TikTok sta intraprendendo un’azione legale contro i tentativi dell’Amministrazione Trump di vietare l’applicazione negli Stati Uniti.
Dopo aver valutato le sue opzioni a seguito dell’ordine esecutivo che la costringerà sostanzialmente a vendere a una società statunitense, o ad affrontare un divieto sul mercato americano, TikTok ha confermato che porterà avanti un’azione legale contro il governo statunitense per la direttiva ufficiale.
In una dichiarazione, TikTok ha spiegato l’azione in corso, dicendo che non vede altra opzione se non quella di contestare l’ordine:
“Anche se siamo in forte disaccordo con le preoccupazioni dell’Amministrazione, per quasi un anno abbiamo cercato di impegnarci in buona fede per fornire una soluzione costruttiva. Quello che abbiamo incontrato, invece, è stata la mancanza di un giusto processo, in quanto l’Amministrazione non ha prestato attenzione ai fatti e ha cercato di inserirsi nelle trattative tra imprese private”.
TikTok potrebbe avere in effetti un punto a suo favore – anche se ci sono preoccupazioni significative intorno alle operazioni e ai processi della società, non ci sono prove pubblicamente disponibili per dimostrare che i dati degli utenti statunitensi siano effettivamente condivisi con il governo cinese, né che vi siano contenuti censurati.
Dalla Casa Bianca si sostiene infatti che:
“TikTok, secondo quanto riferito, censura anche contenuti che il Partito Comunista Cinese considera politicamente sensibili, come quelli riguardanti le proteste a Hong Kong”.
In realtà a sostegno di queste tesi non ci sono prove definitive – almeno, nessuna che reggerebbe in un’impugnazione legale. Ecco perché TikTok sta passando alla fase successiva.
“Per garantire che lo Stato di diritto prevalga e che la nostra azienda e i nostri utenti siano trattati in modo equo, non abbiamo altra scelta se non quella di contestare l’Ordine Esecutivo attraverso il sistema giudiziario”, ha dichiarato l’azienda.
L’azione in realtà, alla fine, rendere le cose ancora più difficili per l’app.
La decisione di TikTok di fare il prossimo passo legale potrebbe anche indicare che le trattative per la sua potenziale vendita a un acquirente americano – probabilmente Microsoft – non stanno procedendo come previsto. Come notato, nella sua dichiarazione iniziale sull’Executive Order, TikTok ha prospettato la possibilità di un’azione legale, ma l’opinione è che TikTok vorrebbe perseguire questa linea d’azione solo come ultimo risultato, per paura di contrapporsi ulteriormente all’amministrazione Trump.
A quanto pare Microsoft rimane il principale offerente di TikTok, che alcuni hanno valutato circa 30 miliardi di dollari, ma ci sono varie preoccupazioni che potrebbero vedere l’azienda esitare a premere il grilletto su un affare così grosso.
È possibile che le discussioni si siano deteriorate al punto che TikTok senta il bisogno di fare questo passo avanti? Microsoft certamente, in quanto potenziale proprietario di TikTok, non vorrebbe essere coinvolta in una battaglia legale con il governo degli Stati Uniti.
Teoricamente tutto dovrebbe risolversi se l’affare Microsoft andrà in porto, ma anche così, il fatto che TikTok stia facendo questo passo avanti legale potrebbe riflettere le preoccupazioni che le cose non andranno come sperato.
Ma, d’altra parte, ci sono altri pretendenti. Oracle si è rivelato questa settimana come uno dei tanti partner di un consorzio che cerca di fare un’offerta per la piattaforma, mentre anche Google aveva, a un certo punto, pensato di contribuire a un’offerta collettiva per la piattaforma, prima di cambiare idea.
Sembra che ci siano opzioni disponibili per mantenere in funzione la piattaforma, ma la decisione di TikTok di recarsi in aula non sembra essere un buon segno.
D’altra parte, potrebbe anche essere una tattica dilatoria – se TikTok potesse rimandare qualsiasi decisione fino a dopo le elezioni americane, potrebbe essere in grado di rinegoziare il suo status con un nuovo governo. Se Trump non fosse più al comando, forse un nuovo presidente sarebbe più comprensivo della situazione.
Forse, quindi, l’azione legale di TikTok non punta tanto a vincere la causa, in quanto tale, quanto a prolungare la disponibilità dell’applicazione su territorio americano.
In ogni caso, secondo il direttore generale di TikTok, Vanessa Pappas, l’app non andrà da nessuna parte:
“Crediamo di avere diverse strade da percorrere per continuare a fornire questa incredibile esperienza di app ai milioni di americani che ogni giorno si affidano ad essa”.
Evidentemente, una sfida legale è un’altra di queste strade. Ora vediamo come andrà a finire – con la scadenza del 15 settembre sempre più vicina per il ban dell’app.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/03/tiktok-challenge.jpg542990Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2020-08-24 08:51:232020-08-25 13:27:16TikTok vuole fare causa a Trump per aver cercato di vietare l'app negli Stati Uniti
L’azione del camminare è spesso banalizzata dalla routine, ma chi ama il trekking sa che è rigenerante e portatrice di benessere.
Se sei amante delle lunghe passeggiate e vai alla ricerca di percorsi di trekking? Ecco i Cammini d’Italia da fare a piedi.
La nostra penisola è un territorio ricco di meraviglie, ma c’è un “modus viaggiandi” che arricchisce e alleggerisce al tempo stesso: parliamo dei cammini italiani da percorrere a piedi.
L’azione del camminare è spesso banalizzata dalla quotidianità e dalla routine, ma chi ama il trekking, sa che è rigenerante e portatrice di benessere. Il lockdown ha modificato le previsioni di prospettive estere di vacanza.
Tra restrizioni e modifiche repentine su eventuali quarantene da rispettare, voli annullati, incertezza di rientro e troppi dubbi, molti italiani hanno deciso di rimanere in Italia.
Andiamo, un passo alla volta, alla scoperta dei Cammini d’Italia da percorrere a piedi più suggestivi e meno conosciuti sulle coste e nell’entroterra.
Sarà importante consultare i siti dei Cammini per conoscere i regolamenti relativi al distanziamento e ai regolamenti dovuti al Covid-19 prima di avventurarvi.
Il Sentiero dei Parchi
In occasione della Giornata Mondiale dei Parchi lo scorso 3 giugno è stato annunciato unnuovo camminoda fare a piedi in Italia, frutto di un accordo tra Ministero dell’Ambiente e Club Alpino Italiano.
Il Sentiero dei Parchi toccherà 20 regioni per più di 7 mila chilometri (avete letto bene: 7 mila) unendo 26 parchi nazionali italiani con 400 tappe.
Un progetto simile in Italia, che conta centinaia di sentieri e decine di cammini di diverse intensità, non si era ancora visto se non con la via Francigena, una delle più amate d’Europa.
Tra le novità che faranno commuovere chi ha percorso il Cammino di Santiago in Spagna è che il Sentiero dei parchi avrà il suo “passaporto”, modellato sulla famosa Credenziale che accompagna ad ogni passo i pellegrini.
L’idea del Ministero è di renderlo anche un prodotto turistico che attesti il percorso di ogni camminatore.
Del resto l’obiettivo dichiarato del Sentiero dei parchi è ambizioso: rilanciare le aree protette come luoghi di conservazione e di gestione della natura, consentendo ai residenti la possibilità di realizzare filiere economiche sostenibili in modo da contrastare l’abbandono delle aree interne.
In attesa della fitta rete di nuove tappe che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti del Sentiero Italia del Club Alpino, ci sono alternative altrettanto suggestive e meno conosciute.
Il Sentiero Italia attualmente tocca già 18 dei 26 parchi nazionali e conta 85 tappe comprese interamente o parzialmente all’interno dei loro confini. Bisognerà unificare i sentieri esistenti, cucendoli in un unico grande percorso che attraversa l’anima verde del nostro Paese.
Il Cammino di San Benedetto
Lunghezza: 305 chilometri
Il Cammino di San Benedetto attraversa i luoghi della vita del Santo fondatore dell’ordine dei Benedettini. Un tracciato che si svolge su sentieri e strade secondarie, attraversando Umbria e Lazio da Norcia a Subiaco.
Questo percorso esiste dal 2012 grazie ad un’intuizione di Simone Frignani, il più noto creatore di cammini tematici in Italia e autore di guide bestseller, che dopo un pellegrinaggio sul monte Athos nel 2008 cambia vita.
Frignani prende una seconda laurea in teologia, decide di dedicarsi all’insegnamento della religione e intraprende un intenso studio cartografico che in tre anni di minuziosi sopralluoghi lo porta a dare vita a questo tracciato.
Il Cammino nelle Terre Mutate
Lunghezza: 257 chilometri da Fabriano a l’Aquila.
Il Cammino è stato voluto per rilanciare un territorio sconvolto dai terremoti: un percorso da fare a piedi come testimonianza di bellezza, ma anche di drammaticità dell’immobilità della burocrazia. Un progetto collettivo che abbraccia volontari di FederTrek, Movimento Tellurico e APE Roma
Un percorso che attraversa l’appenino tosco-emiliano da Bologna a Prato, pensato per 6 giorni di esplorazione in 7 tappe.
