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Week in Social: dai nuovi sticker su Instagram e TikTok alle video call a 8 su WhatsApp

Iniziamo maggio con le principali novità dal mondo dei social. Leggiamo insieme la prima Week in Social del mese, per restare sempre aggiornati, come un vero Ninja dovrebbe fare.

Donation sticker per i social

Instagram continua a lavorare per aiutare i business in difficoltà a causa dell’impatto che il Covid-19 sta producendo su persone ed economia. Per questo, oltre alle misure già introdotte nei giorni scorsi, questa settimana lancia una nuova feature che permette di raccogliere fondi durante le Instagram live.

La piattaforma social assicura che il 100% dei soldi raccolti saranno devoluti a una realtà non profit che potrai scegliere tu stesso. Per andare live, basterà selezionare l’opzione “Fundraiser“. Durante la diretta potrai monitorare, oltre alle view, il numero di persone che dona per la tua causa. E, dal lato utente, una volta effettuata la donazione, i donatori potranno usare lo sticker “I donated” nelle stories.

Sarà un caso che la notizia sia arrivata in contemporanea con il lancio del nuovo set di Donation Stickers su TikTok?

Una notizia non ufficiale riguarda invece la possibilità che sulle Instagram Stories arrivi il ‘DM Me’ sticker.

È ufficiale: videochiamate a 8 su WhatsApp

La scorsa settimana avevamo anticipato la notizia, ma eravamo in attesa di una dichiarazione ufficiale. Ed è arrivata.


Visto il tempo trascorso dagli utenti in app, e quello lontano dalle persone che amiamo, oltre al diffondersi di app per le video call, WhatsApp ha pensato bene di dare al web uno strumento in più per restare connessi, portando il limite delle videochiamate da 4 a 8 persone.

LinkedIn, Pinterest e Snapchat, in breve

Pare che LinkedIn stia sperimentando una nuova preview link.


Mentre Pinterest questa settimana ha lanciato ‘Stand for Small’: una serie di nuove risorse per gli small business. Si tratta di training, opportunità di networking e mentorship.

E se ti va di divertirti sperimentando diversi look in virtual reality, prova la nuova videocamera di Snapchat, realizzata in collaborazione con L’Oréal.

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Notizie dell’ultima ora

Chiudiamo la nostra Week in Social con la notizia dell’arrivo di nuovi font sulle Instagram Stories e di una nuova feature di LinkedIn, pensata per aiutare i recruiter e le persone in cerca di lavoro. Sembra che ai potenziali candidati verrà data la possibilità di rispondere alle domande dei recruiter via video.

Un modo per testare skill di comunicazione e presentazione. Ma poichè non tutti siamo a nostro agio di fronte a una videocamera, la scelta di usare o meno questa modalità sarà a discrezione dell’utente.

Un ultimo tool riguarda invece la possibilità, per gli utenti di LinkedIn, di registrare un video mentre rispondono a domande generiche, quelle che di solito ti fanno durante i colloqui di lavoro, e chiedere poi un feedback all’AI di LinkedIn. Vuoi provarlo? Qui il link.

cibi instagrammabili

11 cibi instagrammabili che fino a 10 anni fa non conoscevamo

  • Instagram, Pinterest e Facebook hanno rivoluzionato i trend alimentari;
  • Sulle nostre tavole portiamo cibi salutari, ma anche fotogenici e belli da vedere, in un aggettivo cibi instagrammabili;
  • Dagli ingredienti ai cibi più elaborati: i 10 food di tendenza degli ultimi anni.

 

Come non mettere un cuoricino ad una torta dai colori arcobaleno su Instagram? Pare che questo dolce così attraente sia stato creato per la prima volta nel 2010 dalla blogger americana Kaitlin Flannery e da allora abbia riscosso un successo senza precedenti: ci sono quasi 1 milione di foto condivise con l’hashtag #rainbowcake.

Ma sono tanti altri i cibi coetanei della torta Rainbow, che nessuno prima del 2010 conosceva e che grazie ai social sono diventati dei veri e propri trend, in grado di rivoluzionare le nostre abitudini alimentari.

L’influenza dei cibi instagrammabili sulle abitudini alimentari

Pinterest e Facebook ma, in particolare, Instagram, in questi dieci anni hanno cambiato notevolmente il modo in cui mangiamo. L’influenza sulla nostra dieta alimentare da parte dei social media è trasversale a paesi e culture differenti: gli effetti sono visibili sia nei consumi domestici sia in quelli fuori casa. Le foto più gettonate, le cosiddette “Insta-friendly” le ritroviamo più che mai nelle nostre tavole e nelle liste di locali e ristoranti di tutto il mondo.

Ecco quindi una selezione di cibi diventati trend negli ultimi dieci anni, dettati tanto dal gusto quanto dalle mode.

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cibi instagrammabili

#1 Avocado

Fino al 2010 probabilmente l’avocado veniva utilizzato esclusivamente come ingrediente per preparare il guacamole, la famosa salsa messicana. Dal 2010 in poi, l’avocado è diventato l’ingrediente base di moltissime ricette: dagli smoothies ai toast fino ai gelati.

Questo frutto esotico originario del Messico è diventato un vero e proprio simbolo per la generazione dei millennial, sempre più alla ricerca di cibi salutari, ma anche belli da vedere. Non a caso, basta dare un occhio ai food trend di Instagram per scorrere fotografie che lo rappresentano in tutte le declinazioni possibili ed immaginabili.

Da qualche anno nel Sud Italia, insieme ad altri frutti esotici, l’avocado ha sostituito molte piantagioni di agrumi. Ed in tutta Italia vediamo sorgere sempre nuovi locali dedicati a questo frutto, come il più famoso Avocado Bar di Roma.

Tuttavia, bisogna sottolineare quanto l’avocado stia avendo un impatto negativo sull’ambiente e quanto stia attirando, per via del suo successo, i cartelli della droga con le relative conseguenze criminali, come furti ed estorsioni nei frutteti messicani.

avocado, food trend, 2020

#2 Cavolo nero

Se fino al 2010 il cavolo nero veniva visto come un semplice cibo contadino, è grazie ai food influencer e ai nutrizionisti, diventati popolari di recente su Instagram, che questo alimento risulta tra i preferiti degli ortaggi.

Chiamato anche cavolo toscano, cavolo a penna, cavolo palmizio o Kale, il cavolo nero è il super food tra i più pubblicizzati di quest’ultima decade per via delle sue innumerevoli virtù: è un antinfiammatorio naturale che rinforza le nostre difese immunitarie.

cavolo nero, food trend

#3 Semi di chia

È solo dal 2010 in poi che i semi di chia sono entrati a far parte delle nostre abitudini alimentari: sono tra i super food più ricercati di quest’ultima decade in quanto si tratta di potenti antiossidanti che contrastano l’assorbimento di grassi e colesterolo.

Sono ottimi per la dieta e particolarmente versatili: si possono utilizzare per la preparazione di numerose ricette e completano i piatti come elemento decorativo.

semi di chia, abitudini alimentari

#4 Latte vegetale

Da qualche anno le persone disdegnano sempre di più il latte di mucca: preferiscono bevande alternative come il latte d’avena, il latte di mandorla, di kamut, di soia e di riso, sia perché sta aumentando il numero degli intolleranti al lattosio, sia perché molti vogliono preservare il benessere degli animali.

Ecco, quindi, che negli ultimi dieci anni sono comparse nei supermercati molte bevande vegetali prima sconosciute. Anche al bar ormai il cappuccino lo si ordina al latte di soia, di avena o di mandorla: le persone amano assaggiare queste bevande alternative al vaccino, perché sono più gustose e salutari.

Si calcola che in Italia siano 85 milioni i litri di latte vegetale che le persone consumano all’anno. Quasi tutte le star di Hollywood si dichiarano rigorosamente “non-dairy milk addicted”: amano talmente le bevande vegetali che ne hanno fatto un must per il primo pasto della giornata.

cibi instagrammabili

#5 Matcha latte

Dieci anni fa era impensabile che una tazza di latte caldo aromatizzata al tè verde potesse riscuotere così tanto successo nel mondo. Ora esistono bar specializzati in questa ricetta a base di Matcha, il tè tipico giapponese.

Il Matcha Latte, l’alternativa gustosa al cappuccino, rientra tra i trend alimentari che dicono addio agli alimenti poco salutari e che prediligono i cibi derivati da un’agricoltura dal minor impatto possibile sull’ambiente.

matcha latte, cibi trend 2020

#6 Ramen

La cultura enogastronomica nipponica nell’ultimo decennio ha trovato molti appassionati. Tra i cibi preferiti merita una menzione sicuramente il ramen, la famosa zuppa giapponese che ha in genere una base composta di brodo di pollo o di maiale, l’alga kombu e fiocchi di tonnetto striato (katsuobushi), a cui vengono aggiunti anche altri ingredienti.

