Il team di Twitter starebbe sperimentando tre diverse etichette per identificare informazioni fuorvianti e notizie non veritiere. Ad annunciarlo, attraverso un tweet, è stata la ricercatrice Jane Manchun Wong, che ha spiegato in che modo funzionerà il nuovo design pensato per contrastare la diffusione di notizie false attraverso la rete, rendendolo evidente agli utenti, in un momento in cui i social network stanno investendo per tutelare l’informazione. La Wong, che sta concentrando le sue ricerche sulla piattaforma di recente, indagando tra le sorgenti dell’ultima versione dell’app per iOS, ha scoperto infatti tre avvisi o “livelli” di avvertimento: “ricevi le ultime informazioni”, “rimani informato”, “fuorviante”.
Negli scorsi giorni, anche Facebook ha lanciato la sua azione di contrasto alla disinformazione, con la previsione di nascondere in automatico i post bufala, mentre le condivisioni degli utenti segnalati dai fact checker saranno rimosse gradualmente.
Nel sistema che Twitter starebbe testando, le informazioni non veritiere saranno soggette a tre diverse etichette, su cui il team di Twitter è attualmente al lavoro: i contenuti dei tweet saranno accompagnati dalle diciture “Ricevi le ultime informazioni”, “Rimani informato” se da approfondire o non accurata, oppure “fuorviante” se considerata una fake news.
A confermare l’indiscrezione anche Anche Yoel Roth, responsabile dell’integrità del sito per Twitter, che ha condiviso il tweet della ricercatrice, chiarendo che si tratta dei primi esperimenti sulle “novità di design per le etichette che trattano la disinformazione”.
La piattaforma, qualche mese fa, ha introdotto anche un messaggio che invita gli utenti a leggere un articolo prima di ritwittarlo. Un’esigenza di maggiore tutela dell’utente, in risposta alla sensibilità crescente di difesa degli utenti dalla disinformazione acuita dall’emergenza Covid.
Nessuna tempistica ancora sulle funzionalità scoperte e su quale sarà la loro evoluzione, attualmente confermate solo come rumors.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/Twitter.jpg10801920Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-06-01 16:23:062021-06-01 16:23:06Twitter, nuove etichette per contrastare le fake news
Un’altra giornata di full immersion in compagnia di speaker di altissimo livello e di occasioni di networking con la ciliegina sulla torta: la premiazione dei Ninja Awards.
N-Conference, il Business Visionary Event di Ninja in collaborazione con i main partner TIM, AW LAB e Banca Sella, ha premiato simbolicamente talenti, professionisti e aziende che hanno saputo trasmettere alla collettività la filosofia Ninja.
Ed è stato proprio il pubblico a decretare i vincitori tra coloro che si sono contraddistinti nella Digital Industry per tecnologia, approccio e valori
Anche per la seconda giornata siamo partiti con Daniela Uslenghi meditazione, visione guidata e coaching per concentrarsi al massimo e godere appieno della giornata.
La palla passa Luca Eleuteri, Co-Founder & Socio Casaleggio Associati, che con il suo talk Le Smart Company: l’evoluzione dell’azienda con la 4° rivoluzione industriale traccia un quadro nuovo su come dovranno essere le aziende del futuro: sostenibili, orientate al business ma anche alla società, flessibili, tecnologiche ed esponenziali.
Ma il presente è un’era di molteplici crisi, dal Covid-19 al cambiamento climatico, però anche stimolante per i marchi. Che per vincere, oggi, devono pensare e agire in modi nuovi. Non prepararsi alla crisi, bensì al futuro a lungo termine.
Una lezione che abbiamo imparato da Bruno Bertelli – Global CCO Publicis WW.
Il talk di Laura Fineo, Responsabile Marketing di Banca Sella, si è concentrato su come Co–creare con l’ecosistema per generare valore al cliente: challenge e matchmaking potrebbero essere i due casi concreti che sostanziano.
La storia “cinese” di Olivetti, consigli utili e il mondo degli eSport
Matteo Demonte, Autore, illustratore e videomaker, ci ha appassionato con la storia di Mario Tchou, l’ingegnere italiano di origine cinese di Olivetti inventore del primo computer made in Italy.
A seguire, dall’esperienza di uno dei premi mondiali della creatività digitale, consigli, best case e insight per conquistare le vette dei Social grazie a Nick Roope – Co-founder Lovie Awards, con il suo intervento Trends in Social and Digital Creativity.
Quando il gioco si fa duro, sono i duri che iniziano a giocare! E a noi, i giochi piacciono davvero tanto: gli eSports stanno rivoluzionando il mondo dell’intrattenimento, riscrivendone le regole. In Italia gli esperti sono ancora divisi tra freddo scetticismo e acceso entusiasmo.
Grazie allo speech di Marco Soranno, Esports Product Manager PG Esports, abbiamo scoperto chi ha ragione: un giro d’affari da più di 1 miliardo non può essere considerato ancora un gioco.
E in un mondo con sempre più connessioni e meno contatti umani, il valore della gentilezza può fare la differenza nel cambiare i mindset e riscrivere i modelli di leadership.
Ce lo insegna Guido Stratta, Head of People & Organisation Enel Group.
Fare i conti con la globalizzazione e con le esigenze della formazione continua
Daniele Alberti, Co-founder & Partner Starboost, ci ha presentato: L’impresa del futuro, valori e pratiche delle aziende di domani.
Un’appassionante invito a comprendere come sfruttare l’era della globalizzazione e delle tecnologie per creare un’economia più inclusiva e sostenibile e mettere le basi per la società in cui vorremmo vivere.
Dopo Alberto, lo speech della nostra Federica Bulega, con una sorpresa finale: la presentazione di un nuovo progetto Ninja Academy dedicato alle aziende, frutto di oltre due anni di lavoro.
Gli outfit di Federica Bulega sono curati da ThePaac
Ha condiviso con noi Ninja, e con i partecipanti digitali all’evento, un viaggio fra teorie, trend emergenti e tecnologie che plasmeranno il futuro dell’apprendimento aziendale.
Il tour sul benessere e la soddisfazione personale: lavoro, salute e alimentazione
Il mondo del lavoro è uno dei temi al centro degli interventi degli speaker di N-Conference, declinato in alcuni dei sui tantissimi aspetti.
Non poteva per questo mancare il riferimento all’automazione, che sta modificando diversi assetti della produzione di beni fisici e digitali.
Pietro Bonomo – Growth Hacker & Founder Viral Octopus, ci ha insegnato come tagliare fino al 90% delle operazioni ripetitive grazie alle automazioni e vivere felice. Insomma, come godersi la vita mentre i robot lavorano per noi.
Godersi la vita vuol dire anche stare bene: da soli, con gli altri e anche in forma e in perfetta salute. La tecnologia assume un ruolo centrale su questo: sono moltissime la novità del settore destinate a rivoluzionare la sanità e la cura degli individui che, prima che pazienti, sono persone. Chi meglio di Roberto Ascione, CEO & Founder Healthware Group, poteva affrontare un argomento così complesso e delicato allo stesso tempo?
