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Guida all’uso dei contenuti video per avere successo su Instagram

  • Lo storytelling che ogni brand ha l’occasione di costruire attraverso i propri canali social – e Instagram nello specifico – è quello su cui far leva per posizionarsi, distinguersi, rendersi riconoscibile e creare una rete di clienti (o di followere) davvero affezionati e coinvolti.
  • Instagram offre un range sempre più ampio di strumenti per creare video in modo semplice ma efficace: dai video in feed, alle Instagram Stories ai più recenti IGTV e Instagram Live.

 

Instagram, come sappiamo, è il social visuale per eccellenza: le fotografie e i contenuti video sono il cuore della piattaforma che fa del visual storytelling la sua cifra distintiva.

Basta dare un occhio alle statistiche – che consacrano Instagram come il social più utilizzato al mondo, con oltre un miliardo di utenti attivi ogni mese – per capire quanto sia fondamentale curare la propria content strategy.

“Content is king” è ormai diventato un ritornello che conosciamo bene, tuttavia anche il contesto ha la sua importanza. Se l’obiettivo principale di ogni contenuto è quello di interessare e coinvolgere il proprio target, diventa fondamentale definire al meglio il profilo del proprio cliente ideale – o le buyer personas – in modo da costruire delle storie ad hoc, che possano essere davvero di valore per lui. In questo modo, ogni singolo contenuto diventa un’opportunità, che va al di là dei numeri, al di là dell’engagement rate, delle conversioni e di tutti quelli che possono essere i KPI stanziati per una determinata campagna.

Lo storytelling che ogni brand ha l’occasione di costruire attraverso i propri canali social – e Instagram nello specifico – è quello su cui far leva per posizionarsi, distinguersi, rendersi riconoscibile e crearsi una rete di clienti (o di follower, alla peggio) davvero affezionati e coinvolti.

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Non fare social, sii social

È questa la vera sfida che ogni brand presente online deve raccogliere. Essere social non significa limitarsi a essere presente sulla piattaforma o conoscerne il linguaggio, ma comunicare attraverso gli stessi strumenti nativi che il social mette a disposizione di tutti, brand e utenti privati.

Questa comunicazione flat, uno a uno, è l’entry point per conquistare la fiducia (e l’attenzione) degli utenti. La maggior parte delle persone presenti su Instagram oggi ha sviluppato un certo senso critico, per cui diffida di contenuti troppo patinati e artefatti, mentre strizza l’occhiolino a una comunicazione più autentica, che attinge alle funzionalità native di Instagram (Stories, GIF, sticker, …) per intrattenere e interagire.

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Un canale Instagram particolarmente forte nella comunicazione uno a uno con i propri follower è quello del Saturday Night Live: la content strategy si basa fondamentalmente sul mostrare i dietro le quinte delle puntate e sulla pubblicazione di clip video in esclusiva.

In questo modo, non solo viene messo in risalto il lato umano – che non emerge all’accensione dei riflettori durante l’on-air della trasmissione televisiva – ma viene anche raccontato confidenzialmente e in modo inedito a tutti coloro che seguono il profilo. Questo tipo di comunicazione dà agli utenti l’illusione di poter accedere a contenuti a loro dedicati e sconosciuti ai più.

Del resto, la pratica del valorizzare i propri interlocutori facendogli credere di essere tra “i pochi eletti” che stanno per venire a conoscenza di un qualcosa che la maggior parte delle altre persone ignora, è già ben più che rodata. Ci basti pensare alla fortuna dell’influencer marketing che si basa esattamente su questo, sul consigliare prodotti, esperienze, stili di vita, come se fosse un segreto sussurratoci all’orecchio dal nostro migliore amico. Il fatto che gli influencer siano di fatto delle persone – come gli utenti – rende (o quantomeno rendeva ai suoi albori) questo “gioco” un po’ più credibile, tuttavia il segreto sta proprio nell’essere umani.

Umanizzare la comunicazione del proprio brand, rendendola anche meno curata nei dettagli ma più genuina, vi aiuterà a far breccia anche nel cuore dei più “scettici”.

LEGGI ANCHE: KPI e benchmark per comprendere le performance degli influencer

Video content is king

Il formato più performante per intrattenere, raccontare delle storie e creare empatia con il proprio pubblico è il video.

Instagram lo sa bene, infatti offre un range sempre più ampio di strumenti per creare video in modo semplice ma efficace – Instagram Stories, IGTV, Instagram Live.

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Una volta definito il tipo di storia che vogliamo raccontare, sarà necessario seguire una serie di semplici consigli nella costruzione del nostro contenuto video in modo da renderlo il più performante possibile. Tra tutti quelli che potremmo citare, ci sono tre condizioni chiave che determinano il successo di ogni tipo di contenuto video su Instagram:

  1. Credi nel colpo di fulmine
    Sappiamo che la fruizione dei contenuti sui social è sempre più distratta e veloce, pertanto per conquistare l’attenzione degli utenti è necessario giocarsi tutte le proprie carte fin da subito. È fondamentale inserire nei primi secondi di video tutte le informazioni che intendiamo necessariamente trasmettere, facendo particolare attenzione a comunicarle nel modo più appealing possibile, al fine di invogliare l’utente a portare a termine la visione del video.
  2. Le parole contano
    La maggior parte degli utenti, quando guarda un video online, preferisce non abilitare il suono durante la visualizzazione. Per questo motivo un inserimento consapevole di sottotitoli e cartelli diventa di fondamentale importanza per trasmettere tutti i concetti necessari e creare quel pathos che senza sottofondo musicale o parlato si rischierebbe di non ottenere.
  3. Un obiettivo alla volta
    Gli utenti online dimostrano di prediligere decisamente contenuti brevi e d’impatto. Per questo motivo, è importante che il nostro video riesca ad andare dritto al punto, senza la pretesa di comunicare una serie di concetti nello spazio di un minuto circa, con il rischio di risultare incomprensibile e di non raggiungere neanche uno dei risultati desiderati. Pertanto, che si tratti di brand awareness o della promozione di un determinato prodotto o servizio, è importante definirlo a monte, delinearne il target e sviluppare, di conseguenza, un contenuto su misura.

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Ad ogni contenuto il suo formato video

Come detto in precedenza, Instagram ha colto la potenzialità del formato video e la sta sviluppando, giorno dopo giorno, mettendo a disposizione degli utenti sempre più feature per creare facilmente i propri social video. Partendo dal classico contenuto video caricato nel feed Instagram alle ormai celebri Instagram Stories, nuove opzioni di personalizzazione e nuovi formati si sono via via fatti strada attraverso il social, andando a soddisfare tutte le necessità dei creator in termini di customizzazione e durata.

Andiamo più nello specifico.

1. Video feed

La durata consentita è di massimo un minuto (superata la quale, il video verrà condiviso in IGTV) e il target principale sono i follower già acquisiti dal canale. Gli obiettivi di questi video sono molteplici – principalmente, parliamo di posizionamento di brand e promozione di prodotti e servizi, ma anche di engagement. Statisticamente , gli utenti guardano tra i 3 e i 10 secondi di video (considerando una media di 8 secondi di attention span), pertanto è da considerarsi fondamentale inserire il proprio logo fin dai primi frame.

2. Instagram Stories

Ogni frame ha una durata massima di 15 secondi e, anche in questo caso, è importante comunicare il messaggio di campagna il più velocemente possibile, per scongiurare la possibilità che l’utente possa stancarsi e passare alla Story successiva. Le Instagram Stories sono uno strumento di video marketing molto potente, poiché danno ai brand la possibilità di creare contenuti con i quali l’utente può interagire in modo attivo. È possibile chiamarli direttamente in causa attraverso sticker personalizzati (sondaggio, domanda, …) e guidarli a cliccare su un link o fare lo swipe-up verso una specifica landing page (es. direttamente sulla pagina di acquisto di un determinato prodotto). Pertanto, in particolare in relazione agli obiettivi specifici di conversione o traffico, le Instagram Stories si affermano come miglior formato disponibile da prevedere nelle proprie strategie.

3. IGTV

La più recente feature IGTV ci dà la possibilità di aggirare l’ostacolo delle limitazioni in termini di durata del contenuto, poiché è possibile caricare video fino a un massimo di 60 minuti. Parliamo, quindi, di una concezione più vicina a piattaforme con YouTube, che dà la possibilità ai creator di produrre contenuti più ricchi di argomentazioni e ai brand di veicolare web serie e, in generale, storytelling più articolati. Tuttavia, bisogna sempre considerare che, anche in questo caso, la maggior parte delle persone deciderà se guardare per intero il contenuto o meno entro i primi 15-30 secondi di contenuto. Anche in questo caso, bisognerà essere abbastanza creativi, da riuscire ad “agganciare” l’attenzione degli utenti fin dai primi secondi.