Gustosi, facili da preparare e salutari, i noodles nella versione ramen sono un piatto entrato nelle nuove abitudini alimentari della società occidentale. Sono ricchi di proprietà nutritive: una porzione di ramen serve a fare incetta di potassio e fosforo ed è il super food perfetto per disintossicare e depurare il proprio corpo.

ramen, trend 2020

#7 Poke Bowl

Fotogenica e variopinta la Poke Bowl è uno dei protagonisti indiscussi sui social tra gli healthy food. Il successo negli USA di questo piatto, a base di pesce crudo ed ispirato alla cucina tradizionale hawaiana, è iniziato a partire dal 2012.

Dal 2017, dopo aver conquistato gli Stati Uniti, la Poke Bowl è sbarcata in Europa.

Grazie ai numerosi abbinamenti possibili, il Poke incontra il gusto di un pubblico sempre più vasto e alla ricerca di proposte enogastronomiche che arrivano dall’estero.

poke bowl, trend ultimi dieci anni

#8 Caffè freddo (Cold Brew Coffee)

Chiamato Cold Brew Coffee, ma anche Dutch Coffee o Kyoto Coffee, il caffè freddo (consuetudine in Asia e Nord America) è ormai il trend degli ultimi dieci anni, anche in Italia, la patria della moka e dell’espresso.

Seppur noi italiani amiamo l’esperienza dell’espresso, è innegabile quanto il Cold Brew Coffee stia facendo breccia anche nel nostro Belpaese. Il caffè freddo puro di alta qualità, ottenuto per infusione a freddo, viene proposto in diversi locali italiani e spesso viene usato come ingrediente per cocktail e varie ricette.

Marchi storici, come il Caffè Vergnano, hanno lanciato di recente il loro caffè cold brew. Anche Illy Caffè offre per i professionisti macchinari e miscele per la produzione del caffè freddo nei loro locali.

Tuttavia, non va confuso con tradizionale caffè italiano: il procedimento ed il modo di servirlo sono totalmente differenti (ad esempio, non serve il calore per produrlo).

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caffè freddo, trend cibi

#9 Unicorn Cake

Un po’ meno salutare rispetto ai precedenti, ma molto Instagram-friendly, è la torta Unicorno, amata tanto dai bambini quanto dagli adulti.

Per capire il successo senza precedenti di questa torta unica nel suo aspetto, basti pensare che nel 2019 è risultata la più ricercata su Google, complice il suo aspetto magico e stupendo.

Si tratta di una classica American Cake ricoperta di crema al burro e decorata con pasta di zucchero. Data la sua semplicità di realizzazione, non ci stupiremmo che anche quest’anno possa risultare tra i dolci più ricercati in rete.

#10 Macarons

I dischetti di meringa alla mandorla, che racchiudono una ganache cremosa, sono leggenda della pasticceria francese e basta nominarli per farsi venire in mente il marchio Laduréé, lo storico negozio aperto nel 1862 a Parigi. Eppure, nonostante la storia secolare, è soltanto nell’ultimo decennio che i macarons hanno conquistato il mondo intero, grazie a Pierre Hermè che, in forza a Laduréé, ha contribuito al loro riconoscimento internazionale. Con il suo contributo, i macarons si sono moltiplicati in tutto il pianeta in migliaia di variazioni di gusti e colori.

In Italia sono ormai diversi ristoranti che, al momento del caffè, servono un macaron. Ed online le ricette dedicate a questo pasticcino francese sono innumerevoli.

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macarons, cibi trend 2020

#11 Torta Red Velvet

Un altro dolce, certamente poco healthy ma super instagrammabile, è la Torta Red Velvet. Su Instagram sono milioni i post che la ritraggono nel suo aspetto spettacolare e lussureggiante.

Pur essendo una torta tipica della pasticceria statunitense (è un dolce tradizionale del Sud degli Stati Uniti), il suo successo grazie ai social è aumentato molto negli ultimi anni ed ora si può trovare questo dolce in negozi di dolci di tutto il mondo.

Il colore rosso ed il frosting di formaggio rendono la torta Red Velvet irresistibile!

red velvet cake, trend alimentari

arte virtuale coronavirus

L’arte al tempo della pandemia: tutti i musei e le mostre da visitare (virtualmente)

  • Nel pieno del lockdown il mondo dell’arte si mobilita per aprire (virtualmente) le porte agli spettatori con tour virtuali, mostre online, realtà aumentata e applicazioni dedicate, accessibili per grandi e piccini;
  • Dalla Pinacoteca di Brera a Milano al Met di New York, al Louvre di Parigi e molti altri;
  • Tante anche le iniziative per stimolare e condividere il proprio estro creativo, sfruttando l’arte come mezzo per restare uniti e vicini, anche durante questa fase di distanziamento sociale.

 

Nonostante tutto, l’arte non si ferma. La pandemia di COVID-19, che ci vede ormai da molte settimane chiusi nelle nostre case, ha costretto anche musei e gallerie d’arte a chiudere i battenti per frenare il contagio. Molte esposizioni e mostre, in ogni parte del mondo, sono state cancellate oppure rimandate al prossimo anno.

Eppure, in questo quadro forse un po’ desolante, si moltiplicano le iniziative che artisti e musei hanno messo in piedi in poco tempo per portare arte e cultura nelle case degli appassionati, sfruttando tutte le occasioni rese possibili da internet e dalla tecnologia. Le istituzioni di tutto il mondo si stanno infatti spostando dai loro spazi di gallerie fisiche a piattaforme digitali per condividere le opere d’arte.

L'arte al tempo della pandemia

Alla base di tutto c’è Internet  e la voglia di non arrendersi, in attesa che tutto passi. Se infatti l’isolamento sociale può portare a percepire una sorta di disconnessione dal mondo reale, Internet e le tecnologie digitali sono gli strumenti che ci permettono di sentirci più vicini e connessi che mai.

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9 musei da visitare stando a casa: tour virtuali e collezioni online

Mentre il lockdown prosegue, e più della metà della popolazione del nostro pianeta è costretta a stare a casa, molti grandi musei aprono (virtualmente) le loro porte agli appassionati d’arte con tour virtuali e collezioni online.

Ecco qui qualche progetto degno di nota.

1. Pinacoteca di Brera di Milano

Arte al tempo del Covid19

Il museo milanese ha sviluppato MyBrera, un progetto di visite ad hoc che permette a chiunque di ammirare i tesori custoditi nella Pinacoteca attraverso i ritratti scattati da James O’Mara. Il percorso della visita è articolato intorno ad opere, oggetti e luoghi selezionati da ogni membro della squadra del museo in modo da garantire “l’accesso al museo e alla biblioteca, in attesa che quest’ombra passi”. 

Una nota della Pinacoteca di Brera di Milano promette – “Quando accadrà, saremo ancora più ‘smart’ e più impegnati a tutelare e valorizzare il nostro patrimonio. Così facendo non tradiremo il nostro passato né il nostro futuro”

2. Galleria degli Uffizi di Firenze

Arte al tempo del Covid19

Per mantenere le sue porte aperte la Galleria degli Uffizi si è invece affidata a Ipervisioni. Sul sito del museo è possibile fare un tour virtuale e scoprire i capolavori delle collezioni e la loro storia, navigando tra spunti suggestivi e immagini in alta definizione delle mostre virtuali proposte dallo staff.

3. Musei Vaticani di Roma

Arte al tempo del Covid19

Sono sette i tour virtuali messi a disposizione dai Musei Vaticani per godere, restando a casa, delle meraviglie contenute nei musei capitolini. I sette percorsi sono disponibili sul sito del museo: dalla Cappella Sistina al Museo Pio Clementino, dal Museo Chiaramonti al Braccio Nuovo, dalle Stanze di Raffaello alla Cappella Niccolina, fino alla Sala dei Chiaroscuri. Online il visitatore può esplorare ciascuno di questi ambienti, muovendosi in ogni direzione e focalizzandosi sui particolari anche minimi delle singole opere, riprodotte ad alta definizione. 

Quotidianamente, inoltre, l’account Instagram ufficiale @vaticamuseums propone dettagli dei capolavori vaticani accompagnati da brevi didascalie che aiutano a comprendere storia e significato di tante opere, più o meno conosciute.

4. Museo Archeologico di Atene

L'arte al tempo della pandemia

Tra i più importanti musei archeologici del mondo, il Museo Archeologico di Atene sul proprio sito mette a disposizione sia il tour virtuale, realizzato attraverso Google Street View, sia le collezioni con foto delle opere esposte corredate da ampie didascalie. Una seconda applicazione disponibile sul sito del museo, parthenonfrieze, analizza e mette in luce in modo erudito e con chiarezza il capolavoro scolpito da Fidia: il Fregio del Partenone. Rivolta agli studiosi di archeologia, al pubblico in generale, ma anche ai bambini (con un gioco educativo appositamente sviluppato per loro), l’applicazione è stata messa a punto con delle fotografie di tutti i blocchi del fregio che in seguito furono corredate da didascalie in greco ed in inglese.

