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Distanziamento sociale, come non impazzire e aumentare la creatività

  • Il distanziamento sociale e la paura del contagio ci fanno sentire fragili, ma possiamo migliorare il nostro umore e le nostre giornate grazie alla creatività;
  • Un elenco di attività creative da fare tutti i giorni per non scoraggiarci e abbandonarci alla noia in modo positivo.

 

Raymond Carver una volta disse: “In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore”.

E aveva perfettamente ragione, perché quest’anno ce lo ricorderemo anche per l’uso di alcune parole e di come il loro significato abbia definito dei confini precisi nella nostra vita.

La definizione corretta di distanziamento sociale, due delle parole che nelle ultime settimane sentiamo e leggiamo praticamente ogni giorno, è questa: l’insieme di azioni di natura non farmacologica per il controllo delle infezioni volte a rallentare o fermare la diffusione di una malattia contagiosa. 

Una frase che spaventa un po’. L’obiettivo del distanziamento sociale è di diminuire la probabilità di contatto tra le persone. Lo sappiamo, in questi mesi è assolutamente necessario, ma ciò comporta qualcosa di innaturale perché gli esseri umani sono animali sociali.

Siamo evolutivamente collegati per la vicinanza reciproca, e non avere interazioni sociali può danneggiare il nostro benessere fisico e mentale.

Già da qualche giorno assistiamo a una piccola e graduale ripresa di alcune attività lavorative, ma anche sociali, come poter far visita ai propri congiunti, altra parola gettonatissima che entrerà a far parte di diritto nella top 10 di questo anno incredibile. Abbiamo assistito alle prime trasgressioni in questo fatidico passaggio dalla fase 1 alla fase 2 e ci sono ancora delle cose che non ci sono chiare, perché in fondo questa pandemia ci ha stravolto completamente, catapultandoci in un universo surreale, in cui non sappiamo ancora muoverci bene.

distanziamento sociale

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Sopravvivere al distanziamento sociale

Restare lucidi in momenti come questi non è facile, ci sono giornate in cui ci sembra di rivivere lo stesso giorno ogni giorno. Non sempre si può avere un atteggiamento positivo, e anche se ci dicono che andrà tutto bene, possiamo lasciarci andare ogni tanto, perché siamo umani e non dobbiamo dimenticarlo. Quello che probabilmente ci fa stare più male è la perdita di opportunità che stiamo vivendo, le esperienze che avremmo dovuto fare e il rammarico per ciò che abbiamo rimandato. Ci sentiamo bloccati da qualcosa d’invisibile che ci travolge.

Dobbiamo cambiare punto di vista. Dedicarci a qualcosa che avremmo voluto sempre fare ma che la vita frenetica di prima ci impediva di provare. Potremmo scoprire interessi e passioni di cui non conoscevamo l’esistenza. In quante cose insospettabili potremmo riversare il nostro tempo, noi che non eravamo abituati ad averlo e invece adesso ne abbiamo in abbondanza? Non sprechiamo gli attimi, perché se questo virus ci ha insegnato qualcosa è che tutto può cambiare, da un momento all’altro.

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Il distanziamento sociale non è una pratica nuova, e questa non è la prima volta che succede una cosa del genere.

Nel 1918, quando scoppiò l’influenza spagnola che avrebbe causato fino a 100 milioni di vittime in tutto il mondo, alcune città si adoperarono a implementare le procedure di distanziamento sociale. Chiusero scuole, campi da gioco, biblioteche, aule di tribunale e chiese. Bandirono le riunioni pubbliche di oltre 20 persone, i cosiddetti assembramenti. Il risultato? In queste città il tasso di mortalità per influenza era nettamente inferiore rispetto a quelle zone in cui furono ignorate le politiche di allontanamento sociale.

La morale, come allora, è sempre la stessa: restiamo a casa e, aggiungiamo, approfittiamo del tempo per fare ciò che avremmo sempre voluto fare.

Anche nella fase 2, infatti, è necessario mantenere la cautela e limitare i contatti per proteggere se stessi e gli altri.

creatività distanziamento sociale

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Come incrementare la creatività 

Il modo migliore per trascorre ore piacevoli è quello d’impegnarsi in qualcosa di produttivo, magari di nuovo. Questo è il periodo giusto per rispolverare un hobby che avevamo abbandonato anni fa.

Organizzare un collage di foto da inviare ai propri cari

Tutti scattiamo foto, lo facciamo per tener vivi i ricordi, le persone e i posti. Viaggiamo attraverso immagini immortalate per sempre, è qualcosa di nostalgico, dolce e può essere anche stimolante. Organizzare le foto ingiallite in vecchi album, sceglierne alcune da appendere in casa, trasformarle in cartoline per poi inviarle ai familiari e agli amici. Tutti abbiamo bisogno di una nota positiva in questo momento.

Creare la playlist perfetta

Creare playlist da ascoltare in diversi momenti della giornata durante la stesura di un progetto lavorativo, quando ci alleniamo, o mentre cuciniamo, può essere davvero utile, oltre che divertente. 

Alcune ricerche affermano che ci sono tre tipi di musica motivazionale: musica pre task per aiutarci ad entrare nel mood giusto prima di fare qualcosa. Musica da ascoltare durante l’attività per migliorare le prestazioni, e musica post attività che è quella che ci aiuta a calmarci, recuperare e riprenderci dopo un intenso compito. 

Pulizie di primavera

Non abbiamo più scuse, ora è il momento ideale per pulire ogni angolo della casa e liberarsi di tutte le inutili cianfrusaglie che abbiamo sempre fatto finta di non vedere. Gli scienziati del Neuroscience Institute dell’Università di Princeton hanno dimostrato che il disordine fa perdere la concentrazione. Uno studio condotto dalla rivista Current Psychology ha scoperto che chi ha troppa confusione in casa tende a procrastinare di più.

Il tempo c’è, non ci resta che armarci di buona volontà e di olio di gomito. Affrontiamo una stanza alla volta: partiamo dall’armadio, come veri e proprio discepoli di Marie Kondo, dedichiamoci al famigerato cambio di stagione fino a rivoluzionare il garage, la dispensa in cucina con tutte quelle spezie e confetture mai aperte.

E perché non passare al setaccio anche il proprio smartphone, il tablet e il portatile?

Sbarazziamoci di vecchi programmi e app che non usiamo, ripristiniamo il computer, ma prima non dimentichiamo di fare un backup.

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Stabilire e raggiungere i propri obiettivi

Scrivere su un quaderno i propri obiettivi aiuta a capire cosa abbiamo davvero a cuore.

Una ricerca condotta dalla Dominican University of California ha dimostrato che solo scrivere gli obiettivi aumenta le probabilità di raggiungerli del 42%. Ma se non conosciamo quali sono, ora abbiamo il tempo di scoprirli davvero.

Un suggerimento? Possiamo disegnare una ruota degli obiettivi e dividerla per aree. L’area del lavoro, dell’amicizia, delle passioni, e segnare da 1 a 5, il nostro grado di soddisfazione in quell’ambito. Questo ci farà capire quanto teniamo a qualcosa e dove possiamo impegnarci di più per migliorare quello che ancora non ci soddisfa.

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Munirsi di carta e penna

Siamo distanti con gli altri, ma niente ci vieta di riconnetterci con noi stessi e perché no, magari fare pace con le nostre fragilità. Avete mai provato a fare journaling?