4. Instagram Live

Le dirette Instagram hanno dalla loro il potere del real-time. Inoltre, durante questi streaming, Instagram dà la possibilità agli utenti di interagire live, appunto, con il profilo in diretta. Per questo motivo, questo formato si sposa molto bene con il concetto di Q&A ad esempio, che dà la possibilità al brand di instaurare una relazione ancora più profonda con i propri follower e di soddisfare eventuali dubbi riguardo la propria realtà o i benefici che possono derivare dalla propria offerta. Altri spunti, dal punto di vista del contenuto, che trovano in questo tipo di formato video la loro migliore opportunità di espressione sono i tutorial (o, più in generale, le dimostrazioni), i behind the scenes e alcuni tipi di eventi, con l’obiettivo di ingolosire il target e spingerlo ad accedere alla totalità del contenuto, a pagamento (ad esempio acquistando il biglietto per una determinata performance artistica).

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Instagram Stories: perchè non devono mancare nella tua Social Media Strategy

Insomma, l’attuale panorama social offre molteplici strumenti e opportunità di contatto con il proprio target, Instagram, in particolare, si distingue dagli altri in questo senso. Secondo uno studio della Forrester Research, una conosciuta società di ricerche di mercato americana, Instagram genera un tasso di engagement 10 volte più alto di Facebook, 54 volte superiore a Pinterest e 84 volte superiore a quello di Twitter.

Se consideriamo questi dati alla luce del fatto che il formato video si afferma, a sua volta, come quello più in grado di attrarre e coinvolgere gli utenti, capiamo quanto è importante per i brand investire in strategie di Instagram marketing basate su contenuti video.

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L’attesa del Natale per i brand inizia adesso: ecco gli insight di Facebook per prepararsi

  • Per i brand il periodo natalizio implica la possibilità di aumentare vendite e fatturato, soprattutto quest’anno.
  • Facebook ha lanciato nelle ultime settimane un centro di ricerca e pianificazione che offre un’ampia gamma di risorse e statistiche per supportare i professionisti di marketing.

 

Mai come quest’anno le aziende di tutto il mondo e con molta probabilità anche noi utenti, non vediamo l’ora che arrivi dicembre, per varie motivazioni. La prima è perché finalmente si chiuderà l’anno definito da molti “horribilis”, la seconda perché arriverà il periodo natalizio e con esso la possibilità di aumentare vendite e introiti che quest’anno hanno subito gli effetti del Covid-19.

E allora anche se questo è il momento di pensare alle vacanze, diventa fondamentale iniziare a pianificare con anticipo la migliore strategia per massimizzare le opportunità di business.

Secondo quanto pubblicato in un recente sondaggio condotto da Pinterest le persone nel mondo non vedono l’ora che arrivi il periodo delle vacanze natalizie e si augurano, pandemia permettendo, di poterlo vivere accanto ai propri cari e amici.

È difficile fare previsioni ma abbiamo tutti bisogno di qualcosa per guardare al futuro con ottimismo e dicembre sembra un obiettivo realistico per tornare alla normalità.

Anche Facebook ha lanciato nelle ultime settimane un centro di ricerca e pianificazione che offre un’ampia gamma di risorse e statistiche per supportare i professionisti di marketing nella pianificazione di campagne natalizie di successo.

Il primo importantissimo strumento messo a disposizione da Facebook è una dashboard interattiva per approfondire i dati statici, che consente di avere numerose informazioni sulle principali tendenze stagionali relative alle fasi di scoperta, ricerca e acquisto degli utenti nei diversi mercati mondiali.

Dati che rappresentano un ottimo spunto per pianificare le strategie di comunicazione e vendita di cruciale periodo dell’anno.

natale marketing

Un Natale (su Facebook) tutto da scoprire

Ottimi spunti e interessanti studi statistici possono essere consultati da una dettagliatissima guida che Facebook ha messo a disposizione di tutti.

Ecco alcuni dei dati che le aziende dovrebbero tenere presente per pianificare le campagne di marketing per Natale 2020.

Maggiore fiducia nell’eCommerce

La pandemia scoppiata a inizio 2020 ha forse segnato il momento di svolta per le vendite online in particolare nel nostro paese. Abbiamo finalmente visto prendere confidenza con gli acquisti online anche generazioni di utenti over 60, che precedentemente non avevano mai acquistato online, per timori di sicurezza o limiti di conoscenza.

A causa del COVID-19 molti consumatori anche nei prossimi mesi preferiranno acquistare prodotti online piuttosto che recarsi fisicamente in un negozio e cercheranno servizi convenienti e contact less capaci di garantire esperienze di acquisto sicure.

Secondo quanto riportato dal report fornito da Facebook, circa il 56% degli intervistati  globali vorrebbe effettuare acquisti online con la funzione click-and-collect, ovvero la possibilità di acquistare un prodotto online e ritirarlo in un punto fisico.

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Incentivare gli acquisti emozionali

Durante le diverse crisi economiche vissute negli ultimi 20 anni nel mondo, quello che diversi studi hanno evidenziato è che le persone tendono a cercare gratificazione nei momenti difficili concedendosi piccole coccole a prezzi accessibili.

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Secondo una ricerca condotta da Euromonitor tra il 2008 e il 2011 a seguito della recessione, le vendite per smalti per unghie erano cresciute di circa il 30% negli Stati Uniti e del 10% in Europa Occidentale.

Un’idea proposta da Facebook soprattutto nel periodo natalizio, potrebbe essere quella di partire da una domanda: cosa in realtà può permettersi di acquistare il mio acquirente in questo momento?

È abbastanza probabile che la tendenza a concedersi un bene di lusso accessibile sia più alta in questo periodo, poiché gli utenti sono maggiormente predisposti a concedersi regali per sé e per gli altri.

Come possiamo guidare gli utenti in questa scelta?

Facebook offre diverse opportunità: dalle inserzioni dinamiche che permettono di far vedere all’utente giusto, il prodotto giusto attraverso la visualizzazione automatica di prodotti che hanno trovato interessanti sul nostro sito, sull’app o altrove online.

Oppure altra importate opportunità è data dalle inserzioni in realtà aumentata che consentono agli utenti di provare in anteprima un prodotto prima di acquistarlo.

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Pianificare promozioni anticipate

L’emergenza sanitaria del COVID-19 ha avuto nei mesi passati un forte impatto sulle aziende e sulla forza lavoro a livello globale. Una recessione economica che molto probabilmente potrà avere effetti che si prolungheranno anche nei prossimi mesi. Tuttavia non tutte le persone ne verranno influenzate allo stesso modo.

Secondo quanto evidenziato dal report di Facebook, circa il 53% delle persone che sono state intervistate in tutto il mondo afferma che il COVID-19 avrà poco o nessuno impatto sulle loro finanze, mentre il 43% si aspetta che l’impatto sarà forte o addirittura drammatico.

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Per questo diventa fondamentale sfruttare la forza delle promozioni commerciali.

Quasi 1 su 3 degli intervistati a livello globale ha affermato di voler aspettare che i prodotti siano scontati prima di effettuare un acquisto. Sarà importante pianificare questi mesi per avere la forza di sfruttare al meglio giornate come il Black Friday o il Cyber Monday, oppure proporre promozioni costruite attorno al nostro brand, prima del periodo natalizio.

Accessibilità, autenticità, azione

Sicuramente più di ogni altro anno gli utenti saranno attenti al prezzo, alle promozioni e alle offerte, anche se questi erano aspetti che già consideravano anche prima della pandemia globale.

Un aspetto importante a cui tutti i brand dovranno dare sempre più maggiore importanza saranno la responsabilità sociale e l’autenticità.

Le persone vogliono sentirsi vicini alle marche e sono sempre più attente alle azioni che queste intraprendono sia online che offline. Sono sempre più curiose a scoprire il lato umano e se i brand riusciranno a comprendere i loro bisogni e i loro principi, le persone saranno orgogliose di supportarli e sostenerli.

Secondo quanto evidenziato dall’analisi di Facebook, gli utenti considerano ugualmente importante ricevere promo e sconti quanto contenuti veri, autentici e informativi.

LEGGI ANCHE: Investire su sostenibilità e responsabilità sociale oggi è ancora più importante per i brand

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Durante il COVID-19 diversi marchi hanno cambiato modo di comunicare, dialogare, coinvolgere i propri utenti, reagendo in maniera proattiva al momento di difficoltà.

