita ed il consolidamento di un interesse attivo da parte degli utenti coinvolti verso il messaggio che si è scelto di comunicare, sia questo relativo all’incremento di performance personali o più in generale alle performance d’impresa.

Entrando nel dettaglio, un progetto di gamification deve prendere in considerazione delle “meccaniche” tipiche del gaming che riguardano:

  • punti, questa rappresenta una delle meccaniche più potenti dato che collezionare punti ha la capacità di motivare le persone anche se i punti non hanno un valore reale. Successivamente i punti si possono scambiare per ottenere ricompense che forniscono all’utente la sensazione di investire in modo profittevole il proprio tempo e le proprie energie, dando l’idea di guadagnare qualcosa.
  • livelli, servono per introdurre traguardi che l’utente deve raggiungere per ottenere i punti che possono essere condivisi ed evidenziati nello stato dell’utente. La struttura dei punti consente agli utenti di accedere a nuovi contenuti e guadagnare altri punti.
  • sfide, rappresentano il motore della gamification, dato che rappresentano la ragione per continuare a partecipare e motivano gli utenti a conseguire dei risultati sotto forma di trofei ma anche di obiettivi da sbloccare (badge).
    La vera essenza degli obiettivi, comunque, risiede nella possibilità di mostrarli ad altri utenti, con una struttura che incoraggia il confronto e spinga alla competizione.
  • beni, l’intera economia del gioco, basata sulla possibilità da parte dell’utente di ottenere punti, non può durare a lungo senza che questi possano essere convertiti in qualcosa che l’utenza possa acquistare, guadagnare e, in determinati casi, consumare.
  • classifiche, queste servono per suddividere ed ordinare le performance dei vari utenti, accendendo lo spirito di competizione di ogni partecipante e portandolo a rimanere più tempo all’interno del gioco. La competizione è strettamente correlata all’aspirazione di diventare il migliore all’interno del propria cerchia di amici e conoscenti.

Gamification: Ninja Upshot

Tra i case study più interessanti dove la gamification è stata utilizzata in maniera coinvolgente, ci sono:

  • Sony, che ha organizzato una caccia al tesoro per il lancio della PS5, il cui slogan era: “Chi sarà il primo a vincere la Console PlayStation 5 ? Un caveau inespugnabile. Una corsa contro il tempo. E 5 enigmi da risolvere.

gamification PS5

Nel sito dove si è tenuta la caccia al tesoro bisognava inserire 5 soluzioni per i 5 enigmi proposti. Dopo aver inserito le 5 soluzioni era possibile entrare nel caveau ed ottenere una Playstation 5 completa di accessori. Il primo utente in grado risolvere gli enigmi vince il premio. Gli altri partecipano all’estrazione di una seconda console in palio.

  • Nike con il suo “sneakers day”, dove il target era rappresentato da una nicchia di consumatori della Nike. All’interno dell’ App è comparso un messaggio misterioso: “Lo SNEAKRS DAY torna l’8 agosto. Preparati, ti aspettano delle sorprese. Tieni d’occhio questo spazio”.

Il messaggio misterioso ha catturato l’attenzione degli utenti attraverso la curiosità, l’imprevedibilità e il passaparola tra i vari appassionati. Nike ha lanciato una caccia al tesoro. Dentro le sue “storie”, una sorta di articoli brevi in stile blog, è possibile trovare delle targhette da grattare come dei classici gratta e vinci.

I fortunati che hanno trovato la targhetta dorata dovevano completare una seconda missione: recarsi in uno dei punti geografici misteriosi indicati dentro l’app nella città di Parigi, Londra o Berlino. Una volta raggiunto il punto sulla mappa era necessario geolocalizzarsi con l’app per completare la missione.

  • Coca-Cola “shake it” è un classico della gamification applicata al marketing. Shake it è una campagna cross-platform che ha portato a 9 milioni di visualizzazioni dello spot per la TV e 380.000 installazioni dell’app brandizzata in un mese.

Tutti i giorni alle 10 di sera Coca Cola ha trasmesso il suo spot TV. Il target della campagna era rappresentato dai giovani di Hong Kong, che dovevano scaricare l’app brandizzata per interagire con lo spot pubblicitario.

Solamente durante lo spot, gli utenti potevano aprire l’app, scuotere il telefono ed ottenere in cambio di premi casuali.