Uno studio del 2017 dell’Academy of Management Journal ha seguito 63 professionisti, recentemente disoccupati, per otto mesi. Ad un gruppo è stato detto d’iniziare a scrivere un diario sulla propria quotidianità. All’altro gruppo di controllo no. I risultati sono sorprendenti. Il 52% di coloro che ha tenuto un diario ha trovato un lavoro a tempo pieno. I partecipanti che hanno scritto delle loro difficoltà nel trovare un nuovo lavoro sono stati in grado di elaborare meglio le loro emozioni. Ciò ha permesso loro di visualizzare le proprie motivazioni e assumere un atteggiamento più positivo. 

Tenete sempre un taccuino sul comodino. Prima di andare a letto, annotate le parti più importanti della giornata, cosa volete realizzare il giorno successivo, i vostri desideri e paure, tutto ciò che vi passa per la testa. Scrivere per noi stessi aiuta a conoscerci davvero.

Distanti ma vicini

Dobbiamo rispettare le distanze, ma possiamo essere vicini agli altri attraverso la tecnologia con videochiamate, messaggi, e telefonate. Uno studio ha scoperto che la mancanza di connessioni sociali ha riscontri peggiori dell’obesità, del fumo e della pressione alta. Non rinunciamo ad una chiacchierata, seppur virtuale, a chi sa sempre strapparci un sorriso.

A proposito di call

Con chi abbiamo bisogno di parlare? Che sia il nostro migliore amico, o nostra nonna, la parola d’ordine è una sola: videochiamali.

Possiamo chiamare in gruppo i nostri amici e uscire come una volta… più o meno. E se stare a telefono vi sembra riduttivo, perché non fare qualcosa tutti insieme via Skype? Guardare un film, leggere un libro, mangiare una pizza fatta in casa, o ordinarla da asporto.

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Fare volontariato online

Sapevate che è possibile fare volontariato stando seduti comodamente in poltrona?

Il volontariato fa bene alla mente, al corpo e allo spirito. L’International Journal of Epidemiology ha condotto uno studio su 308.733 coppie sposate di età superiore ai 25 anni. Le persone che hanno svolto volontariato, avevano un tasso di mortalità più basso rispetto alle altre, e ciò che è ancora più affascinante è che questi risultati sono indipendenti dalle condizioni di salute dei partecipanti.

Implementare le proprie skill

Approfittare del distanziamento sociale per imparare nuove cose e farlo bene. Restare più tempo a casa ci permette di essere più concentrati e di avere meno distrazioni in modo da poterci dedicare maggiormente su una cosa. Ormai è assodato che essere multitasking non è necessariamente un dono, anzi, fare più cose contemporaneamente disperde energie e tempo.

Guarda un documentario su qualcosa che non conosciamo

Un sondaggio del 2019 riporta che su 1.027 americani, il 70% degli intervistati ha condiviso con gli altri qualcosa che ha imparato da un documentario. Il 44% degli intervistati ha affermato che guardare documentari li ha ispirati per apportare un cambiamento nella propria vita. Su Netflix ce ne sono tantissimi, dal design alla musica.

Il richiamo dei libri

Anni a comprare libri su libri e adesso possiamo buttarci a capofitto in avventure su carta e inchiostro. Come il canto delle sirene che attira i marinai, i libri ci ammaliano con il fruscio delle loro pagine e ci invitano a letture intense. Ora possiamo terminare quel romanzo insormontabile, o avvicinarci ad un genere del tutto nuovo. I libri sono il nostro tappeto magico verso terre inesplorate.

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libri quarentena per i più piccoli

Seguire un corso gratuito

Questo è il momento migliore per apprendere nuove competenze con corsi gratuiti messi a disposizione da diverse piattaforme. Basta scegliere un argomento e via, che la lezione cominci.

Imparare una nuova lingua

Imparare una nuova lingua non è semplicissimo, ma è utile. Secondo OptiLingo le persone che conoscono da 250 a 500 parole hanno un livello linguistico base, da principiante. Chi ne conosce da 1.000 a 3.000 può portare avanti conversazioni quotidiane, mentre conoscere da 4.000 a 10.000 parole vi rende utenti di lingue avanzate. Le persone che conoscono più di 10.000 parole parlano fluentemente una lingua.

Ciò significa che se impariamo 18 parole al giorno saremo dei principianti, e se ne impariamo 30 allora potremmo iniziare ad avere delle vere e proprie conversazioni quotidiane. Andiamo per gradi, all’inizio ogni cosa nuova è complicata, ma non impossibile.

Shake your body

Restare chiusi in casa ci fa sentire soffocati. Avvertiamo i nostri passi sempre più pesanti, il nostro corpo schiacciato dal peso della noia e dell’ansia. Ci sentiamo irrequieti pensando ad una giornata lunga e monotona. Abbiamo bisogno di scuoterci un po’ e un buon workout può essere una soluzione giusta.

In un’analisi di 70 studi pubblicati su Psychological Bulletin, i ricercatori hanno scoperto che le persone che si esercitavano regolarmente miglioravano i loro livelli di affaticamento rispetto a quelli che non si allenavano. Fare allenamento almeno tre volte a settimana, ci rende più carichi e positivi. Possiamo imparare a ballare con dei tutorial su Youtube o scaricare delle app apposite per il controllo del peso corporeo. Meglio ancora abbonarsi a qualche corso online di Yoga, Tai Chi o meditazione. 

Rappresentare con uno sketchboard un discorso significativo

Avete mai sentito parlare di sketchboarding?

Lo sketchboard è un modo per visualizzare un concetto attraverso disegni o grafici. Spesso usando una lavagna o un blocco da disegno, i progettisti spiegano concetti complessi con semplici disegni.

Un’idea da cui trarre spunto? Prendete il vostro discorso TED preferito, o uno qualsiasi che vi ha particolarmente colpito, e provate a rappresentarlo graficamente.

Creare una vision board

La solitudine prolungata non è un’esperienza piacevole. Un buon modo per ritrovare un po’ di sano ottimismo e focalizzarsi su qualcosa di piacevole, come la creazione di una vision board, una vera e propria tavola delle visioni. Non è solo un collage di immagini e frasi motivazionali, ma uno strumento per realizzare desideri e progetti.

Una tavola piena di sogni, un collage composto da immagini, parole e frasi. Un riflesso di speranze e desideri. È progettata per ispirarci e motivarci. Una rappresentazione ideale di chi vogliamo essere e diventare, e mai come ora è importante averla tutti i giorni davanti agli occhi.

Come realizzarne una? Procuriamoci un cartoncino o un foglio, forbici, colla e varie foto, immagini e citazioni da riviste, giornali e libri. Non dimentichiamo penne, pennarelli, e matite.

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Visite guidate e virtuali

Sapevate che molti musei offrono visite virtuali?

Possiamo visitare lo Smithsonian Museum of Natural History e perderci tra le opere del Guggenheim Museum. Attraverso Google Arts & Culture, viaggeremo da Parigi a Nuova Delhi o goderci l’incantevole Casa Azul in Messico, la dimora dell’iconica Frida Kahlo.

Possiamo fare un salto a Disney World e provare le montagne russe virtuali senza paura e senza dover fare la fila.