La terza applicazione presente sul sito del museo è “Athena, Goddess of the Acropolis”, (Atena, Dea dell’Acropoli). Dedicata alla Dea greca, presenta in modo interattivo una selezione di oggetti dalla collezione del museo che raffigurano Atena. Si tratta perlopiù di dediche, offerte dei devoti alla dea (statue di piccole dimensioni, rilievi e ceramiche) ma anche di alcune delle più importanti sculture architettoniche dell’Acropoli che hanno come soggetto temi tratti dalla mitologia della dea Atena.  

I più piccoli possono invece divertirsi con “Color the Peplos Kore” (Colora la Kore col peplo), un gioco educativo digitale che invita i ragazzi a dipingere a seconda del loro gusto la Kore, per poi stampare o salvare il loro lavoro. 

5. Museo del Prado di Madrid

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Anche il Museo spagnolo del Prado di Madrid, che custodisce una delle più vaste collezioni e che raccoglie opere di pittura e scultura dal X al XIX secolo, mette a disposizione dei visitatori le collezioni sul proprio sito. 

6. Louvre di Parigi

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Sul sito del museo francese è possibile scegliere di visitare virtualmente 4 sezioni: La Petit Galerie, dove ora è in corso una mostra con opere di Delacroix, Rembrandt e Tintoretto, la collezione permanente con l’immensa sezione egizia, i resti del fossato del Louvre ed infine la Galerie d’Apollon, distrutta da un incendio nel 1661 e poi ricostruita da Le Vai.

7. British Museum di Londra

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In questo blog il British Museum indica 11 modi per visitare il Museo da casa: dai tour con Google Street View, ai podcast e alle gallerie virtuali.

Per Hartwig Fischer, direttore del British Museum, è importante riuscire a mantenere vivo il dialogo con i visitatori:

È assolutamente fondamentale avere ancora un facile accesso alla cultura. Abbiamo i mezzi per impegnarci: li troviamo nella storia, nelle culture del passato, nelle culture del presente. E, se si parla del British Museum, si parla di come le persone negli ultimi due milioni di anni hanno affrontato grandi sfide, sfide sanitarie e altre ancora e ne sono uscite vincenti.

8. Metropolitan Museum di New York

Tra i più famosi musei della grande mela, il Met offre tour mozzafiato dei più grandi spazi.

Nella città di New York sono tante le possibilità per gli appassionati di arte che non vogliono rinunciare ad ammirare le opere più famose della città. Sono infatti diverse le gallerie d’arte che stanno creando percorsi virtuali online:

  • David Zwirner Gallery  con la mostra delle foto psichedeliche di  “James Welling, Pathological Colour”
  • Pace Gallery: acquarelli del pittore Sam Gilliam
  • Gagosian Gallery: con gli spettacoli che si trovano a New York, Los Angeles, San Francisco, Parigi e Roma.
  • The New Museum: Arte digitale creata per il Web.
  • Artsy: Uno dei siti web più visitati al mondo dell’arte per notizie e aste. Attualmente, Artsy sta celebrando il Mese della Storia delle Donne con una serie di spettacoli di artisti donne selezionate da altre artiste femminili più affermate.

9. L’Ermitage di San Pietroburgo

A partire dal 26 marzo L’Ermitage di San Pietroburgo ha reso disponibili 10 tour virtuali dedicati alle collezioni italiane conservate nel museo in lingua italiana. L’obiettivo, spiega il direttore del museo Michajl Pjotrovskij, è creare un ponte tra Italia e Russia in un momento di grande difficoltà.

Tanti i tesori, anche Italiani, in mostra nella reggia imperiale, che per due secoli ospitò le famiglie degli zar Romanov, e che svela i suoi tesori da Caravaggio, Leonardo, Filippo Lippi, Raffaello, Velazquez e Canova, fino agli impressionisti e a Pablo Picasso. 

LEGGI ANCHE: 5 app per musei che possono rendere le visite più immersive

L’arte entra nelle case grazie alla realtà aumentata

Sebastian Errazuriz, insieme all’artista Zander Eckblad ha sviluppato All Show, una piattaforma che mette in comunicazione gli artisti, che vi caricano le proprie opere, e gli appassionati d’arte, che possono vederle in anteprima direttamente nel proprio salotto di casa grazie alla realtà aumentata. 

Gli spettatori possono vedere le opere d’arte direttamente dal loro telefono. Una volta trovato quella di loro interesse, è sufficiente selezionare “see in AR” per vederla apparire all’interno della propria casa, proprio accanto alla poltrona oppure al tavolino da caffè. All Show non è solo una piattaforma commerciale. Unendo arte e tecnologia è stato possibile portare l’arte a casa delle persone e realizzare una straordinaria esposizione online, in cui i confini tra mondo reale e realtà virtuale sfumano.

Sebastian Errazuruz, designer e artista nato in Cile ma cresciuto a Londra, pensa che proprio grazie alla pandemia le persone svilupperanno nuovi modi per essere creativi.

La pandemia inaugurerà una nuova ondata di espressione creativa” afferma l’artista. “La realtà aumentata distruggerà il mondo dell’arte e del design nello stesso modo in cui le piattaforme digitali hanno distrutto l’intera industria musicale, i nuovi media o l’industria cinematografica.

Spunti per stimolare la creatività durante il lockdown

E se guardare non basta, Artwork Archive, piattaforma di inventario d’arte utilizzata dagli artisti per mostrare le loro opere d’arte, ha lanciato una sfida: #artuniteschallenge. L’obiettivo è raccogliere stimoli e suggerimenti artistici per condividere il proprio estro creativo e coltivare la comunità attraverso, l’arte taggando @artworkarchive su Instagram e usando l’hashtag #artuniteschallenge.

In questi giorni in cui si è più che mai soli, e lontani dalle proprie comunità, Artwork Archive suggerisce di usare l’arte per restare uniti e vicini, annullando così gli effetti del distanziamento sociale.

Ecco alcuni degli spunti creativi raccolti per stimolare la creatività durante il distanziamento sociale. Li potete trovare tutti sul sito di Artwork Archive.

  1. Fai un tour virtuale di un museo. Seleziona il tuo lavoro preferito e ricrealo con uno stile diverso
  2. Scrivi “gioia” o “gratitudine” nel mezzo di una pagina e disegna tre cose che ti portano piccole gioie o momenti di gratitudine durante questo periodo.
  3. Fa’ come Monet con le sue ninfee: dipingi lo stesso soggetto in diversi momenti della giornata.
  4. Crea un dipinto astratto per esprimere e condividere le tue emozioni.
  5. Share the love: condividi 5 immagini di opere dei tuoi artisti preferiti.
  6. Scegli un colore o un materiale che normalmente eviti ed usalo per creare un’opera d’arte.
  7. Scrivi una lettera al futuro te stesso.
  8. Prova a dipingere con caffè, dentifricio, vino o altri materiali non convenzionali.
  9. Ricrea una scena oppure un momento del tuo libro preferito.
  10. Usa i rotoli della carta igienica per creare un’opera d’arte.
  11. Realizza un dipinto con le foglie di tè.

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La creatività è sopravvalutata

Non serve un artista per fare arte. O almeno così la pensa Sarah Urist Green, curatrice e ideatrice del programma online The Art Assignment nel quale gli artisti incoraggiano gli spettatori a imitare i propri esercizi creativi.
Nel suo libro, You Are an Artist: Assignments to Spark Creation, spiega proprio questo, invitando le persone a esprimere se stessi attraverso l’arte senza farsi bloccare dal giudizio degli altri, da titoli di studio o da materiali fantasiosi.

Ecco dunque 5 progetti del libro che chiunque può realizzare, senza bisogno di esperienza o di materiali particolari.

1. Shadow Portrait

L'arte al tempo della pandemia

2. Fake Flyer

L'arte al tempo della pandemia

3. Contructed Landscape

L'arte al tempo della pandemia

4. Lost Object

L'arte al tempo della pandemia

5. Intimate, indispensable, gift

L'arte al tempo della pandemia

5 consigli di Content Marketing per il tuo ristorante in tempo di Coronavirus

  • Un settore colpito dalla situazione di lockdown più di tanti altri: rispetto ai “semplici” commercianti ci sono diverse voci di spesa e un personale in media più numeroso;
  • In un simile contesto, per i ristoranti è importante – se non addirittura vitale – mantenere il contatto con i propri clienti attraverso il Content Marketing.

 

Con il Dpcm dell’11 Marzo 2020, i ristoranti hanno abbassato le serrande per contenere il contagio da coronavirus.

I tavoli sono vuoti, sedie e sgabelli accatastati contro il muro. In cucina è calato il silenzio, una tranquillità assordante, che rende la tensione del servizio e il clangore dei coltelli solo un lontano ricordo. I cuochi, abituati ad anteporre il proprio lavoro a tutto il resto, appaiono spaesati e inquieti davanti all’incognita del futuro.