Il Cammino percorre borghi, cime e vallate congiungendo due centri storici di grande valore, cresciuti nei secoli grazie alla sapiente gestione delle acque: Bologna, la città della Chiusa e dei canali, per secoli capitale della seta; e Prato, la città del Cavalciotto, delle gore e delle gualchiere, capitale del distretto della lana e del tessile.
Il percorso tra Lazio e Abruzzo è un cammino adatto a tutti, percorribile tutto l’anno e attraversa le vecchie rotte dei briganti della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino.
Il Sentiero del Brigante
Lunghezza: 140 chilometri
Ancora il fascino delle rotte dei briganti, stavolta tra i boschi della Calabria, nell’impervio e nascosto Aspromonte e nel Parco delle Serre.
Al quarto giorno di cammino, dopo 1900m di dislivello dalla spiaggia del mar Tirreno fino a qui, ci lasciamo alle spalle…
Il percorso è articolato in 5 tappe attraversa cascate e torrenti, foreste e spettacolari panorami che solo una montagna circondata da due mari può offrire.
L’itinerario ha inizio dalla spiaggia di Palmi (sul mar Tirreno) fino alla spiaggia di Bovalino (sul mare Jonio), dopo essere passati anche dalla Villa Romana di Casignana, importante sito archeologico. La gran parte dell’itinerario si sviluppa tra siti di valore storico e culturale, aree di grande pregio naturalistico. Si potrà così apprezzare gli aspetti naturali, ambientali, storici e antropologici dell’Aspromonte: un patrimonio poco conosciuto e valorizzato.
Niente, quiggiu’, è come pensavi, come ti avevano detto, come si racconta, come si immagina. ???????? Chi ha camminato…
Il Cammino di San Jacopo è tra i Cammini da fare a piedi in Italia di facile accesso e percorribilità. Si snoda sulla via Cassia – Clodia alla scoperta delle leggende sul santo e di un patrimonio artistico e culturale impagabile.
Il Cammino di San Francesco di Paola
Lunghezza: 312 chilometri.
SE HAI DECISO DI PARTIRE PER UN CAMMINO, LEGGI ATTENTAMENTE!
Caro viandante, amica pellegrina In questo momento di…
Il Cammino di San Francesco di Paola attraversa i luoghi in cui il Santo ha trascorso la sua esistenza divisi in due itinerari “La via del Giovane” e “La Via dell’Eremita”, tra conventi e coste, da San Marco Argentano (CS) alla cima del Monte Sant’Angelo, sul Pollino. La durata è di circa 15 giorni.
Il Cammino delle Pievi
Lunghezza: 260 chilometri.
Il Cammino è ispirato a quello di Santiago de Compostela e in 20 tappe attraversa il territorio della Carnia, tra paesi di montagna, vallate, torrenti e colli tra le Prealpi e le Alpi Carniche in Friuli Venezia Giulia.
Il Cammino delle 100 Torri
Lunghezza: 1284 chilometri
Una giornata magnifica… Altri 20 km tracciati in un paradiso terrestre…
Quanto é bella la Sardegna??? L’unico modo per scoprirlo è SCOPRIRLA… Buon cammino…
È il trekking attualmente più lungo d’Italia, da percorrere in Sardegna: un’isola che ha tanto da offrire oltre al mare cristallino. I sentieri sono molto suggestivi, spesso a strapiombo sul mare, ma attraversano anche borghi e boschi. Il periodo migliore per affrontarlo è settembre-ottobre.
Tra i Cammini da fare a piedi in Italia c’è anche il percorso si snoda tra Bari e Matera, attraversando reperti archeologici, masserie e cattedrali e la cultura millenaria che pulsa in questo territorio.
Il Cammino di Dante abbraccia Romagna e Toscana, attraversando i vecchi sentieri medievali che legavano Firenze e Ravenna, ripercorrendo un ideale percorso che Dante Alighieri, esule dalla città di Firenze, compì tra la Toscana e la Romagna, lungo gli antichi sentieri “in cresta” di origine etrusco-romana.
I paesaggi delle colline di Romagna, i castelli dei Conti Guidi, gli angoli magici della Foreste Casentinesi e le verdi colline toscane: sono questi i luoghi che, oggi come ieri, attendono tutti coloro che hanno intenzione di affrontare questo lungo cammino, nei quali riconoscere molti passi della Divina Commedia.
Fabio Bravi nostro socio ha percorso i 400km del cammino di Dante e a fine percorso ha ricevuto la Dantesca ! La…
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/sentieri-camminare.jpg450800Claudia Liccardohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngClaudia Liccardo2020-08-22 10:30:192020-08-24 08:54:0912 percorsi per scoprire l'Italia a piedi (e promuovere il turismo)
Leggere più libri stimola la mente e ci aiuta a ripartire dopo periodi di crisi.
Ecco come leggere più libri e lasciarsi ispirare dal potere della narrazione.
Vi siete mai chiesti se siamo davvero pronti per ripartire? Questi mesi in cui tutto è incerto, ricominciare a sognare, a rimettersi in gioco con i propri progetti, sembra essere la cosa più difficile del mondo. Ma è la cosa di cui abbiamo più bisogno. Vogliamo riconnetterci con noi stessi, riconciliarci con ciò che ci circonda. Desideriamo oltrepassare i confini della nostra comfort zone e tornare a immaginare. Abbiamo bisogno del potere immaginifico della narrazione, dobbiamo leggere più libri.
Leggere più libri è fondamentale per ripartire
Leggere libri stimola il cervello e la fantasia, inoltre migliora l’intelligenza emotiva che ci permette di entrare in contatto con le nostre emozioni, a comprenderle, e di conseguenza a relazionarci meglio con gli altri.
La lettura stimola l’intelletto creando simulazioni mentali delle storie che stiamo leggendo. Infatti, immersi in un racconto, ci ritroviamo a vivere in un’altra dimensione parallela alla nostra realtà, in cui ci abbandoniamo totalmente.
Un altro aspetto positivo di leggere, è l’aumento della concentrazione e della memoria. Entrare in contatto con i personaggi, con i loro particolari e dettagli, con l’ambientazione e la storia, ci aiuta ad analizzare meglio ciò che succede intorno a noi. E ancora, leggere un libro, magari seduti all’ombra di un albero in un parco, o sotto l’ombrellone, ci permette di rallentare e di rilassarci. Inoltre, lo sapevate che le persone di successo leggono tantissimo?
Leggere più libri: basta scuse
Ci lamentiamo spesso di non avere il tempo per dedicarci ai libri, che siamo troppo impegnati o che, raramente lo ammettiamo, non ci va di leggere perché preferiamo fare altro (ed è lecito). Ma per chi vuole leggere sempre di più o per chi non riesce a superare il “blocco del lettore”, abbiamo una bella notizia, anzi una vera e propria guida per leggere più libri senza stress.
Lasciatevi ispirare da questa guida in 25 punti, ma prima di iniziare dobbiamo ricordare una cosa fondamentale: leggere è prima di tutto un piacere, uno stimolo divertente, e non sarà mai un obbligo.
1. Rendere la lettura una routine
Il modo migliore per leggere costantemente è quello di dedicare intenzionalmente più tempo alla lettura. È importante rendere la lettura un’attività quotidiana. Un’idea potrebbe essere quella di svegliarsi prima al mattino, e leggere un capitolo prima di sorseggiare un caffè. Possiamo leggere anche durante la pausa pranzo al lavoro, invece di consultare i social. Man mano che leggere diventerà un’abitudine, difficilmente riusciremo ad abbandonare questa piacevole pratica.
2. Leggere appena svegli
Una lettura al mattino, quando tutti ancora dormono è piacevole e ci permette di cominciare la giornata nel migliore dei modi. Un’attività gratificante e stimolante per la nostra mente, un’abitudine che ci aiuterà a leggere più libri ogni giorno.
3. Leggere prima di addormentarsi
Se non riusciamo a leggere la mattina perché siamo sempre di corsa, il momento perfetto può essere di sera, prima di andare a dormire. Non c’è niente di meglio che rilassarsi a letto con un buon libro e lasciare il mondo fuori.
4. Leggere mentre facciamo qualcosa di poco impegnativo
Possiamo leggere, o meglio ascoltare, un libro mentre ci alleniamo, sostituendo alla nostra solita playlist un audiolibro, oppure finire quel capitolo che abbiamo lasciato in sospeso, mentre cuciniamo, ma anche durante un bagno rilassante. Insomma quando siamo occupati a svolgere qualche attività non troppo complessa, accompagnarci ad un buon libro, anche se qualcosa di leggero, può essere un ottimo compromesso per leggere più libri.
5. Avere sempre un libro con sé per leggere più libri
Un libro è un compagno di avventura con cui non ci si annoia mai. Ci sono tanti momenti inaspettati della giornata che possono diventare piacevoli con la lettura. Un modo per leggere più libri è proprio quello di portarne sempre con sé uno, ma anche un eReader, o scaricare un’ App di lettura. Anche essere in fila alla cassa ad aspettare il proprio turno, o seduti in sala d’attesa dal dottore, possono diventare tutte occasioni di lettura.
