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Personal branding intervista a Luigi Centenaro

Come rimanere competitivi nel mondo del lavoro grazie al Personal Branding, intervista a Luigi Centenaro

Reel, Stories, dirette su ogni piattaforma social. Il mondo tecnologico in cui viviamo ci spinge a una comunicazione rapida, rapidissima. È un fenomeno che riguarda tutti, ma mai come prima le aziende e i lavoratori sono chiamati alla sfida del cambiamento.
Trasformazione tecnologica e crisi pandemica stanno giocando un ruolo chiave nel definire il futuro dell’occupazione: le competenze invecchiano in un lampo, le professioni cambiano e con loro le mansioni quotidiane.
Di fronte a un mercato del lavoro che evolve in questa direzione, soprattutto per quanto riguarda le soft skill e le transferable skill, sarà quindi sempre più necessario lavorare sul proprio Personal Branding, l’immagine professionale, per poter mettere in evidenzia i tratti migliori della nostra personalità e della nostra professionalità.

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Personal Branding nel mondo del lavoro: da dove partire

Digital You è il primo libro sul Personal Branding completamente dedicato a chi lavora in azienda o in ambito organizzativo e vuole valorizzarsi a livello digitale anche partendo da zero.

Ed è qui che Digital You viene in soccorso di chi cerca un’occupazione. Si tratta di un volume utile per dipendenti, manager, collaboratori fissi, executive, venditori e agenti, affinché possano mettere a sistema tutte le caratteristiche della propria identità personale e professionale presentandosi al meglio al potenziale datore di lavoro. Il testo offre anche soluzioni operative scaricabili gratuitamente: quali profili social attivare, come scegliere video, foto e infografiche, che tipo di strategie di networking e che piano di contenuti adottare.

Abbiamo fatto qualche domanda a Luigi Centenaro, docente di Personal Branding e primo Personal Branding Strategist in Italia. Luigi è anche co-autore dell’edizione italiana di Digital You di William Arruda, autore dell’edizione americana e fonte inesauribile di ispirazione sul Personal Branding in tutto il mondo; di fatto, è considerato uno dei principali pionieri e innovatori della materia.

luigi centenaro digital you personal branding

Nel nuovo libro descrivete come il mercato del lavoro sia destinato a cambiare profondamente. Come può il Personal Branding aiutarci a rimanere competitivi?

Destinato a cambiare? Sta cambiando. Anzi, è già cambiato molto…

Megatrend quali il Covid19, il remote working (speriamo diventi anche smart in futuro), la trasformazione digitale, l’intelligenza artificiale e le altre tecnologie esponenziali ci stanno portando ad un contesto professionale e un mercato lavorativo sempre più complessi e incerti.

Sta cambiando il concetto stesso di carriera che è sempre meno un’entità lineare, ad esempio essere impiegato di banca per  30 anni. Oggi occorre ragionare in termini di progetto: una sequenza di progetti professionali e non per forza nella stessa azienda, settore o contesto.

Una inedita pressione a cambiare costantemente posizionamento, rendersi credibili, autorevoli e attrattivi, soprattutto da remoto, in digitale. Come recita il proverbio? Lontano dagli occhi lontano dal cuore? Come fare a valorizzarsi con qualcuno che non incontriamo dal vivo per mesi? 

Il Personal Branding serve proprio a fare tutto ciò con efficienza. È una nuova importante competenza professionale e serve durante tutta la propria vita lavorativa.

Quali sono le leggi fondamentali del Personal Branding?

Il Personal Branding ci aiuta ad attrarre opportunità, tipicamente lavoro, progetti o clienti.

Nelle aziende, è una parte importante dell’essere promossi, aumentare il successo di un business, e ottenere più soddisfazione personale. Ma avere un’immagine professionale chiara e coerente ci aiuta anche a fare meglio il proprio lavoro in quanto ha a che fare con l’influenza: cambiare, migliorare, elevare l’opinione che qualcuno ha di noi e del nostro lavoro.

Non a caso, la maggior parte delle multinazionali ha creato dei programmi appositi per aiutare collaboratori e leader a sviluppare il proprio brand, aumentando così fiducia, coinvolgimento, rendimento e soddisfazione.