In Italia, il mondo della ristorazione sta attraversando uno stato di forte impasse, vittima tanto dell’incertezza causata dalla pandemia, quanto della precarietà aggiunta della burocrazia italiana.

Un settore colpito dalla situazione di lockdown più di tanti altri: rispetto ai “semplici” commercianti infatti, ci sono diverse voci di spesa, e un personale in media più numeroso di quello di un qualsiasi altro negozio.

2020 Atlanta Restaurant and Bar Closures - Eater Atlanta

Perché continuare a fare Content Marketing è importante

La ristorazione vive la quarantena con due velocità e necessità diverse, spiega Lara De Luna su Repubblica. “Da un lato quella di tamponare il più possibile le perdite dell’oggi, barcamenandosi tra tasse, pagamenti e aiuti fiscali promessi ma difficili da ottenere, dall’altro quella di capire come e quando ripartire”. Un bisogno di programmazione frenato dalla certezza che il mondo che troveremo una volta riaperte le porte sarà profondamente diverso negli usi e nei costumi quotidiani.

In un simile contesto, è importante – se non addirittura vitale – mantenere il contatto con i propri clienti, rendendoli partecipi delle proprie  iniziative, e della propria quotidianità, quella più semplice ed informale. Dopotutto, il fatto che si trovino in isolamento forzato, non significa che non possano continuare a garantire il loro valido supporto, magari attraverso un “passaparola digitale”.

Nel gennaio del 1996, Bill Gates pubblicò, sul sito della Microsoft, un breve articolo intitolatoContent is King, in cui affermava che, nell’era digitale, i contenuti di qualità sarebbero diventati lo strumento più prezioso per acquisire nuovi clienti. Un frase profetica, oggi assunta come mantra da tutti coloro che si occupano di Content Marketing e Blogging.

Pubblicare regolarmente contenuti unici, infatti, consente di rafforzare il proprio brand, e mantenere vivo l’interesse dei propri clienti, fidelizzandoli.

Ecco quindi cinque consigli utili per rendere efficace la tua content strategy durante l’emergenza coronavirus.

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1. Racconta “il dietro le quinte”

Uno dei principali motivi per cui le persone scelgono il tuo ristorante e non un altro, oltre che per la bontà del cibo, è per il modo in cui le fai sentire. Quindi, porta i tuoi clienti nel backstage del tuo locale, raccontando ad esempio alcuni aneddoti relativi alla tua cucina, oppure alla tua carriera.

E ancora, intervista i membri del tuo staff, chiedendo loro com’è lavorare nel tuo ristorante e far parte del tuo team (puoi registrare gratuitamente le videochiamate adoperando piattaforme come Skype e Zoom).

Sii spontaneo, riponi la maschera della professionalità nell’armadio, almeno per un po’, e riscopri il bello delle gaffe. Le persone cercano l’umanità e il divertimento, anche nel mondo virtuale.

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2. Mostra come stai affrontando la quarantena

Chiudere un’attività, anche se temporaneamente, non è mai semplice. Quindi, sfrutta questo momento come un’opportunità, per mostrare ai tuoi clienti e fan più affezionati come stai affrontando questa crisi.

Ad esempio, se ha intenzione di adottare delle misure aggiuntive per supportare il tuo personale, condividilo sul tuo sito web, sui social, o via email. Dietro ogni ristorante, ci sono progetti, investimenti, passione e anima. Non aver paura di esporti e mostrare alle persone anche questo lato del tuo business.

Narrativa audiovisual: o que é, quais os tipos e sua importância ...

3. Condividi ricette e tutorial

In questo periodo, le persone hanno molto tempo a disposizione e cercano costantemente qualcosa da fare. Quindi, perché non offrire loro un mini corso di cucina? Ad esempio, puoi insegnare ai tuoi fan come preparare i tuoi piatti più rappresentativi, le cosiddette signature recipes. Ma anche la cucina tradizionale ha sempre un certo appeal, soprattutto se legata a un ricordo, a un’emozione.

Scatta foto sequenziali, registra piccoli video dimostrativi, organizza dirette su Instagram e Facebook ad orari prestabiliti.

I tuoi clienti proveranno le tue ricette a casa, diventando ambasciatori del tuo marchio.

E non temere, l’esperto rimarrai comunque tu.

Massimo Bottura's Masterclass Offers His First Online Cooking ...

4. Iscriviti ad un nuovo canale social

Il momento giusto è ora. Entra in contatto con nuovi potenziali clienti, attraverso nuovi social e/o funzionalità che non hai mai provato prima.

Ti incuriosiscono le dirette streaming su Facebook, Instagram o YouTube? Oppure i contenuti pubblicati dai tuoi colleghi ristoratori su Tik Tok? Anche quello sui social è Content Marketing.

Molti utenti Tik Tok hanno già caricato le loro video ricette, perché consapevoli delle grandi opportunità che questa piattaforma può offrire, soprattutto in termini di visibilità.

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5. Usa il tuo smartphone

Se in passato avevi bisogno di una strumentazione professionale e costosa per sviluppare una delle suddette tattiche di marketing, oggi è sufficiente possedere uno smartphone. Lo smartphone infatti, è abbastanza potente per creare contenuti di qualità, capaci di attirare l’attenzione delle persone, e diventare virali.

L’adozione di una corretta strategia di Content Marketing, ti permetterà di allineare offline e online, creando un sofisticato sistema di targeting, che trascende dal comune concetto di ristorante, inteso come luogo per il consumo del pasto, e abbraccia una più moderna visione imprenditoriale, che alla proposta culinaria integra altri e nuovi servizi.

pinterest ads

Pinterest Ads: consigli e strategie per ottimizzare le tue campagne

  • Pinterest è un importante strumento per accompagnare gli utenti dall’ispirazione all’acquisto;
  • Quest’anno il social è cresciuto del 29% in Italia, raggiungendo 12 milioni di visitatori unici mensili;
  • Prima i brand riusciranno a raggiungere gli utenti giusti e meglio sarà per la loro notorietà.

 

Pinterest diventa sempre più importante per i brand che vogliono comunicare e vendere i loro prodotti e servizi. Il canale attira un pubblico con un forte intento all’acquisto e allo stesso tempo genera engagement. Il tutto è condito con la parola che caratterizza il social network: ispirazione.

Il 90% degli utenti afferma di accedere alla piattaforma in cerca di idee su cosa fare e su quali prodotti comprare.

Ormai le persone usano Pinterest ogni giorno, per prendere decisioni quotidiane come la preparazione di ricette, per ispirarsi durante i momenti importanti della vita come il matrimonio o l’arredamento di una nuova casa, o durante i cambi di stagione per scegliere le scarpe da comprare.

Pinterest in Italia

Secondo il Report Digital 2020 di We Are Social e Hootsuite quest’anno Pinterest è cresciuto del 29% in Italia, raggiungendo 14,7 milioni di visitatori unici mensili. Il 64% sono donne, mentre il restante 36% sono uomini. Gli utenti maggiormente coinvolti comprendono la fascia d’età 16-54 anni.

utenti unici pinterest

Prima i brand riusciranno a raggiungere gli utenti giusti e meglio sarà per la loro notorietà, ma soprattutto per il loro ROAS (Return on Advertising Spend).

Prima della campagna

Per impostare una campagna su questo social, prima di tutto bisogna installare il tag di Pinterest. Grazie al pixel si possono monitorare le azioni dei visitatori sul sito (quindi capire l’efficacia delle sponsorizzazioni) e utilizzare questi cluster di retargeting per ottimizzare le campagne.

Qui sotto tutte le attività che è possibile tracciare:

  • PageVisit
  • ViewCategory
  • Search (ricerche sul tuo sito web)
  • AddToCart
  • CheckOut
  • visualizzazioni del video
  • Signup
  • Lead
  • Custom (un evento personalizzato che vuoi tracciare)

pinterest

Awareness

Inizialmente i potenziali consumatori si trovano in una fase di scoperta e ispirazione. Una volta che hanno le idee più chiare su cosa stanno cercando è il momento di intervenire, costruendo consapevolezza intorno al brand e prodotto/servizio che si vuole proporre. Questo accade in media dopo 14 giorni.

In questa fase è importante anche mantenere la notorietà del brand. Chi ha iniziato a seguire e a salvare i tuoi pin probabilmente continuerà a manifestare interesse in futuro. Per questo è utile controllare il più possibile le performance dei post.

Il consiglio è quello di aumentare l’offerta per i pin che registrano i dati migliori e di stoppare quelli con le prestazioni peggiori. Inizia con 2 o 4 pin con lo stesso tema per capire quali sono i contenuti creativi che funzionano meglio. Ottimizza le campagne aggiungendo un Pin nuovo ed eliminando a rotazione quello che ha avuto la performance peggiore nel gruppo di annunci.