6. Fissare un obiettivo per leggere più libri
Un espediente utile per leggere più libri è quello di fissare un obiettivo di lettura. Stabilirne uno infatti ci aiuta a rimanere focalizzati e motivati per raggiungere il nostro traguardo. Ovviamente l’obiettivo fissato deve essere concreto per evitare di demotivarsi.
7. Ascoltare audiolibri
Gli audiolibri si sono dimostrati una risorsa molto utile e pratica per chi vuole leggere più libri. Possiamo consultarli ovunque e in qualsiasi momento, anche se siamo svolgendo svariate attività dove mani e occhi sono impegnati. Inoltre per chi già passa tante ore al computer, possono essere un’ottima alternativa per non sforzare ulteriormente la vista.
8. Giocare con i generi letterari
Una cosa da non sottovalutare per leggere più libri è quella di mixare generi e magari autori dopo aver terminato un libro. Siamo in fissa con Zadie Smith e abbiamo divorato quasi tutti i suoi libri, ma non riusciamo ad andare avanti con altre letture? Il consiglio è quello di cambiare completamente genere e autore.
9. Unirsi ad un club del libro
Se non vi sentite stimolati a leggere e non sapete più cosa provare, che ne dite di un club del libro?
In primo luogo le riunioni programmate del club incoraggiano a finire un libro entro la data disegnata, ma soprattutto vivere un gruppo dove si parla di libri è un ottimo modo per sentirsi coinvolti nella lettura. Terza cosa, il club dei libri, avendo una programmazione stabilita, ci permette di saper già cosa leggere, senza farci sentire in difficoltà sulla prossima scelta da fare.
10. Leggere cose nuove
Se siete amanti dei racconti o dei romanzi e non avete mai letto un fumetto, perché non provare? Per leggere più libri è importante provare nuovi genere letterari, iniziando a leggere anche un tipo di testo che non avreste mai immaginato di sfogliare.
11. Leggere più libri contemporaneamente
Solo all’idea di leggere più libri insieme vi viene l’emicrania? Possiamo leggere più libri, diversi tra loro, contemporaneamente per stimolare la mente e scegliere l’uno o l’altro in base alla situazione o al nostro stato d’animo. Siamo immersi nella lettura di un romanzo di Stephenk King ma non riusciamo a finire l’ultimo capitolo perché inquieti? Passiamo a qualcosa di diverso, magari ad un saggio.
12. Leggere con qualcuno
Bloccati sulla stessa pagina da giorni, non riusciamo ad avanzare nonostante le idee proposte finora. Avete provato a leggere con un amico? Discutere di ciò che stiamo leggendo con qualcuno può darci il giusto incoraggiamento per finire il libro e rivedere insieme i tratti che più ci hanno emozionato.
13. Creare il proprio angolo di lettura
A volte quello di cui abbiamo veramente bisogno è il posto giusto per iniziare la nostra avventura narrativa. Creare il proprio angolo relax per immergerci nelle nostre letture può stimolarci a leggere più libri e con il giusto mood.
14. Non esagerare con le maratone letterarie
Quando cominciamo un nuovo libro siamo così presi dalla storia che non riusciamo più a staccarci dalle pagine, tanto da sognare i personaggi anche di notte. A chi non è capitato di addormentarsi su un romanzo e svegliarsi con un mal di testa martellante? Diamoci il giusto tempo. Facciamo delle pause dopo tante pagine e capitoli, possiamo fare una passeggiata o uno spuntino, per esempio.
15. Acquistiamo libri di seconda mano
Leggere più libri significa investire tempo e denaro, e ci sono periodi in cui non possiamo spendere tanti soldi per leggere. Invece di incrementare la nostra wishlist senza poter comprare nulla, proviamo a cercare libri di seconda mano o fare degli scambi con amici e altri appassionati di full immersion di letture.
16. Non finire i libri che non ci piacciono
Il mondo è bello perché è vario, vale anche per i libri. Non è detto che un titolo amato da tutti debba piacere anche a noi. Per leggere più libri dobbiamo anche non leggere quello che proprio non ci colpisce. È inutile trascorrere del tempo con qualcosa che, inevitabilmente, finiremo per odiare. Avanti il prossimo!
17. Sostituire le cattivi abitudini con la lettura
Non siamo perfetti, c’è sempre qualcosa di noi che vorremmo cambiare, come qualche piccola cattiva abitudine. Un modo per cambiare e leggere più libri, è proprio quello di sostituire ad una malsana abitudine una cosa bella, la lettura appunto. Ci sentiremo meglio con noi stessi e aggiungeremo un altro titolo ai libri letti quest’anno.
18. Viaggiare in compagnia dei libri
Quando siamo in viaggio, soprattutto un tragitto lungo, un libro sarà l’accompagnatore più fedele che esista. Che sia un viaggio in treno o in aereo, possiamo allietarlo con una lettura mozzafiato, magari proprio con un libro che racconta di un viaggio.
Non si finisce mai di imparare, soprattutto con e grazie ai libri. Se non abbiamo idee sulle prossime letture, possiamo chiedere ad amici, al nostro libraio di fiducia, ma anche affidarci alle recensioni in rete o seguire i consigli dei book influencer su Instagram.
20. Leggere 20 pagine al giorno per leggere più libri
Se non leggiamo da un po’ e ci sentiamo parecchio arrugginiti, un modo per superare quest’ostacolo è quello di darci un numero di pagine da leggere al giorno. Iniziamo con 20 pagine, un obiettivo facile che man mano aumenteremo quando la lettura diventerà una piacevole abitudine quotidiana. Si comincia sempre da piccoli passi, senza farsi sopraffare dall’ansia.
21. Iscriversi a una newsletter per ricevere consigli letterari
Vogliamo raccogliere sempre più idee per le nostre letture? Scoviamo notizie in qualche blog che tratta di libri, o consultiamo i siti internet delle case editrici, e iscriviamoci alle loro newsletter. Riceveremo consigli per gli acquisti, le ultime uscite e le classifiche dei libri consigliati e preferiti dagli altri utenti. Potremmo scoprire libri interessanti di cui non conoscevamo minimamente l’esistenza.
22. Perdiamoci tra gli scaffali delle librerie
Internet è una miniera d’oro per raccogliere notizie sui libri, ma non dimentichiamo l’importanza e il fascino delle librerie, dove poter ricevere dritte e consigli direttamente dagli addetti ai lavori. Per leggere più libri bisogna entrare in contatto con essi.
23. Curiosare tra le “top libri”
Fonti autorevoli come “The New Yorker” e altri magazine online, stilano delle classifiche dei titoli più belli da leggere. Ci sono diverse categorie divise per generi da tenere sott’occhio, basta soltanto cercarle.
24. Leggere le poesie
Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo, e cosa c’è di più bello di una poesia? Per leggere più libri non possiamo dimenticare le raccolte di poesie. I versi calmano anche gli animi più turbolenti.
Quando parliamo di lettura non ci riferiamo solo ai testi cartacei, ma anche ai libri in formato digitale. Per leggere più libri possiamo investire in un eReader da portare ovunque andiamo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/leggere-più-libri.jpg500750Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2020-08-21 10:30:082020-08-24 08:53:58Leggere più libri senza impazzire: una guida in 25 punti
Nata negli anni ’50 e ’60 sui muri di New York, la street art ha poi invaso gli spazi pubblici all’aperto delle città di tutto il mondo, con risultati stravaganti e nuovi.
Non più vandalismo: nel tempo, la street art è divenuta una di quelle manifestazioni creative che favoriscono il processo di riqualificazione e rigenerazione urbana.
È la Puglia la prima Regione italiana ad avere un provvedimento che riconosce l’arte del writing, rendendola legale e privandola di quella sorta di clandestinità che la caratterizzava.
Vandalismo o arte moderna? Arte di second’ordine o veri e propri masterpiece?
Parliamo della cosiddetta street art o arte urbana, che si manifesta in luoghi pubblici, con le tecniche più disparate: bombolette spray, adesivi artistici, stencil, proiezioni video e sculture.
Discussa ancora oggi dai critici del settore, nonostante i grandi successi e la grande popolarità, ha reso super pop le opere di Banksy, Jorit, Christo, Alice Pasquini, Ivan Tresoldi (solo per citarne alcuni), oggi quasi delle vere e proprie art-star.
Gli interventi di Banksy, ad esempio, attivo già nel 2000 con la sua guerrilla art, sono dei veri e propri fenomeni virtuali e mediatici, in grado di stabilire un ponte tra comunità sociale e mondo dell’arte, rivolgendosi in modo equo agli artisti, ai fruitori dell’arte e ai non addetti ai lavori.
Indimenticabili e iconici Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, attivi ben prima che la street art acquisisse la popolarità di oggi. Hanno reso le città gallerie e palcoscenici gratuiti da sfruttare.