Una media del 65% degli intervistati ha affermato che la risposta efficace di un marchio alla crisi, avrebbe sicuramente ripercussioni positive sulla possibilità di scegliere quel marchio in futuro.

Sicuramente il Natale 2020 sarà diverso rispetto alle precedenti vacanze natalizie, ma ci sarà sempre la stessa voglia di festeggiare, stare insieme e fare felici amici e familiari con acquisti e regali.

I brand però dovranno essere ancora più attenti a concentrarsi verso i valori che caratterizzano la loro marca, mostrando maggiore sensibilità verso i continui cambiamenti di questo periodo storico e riuscendo al tempo stesso attraverso nuove idee, nuovi formati e nuove forme di comunicazione ad ispirare le persone e a farle sentire vicino alla marca.

Week in Social: da Zuckerberg davanti al Congresso a Microsoft che vuole acquisire TikTok U.S.

Chi è già in ferie alzi la mano! Sì, quest’anno le abbiamo attese tutti con ansia, ma per chi è ancora attivo e nel pieno di piani editoriali e annunci estivi, c’è immancabile come sempre il nostro appuntamento con le news dal mondo dei social.

Partiamo subito con il recap!

Universo Facebook

Il CEO di Facebook ha testimoniato (di nuovo) davanti al Congresso degli Stati Uniti. Stavolta però lo ha fatto in compagnia di quelli di Apple, Amazon e Google, per una indagine della commissione antitrust.

“È estremamente raro che uno dei CEO dei giganti della tecnologia testimoni davanti al Congresso, per non parlare del fatto che in questo caso sono stati convocati tutti e quattro insieme”.

Zuckerberg ha difeso le acquisizioni di Facebook affermando che WhatsApp e Instagram non sarebbero sopravvissute se non fossero state acquisite. Zuckerberg ha inoltre definito il successo di Facebook come cruciale per mantenere gli Stati Uniti competitivi con la Cina. Intanto però emergono documenti nuovi e critici su ciò che accade ai tempi dell’acquisizione di Instagram.

Nel frattempo, comunque Facebook registra 100 milioni di utenti in più nel secondo trimestre. Nonostante l’impatto della pandemia, la società ha riportato una crescita del fatturato dell’11%, mostrando un costante aumento di iscritti e ricavi.

mark zuckerberg facebook

Facebook ha anche lanciato una serie di interessanti e nuove sessioni gratuite con il programma di formazione aziendale “Summer of Support” per capire come utilizzare al meglio Messenger, i gruppi di Facebook e altro ancora.

Instagram, infine, lavora a un nuovo modo per scegliere quali stories guardare. Mentre si guarda una story dovrebbe bastare tirare in giù lo schermo per visualizzare in sovraimpressione i contenuti precedenti e successivi a cui accedere.

Mondo Twitter

Retweet e citazioni dei tweet in counter separati. È l’ultima novità che potrebbe presto arrivare su Twitter, che punta così a rendere più accurata la visualizzazione delle interazioni con i post.

Il boicottaggio dei social intanto si è esteso anche a Twitter. Diverse celebrità del Regno Unito hanno partecipato a un’astensione di 48 ore dalla piattaforma dopo che questa non è riuscita ad affrontare adeguatamente i recenti commenti antisemiti.

Pianeta LinkedIn

LinkedIn aggiorna il suo processo di job matching. La piattaforma utilizzerà ora un nuovo modello di AI in grado di apprendere le competenze ricercate dai reclutatori sulla base dei candidati selezionati in passato.

LEGGI ANCHE: Come sostenere i dipendenti e rafforzare la presenza del brand su LinkedIn

LinkedIn logo

LinkedIn ha pubblicato anche una nuova guida per il recovery post-Covid. Per aiutare le aziende nella ripresa, il social prende in esame cinque aree chiave: dal brand building al media planning.

In breve

WeChat lascia l’India. La super-app cinese ha ufficialmente interrotto le operazioni nel Paese dopo essere stata bandita per i timori del governo sulla privacy.

Snapchat ha pubblicato un nuovo studio che mostra come le aziende possano allineare i loro sforzi di creazione di contenuti con questi cambiamenti.

testate giornalistiche tiktok

Microsoft è in trattative per acquistare TikTok negli Stati Uniti. La proprietà della piattaforma da parte della cinese ByteDance ha suscitato preoccupazioni nel governo Trump, che potrebbe anche vietare l’app.
Per il momento sta valutando altre opzioni.

Storia del selfie: dal significato sociologico al suo impatto sul marketing

  • Il 21 luglio si è celebrato il National Selfie Day: scopriamo come e quando nasce il selfie e qual è il suo significato sociologico e il suo impatto sul marketing.
  • Il selfie non è solo un modo di farsi foto, ma è diventato sempre di più uno strumento, un concetto, una tendenza sociale che ci svela molto della società digitale in cui siamo immersi.

 

Al mare, a lavoro, in strada, in auto. Celebrities e persone comuni: oggi chiunque scatta selfie e lo fa in ogni momento della propria giornata. Con i social media, il modo di scattare le foto è completamente cambiato: non fotografiamo più il mondo intorno a noi, ma ci fotografiamo nel mondo. Ciò che cambia è la prospettiva, siamo noi al centro e tutto il resto attorno. Filtriamo oggetti, luoghi e persone attraverso i nostri “sorrisoni” social postati ad ogni ora del giorno e della notte.

Il 21 luglio si è celebrato il National Selfie Day, ma come e quando è nato il selfie e qual è il suo significato sociologico e il suo impatto sul marketing?

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Il primo selfie della storia VS il selfie moderno

Era il 1839 quando Robert Cornelius, di Philadelphia, scattò un selfie con una fotocamera dagherrotipica ritrovando nelle nuove tecnologie la tradizione secolare dell’autoritratto.

LEGGI ANCHE: Come usare i selfie come strumento di marketing?

Alla base di questa azione c’è la volontà di “osservarsi” e la vanità di fare di noi stessi un’opera d’arte, tutte caratteristiche insite da sempre all’interno dell’animo umano.

E infatti, il selfie moderno condivide con il primo selfie della storia (più o meno) la stessa matrice. Nel 2013 il termine “selfie” entra a far parte del dizionario di Oxford e il suo utilizzo cresce del 17.000%. Lo smartphone è il vero artefice dello sviluppo del selfie all’interno della nostra società contemporanea. Che sia per vanità, per comodità o per moda il selfie ha generato una mania che ha rovesciato (letteralmente) la sceneggiatura visiva.

Grazie al selfie, Instagram, che è un social che si basa proprio sulle immagini ed è costellato da questi autoritratti, è cresciuto esponenzialmente ed è diventato ciò che rappresenta oggi per noi. Proprio su Instagram, infatti, sono state generate le prime vere tendenze legate al selfie grazie agli hashtag #duckface e #Iwokeuplikethis.

Nel 2014 il Pew Research Center ha pubblicato uno studio in cui rivelava che più di un quarto degli americani ha pubblicato almeno un selfie online, sottolineando come la pratica del selfie sia molto più comune tra i Millennials (nati tra gli anni 80 e il 2000).

Il selfie dal punto di vista sociologico

Il selfie non è solo un modo di farsi foto, ma è diventato sempre di più uno strumento, un concetto, una tendenza sociale che ci svela molto della società digitale in cui siamo immersi e in cui, tutti noi, viviamo quotidianamente.

Prima che le nuove tecnologie fossero alla portata di tutti, l’autoritratto era una pratica relegata alla pittura. Lo smartphone lo ha liberato dal mondo dell’arte e lo ha consegnato alle masse. Secondo Herbert Marcuse l’atto del selfie rappresenta una forma di “razionalità tecnologica”: abbiamo la possibilità di fare i selfie e, di conseguenza, li facciamo anche perché la nostra cultura – in qualche modo – si aspetta che noi lo facciamo.

I social media hanno reso la nostra quotidianità una realtà costantemente mediata e mostrata agli altri. Il selfie – un’immagine pensata per essere condivisa – in questa ottica, non è un atto individuale, ma sociale e rappresenta la nostra costante interazione con le persone che – direttamente o indirettamente – fanno parte della nostra vita. Attraverso i social però possiamo decidere quale immagine consegnare agli altri e il selfie è il primo atto che ci consente di creare la nostra immagine digitale. 

Il sociologo Erving Goffman descrive questo come un processo di impression management, letteralmente “gestione dell’impressione”. Sì, perché attraverso i social siamo sempre in grado di gestire il nostro “io” digitale, accentuando o diluendo aspetti del nostro carattere o della nostra fisicità. Questo processo è motivato da ciò che in sociologia viene definita “desiderabilità sociale”, la volontà (o il bisogno) di fare una buona impressione sugli altri.