L’obiettivo brand awareness aiuta le persone a scoprire i prodotti o servizi che offri. Mentre l’obiettivo visualizzazioni del video può essere utile se vi è la necessità di far vedere come indossare un prodotto o per raccontare meglio un servizio.

LEGGI ANCHE: Cosa sapere su Pinterest100 e i trend da seguire per il 2020 sul social

Metriche principali

Le metriche principali da monitorare per valutare le prestazioni dei pin nella parte più alta del funnel:

  • Copertura e frequenza
  • Impression
  • Visualizzazioni del video

Formati consigliati

I formati consigliati per l’awareness:

  • Pin statico sponsorizzato
  • Video standard (dai 6 ai 20 secondi massimo; mostrare il brand nei primi 3 secondi)
  • Video di massima larghezza (dai 6 ai 20 secondi massimo; mostrare il brand nei primi 3 secondi)
  • Carosello (si possono inserire massimo 5 card)

Posizionamenti

Per tutti gli obiettivi il suggerimento è di presidiare entrambi i posizionamenti:

  • Feed
  • Ricerca

Tipo di offerta

Per l’awareness i tipi di offerta da tenere in considerazione sono CPM (per campagne di notorietà del brand) e CPV (per campagne in ottica di visualizzazioni del video).

Misurazioni

Consideration

Dopo aver conquistato l’attenzione dei potenziali clienti, puoi invitarli a dare un’occhiata al tuo sito, per convincerli a comprare il tuo prodotto/servizio. In questa fase è importante monitorare tutte le azioni che i visitatori effettuano una volta dentro al tuo e-commerce, per ottimizzare sempre più le campagne e accompagnare gli utenti verso la parte più bassa del funnel.

Nella parte intermedia del percorso d’acquisto, puoi selezionare “traffico” se il tuo obiettivo è aumentare il traffico su o al di fuori di Pinterest. Oppure puoi optare per “installazione app“.

Metriche principali

Le metriche principali da monitorare per valutare le prestazioni dei pin nella parte media del funnel:

  • Clic
  • CTR
  • Azioni qualificate sul sto web
  • Installazione dell’app

Formati consigliati

I formati suggeriti per la consideration:

  • Pin statico sponsorizzato
  • Pin di app video
  • Pin carosello (si possono inserire massimo 5 card)
  • Video standard (dai 6 ai 20 secondi massimo; mostrare il brand nei primi 3 secondi)

Posizionamenti

I posizionamenti da presidiare:

  • Feed
  • Ricerca

Tipo di offerta

  • CPC
  • oCPM

Misurazioni

pinterest

Conversion

Dopo aver raggiunto un certo numero di risultati grazie al traffico portato sul sito (almeno 50 eventi tracciati sul sito a settimana) puoi creare campagne con obiettivo conversione e ottimizzarle per far compiere azioni specifiche agli utenti, come l’aggiunta al carrello o l’acquisto.

Prima di procedere è necessario assicurarsi di tracciare correttamente almeno un evento tra checkout, aggiungi al carrello, iscrizione o lead.

Il consiglio è di partire con un CPA del + 10-15% rispetto al solito per vincere più aste e raccogliere dati significativi. Il budget giornaliero dovrebbe essere 3.5 volte tanto il tuo CPA target (costo per azione ottimale). Infine assicurati di includere due finestre di attribuzione: una per il coinvolgimento e una per la visualizzazione. Considera per entrambi un periodo di 30 giorni.

Grazie ai cataloghi commerciali (per provarli in Italia contatta il tuo referente Pinterest) puoi aiutare i potenziali clienti a scoprire tutti i prodotti del tuo sito, mentre navigano sul social.

LEGGI ANCHE: Come creare annunci su Pinterest: guida base per iniziare

Metriche principali

Le metriche principali da tenere sotto controllo:

  • ROAS
  • Aumentare le vendite incrementali

Formati consigliati

I formati consigliati se vuoi vendere prodotti/servizi:

  • Pin statico sponsorizzato
  • Pin carosello (si possono inserire massimo 5 card)
  • Video standard (dai 6 ai 20 secondi massimo; mostrare il brand nei primi 3 secondi)

Posizionamenti

I posizionamenti da includere:

  • Feed
  • Ricerca

Tipo di offerta

  • CPC
  • oCPM

Misurazioni

Target

Possiamo dividere il targeting di Pinterest in tre aree principali: per interessi, per parole chiave e targeting di pubblico.

Interessi

Proponi i tuoi annunci agli utenti in base ai loro interessi mentre stanno curiosando sul canale. Insieme al target per parole chiave, è fondamentale per raggiungere più persone possibili.

Parole chiave

Raggiungi persone già interessate al prodotto/servizio che offri, sulla base delle ricerche che effettuano. Avrai più probabilità di aumentare le vendite, il traffico e l’interazione. Puoi selezionare funzioni come i tipi di corrispondenza e parole chiave a corrispondenza inversa. Grazie al report sui termini di ricerca puoi ottimizzare ulteriormente le tue strategie.

Su Pinterest gli utenti possono fare ricerche attraverso le immagini, le parole, o entrambe. Le ricerche accompagnano gli utenti dal primo momento in cui cercano ispirazione, fino al momento dell’acquisto. Ciò spiega perché questo targeting è utile per tutte le fasi del funnel di marketing.

Esiste una sezione dell’account chiamata “keyword generator“, che per ora è solo per uso interno a Pinterest.

Targeting di pubblico

Il targeting di pubblico permette di proporre gli annunci a persone più propense a effettuare delle azioni.

È possibile creare un pubblico dedicato a coloro che hanno interagito con i tuoi pin su Pinterest, uno per chi ha visitato determinate pagine o fatto azioni sul tuo sito web e nulla ti vieta di caricare un elenco clienti.

Dopo aver individuato i cluster più performanti, è importante orientare le campagne verso audience simili a questi segmenti di pubblico per intercettare nuovi potenziali consumatori.

Ottimizzazione

Dopo aver creato la tua strategia, attivato le campagne e fatto trascorrere il tempo giusto per valutare i risultati, puoi dedicarti all’ottimizzazione.

Testa nuovi target e stoppa quelli meno performanti. Allo stesso modo procedi con i contenuti creativi. Infine sposta il budget nei gruppi di annunci con le prestazioni migliori.

videochiamate di gruppo su facebook

Week in Social: dai nuovi sticker su Instagram alle videochiamate di gruppo su Messenger

Non c’è quarantena o festività che ci fermi: torna, come ogni settimana, la nostra Week in Social.

Abbiamo raccolto per te le principali novità dal mondo dei social. Vediamole insieme.

Su Instagram: sticker per sostenere gli account business

Stando a quanto dichiarato dall’esperta Jane Manchun Wong, sulle Instagram Stories potrebbe arrivare presto un nuovo sticker. Già la scorsa settimana Instagram aveva lanciato gift card, food order, e fundraiser tools. Anche questo sticker sembra pensato per aiutare i business durante il covid-19. Ma veniamo al dunque. Lo sticker, che Jane chiama ‘Share Professional‘, darebbe l’opportunità ai profili Instagram di condividere foto, tre al massimo, tag e link ad account business.

È facile immaginare quanto questo possa risultare utile anche terminata la fase di lockdown. Aspettiamo di saperne di più da fonti ufficiali.

Facebook copia Bitmoji

Hai sperimentato l’ultima versione di Facebook? Non tanto per il colore dark, ma il web pare non aver apprezzato granché la ridistribuzione dei contenuti all’interno della app. Non soddisfatta, Facebook ci riprova. Stavolta proponendo una nuova interfaccia per i profili.

Come puoi vedere, nella nuova versione, che non sappiamo se e quando verrà implementata, il profilo è pensato in una variante di colori.

Libero di scegliere quello che ti piace di più? Non proprio. Il colore del profilo dipenderebbe dal colore principale rilevato nella tua foto profilo. Abbiamo dei dubbi sul fatto che questa novità possa portare dei vantaggi al social network. Chissà.

Le novità non sono finite. Tra le più importanti troviamo il lancio di una nuova app di gaming, la diffusione della app Messenger Kids a più regioni, e degli avatar all’Europa.

Apriamo una parentesi su questa ultima questione. Gli avatar non sono nuovi al web. Possiamo quindi dire che Facebook ha copiato l’idea a Bitmoji? Sì. Il primo lancio in Australia della feature ha riscosso successo? Sembra di no. Avrà successo in Europa? Non possiamo dirlo. Sta di fatto che nelle prossime settimane potremo scegliere la nostra versione cartoonata e usarla su Facebook e Messenger.

E per chiudere, proprio ieri sera Mark Zuckerberg ha annunciato il lancio delle videochiamate di gruppo su Messenger, fino a 150 persone, in arrivo presto anche in Italia. In pieno stile Zoom, insomma.

Il prossimo step, ha spiegato, sarà rendere possibile aprire una stanza anche da Instagram Direct, WhatsApp e Portal (il dispositivo che funziona come speaker intelligente di casa Facebook).