Siamo andati virtualmente nello spazio, ma con i piedi ben piantati per terra: dagli importanti aspetti legati al mondo dell’healthcare, siamo passati a uno degli aspetti fondamentali per goderci la vita e vivere in salute.
Cosa mangeremo sulle navicelle spaziali, se puntiamo a diventare una specie interplanetaria? Stefano Polato ci ha raccontato cosa ha imparato cucinando per gli astronauti e ha approfondito con noi il legame fra alimentazione e performance.
Alla fine, come il dessert, abbiamo imparato cosa la ricerca spaziale può offrire (in ambito food) a noi terrestri.
Una nuova incursione nel mondo del lavoro, con Danilo Schipani, Chief Marketing Officer di Copernico.
Oggi si sprecano definizioni, neologismi, opinioni su dove andranno gli uffici in futuro. Ecco perché, per capire la direzione del cambiamento dovremmo considerare il ruolo dello spazio di lavoro in un’azienda agile, la gestione efficiente delle risorse, la sicurezza e l’attenzione allo sviluppo delle persone.
Intanto, mentre gli eventi dal vivo iniziano, lentamente, a ripartire, è stata una buona occasione ascoltare l’intervento di Andrea Guanci – Marketing Director MSC Crociere.
Secondo lui, il processo decisionale del consumatore va interpretato come un vero e proprio viaggio che parte dal sogno per finire nei ricordi. E da questi cominciare di nuovo. Davvero suggestivo, vero?
La parte finale della mattinata
Tantissimi gli speaker che si sono alternati sul palco, reale e virtuale di N-Conference. Tra i più coinvolgenti, il Ninja Academy Wrap up di Federica Bulega – Corporate Training Manager.
Poi il consueto intervallo musicale e i saluti del nostro CEO, Mirko Pallera e via di corsa agli appuntamenti del primo pomeriggio, in attesa di conoscere i nomi dei vincitori dei Ninja Awards.
Ma prima della attesa premiazione, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere la tecnica del Coaching evolutivo. Una visualizzazione guidata per permettere ai partecipanti di a creare senza limiti una visione per la loro vita, grazie a Giosé Milli – AD Istituto Hoffman ed Executive Coach.
A seguire, una vera e propria sessione di networking, un’attività dedicata a creare e coltivare relazione tra i partecipanti Premium.
Chi ha vinto i Ninja Awards di N-Conf
Una giornata molto intensa che, prima dei saluti finali di Mirko e l’esibizione di DJ DELTA, ci ha regalato anche i nomi dei vincitori dell’ambito Ninja Award.
Alle 17.00, in diretta sulla pagina Facebook di Ninja Marketing sono stati annunciati i vincitori
Ecco chi sono i premiati dal pubblico, in ogni categoria.
Ninja Celebrity
Un riconoscimento dedicato al personaggio pubblico che è stato capace di utilizzare il marketing e la comunicazione per creare autorevolezza e riconoscibilità promuovendo idee e approcci innovativi.
The Jackal
Ninja Talent
Un riconoscimento dedicato al professionista che si è distinto, soprattutto nella Community Ninja, attraverso il proprio talento e la propria passione, creando un impatto concreto con le attività svolte.
Felicia Mammone – Giornalista TV
Ninja Marketer
Un riconoscimento dedicato al Marketing Manager e al suo team che in azienda è riuscito a creare un progetto o un’attività volta a generare valore per il brand attraverso un approccio e una comunicazione distintivi.
Paolo Lorenzoni – Country Director of Marketing – NETFLIX
Ninja HR
Un riconoscimento dedicato all’HR Manager e all’azienda che nella gestione delle risorse umane si sono distinti per attività di people management e per una cultura aziendale innovativa.
A parimerito, Amelia Parente – Roche e Vittorio Maria Carparelli – Amex
Ninja Company
Un riconoscimento dedicato all’azienda che è riuscita a distinguersi per innovazione, approccio e valori, diventando un punto di riferimento nel proprio settore.
Pastificio Rummo
Ninja Leader
Un riconoscimento all’imprenditore che ha saputo creare una filosofia innovativa nella propria azienda valorizzando le risorse umane e un approccio innovativo al business.
A parimerito, Niccolò Branca – Presidente e Amministratore Delegato della Holding del Gruppo Branca International S.p.A e Renzo Rosso – Presidente di OTB
Ninja Media
Un riconoscimento alla realtà editoriale che è riuscita a creare una trasformazione concreta e positiva in ambito media e intrattenimento digitale.
Will Media
Ninja Agency
Un riconoscimento all’agenzia più innovativa che è riuscita a integrare nel suo DNA la creatività con una forte componente tecnologica per supportare il business dei propri clienti.
Caffeina
Ninja Benefit
Un riconoscimento all’organizzazione no profit (o alla società benefit) che è riuscita a creare un impatto significativo dedicandosi alla salvaguardia dell’ambiente o all’inclusione sociale.
Lifegate
Ninja Culture
Un riconoscimento dedicato alla personalità e alle idee che sono diventate di ispirazione e che portano avanti l’evoluzione sociale e spirituale della società
Michelangelo Tagliaferri – Accademia di Comunicazione
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/n-conf-2.jpg6131147Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-05-28 18:48:292021-06-01 13:57:57N-Conference Day 2: i momenti più Ninja e i vincitori degli Awards
Un evento completamente digitale per raccontare le Unbreakable Stories di persone e aziende che hanno saputo superare le difficoltà e reinventarsi.
Ma non solo: N-Conference rappresenta anche la voglia di ripartire che ci accomuna tutti, ricominciare a viaggiare (per piacere e per lavoro), incontrarsi e crescere insieme.
I punti salienti della prima giornata
La prima parte della giornata è dedicata a un contenuto verticale sulla Technology, per scoprire insieme le nuove opportunità dell’AI e del Machine Learning per il business, il Martech e l’Automazione dei processi di vendita e customer support e familiarizzare con parole chiave del futuro presente come Blockchain, Cryptocurrency, AR & VR, powered by TIM.
Una partenza col botto grazie all’apertura di Mirko Pallera, CEO e Founder di Ninja, accompagnata dall’esibizione di Dj Delta. Il ritmo giusto per affrontare una giornata così intensa e impegnativa.
Anche per questo, il primo speech di Daniela Uslenghi è focalizzato su come sfruttare al massimo le proprie capacità grazie a meditazione, visione guidata e coaching.
È stato poi a Ivan Ortenzi, Chief Innovation Evangelist Gruppo BIP, a condurci in un viaggio attraverso gli scenari e le tecnologie in grado di cambiare il mondo, plasmando la società, le aziende, ma anche le nostre vite nel prossimo futuro e Gianluca Mauro – Founder AI Academy, ci ha spiegato cos’è e come funziona davvero l’AI? Cosa può e cosa non può fare e quali sono i settori in cui si aprono incredibili opportunità di business.