Il selfie dal punto di vista del marketing

Del grande valore del selfie non poteva non “approfittare” il marketing che ci ha visto, fin da subito, grandi potenzialità per connettere brand e celebrities con il proprio pubblico in un modo totalmente nuovo.

Purezza visiva, creatività e novità sono i tre elementi alla base del successo del selfie nell’ambito del marketing digitale. Sono tante le campagne che si sono sviluppate proprio attorno ad esso e hanno avuto un grande successo.

The Walking Dead: #DeadYourSelf

Una delle serie Tv più amate degli ultimi anni, The Walking Dead deve il suo grande successo anche alle sue campagne pubblicitarie super coinvolgenti e ben realizzate attraverso i social. Nel pieno del suo successo, la rete AMC ha sviluppato un’app che permette ai fan sfegatati della serie di trasformare il proprio volto in quello di un terrificante zombie. Incoraggiando gli utenti a condividere i selfie sui social attraverso l’hashtag #DeadYourSelf la serie ha ottenuto un ottimo livello di coinvolgimento ed ha cavalcato l’onda del suo già ampio successo.

Beats By Dre: #SoloSelfie e il video in stile “ciambella”

Nel 2014, per lanciare le sue nuove cuffie Solo2, il brand Beats si è ispirato al video di Karen X e ha spinto influencer e fan ad emulare il “Donut Selfie”, un modo di fare video facendo girare solo lo smartphone attorno a sé, riprendendo la forma di una ciambella. Il tutto, ovviamente, sfoggiando un paio delle nuovissime cuffie.

Le immagini e il video super accattivanti hanno contribuito a far ottenere alla campagna 10,6 milioni di visualizzazioni in poche settimane. 

Volvo: #SelfieForSafety

LEGGI ANCHE: I selfie hanno già ‘ucciso’ 259 persone, lo dice uno studio

Basata sul concetto di sicurezza, la campagna di Volvo #SelfieForsafety è stata lanciata nel 2019. Volvo ha chiesto alle persone di farsi un selfie in auto, con la cintura di sicurezza, utilizzando l’hashtag della campagna.

L’iniziativa ha avuto un bel po’ di successo, ma soprattutto è stata utile per capire che ben 4 persone su 10 indossano la cintura di sicurezza in modo errato.

Il selfie oggi è una pratica in declino?

Nel 2016 sono stati caricati online 24 miliardi di selfie. Nel 2018, invece, il numero è sceso a 94 milioni. Cosa sta succedendo? La pratica del selfie è in declino?

Come tutte le mode c’è il rischio che anche il selfie subisca delle battute d’arresto. Soprattutto perché in molti, negli anni, hanno demonizzato il selfie come pratica, talvolta, pericolosa o perché sostengono che la mania di mostrarsi continuamente agli altri potesse influire negativamente sulla psiche umana, soprattutto dei più giovani.

Inoltre, i fotografi professionisti non hanno mai definito il selfie una vera forma d’arte e per questo l’hanno criticato aspramente.

Eppure, negli ultimi mesi, abbiamo assistito ad una sorta di rinascita del selfie. Tantissimi i volti degli utenti che ogni giorno pubblicavano selfie “in maschera” sui propri profili social. Complice il tempo che abbiamo passato a casa, senza troppi impegni, e la “nuova immagine” di noi stessi dietro alle mascherine che – man mano – sono diventate sempre più alla moda e originali, il selfie è tornato in auge e di certo non scomparirà. Almeno per ora.

Come tutte le pratiche sociali, ovviamente anche il selfie se usato nel modo giusto può rappresentare una grande risorsa social e pubblicitaria.

Marco Mantovan Ninja Marketing Twitter

10+1 volte che Elon Musk ha davvero esagerato su Twitter

Immagina per un secondo di essere Elon Musk e di “ritrovarti” a capo di aziende come Tesla, SpaceX e NeuraLink.

Immagina di essere una delle persone più potenti del mondo e di comparire al 5° posto della classifica delle persone più ricche al mondo di Forbes, con un patrimonio di 74 miliardi di dollari.

Cosa fai, non lo pubblichi un Tweet ogni tanto?

La classifica è puramente casuale, sia in termini di pubblicazione che di miliardi di dollari di valore persi dalle sue aziende.

1. Elon Musk e la sua onestà

È nota la passione di Elon Musk per Twitter.

Tanto che lui in primis utilizza spesso la piattaforma per condividere immagini, video e GIF.

Marco Mantovan Tweet 1 Elon Musk

In risposta ad un suo Tweet del 2011, Musk sottolinea la sua “pazzia” quando utilizza la piattaforma.

I was always crazy on twitter fyi.

2. Può un Tweet valere 14 miliardi di dollari?

Sì, se ti chiami Elon Musk e dichiari che le azioni della tua azienda, Tesla, valgono troppo!

Marco Mantovan Tweet 2 Elon Musk

Questo Tweet ha fatto infuriare tutti gli azionisti, che hanno visto diminuire drasticamente il valore delle azioni di Tesla.

Molti piccoli azionisti hanno commentato il Tweet, anche in modo poco educato.

3. Elon Musk e Baby Yoda

Marco Mantovan Tweet 3 Elon Musk

Nessuno può negare il fatto che sia un genio, ma non per questo immune alla dolcezza di Baby Yoda.

– “Andremo su Marte” – “Ok bro”.

4. Elon Musk e la sua risposta al COVID-19

Dopo la dichiarazione di lockdown da parte del governo degli Stati Uniti, Musk ha cinguettato la sua disapprovazione.

Marco Mantovan Tweet Elon Musk 5

Successivamente ha predetto, in modo errato il susseguirsi della vicenda, dichiarando che “Probabilmente ci saranno quasi zero nuovi casi negli Stati Uniti, entro la fine di aprile”.

Non è mancato nemmeno un attacco alla CNN, che aveva dichiarato che i ventilatori promessi da Tesla agli ospedali, non erano ancora stati consegnati.

5. Brindiamo ai successi

Ha affermato di aver letto questa frase su una T-Shirt.

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Ma considerando i 610.000 like, possiamo affermare che l’audience abbia gradito!

6. La guerra ai monopoli di Elon Musk

Successivamente alla scelta di Amazon di non pubblicare un libro, il cui tema principale fosse il COVID-19, Elon Musk ha dichiarato: “Amazon dev’essere divisa in più aziende, i monopoli sono sbagliati”.

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Né Amazon e né Jeff Bezos hanno ancora risposto a queste dichiarazioni.

7. I dettagli fanno la differenza

Se ti stai chiedendo perché non hai un patrimonio di 74 miliardi dollari, io ti chiedo: ti sei mai interessato alle bandiere del Chad e della Romania?

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Lui sì!

8. Bombardiamo Marte!

Nel 2015, ospite ad un Late Show, Musk si è fatto “sfuggire” che l’unica soluzione per rendere abitabile il pianeta rosso è quella di bombardarlo con armi termonucleari.

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Nel 2019 ha ribadito la sua intenzione con un Tweet. Ora, SpaceX vende le magliette con la scritta “Nuke Mars”.

LEGGI ANCHE: Elon Musk svela Starship la navicella che ci porterà sulla Luna e su Marte.

9. Il mondo è un videogioco

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“Se la vita è un videogioco, la grafica è fantastica, ma la trama è confusa e il tutorial è troppo lungo”.

E se Elon Musk avesse ragione e noi stessimo vivendo una partita di The Sims?

10. Il Tweet sulla cannabis

Il 20 Aprile o 04/20, è una festa popolare per celebrare la cultura della cannabis.

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Ovviamente il tweet era uno scherzo, ma la SEC non è stata dello stesso parere, tanto da obbligare Elon Musk a pagare una multa di 20 milioni di dollari e di dimettersi per tre anni dal consiglio di amministrazione di Tesla.

10+1. Elon Musk compra Fortnite e lo cancella

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Musk dopo aver condiviso uno screen di un falso articolo, ha dichiarato: “Ho dovuto salvare questi ragazzini dalla verginità eterna”

Il tweet ha destato l’interesse di molti streamer famosi che hanno appoggiato in pieno la battuta.

Per restare al passo con le uscite del nostro “Tony Stark” ti consiglio di seguire il suo profilo Twitter.

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TikTok apre il suo algoritmo e sfida i concorrenti a fare lo stesso

  • In un post sul blog, il CEO di TikTok ha annunciato l’adozione di nuove misure per consentire a tutti di accedere agli algoritmi che utilizza.
  • Il momento della notizia è significativo. Facebook, Google, Apple e Amazon hanno affrontato proprio ieri il panel antitrust del Congresso e anche TikTok è stata menzionata durante l’audizione.