In questo senso vi sono delle leggi fondamentali che valgono per tutti:

  1. Tutti hanno il potenziale per sviluppare un brand forte e appetibile. 
  2. Il tuo brand si basa sull’autenticità – chi sei veramente. Non vorrai promuovere qualcun altro o attrarre le opportunità sbagliate?
  3. Pur basandosi sull’autenticità, il tuo brand deve essere a prova di futuro.
  4. Il pensiero degli altri conta altro che “non curarti di cosa pensano gli altri”: il tuo brand vive nel cuore e nella mente di chi ti sta intorno.
  5. Il Personal Branding si basa sul dare valore, non solamente ottener lo. Non si tratta di egocentrismo o vantarsi. Del resto chi ama coloro che si vantano?
  6. Il Personal Branding non si fa una volta sola. Tu cambi, lo scenario cambia. Tutto intorno a te cambia. Il tuo brand deve evolversi per restare rilevante.

personal branding digital you

Il traguardo finale è non comunicarsi come un bene indifferenziato, un commodity.

Esattamente come il rame o il granoturco! Significa non proporsi come “social media manager” o “project manager” e basta. Portare il proprio Personal Brand da Indifferenziato a Distinto e poi Richiesto (i tre livelli di successo, i principali risultati che si ottengono facendo o meno personal branding che abbiamo spiegato anche nel libro, vedi l’immagine qui sotto).

Che differenza c’è tra fare Personal Branding nel mondo reale e nel mondo digitale?

Il Personal Branding è cambiato profondamente da quando è diventato digitale.

Gli strumenti messi a disposizione dal digitale ci danno l’opportunità di “uscire fuori” e raggiungere in anticipo chi dovrà prendere decisioni su di noi, di dimostrare le nostre competenze, il nostro valore. Guai a trattare i canali digitali come dei curricula!

LinkedIn ad esempio è un vero e proprio robot, che ci disintermedia, lavora per noi: è il nostro ufficio marketing, il nostro dipartimento formazione, ufficio risorse umane, tutto in outsourcing! La vera sfida però è, come spesso ripete William Arruda, farsi percepire in modalità 3D (cioè la nostra persona reale) in un mondo 2D (dietro lo schermo). Lo stesso concetto si trova nel nostro libro.

La sfida è essere capace di tradurre la nostra persona reale (Real You) per il mondo virtuale, trasformandola quindi in Digital You allineato con i nostri obiettivi.

william aruda digital you

Parlaci dello strumento contenuto nel libro, il Digital You Canvas. A cosa serve e come si usa?

Il Digital You Canvas è uno strumento di pensiero visuale molto potente per avere una visione d’insieme della propria strategia. L’abbiamo sviluppato integrando alcuni altri nostri strumenti visuali e con l’approccio e il metodo di William sul Personal Branding.

L’idea è quella di mappare in una sola pagina, suddivisa in blocchi logici ben relazionati tra di loro, tutti gli elementi chiave della nostra strategia. Ciò favorendo la chiarezza e generazione di nuove idee e mettendo in evidenza eventuali aspetti da sviluppare e priorità. Di fatto una mappa per garantire che tutto quello che farai per sviluppare il tuo Personal Brand online sarà coerente con la tua autenticità e con i tuoi obiettivi.

Il libro contiene una versione stampata e cartacea, che fa strano in un mondo digitale!

Ma sul nostro sito si può scaricare gratuitamente anche la versione digitale del Canvas.

Ciascun blocco ha una sua funzione e le domande guida per compilarlo. Noi consigliamo di riportare i concetti chiave su dei post-it (digitali o cartacei), comodi da usare perché si possono sempre spostare o modificare (è normale cambiare idea in un processo così complesso). Il tutto diventa ancora più facile se seguiamo le istruzioni contenute nel libro.

digital canvas you

Quale pensi sia il futuro del Personal Branding?

Il futuro del Personal Branding è già adesso e si concretizza in due concetti fondamentali: remotizzazione e robot.

1) Tutti sono sempre più connessi, e abbiamo l’opportunità di avere più successo imparando a gestire la nostra immagine professionale online.

Mentre quando incontriamo qualcuno di persona abbiamo una presenza fisica che possiamo utilizzare come strumento, negli incontri virtuali lo schermo stesso diluisce questo nostro “potere”. Chi sarà in grado di comunicare realmente il suo brand anche a distanza avrà più successo degli altri.