L’impatto disruptive di Blockchain e Bitcoin
“Bitcoin non ha un padrone” ha detto Leonardo Maria De Rossi, Direttore del corso “The Blockchain Journey” in SDA Bocconi, “non è personalizzata da nessuno e non è controllabile da nessuno. Blockchain in generale, e tutti gli altri progetti che in realtà hanno dietro sviluppatori, compagnie e società, possono essere manipolate. Bitcoin, invece, no“. N-Conference è stata l’occasione ideale per approfondire alcuni aspetti legati all’argomento.
Come puntualizzato dallo stesso Leonardo, Bitcoin ha bisogno di molta energia elettrica per funzionare. Ed è proprio di elettricità che ci ha parlato Massimo Temporelli – Fisico e Co-founder TheFabLab, nel sui Keynote “Nikola Tesla, il genio della rivoluzione elettrica”, tutto incentrato sullo scienziato che ha cambiato la storia della scienza e della tecnologia a tal punto che le sue invenzioni sono considerate dall’Unesco patrimonio universale dell’umanità.
La nostra vita onlife
Non possiamo più fare una distinzione netta fra vita reale e vita digitale, secondo Barbara Carfagna, Giornalista TG1 RAI e autrice di “Codice”. “In realtà noi viviamo già onlife, cioè eternamente connessi. Con il 5G, assisteremo proprio a una simultaneità tra ciò che accade nel reale e ciò che accade online. Siamo un po’ esseri anfibi, che vivono contemporaneamente dentro e fuori da internet”
Quang Ngo Dinh, VP Consumer Market TIM, ci ha invece raccontato di come la pandemia abbia stravolto le abitudini quotidiane, ridefinendo i confini tra lavoro, studio e vita privata e come il 5G avrà una funzione abilitante su tutta una serie di nuove tecnologie, in grado di cambiarci la vita.
Tecnologie come AR e VR, le stesse oggetto del Keynote di Mauro Rubin, CEO JoinPad, che ha tracciato un quadro davvero affascinante sulle tecnologie immersive e sul modoin cui potenziano la nostra capacità di assimilare e usare in modo efficiente le informazioni nel lavoro e nella vita quotidiana, incrementando la nostra intelligenza e creatività.
Vincenzo Riili VIDEO, Chief Marketing Officer di Google Italy ci ha confermato questa nuova tendenza sottolineando l’accelerazione della trasformazione digitale dovuta (anche) alla pandemia e in che modo le nuove spinte tecnologiche possano supportare le nostre strategie di Business.
Dopo i saluti dell’Assessore alla Formazione e lavoro, Melania De Nichilo Rizzoli, l’atteso Ninja Academy Wrap up con Federica Bulega, Corporate Training Manager Ninja Academy.
14.30, via alla seconda parte della prima giornata di #NConf21
La seconda parte della giornata è il contenuto verticale Culture, ,per esplorare come la tecnologia sta plasmando generazioni sempre più connesse e digitali, attente ai valori e alla sostenibilità e critiche verso le tradizionali regole del lavoro e modalità di consumo, powered by AW LAB.
Si parte con Alessia Zampano, Consumer Culture Specialist, e la sua “Nuova Stra-ordinarietà”.
Quali sfide attendono brand e aziende nell’era post-Covid? Alessia ci ha regalato una panoramica sui cambiamenti innescati e accelerati dalla pandemia che stanno trasformando i nostri stili di vita e ridefinendo lo scenario globale dei consumi.
Antonio Marrari, Head of Marketing AW LAB, ci ha fornito spunti davvero utili e interessanti sul rapporto tra brand e GEN Z. Quali aspetti dovrebbe considerare un brand per entrare davvero in connessione con la Generazione Z? “Dovrebbe intanto comprendere la sua ragion d’essere e stabilire una visione chiara per entrare in risonanza con le persone“.
Siamo quello che mangiamo
Sentir parlare di cibo Marco Marchetti, Head of Digital Marketing Despar Nordest, ti fa comprendere subito che l’argomento lo appassiona, e molto. Secondo lui, sul cibo è vietato scherzare. Non è più solo piacere, ma assume nuovi valori: ambiente, comunità, persone e sostenibilità.
In passato il marketing è stato usato come modello per escogitare trappole, oggi serve per guardare in faccia le sfide e fare qualcosa di buono per tutti.
Essere gli esempi di nuove scelte alimentari e adottare nuove abitudini è l’unica via per lasciare un segno positivo.
Alle 15.35 abbiamo seguito l’appassionato talk di Domenico Romano – CEO Fandango Creators, intitolato “Live a Life you will remember”. Secondo Domenico, un uomo è un uomo fino a quando ha una storia da raccontare e qualcuno disposto ad ascoltarlo.
La Masterclass e il Q&A di Fernando Machado
Da molti, è stato uno dei momenti più attesi della prima giornata di N-Conference: la Masterclass di Fernando Machado, Chief Marketing Officer Activision Blizzard, Be Afraid. Be Very Afraid. But Do It.
Porsi degli obiettivi impossibili e come raggiungerli. Questo il tema dell’intervento del CMO che ha portato le campagne Burger King sulla bocca di tutti, prima di avventurarsi in una nuova sfida, completamente diversa.
Certo, è normale avere paura e tentennare, davanti alle difficoltà, ma quello che conta è trovare il coraggio e buttarsi, senza farsi paralizzare dai dubbi.
Secondo Machado, il nuovo vantaggio competitivo è il coraggio di quei brand che non hanno paura di osare, grazie alla tecnologia e alla creatività.
Al termine della Masterclass, una imperdibile sessione di Q&A, in cui scoprire tutti “i segreti” di un CMO così coraggioso.
Gli outfit di Mirko Pallera e Federica Bulega sono curati da Antony Morato e ThePaac
La storia siamo noi
La prima giornata di N-Conference è andata avanti con altri contenuti di grande livello: Alfredo Accatino, Chief Creative Officer di Filmmaster Events ha presentato Unbreakable: Storie di grandi Artisti.
Una storia dell’arte parallela a quella mainstream per far vincere, almeno una volta, quelli che non hanno vinto mai. “Di certo governi e organizzazioni sono in grado di creare grossi movimenti, ma io credo che siamo tutti noi, ogni giorno, a creare la storia“.
Dopo Alfredo, è stato il giornalista ed esperto di comunicazione Daniele Chieffi ad appassionarci con le storie di aziende for profit che hanno la forza di cambiare il mondo.
C’è una energia inesauribile che si muove nella società. Quella stessa energia permette ai brand di restare rilevanti e di ri-connettersi con il pubblico al di là di ogni cambiamento tecnologico. Su questo tema, Mirko Pallera, CEO di Ninja ha intervistato Paola Zukar, Hip hop Manager e Founder TRX Radio, insieme ai giovanissimi Emiliano Marini, Color Caster, e Daniele Davì, Content Creator.
Prima dell’esibizione musicale finale di DJ DELTA, ha chiuso la giornata Federica Bulega, con il Ninja Academy Wrap up.