Rigenerare e riqualificare
Sono gli spazi pubblici delle città, dunque, le gallerie che ospitano i vernissage degli street artist.
Città che si colorano, divenendo spazi creativi. Colori che non coinvolgono solo il centro delle city, ma anche e soprattutto le periferie e i quartieri in condizioni marginali.
In questo caso, l’arte viene concepita come uno strumento dal forte impatto espressivo, accessibile, gratuito e in grado di migliorare le qualità estetiche dello spazio urbano.
In effetti, sono numerose e in continuo aumento le iniziative pubbliche o promosse in partenariato pubblico – privato, che sostengono e finanziano interventi di arte urbana.
Inoltre, attraverso la street art è possibile riconfigurare la percezione del contesto urbano, rendendolo un luogo esteticamente piacevole, meritevole di attenzioni e tutele.
Da Milano a Roma, fino ad arrivare a Napoli, sono numerosi gli esempi di riqualificazione e rigenerazione attraverso la street art.
Jorit a Barra e San Giovanni a Teduccio, Seth e altri artisti internazionali a Tor Marancia, Iena Cruz a Lambrate, ultimamente detta anche Lambrooklin, proprio per le similitudini con il quartiere degli USA nell’ambito dell’arte e della riqualificazione urbana.
Rotolando verso Sud
Poi arriviamo in Puglia. “Vieni a ballare in Puglia”, cantava Caparezza. In questo caso si potrebbe dire “vieni a creare in Puglia”. Sì, perché il Consiglio Regionale lo scorso giugno ha approvato una propria legge, contenente al suo interno disposizioni per la valorizzazione, promozione e diffusione della street art.
Si tratta della prima Regione italiana ad avere un provvedimento che riconosce l’arte del writing, rendendola legale e privandola di quella sorta di clandestinità, che rendeva talvolta facile l’associazione con il vandalismo.
4 milioni di euro la cifra stanziata dalla Regione per finanziare progetti artistici promossi dai singoli Comuni.
E non solo: il provvedimento prevede anche che i Comuni redigano un elenco degli spazi pubblici o privati da mettere a disposizione degli street artist.
La legge si impegna, inoltre, ad un censimento periodico degli interventi di street art realizzati, in modo tale da farli conoscere a cittadini e turisti attraverso i portali regionali.
La Puglia non è nuova a queste iniziative. In effetti, già nell’estate del 2019 la Regione stanziava 450 mila Euro per un triennio, per finanziare interventi di street art e riqualificazione urbana nei Comuni che ne avessero fatto richiesta.
Ai tempi risposero 91 fra Comuni, scuole e università. Undici i lavori realizzati.
Non compreso tra i progetti finanziati ma di eguale importanza è Peppino, pescatore trabuccolante di Peschici.
L’artista Alessandro Tricarico lo definisce come un Dio della spuma di mare, delle stelle e protettore delle murene.
Alta sette metri e larga sei, l’installazione di Tricarico prende forma sulle pareti di un ridere abbandonato, patrimonio dimenticato che si affaccia sul lago di Varano, sul Gargano.
L’artista ha approfondito le ricerche sui riti pagani del Gargano e riadattato le divinità del tempo a personaggi della quotidianità.
Così Tricarico vuole far scoprire luoghi inesplorati della cosiddetta “montagna del Sole”, fuori dalle rotte turistiche.
Peppino è il primo dei templi che andranno a creare il Pantheon sul Gargano: qui le coordinate.
È, inoltre, la testimonianza che ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di vivere gli spazi pubblici, un modo che va oltre al “classico” significato degli stessi. Ed è così che un rudere può acquisire un nuovo valore e, perché no, anche un nuovo colore.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/Immagine-del-21-07-20-alle-01.07.jpg588789Guenda Espositohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGuenda Esposito2020-08-20 12:30:362020-08-06 16:04:294 milioni di euro per finanziare progetti artistici: in Puglia la street art diventa legge
Molte aziende si affacciano sui social cercando di ottimizzare i costi, spesso pubblicando lo stesso contenuto su piattaforme differenti. Ma questo non basta.
La diversificazione può fare un’enorme differenza nel coinvolgimento facendo sì che il messaggio venga percepito dalle persone in target.
Quali dovrebbero essere le caratteristiche di un post perfetto? Nelle righe che seguono approfondendo alcuni degli aspetti più importanti legati alla costruzione di un post che potremmo definire ben realizzato.
La gestione dei canali social di un’azienda è una attività particolarmente impegnativa per piccole o grandi imprese. Sono numerose le operazioni che ogni giorno vengono svolte dai professionisti dei social, come pubblicare nuovi post, analizzare l’audience, realizzare contenuti coinvolgenti ed ovviamente freschi. Senza contare che molti dei più importanti social media hanno pubblici differenti, e per ognuno di loro è necessario realizzare contenuti ad hoc o modificare quelli già presenti nel calendario editoriale.
Molte aziende si affacciano sui social cercando di ottimizzare i costi, spesso pubblicando lo stesso contenuto su piattaforme differenti.
Ma perché è importante adattare i contenuti dell’azienda a ciascun canale social? Non ti resta che continuare a leggere per scoprirne i motivi.
L’importanza della diversificazione
Avere un messaggio unico accompagnato dal tono di voce che caratterizza l’azienda è certamente molto importante, ma lo è ancor di più se il contenuto del messaggio viene diversificato in base alla piattaforma sulla quale sarà pubblicato.
La diversificazione può fare un’enorme differenza nel coinvolgimento del post facendo sì che il messaggio venga percepito dalle persone in target. Molte grandi aziende si stanno organizzando in questo senso, facendo della diversificazione una vera e propria arma ottimizzando ogni singola pubblicazione.
Un grande esempio ci viene fornito dalle grandi case di abbigliamento sportivo, come Nike. Esplorando in pochi secondi i canali dell’azienda ci rendiamo conto di come lo stesso messaggio venga diversificato, ottimizzato e rimodellato in base alle piattaforma.
Come realizzare un post perfetto e a cosa bisogna prestare attenzione per poterlo diversificare correttamente? Ci sono degli elementi che non possono essere sottovalutati, li approfondiremo come realizzare un post perfetto su Facebook e su Instagram, due delle piattaforme e certamente più utilizzate.
Un post perfetto su Facebook: ecco gli elementi da tenere sott’occhio
Sebbene siano numerosi gli elementi che possono determinare la struttura di un post sui social network, alcuni elementi non possono essere sottovalutati per crearne un post perfetto (o quasi).
1. Post lungo o corto?
Questa è una delle domande più diffuse sul web e certamente uno degli interrogativi più importanti per la realizzazione di un post d’effetto. Il limite che Facebook impone ad ogni applicazione è di circa 62.206 caratteri, un numero abbastanza ampio per poter esprimere qualunque tipologia di messaggio.
Ma quanti caratteri è giusto utilizzare?
Non esiste una risposta univoca, anche se secondo degli studi recenti realizzati da Buffer un post con numero di caratteri inferiore o pari a 80 riceve un coinvolgimento superiore del ben 66%. Un numero che fa riflettere e che ci suggerisce di prestare attenzione alla lunghezza del post.
Altri studi contrariamente evidenziano che post più lunghi (superiori a 280 caratteri), registrano un numero più alto di ‘clic’ evidenziando dunque un incremento dell’interesse del proprio pubblico.
Dunque cosa fare? La risposta risiede nel mezzo. Sperimentare continuamente con la propria social audience potrebbe essere la risposta più giusta, non dimenticando che: post lunghi potrebbero aiutare ad ottenere più clic, mentre il post con un numero di caratteri inferiore potrebbero funzionare per aumentare l’engagement.
2. Le domande dirette e gli elenchi puntati
Le domande dirette al proprio target sono sempre un’ottima scelta per poter incrementare il coinvolgimento di un post. Suscitano interesse, curiosità e voglia di saperne di più su quello specifico argomento. Insomma, le domande dirette sono sempre una valida alternativa per poter coinvolgere sin da subito il pubblico dell’azienda.
Altro espediente da non sottovalutare per poter realizzare un post di grande interesse, sono certamente gli elenchi o le liste. Realizzarne uno è davvero molto semplice, basta scomporre un messaggio preconfezionato per aumentare sin da subito il coinvolgimento e l’interesse del pubblico.
3. Aggiungi (se possibile) delle citazioni al post
L’aggiunta di una citazione ad un post per promuovere l’ultimo articolo del blog o una notizia di grande interesse per l’azienda, è certamente un altro metodo molto funzionale per poter aumentare il coinvolgimento del lettore.
Per potere realizzare una citazione funzionale per il contenuto che si è scelto di pubblicare, basterebbe scansionare con attenzione l’informazione che stiamo per divulgare e da essa estrarre una frase particolarmente significativa. In alternativa si potrebbe scegliere di affiancare il contenuto da un’affermazione di uno studioso o di un portale web, che in precedenza ha già approfondito l’argomento del post.
4. Non dimenticare: le emoji e le immagini con le giuste accortezze
Le emoji, le immagini e i link (dove è possibile) sono degli elementi indispensabili per poter realizzare un post perfetto.