 

TikTok vuole essere trasparente. Deve farlo, più che mai ora, per evitare la chiusura di molti, troppi mercati a livello globale.

L’azienda ha per questo annunciato l’adozione di nuove misure per consentire a tutti di accedere agli algoritmi che utilizza per ordinare e condividere i video degli utenti, e permetterà agli esperti di “osservare le politiche di moderazione in tempo reale”.

In un post pubblicato mercoledì sul blog, il CEO di TikTok, Kevin Mayer, ha detto che i recenti cambiamenti hanno messo la società “un passo avanti rispetto al settore” e ha sfidato i rivali a seguirne l’esempio. “Riteniamo che la nostra intera industry debba essere tenuta ad uno standard eccezionalmente alto”, scrive Mayer. “Ecco perché crediamo che tutte le aziende dovrebbero rivelare i loro algoritmi, le politiche di moderazione e i flussi di dati alle autorità di regolamentazione. Non aspetteremo che arrivi la regolamentazione, ma TikTok ha invece fatto il primo passo lanciando un Centro di Trasparenza e Responsabilità per la moderazione e le pratiche sui dati”.

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tiktok ceo

In anticipo sui competitor (mentre Facebook è davanti al Congresso)

Il momento della notizia è significativo. Facebook, Google, Apple e Amazon hanno affrontato proprio ieri il panel antitrust della House Judiciary, e anche se TikTok non è tra le aziende che si trovano ad affrontare lo scrutinio del Congresso, è stata menzionata durante i lavori. Nelle passate apparizioni, Mark Zuckerberg ha indicato TikTok come un esempio di concorrenza all’interno dello spazio delle applicazioni social e usato l’azienda come una dimostrazione del perché le aziende tecnologiche americane devono essere libere di contrastare l’ascesa della Cina.

Nei commenti pubblicati ieri, il CEO presenta la competizione tra Facebook e i suoi rivali stranieri come una battaglia ideologica.

“Crediamo nei valori – democrazia, concorrenza, inclusione e libera espressione – su cui si è costruita l’economia americana”, ha scritto Zuckerberg. “Molte altre aziende tecnologiche condividono questi valori, ma non c’è garanzia che i nostri valori vinceranno”. Ad esempio, la Cina sta costruendo una sua versione di internet incentrata su idee molto diverse, ed esporta la sua visione in altri Paesi.

Mayer risponde a questi commenti nel suo post sul blog, dicendo che vuole concentrarsi sulla “concorrenza leale e aperta” piuttosto che affrontare “gli attacchi maligni del nostro concorrente – cioè Facebook – travestiti da patriottismo”.

Le argomentazioni di Facebook, tuttavia, troveranno certamente un orecchio comprensivo al Congresso. I politici statunitensi hanno infatti messo in guardia da mesi sui pericoli dell’influenza di TikTok, e l’amministrazione Trump si è spinta al punto di suggerire che potrebbe esserci un divieto.

Questa pressione ha messo TikTok in una situazione difficile, ed è per questo che l’azienda sta aprendo i suoi algoritmi e le sue politiche di moderazione. Permette all’azienda di contrastare le affermazioni che censurano i contenuti per compiacere il governo cinese, una delle critiche preferite dai politici statunitensi. Inoltre, la società rimette l’onere della trasparenza su Facebook, che ha ricevuto moltissime critiche per la gestione delle sue policy.

fake news immagine

Guida pratica per combattere la disinformazione: ecco come riconoscerla

  • Quasi ogni giorno qualche notizia viene travisata o modificata e, grazie al suo potere virale, diventa una fake news.
  • I social network stanno provando ad arginare il problema, diventato più impellente che mai durante il Coronavirus, ma non basta.
  • TikTok lancia una campagna per insegnare la media literacy: ecco come scovare e combattere le fake news in un elenco di cose da fare.

 

Qualche tempo fa ho ricevuto un messaggio che mi avvisava di un evento astronomico molto interessante che avrebbe dovuto avvenire la notte tra il 27 e il 28 luglio: una “luna rossa”, causata da nientedimenoche l’eclissi più lunga del secolo.

E così come me, migliaia di altre persone hanno letto lo stesso testo su Whatsapp o addirittura su testate come Repubblica e Sky24. Ma quando sono andata a cercare più informazioni online, mi sono trovata davanti a un ironico dejavù: la fantomatica eclissi non ci sarebbe stata, perché ha in realtà avuto luogo 2 anni fa.

Un errore di data, probabilmente. O forse uno scherzo. Fatto sta che, per quel magico potere della viralità online su cui ancora abbiamo così tanto da comprendere, la notizia ha iniziato a rimbalzare di Whatsapp in Whatsapp, di sito in sito, fino a diventare una fake news.

Fa niente – un errore innocente, una bufala che non ha fatto del male a nessuno. Giusto?

Giusto. Ma anche sbagliato. Perché mi ha fatto riflettere, insieme alle tante notizie più o meno false che ho visto specialmente durante i mesi di lockdown girare sui social o persino arrivarmi su WhatsApp, su quanto sia facile manipolare la realtà online.

Una piccola informazione omessa, come l’anno della data, può portare tutta Italia a condividere una notizia palesemente falsa.

O ancora, un luogo mancante può invece far sì che il video di un cerbiatto filmato nel 2016 (e già stato oggetto di fake news nel 2018) torni a diventare virale come caso di “natura che si riprende i suoi spazi” durante la quarantena. E così via, in una sequenza a cui ormai siamo fin troppo abituati.

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A chi spetta il controllo sulle fake news?

Quando parliamo di errori in buona fede come questi, ci si può fare su una risata. Ma quando invece c’è del dolo dietro la creazione o la manipolazione di un contenuto, non c’è niente da ridere.

In casi del genere, un post sui social può arrivare ad essere veicolo di odio razziale, di disinformazione medica, o addirittura influenzare la scelta di un partito politico piuttosto che un altro.

Tanto è il potere dell’informazione. E tanto è facile cadere nella trappola di un piccolo, innocente “condividi”.

E se è ovvio il ruolo di giornalisti e professionisti della comunicazione, che dovrebbero fare da filtro e procedere sempre alla verifica di ogni fonte, sono spesso proprio i canali ufficiali a sbagliare e a “convalidare” una fake news per errore o per fretta.

È quindi compito e dovere del singolo imbarcarsi in un percorso di analisi e di scoperta degno di un vero e proprio detective per verificare la veridicità di ciò che si trova davanti ed, eventualmente, se abbia senso condividerlo.

La cattiva notizia? Non è facile, specialmente in alcuni casi. Quella buona? È una questione di abitudine, di “mindset”; una volta capito quali sono i passaggi concreti da compiere per identificare una fake news, e allenato il nostro investigatore privato personale a farlo un paio di volte, diventa molto più facile riuscirci.

come interrompere fake news

La guerra dei social alle Fake News

Negli ultimi anni, dopo scandali su scandali e situazioni sempre più gravi di proliferazione delle Fake News online, i social media hanno iniziato a prendere in mano il problema.

C’erano già stati diversi timidi tentativi, ma quest’anno un evento globale ci ha messo davanti ad una vera e propria esplosione incontrollata del problema: l’epidemia di Covid-19.

Già le informazioni di per sé erano sparse e disorganizzate, a volte apertamente contraddittorie tra loro anche quando venivano da fonti ufficiali; la corsa alla “breaking news”, il panico generalizzato e anche la mala fede di singoli e alcune aziende hanno fatto il resto.

Così negli ultimi mesi sono proliferati esperti, farmaci miracolosi, informazioni di dubbia qualità, etc etc. Tutte amplificate e ingigantite dal gigantesco palcoscenico su cui tutti ci esibiamo: i social media.

Tra le misure prese dai giganti del web,

  • Twitter ha deciso di eliminare i contenuti che apertamente promuovevano cure fasulle o negavano quanto detto dalle fonti ufficiali;
  • Facebook ha creato una sezione ufficiale dedicata alla racconta di informazioni ufficiali sul Coronavirus, posizionata in cima al News Feed;
  • Reddit ha ospitato sessioni di domande e risposte ufficiali tenute da esperti di vari ambiti.

In generale, qualsiasi sistema di “sorveglianza” si può basare su un misto di Intelligenza Artificiale (che individua determinate parole chiave, ad esempio) e di supporto degli utenti, tramite la possibilità di “segnalare” i contenuti fake.