Questo implica avere un criterio e un obiettivo preciso per tutto quello che facciamo, non possiamo più essere approssimativi. Dobbiamo pensare a come essere più efficaci, a come connetterci a livello emozionale anche se siamo a distanza. Più le persone riescono a farsi ricordare e, quindi, promuovere dagli altri, più il Personal Branding diventa efficace e funzionale a posizionarci realmente, facendoci diventare prima un brand “differenziato” e poi “richiesto”.

2) L’interazione con le Intelligenze Artificiali, i robot moderni.

Come agire quando è una macchina intelligente a scegliere al posto del nostro cliente, manager, collega o datore di lavoro? In alcuni casi, persino quando neppure loro sapranno che è avvenuta la scelta, perché avranno fatto tutto le macchine, senza l’intervento di esseri umani? Fino a qualche anno fa dovevamo essere noi a capire i computer, studiando i loro linguaggi e interfacce. Oggi sono i computer a imparare come capire noi e il mondo che ci circonda: potremmo dovere anche noi… piacere ai computer.

Le capacità dell’intelligenza artificiale moderna la portano a comprendere meglio cosa tu offri veramente e perché scegliere te come migliore opzione per un cliente, con meno opportunità di manipolazione dell’algoritmo (l’IA impara dal passato), maggior ampiezza di scopo (l’IA si occupa di cose che prima non sapeva presidiare), e forti capacità predittive.

La sfida per chi fa Personal Branding in questo contesto è da un lato sviluppare storie, contenuti o profili rilevanti per le persone, dall’altro ottimizzarne la visibilità sui robot: write for humans, design for robots (l’algoritmo appunto).

L’esempio più lampante? Ancora LinkedIn!

trend mondo del lavoro

Talent Attraction e Brand Positioning: come attirare nuovi talenti in azienda

In che modo la Talent Attraction sta cambiando oggi il mercato del lavoro?

Le nuove generazioni esprimono una percezione totalmente diversa rispetto al passato riguardo a tematiche come ingresso nel mondo del lavoro, occupazione e carriera.

Se la società cambia, anche il rapporto tra candidato, collaboratore, impiegato e organizzazione si compone di elementi nuovi. Per lo più aspirazioni e necessità che trovano una migliore “narrazione di brand” proprio attraverso azioni specifiche di Talent Attraction.

Abbiamo chiesto a Esther Intile, Head of Employer Branding, People Empowerment di Enel – una delle organizzazioni protagoniste dell’edizione 2022 della Digital Factory di Ninja Academy, insieme a AW LAB e WeRoad – quali sono le principali caratteristiche di una Talent Attraction di successo e cosa fa Enel per rendere ancor più allettante il brand agli occhi dei giovani candidati.

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esther intile enel

1. Cosa distingue l’attività di Recruiting da quella di Talent Attraction? In che modo cambia la comunicazione nei due contesti?

Il Recruiting è un vero e proprio processo per attrarre, identificare e selezionare i talenti e la comunicazione è mirata, mediante pubblicazione di annunci di lavoro su tutte le piattaforme (sito Enel, LinkedIn, online job boards come Indeed, Glassdor etc.). L’attività di Talent Attraction, invece, prevede la messa a punto di strategie per far conoscere il brand, ampliare il bacino di utenti che vedono Enel come lovemark of choice e far sì che i talenti siano attratti da questa realtà.

L’ Employer Branding, in particolare, ha a cuore tutti gli step dell’ Employee Journey, un viaggio che le persone intraprendono entrando in Enel. In questo viaggio il nostro compito è quello di prevenire e limitare lo scollamento tra valori dichiarati e valori agiti. Vogliamo e dobbiamo dichiarare la nostra Ambizione, senza nascondere l’imperfezione intrinseca dell’essere umano, elemento centrale della nostra organizzazione.

Il nostro obiettivo è quello di mantenere la centralità della persona all’interno dell’organizzazione, senza creare una distanza in nessuna fase della sua vita in azienda, mantenendo e amplificando la risonanza emotiva in ogni Employee, lavorando su una comunicazione aperta, che rispecchi un’organizzazione senza confini tra l’interno e l’esterno. In ogni step dell’Employee Journey è fondamentale esercitare un Employer Branding mirato con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza di quella specifica fase di vita.

talent attraction brand positioning Ninja Marketing

2. Quali attività di comunicazione ha messo in campo Enel per valorizzare un settore tecnico come quello energetico agli occhi dei migliori candidati?

Le attività sono molte e diversificate anche in base ai canali di comunicazione.