WhatsApp e gli sticker per il Covid-19

Arrivano nuovi sticker su WhatsApp!


Siamo orgogliosi di collaborare con l’Organizzazione mondiale della sanità per il lancio del pacchetto di sticker “Insieme a casa” che contribuirà ad arricchire le conversazioni dei nostri utenti durante la pandemia di COVID-19 e in futuro. Gli sticker possono essere divertenti, istruttivi e universali, in quanto abbattono le barriere linguistiche o dell’età. Ci auguriamo che questo pacchetto di sticker costituisca per i nostri utenti un modo per stare vicini ai propri cari, soprattutto a coloro che in questo momento si sentono soli, isolati o spaventati.

Ecco quanto dichiarato dalla app di messaggistica. Non vediamo l’ora di usarli, così come attendiamo con ansia siano confermate dalla app le voci di corridoio che parlano di una estensione delle video chiamate a gruppi di 8 persone. Sarà vero?

In breve

Mentre il mondo è in lockdown, Instagram lancia un nuovo hashtag, #MonthofGood, in occasione del Ramadan, per invitare le persone a condividere i propri atti di positività e inspirare la community.

Stay Home

#StayHome: ecco come i brand ci hanno invitati a restare a casa durante la pandemia

  • La comunicazione dei brand è cambiata per forza di cose in questo momento particolare, segnata da un motto su tutti: “Stay Home”;
  • Ecco come i marchi hanno saputo cogliere l’occasione per restare in contatto con il pubblico, comunicando l’invito a rimanere a casa

 

In tempo di pandemia anche la comunicazione dei vari brand è cambiata. Mai come in questo momento è importante stare vicino ai propri clienti, coloro che fanno parte della nostra community, in modo autentico e coerente con i nostri valori di marca.

Molti marchi hanno risposto in modo differente all’invito a restare a casa, facendosi portavoce di questo messaggio per la salute di tutti.

Facciamo insieme una carrellata per vedere i diversi esempi tra alcuni brand globali e altri italiani.

Nike

Ai marketer non è sicuramente sfuggita la campagna del colosso Nike, che anche questa volta ha dimostrato come fare la differenza. Ha deciso di sensibilizzare il proprio pubblico sull’importanza singole azioni per la comunità.

Nike invita a fare la propria parte in maniera attiva, e fa leva sulle emozioni che ognuno di noi prova quando compete in uno sport: “Se hai sempre voluto giocare per milioni di persone, ora hai la tua possibilità! Gioca in casa, gioca per il mondo”.

Un messaggio sicuramente riuscito, coerente con i valori del brand, in cui la community di sportivi si è potuta riconoscere al 100%.

La risposta dei brand alla pandemia e gli inviti a restare a casa

LEGGI ANCHE: Da McDonald’s a Chiquita, i brand cambiano logo per incoraggiare il distanziamento sociale

Lo Stay Home di Audi

Audi ha deciso di proporre una comunicazione innovativa e diversa dal solito, arrivando a modificare il proprio marchio e a lanciare il messaggio: “Keep your distance. Stay together.

Questa volta non si parla di restare a casa, ma vogliamo comunque inserire questo esempio di comunicazione in tempi di pandemia e di come un marchio abbia usato il proprio simbolo, gli anelli che costituiscono il proprio logo, per lanciare un messaggio forte e invitare le persone ha rispettare le regole per la salvaguardia di tutti.

Da questo motto lanciato, è partita anche una sfida per coinvolgere tutti gli utenti a condividere idee creative e fantasiose di come si possa stare distanti, ma uniti: la #FourRingsChallenge

McDonald’s, manteniamo la distanza

La famosa catena di fast food McDonald’s lancia anch’essa in modo chiaro il suo messaggio in tempi di Coronavirus e divide i due archi d’oro che compongono il proprio logo. L’importanza della distanza sociale raffigurata con un azione forte e d’impatto visivo.

Ma non solo, il brand ha anche lanciato una campagna con cui offre pasti gratuiti agli operatori sanitari, i “Thank you Meals”.

La risposta dei brand alla pandemia e gli inviti a restare a casa

Ceres, ognuno deve fare la sua parte

Passiamo ad un marchio danese che spesso portiamo ad esempio e che a livello di comunicazione sui social media, sa coinvolgere la propria community e spesso insegna.

Ceres mantiene il suo tono di voce irriverente e parla il linguaggio del proprio pubblico per invitarlo a stare a casa e seguire quello che più gli interessa comodamente dal divano con una birretta in mano.

La risposta dei brand alla pandemia e gli inviti a restare a casa

Peroni, restiamo a casa insieme

Il marchio italiano Peroni si rivolge ad un pubblico diverso con un tono di voce ed un linguaggio differenti, per questa birra che entra nelle case degli italiani dal 1846.

Fa leva sulle emozioni ricordando i momenti importanti in cui a birra Peroni è sempre stata con noi, e ancora una volta ci ricorda che lo sarà.

La risposta dei brand alla pandemia e gli inviti a restare a casa

Superare insieme la prova con Levissima

Da Levissima arriva un incoraggiamento a stare a casa che utilizza una metafora legata alla fatica che proviamo nell’impresa sportiva: quella che stiamo affrontando è una prova faticosa proprio come scalare una montagna e raggiungere una cima insieme.

Rinvia al sito del Ministero della Salute dove conoscere i comportamenti corretti da adottare.

La risposta dei brand alla pandemia e gli inviti a restare a casa

Bianchi, la sfida più importante

Un altro storico marchio italiano si avvicina ai propri utenti che condividono i valori del ciclismo, uno di questi è sicuramente lo spirito di squadra.

Questa volta viene chiesto di pedalare a casa, ma ancora una volta di pedalare tutti insieme per una sfida comune, la più importante.

OVS: insieme si vince, restando a casa

Passiamo ad un marchio di abbigliamento sempre italiano, insieme all’invito a rimanere a casa, arriva anche una digital challenge  “Insieme si vince. Restando a casa.

OVS lancia una campagna social per farci sentire più vicini e coinvolge personaggi famosi che fanno da testimonial come la campionessa di sci Federica Brignone e altri. Chiede di inviare volti e messaggi ottimisti con l’hashtag #insiemesivince per contribuire a infondere speranza e fiducia nella forza che possiamo trovare l’un l’altro.

Tanti altri potrebbero essere gli esempi di come i brand hanno risposto all’invito di restare a casa, passiamo la palla a voi, per menzionarne altri interessanti.

Tutte le ultime novità introdotte da Instagram che non puoi non conoscere

Ci troviamo in uno dei periodi più complicati della storia moderna.

Le distanze sociali hanno ampliato negli ultimi mesi ancora di più l’utilizzo dei social network tra cui Instagram, che in questo periodo è stato protagonista di un incremento dell’utilizzo delle live e dei contenuti video su IGTV.

E allora visto che di tempo ne abbiamo in abbondanza, concedersi qualche minuto per conoscere le nuove funzionalità introdotte da Instagram è un’ottima scelta, soprattutto perché abbiamo l’occasione di riflettere  in maniera più approfondita su come utilizzarle.

Andiamo quindi a scoprire insieme le novità più interessanti delle ultime settimane.

instagram_tool_1

Instagram supporta le piccole aziende locali

È un periodo complicatissimo per le piccole imprese locali come ristoranti e negozi di città.

Per questo Instagram sta pensando di supportarle inserendo degli sticker da utilizzare nelle stories che permetteranno di effettuare ordini di cibo, raccogliere fondi e vendere gift card attraverso partner di terze parti. Inoltre potranno mostrare queste attività tramite dei pulsanti ad hoc sul proprio profilo per raccogliere offerte in denaro in questo momento di particolare difficoltà.

Attualmente l’aggiornamento è partito negli Stati Uniti e in Canada e sarà presto diffuso a livello globale.

LEGGI ANCHE: L’editoria (digitale e non) che comunica con i filtri di Instagram e crea campagne con i book influencer

Instagram introduce la monetizzazione dei video di IGTV

È notizia di qualche settimana fa quella secondo cui Instagram ha iniziato ad invitare alcuni dei creator più influenti al mondo a testare il programma per la montizzazione dei contenuti video contenuti su IGTV.

IGTV sta iniziando a prendere piede e la capacità da parte di influencer e creator, di monetizzare i loro contenuti video diventa una grandissima opportunità.

Questo potrebbe portare ad un crescente numero di utenti che dedicheranno più tempo alla piattaforma e a convogliare i loro utenti all’interno di IGTV.

Secondo quanto riportato su Bloomberg  il programma di monetizzazione dovrebbe funzionare come quello di YouTube, in cui i creator guadagnano il 55% delle entrate grazie alle pause pubblicitarie inserite all’interno dei contenuti.