Ma è abbastanza? Chiaramente no. WhatsApp ad esempio si sottrae a questa possibilità grazie al fatto che i messaggi sono crittografati – una cosa essenziale per la nostra privacy, ma uno scudo meraviglioso per le fake news che possono essere diffuse qui.

Cosa serve quindi? È necessaria quella che viene definita “media literacy“.

A scuola di Media Literacy

L’Unione Europea la definisce ufficialmente come “la capacità di accedere ai media, di comprendere e valutarne criticamente i diversi aspetti a cominciare dai loro contenuti, di creare comunicazione in una varietà di contesti”. Ed è a tutti gli effetti una capacità che si deve apprendere tramite studio ed esercizio, esattamente come qualunque altra, tanto che dovrebbe essere insegnata nelle scuole.

E infatti, dove questo tema è stato seriamente introdotto nelle politiche locali dai governi è dove le fake news hanno iniziato ad avere meno seguito.

paesi con resistenza alle fake news

I Paesi nordici e in particolare la Finlandia che, grazie ad un programma implementato dal governo fin dalle scuole elementari per incoraggiare il pensiero critico online, si è posizionata prima per capacità di resistere alla disinformazione e alle fake news.

Verso l’educazione digitale: entra in campo TikTok

La soluzione quindi è una sola: educare, ed educarci, a riconoscere le fake news e a difenderci da esse, stroncandole sul nascere.

L’ultimo arrivato a provarci è TikTok, il social network che è decisamente arrivato alla ribalta quest’anno e che accoglie soprattutto giovani e giovanissimi, e che su questo argomento ha lanciato una campagna di influencer marketing molto originale.

In una serie di video divertenti e originali, gli influencer della piattaforma affrontano il tema della media literacy nel modo scanzonato che ha determinato il successo dei brevi video che contraddistinguono questo social.

E quindi, con il loro aiuto e integrando il tutto con qualche informazione aggiuntiva, proviamo a stilare una breve guida per identificare, smascherare e debellare ogni fake news che possa arrivare davanti ai nostri occhi.

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La guida anti Fake News: come impedire alle notizie false di passare sotto i nostri radar

  1. Rallenta e ragiona: ogni qualvolta che un contenuto che sembra “troppo XXX per essere vero” ti capita davanti, fermati e chiediti: c’è qualcosa di strano? Le fake news che hanno maggior carica virale sono quasi sempre quelle che suscitano una forte reazione emotiva, positiva o negativa. Storie che sembrano troppo ridicole o che confermano in maniera cieca un pregiudizio diffuso sono ottimi veicoli di falsità. Da ultimo, se un contenuto del genere ti incita a spendere soldi per qualcosa, tutti i tuoi allarmi mentali da fake news dovrebbero iniziare a emettere suoni e luci all’unisono.
  2. Identifica la fonte: non importa da chi arriva il messaggio e quanto affidabile ti sembra la pagina. Non ti fermare alle apparenze, leggi bene l’URL (molti siti di fake news somigliano a note testate con qualche tipo di typo nel nome) e se serve cerca di capire chi è l’autore. Controlla anche la data, e se ci sono link di approfondimento prova a seguirli per vedere se il sito originario è affidabile o meno. Come regola generale, considera che se arriva su WhatsApp e ti sembra un testo copiato e incollato, allora è quasi sicuramente fake.
  3. Fai le domande giuste: nella stragrande maggioranza dei casi basta copiare e incollare il testo ricevuto su Google per scoprire in pochi secondi se si tratta di una notizia vera o di un fake.

    combattere fake news tiktok

  4. Dai un feedback se non è affidabile: su tutti i social c’è la possibilità di “segnalare” i contenuti inappropriati, e le fake news hanno una voce specifica. Se invece il messaggio ti arriva da un parente o amico, faglielo notare personalmente: è importante che le notizie false vengano smantellate con la stessa intensità virale con cui si diffondono.
  5. Confronta più fonti: se si tratta di una notizia vera ma che ti pare esagerata o falsa, prova a verificare come ne parlano altre testate, idealmente verifica anche in inglese perché spesso i media italiani amano fare sensazionalismo.
  6. Se sei in dubbio…non condividere! Se nonostante la tua breve ricerca non riesci a capire se la notizia è vera o falsa, nel dubbio evita di condividerla e di supportare il meccanismo virale. Soprattutto se i motivi che ti spingono a condividere sono negativi (rabbia, tristezza, accuse…). È anche compito tuo fermare le fake news, ed è una scelta che ciascuno di noi deve fare personalmente.
  7. Bravo. Ora ripeti da capo per la volta successiva. Ogni volta che stai per premere “condividi” o “inoltra”, una vocina dovrebbe attivarsi nel tuo cervello e dirti: “sei proprio sicuro sicuro sicuro?”
tik tok gamified branded content

TikTok lancia Gamified Branded Effect: ecco come funziona

Oggi più che mai i brand sono alla continua ricerca di nuove modalità per entrare in relazione con un pubblico che passa sempre più tempo in casa. E cresce tra gli inserzionisti l’interesse per la gamification come strumento divertente per coinvolgere in maniera positiva la community. Anche e soprattutto su TikTok.

testate giornalistiche tiktok

Il nuovo Gamified Branded Effect

Con il lancio del nuovo Gamified Branded Effect, nasce l’opportunità di integrare i messaggi di brand in effetti di gamification in grado di aiutare gli utenti a creare in modo ancora più interattivo e divertente, in linea con la creatività delle loro espressioni su tutta la piattaforma.

Questo nuovo effetto offre ai brand un’opportunità nuova per valorizzare il crescente interesse verso il gaming su TikTok, cresciuto di oltre il 200% sulla piattaforma nel corso dell’ultimo anno. Dunque, un modo semplice per creare esperienze TikTok più coinvolgenti.

Gamified Branded Effect è molto simile alla “Lens Web Builder” di Snapchat, che consente ai marchi di creare campagne AR Lens, sulla base di alcuni modelli.

La differenza principale è che Lens Web Builder offre centinaia di oggetti 3D, animazioni ed effetti, con molta più varietà, riducendo la potenziale replica.

Ma gli effetti gamificati di TikTok potrebbero avere un potenziale significativo, soprattutto per i marchi che cercano di raggiungere il pubblico più giovane attraverso l’app.

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TikTok gamified branded effect

Gli highlight

Gamified Branded Effect è il prodotto più recente di TikTok For Business, e invita gli utenti a fare un passo in avanti nelle loro strategie sulla piattaforma grazie a un’esperienza video interattiva e divertente.

Gli utenti possono utilizzare le espressioni del volto, le pose del corpo, o altri movimenti per controllare gli elementi brandizzati e interagire con essi, con un’esperienza sound-on.

Sono disponibili oltre 20 tipi di formati di gamification tra i quali scegliere per personalizzare le proprie campagne, come ad esempio:

  • Far muovere in aria una palla muovendo le sopracciglia
  • Fare una gara di pose con un ritmo accattivante
  • Utilizzare i movimenti della testa per controllare un sottomarino
stories instagram test

Instagram Advertising: tutto quello che devi sapere per creare la tua prima campagna

  • 1,08 miliardi di persone in tutto il mondo utilizza ogni mese Instagram, che ha registrato una crescita impressionante nei mesi di lockdown.
  • Sapere come fare Instagram Advertising e come creare una campagna da zero è fondamentale per qualsiasi azienda, che si tratti di grandi brand o di piccole e medie imprese.

 

Secondo il report aggiornato a luglio 2020 e pubblicato recentemente da We Are Social, effettuato in collaborazione con Hootsuite, oltre la metà della popolazione totale del mondo utilizza i social media – ovvero 3,96 miliardi di persone.

Di questi quasi 4 miliardi di persone, 1,08 miliardi utilizza ogni mese Instagram, una piattaforma che ha registrato una crescita impressionante nelle ultime settimane, grazie anche al lockdown forzato a causa della pandemia di Covid19.

Che cosa vuol dire?

Che il numero di persone che i brand possono raggiungere attraverso la pubblicità su Instagram è davvero impressionante, ed è aumentata di un 11% rispetto al primo trimestre del 2020.

Per questo sapere come creare da zero una campagna su Instagram è fondamentale per qualsiasi azienda, che si tratti di grandi brand o di piccole e medie imprese. 

Grazie a questa semplice guida, vediamo insieme passo dopo passo come sponsorizzare un contenuto su Instagram.

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Instagram Advertising step by step

1. Iniziamo aprendo Facebook AD Manager

Eh sì, proprio AD Manager: dal momento che Instagram è di proprietà di Facebook, possiamo impostare la nostra campagna direttamente nella pagina di gestione degli annunci di Facebook senza dover creare un nuovo account.