Stiamo implementando progetti importanti e innovativi che hanno come fine ultimo quello di raggiungere il massimo engagement sia interno che esterno.

Un importante progetto che fa parte della nostra strategia è Our Enel, grazie al quale aiuteremo i Top Leader di Enel a diventare Thought Leader sui loro canali social, fornendo loro gli strumenti per costruire un’efficace strategia di Personal Branding capace di generare engagement sia all’interno che all’esterno della comunità Enel.

LEGGI ANCHE: Forum HR 2021, le sfide del mondo del lavoro tra talk, tavoli tematici e streaming

3. Quali tematiche avete presidiato maggiormente per attrarre nuovi talenti all’interno dell’azienda?

Abbiamo identificato 4 Key Words per sintetizzare cosa è fondamentale per noi e cosa possono aspettarsi i talenti che entreranno nella famiglia Enel.

People Centricity: vogliamo mettere la persona al centro, ciò significa renderla in grado di esprimere al meglio i propri talenti e tenere sempre in considerazione il suo benessere psico-fisico. Abbiamo a disposizione molti elementi per fare ciò: forme di lavoro flessibile per garantire un work-life balance ottimale, forme di welfare aziendale, di caring etc.

Sostenibilità: è parte integrante della strategia di business di Enel.

Innovazione: è strettamente legata alla Sostenibilità, tanto che esiste la funzione Innovability. Nello specifico, Enel ha creato 10 Innovation Hub e 22 laboratori in 7 Paesi (Italia, Brasile, Stati Uniti, Spagna, Cile, Russia) con l’obiettivo di intercettare e supportare le start up tecnologicamente innovative più interessanti.

Inclusione: che per Enel significa aver cura di tutte le dimensioni della diversità, da quelle palesi a quelle più nascoste, e valorizzare i talenti multipli di ogni persona. Valorizzare le diversità significa dare attenzione alle sue molteplici dimensioni, per noi ogni persona è importante indipendentemente da differenze di genere, età, nazionalità, abilità o qualsiasi altra forma di diversità o specificità.

L’obiettivo è quello di mettere le persone al primo posto, farle sentire protagoniste della nostra comunicazione.

4. Quali i principali canali per le attività di Talent Attraction?

Stiamo mettendo in atto una serie di iniziative per migliorare la comunicazione dei nostri progetti strategici attraverso molti canali.

Uno dei più importanti è il sito, infatti stiamo lavorando a un nuovo video motivazionale da inserire nella sezione “Lavora con noi”, per suscitare emozioni e stimolare curiosità e voglia di entrare a far parte di un team e di un progetto con un obiettivo essenziale: mettere il candidato al centro. Vogliamo trasmettere la passione con cui lavoriamo e smuovere quella dei talenti a cui ci rivolgiamo.

Inoltre, un altro canale di comunicazione delle nostre attività sono le scuole e le Università, per le quali si stanno implementando numerosi progetti, tra cui l’Enel Girlz Power Tour o il Back to School.

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5. Quanto ha inciso per Enel una efficace attività di Talent Attraction sull’ottimizzazione complessiva del processo di business? Quali risultati è possibile raggiungere?

L’obiettivo delle nostre attività di Talent Attraction è quello di attrarre le persone e insieme potremo accrescere il loro talento attraverso la costruzione di un noi condiviso al fine di contribuire al successo della nostra azienda.

Inoltre, vogliamo raggiungere il massimo Engagement sia tra le persone che compongono questa grande famiglia, sia tra i talenti che vogliamo attirare. Ci aspettiamo maggiori visite sulle pagine Carriere di Enel e sui principali canali social e di Job Board (LinkedIn, Indeed, Glassdor etc.), maggiori application alle nostre offerte di lavoro e la creazione di una community di professionisti Enel, capace di generare engagement spontaneo intorno ai Trend Topic chiave della comunicazione esterna di Enel Global.

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free speech sputnik

Free speech: perché censurare i media russi non è utile a nessuno

The return of history“: il Time ha definito così, con una delle sue copertine iconiche, la guerra in Ucraina.

L’immagine del carro armato sulla strada, con i giovani militari sopra, è un immediato richiamo ai grandi conflitti del passato.

C’è una generazione, la Z, che un tank non lo ha mai visto, nemmeno in TV. Nati dopo la guerra nei Balcani, troppo piccoli per l’Iraq e la Cecenia, hanno vissuto l’evacuazione di Kabul come un episodio lontano, difficilmente collocabile in un ricordo.