Una densa, densissima giornata ricca di contenuti e innovazione, di analisi di scenario e spunti per il futuro. Il tutto, in diretta streaming trasmesso dagli studi di Fandango Club Creators.
Domani ci aspetta il DAY2, con altri favolosi speaker e appassionanti contenuti con la verticale Industry powered by Banca Sella.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/n-conf.jpg6111091Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-05-27 18:43:442021-06-01 15:06:35Gli highlights (e i goal) della prima giornata di N-Conference
WhatsApp ha citato in giudizio il governo indiano a causa delle nuove regole pronte a entrare in vigore oggi. Regole che sarebbero “non solo incostituzionali, ma minerebbero gravemente la privacy” dei suoi utenti. Una notizia che è trapelata da poco e sta già facendo il giro del mondo.
Perché WhatsApp fa causa al governo indiano
Le Linee guida per gli intermediari e il Codice etico per i media digitali sono state introdotte a febbraio ed entreranno in vigore proprio oggi. Contengono un requisito spinoso che ha scatenato la reazione di WhatsApp. Il governo pretende che le app di messaggistica debbano identificare il “primo creatore d’informazioni” quando viene richiesto.
WhatsApp, che in India vanta quasi 400 milioni di utenti, si oppone e sostiene che così facendo sarebbe necessario tracciare ogni messaggio inviato dal suo servizio, violando il diritto alla privacy degli utenti.
Un portavoce dell’app di messaggistica ha affermato, in un comunicato, che questo punto si scontrerebbe contro un principio fondamentale perché rintracciare i messaggi privati violerebbe la crittografia end-to-end e porterebbe a veri e propri abusi.
Fare causa al governo indiano è un passo molto insolito da parte di WhatsApp, ma il servizio ha affermato che rendere tracciabili i suoi messaggi minerebbe la privacy di miliardi di persone che comunicano digitalmente e ne comprometterebbe la loro sicurezza.
Una battaglia sostenuta anche da altre realtà
Gli avvertimenti di WhatsApp sulla tracciabilità sono sostenuti da molte delle più grandi aziende tecnologiche e gruppi per i diritti digitali del mondo, tra cui Mozilla, la Electronic Frontier Foundation (EFF) e il Center for Democracy and Technology.
In una dichiarazione su un piano simile per imporre la tracciabilità in Brasile, l’EFF ha affermato che l’implementazione della tracciabilità deluderà non solo le aspettative degli utenti in materia di privacy e sicurezza, ma sarebbe difficile da implementare per soddisfare gli attuali standard di sicurezza e privacy.
WhatsApp spiega ai suoi utenti perché è contro la tracciabilità
In risposta agli sforzi dell’India e di altri Paesi per costringere l’App a rintracciare i messaggi, WhatsApp ha pubblicato un’apposita FAQ sul proprio sito web per chiarire agli utenti cosa sia la tracciabilità e perché ci si oppone.
L’app chiarifica a gran voce che esperti di tecnologia e privacy hanno stabilito che la tracciabilità interrompe la crittografia end-to-end perché non si ha modo di sapere in modo proattivo quale messaggio un governo potrebbe voler indagare in anticipo. Inoltre minaccerebbe la privacy di miliardi di persone che comunicano digitalmente.
Aggiunge che erodere la privacy di tutti, violare i diritti umani e mettere a rischio persone innocenti non è la soluzione. Ecco perché ha deciso di opporsi, un governo che sceglie d’imporre la tracciabilità sta effettivamente imponendo una nuova forma di sorveglianza di massa.
Tuttavia il governo indiano sostiene che le regole sono necessarie per tracciare le origini della disinformazione. Nei commenti riportati da Reuters, un funzionario del governo ha affermato che a WhatsApp non viene chiesto di violare la sua crittografia, ma che potrebbe trovare un modo per rintracciare gli autori della disinformazione.
WhatsApp in risposta sentenzia che il tracciamento di messaggi come questo sarebbe inefficace e rischia di punire chi ha condiviso un contenuto trovato altrove ma non è il creatore di quell’informazione. Continua dicendo che le nuove regole non superano i test stabiliti da una sentenza della Corte Suprema del 2017, ossia che la privacy deve essere preservata tranne quando la legalità, la necessità e la proporzionalità richiedono la sua violazione.
Insomma per WhatsApp la nuova legge manca proprio di un esplicito sostegno parlamentare.
L’ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno
La causa avviata è solo la goccia che fa traboccare un vaso ormai pieno. È l’ultimo inasprimento delle tensioni tra il governo indiano e le grandi aziende tecnologiche. Negli ultimi mesi i funzionari indiani hanno ordinato ai diversi social media tra cui Twitter, Facebook e Instagram, di rimuovere i post critici sulla gestione della pandemia. Le piattaforme hanno ottemperato a molte di queste richieste bloccando i post all’interno del Paese, ma mantenendoli visibili altrove. Il governo sostiene che questi post potrebbero alimentare il panico. C’è però chi afferma che invece queste nuove regole sono il modo per mettere a tacere i detrattori.
Non è finita qui. Tempo fa la polizia in India ha fatto irruzione negli uffici di Twitter per contestare le etichette apposte su alcuni tweet di membri anziani del governo. Mentre gli uffici di Twitter erano vuoti, la visita delle forze dell’ordine ha simboleggiato la crescente pressione sui canali social per frenare quei post visti come critici nei confronti del governo.
Cosa farà WhatsApp?
È vero, WhatsApp è stato accusato spesso di facilitare la diffusione della disinformazione. Il problema però è stato particolarmente sentito in India. Anni fa molti utenti hanno diffuso informazioni errate sulle sottrazioni di minori. La risposta di WhatsApp? Ha provato ad arginare ponendo nuovi limiti all’inoltro dei messaggi nel tentativo d’impedire che tali accuse diventassero virali.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/whatsapp.jpg10801920Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2021-05-26 16:08:242021-05-26 23:10:16WhatsApp fa causa al governo indiano per fermare le nuove regole sulla privacy
Su Instagram i Carousel registrano un livello di Engagement Rate superiore rispetto alle immagini o ai video posts;
I Reels ottengono il 67% di Engagement in più rispetto ai video normali, e contribuiscono ad aumentare anche il tasso di crescita dei follower;
I post con 1-2 hashtag raggiungono un livello di interazione leggermente superiore rispetto ai contenuti con 3-4 o senza hashtag.
“Come, l’algoritmo di Instagram è cambiato di nuovo?”
Esattamente. Non facciamo in tempo ad abituarci alle ultime novità che eccoci qui, di nuovo, ad analizzare cosa è cambiato nei primi mesi del 2021.
Prima di tutto, specifichiamo cosa si intende con il termine algoritmo. L’algoritmo è l’insieme di regole che controlla la portata organica dei tuoi contenuti, cioè il meccanismo che decide:
Quali post vanno all’inizio del newsfeed e in quale ordine;
quali post sono presenti nella scheda Esplora;
in quale ordine compaiono le Storie, i video in diretta, i Reels e i video IGTV, nel feed e nelle rispettive schede, etc.