Nella home page del tool, clicca sul bottone “Crea annuncio” nell’angolo in alto a destra (nella vecchia interfaccia) e la prima cosa che Facebook ti chiederà è di definire il tuo obiettivo di marketing.

Vuoi aumentare le conversioni sul tuo sito web? Allora sceglierai l’opzione corrispondente, che ti consente di monitorare le conversioni attraverso l’interfaccia pubblicitaria di Facebook utilizzando un pixel JavaScript.

Se il tuo obiettivo invece è aumentare la Brand Awareness, puoi selezionare l’opzione “Visualizzazioni video” se il contenuto che vuoi promuovere è appunto un annuncio video. 

O ancora, se vuoi solo incrementare il traffico verso il tuo sito web (o per qualsiasi campagna pubblicitaria con monitoraggio delle conversioni di terze parti) puoi selezionare “Invia utenti al tuo sito Web”.

Noi per andare avanti abbiamo selezionato “Aumenta le conversioni sul tuo sito Web”, cosí possiamo accedere agli strumenti di monitoraggio delle conversioni di Facebook. Dopo aver selezionato il tuo obiettivo, inserisci il nome della tua campagna e fai clic su “Continua” per definire il target.

2. Quali sono le opzioni di targeting disponibili?

Per prima cosa, bisogna sapere che tutte le opzioni di targeting disponibili per le campagne Facebook sono disponibili anche per Instagram, visto che tutti i dati degli account vengono condivisi tra le due piattaforme.

I dati fondamentali sul target da inserire sono il Paese e la lingua, il genere e una fascia di età specifici. Per la nostra campagna di esempio, abbiamo selezionato uomini e donne, dai 25 ai 60 anni, che vivono negli USA:

Dopo di che, è consigliato affinare il pubblico obiettivo in modo da rivolgersi agli utenti che hanno maggiori probabilità di essere effettivamente interessati alla nostra comunicazione. Per la nostra campagna di esempio, pubblicheremo una promo per un’app di workout e nutrizione.

Nel nostro caso quindi il target è composto da persone interessate alla propria forma fisica, all’alimentazione e alla salute in generale. Utilizzando il targeting per interesse di Facebook, possiamo restringere il nostro targeting per parlare a persone a cui piacciono le pagine e i gruppi relativi al fitness.

Ciò restringe il nostro target da 125 milioni di persone a 64 milioni di utenti: potremmo filtrare ulteriormente il nostro pubblico aggiungendo altri criteri di selezione più specifici, ma è consigliato non restringere il potenziale a meno di 100.000 persone, per evitare di pregiudicare i risultati della campagna.

Se hai già a disposizione un excel completo con dei dati di remarketing sul tuo target (ad esempio una lista di visitatori del tuo sito Web o persone che hanno già acquistato i tuoi prodotti in precedenza) puoi utilizzare la funzione “Pubblico personalizzato” in Facebook Ads Manager per rivolgerti direttamente a questi utenti.

Ricorda però che il pubblico personalizzato funziona meglio quando supera le 5.000 persone: con una la scala ridotta e un’alta frequenza di una campagna Instagram può succedere che il target della tua campagna si stanchi di vedere sempre lo stesso annuncio in feed.

LEGGI ANCHE: 5 trend di Instagram che hanno dominato la prima metà del 2020

3. Attenzione alla Reach e alla Frequency per il tuo Instagram Advertising

Proprio per questo, è fondamentale prestare molta attenzione alla portata della tua campagna (il numero di persone che hanno visto i tuoi annunci) e alla frequenza (il numero medio di volte in cui ciascuno dei tuoi annunci è stato mostrato a ciascuna persona).

Può capitare che, se la frequenza media raggiunga un livello che va da 3 a 5, avvenga un calo del coinvolgimento. Se questo accade, è consigliabile cambiare la creatività per coinvolgere nuovamente il tuo pubblico con nuovi contenuti.

4. Impostiamo budget totale e durata della campagna

Il costo degli annunci su Instagram, come accade per quelli su Facebook, dipende dall’opzione di offerta scelta. Puoi scegliere tra costo per clic (CPC), costo per mille impressioni (CPM), costo per azione (CPA) o costo per like, oppure selezionare le offerte automatiche.

Il budget viene impostato giornalmente o per tutta la durata della campagna. Con il budget giornaliero decidi di dedicare il massimo a una giornata e una volta raggiunto il limite, Facebook non erogherà più annunci per il resto della giornata.

Per Instagram, i budget minimi sono calcolati come importo giornaliero e si applicano indipendentemente dall’opzione di budget che hai scelto.

Puoi anche scegliere in quali giorni della settimana e in quale momento della giornata mostrare il tuo annuncio, in base agli insight che già possiedi sull’attività online del tuo pubblico obiettivo.

4. Scegliamo Instagram tra i posizionamenti di campagna

Ovviamente nel nostro caso vogliamo pubblicare il nostro Advertising su Instagram, quindi selezioniamo la piattaforma tra i posizionamenti, togliendo tutti gli altri presenti nella lista.

Possiamo anche selezionare i dispositivi mobile specifici su cui si desideriamo targetizzare la nostra campagna, scelta utile se per esempio dobbiamo promuovere un’applicazione specifica per Android o iOS.

Piccolo trucchetto: se vuoi promuovere un prodotto di fascia alta e quindi raggiungere persone che (in teoria) hanno un reddito alto e hanno acquistato recentemente nuovi prodotti, puoi scegliere come target gli utenti che possiedono gli ultimi smartphone di fascia alta.

5. È il momento di sviluppare la creatività per il tuo Instagram Advertising

Seleziona una tra le seguenti opzioni (per la nostra campagna di esempio, abbiamo scelto una singola immagine):

Se hai una creatività personalizzata per il tuo brand che vuoi utilizzare puoi caricarla nell’Ad Manager di Facebook, in caso contrario puoi scegliere tra diverse migliaia di immagini nella libreria di foto d’archivio di Facebook.

Noi per esempio abbiamo selezionato un’immagine relativa al fitness e all’alimentazione dalla libreria di archivi fotografici.

Ricorda che la creatività che scegli per il tuo annuncio è il fattore più importante nel determinare se la tua campagna avrà successo o meno. Consigliamo di selezionare almeno 5 creatività diverse tra loro per la stessa campagna, in modo da poter effettuare un A/B test sulle diverse immagini e scoprire quale funziona meglio.

Per ultimo, collega il tuo account Instagram all’annuncio, oppure collegalo solo alla pagina Facebook della tua attività: il contenuto verrà comunque mostrato nel feed di Instagram.

Ricordati di aggiungere un bottone di Call To Action al tuo annuncio. La CTA è fondamentale per raggiungere l’obiettivo della tua campagna, quindi assicurati di scegliere quella più rilevante con rispetto alla tua offerta e al tuo target. Visto che la nostra campagna di esempio è per promuovere un’app mobile, selezioniamo “Download” come call to action.

Prima di concludere e pubblicare l’annuncio, Facebook ti mostra un’anteprima di come apparirà su Instagram.

LEGGI ANCHE: KPI e benchmark per comprendere le performance degli influencer

Cosa fare una volta che l’annuncio è online?

Può succedere che la tua campagna sia impostata in maniera impeccabile e abbia successo fin dal primo giorno, ma questo accade molto raramente. Proprio per questo monitorare quotidianamente il tuo Instagram Advertising è fondamentale per garantire il raggiungimento degli obiettivi.

Analizzare le performance del tuo annuncio ti aiuta a capire dove hai sbagliato o al contrario quali sono gli aspetti che funzionano, in modo da poter ottimizzare la campagna.

week in social

Week in Social: dalle nuove opzioni di blocco su Messenger agli hashtag per la lotta al razzismo

Anche questa settimana torna immancabile l’appuntamento con le news dal mondo dei social.

Ecco cosa è successo e non può proprio mancare tra i tuoi update!

Universo Facebook

Nuove opzioni di blocco per Touch ID & Face ID su Messenger

Come condiviso negli ultimi giorni dall’esperto di social media Matt Navarra , la piattaforma di Facebook sta cercando di implementare nuove opzioni di blocco Touch ID e Face ID per Messenger sui devices iOS.

Ciò impedirà alle persone di curiosare ulteriormente nelle chat di Fb Messenger. Una volta abilitate queste opzioni, si può scegliere il tempo necessario per sbloccare nuovamente Messenger con Face / Touch ID. Figo, no?

Per coloro che sono troppo “paranoici” sulle persone che potrebbero controllare il proprio smartphone, possono bloccarlo non appena hanno finito di usare il device.