Le ricompense funzionavano come il gratta e vinci, come le slot machine: molto ingaggianti per le persone e in grado di innescare meccanismi di dipendenza. Con le ricompense random si vinceva sempre qualcosa, con diversi livelli di probabilità. L’utente continuava a perpetuare l’azione desiderando di vincere i premi più esclusivi e difficili da ottenere.

  • laRinascente: obiettivo della strategia era di raggiungere la generazione dei Millennials quale protagonista indiscussa del nuovo panorama sociale, e per farlo è stata realizzata una App a loro dedicata, vero e proprio strumento di differenziazione dalla concorrenza.

rinascente gamification

L’App risponde a 4 esigenze specifiche di questo target:

  • focalizza le azioni sulle loro esigenze e desideri
  • crea un’esperienza vivibile a 360° (mette in comunicazione il mondo online con il negozio fisico, es. sezione “Store Guide”)
  • consente di sviluppare una community all’interno della quale gli utenti possono condividere foto del proprio stile
  • coinvolge in giochi divertenti e coinvolgenti.

Il core dell’App è rappresentato da una sezione specifica, “Challenges” che consente al brand di trasmettere i propri messaggi attraverso delle meccaniche di gioco. In particolare, questa sezione consente di vincere buoni shopping da spendere in negozio.

In conclusione, il processo alla base dell’implementazione di una strategia di gamification non è un percorso facile, ma con il giusto mix di queste strategie è possibile avere delle soddisfazioni e vedere la propria attività crescere costantemente giorno dopo giorno.

Inoltre, in termini di mercato la gamification è in forte espansione e crescerà del 32% ogni anno fino al 2024, passando dai 6,8 miliardi di dollari (2018) a più di 40 miliardi.

Intanto, già molte aziende della lista Fortune 500, come Google, Amazon, Apple o Nike utilizzano da tempo la gamification in aree aziendali come il marketing, le risorse umane o il design di prodotto.

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Elon Musk non è più l’uomo più ricco del mondo, superato da Bernard Arnault

Elon Musk non è più la persona più ricca del mondo. Secondo Forbes, avrebbe ceduto il titolo al presidente e CEO di LVMH Bernard Arnault.

Sebbene con un margine inferiore di quello certificato da Forbes, anche Bloomberg ha aggiornato la sua lista degli uomini più ricchi al mondo facendo retrocedere Musk al secondo posto.

elon musk

Elon Musk non è più l’uomo più ricco del mondo

Il nuovo e discusso proprietario di Twitter deve il sorpasso al ribasso di valore di uno dei suoi asset più consistenti: le azioni di Tesla hanno chiuso in ribasso lunedì di circa il 6,3% e quest’anno hanno più che dimezzato il loro valore, in parte a causa di una svendita accelerata sulla scia dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk per 44 miliardi di dollari.

La crisi era nell’aria: secondo Reuters, il patrimonio netto di Musk era già sceso sotto i 200 miliardi di dollari l’8 novembre, quando era partita una consistente vendita da parte degli azionisti di Tesla, preoccupati che il CEO e il direttivo fossero troppo impegnati nell’acquisizione problematica e nella gestione di Twitter per dedicarsi agli ambiziosi obiettivi della casa automobilistica.

Il titolo ha continuato la sua corsa al ribasso senza registrare mai una vera e propria inversione di tendenza.

LEGGI ANCHE: Stavolta è vero: Elon Musk ha comprato Twitter

Le azioni di Tesla sono la ricchezza di Musk

La ricchezza di Musk, in gran parte legata alle azioni Tesla, è stata alimentata da un’ascesa vertiginosa del prezzo delle azioni della casa automobilistica, che è schizzato di oltre il 1.000% in due anni.

Secondo i documenti in possesso della SEC, la Commissione per i Titoli e gli Scambi americana, Bernard Arnault possiede poco più del 60% delle azioni con diritto di voto di LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton, la multinazionale francese proprietaria di oltre 70 marchi nei settori dell’ospitalità di lusso, dell’alta moda – tra cui Christian Dior, Bulgari, , Marc Jacobs, Givenchye Louis Vuitton – di orologi come TAG Heuer, di gioielli come Tiffany & Co., di vini e liquori come Moët & Chandon, di editoria come Les Échos e Le Parisien, e di distribuzione come Sephora e Le Bon Marché).