Cominciamo con le emoji: Hubspot evidenziato che l’inserimento delle emoji all’interno di un post possono aumentare del 57% il numero di Mi piace, del 33% i commenti e del 33% la possibilità che il post venga condiviso rispetto ad un testo realizzato senza emoji. Interessante non trovate?
Ogni giorno sono su Facebook vengono caricate circa 300 milioni di fotografie e tutto accade per un solo motivo: catturare l’attenzione del lettore.
le dimensioni delle immagini allegate ai link, verranno caricate automaticamente ed è buona regola accertarci che le dimensioni siano, anche in questo caso, esatte (Facebook 1.200 x 627 pixel).
Come creare il post perfetto su Instagram
Instagram è una piattaforma che è molto cresciuta negli ultimi anni e spesso utilizzata non solo dai più giovani. Ogni post prevede un limite di circa 2200 caratteri, ma per catturare l’attenzione del lettore sarà indispensabile suddividere il testo in piccoli paragrafi, anticipando nelle prime righe iniziali l’argomento del testo e introdurre nelle ultime un invito all’azione (la cosiddetta CTA).
1. Il micro microblogging: l’ultimo trend di Instagram
Una delle ultime tendenze della piattaforma è certamente il microblogging.Utilizzare le didascalie delle immagini come una forma abbreviata di un articolo di un blog, consente di approfondire un argomento ed offrire ai lettori contenuti di valore come: tutorial, ricette o per raccontare il dietro le quinte dell’immagine pubblicata (pubblicando ad esempio l’immagine di un dipendente e raccontare nella didascalia la sua storia e il ruolo nell’azienda).
2. Gli hashtag: il vero segreto di Instagram
Gli hashtag sono molto utilizzati su Instagram in quanto la piattaforma permette di categorizzare i contenuti mediante hashtag strategici e specializzati.
Gli hashtag permettono di scoprire nuovi contenuti e nuovi profili, dunque il corretto utilizzo di questi strumenti diviene assolutamente indispensabile per ogni brand che scelga di essere presente sulla piattaforma.
Non esiste una regola scritta sul numero minimo o massimo di hashtag da inserire all’interno di un post, ma sarebbe meglio evitare i trenini di hashtag e di utilizzare mediante l’utilizzo di tool specifici, quelli più idonei e in trend per l’azienda e per la strategia di comunicazione in atto.
3. Attenzione alle immagini: misure diverse per formati differenti
Anche su Instagram le foto che quotidianamente vengono caricate sono diverse milioni di differente genere. È possibile sfruttare le immagini in diversi formati, ma sempre è necessario prestare una grande attenzione alle dimensioni:
per il formato quadrato (forse il più utilizzato) le dimensioni sono:1080 px per 1080 px;
per il formato verticale le dimensioni da utilizzare sono: 1080 px in larghezza per 1350 px in altezza;
per il formato orizzontale le dimensioni da realizzare sono: 1080 px in larghezza per 566 px in altezza.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/08/facebook-instagram-post-perfetto.jpg601895Luca Cannarozzohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLuca Cannarozzo2020-08-20 10:30:272020-08-24 21:22:44Tailored Content: come creare il post perfetto per Facebook e Instagram
Ennio Morricone era un uomo semplice, serio, umile, amato da tutti e specialmente da chi fa parte del mondo del cinema.
Ha collaborato con moltissimi e importanti registi a livello internazionale, arrivando anche a vincere due Oscar, di cui uno grazie a una sua colonna sonora. È stato uno dei compositori più importanti dell’ultimo secolo, e probabilmente della storia.
Dietro alla fama si nascondeva un personaggio silenzioso, dal talento inestimabile, che preferiva stare vicino alla famiglia, vivendo con l’amata moglie nella sua Roma, invece che celebrare i successi e stare sotto i riflettori.
Il 6 luglio 2020, per un attimo, gran parte del mondo si è fermata alla notizia della morte di Ennio Morricone. È stata una reazione concorde, naturale, quasi incondizionata: se ne era andata una di quelle persone destinate a entrare nella leggenda, che si vorrebbe restassero con noi per sempre. Un compositore di colonne sonore a dir poco iconiche, ma anche autore di alcune tra le canzonette più famose (sua la firma dietro a canzoni celebri come “Se telefonando” o “Sapore di sale”), un artista in grado di riempire gli stadi di tutta Europa anche dopo oltre 50 anni di carriera.
Vincitore di due premi Oscar, uno per la carriera, nel 2007, e uno per “The Hateful Eight” di Tarantino nel 2016. Morricone ha realizzato oltre 500 musiche per film e serie TV, e le onorificenze e i premi ricevuti compongono una lista lunghissima. Una carriera, quella del compositore romano, che ha influenzato pellicole di tantissimi registi e artisti del ‘900. Ha lavorato con Brian De Palma, Carlo Lizzani, Dario Argento, Don Siegel, Elio Petri, Ettore Scola, Franco Zeffirelli, Gillo Pontecorvo, Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani, Marco Bellocchio, Oliver Stone, Pedro Almodovar, Pier Paolo Pasolini, Quentin Tarantino, Roland Joffé, Roman Polanski, Sergio Corbucci, Sergio Leone, Terrence Malick, e l’elenco potrebbe continuare.
Dietro a un artista così “rumoroso”, però, si nascondeva un uomo molto silenzioso, semplice, discreto. Più volte ha dichiarato che la sua più grande sofferenza sarebbe quella di non lavorare. La costanza, la dedizione, e la passione per il suo lavoro, infatti, insieme all’amore per la sua famiglia, è ciò che ha contraddistinto maggiormente il maestro Morricone. Un artista estremamente curioso, alla ricerca di continui stimoli creativi per puntare all’eccellenza, che non smetteva mai di mettersi in discussione. Quando Tarantino, ad esempio, l’ha paragonato a Mozart, Beethoven, e Schubert durante la premiazione dei Golden Globe nel 2016, lui ha replicato:
«Mi fa piacere, ma non siamo noi a doverci collocare. Sarà la storia a decidere. Perché arrivi il tempo giusto ci vogliono secoli.»
Ennio Morricone nasce a Romail 10 novembre 1928, primo di 5 figli. All’età di 10 anni inizia a frequentare il Conservatorio di S. Cecilia della capitale, iniziando a suonare la tromba, strumento del padre, per poi dedicarsi allo studio della composizione nel 1944. Inizialmente quella di Morricone era una vita di sacrifici. Basti pensare al fatto che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, si guadagnava da vivere intrattenendo i tedeschi mentre occupavano la città. Dopo qualche mese era il turno degli americani, che lo pagavano in viveri e sigarette («Ma non fumavo: le rivendevo e tornavo a casa con i soldi»).
A metà degli anni Cinquanta, Morricone inizia ad arrangiare musiche per il cinema. Sono gli stessi anni in cui sposa l’amore della sua vita, Maria Travia. Dopo la nascita del primo figlio Marco, viene assunto dalla Rai come assistente musicale. Si licenzia il primo giorno, continuando a collaborare solo come arrangiatore nei varietà televisivi. Un gesto di chi aveva capito di essere destinato a qualcosa di più grande. A inizio anni Sessanta nascono altri due figli, Alessandra e Andrea, insieme a una collaborazione destinata a segnare un’epoca, quella con Sergio Leone. Grazie alla cosiddetta “trilogia del dollaro” e al pluripremiato “C’era una volta in America“, il compositore romano aumenta notevolmente la sua fama.
Nel frattempo, continua la sua intensa attività di arrangiatore per l’etichetta RCA, che però riduce sensibilmente dopo la nascita del quarto figlio, Giovanni. Nel 1966 ha fatto anche da giudice alla ventesima edizione del Festival di Cannes. Dagli anni successivi, si dedica quasi totalmente a creare musiche per il mondo del cinema, collaborando con importantissimi registi in tutto il mondo.
La sua carriera è costellata da una serie infinita di riconoscimenti, tra cui 3 Grammy, 3 Golden Globe, 6 Bbafta, 10 David di Donatello, 11 Nastri d’Argento, 2 European film Award, 1 Leone d’Oro, 1 Polar Music Prize. Nel 1995, riceve anche l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
Negli ultimi 20 anni, poi, si è dedicato a una nuova vita artistica, salendo su importanti palcoscenici in tutta Europa come direttore d’orchestra. Il 2007 è l’anno dell’Oscar alla carriera, prima di quello per la colonna sonora di “The Hateful Eight” nel 2016.
La musica di Morricone, entrata nella leggenda
Ennio Morricone non è stato solo un compositore “a servizio” del mondo del cinema. Dietro alcune delle canzoni più famose di EdoardoVianello, GinoPaoli, LuigiTenco, Mina, c’era proprio lui. Nella musica di Morricone, infatti, si intravedono continuamente influenze “pop”, frutto della sua irrefrenabile curiosità e uno dei primi elementi per comprendere la grandezza del compositore.