Le nuove opzioni in merito a Messenger risultano in linea con il graduale cambiamento di Facebook verso un miglioramento della sicurezza della messaggistica della piattaforma. Qualcuno dice che inoltre verrà introdotta la crittografia end-to-end come impostazione predefinita per tutti i messaggi .

Tale piano è stato oggetto di un intenso controllo da parte di diverse agenzie governative, che ritengono che il passaggio alla crittografia completa faciliterà una maggiore attività criminale nelle app di Facebook. Già in passato diverse autorità hanno sollevato dubbi sulla crittografia in WhatsApp.

Tuttavia, Facebook è determinato a portare avanti il suo piano. Alcuni si ricorderanno certamente che Messenger ha già una modalità di chat “segreta” opzionale che è completamente crittografata.

Facebook implementa la condivisione dello schermo su Messenger

Continua il periodo di rinnovo e grande cambiamento in casa Facebook: adesso arrivano anche le nuove opzioni di condivisione dello schermo su Messenger sia con Messenger Rooms sia con l’app da mobile, offrendo una nuova esperienza durante le live chat.

Come potete notare nell’immagine sopra, quando siete in una videochiamata su Fb Messenger, avrete la capacità di trascinare verso l’alto il pannello delle funzioni in basso per visualizzare più opzioni per le vostre chiamate. Lì, vedrete una nuova opzione per “Condividi il tuo schermo”. Ciccatelo e inizierete a trasmettere lo schermo del vostro dispositivo a tutte le altre persone nella live chat video.

Come riportato da Messenger :

“La condivisione dello schermo consente alle persone di condividere istantaneamente il proprio schermo con gli amici e la famiglia durante una videochiamata di gruppo con un massimo di otto persone e fino a 16 persone nelle stanze (Messenger Rooms), mentre utilizzano Messenger sui propri dispositivi mobili. La condivisione dello schermo è l’ultima funzionalità che stiamo implementando per avvicinare, tra loro, più persone”.

Facebook ha aggiunto la condivisione dello schermo nel desktop Messenger e nelle app Web già all’inizio dell’anno, come parte del rinnovamento dell’app desktop, soddisfacendo il crescente interesse per le chiamate da Desktop/Pc.

Per gli utenti aziendali, potrebbe anche fornire un nuovo modo per facilitare le procedure del servizio clienti e assicurare una maggiore trasparenza.

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Pubblicati nuovi dati sui post più condivisi sulla sua piattaforma

Comprendere tutto ciò che può generare coinvolgimento su Facebook è la chiave per massimizzare la copertura (organica e non) e la risposta ai vostri contenuti, ma sappiamo che conoscere i reali dati sulle interazioni a volte risulta essere difficile.

Negli ultimi anni, una giornalista del New York Times, tale Kevin Roose, ha cercato di far luce su questo twittando alcune delle inserzioni dei post più popolari su Facebook, in base agli elenchi della rinomata piattaforma di monitoraggio CrowdTangle. E quegli elenchi non hanno esattamente dipinto un’immagine positiva di come Facebook faciliti determinate interazioni.

Facebook, proprio negli ultimi giorni, ha deciso che era tempo di intervenire e chiarire alcuni punti chiave sugli elenchi della giornalista del NY Times e che molti utenti hanno usato proprio questi elenchi per criticare l’impatto negativo e divisivo del Social Network in questione.

Secondo John Hegeman, Head of News Feed di Facebook:

“Alcune cose importanti da considerare su questi elenchi. […] Mentre alcuni post di link ricevono molte interazioni, Mi piace o commenti, il contenuto in questione rivela soltanto una piccola percentuale di ciò che la maggior parte delle persone nota su Facebook.”

Sebbene le informazioni utilizzate da Roose per reperire i suoi elenchi siano accurate, quindi, non tiene conto  dell’intero ambito di visualizzazione delle persone sulla piattaforma, poiché misura solo le interazioni sui post delle pagine dei publisher e non tiene conto nelle condivisioni tra utenti (numerosissime).

Se Facebook vuole massimizzare il coinvolgimento, il contenuto divisivo sembra essere un elemento essenziale in questo contesto, il che significa che, indipendentemente da come la piattaforma possa inquadrarlo, ha motivo di aumentare post e aggiornamenti che seminano divisione.

Il dibattito è un elemento chiave nella matrice di incentivazione di Facebook, al fine di mantenere gli utenti che postano, commentano e ritornano sul sito.

Instagram lancia raccolte fondi personali per fornire assistenza ad aziende colpite dal Covid-19

Instagram sta lanciando una nuova feature che riguarda la possibilità di lanciare raccolte fondi personali per aiutare le persone e le aziende a raccogliere fondi per cause riguardanti il COVID-19.

Come spiegato da Instagram :

“A partire da oggi, stiamo implementando un nuovo modo per raccogliere fondi per una causa personale, per una piccola impresa, un amico o una causa che è importante per Voi. Inizieremo con un piccolo test per creare una raccolta fondi personale negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Irlanda su Android, seguito da iOS. Se vivi in un Paese in cui puoi effettuare una donazione per una raccolta fondi tramite il nostro adesivo di donazione, puoi anche effettuare una donazione a una Raccolta fondi personale su Android a partire da oggi”.

Per creare una raccolta fondi personale dal profilo Instagram basterà:

  • cliccare il tasto “Modifica profilo”
  • “Aggiungi raccolta fondi” e poi “Raccogli denaro”
  • Qui sarà possibile scegliere una foto e selezionare la categoria di raccolta fondi: “soccorso in caso di crisi”, “fede”, “hobby” e persino in merito a causa riguardanti aiuti per “animali domestici e animali in generale.
  • Bisognerà anche inserire le informazioni per Stripe, il noto processore di pagamenti di Facebook per le donazioni
  • Si potrà quindi cliccare “Invia” e la raccolta fondi verrà esaminata da Instagram / Facebook per assicurarsi che soddisfi i criteri di idoneità.

Ogni raccolta fondi dura 30 giorni e può essere estesa più di una volta per altri 30 giorni. Per creare una raccolta fondi è necessario avere almeno 18 anni.

Instagram conferma che “Da gennaio, le persone hanno raccolto oltre $ 100 milioni per raccolte di fondi COVID-19 a livello globale su Instagram e Facebook, mentre negli ultimi 30 giorni, le donazioni su Instagram sono raddoppiate negli Stati Uniti”.

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Instagram pubblica un elenco con i migliori hashtag sull’ingiustizia razziale

Mentre tutte le piattaforme social lavorano per sviluppare politiche e approcci più inclusivi alla luce delle proteste in corso, Instagram ha rilasciato una nuova lista degli hashtag più comunemente usati sui post relativi all’ingiustizia razziale.

L’elenco fornisce un importante punto di riferimento per le persone che desiderano sia interagire che monitorare le discussioni “attive” attorno a questi temi.

Tra le varie misure, Instagram ha lavorato per trovare modi per promuovere meglio la diversità razziale tra i creatori, con la sua iniziativa #ShareBlackStories.

Instagram ha anche rivisto le sue politiche e ha incontrato i leader della comunità per scoprire come può affrontare meglio la disuguaglianza, in tutte le sue forme.

Mondo LinkedIn

LinkedIn fornisce nuovi suggerimenti per eventi virtuali sul social

LinkedIn ha pubblicato una nuova guida su come utilizzare i suoi strumenti di Live ed Eventi di LinkedIn per facilitare eventi virtuali, soddisfacendo la crescente domanda di tali strumenti.

Questa è in realtà la seconda guida agli eventi che LinkedIn ha pubblicato negli ultimi due mesi. A giugno aveva già pubblicato una guida completa di 16 pagine su come utilizzare i nuovi strumenti per massimizzare gli eventi digitali.

Questa nuova guida è più un supplemento alla prima, con un focus maggiore su suggerimenti e case study per aiutare a fornire misure concrete che puoi prendere per ottimizzare le tue funzioni.

Se stai cercando di trasmettere il tuo evento su LinkedIn, entrambe le guide meritano sicuramente una lettura!

Pianeta Twitter

Twitter testa le nuove icone della App e la nuova schermata di avvio per iOS

Secondo MacRumors, Twitter sta testando una nuova serie di icone di app su iOS e una nuova animazione introduttiva quando gli utenti aprono l’app.

La nuova animazione splash aggiunge una nuova sensazione di tipo news all’app, con elementi visivi a clip amplificati all’interno del logo dell’uccellino.

Twitter sta inoltre testando quattro diverse varianti dell’icona della sua app.

MacRumors riferisce che agli utenti del programma beta di Twitter Insiders sono state chieste le loro opinioni sui nuovi progetti, prima di ogni eventuale implementazione.