In sostanza, l’algoritmo di Instagram decide per voi quali contenuti saranno visualizzati e in quale ordine.
L’utente ha interagito in passato con questo tipo di contenuto?
Con che frequenza l’utente utilizza Instagram?
Quante persone segue?
Di che settore sono i Brand che segue maggiormente?
Queste sono le tipiche domande che si pone Instagram per decidere se un contenuto è rilevante per ognuno di noi.
Per riassumere, la decisione dell’algoritmo si basa su tre fattori principali:
Relazione tra due account, cioè che tipo di interazione avviene quotidianamente tra i due profili (follow, scambio di like, commenti, messaggi privati, tag, etc).
Timing delle pubblicazioni, in quanto i post più recenti sono spesso classificati più in alto nel feed delle notizie rispetto a quelli più vecchi.
Interesse da parte dell’utente, visto che il compito dell’algoritmo è mostrare alle persone ciò che vogliono vedere.
In che modo i brand possono sfruttare l’algoritmo
Non esistono formule magiche o strategie infallibili che permettano ai contenuti di un Brand di dominare l’algoritmo di Instagram, ma è possibile adattare i propri contenuti in base ad esso per poterne migliorare le performance.
Vediamo quindi 5 consigli basati sulle statistiche di Instagram per sfruttare l’algoritmo a proprio favore.
#1. Preferire il formato Carousel per i post in feed
Sebbene Instagram non si sia pronunciata esplicitamente a favore di questo tipo di formato, i Carousel sono senza dubbio il tipo di contenuto che meglio performa in piattaforma.
Secondo i dati raccolti da Social Insider, vediamo come i Carousel registrano un livello di Engagement Rate superiore (1.94%) rispetto alle immagini (1.74%) o ai video posts (1.45%).
A livello di contenuto, si rivelano perfetti per entrare maggiormente in dettaglio su un prodotto o servizio offerto, riuscendo a comunicare lo stesso tema da differenti angolazioni.
#2. Sperimentare con i nuovi formati, soprattutto i Reels
Parlando nello specifico di video, sembra che i Reels siano il formato maggiormente potenziato dal nuovo algoritmo.
Sebbene Instagram non lo abbia confermato ufficialmente, possiamo dedurre come Zuckerberg voglia provare a combattere a suon di Reels il successo ottenuto da TikTok.
Secondo un esperimento effettuato da Hootsuite, infatti, i Reels ottengono il 67% di Engagement in più rispetto ai video normali, e contribuiscono ad aumentare anche il tasso di crescita dei follower.
Lo stesso Instagram, con un post pubblicato sul suo profilo dedicato ai Creators, ha affermato di avere un team interno di persone che controllano i Reels pubblicati e scelgono i migliori da spingere sulla piattaforma.
Inoltre, per ottenere una performance migliore, Instagram suggerisce di non riciclare i video di TikTok con la filigrana, di filmare in formato verticale e di utilizzare effetti nativi della piattaforma (filtri, musica, stickers, etc).
Gli hashtag continuano ad essere uno strumento fondamentale non solo per assicurare una portata organica ai contenuti, ma anche per facilitare l’automazione dell’algoritmo.
Hashtag precisi, accurati e ponderati aiutano l’algoritmo a identificare il tema trattato nel post e, di conseguenza, indirizzare il contenuto al target che ritiene possa essere maggiormente interessato all’argomento.
Secondo uno studio pubblicato da SocialBakers, i post con 1-2 hashtag raggiungono un livello di interazione leggermente superiore rispetto ai contenuti con 3-4 o senza hashtag.
Quindi, bisogna evitare di utilizzare hashtag non necessari, perché i dati dimostrano che è una strategia che non funziona.
Sembra un consiglio scontato ma si tratta invece della strategia più efficace: per avere più possibilità di raggiungere il target è necessario pubblicare i contenuti al momento giusto.
Infatti, l’algoritmo di Instagram dà priorità alla “recency”: questo significa che un post più recente, pubblicato al momento giusto, verrà visualizzato in una posizione più alta nel feed notizie con rispetto a uno più vecchio.
Ovviamente, il momento migliore per pubblicare cambia da account ad account, perché dipende dalle abitudini di consumo e dal comportamento online di ogni specifica community. Questo tipo di dato è facilmente ricavabile dagli insight del profilo Instagram.
Inoltre, controllare quando sono stati pubblicati i post che hanno ottenuto più successo può aiutare a pianificare le nuove programmazioni. Anche queste informazioni sono consultabili in piattaforma.
Infine, è utile anche tenere in conto il quadro generale, cioè le statistiche di benchmark e i dati demografici degli utenti.
Ad esempio, nel 2020 la media di tempo trascorso su Instagram era di 30 minuti al giorno e ogni visita durave circa 6 minuti e mezzo; altro dato interessante è che le aziende pubblicano sul proprio feed una media di 1 contenuto al giorno.
#5. Creare una connessione emotiva con gli utenti
Possiamo concludere dicendo che per “vincere sull’algoritmo di Instagram” è necessario arrivare al cuore degli utenti. Non importa quale sia il KPI di campagna, l’importante è riuscire a creare una connessione emotiva con il target di riferimento.
Cosa c’entra, vi chiederete? Semplicemente, se un utente si sente connesso in qualche modo con un contenuto, è più probabile che interagisca con lo stesso, lasciando anche solo un like o un commento.
Per migliorare questa percentuale, i brand possono interagire con gli utenti a livello di Community Management (rispondere ai commenti e ai messaggi privati) oppure utilizzare strategicamente gli UGC.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/consigli_IG.jpg10801920Daniela Chiorbolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaniela Chiorboli2021-05-26 15:05:082021-07-06 17:05:015 consigli PRO per sfruttare l’algoritmo di Instagram e migliorare le performance
Un annuncio a sorpresa ai dipendenti in cui Zhang Yiming dichiara che entro l’anno lascerà la carica di CEO di ByteDance, società di proprietà di TikTok. “I’m not very social”, scrive nella lunga lettera, evidenziando il suo non essere predisposto all’essere social come una delle motivazioni determinanti per la sua decisione.
Una spiegazione che non reggerebbe, secondo gli analisti degli scenari geopolitici. Perché Zhang Yiming, fondatore del colosso cinese della Big economy, valutata in 300 miliardi di dollari nelle ultime contrattazioni e con un patrimonio personale di circa 44,5 miliardi di dollari, avrebbe deciso di lasciare il suo incarico?
Sullo sfondo le pressioni dell’Antitrust, l’autorità di regolamentazione cinese
All’origine potrebbe esserci l’autorità di regolamentazione cinese che negli ultimi mesi è intervenuta con multe fortissime per decentrare il potere delle grandi big tech, oltre ai rapporti tra Cina ed Usa e i dibattiti sulla privacy legata all’app Tik Tok che spopola tra i Millennial di tutto il mondo. La vicenda di Zhang Yiming presenta similitudini molti forti con Jack Ma, fondatore di Alibaba, entrato in dissenso con il governo e scomparso dalla vita pubblica cinese, decidendo all’apice della sua carriera di cambiare vita e di dedicarsi all’insegnamento.