Liberare il nostro artista interiore

Dalla pittura, agli sketch veloci, immergiamoci nella bellezza dell’arte per provare qualcosa di nuovo. Possiamo migliorare la nostra calligrafia, imparare a disegnare in stili differenti, creare origami o dedicarci alla poesia e riprendere le lezioni di chitarra che avevamo abbandonato da piccoli.

Sfoggiare un nuovo look

Passare tanto tempo in casa non ci vieta di sperimentare nuovi look. Il nostro taglio di capelli ci sembra banale? Proviamo ad accorciare la frangia o a ravvivare le nostre ciocche. Possiamo provare nuove routine per la nostra skin care. Avete mai provato la skin care coreana? Prevede circa 10 passaggi tra detergenti, esfolianti, tonici, essenze, maschere e crema contorno occhi.

Creatività in cucina

Il nostro sogno è quello di cucinare una pasta al forno coi fiocchi?

Adesso è il nostro momento. Il cibo è uno dei modi migliori per nutrire la propria anima creativa. Vogliamo provare a mangiare cibo vegano? Sul web ci sono tantissime ricette deliziose da sperimentare. Non abbiamo trovato il pane fresco per il pranzo? Possiamo farlo in casa, e magari aggiungere qualche contorno sfizioso inventato al momento.

Se la cucina non è il vostro forte, magari avete il pollice verde, non resta che provare.

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L’isolamento, il distanziamento sociale, e la pandemia, per quanto possono fare paura, ci hanno mostrato non solo la nostra fragilità, ma anche la nostra forza.

Ci siamo trasformati da eterni corridori, pedine in movimento da un punto all’altro a piccoli puntini immobili. Abbiamo rimandato i nostri piani o in realtà stiamo scoprendo solo ora, in questa paralisi, cosa vogliamo davvero?

Stiamo riscoprendo le piccole cose che la frenesia quotidiana ci ha fatto dimenticare, come bere un caffè senza dover correre all’ennesimo appuntamento di cui non ci importa nulla.

Prima di ripartire, usiamo saggiamente questo tempo. Dopo la più nera delle notti sorge sempre un sole fulgente.

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Come sostenere i dipendenti e rafforzare la presenza del brand su LinkedIn

  • La presenza e visibilità digitale dei propri dipendenti è percepita come la reale estensione di un’azienda;
  • L’avvio di un’attività di Social Selling che includa l’intero team, può rivelarsi un’azione più che vincente. Formidabile.

 

Su LinkedIn i dipendenti sono la tua arma in più: ecco la rivoluzione social. Coinvolgere i tuoi dipendenti a sviluppare ed ottimizzare i loro profili social può rivelarsi un’ottimo modo per rafforzare una brand reputation coerente e vincente, agli occhi di tutti. Specialmente se ciò avviene all’interno della piattaforma professionale per eccellenza.

La presenza e visibilità digitale dei propri dipendenti, anche su Linkedin, è percepita come la reale estensione della tua azienda. Può inoltre rappresentare un campo fertile per sviluppare anche il cosiddetto Talent Brand, coinvolgendo, così, nuovi follower della pagina aziendale e migliorando anche la diffusione di eventuali offerte di lavoro.

Il concetto è ben riassunto da Mark Burgess, speaker TEDx ed autore di The Social Employee. Grazie anche al supporto della moglie Cheryl, descrivono tutto ciò attraverso il configurarsi di una vera e propria rivoluzione social: “Con la trasparenza e la possibilità delle connessioni personali, offerte dai Social Media, tentare di vendere con promozioni costruite e non autentiche non funziona più. Stiamo invece assistendo alla crescita di un team social che crea e offre al cliente una proposta win/win facendo leva sul suo personal branding per creare fiducia ed aumentare la superficie digitale del brand per cui lavora”.

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I dati che fanno riflettere

Oggi, il messaggio più “socialmente credibile” è quello su misura, quello personale e che proviene da una fonte attendibile. Ha più valore, dati alla mano, l’intera forza lavoro, non includendo i vertici aziendali o del dipartimento marketing. Ecco di seguito alcuni studi che confermano ciò:

  • già nel 2015 Edelman Trust Barometer riscontrava che i consumatori hanno il doppio delle probabilità di fidarsi di un dipendente rispetto al CEO o alla relativa agenzia di PR.
  • Lo stesso studio, nel 2018, che trova ancora oggi un continuo e crescente riscontro, ha confermato come le voci più autorevoli all’interno di un’azienda, stanno riguadagnando credibilità.
  • Secondo il Pew Research Center, i dipendenti, quelli più fidati, hanno una media di 634 persone nei loro canali social media che sono potenzialmente “influenzabili”.
  • Uno studio di Dell ha rilevato, inoltre, come il 90% della audience social di un dipendente è solitamente nuovo per il brand.
  • Ogni dipendente riflette un potenziale di 570 nuovi collegamenti alla tua azienda.

Andiamo oltre… L’avvio di un’attività di social selling che includa l’intero team, può rivelarsi un’azione più che vincente. Formidabile.

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LinkedIn

Coinvolgi il tuo team e spiega i reali vantaggi

In questa strategia aziendale gli sforzi ripagheranno tutti. Dapprima il brand, ma di conseguenza anche i dipendenti.

Ecco i cinque motivi concreti da spiegare ai dipendenti. La migliore chiave verso il successo aziendale è dimostrare, dapprima ai tuoi dipendenti, che grazie alla loro partecipazione più attiva in ambito social media e la relativa ottimizzazione dei propri profili LinkedIn potranno:

  1. avere più valore all’interno di un network professionale che riconosca il loro ruolo di esperti;
  2. rafforzare ed incrementare la propria autorevolezza;
  3. fungere da magnete per altri esperti di talento che potrebbero unirsi al team;
  4. assorbire nuove competenze ampliando la rete di contatti;
  5. supportare l’attività di caring e risolvere i problemi ai clienti, elevando la notorietà ed il consenso positivo verso il brand.

Ancora oggi, purtroppo, in numerosi casi i profili dei manager dei brand non sono allineati sulle potenzialità di LinkedIn dato che lo percepiscono solo come l’ennesima attività all’interno dei loro plan settimanali. Insomma, un mero refresh delle proprie abilità ed esperienze.

Ecco, quindi, che presentare e spiegare loro gli innumerevoli vantaggi di un’ottimizzazione concreta dei propri profili, premiandone gli sforzi e riconoscendo loro anche un premio in taluni casi, può rivelarsi efficace per il successo aziendale e del singolo che, oggi come non mai, risulta essere di gran lunga migliore e facile da intuire e gestire, grazie alla digital transformation: essa mette a disposizione, ogni giorno, nuovi strumenti per facilitare tutto ciò.

social distancing whipper burger king

Burger King riapre al pubblico e lancia la novità: il Social Distancing Whopper

I ristoranti di Burger King hanno riaperto da oggi gli oltre 220 punti in Italia e per festeggiare questo importante momento il brand ha lanciato il Social Distancing Whopper®, il panino con tre strati di cipolla che aiuta gli altri a starti lontano, disponibile in tutti i punti vendita allo stesso prezzo del classico Whopper®.

Burger King non manca di riaccogliere i suoi clienti con lo spirito e anche l’umorismo che lo contraddistingue da sempre e così, proprio quando la distanza sociale rappresenta una delle regole fondamentali per affrontare la Fase 2, sforna una “profumata” ricetta.