Secondo Forbes, il patrimonio di Arnault avrebbe un valore di circa 186,2 miliardi di dollari. Supera così di poco le cifre del CEO di Tesla, SpaceX e Twitter, che può contare su una ricchezza stimata “in caduta”, si fa per dire, a 178,7 miliardi.

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Effetto Musk: gli utenti lasciano Twitter in massa (e si rifugiano su Mastodon)

Twitter è libero: la spallata di Musk al mondo polarizzato

Elon Musk ha venduto circa 5 miliardi di dollari di azioni Tesla

comunicazione corporate

Il futuro della comunicazione corporate: più strategica e di impatto sociale

Le grandi crisi globali che si sono succedute negli ultimi anni (dal Covid-19 al conflitto in Ucraina) hanno trasmesso, tanto alle aziende quanto all’opinione pubblica, una nuova consapevolezza sul ruolo sociale delle imprese e sulla loro centralità nel dibattito pubblico.
In questo contesto, all’interno delle aziende cambiano il ruolo e le attese nei confronti della comunicazione corporate che, oltre a sostenere prodotti e servizi, assume un ruolo sempre più centrale nello sviluppo e tutela del capitale reputazionale, legandosi così ai processi decisionali e strategici.

È quanto emerge dall’indagine “Quali nuovi orizzonti aprirà la comunicazione corporate?” realizzata da EY in collaborazione con SWG, che ha interrogato i responsabili della comunicazione di alcune delle più importanti aziende del Paese, con l’obiettivo di comprendere come brand, reputazione e comunicazione aziendale sono evoluti nel corso degli ultimi anni e quali sono le sfide per il futuro.

comunicazione corporate - alessandro vanoni ey swg

Alessandro Vanoni, Direttore Brand & Communications di EY in Italia e brand strategy leader della regione EY Europe West, commenta: “Ora più che mai capire il contesto, ragionare su nuove strategie e saperle raccontare è chiave per supportare adeguatamente la trasformazione delle aziende e della società, tenendo le persone al centro. Gli shock di questi anni hanno sicuramente messo la comunicazione sotto i riflettori. Non è un caso che l’85% dei responsabili intervistati oggi ritenga fondamentale il contributo della comunicazione per creare fiducia e che il 54% del campione abbia riscontrato un aumento di attenzione verso la funzione negli ultimi 3 anni”.

Un ruolo sempre più strategico che trova conferma in quel 64% del campione che ritiene che il ruolo della comunicazione sia (finalmente) adeguatamente riconosciuto in azienda. Negli ultimi tre anni i team di comunicazione, messi sotto pressione dai diversi shock sociali ed economici che si sono succeduti, hanno visto, nel 74% dei casi, un aumento del carico di lavoro che si è tradotto anche, nel 71% dei casi, in un rafforzamento del brand.

comunicazione corporate - il ruolo in italia

Per i brand che in questi anni hanno lavorato bene si sono aperte opportunità incredibili, a livello sia di comunicazione esterna che interna: i vari eventi imprevisti hanno portato a un ripensamento completo del modello di comunicazione, ormai compiutamente integrato, oltre a una maggiore maturità nell’uso dei diversi canali, che ha saputo creare valore misurabile per i brand. La comunicazione in questo scenario ha un vantaggio competitivo: ha radici nell’anima dell’azienda, la conosce intimamente, e ha antenne fuori, riesce a raccordare una molteplicità di livelli di informazione e raggiungere l’intera mappa degli stakeholder” – commenta Vanoni.

L’eterna diatriba tra carta e digitale

Soltanto per il 26% degli intervistati però l’aumento dell’attenzione verso la comunicazione in azienda si è tradotto in un aumento del budget riservato alla funzione; per il 71% del campione è rimasto invariato e per il restante 3% è addirittura diminuito.

Risorse indirizzate perlopiù ai social (84%), ma con una forte presenza, soprattutto per ciò che attiene alla brand reputation, della stampa tradizionale (considerata area chiave su cui investire per l’81% dei responsabili) e con una crescente attenzione anche agli owned media (58% del campione).

risorse per la comunicazione

Siamo dunque in una fase di integrazione ed espansione (non sostituzione) dei canali.

Comunicazione corporate: il profilo del comunicatore ideale

Dall’indagine emerge quindi che la trasformazione passa da team sempre più professionali, performanti e focalizzati, piuttosto che da budget più grandi.