Cresciuti con l’idea della pace come elemento acquisito, il risveglio nel mezzo alla storia è stato brusco.

Time Magazine, copertina, 24 febbraio 2022

Quando la comunicazione diventa propaganda

La propaganda in tempo di guerra viaggia parallelamente al binario della censura e anche questo conflitto non si sottrae a questa logica.

Era il 23 aprile 1999 quando, in piena Europa, un missile NATO sfondava il palazzo RTS, sede della Radio e della TV di Belgrado; lo scheletro dell’edificio è ancora là, integrato con i palazzi più moderni, come un drammatico monumento alla memoria.

Belgrado, particolare del palazzo della TV oggi. Foto: David Mazzerelli

Nella guerra in Ucraina uno dei primi obiettivi russi è stata la torre della televisione di Kiev, il più alto traliccio al mondo.

Ma se la propaganda serba con le bombe NATO ebbe una battuta d’arresto, nel 2022 è difficile fermare il flusso della comunicazione in una guerra in cui ogni smartphone documenta l’avanzata dei soldati e le scene di violenza.

Eppure la propaganda russa è stata fermata, almeno all’interno dei paesi occidentali, grazie ad una vasta offensiva di censura partita dall’Unione Europea e accolta dalle Big Tech: Apple (App Store), Alphabet (con YouTube, Google News e Play Store) e Meta (Facebook, Instagram e le app di messaggistica) hanno interdetto i media russi (specialmente Russia Today e Sputnik) dalle loro piattaforme. Anche Tik Tok e Reddit hanno silenziato i canali di Mosca all’interno della UE.

Lo stesso trattamento, se ricordate, venne riservato per l’ex presidente Trump all’indomani dell’episodio dell’assalto al Campidoglio.

Tutti contro Sputnik Italia: chi ha paura delle voci alternative?

Abbiamo raggiunto e intervistato una giornalista di madrelingua italo-russa che lavora per Sputnik Italia. Ci ha chiesto di rimanere anonima, in quanto teme per la sua incolumità.

Un timore comprensibile se pensiamo al clima di crescente ostilità che sta montando in Occidente nei confronti delle persone di nazionalità russa o vicine a Mosca.

logo sputnik

Da quando lavori a Sputnik Italia e di cosa ti occupi?
Lavoro per Sputnik Italia dalla sua fondazione nel 2013. Sono di nazionalità italiana e russa, laureata in interpretariato all’università di Mosca.

Per tutta la vita mi sono sentita appartenere sia all’Italia che alla Russia e ho voluto portare avanti con grande passione e orgoglio una sorta di «missione»: avvicinare le mie due culture, le mie due patrie.

È proprio nel giornalismo che ho trovato un modo per parlare dei rapporti fra i miei due Paesi a un pubblico più vasto. Per Sputnik Italia ho seguito e seguo i rapporti italo-russi e molti temi che vanno dall’economia alla cultura, fino alla geopolitica.

Come lavora Sputnik, avete una redazione in Italia o siete tanti collaboratori? Come decidete quale notizie divulgare e come le preparate? 
La sede centrale di Sputnik si trova a Mosca, ma abbiamo diverse decine di centri redazionali in giro per il mondo.

La redazione italiana si trova anch’essa Mosca, in Italia non c’è una redazione fisica.

Abbiamo però diversi collaboratori in Italia, si tratta di una decina di persone a Mosca e di sei autori in Italia. Diverse redazioni di Sputnik in altre lingue hanno anche degli hub nei paesi europei, alcune redazioni hanno trasmissioni radio.

Per quanto riguarda le notizie scegliamo le più pertinenti per l’Italia e sui rapporti fra i nostri due Paesi. Le interviste e gli approfondimenti riguardano questioni di attualità.

Free Speech

Immagine in copertina: l’incontro tra truppe russe e milizia popolare del Donbass vicino a Novoaidar.
Fonte: Milinfolive (Telegram)

Come state vivendo in redazione la censura nei vostri confronti? Sappiamo che la richiesta di oscurare i vostri canali è partita dall’Unione Europea e le principali piattaforme si sono adeguate. 
Ovviamente stiamo vivendo male questa situazione. Posso parlare personalmente per me.

La notizia della censura dei nostri canali d’informazione da parte dell’Unione Europea mi è piombata addosso e la cosa più dolorosa è che dopo 10 anni (cioè un terzo della mia vita) che ho dedicato a questo mestiere mi vedo bloccata e impossibilitata a svolgere il mio lavoro, che amo profondamente.