Instagram

Condividere i video live sulle IGTV

Altra interessantissima novità che sta testando Instagram è la funzionalità che consente agli utenti di condividere i propri live streaming direttamente su IGTV non appena la trasmissione è terminata. Una funzione straordinaria considerando che questi contenuti hanno l’opportunità di continuare ad avere visibilità anche dopo il termine della diretta.

Oltre a condividerli su IGTV i contenuti possono essere poi facilmente organizzabili in serie di contenuti e promuoverli anche nel post diretta per aumentare interazioni, visualizzazioni e feedback.

LEGGI ANCHE: Gli effetti di Instagram sulla famiglia reale inglese (e cosa potrebbe accadere ora)

Direct message via desktop

Uno dei desideri degli instagramersfinalmente diventa realtà: la possibilità di rispondere ai direct message di Instagram direttamente da desktop.

È infatti ora attiva in tutto il mondo la risposta ai DM di Instagram dal desktop e potremo finalmente abbandonare il piccolo schermo e rispondere ai nostri clienti da pc.

Instagram direct message

L’esperienza dei messaggi diretti da desktop è praticamente identica a quella sui dispositivi mobili.

Per accedere, basta andare sul proprio feed dal sito web di Instagram e toccare il pulsante DM nella parte superiore dello schermo. Da qui, possiamo visualizzare tutta la posta in arrivo, avviare messaggi uno a uno e chat di gruppo, inviare foto (ma non acquisirle), fare doppio clic per mettere mi piace ai messaggi e altro ancora.

È possibile anche condividere post, storie di Instagram e video IGTV come messaggio diretto. Basta toccare il pulsante DM sotto il post o la storia che vogliamo condividere.

In arrivo il pop up dei nuovi post pubblicati

Se il tuo profilo Instagram sta da diverso tempo lottando con un calo drastico del coinvolgimento, pare stia che sia in arrivo una nuova funzionalità che potrebbe ridurre in parte questo problema.

Instagram sta testando, come ha evidenziato anche TechCrunch, un pop-up che verrà visualizzato nel feed principale di un utente, avvisandoci quando ci sono dei nuovi post e dando loro l’opportunità di cliccare per andarlo a scoprire ed interagire con lo stesso.

Instagram pop up latest post

Uno strumento di grande importanza per i profili che hanno visto un calo drastico dell’engagment.

LEGGI ANCHE: Breve guida a Instagram Layout, la nuova funzione per i collage di foto

Lo sticker “Grazie”

Tra gli ultimi aggiornamenti pubblicati su Instagram nei giorni scorsi, l’introduzione dell’adesivo “Grazie” da poter inserire nelle proprie stories.

A cosa serve? Tendenzialmente è un adesivo che permette di mostrare la nostra gratitudine per tutto ciò che ci sta aiutando in questo periodo difficile: parenti e amici che ci stanno vicino attraverso chiamate e videochat, un pomeriggio passato ai fornelli, il nostro work-out preferito, una serie TV. Insomma tutto ciò che sta alleggerendo le nostre giornate in casa.  

Instagram stickers thank You

Basterà inserirlo dalla sezione relativa agli sticker. Il suo scopo è quello di aggregare in un’unica storia tutte quelle degli utenti che seguiamo e che lo stanno utilizzando.

La storia collettiva comparirà nella barra delle storie di Instagram come prima voce a partire dalle 19 (ora locale) di ogni giorno.

Instagram lancia la nuova funzione di Co-Watching

Altro significativo aggiornamennto in questi giorni in cui gli utenti si connettono sempre di più in videochat con amici e famigliari è il lancio di Co-Watching.

La funzione permette agli utenti connessi in videochat di gruppo su Instagram di condividere contenuti con il gruppo visualizzando i post che ci interessano  insieme ai nostri amici tramite la chat video.

instagram cowatching

Puoi avviare una chat video toccando l’icona nella Posta in arrivo in diretta o in un thread diretto esistente, quindi visualizza le foto / i video salvati, piaciuti e suggeriti toccando l’icona della foto nell’angolo in basso a sinistra in una chat video in corso.

La nuova funzionalità essenzialmente consente di creare un elenco di contenuti da discutere nella nostra chat, apprezzando o salvando i post che riteniamo pertinenti, a cui si può poi accedere in-stream.

Un modo in questo periodo di distanziamento sociale, per condividere opinioni, sensazioni e contenuti anche a distanza in live chat.

Il COVID-19, come abbiamo potuto vedere anche dagli ultimi aggiornamenti di Instagram, sta cambiando anche il modo in cui utilizziamo i social e Instagram.  La piattaforma ha deciso di assecondare questi cambiamenti introducendo funzionalità che aiutano ad alleggerire questo periodo e a diminuire le distanze sociali.

generazione z

3 caratteristiche da considerare per intercettare il target più ricercato del momento

  • I giovani della Generazione Z trascorrano una media di almeno 5 ore online;
  • I ragazzi di oggi vogliono fare domande e ricevere delle risposte, non gli piace essere ingannati ma desiderano che tutto quello che gli viene proposto e mostrato sia reale;
  • Velocità, creatività e valori: sono questi i tre ingredienti per costruire una strategia di brand che punta ad essere top of mind per la generazione Z.

 

C’erano un tempo i millennial. Ora è arrivato il tempo della Generazione Z, questa sconosciuta. I consumatori del domani sono il target obiettivo dei brand, in ogni settore. Ma cosa si nasconde dietro questa definizione?

Da un punto di vista demografico il termine Generazione Z si riferisce a tutti i nati nella seconda metà degli anni ’90, nell’era di internet. Rete e connessioni  che hanno influenzato profondamente il loro modo di vivere la vita quotidiana e fruire contenuti e prodotti.

È stimato che i giovani della Generazione Z trascorrano una media di almeno 5 ore online, per buona parte sui social e su applicazioni come WhatsApp o TikTok. In linea di massima possiedono inoltre un più profondo valore della comunità, intesa come modo di aggregazione e condivisione.

Tutto ciò li porta ad essere molto connessi, ma contemporaneamente molto più soli rispetto a tutte le generazioni precedenti.

LEGGI ANCHE: Perchè riconoscere il target di domani è cosi importante, spiegato con il caso Pepsi

I brand e lo sport hanno contribuito a colmare questo gap: basti pensare alle comunità sportive che cercano di unire persone con uno stesso obiettivo, e oggi si rivolgono a una generazione che percepisce maggiormente la solitudine ma che ricerca dei valori in cui credere.

Qual è il ruolo dei brand e quali sono le azioni da compiere per diventare davvero rilevanti per questa generazione?

#1 Essere veloci ma indimenticabili

L’esposizione a contenuti, social, chat per più di cinque ore al giorno sta diventando un fattore molto rilevante per chi vuole approcciare questo tipo di consumatore; la Generazione Z è infatti insaziabile, e molto difficile da accontentare.

Cercano sempre video, campagne, modi di comunicare che colpiscano nel minore tempo possibile.

Il motivo? Il primo perché hanno un’attenzione molto più bassa dei millennial, dovuta al fatto che sono più abituati alla velocità di creazione di video o immagini. Il secondo è che sono sempre più alla ricerca di contenuti e modi di comunicare creativi. Un’immagine statica non li attira, anzi, fa percepire un contenuto noioso e vecchio.

Un video caricato su TikTok, una campagna pensata prima per il digital e poi (forse) per l’advertising tradizionale, può essere il primo passo verso il successo.

#2 Credere in un valore

I nuovi nativi digitali, per il modo diverso di intendere il concetto di community, cercano brand e acquistano prodotti non con un messaggio commerciale, ma con un valore reale. Le strategie purpose-led, sono quelli ad oggi più efficaci se si sceglie di puntare sulla generazione Z.

Ma non basta dichiarare di credere in un valore, bisogna anche dimostrare di lavorare attivamente per includerlo all’interno della propria strategia a breve e medio termine.

Gli argomenti più sensibili per i ragazzi di questa generazione sono ad esempio il cambiamento climatico, la diversity and inclusion e, online, non cercano solo il prodotto che soddisfi maggiormente i loro gusti, ma soprattutto un brand e una filosofia quanto più vicina agli ideali per cui sono disposti a lottare.

LEGGI ANCHE: Brand-purpose: “la gente non compra quello che fai, ma perché lo fai”

#3 Creare partecipazione per conquistare la Generazione Z

Un esempio utile per spiegare questo punto può essere Glossier, tra i brand preferiti dalla Generazione Z e il motivo è semplice. Comunica verità. Attraverso i contenuti, pensati prima e solo come contenuti digitali, fa in modo di avere un contatto diretto con i propri consumatori, scegliendo come canale principale Instagram e modelli veri e vicini a chi ogni giorno segue e partecipa sul proprio canale.

Avere un valore sì, ma creare e comunicare con il proprio consumatore è la vera arma vincente. Questa è una generazione che non vuole sentirsi distante dai brand che acquista, ma cerca una continua interazione e partecipazione, con l’obiettivo di creare insieme.