Per quanto riguarda il mondo del cinema e le colonne sonore, il suo atteggiamento è sempre stato quello del rifiuto della standardizzazione, della continua ricerca di nuovi stimoli e nuovi elementi in grado di alimentare il suo processo creativo. Nelle sue creazioni, infatti, si possono ritrovare jazz, rock, e altri generi musicali più comuni e frizzanti, insieme alla grande musica classica. Comporre musica, per Morricone, significava tantissimo studio e prendersi libertà di sperimentare. Come diceva lui stesso, d’altronde:
«Essere originali diventa sempre più difficile.»
Le musiche di Ennio Morricone sono musiche splendide, di enorme impatto, anche grazie all’uso di strumenti diversi dall’ordinario e della voce umana. Immediatamente riconoscibili, entrate nella leggenda, in grado di conferire una sorta di immortalità al suo grande compositore.
1. “La musica esige che prima si guardi dentro se stessi, poi che si esprima quanto elaborato nella partitura e nell’esecuzione.”
2. “Io penso che, quando fra cento, duecento anni, vorranno capire com’eravamo, è proprio grazie alla musica da film, che lo scopriranno.”
3. “La musica mi ha salvato da fame e guerra. Ma l’arte è puro talento, la sofferenza non c’entra.”
4. “[…] il mio modo di scrivere testimonia sempre l’esigenza di andare avanti lungo un percorso creativo.”
5. “La musica poi è intangibile, non ha sembianze, è come un sogno: esiste solo se viene eseguita, prende corpo nella mente di chi ascolta. Non è come la poesia, che non necessita di interpretazione perché le parole hanno un loro significato.”
6. “La musica può essere interpretata in vario modo. Una composizione per una scena di guerra può essere intesa anche come brano che accompagna una danza frenetica.”
7. “Uso spesso le stesse armonie della musica pop perché la complessità di quello che faccio si può ritrovare altrove.”
8. “Se si pensa a tutti i film a cui ho lavorato, si può capire come sono stato uno specialista nei western, storie d’amore, film politici, thriller, horror, e altro ancora. In altre parole, non sono uno specialista, perché ho fatto di tutto. Sono uno specialista nella musica.”
9. “Ci sono alcuni registi che hanno paura del possibile successo della musica. Hanno timore che l’audience o la critica penserà che il film ha funzionato perché c’era una bella colonna sonora.”
L’umiltà, la serietà, la dedizione di uno dei compositori più grandi della storia
La sua musica è diventata celebre in tutto il mondo, ma Morricone preferiva rimanere con i piedi per terra. Letteralmente: non compariva mai sul set durante le riprese. Le sue uniche eccezioni furono “C’era una volta il West”, “C’era una volta in America”, e “La leggenda del pianista sull’oceano”. In America ci andò poi nel 2007, quando ricevette l’Oscar alla carriera e stupì tutti con la sua genuinità.
Nonostante gli innumerevoli premi e riconoscimenti attribuitogli lungo la sua carriera, lui si è sempre concentrato sulla sua musica, la sua vera voce, disinteressandosi della fama. Non voleva celebrare nulla, preferiva vivere nella sua casa di Roma insieme alla moglie Maria e vicino al resto della sua famiglia. Ennio Morricone è sempre stato contraddistinto da grande semplicità e umiltà, unite però a una grande consapevolezza del suo talento e una grande fiducia nei propri mezzi.
Un uomo metodico, serio, dai ritmi regolari, che nonostante di mestiere facesse musica se n’è andato silenziosamente, come era solito vivere le sue giornate.
10. “Nell’amore come nell’arte la costanza è tutto. Non so se esistano il colpo di fulmine, o l’intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata.”
11. “Quando scrivo nessuno mi può aiutare, perché chi scrive ha qualcosa di personale da dire.”
12. “Io sono veramente commosso da questa serata, perché non mi aspettavo tutto questo. Chi scrive sta a casa a scrivere e poi va in studio a registrare. Non pensa a tutte queste cose, io non c’ho mai pensato. Tutte quelle cose belle che mi hanno detto, che ogni tanto pensano, vi ripeto, io non me le aspetto mai. Purtroppo sono talmente scettico sulle congratulazioni che mi fanno che penso soltanto se ho fatto il mio dovere […]
13. “Posso avere anche centomila persone alle spalle: non me ne accorgo. Sono troppo concentrato, sono solo. Solo fino agli applausi conclusivi. Allora tutto si scioglie. Il miracolo s’è ripetuto un’altra volta. E posso passare anch’io dalla parte del pubblico.”
14. “Tutti devono morire. Non mi fa particolarmente paura. Quello che davvero mi spaventa è che se me ne vado prima di mia moglie la lascerò da sola, e viceversa. L’ideale sarebbe morire insieme.”
15. “[…] C’è solo una ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. […]”
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/08/ennio-morricone-citazioni-2.jpg611900Andrea Zucchiattihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAndrea Zucchiatti2020-08-14 10:30:142020-08-17 14:18:25Il "maestro silenzioso" Ennio Morricone in 15 citazioni da cui trarre ispirazione
Sì, siamo ancora qui, prima di salutarvi per qualche settimana di pausa con la nostra rubrica più amata dai Social Media Manager: Week in Social.
Prima di augurare a tutti buone vacanze, giusto il tempo di un ultimo recap con le più importanti notizie del mondo dei social media.
Partiamo!
L’accordo del secolo: Microsoft vuole acquisire TikTok
30 miliardi di dollari. Questa la valutazione di TikTok, mentre Microsoft sta lavorando su vari elementi di un possibile buy-out della piattaforma. Un processo incredibilmente difficile da mettere in atto entro il termine di sei settimane imposto da Trump.
Se il CEO di Microsoft, Nadella, riuscirà a spuntare il prezzo giusto con la proprietaria Bytedance sarà considerata l’acquisizione chiave del gigante del software.
Intanto, per dare solidità alla propria posizione in Europa e rispondere ai continui dubbi sulla gestione della privacy, TikTok annuncia l’apertura del primo Data Center Europeo in Irlanda. Un investimento da 420 milioni di euro che creerà centinaia di nuovi posti di lavoro e rivestirà un ruolo chiave nel rafforzare la salvaguardia e protezione dei dati degli utenti TikTok.
Facebook aggiorna il plugin di chat per i siti web
Grazie all’update sarà possibile accedere alla messaggistica senza dover effettuare il login su Messenger. La novità consente così anche agli utenti non registrati al social di inviare messaggi all’azienda.
‘Black Business August’
È questo il nome della campagna lanciata da Facebook per supportare le aziende di proprietà dei neri. Il social ospiterà una serie di sessioni di formazione per dare risalto al National Black Business Month.
WhatsApp inizia il rollout della funzione ‘Cerca sul Web’
Gli utenti potranno presto trovare i risultati delle notizie relative ai contenuti nei messaggi privati anche da altre fonti di informazione direttamente dall’app.
Messenger Rooms è ora disponibile tramite WhatsApp Web
Gli utenti di WhatsApp possono accedere alle Stanze e partecipare a videochiamate di gruppo con gli utenti di Facebook direttamente tramite il servizio desktop.
Facebook svela il suo nuovo approccio ai video musicali
Finalmente presentata ufficialmente la nuova esperienza che potrebbe aiutare il social a incrementare il numero di spettatori dei contenuti di Watch e che prevede una serie di accordi con le etichette discografiche.
Nuove opzioni di post sponsorizzati
Intanto il social ha anche aggiunto nuove opzioni di post sponsorizzati per i gruppi, fornendo nuovi modi per gli amministratori del gruppo di fare soldi e per i marchi di connettersi con il pubblico impegnato.
Tornano gli hashtag
Contemporaneamente ha cominciato a promuovere l’uso di hashtag sui post per migliorare la ricerca sulla piattaforma. Non è dato sapere se questo può anche servire a migliorare la reach.
Mondo Twitter
Nuovi dati sull’uso dei video nelle campagne di Twitter
L’azienda ha condiviso alcuni utili spunti di ricerca su come l’utilizzo di più formati all’interno di una campagna adv possa avere un impatto rilevante sulla risposta del pubblico.
Tre ragazzi dietro l’attacco hacker a Twitter
Sono stati ufficialmente incriminati di aver violato 130 account di alto profilo e aver realizzato profitti illeciti per 100.000$. Il più giovane ha 17 anni e sembra essere la “mente” dell’operazione che ha fatto scalpore in tutto il mondo.
Twitter in abbonamento
Confermando quanto era emerso dalla pubblicazione di un annuncio di lavoro per ingegneri, il social ha inviato un sondaggio ad alcuni utenti chiedendo loro informazioni sulle potenziali opzioni per le quali potrebbero essere disposti a pagare.
Crescono gli utenti su Pinterest. La piattaforma ha segnalato un aumento significativo di active user nell’ultimo aggiornamento delle performance del secondo trimestre, superando la soglia dei 400 milioni di utenti.
YouTube aggiorna gli Analytics dei video. Saranno presto disponibili alcune nuove opzioni di approfondimento per i creator, tra cui insight sulle prestazioni delle Storie.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/testate_giornalistiche_tiktok.jpg8361254Daria D'Acquistohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaria D'Acquisto2020-08-08 16:23:542020-09-05 09:33:46Week in Social: una settimana all'insegna del deal del secolo tra Microsoft e TikTok
Prima su Facebook, adesso su Instagram, in futuro su TikTok: la sinergia tra social e giveaway non cessa di esistere.