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Nuovo Whopper e misure di sicurezza nei ristoranti Burger King

Porte aperte da oggi dunque, dopo aver predisposto le condizioni e messo in atto tutte le misure di sicurezza richieste dalle attuali disposizioni di legge e rispondere alle nuove regole imposte nella Fase 2 a seguito dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19: sanificazione dei locali, delle cucine e delle attrezzature più volte al giorno, distanziamento dei tavoli, dispositivi di sicurezza per i dipendenti, percorsi sicuri per i clienti, controllo della temperatura a dipendenti e clienti che accedono ai locali, gel igienizzanti e guanti, oltre a una formazione specifica che in questi due mesi ha coinvolto tutto il personale in modalità eLearning e in pre-apertura.

“Abbiamo messo in atto tutte le procedure necessarie per poter riavviare la nostra catena di ristoranti e riaccogliere i clienti in tutta sicurezzaafferma Andrea Valota, Amministratore delegato Burger King® Restaurants Italia. In sala abbiamo ridotto e predisposto i tavoli adibiti alla consumazione distinguendoli da quelli che non possono essere utilizzati in modo da poter garantire le corrette distanze fra i clienti. Oltre a questo, siamo pronti ad aggiungere sui tavoli ulteriori plexiglass ove se ne verificherà la necessità.”

All’entrata il cliente troverà un vero e proprio check-point, con un addetto alla misurazione della temperatura con termometro ad infrarossi e alla verifica del corretto utilizzo dei DPI. Successivamente il cliente potrà sanificarsi le mani, indossare i guanti, e seguendo un percorso guidato, raggiungere i kiosk digitali per fare il suo ordine e pagare anche in modalità contactless. L’ordine verrà comunicato telematicamente in cucina dove verrà prodotto e consegnato al cliente in un sacchetto chiuso con safety sticker attraverso un ulteriore pannello di plexiglass.

“Abbiamo riorganizzato anche le cucine spostando i macchinari per garantire il corretto distanziamento tra i dipendenti marcando sui pavimenti e sulle pareti le aree di confinamento delle singole persone. In alcuni punti vendita il personale è stato addirittura diviso in gruppi di lavoro distinti per ulteriore sicurezzacontinua Valota-. “Inoltre, abbiamo rinforzato le nostre procedure di igiene e sicurezza già molto rigide: ad esempio tutto il personale, oltre ad indossare maschere e guanti, deve lavarsi le mani ogni mezz’ora. Mi preme sottolineare infine, che per primi abbiamo messo le basi per una grande rivoluzione: abbiamo predisposto un’app – disponibile da quest’estate – che consentirà ai nostri clienti direttamente dallo smartphone di riservare un posto a sedere in modo da poter consumare in tutta tranquillità e sicurezza all’interno del punto vendita, saltando eventuali file all’ingresso. Tramite l’app sarà anche possibile ordinare, prenotare l’asporto e pagare.”

Negli ultimi tre anni Burger King® ha investito enormemente nell’innovazione tecnologica: dalla nuova app ai kiosk digitali, alla corsia drive, che oggi rappresenta il metodo di consumo più sicuro sul mercato visto che garantisce un’esperienza totalmente contactless. Proprio grazie a questa strategia e agli investimenti fatti, oggi siamo in grado di reagire meglio e più rapidamente alla crisi del momento”.

Da oggi dunque diventano attivi tutti i servizi di Burger King®: ristoranti, home delivery attraverso le principali piattaforme e le 114 corsie di King-drive, le corsie dedicate che permettono l’acquisto senza scendere dall’auto.

twitter brand consumatori covid

Cosa si aspettano in questo momento i consumatori dai brand, secondo Twitter

  • Il 64% degli utenti statunitensi intervistati da Twitter afferma che i brand dovrebbero continuare a sponsorizzare i loro prodotti;
  • Secondo i dati proporzionati da IAB invece un brand su quattro ha messo in pausa tutta la pubblicità per la prima metà del 2020;
  • Anche Facebook ha riferito che l’89% degli inserzionisti ha modificato i budget allocati all’advertising sulla piattaforma.

 

La situazione senza precedenti che stiamo vivendo a causa della pandemia di Covid-19, che ha contagiato quasi 5 milioni di persone in 90 Paesi in tutto il mondo, ha sconvolto la vita di tutti.

Ci troviamo un momento di incertezza che sta avendo un forte impatto negativo sull’economia mondiale, in cui molte aziende (anche le più grandi) si sentono spaesate e sono alla ricerca di indicazioni su come modificare la propria strategia di comunicazione per adattarsi al contesto. 

Per aiutare le imprese a superare tutte le complessità del caso numerose piattaforme, come Global Web Index e Hootsuite, hanno pubblicato svariate analisi degli scenari post-Covid, dando ai brand indicazioni specifiche sul cambiamento del comportamento dei consumatori negli ultimi mesi.

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Anche Twitter si è attivato per aiutare i brand in tempo di crisi

Prima di tutto, la piattaforma ha aggiornando la sua politica pubblicitaria aggiungendo delle limitazioni per quanto riguarda gli advertising che fanno riferimento all’emergenza.

Nello specifico, Twitter ha vietato la sponsorizzazione di contenuti contenenti riferimenti sgradevoli al Coronavirus o messaggi che potrebbero suscitare il panico tra gli utenti; poi ha iniziato a controllare i prezzi di vendita dei prodotti correlati al virus, per evitare che vengano gonfiati.

Inoltre, la piattaforma ha condotto un sondaggio negli Stati Uniti per capire come reagiscono gli utenti nei confronti ai contenuti pubblicitari che stanno vedendo su Twitter in questo periodo di crisi sanitaria. Vediamo quali dati hanno raccolto.

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twitter sul covid-19

Il 64% degli utenti afferma che i brand dovrebbero continuare a sponsorizzare i loro prodotti

Scommettiamo che questo primo dato vi lascia un po’ basiti, perché probabilmente la maggior parte dei marketer si immaginava una percentuale totalmente diversa.

Ma non è solo Twitter a sostenere questa teoria. Secondo uno studio condotto da Kantar, addirittura il 92% delle persone intervistate pensa che le aziende dovrebbero continuare a fare pubblicità durante l’epidemia. Sembra infatti che per la metà degli intervistati, vedere o ascoltare annunci pubblicitari doni loro un senso di “normalità”.

Attenzione, perché questo non vuol dire continuare a “comunicare normalmente” facendo finta che nulla sia cambiato. Ovviamente gli utenti si aspettano che il tono di voce e i messaggi veicolati dai brand comincino a ruotare attorno a valori differenti.

Infatti, il 78% dei consumatori crede che i marchi dovrebbero aiutarli ad affrontare la “nuova normalità” utilizzando toni rassicuranti e offrendo loro una prospettiva positiva e ottimista rispetto al futuro.

Ad esempio, dalla ricerca emerge che le nuove strategie di comunicazione di brand come IKEA (concentrate sull’importanza della casa) o di Nike (a supporto delle decisioni governative e delle organizzazioni sanitarie) sono state particolarmente apprezzate dagli utenti.

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Il 77% degli utenti apprezza le aziende che si sforzano di sostenere la società

I brand che si impegnano per fornire supporto alla comunità, ai governi, al personale sanitario, alle piccole attività, sono quelli che riescono a stabilire una connessione diretta e vera con i propri consumatori.

Ma cosa si aspettano, in concreto, gli utenti?