Le sfide quotidiane di un CEO vengono rappresentate come un ostacolo alla ricerca e all’innovazione: “Sono più interessato ad analizzare i principi organizzativi e di mercato e sfruttare queste teorie per ridurre ulteriormente il lavoro di gestione, piuttosto che gestire effettivamente le persone” – scrive Zhang Yiming, che continuerà nel suo ruolo di presidente – “Non sono molto socievole, preferisco attività solitarie all’essere online, come leggere, ascoltare musica e contemplare ciò che può essere possibile”. Un ruolo, quello da CEO, che rappresenta “una grande sfida con molta pressione”, aggiunge, evidenziando che il cambiamento gli consentirà di “avere un impatto maggiore sulle iniziative a lungo termine”, spostandosi in una posizione “strategia chiave”.
A succedergli il suo compagno di stanza al college, Liang Rubo, attuale capo delle risorse umane di ByteDance, che avrà l’arduo compito di traghettare la società nel mare magnum dei regolamenti Big Tech, definito da Zhang “un partner inestimabile” con “punti di forza nella gestione, organizzazione e impegno sociale”.
ByteDance, che impiega oltre 100.000 persone in tutto il mondo, si stava preparando all’IPO molto attesa quest’anno, interrotta poi ad aprile.
“Penso che sia possibile che Zhang sia preoccupato perché, dopo l’IPO, vedrebbe aumentare la sua ricchezza e ricevere molta attenzione dai media. È difficile essere una persona ricca in Cina. Non si ottiene così tanto riconoscimento”, sottolinea l’analista tecnologico di Pechino Li Chengdong.
Nella lettera, infatti, Zhang ribadisce l’intenzione di devolvere parte dei profitti ad attività di beneficienza: “Credo che restituire alla società sia importante e abbiamo già fatto progressi, sperimentando nuove iniziative per l’educazione, nella ricerca sulle patologie cerebrali e digitalizzando libri antichi. Essendo coinvolto direttamente in alcuni di questi progetti, spero di poter contribuire ulteriormente con mie idee e aiutando a sviluppare nuove soluzioni”.
Tensioni Usa-Cina
Zhang è l’ultimo di un piccolo gruppo di fondatori di aziende tecnologiche cinesi ad abbandonare la gestione quotidiana. TikTok ha cercato di prendere le distanze da Pechino dopo che gli Stati Uniti hanno sollevato preoccupazioni per la sicurezza nazionale per i dati personali che gestisce.
L’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha cercato di costringere ByteDance a cedere il controllo dell’app TikTok. Un piano degli Stati Uniti per vendere le attività americane di TikTok a un consorzio che includeva Oracle Corp (ORCL.N) e Walmart Inc (WMT.N), fallito, dopo che ByteDance lanciò sfide legali di successo.
Il tentativo dell’Authority cinese per frenare il potere tecnocratico delle fintech
Una decisione inaspettata che arriva mentre le autorità di regolamentazione cinesi stanno aumentando il controllo delle più grandi aziende tecnologiche del paese. Ad aprile, hanno multato il gigante dell’e-commerce Alibaba Group Holding Ltd per 2,8 miliardi di dollari per pratiche anticoncorrenziali e lo scorso anno ha sospeso l’offerta pubblica iniziale (IPO) dell’affiliata fintech Ant Group.
Le autorità di regolamentazione antitrust hanno anche detto a Tencent Holdings Ltd che si stanno preparando a multare il gigante del gioco fino a 1,55 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Reuters il mese scorso.
ByteDance è la terza società tra le piattaforme di pagamento cinesi che tenta di dissolvere il duopolio Alibaba-Tencent, sulla spinta anche del governo cinese per ridurre lo strapotere di Ant financial di Alibaba e WeChat pay di Tencent. La big tech cinese dovrà però affrontare lo stesso piano di riforme previsto per Alibaba&co.
L’autorità cinese però ha imposto numerose riforme a cui adeguarsi, tra cui la revisione della forma giuridica, l’eliminazione dei prodotti finanziari dagli scaffali virtuali, l’adeguamento alla normativa antitrust che sta per entrare in vigore sui colossi tech. A ciò si aggiunge tutta la nuova sensibilità sulla privacy e la sua difficoltà di gestione che coinvolge tutto il mondo, ed in particolare l’App TikTok.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/Barbara_1-2.jpg10801920Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-05-21 12:04:232021-05-21 12:04:23ByteDance, perché Zhang Yiming si dimette da CEO?
Da giorni circolavano rumors, ma finalmente da oggi l’esclusiva App ad inviti, fondata sulla voce, è attiva anche in Italia per gli utenti Android.
Nei giorni scorsi era stata annunciata la novità del lancio della versione Android di Clubhouse, disponibile sui Play Store a livello globale. In un tweet, la proprietà del social network aveva svelato la data di lancio dell’App, prevista per venerdì 21 maggio, giorno in cui la versione del sistema operativo di Google avrebbe raggiunto gli utenti in tutto il mondo, Italia compresa.
Alcuni Paesi, come Giappone, Russia o Brasile avrebbero avuto a disposizione l’app già da ieri. La redazione di Ninja Marketing, però, ha deciso di testare l’applicazione sul campo, confermando quindi che è attiva.
Le schermate per l’accesso all’app e la configurazione dell’account sono, nella sostanza, identiche a quelle per sistemi IOS.
Ecco il messaggio di benvenuto agli utenti Android
A seguire la richiesta del numero, codice, inserimento foto profilo.
La selezione degli interessi per arrivare alle room in linea con i propri interessi e aspirazioni
Con l’apertura al mercato globale, il social network, con chat audio e ad invito lanciato nel 2020 dalla Alpha Exploration Co. e creato da Paul Davison e Rohan Seth, spera di frenare il brusco calo di download delle scorse settimane, complice anche la concorrenza degli altri social media, come Twitter, che ha sviluppato modalità similari di interazione audio, come Twitter Spaces.
A dicembre Clubhouse 2020 è stato valutato quasi $ 100 milioni. Il 21 gennaio 2021 la valutazione ha raggiunto il miliardo di dollari.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/clubhouse_andropid.jpg10801920Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-05-19 13:06:322021-05-20 12:15:14Clubhouse per Android arriva da oggi anche in Italia
Immagini vs Parole è il primo libro scritto da Davide Bertozzi, arricchito dalla prefazione di Valentina Falcinelli e dagli approfondimenti di Elisabetta Alicino, Roberto Saponi e Gianluca Di Santo.
Copywriter, direttore creativo e formatore, Bertozzi ha curato la comunicazione per tantissimi brand e dato vita a messaggi pubblicitari di svariate tipologie. La sua creatività ha avuto modo di confrontarsi con il mondo dei motori a due ruote e progettare campagne per marchi del circuito MotoGp come, RedBull, Ducati, Estrella Galicia.