Gli obiettivi che si possono raggiungere attraverso un giveaway sono tanti e diversi: dalla fidelizzazione di nuovi fan alla comunicazione di valori e mission aziendale.
I giveaway e i contest sui social sono una delle strategie utilizzante da brand e influencer per portare a segno diversi obiettivi di marketing. Infatti spesso si pensa che sia una pratica utilizzata solo per acquisire follower ma non è così.
Le motivazioni sono più funzionali e per comprenderle spesso si deve guardare il quadro complessivo della strategia messa in moto da team interni e consulenti marketing. Gli obiettivi che si possono raggiungere attraverso un giveaway sono:
Apparire meno distanti ai bisogni e necessità dell’audience.
Che cos’è un social giveaway?
In Italia è un concorso a premi a tutti gli effetti, in quanto si tratta di regalare qualcosa in cambio di un’azione dell’utente, atta a promuovere i propri prodotti o servizi.
Il giveaway è spesso associato ai social, anche se è possibile strutturarlo su altre piattaforme. Focalizzandoci sui social, il brand crea uno o una serie di post in cui si chiede agli utenti di effettuare delle azioni, chi le svolge potrà partecipare all’estrazione per vincere dei premi.
Di solito si richiede di:
seguire la pagina promotrice dell’iniziativa;
mettere like al post;
commentare il post.
In alcuni casi, per aumentare l’effetto virale, può essere richiesto di taggare due o tre amici nel commento del post.
I premi possono essere dei gadget, l’uso esclusivo di qualche servizio, prodotti in serie limitata, ecc.
Come già accennato sopra, i giveaway sono dei concorsi a premi e per questo dobbiamo seguire delle regole nel rispetto delle leggi e delle tutele per le aziende e gli utenti.
La legislazione italiana è molto attenta a come vengono gestiti i dati generati da un concorso a premi. Per “dati” non si parla solo di nome, cognome, indirizzi email, numeri telefonici e qualsiasi altro campo richiesto in un form di contatto (assente in un contest sui social) ma anche di quelli generati per poter partecipare al contest: commento del post, like, nome utente, ecc.
Spesso, erroneamente, si fa la distinzione che se non chiedi nessun dato personale non è considerato concorso a premi. Questa affermazione, in base a cosa abbiamo appena scritto sopra, è totalmente falsa. Il Ministero dello Sviluppo Economico, ente che garantisce il corretto svolgimento dell’iniziativa, deve poter verificare ogni criterio di partecipazione compreso, ad esempio, i commenti sotto il post. Per poterlo fare la normativa indica esplicitamente che i server su cui vengono registrati tali dati devono risiedere in Italia.
I server più vicini di Facebook e Instagram sono in Irlanda, come si risolve questa problematica? Affidandosi a software certificati dal MiSE che attraverso il mirroring registrano i dati in Italia.
Il regolamento del contest
Risolto il problema server, se vogliamo indire un giveaway dobbiamo mettere per iscritto la modalità di partecipazione, come si svolge l’estrazione, i soggetti coinvolti, i premi messi in palio e tutto ciò che è importante non solo ai fini burocratici, ma sopratutto per gli utenti che devono avere visione trasparente di ciò che accade.
valore commerciale dei premi messi in palio e relativo montepremi;
termine del contest;
dati della Onlus alla quale devolvere gli eventuali premi non assegnati.
Chi può fare un Giveaway
In quanto concorso a premi, solo le aziende iscritte al registro della camera di commercio possono indire un giveaway. Non sono permesse onlus, associazioni no profit e privati.
Cosa altro dobbiamo fare per non trasgredire le regole?
Dichiarare il concorso al Ministero dello Sviluppo Economico;
Compilare il modulo PREMA CO/1;
Effettuare l’estrazione del vincitore in presenza di un notaio o funzionario della Camera di Commercio;
Giveaway per la Lead Generation: come far diventare i fan dei contatti profilati
Fino a qui abbiamo tenuto in considerazione una meccanica interamente svolta all’interno dei canali social. Come sappiamo in questo caso non è possibile richiedere ai nostri fan l’indirizzo email, il numero di telefono o qualsiasi altro contatto in modo da poterlo inserire all’interno dei nostri database di contatti per fare attività di newsletter, email marketing, retargeting, o semplicemente contattarli per qualsiasi motivo commerciale.
Per convertire i fan in utenti profilati dobbiamo creare un funnel di conversione attraverso una landing page. Ecco come:
creiamo un post in cui invitiamo i nostri fan a partecipare al giveaway;
li indirizziamo verso una landing page e al suo interno ci sarà un form di registrazione;
il form di registrazione dovrà richiedere nome, email e qualsiasi altro field (anche se personalizzato) che ci aiuti a profilare al meglio l’utente;
tutti gli utenti registrati potranno essere estratti in modo casuale da un software certificato;
definizione del vincitore;
scaricamento della lista dei partecipanti o integrazione diretta nel CRM aziendale.
La scelta del software per organizzare un giveaway diventa fondamentale per evitare non solo problemi burocratici, ma anche per garantire agli utenti che tutto sia regolare.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/Giveaway-e-Lead-Generation-da-semplici-follower-a-contatti-profilati-1.jpg434750Antonella Passinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAntonella Passini2020-08-07 10:35:102020-08-31 17:23:12Giveaway e Lead Generation: da semplici follower a contatti profilati
Gli operatori del turismo, tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia, hanno bisogno di anticipare il più possibile i rinnovati bisogni dei propri clienti.
Pinterest rappresenta un’opportunità per brand e creator italiani per raggiungere il proprio target in fase di ricerca di idee sui prossimi acquisti.
I trend di ricerca per l’Italia dimostrano come gli abitanti del Belpaese siano più propensi che mai a valorizzare il territorio italiano e l’economia del proprio Paese.
Le difficoltà affrontate negli ultimi mesi hanno proiettato le persone di tutto il mondo verso il futuro, aumentando il proprio bisogno di lasciarsi alle spalle i giorni del lockdown e il desiderio di ripartenza e di evasione.
Ora che la fase più critica dell’emergenza Covid-19 sembra essere passata e che l’umanità si sta gradualmente adattando alla “nuova normalità”, alla voglia di partire in vacanza si somma il bisogno di sicurezza e distanziamento sociale. Gli operatori del turismo, uno tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia, hanno bisogno di far fronte a queste e a tante altre nuove necessità, cercando di anticipare il più possibile i rinnovati bisogni dei propri clienti e di cogliere i trend di consumo più rilevanti, anche per il prossimo futuro.
Come usare Pinterest per conoscere i trend del momento
Tra gli strumenti a propria disposizione, Pinterest, la app di scoperta visiva utilizzata da più di 400 milioni di utenti mensili in tutto il mondo per trovare ispirazione per la propria vita. In Italia, più di 19 milioni di visitatori unici mensili (Audiweb) navigano su Pinterest, che rappresenta quindi un’opportunità chiave per brand e creator italiani per raggiungere il proprio target in fase di ricerca di idee sui prossimi acquisti.
Operatori ed esperti di marketing possono catturare i consumatori già durante la “pianificazione”, rendendolo un luogo perfetto per coinvolgere potenziali clienti in questa prima fase di ispirazione. Raggiungere prima i clienti, infatti, vuol dire avere la possibilità di essere la prima scelta al momento dell’acquisto.
Trend di vacanza su Pinterest: natura e viaggi ecosostenibili
In questo contesto, ad esempio, i trend di vacanza più popolari sono legati alla natura, tendenza già anticipata dal Report Pinterest 100 per l’anno con un aumento del +253% delle ricerche relative a “viaggi nella natura”. Globalmente, Pinterest ha registrato un aumento del 1069% per “bushcraft camping”, 194% per “moda escursioni” e 274% per “consigli di pesca in lago”*.
Un altro aspetto interessante da considerare sono i tipi di vacanze e modalità di trasporto più ricercate sulla piattaforma. In tutto il mondo, Pinterest ha registrato un aumento dei viaggi ecosostenibili del 73%*, a dimostrazione di come le persone stiano cercando modi per ridurre gli impatti negativi sul pianeta. Mentre le ricerche per “viaggi in camper” (in aumento del 70%) e “roadtrip” (in aumento del 97%)**, mostrano come i turisti stiamo ricercando alternative meno affollate e più solitarie per propri viaggi.
L’incertezza e il timore per la propria salute hanno portato in molti casi a rinunciare completamente alla possibilità di muoversi.
Pinterest, in tal senso, ha registrato un aumento significativo del 38% nelle ricerche per “weekend staycation”, ovvero una vacanza “fatta in casa”, da fare in destinazioni non troppo lontane dalla propria residenza, facili da raggiungere e abbastanza accessibili.
Vacanze italiane
Anche gli italiani sono alla ricerca di ispirazione per guardare al futuro con positività. I trend di ricerca relativi all’Italia dimostrano come gli abitanti del Belpaese siano più propensi che mai a valorizzare il territorio italiano e l’economia del proprio Paese.