  • L’82% degli intervistati afferma che i marchi dovrebbero supportare in prima linea il personale sanitario, ove possibile, mentre l’86% chiede un aiuto concreto nei confronti delle persone vulnerabili all’interno delle loro comunità;

  • L’89% pensa che i marchi dovrebbero fornire informazioni affidabili e accurate, come ad esempio comunicare quali azioni hanno intrapreso internamente a supporto dei propri dipendenti (80%).

  • Il 70% invece chiede ai brand di fornire un servizio clienti più rapido e preciso.

Non solo Twitter: qual è la strategia migliore da seguire in base ai dati?

Non si tratta di opportunismo, ma bisogna ammettere che in uno scenario simile, le opportunità da cogliere da parte dei brand sono numerose e differenti.

Prima di tutto, la concorrenza nel mercato pubblicitario è diminuita drasticamente, in quanto secondo i dati proporzionati da IAB un brand su quattro ha messo in pausa tutta la pubblicità per la prima metà del 2020.

Anche Facebook ha riferito che l’89% degli inserzionisti ha modificato i budget allocati all’advertising sulla piattaforma, o spostato gli investimenti su altri tipi di media, in risposta alla crisi del Covid19. 

Tutto questo in uno scenario dove i dati raccolti da Gupta Media mostrano che il CPM di Facebook è recentemente sceso sotto i $2 per la prima volta nella storia dell’azienda.

Che cosa vuol dire? Che in questo momento raggiungere un pubblico più vasto sulla piattaforma di Zuckerberg costa meno che mai, poiché allo stesso tempo l’utilizzo del Social Media è ai massimi livelli.

In conclusione, l’utilizzo delle piattaforme digital è aumentato mentre la concorrenza tra inserzionisti è diminuita. Per le aziende che sono in grado di sostenere le spese pubblicitarie, questo potrebbe essere un ottimo momento per spingere campagne di branding, per aumentare i livelli di awareness e di notorietà del brand.

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4 modi per usare al meglio Messenger Rooms per il tuo marketing

  • Video chiamate di gruppo fino a 50 persone, sono ora disponibili su Facebook con Messenger Rooms;
  • Creare stanze virtuali può permetterci di aumentare l’engagement della nostra community;
  • Nuove opportunità anche per le attività commerciali sono all’orizzontale se studiamo modi creativi per sfruttare al meglio questo tool.

 

Il 24 aprile Facebook annuncia con un comunicato stampa ufficiale  il lancio delle Messenger Rooms, nuova funzionalità di Facebook, che pare presto sarà disponibile per Instagram Direct, Whatsapp e Portal.

È diventato così ancora più facile passare il tempo con gli amici e i nostri cari su Facebook, soprattutto in tempo di pandemia, quando tutti i programmi di video conferenza hanno spopolato. Facebook ha registrato un uso più che raddoppiato dei suoi servizi di videochiamata tramite Messenger e WhatsApp e delle dirette live su Facebook e Instagram. E così non ci ha messo molto ad aggiungere un nuovo strumento.

Si tratta della possibilità di creare vere e proprie stanze virtuali e organizzare video chiamate di gruppo senza limiti di tempo, includendo fino a 50 persone. È possibile aprire la stanza dal proprio profilo personale e poi condividerla sul proprio News Feed, su gruppi o eventi, in modo che per le persone sia facile unirsi.

Facebook studia sempre di più ciò che facciamo nella vita reale e tenta di ricreare online degli spazi virtuali per poter continuare le situazioni offline anche sulla proprio piattaforma. Ci dimostra come metta sempre di più gli utenti e le loro esigenze al centro di tutto.

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Come funziona Messenger Rooms

Crei la stanza virtuale direttamente dal tuo profilo sia da cellulare che da desktop. Puoi scegliere di personalizzare l’attività della stanza, chi può accedere (se i tuoi amici o persone specifiche con invito o condivisione di link). Non è necessario essere iscritti a Facebook per partecipare a una videochat su Messenger Rooms, basta cliccare sul link condiviso da chi ha creato la stanza virtuale. È possibile inoltre iniziare subito oppure programmare la videochiamata di gruppo in altro momento.

I vari partecipanti entrano ed escono a piacimento e come admin, chi ha creato la stanza può decidere di rimuovere membri e condividere lo schermo (con massimo 10 partecipanti).

Quando l’admin esce, la stanza continua ad esistere e le persone possono continuare a tenerla attiva, entrando e uscendo, oppure l’admin può decidere di cancellarla.

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4 modi per usare le Messenger Rooms come strumento utile per le attività commerciali su Facebook

Ma veniamo agli scenari possibili che si potrebbero aprire grazie a Messenger Rooms.

Queste stanze virtuali possono diventare veri e propri strumenti utili per aumentare l’engagement della nostra community. Metterci la faccia, creare servizi personalizzati porta i suoi frutti. Creare una relazione con i propri utenti porta ad avere risultati di conversione sicuramene più alti, soprattutto per le attività commerciali, anche locali.

  1. Creiamo esperienze esclusive

Le stanze possono diventare luoghi online dover poter regalare ai nostri migliori fans delle esperienze esclusive insieme a noi, referenti del brand. Una sorta di premio agli utenti più attivi o ai migliori clienti del nostro eCommerce. Possiamo offrire la possibilità di un’esperienza immersiva ed esclusiva, cui gli altri non hanno accesso.

  1. Offriamo incentivi

Un altro modo per sfruttare questa nuova funzionalità potrebbe essere quello di incentivare a comprare i nostri prodotti o servizi, offrendo delle sessioni private con approfondimenti, maggiori informazioni, consigli utili e altro ancora sul prodotto stesso. Si possono creare degli appuntamenti fissi a scadenza settimanale o mensile. Una sorta di servizio aggiuntivo per stare vicino ai clienti che scelgono i nostri prodotti o servizi.

messenger rooms

  1. Convidiamo tutorial

Possiamo anche creare delle stanze che insegnino qualcosa, proponendo degli incontri formativi, dei veri e propri tutorial. Pensiamo a quanti lavorano nel campo della formazione e vendono corsi, o che svolgono attività legate al food che potrebbero proporre ricette e ‘how to’ di ogni tipo, o ancora a parrucchieri ed estetiste che potrebbero pensare a sessioni online con consigli utili da mettere in pratica quando non puoi recarti in negozio. Chi ora propone lezioni di fitness, yoga o pilates potrebbe offrire classi virtuali su Messenger Rooms anziché su altri strumenti.

  1. Coinvolgiamo gli influencer

Se lavoriamo con influencer, testimonial di spicco del nostro marchio, importanti per la nicchia di utenti cui ci rivolgiamo, coinvolgiamoli nella creazione di stanze per poter incontrare direttamente i nostri follower. Un modo per creare un rapporto esclusivo, proporre sessioni di domande e risposte, interviste, lasciando aperto l’intervento a chi entra nella stanza. Come sempre l’inventiva e la creatività possono essere infinite. Sicuramente mettersi a disposizione dei propri utenti, dimostra grande disponibilità e regala un valore aggiunto alla community.

Potranno nascere tantissimi altri modi di usare le Messenger Rooms e non vediamo l’ora di sperimentarli. Siamo solo agli inizi, tu le hai già testate e hai qualche altro utilizzo utile da consigliare?