Da un giorno all’altro ci siamo trovati con il canale Facebook e YouTube bloccati. L’unico social che rimaneva accessibile era Telegram, che fra l’altro è un servizio di messaggistica russo, e anche lì purtroppo, non so come, l’Europa ha bloccato il nostro canale rendendolo inaccessibile dai Paesi europei. Non abbiamo ricevuto pressioni, semplicemente hanno bloccato i nostri canali rendendo inaccessibili i nostri contenuti ai lettori europei. Per il momento il nostro sito è visitabile sul web anche dall’Italia, ma forse è solo una questione di ore.

Ursula Von Der Leyen definisce “tossica e dannosa” la “macchina mediatica del Cremlino”.

Putin ha firmato una nuova legge che impedisce alle testate giornalistiche russe di riferire sulla sua guerra all’Ucraina. In risposta, molti governi (ma non quello ucraino, stranamente) stanno facendo pressioni sui media e sulle società Internet come Starlink per vietare i notiziari russi come propaganda.

Di diverso avviso Elon Musk che ha scritto su Twitter: “Mi dispiace ma sono un assolutista della libertà di opinione“, rimandando al mittente ogni ingerenza dei governi che lo spingevano alla censura.

Elon Musk recentemente ha difeso i valori del free speech. Perché il vostro messaggio è ritenuto così pericoloso e, soprattutto, secondo te esiste una comunicazione giornalistica “tossica” che le persone non dovrebbero mai fruire?
Il nostro media dava fastidio già da parecchio tempo, ancora prima di questa attuale crisi.

Vorrei ricordare che nel 2016 l’Unione Europea aveva approvato una risoluzione presentata dalla polacca Fotyga che accostava sullo stesso piano l’ISIS e le notizie fornite dai media russi Sputnik e RT.

Noi da sempre siamo stati visti di cattivo occhio dall’Occidente perché davamo spazio a punti di vista alternativi rispetto alla narrazione dominante nei Paesi europei sostenuta dagli Stati Uniti. Un conto sono delle risoluzioni, seppure assurde, promosse dagli euro deputati polacchi, che hanno posizioni molto ostili nei confronti della Russia, un altro conto è un blocco totale dei nostri canali, un atto di vera e propria censura.

Il nostro messaggio non può essere ritenuto pericoloso, non abbiamo mai imposto niente a nessuno. I lettori dovrebbero essere liberi di consultare le fonti che preferiscono, è un loro diritto, che oggi l’Ue ha negato.

L’unico aspetto «pericoloso» del nostro media è che proponeva una visione alternativa dei fatti geopolitici, ma ripeto, i lettori hanno il diritto di ricorrere alle informazioni e alle fonti che vogliono per avere più strumenti possibili e giungere alle proprie conclusioni.

A mio avviso non esiste una comunicazione “tossica”. Esiste il giornalismo responsabile, quello che controlla le fonti e che svolge il proprio mestiere con rispetto nei confronti dei lettori. È quello che io e miei colleghi abbiamo sempre cercato di fare.

L’Unione Europea, da anni in prima linea nella battaglia contro i nostri media, ha voluto istituire un «Ministero della verità», atteggiamento pericoloso per la libertà d’espressione. Non può esistere una commissione che decide cosa va letto e cosa meno, ciò che è giusto e cosa non lo è.

Quali rischi possiamo intravedere in prospettiva in Occidente e quale sarà il futuro di Sputnik?
L’oscuramento dei nostri media può essere solo l’inizio di una serie di altri provvedimenti preoccupanti anche nei confronti di colleghi europei e italiani.

Già oggi vediamo come i professori, gli analisti e i giornalisti italiani che esprimono il proprio pensiero senza allinearsi al politicamente corretto e all’informazione «giusta» – per esempio quando criticano oggettivamente la politica espansionistica della NATO – vengono attaccati dagli ambienti universitari, allontanati o bollati come «filo-putiniani».

Il pericolo che corriamo oggi è che non si possa fare dei ragionamenti critici liberi senza essere barbaramente etichettati. Il mainstream vuole che tutti si schierino da una parte o dall’altra senza fare troppi ragionamenti.