Per il 40% degli intervistati la prima caratteristica che il candidato ideale deve possedere è la capacità di pensiero strategico, a seguire una rete di relazioni consolidata (27%) e velocità di esecuzione (17%). In breve: capacità di cambiare rotta rapidamente e di pensare fuori dagli schemi sono le principali qualità del comunicatore efficace.

Il 55% delle aziende coinvolte prevede di rafforzare il team di comunicazione nei prossimi mesi, con un’attenzione prioritaria alla comunicazione esterna (31%); il 21% degli intervistati prevede invece assunzioni nel team dedicato ai social e il 10% nella squadra dedicata alla comunicazione interna.

comunicazione - rafforzare i team

Creare valore per l’azienda a partire dai temi strategici

Una comunicazione sempre più focalizzata su temi strategici e di business: tra le priorità delle funzioni di corporate communication, spiccano i temi di impatto sociale (ESG), di primaria importanza per il 32% del campione, a seguire contenuti legati ai prodotti venduti o ai servizi offerti (29%) e temi corporate (23%).

Dunque, i comunicatori contemporanei sono sempre più legati alle strategie di business e vicini alle guide d’azienda, relazionandosi nell’87% dei casi direttamente con il CEO, nell’84% con le business line e nel 55% con team marketing e HR.

Dall’indagine emerge inoltre – soprattutto dalle risposte qualitative fornite dagli intervistati – una spirale di nuova centralità per la comunicazione interna, legata soprattutto all’eredità della pandemia e alle nuove modalità ibride di lavoro, fondamentale per mantenere i dipendenti più informati e coinvolti in relazione alla vita aziendale.

Qatar

Qatar 2022, quali sono i brand che stanno scendendo in campo contro i Mondiali (e perché)

Domenica 20 novembre la partita Qatar vs Ecuador ha dato il via al primo Mondiale in un Paese arabo. Oltre a questo primato e ad essere il primo a disputarsi d’inverno, la Fifa World Cup 2022 in Qatar è senza dubbio una delle competizioni più criticate nella storia della competizione. 

Molti brand hanno deciso di boicottare questa edizione dei Mondiali, costata secondo alcune stime ben 210 miliardi di euro, viste le politiche discriminatorie qatariane nei confronti delle donne, delle persone LGBTQIA+ e dei lavoratori migranti

Numerose aziende hanno dato ascolto al pubblico che, a più riprese, si è schierato contro la Coppa del Mondo dei diritti negati.

Anche gli spalti degli stadi europei avevano espresso il loro dissenso, dalla Curva Sud dell’Olimpico in cui era apparso lo striscione “Migliaia di lavoratori morti, devastazione ambientale – Qatar 22 vergogna mondiale”, ai tifosi tedeschi del Borussia Dortmund che hanno più volte esposto #BoycottQatar2022.

Slogan che si è diffuso in numerosi stadi d’Europa. 

DrewDog, il birrificio scozzese contro il Qatar

Il birrificio scozzese DrewDog si è subito dichiarato “​”orgoglioso di essere l’anti-sponsor della fott**a Coppa del Mondo. Sì, avete letto bene: questa non è la Coppa del Mondo, bensì la fott**a Coppa del Mondo. Il calcio è stato trascinato nel fango, prima ancora che si inizi a giocare. Siamo onesti: il Qatar se lo è aggiudicato (il mondiale) attraverso la corruzione. Su scala industriale” – come riportato nel lungo post apparso sul profilo LinkedIn del CEO James Watt che continuava –  “il calcio dovrebbe essere di tutti, ma in Qatar l’omosessualità è illegale, la fustigazione è una forma di punizione socialmente accettata e non c’è problema sul fatto che 6.500 lavoratori muoiano costruendo gli stadi. Per essere chiari, amiamo il calcio, ma non certo corruzione, abuso e morte. Allora, unitevi a noi. Brindiamo ai calciatori, ai tifosi, alla libertà di parole. E un vaffan**lo a chiunque pensa che un mondiale in Qatar abbia senso”. 

Nel frattempo le affissioni ideate da Saatchi & Saatchi UK riportavano titoli molto chiari: “Prima la Russia, poi il Qatar. Non vediamo l’ora della Corea del Nord”

Non solo parole, però, per DrewDog che ha destinato i profitti della birra Lost Lager venduta durante i Mondiali per finanziare programmi di sostegno ai diritti umani.