Le ricerche per le vacanze in Sardegna, per esempio, sono aumentate fino a 3,5 volte, per l’Isola d’Elba (4,5 volte) e per la Costiera Amalfitana (2,2 volte). Gli italiani stanno anche riscoprendo i meravigliosi laghi, come il Lago di Braies, per cui le ricerche sono raddoppiate nel periodo tra il 22 giugno 2020 e il 19 luglio 2020, e le regioni italiane, come dimostrano le ricerche per Toscana, in aumento fino a 4,9 volte e Umbria, raddoppiate***.
In generale, gli utenti di Pinterest sono pianificatori per natura e le ricerche per i momenti salienti della vita, come i viaggi, iniziano su Pinterest prima rispetto ad altre piattaforme di ricerca.
Le ultime ricerche, ad esempio, suggeriscono che la pianificazione dello shopping natalizio sia iniziata quest’anno già a partire da aprile, come dimostra l’aumento del 15% delle ricerche per “vacanze di Natale”, ed il 63% dei Pinner che sta già pianificando grandi celebrazioni intorno ai momenti di festa quest’anno.
Adrien Boyer, Country Manager per Pinterest Francia, Europa meridionale e Benelux, afferma: “Le persone si sono sempre rivolte a Pinterest per pianificare, portando a un aumento esponenziale delle ricerche circa due o tre mesi prima di un particolare momento della stagione. Nonostante quest’anno sia pieno di incertezze, le persone si sentono davvero ottimiste e hanno bisogno di un senso di normalità, il che è molto probabilmente il motivo per cui tendono a pianificare le celebrazioni ancora prima rispetto al passato”.
“Pinterest – continua Boyer – è un luogo in cui le persone si ispirano a nuove idee e agiscono su ciò che scoprono. Ogni volta che un utente cerca un’idea su Pinterest, pensa a ciò che desidera provare o acquistare successivamente. Poiché Pinterest è basato sul futuro, otteniamo un’indicazione anticipata di dove sono diretti i consumatori e questo ci permette di aiutare i brand e le agenzie a prevedere ciò che verrà per la loro categoria. Questa è una grande opportunità per le aziende di tutte le dimensioni per raggiungere gli acquirenti ispirati in Italia all’inizio di quest’anno”.
Insomma, mentre la stagione estiva entra nel vivo, i brand dovrebbero pensare a progettare in modo specifico i propri contenuti per soddisfare le esigenze di “pianificazione precoce” dei propri clienti.
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Metodologia: * Tendenze calcolate comparando i volumi di ricerca globali da Agosto 2017 a Luglio 2018 con i volumi di ricerca da Agosto 2018 a Luglio 2019 ** Tendenze calcolate utilizzando ricerche normalizzate da Giugno 2019 a Giugno 2020 *** Le tendenze sono calcolate confrontando le ricerche normalizzate in Italia durante il periodo di quattro settimane del 6/22 / 20-7 / 19/20 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Negli ultimi mesi la nostra vita è cambiata e il mondo digitale ha seguito questa evoluzione, in particolare con alcune importanti novità social.
Social commerce e lavoro sono al centro dell’attenzione delle grandi piattaforme, che cercano di supportare le aziende nella ripresa (e di ampliare il proprio mercato).
Il mondo dei social ha profondamente cambiato il nostro modo di fare acquisti, vendere, trovare lavoro e interagire sul web. Ma quali sono le novità che hanno avuto maggiore impatto negli ultimi mesi?
Ripercorriamole insieme.
Arriva Facebook Shops
Lo scorso maggio, in un momento di vero boom per l’eCommerce, Facebook scommette di portare online il maggior numero possibile di imprese locali colpite dal lockdown con Facebook Shops.
Il servizio nasce con l’intento di agevolare le aziende nella creazione di un negozio online a cui i clienti possano accedere sia su Facebook che su Instagram.
La creazione di un negozio su Facebook è gratuita. Le aziende possono scegliere i prodotti che vogliono inserire nel loro catalogo e poi personalizzare il look and feel del loro negozio con un’immagine di copertina e colori in linea con il brand. Questo significa che qualsiasi venditore, indipendentemente dalle sue dimensioni o dal suo budget, può portare la sua attività online e connettersi con i clienti ovunque e in qualsiasi momento.
I clienti possono trovare i negozi Facebook Shops sulla pagina Facebook di un’azienda o sul profilo Instagram, oppure scoprirli attraverso storie o annunci. Da qui, è possibile sfogliare l’intera collezione, salvare i prodotti e fare un ordine – sia sul sito web dell’azienda che dall’app, se l’azienda ha attivato il checkout negli Stati Uniti.
Proprio come per un negozio fisico, per chiedere assistenza è sufficiente inviare un messaggio all’azienda attraverso WhatsApp, Messenger o Instagram Direct per fare domande, ottenere supporto, monitorare le consegne e altro ancora.
Sempre a maggio, una grande novità social arriva da Facebook che acquista il popolare sito per la creazione e la condivisione di GIF,Giphy, per un prezzo dichiarato di 400 milioni di dollari, con l’intenzione di integrare la massiccia library di GIF con Instagram e altre applicazioni della casa madre Facebook.
Il sito è uno dei più grandi siti di GIF su internet, che offre strumenti per creare, condividere e remixare questa tipologia di contenuti. Facebook si è già affidata alle API di Giphy per l’inserimento di GIF nelle sue applicazioni per anni: Instagram, l’applicazione principale di Facebook, Messenger e WhatsApp funzionano già tutte con il servizio.
Sotto la sua nuova proprietà, Giphy vive come parte del team di Instagram, con l’obiettivo di rendere ancora più facile l’invio di GIF e adesivi nelle storie e nei messaggi diretti di Instagram.
“Le persone saranno ancora in grado di caricare GIF; gli sviluppatori e i partner API continueranno ad avere lo stesso accesso alle API di Giphy; e la comunità creativa sarà ancora in grado di creare grandi contenuti”, ha detto Vishal Shah, VP del prodotto di Instagram, in un post del blog che annunciava la notizia.
Numerosi servizi si affidano alle API del sito per la fornitura di GIF, tra cui Twitter, Pinterest, Slack, Reddit e altri ancora. Anche se l’annuncio di Facebook sembrerebbe indicare che questi servizi saranno ancora in grado di usare Giphy come fanno attualmente – almeno per ora – ci potrebbe essere un’ulteriore tensione con questi servizi, dato che molti di loro competono direttamente con Facebook.
Nasce TikTok for Business, la novità social prima della tempesta
A circa un mese di distanza dalla release di Facebook Shops, TikTok lancia TikTok For Business, “una serie di soluzioni pensate per offrire ai brand e alle loro direzioni marketing gli strumenti per creare storytelling creativi, in grado di coinvolgere la community di TikTok con il loro messaggio”, si legge nel comunicato di presentazione sul blog.
Per i brand, la nuova piattaforma apre una finestra di opportunità interamente nuova per creare contenuti che parlano alle persone, invitando la community a unirsi alla conversazione e “a fare un TikTok”.
Il lancio di TikTok For Business nasce con l’intento di coniugare la creatività e la positività della community con soluzioni pensate per far crescere le aziende.
Sulla piattaforma è oggi possibile trovare e conoscere soluzioni, strumenti di misurazione e metriche, post di ispirazione, risorse e notizie utili per i brand.
“Attivando l’opzione, la tua foto profilo verrà aggiornata con una cornice verde denominata #OpenToWork, in modo che chiunque veda il tuo profilo sappia che sei aperto a nuove opportunità di lavoro”.
Per aggiungere la cornice #OpenToWork, segui questi tre semplici step.
Clicca sulla tua foto profilo e seleziona l’opzione “Mostra ai recruiter che sei aperto al lavoro”
Inserisci le tue preferenze sulla posizione lavorativa che cerchi e la relativa categoria di appartenenza
Attraverso l’opzione “scegli chi può vedere che cerchi lavoro” decidi chi può visualizzare la tua disponibilità: solo i recruiter o tutta la comunità LinkedIn.
Novità social per far trovare la tua azienda su WhatsApp
Prima di tutto, creando il proprio QR code business e inserendolo sul packaging, le etichette dei prodotti, o i materiali promozionali relativi all’attività.
Come spiegato da WhatsApp:
“In passato, quando le persone si imbattevano in un’attività che trovavano interessante, dovevano aggiungere il numero WhatsApp ai contatti prima di avviare una chat. Ora, possono semplicemente scansionare il QR code che l’azienda espone sull’insegna, sulla confezione prodotto o sulla ricevuta e contattarla”.
“Da ora, per condividere un catalogo o un articolo è sufficiente copiare il link e inviarlo su WhatsApp o su altri social”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2019/06/week-in-social.jpg615975Giulia Migliettahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiulia Miglietta2020-08-05 14:30:582020-08-05 19:24:035 novità che hanno rivoluzionato l'universo social negli ultimi mesi (e di cui dovresti tenere conto)
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