Immagini vs Parole si inserisce perfettamente in quel percorso di trasformazione digitale che oggi fa domandare alla maggior parte delle persone che si occupano di comunicazioneIn che direzione sta andando il linguaggio pubblicitario?.
Il pubblico tende di più verso le immagini? Non riusciamo a saziare la nostra irrefrenabile voglia di fotografie, video e intrattenimento da display? Oppure non possiamo proprio fare a meno di accostare a una certa visione, un accompagnamento testuale?
Le parole sono ancora il punto di partenza di un messaggio pubblicitario?
Source: Twitter
Il percorso comunicativo secondo Davide Bertozzi
Immagini e parole sono indubbiamente due armi fondamentali ed imprescindibili quando si parla di comunicare per vendere.
Ma oggi in quanti hanno compreso il loro uso equilibrato e strategico? Soprattutto un uso che porta il consumatore a prendere coscienza di ciò che legge o guarda e interagire con il messaggio?
Bertozzi prova a rispondere al quesito ancestrale tracciando un percorso logico molto semplice. Si parte dagli strumenti basilari che il professionista della comunicazione ha in suo possesso. Le parole e le immagini, appunto – da lì non si scappa.
Bertozzi prosegue esplorando tutte le possibili sfaccettature che il mondo delle parole e delle immagini propone quando ci si mette a giocare con loro. Esattamente come un bambino che, completamente immerso dal suo lavoro con i mattoncini Lego, esce fuori dagli schemi predefiniti del libretto di istruzioni, e da vita e qualcosa di innovativo.
Precisamente di nuovo e utile, come direbbero Henrie Poincaré e Annamaria Testa.
E sì perché anche Davide Bertozzi non si sottrae alla sua personale interpretazione di “creatività”. Che cos’è la creatività? E come si raggiunge attraverso l’uso di parole e immagini?
Immagini vs Parole: che cos’è la creatività secondo Davide Bertozzi
La creatività è qualcosa di irrinunciabile per chi si trova a lavorare con immagini e parole.
Prima di tutto, in un messaggio pubblicitario, c’è qualcosa che viene ancor prima della creatività.
“Tutta la nostra maestria nello scrivere e progettare non serve a nulla se poi non ci sono reputazione, credibilità, etica, sicurezza, conoscenza. Se dietro un annuncio c’è qualcuno pronto a metterci la faccia e a spiegare perché fa quello che fa”.
In secondo luogo, la creatività è quel processo che riesce a portare l’anomalia comunicativa, all’interno di un certo binario di senso. La creatività è eccezione e difformità. Ma non buttate a casaccio.
La maestria del copywriter o del creativo, è quella di innescare un pensiero o un’emozione, attraverso un evento improvviso, una piccola scossa elettrica, che ci strappa un sorriso, ci riporta in luoghi e sensazioni a cui siamo affezionati, ci fa riflettere.
“Un testo dovrebbe essere scritto per le persone, non per esaltare il nostro ego”.
Ok ma quindi, per far funzionare un messaggio pubblicitario, qual è la strada da intraprendere? Immagini o parole? La metafora che scioglie definitivamente il dilemma colpisce nel segno.
Il rapporto tra visual e copy è identico a quello tra Batman e Robin: il primo è il protagonista indiscusso, il secondo è il suo aiutante.
Un piccolo manuale pronto all’uso per una corretto messaggio pubblicitario
Immagini vs Parole è a tutti gli effetti un piccolo manuale pronto all’uso per chi si accinge a mettere le mani nella pasta della comunicazione pubblicitaria.
Un compendio in cui si esplora la materia dal punto di vista tecnico (la scelta della fotografia, del font del testo, il peso delle parole, il design tra mezzo stampa e social, lo storytelling) e intellettuale (vale a dire immergersi nel sacro momento del brainstorming, dove qualsiasi pensiero a ruota libera è concesso).
Fino a raggiungere gli estremi confini della combinazione tra immagini e parole: il word hacking. La dimostrazione che, a tutti gli effetti, possiamo trasformare le parole in immagini con semplici accorgimenti che animano quelle che per chiunque fino a poco prima erano semplici lettere.
Lungo il percorso tracciato da Bertozzi, sempre spiegato in maniera estremamente semplice, troviamo un unico leitmotiv ricorrente: tutte le tecniche di comunicazione d’impresa che è possibile apprendere, che ci siano state tramandate dalla storia del copywriting o che vengano studiate nell’era digitale, hanno un unico scopo finale:
“Il messaggio creativo è quello che funziona”.
Grammatica, gestione degli spazi visivi, equilibrio delle parole. Così come il tono di voce, i valori e l’identità del brand che parla. Tutto va bilanciato per trovare il corretto messaggio da veicolare alla nostra platea. Spoiler: non ci sono trucchetti. Il percorso creativo richiede spesso pazienza e stimolazione. Il lampo di genio è piuttosto una rarità.
Come sottolinea anche Gianluca Di Santo nell’approfondimento all’interno di Immagini vs Parole, se c’è qualcosa ditanto divertente quanto veritiero nel mondo della comunicazione creativa, è che nessuno potrà mai dire di un lavoro pubblicitario – che sia una campagna, un testo o un logo – che è l’unico veramente “perfetto”.
La verità è che il giudice finale è sempre il nostro pubblico: sarà lui a decretare se un messaggio, un’immagine o una parole, funziona o meno.
Dietro il rapido percorso delineato da Davide Bertozzi attraverso la scrittura e progettazione di un messaggio pubblicitario, si cela un happy ending rassicurante. Non saremo mai costretti a dover scegliere tra immagini o parole. Solo testo o solo visual.
“La prossima volta che qualcuno ci dirà che le immagini valgono di più delle parole, sapremo cosa rispondere”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/bertozzi-recensione.jpg8101461Nicola Onidahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNicola Onida2021-05-18 16:30:272021-05-19 11:17:59Immagini vs Parole, la recensione del primo libro di Davide Bertozzi
Chi sono i 50 principali influencer al mondo? A quantificare la capacità di ispirare e di indirizzare i contesti economici e di pensiero, interviene il Generational Power Index (GPI) 2021, il report elaborato da Visual Capitalist, con un’analisi trasversale alle diverse generazioni e fasce d’età
Economia, politica e cultura sono i 3 indicatori utilizzati per monitorare il potere generazionale di Baby Boomer, GenX, Millennial e GenZ.
L’indice, infatti, classifica le generazioni statunitensi in base alla loro influenza economica, politica e culturale, sommando i numeri totali di follower attraverso le diverse piattaforme di social network, in primis Twitter e Instagram, e a seguire Facebook, YouTube, TikTok.
“Nel moderno mondo digitale, la portata dell’impatto dei social media è potere – commenta a margine dell’analisi Visual Capitalist, impegnata nella narrazione visiva dei dati per rendere immediatamente accessibili le informazioni – Le persone con il maggior numero di follower su Twitter dispongono di una piattaforma enorme per diffondere i loro messaggi, mentre quelle con grandi numeri di coinvolgimento su Instagram sono il partner sponsor dei sogni di un inserzionista”.