Week in Social: Facebook compra Giphy e Instagram permette di salvare le dirette

Ancora una volta una settimana ricca di aggiornamenti social, ancora una volta Week in Social. Non vi anticipiamo nulla ma sappiate che ci sono delle gratuità in vista e una funzionalità che salverà le vostre dirette. Pronti?

Facebook compra Giphy

Giunge come se nulla fosse una nuova acquisizione in casa Zuckerberg: il colosso mondiale compra Giphy, la piattaforma per eccellenza di creazione e condivisione di GIF.

Ancora non è chiaro quanto sia costato questo prezioso acquisto, si mormora  una cifra pari a 400 milioni di dollari, un acquisto mirato all’integrazione completa di GIPHY su Instagram. Certo è che, ormai, non ci stupisce più nulla: Facebook alla conquista del mondo. E chissà se non abbia già fatto un’offerta a TikTok!

Pronti con Facebook Rooms

È terminata con successo la fase di completamento di roll out della nuova piattaforma di Messenger: le stanze virtuali, rooms appunto, sono pronte per accogliere 50 utenti.

Non ci sono limiti di tempo per questa nuova applicazione, ovvero si potrà stare tutto il tempo che si vorrà accedendovi direttamente dall’app o da Facebook stesso. Insomma, in tempi di incontri e lezioni virtuali, nascono nuove potenzialità.

Google Meet gratis per tutti

A partire da questo mese, “Google Meet sarà gratis per tutti gli utenti. Il servizio di video conferenza solitamente incluso negli account Enterprise ed Education è ora accessibile a chiunque abbia un account Google attivo. Ad annunciarlo è lo stesso Big G, confermando che i virtual meeting potranno ospitare fino a un massimo di 100 persone contemporaneamente.

Dal 1°maggio al 30 settembre la durata delle video-conference non avrà alcun limite di tempo, mentre da ottobre tutti gli account basic potranno usufruire di questo servizio gratuito solo per un massimo di un’ora.

google meet gratis

Ce ne ha parlato la nostra Ninja Giulia Miglietta e qualora abbiate voglia di approfondire: “Google Meet diventa gratis per tutti dall’1 maggio (e fino a settembre)”

Lunga vita alle dirette di Instagram

A quanto pare, 24 ore sole non bastano per i live di Instagram. A dare la notizia, la piattaforma ufficiale ma su un altro canale: Twitter.

La “piattaforma parallela” di Instagram, IGTV, ospiterà dunque le dirette che gli utenti non vorranno assolutamente perdere. La nuova funzionalità dovrebbe essere attiva in pochissimo tempo, in alcuni è già funzionante. Anche questo effetto covid-19? Troppe dirette, troppi live persi.

facebook acquisisce giphy

Facebook acquisisce Giphy per 400 milioni di dollari (e lo integra con Instagram)

Facebook sta acquistando il popolare sito per la creazione e la condivisione di GIF, Giphy,  per un prezzo dichiarato di 400 milioni di dollari, con l’intenzione di integrare la massiccia library di GIF con Instagram e altre applicazioni della casa madre Facebook.

La notizia dell’accordo è stata riportata per la prima volta da Axios, che ha rivelato il valore di 400 milioni di dollari dell’affare.

LEGGI ANCHE: Week in Social: dai Pop-Up Cafè di Facebook all’integrazione di Giphy su Tik Tok

Cosa potrà fare Facebook e cosa cambierà per chi utilizza Giphy

Il sito è uno dei più grandi siti di GIF su internet, che offre strumenti per creare, condividere e remixare questa tipologia di contenuti. Facebook si è già affidata alle API di Giphy per l’inserimento di GIF nelle sue applicazioni per anni: Instagram, l’applicazione principale di Facebook, Messenger e WhatsApp funzionano già tutte con il servizio.

Secondo Facebook, il 50% di tutto il traffico di Giphy proviene dalle sue app, di cui la metà solo da Instagram.

Sotto la sua nuova proprietà, Giphy continuerà a vivere come parte del team di Instagram, con l’obiettivo di rendere ancora più facile l’invio di GIF e adesivi nelle storie e nei messaggi diretti di Instagram. Per ora, però, Facebook dice che le cose rimarranno invariate per gli utenti.

via GIPHY

“Le persone saranno ancora in grado di caricare GIF; gli sviluppatori e i partner API continueranno ad avere lo stesso accesso alle API di Giphy; e la comunità creativa sarà ancora in grado di creare grandi contenuti”, ha detto Vishal Shah, VP del prodotto di Instagram, in un post del blog che annunciava la notizia.

Numerosi servizi si affidano alle API del sito per la fornitura di GIF, tra cui Twitter, Pinterest, Slack, Reddit e altri ancora. Anche se l’annuncio di Facebook sembrerebbe indicare che questi servizi saranno ancora in grado di usare Giphy come fanno attualmente – almeno per ora – ci potrebbe essere un’ulteriore tensione con questi servizi, dato che molti di loro competono direttamente con Facebook.

migliori brand su tiktok

10 brand da seguire su TikTok per trovare l’ispirazione

Oltre 1 miliardo di utenti presenti sulla piattaforma con 2 miliardi di download a livello globale e un tempo medio di permanenza per utente di 52 minuti al giorno! Numeri davvero interessanti che farebbero invidia a chiunque e che sono quelli di TikTok.

Non potrebbe esserci un momento migliore per investire in contenuti video verticali per il vostro brand, un social tutto da scoprire per le aziende, insomma una nuova America. Ma vediamo ora insieme quali sono le aziende che per prime hanno avuto la visione di provarci fin da subito ottenendo degli incredibili risultati

Senza ulteriori indugi, ecco i dieci brand che in questo momento stanno andando eccezionalmente bene su TikTok, sfruttando la piattaforma per raggiungere i consumatori finali.

LEGGI ANCHE: Meccanici da salotto e barbieri da giardino: lo smart working su TikTok

1. Elf Cosmetics

La Elf Cosmetics ha fatto finora un lavoro molto interessante, ha infatti commissionato una canzone per creare una campagna virale che riuscisse a coinvolgere il pubblico.

La canzone, che prende ispirazione dalla hit di Kash Doll del 2018 “Ice Me Out” chiamata “Eyes Lips Face” dall’acronimo del marchio, si ritiene sia stata la prima canzone realizzata interamente per una campagna TikTok.

Il team del marketing è stato molto abile perché ha saputo diffondere la campagna attraverso l’uso di alcuni influencer, insomma il binomio perfetto TikTok più influencer marketing. I risultati sono stati strabilianti per l’hashtag challenge #eyeslipsface, il conteggio attuale è di oltre 5,2 milioni di visualizzazioni.

Elf tiktok

2. Guess

Guess è un marchio che ha saputo muoversi fin da subito, attualmente ha pubblicato dieci video in totale ed ha un profilo che vanta 45 mila follower.

Si tratta di uno dei pochi marchi di moda che attualmente si muovono sulla piattaforma, una mancanza non da poco per i competitor, che si troveranno ad inseguire. I contenuti di Guess sono stati realizzati attorno all’hashtag challenge #InMyDenim che in breve tempo ha raggiunto 46,4 milioni di visualizzazioni. Qui sotto ci sono alcuni esempi di video, nel primo puoi notare tutti i video ottenuti con la challenge #InMyDenim.

TikTok Guess

3. NBA

L’NBA è stato uno dei primi brand ad essere presente su TikTok, realizzando costantemente contenuti di tendenza e raccogliendo in breve tempo 5,5 milioni e mezzo di follower.