Vuole fare domande e ricevere delle risposte; non gli piace essere ingannato ma desidera che tutto quello che gli viene proposto e mostrato sia reale, il più possibile vicino a lui.

generazione covid

Generazione Covid: cosa cambierà domani per i ragazzi di oggi

  • La Generazione Z potrebbe essere la più colpita e trasformata dagli effetti dell’emergenza;
  • Sarà la variabile tempo a determinare se l’emergenza riuscirà a segnare un’intera generazione, ma parlare di generazione Covid significa immaginare che questo fenomeno si prolunghi;
  • Per il momento, l’uso dei social ha consentito ai nativi digitali di adattarsi più facilmente di altri all’isolamento sociale.

 

Ci sono eventi che segnano intere generazioni. Senza andare troppo a ritroso, si potrebbero citare la Guerra in Vietnam, una delle cause a originare il movimento del Sessantotto, o ancora per i millennial l’11 settembre con le immagini del crollo delle Torri Gemelle e insieme delle certezze di una generazione.

E poi, per tornare ai tempi nostri, c’è il Covid-19, con la Generazione Z che potrebbe essere la più colpita e trasformata dagli effetti dell’emergenza.

A tal proposito ha senso parlare di “Generazione Covid”? E come è destinato a cambiare la percezione del mondo per i ragazzi? Per rispondere a questi interrogativi, abbiamo rivolto qualche domanda a Duala Grassini, psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale.

generazione covid

Millennial vs Generazione Z, chi è più vittima dell’isolamento?

Sarà la variabile tempo a determinare se l’emergenza riuscirà a segnare un’intera generazione. Come è prevedibile, gli effetti potrebbero essere diversi se i tempi per un ritorno alla “normalità” si prolungassero di tanto. Ciò premesso ci sono già dei fenomeni che si stanno manifestando tra i ragazzi:

«Un adolescente ha il compito di svincolarsi dal nucleo familiare di origine e vive, per questo, un periodo di ribellione e fuga dalla famiglia, per avvicinarsi al sistema dei pari, nel quale attraverso il confronto sviluppa e delinea la propria identità».

In questi mesi di isolamento forzato, i ragazzi condividono per più tempo la quotidianità con la loro famiglia. In virtù di questo, ci si aspetterebbe che siano i più colpiti dalle norme dei decreti per contrastare la diffusione del virus. Eppure, sorprendentemente non è così:

«Io che immaginavo gli adolescenti nel chiuso delle loro stanze, in preda all’acuirsi del conflitto generazionale ho trovato, al contrario, ragazzi che, più degli adulti, dei bambini e degli anziani, continuano a nutrirsi delle loro relazioni quotidiane attraverso strumenti come i social. Gli stessi che erano stati spesso, a buon dire, demonizzati da genitori ed esperti perché, laddove gli adolescenti manifestavano tratti di personalità schizoide, ritiro sociale, divenivano l’unica modalità per mettersi in relazione con gli altri».

Se da una parte, l’isolamento ha senza dubbio acuito alcuni fenomeni di ritiro, come per esempio gli Hikikomori (termine che definisce chi fa dell’isolamento sociale e dell’uso dei social media, l’unica modalità per stare al mondo), dall’altra l’uso dei social ha consentito “ai nativi digitali di adattarsi più facilmente di altri all’isolamento sociale”.

LEGGI ANCHE: Come potrebbero cambiare le scelte di marketing dopo il COVID-19

generazione covid

Imparare da remoto, opportunità e rischi

Gli adolescenti sono quindi i più pronti a una vita da remoto: hanno imparato a digitalizzare le loro relazioni, ad acquistare corsi di formazione a distanza. L’emergenza Covid-19 ha, insomma, solo accelerato questo processo ed incrementato canali come l’eCommerce e l’eLearning:

«L’uso esclusivo di questi strumenti, tuttavia, mette a rischio la dimensione più funzionale della relazione, che non può prescindere dal rapporto umano. Una relazione si compone di aspetti non verbali e prosodici, che si stanno sempre più perdendo all’interno della comunicazione. Questo può portare a fraintendimenti e a sviluppare relazioni sempre più superficiali».

Riflettiamo, a tal proposito, sull’impatto che possono avere le lezioni a distanza. Su quanto possa essere distaccato un apprendimento che prescinde dalla relazione emotiva tra allievo e docente. D’altronde, gli insegnamenti che più ci sono rimasti impressi sono quelli di docenti che mettevano grande passione nel loro lavoro.

Come può tutto questi riprodursi online, soprattutto quando si parla di strumenti nuovi per la maggior parte degli insegnanti e degli studenti? Diventa allora un grande interrogativo nella ipotesi malaugurata che la scuola sia costretta ancora a interrompere il normale svolgimento delle lezioni nei prossimi mesi per il sopraggiungere di una nuova emergenza.

LEGGI ANCHE: Post-covid: l’emergenza cambierà per sempre le nostre abitudini di consumo e di lavoro

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L’esame di maturità: la perdita di un rito di passaggio

L’ultimo anno alle scuole superiori, il viaggio e la festa di fine anno, l’esame di maturità, sono tutte esperienze che con ogni probabilità saranno negate ai diciottenni di oggi. Che effetti potranno avere sulla loro vita?

Si può immaginare che molti si esaltino all’idea di non dover provare l’ansia di affrontare una commissione, vis à vis, per esporre ciò che ha imparato e “giocarsi tutto” con la prestazione del momento:

«Quello che alcuni giovani forse non hanno ancora gli strumenti per comprendere, è che rischiano di perdere uno dei riti che sanciscono il passaggio ad una fase evolutiva successiva. La mancanza di riti di passaggio nell’esistenza di un uomo non favorisce le elaborazioni delle fasi della vita. Così come, per esempio, l’assenza di un rito funebre rende più complicata l’accettazione della morte. Un altro fenomeno a cui stiamo assistendo in questi mesi».

La mancanza di un esame di maturità tradizionale significherebbe anche la mancata condivisione di emozioni, momenti di commozione, abbracci, aneddoti da raccontare, pianti, ringraziamenti ecc. La mancanza di tutto questo “potrebbe creare un sospeso con cui prima o poi si dovrà fare i conti”.

gen z

Generazione Z: gestire ansia e stress con creatività

Grassini ci offre consigli anche su come gestire le emozioni aiutando gli adolescenti, e noi tutti, a non farsi schiacciare da ansie e paure:

«Gestire gli aspetti emotivi significa impiegare risorse cognitive e comportamentali. Per esempio, utilizzare i canali giusti di informazione per comprendere quello che sta accadendo, senza incappare in notizie sensazionalistiche che creano allarmismi. E adottare delle buone pratiche, come impegnarsi in attività manuali e creative che sono in grado di dialogare con il nostro “io bambino” e farci vivere il più possibile “il qui ed ora”».

Per quanto riguarda la gestione dello stress, la psicoterapeuta ci aiuta a fare un distinguo, tra chi riuscirà a risolvere attraverso strumenti emotivi e cognitivi, come descritto sopra. Unendo a questi, la voglia di raccontare e condividere questa esperienza con gli altri. Diverso è il caso di personalità che soffrono già di tratti ipocondriaci, paranoici o tendenze depressive:

«Se vi è un passato di traumi legati alla malattia o all’isolamento, la gravità della situazione verrà avvertita maggiormente fino a poter determinare un DPDS (disturbo post-traumatico da stress)».

Rinsaldare i legami familiari e migliorare come persone

Come ogni crisi, anche questa nasconde pericoli e opportunità, e secondo la nostra esperta, non va vissuta dai ragazzi necessariamente nell’accezione negativa del termine.

Per dimostrarlo, ci cita il caso di un suo paziente, un 25enne, che continuava ad essere in protesta con i suoi genitori, pretendendo che “ricoprissero l’immagine idealizzata che si era fatta di loro quando era bambino”. Questa forzata convivenza ha costituito per lui un acceleratore di crescita perché ha avuto modo, accanto alla guida psicologica, di affrontare, comprendere, fino quasi a risolvere, la propria conflittualità familiare ponendo le basi per l’ingresso all’età adulta.

«Ci hanno insegnato che gli eventi e l’ambiente ci plasmano dai primi istanti di vita e ancor prima, ma come ad ogni essere umano. Come i giovani decideranno di utilizzare questa “crisi” ancora una volta dipenderà da loro. Mi piace pensare che la utilizzeranno per rivalutare l’importanza di un abbraccio, di avere ancora un genitore, di poter godere della natura rispettandola e di amare la vita sempre».

Generazione Covid: speriamo di no!

Tornando alla domanda con cui abbiamo aperto l’articolo, ha senso parlare oggi di Generazione Covid? Secondo l’esperta ancora no.

«Parlare di generazione Covid mi fa un po’ effetto, significa immaginare che questo fenomeno si prolunghi fino a segnare in maniera indelebile una intera generazione. Ancora possiamo sperare che non sia così», conclude.