LEGGI ANCHE: Un potere d’acquisto di 33 trilioni di dollari: come i brand possono intercettare la generazione Twitch

Hummel, il coraggio della “non visibilità”

Hummel, sponsor tecnico della Danimarca, ha scelto di non mostrare il suo logo e quello della Nazionale, in accordo con la Federcalcio danese.

La scelta della “non visibilità” è senza dubbio storica in un evento di portata mondiale come la Fifa World Cup. 

Come riportato in un Tweet ufficiale del brand tedesco di sportswear, “questa maglia porta con sé un messaggio. Non vogliamo essere visibili durante un torneo che ha causato la morte di migliaia di persone. Supportiamo sempre la squadra danese, ma non è lo stesso che supportare il Qatar come nazione ospitante”

Virgin Atlantic, a bordo del Rainbow Plane ma non senza polemiche

Il Qatar non è certo inclusivo verso la comunità LGBTQIA+ tanto che l’omosessualità e le identità trans sono punite con l’incarcerazione e, per chi fosse di religione musulmana, con la morte.

La Nazionale britannica ha deciso di volare verso il Qatar a bordo dell’aereo arcobaleno che reca una bandiera LGBTQIA+ e la scritta #Rainbow, in collaborazione con Virgin Atlantic

Da molti anni la compagnia aerea è una forte sostenitrice dei diritti LGBTQIA+ ed è stata tra le prime a introdurre una politica inclusiva attraverso cui i clienti possono prenotare i voli utilizzando i pronomi preferiti.

Non solo, su tutti i suoi aerei sono presenti le toilette di genere neutro. 

Virgin Atlantic, però, sta facendo discutere in questi giorni per la scelta di ritirare la politica gender neutral delle uniformi per il personale di bordo e di terra. “È importante notare che Virgin Atlantic non sta tornando sui propri passi e vietando al proprio personale di esprimere la propria identità di genere per una questione ideologica. Piuttosto, sta sospendendo la nuova politica sulle uniformi nei voli in cui c’è il rischio di problemi di sicurezza”, ha dichiarato il portavoce della compagnia.

Lufthansa, sull’aereo “Diversity Win”

Rimanendo sempre sospesi in volo, Lufthansa, la compagnia aerea tedesca, ha portato la Germania in Qatar sull’Airbus 330 la cui fiancata è stata decorata dall’opera realizzata dall’illustratore Phobia, “Diversity Win”. 

Cultura, sport, persone: il calcio rappresenta molte cose ma una su tutte: la diversità. Ne siamo convinti e vogliamo portare questa dichiarazione sopra le nuvole dalla Germania ai Mondiali” riporta una nota sul sito di Lufthansa

Naranja X, gli abbracci sicuri sugli spalti

Si sa bene che la passione per un gol segnato dalla squadra del cuore spesso può essere travolgente e fuori controllo. Ecco perché Naranja X, società argentina fintech, ha creato “Abrazo Seguro”, un servizio con cui l’azienda fornirà assistenza legale qualora dovessero esserci cause e la copertura di eventuali multe per chi si dovesse far trascinare troppo dall’entusiasmo. 

Questa azione si posiziona chiaramente contro le leggi omotransfobiche della penisola arabica ed hanno una ricaduta nel vissuto reale delle persone. 

LEGGI ANCHE: Marketing inclusivo, perché i brand non possono ignorarlo

So Foot, come può un magazine di calcio boicottare i Mondiali?

Può un magazine di calcio boicottare i Mondiali? Purtroppo no, visto che si tratta del suo core business. Ma può sicuramente creare una campagna in grado di accontentare i tifosi di calcio ma anche chi invece questo Campionato proprio non lo riesce a digerire. 

So Foot, giornale di calcio francese, ha deciso di seguire le partite e contemporaneamente di aprire un ristorante, So Food, per chi si vuole distrarre dai match e vuole scoprire il mondo seduto a tavola.

Nello spazio creato ad hoc, si alternano menù ispirati alla cucina del Paese avversario realizzati da chef di prestigio che tengono vere e proprie lezioni culinarie. Il cibo viene offerto alla charity #onremplitlefrigo che raccoglie e distribuisce box alimentari agli studenti bisognosi.

In un momento storico come questo, in cui è sempre più richiesto ai brand di schierarsi, la Fifa World Cup 2022 rappresenta l’occasione per prendere finalmente posizione. Farlo concretamente e con azioni molto spesso coraggiose non è facile. Ma è decisamente potente. Perché una partita di calcio non è mai solo una partita di calcio e il mondo lo sa bene.