Si può sicuramente affermare che NBA è uno dei marchi migliori presenti al momento sulla piattaforma, per contenuti, originalità in un settore sportivo ancora poco affollato.

TikTok Nba

4. Il Washington Post

Il primo giornale ad approdare sulla piattaforma, il Washington Post sta facendo un ottimo lavoro. Date un’occhiata al loro profilo e valutate voi stessi.

I loro contenuti sono principalmente video divertenti e coinvolgenti, unica perplessità che mi sento di sollevare è se questa strategia sia effettivamente la più corretta per un importante brand della comunicazione come questo.

wallstreet tiktok

5. NFL

La NFL ha appena lanciato il suo canale, pubblicando video coerenti al pubblico di riferimento ossia gli amanti dello sport. Il canale risulta estremamente ben fatto contando ad oggi quasi 4 milioni di followers. Qui di seguito il profilo con alcuni esempi di video realizzati.

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Nfl TikTok

6. HP

Il loro profilo non è niente di speciale considerando l’importanza di questa azienda.

Ho scelto però di inserirla nella top 10 perché quest’anno hanno saputo realizzare una #challenge chiamata #HPCoachellaDreamland che ha ottenuto un grande successo.

Per realizzarla hanno arruolato alcuni grandi influencer TikTok per citarne uno OurFire, che da solo vanta ha 5,3 milioni di fan. Nel complesso, i video della sfida #HPCoachellaDreamland hanno oltre 182 milioni di visualizzazioni, potete visualizzarli qui sotto.

hp TikTok

7. Gymshark

Con 1,2 milioni di fan Gymshark è da un po’ di tempo protagonista con la produzione di contenuti coerenti e di qualità, e con una perfetta combinazione di video di allenamento, meme e video di ispirazione.

Date un’occhiata ad alcuni esempi qui sotto, sicuramente un brand da seguire con molta attenzione data la tipologia di target secondo me azzeccata presente ad oggi sulla piattaforma.

GymShark TikTok

8. Calvin Klein

Calvin Klein è presente su TikTok da circa sei mesi vantando circa 28 video complessivi pubblicati ed un totale di 15,7 mila followers. Questo brand sta crescendo in modo lento ma regolare con una programmazione di video periodica e non casuale, i contenuti non risultano molto coinvolgenti ma trattano l’argomento corretto.

Calvin Klein TikTok

9. Vineyard Vines

Vineyard Vines è su TikTok da quattro mesi e finora ha pubblicato un totale di 28 video raccogliendo ben 214,5 mila follower e circa 15 milioni di visualizzazioni. La particolarità di questo brand è la fortissima riconoscibilità del loro marchio richiamato anche all’interno dei video, super divertenti, coinvolgenti, e di tendenza.

Vineyard Vines TikTok

10. Fortnite

Il target della piattaforma sta premiando questa new entry che in brevissimo tempo ha già raccolto 1,5 milioni di follower. Sicuramente va citata l’incredibile campagna di lancio chiamata con la #challenge “EmoteRoyaleContest” divenuta una vera tendenza di ballo tra gli amanti del gioco, collezionando numeri da capogiro 532 milioni di visualizzazioni.

Fortnite TikTok

social media lockdown

Social Media Trend: dagli utenti sempre più connessi (anche in Italia) ai migliori orari per pubblicare

  • In Italia 36,7 milioni di persone hanno utilizzato i social network e 33,8 milioni hanno usato i servizi di Instant Messaging;
  • Anche i tempi migliori per postare sui social media sono cambiati man mano che più aspetti del lavoro e della vita si sono spostati online.

 

Gli Italiani obbligati a stare a casa per il lockdown, durante il mese di marzo 2020 hanno mantenuto contatti e relazioni sociali grazie alle piattaforme online.

Hanno utilizzato i siti e le app di Social Networking 36,7 milioni di persone (ovvero il 94% di quelle che hanno navigato in rete) mentre sono state 33,8 milioni, pari all’87% della popolazione on-line, quelle che hanno usato i servizi di Instant Messaging.

social media lockdown

Gli insight dai social per l’Italia

Come emerge dai primi insight condivisi da Comscore, in media ognuno ha trascorso 40 minuti al giorno sui Social Network (+53% del tempo speso rispetto all’anno precedente) e 28 minuti sulle app di messaggistica (+ 77% del tempo speso su marzo 2019).

Se si analizzano le singole piattaforme social in termini di diffusione, inserendo nell’analisi anche YouTube, la piattaforma video di Google risulta essere la più utilizzata seguita da Facebook, Whatsapp e Instagram. TikTok è invece il social con il maggior tasso di crescita, arrivando a raggiungere i 7 milioni di utenti unici a marzo 2020, con un’audience quasi quadruplicata rispetto a marzo dello scorso anno così come significativa è la crescita di Pinterest, che supera i 12 milioni di utenti unici grazie al +112% di incremento rispetto a marzo 2019.

In termini di tempo speso Facebook è la prima piattaforma con 26 minuti medi al giorno per utente e una crescita del +49% rispetto a marzo 2019 seguita da Whatsapp con 20 minuti medi al giorno per utente e una crescita dell’81% anno su anno.

Focalizzando l’analisi sul solo segmento di età 18-24, i giovani trascorrono più tempo rispettivamente su YouTube (oltre 32 minuti giorno), WhatsApp (con 30 minuti al giorno), TikTok (con 18,6 minuti al giorno per utente, in crescita del 121% rispetto marzo 2019), ormai terza piattaforma per tempo medio per utente.

“Nella fase di lockdown, Social Media e servizi di messaggistica hanno svolto un ruolo fondamentale nel mantenere connesse le persone; i giovani nella fascia d’età 18-24 hanno trascorso su App e Siti di queste categorie oltre due ore e 45 minuti in media al giorno, a fronte di quasi un’ora e 20 minuti in media al giorno della fascia d’età 35+” commenta Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers, società che rappresenta in esclusiva Comscore in Italia. “Insieme ai player conosciuti e consolidati il dinamismo del mercato è evidenziato dalla crescita di operatori come TikTok e Pinterest”.

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I momenti migliori per pubblicare sui social media

Anche SproutSocial ha aggiornato alcuni dati del suo report annuale per mostrare gli ultimi insight aggiornati a metà aprile 2020, a seguito dell’emergenza. Nel complesso, è emerso che i tempi migliori per postare sono cambiati a livello globale man mano che più aspetti del lavoro e della vita si sono spostati online.

Facebook

Mentre in precedenza il mercoledì dalle 11 del mattino e dalle 13 alle 14 era il momento migliore per postare su Facebook, l’attività è stata più consistente in modo generalizzato tutti i giorni della settimana. Attualmente, gli orari migliori per postare su Facebook sono lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 11. In effetti, ogni giorno alle 11 c’è stato un leggero picco rispetto al resto della giornata.

I fine settimana e i giorni feriali dopo le 17 mostrano un notevole calo, poiché i lavoratori a distanza che si destreggiano tra le diverse esigenze domestiche e familiari devono affrontare, in molti casi, anche più richieste di attenzione dopo la fine della tipica giornata di lavoro.