La Top 50: atleti, musicisti, politici
A dominare la classifica della Top 50, che include atleti, musicisti, politici e altre personalità, è la superstar del calcio Cristiano Ronaldo, il più seguito sui social media con oltre 517 milioni di follower totali, sia Instagram che Facebook.
Anche la politica entra di diritto nel ranking con personaggi influenti, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama con 221 milioni totali, di cui gran parte derivanti da Twitter. Più di 175 milioni di follower sulle diverse piattaforme social anche il primo ministro indiano Narendra Modi. Sarebbe rientrato in classifica, anche l’ex presidente Donald Trump (con oltre 140 milioni di follower) prima di essere sospeso da Facebook, Twitter ed Instagram lo scorso 8 gennaio 2021 in occasione dell’assalto al Congresso Americano.
Altro fattore trainante la musica, oltre a numerosi attori dello star system (tra cui Dwayne Johnson e Will Smith) che occupano circa il 50% delle posizioni del ranking.
Secondo in Usa Justin Bieber, con 455milioni di follower totali, mentre lo scalino più basso del podio è occupato da Ariana Grande con 429 milioni.
Oltre ai tanti campioni dello sport, come Lionel Messi, Neymer e LeBron James, notevole è anche la forza trainante di Instagram, che è la piattaforma principale per il 67% dei 50 principali influencer dei social media, con l’inclusione di celebrità difficili da classificare come Kim Kardashian e Kylie Jenners, che hanno trasformato la fama dei reality TV e dei social in imperi economici, tra business e media.
Non solo celebrità, ma anche giovani personalità che hanno rafforzato le proprie community virtuali su Twitter, TikTok e YouTube: la star più seguita di TikTok è Charli D’Amelio, mentre tra gli YouTuber si confermano Germán Garmendia, Felix “PewDiePie” Kjellberg e Whindersson Nunes Batista.
In realtà i social media possono configurarsi anche come “un equalizzatore di potere”, secondo gli analisti, consentendo non solo alle celebrità, ma anche a singoli sconosciuti di trasformare la fama di YouTube o TikTok in un vero potere e influenza.
Il numero di follower coincide la capacità di influenzare ed ispirare?
“Le generazioni più anziane hanno dovuto adattarsi alle piattaforme social media, generazioni più giovani sono cresciute insieme a loro, contribuendo a dare a Gen X, Millennials e Gen Z un raro vantaggio sulle generazioni più anziane”, sottolinea Visual Capitalist.
I millennial, infatti, occupano il 50 % della graduatoria, con un’età media Top 50 che oscilla intorno ai 37 anni. Fondamentale è anche la capacità di engagement ed interazione con la propria audience, oltre ai numeri. Alcuni influencer, con numeri ristretti hanno coinvolgimenti più elevati, tali da determinare partnership pubblicitarie significative. Altro aspetto che incide sulla percezione, è il numero di profili falsi o di bot che aumentano il numero di follower di celebrità e politici, rendendoli però poco attrattivi per gli inserzionisti e per il pubblico che si rivolge ai social media per notizie, consigli e intrattenimento.
I Baby Boomer sono la generazione che ha maggiore potere di influenza
Dal report emerge che i Baby Boomer (nati nel 1946-1964) sono la generazione più ricca e influente d’America. Si avvicenda, però, il passaggio di testimone, per cui chi subentrerà?
Il Generational Power Index (GPI) 2021 parte dalla suddivisione di ogni generazione in fasce di età e anni di nascita, sulla base di criteri utilizzati dal Pew Research Center e dalla Federal Reserve: la Silent Generation (over 76 dal 1928-1945); i Baby Boomer (57-75 anni, dal 1946-1964); Gen X (tra i 41-56 anni, tra il 1965-1980); Millennial (tra i 25-40 anni, dal1981-1996); Gen Z (9-24 anni, dal 1997-2012); Gen Alpha (8 anni circa o meno, dal 2013 ad oggi).
Analizzando le 3 categorie principali (potere economico, politico e culturale), i baby boomer, che detengono il 53% della ricchezza Usa, dominano con il 38,6% (sebbene rappresentino solo il 21,8% della popolazione totale degli Stati Uniti). La Gen X al secondo posto, catturando il 30,4% della potenza, mentre la Gen Z è ultima, con un mero 3,7%.
1. Potere generazionale: economia
Con il 43,4%, il GPI mostra che i Boomer detengono un’influenza economica maggiore, rappresentando la maggioranza degli imprenditori Usa e detenendo il 42% della ricchezza miliardaria in America, cresciuti nel post-seconda guerra mondiale, in un’economia relativamente stabile. Al contrario i Millennials hanno vissuto la grande recessione, con forte impatto sulla capacità di accumulare ricchezza.
2. Potere generazionale: politico
I boomer catturano anche il 47,4% dell’influenza politica. Questa generazione rappresenta il 32% di tutti gli elettori statunitensi e detiene la maggior parte delle cariche federali e statali. Ad esempio, il 68% dei senatori statunitensi sono Baby Boomer. Nei prossimi anni si stima che il potere di voto combinato di Millennial e Gen Z vedrà una crescita immensa, passando dal 32% degli elettori nel 2020 al 55% entro il 2036.
3. Cultural Power
In questa categoria, è la Gen X a guidare il gruppo, dominante sulla stampa e nei media: oltre la metà delle più grandi società di notizie americane ha una Gen Xer come CEO e la maggioranza delle personalità più influenti sono anche membri della Gen X.
Sulle piattaforme digitali, però, i Millennial dominano sia come numero di utenti che come creator di contenuti e anche la Gen Z ha un’influenza crescente.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/BARBARA_2.jpg10801920Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-05-18 16:09:412021-05-19 09:57:16Da Cristiano Ronaldo a Barak Obama: i 50 Top influencer al mondo
Settimo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
Tema della puntata è il GDPR, General Data Protection Regulation: abbiamo affrontato la violazione della privacy, soprattutto nel settore informatico, dalla figura che si è delineata del DPO, ai cookie di terze parti su Google, e tanto altro. Ospite della puntata è Giovanni Maria Riccio, Docente, Avvocato e Partner E-lex.
Non perderti i punti salienti dell’intervista:
Il vasto mondo del GDPR: cos’è?: min 1,55
I principali obblighi per le imprese: min 4,40
In che modo si utilizzano i data come risorse: min 14,10
Come proteggersi dai Data Breach: min 16,28
Google elimina i cookie di terze parti: min 19,25
L’UE ha vietato l’uso dell’AI: min 20,55
I minori sui social network: Instagram Kids: min 28,40
La nuova figura del DPO: min 34,15
Sanzioni per violazioni: min 38,30
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/05/articolo.jpg10801920Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2021-05-14 17:29:172022-07-21 13:58:24Sei sicuro di essere in regola con la GDPR e la privacy in azienda?
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