Instagram

Analogamente a Facebook, il numero di ore di punta durante la settimana è aumentato anche su Instagram. In precedenza, il mercoledì alle 11 e il venerdì dalle 10 alle 11 erano stati individuati come gli orari migliori per pubblicare. Ora, in un arco di tempo complessivo molto intenso di giorni feriali e orario di lavoro, lunedì, martedì e venerdì alle 11 e martedì alle 14 sono gli orari migliori per postare su Instagram.

Inoltre, mentre la precedente analisi mostrava che l’attività di Instagram proseguiva con una certa coerenza al mattino presto e a tarda sera, l’attività è ora molto più concentrata nella giornata lavorativa, con un distinto drop-off dopo le 18.

social media lockdown

Twitter

I modelli di utilizzo di Twitter sono rimasti leggermente più consistenti prima e dopo l’emergenza COVID. Ciò può essere dovuto all’uso continuo della piattaforma come mezzo per controllare rapidamente le notizie e diffondere informazioni utili al pubblico per le misure di blocco e quarantena delle diverse regioni.

Ciononostante, il tempo di impegno in cima alla lista è leggermente cambiato: mentre prima era mercoledì e venerdì alle 9 del mattino, il momento migliore per postare su Twitter ora è venerdì 7-9, con le 9 che mostrano il picco di attività.

LinkedIn

Poiché LinkedIn è una rete orientata al lavoro, non sorprende che il comportamento sia rimasto in gran parte immutato. Come Twitter, l’orario migliore per postare è cambiato un po’: passando dagli orari di punta di mercoledì dalle 8 alle 10 e mezzogiorno, giovedì alle 9 e le 13, e venerdì alle 9 agli attuali orari migliori per LinkedIn di mercoledì alle 15, giovedì alle 9 alle 10 e venerdì dalle 11 al pomeriggio.

L’orario del regolare engagement nei giorni feriali inizia e finisce un po’ più tardi, con l’attività che inizia alle 8 invece che alle 7 e termina verso le 16 invece che alle 15. Ciò potrebbe riguardare il cambiamento degli schemi di lavoro a distanza, compreso un calo nella navigazione per gli aggiornamenti durante gli spostamenti dei pendolari.

LEGGI ANCHE: Cosa fare (e cosa non fare) per comunicare ai tempi del COVID-19

Come è cambiato il comportamento dei brand sui social media

In tutti i settori e le reti, il numero di messaggi inviati al giorno è rimasto più o meno lo stesso in media (con un calo di soli 0,2 messaggi al giorno) rispetto al primo trimestre e all’aprile 2020.

Alcune industry hanno aumentato il volume dei messaggi inviati durante questo periodo, in particolare l’assistenza sanitaria, i media e l’intrattenimento, che sono diventati più centrali durante questo periodo.

D’altra parte, alcuni settori hanno avuto un calo più marcato dei post pubblicati, in particolare sport e viaggi.

week in social

Week in Social: dalle Stories su LinkedIn agli organization tool di Pinterest

Anche questa settimana, sui social, proseguono gli aggiornamenti a supporto di business e persone duramente colpite dal coronavirus.

Accanto a questo trend, c’è una fetta di utenti che invece ha ripreso a cercare online contenuti su eventi, matrimoni e viaggi. Bentornato ottimismo? Queste, e altre novità, nella nostra Week in Social.

Instagram punta alle notizie sulla salute

“A partire da oggi, porteremo le storie legate a COVID-19 da organizzazioni sanitarie credibili che seguite più da vicino in cima alle vostre Stories. Questo fa parte del nostro lavoro continuo per mettere in contatto le persone con informazioni accurate, e la prossima settimana presenteremo una soluzione simile per Feed”.

È questa la dichiarazione pubblicata da Instagram, in cui informa gli utenti che nei prossimi giorni, sia nelle Stories che nel news feed, noterai un incremento di notizie legate alla salute, per facilitare la diffusione di informazioni sul covid-19. Se non sei interessato a questo topic, il tuo newsfeed non cambierà. Diversamente, noterai una maggiore esposizione di contenuti legati alla salute.

Intanto, sembra che Instagram stia lavorando a una nuova visualizzazione delle Stories, che potrebbero apparire così:

Facebook sostiene business e privacy

Dopo il lancio dell’apprezzatissima emoji abbraccio, Facebook questa settimana si concentra su questioni un po’ più tecniche. Come la rimozione di account fake o che hanno violato, in vari modi, le regole del social network.

Solo nel mese di aprile, fa sapere la piattaforma, sono stati eliminati 732 Facebook account, 162 Instagram account, 993 pagine Facebook e 200 gruppi. Puoi leggere qui le ragioni che stanno dietro a questa scelta.

Restando in tema Gruppi, Facebook sta aggiornando il sistema per impedire lo switch da gruppo pubblico a privato, e tutelare la privacy dei membri. Ci avrai fatto caso. Succede anche su Instagram. Account pubblici che diventano privati, e poi di nuovo pubblici. Ovviamente sono stratagemmi, non troppo furbi, per ottenere follower. E a Facebook non piacciono.


Continua il sostegno alle persone e alle aziende duramente colpite dalla pandemia in corso, con un aggiornamento dell’hubCommunity Help“, introducendo nuove risorse come banche del sangue o promozione di organizzazioni non profit, e il lancio di Community Connect event, per aiutare gli admin nella gestione dei gruppi.

Su LinkedIn arrivano le Stories

Solo in Brasile, per ora, sono arrivate le LinkedIn Stories. La piattaforma social aveva anticipato che le avrebbe lanciate, e dove. Al momento, non sono state rilasciate a tutti gli utenti, ma, a quel che sappiamo, sono molto simili alle Stories di Facebook e Instagram: si possono creare solo da mobile, durano 24 ore ma è possibile salvarle e mantenerle nel tempo, possono essere condivise in privato con un altro membro di

LinkedIn, è possibile scrivere a chi le condivide e i video in Stories hanno una durata massima di 20 secondi.

Il lancio delle LinkedIn Stories è stato accolto tra apprezzamenti e critiche, ma vista la diffusione di questo strumento, è facile condividere la scelta del social network.

Nuovi tool su Pinterest

Se non sei su Pinterest da un po’, quando accederai di nuovo alla piattaforma, potresti trovarla leggermente diversa da come la ricordavi. Questa settimana Pinterest lancia tre diversi tool. Parliamo di note e di un calendario da usare per organizzare i progetti a cui stai lavorando.

L’altra novità riguarda la possibilità di selezionare i tuoi pin e raggupparli in nuove board. Metti il caso che sul tuo canale Pinterest ci sia una board “work from home ideas”. Potresti voler selezionare, all’interno di questa board, tutti gli elementi con sedie e desk, raggrupparli in una nuova board, e chiamarla “desk chair”.

Inoltre, Pinterest ti darà suggerimenti più personalizzati sulla base dei pin che salvi. Ad esempio, se salvi un pin a tema birthday, Pinterest potrebbe suggerirti idee per inviti, decor, food & drink e attività.

Queste novità nascono dallo studio della user experience degli utenti. Come puoi immaginare, nelle lunghe settimane di quarantena, le ricerche degli utenti sono cambiate. Ma pare che negli ultimi giorni le persone abbiano iniziato a cercare di nuovo contenuti visual legati a viaggi, matrimoni, eventi, estate e altro.

In breve

Twitter sta testando un nuovo reply layout, nell’ottica di incrementare l’engagement in piattaforma, mentre YouTube vorrebbe dare ai news publishers la possibilità di vendere abbonamenti direttamente dal proprio canale YouTube.