Dietro ogni tema, ogni problema e ogni conflitto ci sono diversi punti di vista. Oggi confrontarsi, analizzare civilmente le questioni ha perso di valore, oggi prevalgono le tifoserie da calcio e le censure.

Per quanto riguarda il futuro di Sputnik posso dire che la redazione continua a lavorare, perché è il nostro mestiere, noi andiamo avanti. Devo dire che sono stata inondata di messaggi e lettere di solidarietà da parte dei nostri lettori, che vogliono continuare a leggerci. Questo fa molto piacere.

Il dilemma della propaganda

Se siamo consapevoli in anticipo della faziosità di certi media, qual è il problema nella loro diffusione? Non sarebbe per noi più utile sapere cosa stanno dicendo, anche quando quelle informazioni risultassero per noi sgradevoli?

I cittadini europei sono attrezzati per verificare le fonti, fruire delle notizie da vari media differenti e farsi una propria opinione su ogni tema: non si dovrebbe avere timore di questo, anzi si dovrebbe andare della direzione di incoraggiare la libertà e la pluralità delle fonti.

Una società forte e libera non dovrebbe avere paura di nessuna voce dissonante per quanto fastidiosa, o perfino ripugnante, possa apparire per la propria sensibilità. Recentemente un magazine serbo ha dato addirittura spazio a un editoriale sulla guerra in Ucraina a firma di Radovan Karadzic, criminale di guerra tuttora all’ergastolo per le responsabilità nel conflitto in Bosnia dei primi anni ’90.

La censura politica si intreccia con il problema dei social media e delle grandi piattaforme che, invece di ospitare ogni voce, recitano il ruolo di editori; un tema che torna prepotentemente attuale dopo i fatti delle elezioni americane 2020.

Utilizzare delle circostanze di emergenza come pretesto per bandire alcune voci dalla pubblica piazza ci trascina verso un crinale inquietante e pericoloso per la libertà di opinione.

Creative trends 2022

Giornata Internazionale della Donna 2022: le campagne contro pregiudizi e stereotipi

La Giornata Internazionale della Donna quest’anno propone il tema #BreakThe Bias, promuovendo la rottura di ogni genere di pregiudizio.

Una giornata che fa da eco alla celebrazione di un mondo equo e inclusivo a favore delle donne, una società libera da stereotipi e discriminazioni. Un mondo in cui la diversità non è più messa da parte ma al contrario, valorizzata.

IWD (International Women’s Day) 2022 con il suo tema si focalizza sul combattere i pregiudizi negativi che avvolgono le donne.

Nella società, nel lavoro, nei rapporti sociali. Per questo le immagini simbolo di #BreakTheBias sono quelle di una donna, di una madre, di una lavoratrice, di una manager, che rifiuta questi preconcetti che non la rendono al pari degli uomini.

giornata internazionale della donna 2022

 

Anche i brand hanno celebrato la donna con diversi messaggi di incoraggiamento, spronando ognuna di loro a realizzarsi e ad affrontare tutte le fasi naturali della vita senza mai mettersi da parte.

 

BARBIE | Role Models

Il brand di bambole più famose al mondo è da sempre vicino alle bambine e ai loro sogni. Già nel 2018 ha istituito il Barbie Dream Gap Project, un’iniziativa globale nata per aumentare la consapevolezza sui limiti che impediscono alle ragazze di raggiungere il loro potenziale.

In questo progetto, Barbie si è legata ad organizzazioni senza scopo di lucro, investendo oltre un milione di dollari per incrementare l’istruzione e la capacità di leadership a favore dell’equità di genere.

Per la Giornata Internazionale della Donna 2022, Barbie ha presentato Role Models,  la sua collezione di 12 bambole ispirate ad altrettante donne pioneristiche scelte in tutto il mondo. Attraverso le loro storie di successo, queste donne fungono da esempio per responsabilizzare la prossima generazione di leader femminili. Nei settori di tecnologia, benessere, istruzione, moda, lifestyle, riconosciamo leader come:

  • Sonia Peronaci (Italia) – Fondatrice di “GialloZafferano”;
  • Shonda Rhimes (Stati Uniti) – Fondatrice della società di produzione televisiva americana Shondaland;
  • Ari Horie (Stati Uniti/Giappone) – Fondatrice e CEO Women’s Startup Lab e Women’s Startup Lab Impact Foundation;
  • Pat McGrath (Regno Unito) – Truccatrice e fondatrice di Pat McGrath Labs; Melissa Sariffodeen (Canada) – CEO e co-fondatrice di Canada e Ladies Learning Code;
  • Adriana Azuara (Messico) – Fondatrice di All4Spas; Doani Emanuela Bertain (Brasile) – Docente e Fondatrice di Sala 8; Jane Martino (Australia) – Presidente e co-fondatrice di Smiling Mind; Lan Yu (Cina) – Stilista;
  • Butet Manurung (Indonesia) – Fondatrice e Direttore di SOKOLA; Tijen Onaran (Germania) – CEO e fondatrice di Global Digital Women e co-fondatrice di ACI Diversity Consulting; Lena Mahfouf (Francia) – Creatrice digitale, videografa e autrice di “Always More”.

giornata internazionale della donna 2022_Barbie role models

 

LEGO | Designer Stories

Lego continua il suo progetto “Rebuilt the world”. Per la Giornata Internazionale della Donna 2022 il brand di costruzioni celebra il fondamentale contributo delle donne nel design dei suoi prodotti.

A supporto delle potenzialità femminili delle prossime generazioni, Lego condivide le storie di designer e le difficoltà nel relativo settore dovute ai diversi pregiudizi di genere.

Ci fa notare inoltre l’enorme mancanza femminile nel campo ingegneristico. Partendo da una progettazione non stereotipata si potranno creare prodotti molto più inclusivi e che aiutino il mondo a rispondere al meglio alla necessità di equità di genere.

PREGA NEWS India | #SheCanCarryBoth

Prega News, il brand di test di gravidanza più conosciuto in India, fa di nuovo sentire la sua voce. Quest’anno la sua campagna #SheCanCarryBoth incoraggia le donne a combattere il pregiudizio della gravidanza nel mondo del lavoro. Questo è un argomento molto discusso ultimamente.

Una donna non deve sentirsi costretta a scegliere tra costruire un suo percorso lavorativo e costruire una famiglia, diventare madre. Il brand sprona dunque le donne a rompere gli stereotipi della dicotomia carriera\famiglia.

Nello spot sono rappresentate tre diverse personalità: la prima ambiziosa e dedita completamente alla carriera, un’altra è una neo mamma e l’ultima, indecisa e insicura su una possibile scelta tra i due ambiti.

Ciò che si evincerà è che l’unica scelta giusta è quella di non rinunciare alle proprie aspirazioni e assecondare ogni singola ambizione.

 

ADIDAS | I’mPossible

È  di recente uscita la campagna Adidas per promuovere la sua vasta gamma di reggiseni. Criticata, apprezzata, discussa: sicuramente di grande effetto. Il brand ha voluto dare la sua visione di inclusività nello sport, senza vergogna, senza discriminazione.

I seni mostrati riflettono la realtà di qualunque donna per cui “Niente è impossibile”. A favore delle donne, contro il body shaming. Ogni seno ha bisogno del suo sostegno: #SupportIsEverything.

 

La celebrazione della donna per Adidas continua, regalandoci uno spot le cui protagoniste sono atlete e donne di successo che, nonostante le diversità oggettive, di genere e di identità, sono riuscite ad abbattere le barriere discriminatorie.

Forte il claim che trasforma la parola “Impossible” in “I’mPossible”. Lo sport unisce, costruisce una comunità basata sull’inclusione, crea l’azione “Per me è possibile” contro quella “è Impossibile”.

 

Giornata Internazionale della Donna 2022: VIVO India | #JoyOfEquality

È ora di smettere di dire alle donne come porsi nella società. È ora di combattere quei pregiudizi che le accompagnano. È ora di andare contro una società preconfezionata che si aspetta che la donna rispetti ogni ruolo stereotipato.

Giocare con le bambole, tingersi i capelli, rimanere un passo dietro l’uomo: tutto questo deve essere (eventualmente) una libera scelta e non una gabbia sociale discriminatoria.

Ogni donna ha il diritto di scegliere come porsi: solo iniziando da questo possiamo parlare di equità di genere.

 

LEGGI ANCHE: Le pubblicità più inclusive per la Giornata Internazionale della Donna (2021)

 

CPB LONDON | Imagine

La creative agency di Londra ha collaborato con l’agenzia di ricerca Perspectus Global per capire come i bambini siano ancora influenzati dagli stereotipi sociali e di genere.

La ricerca ha evidenziato come i diversi ruoli vengano percepiti in modo distinto: “I dottori sono uomini, le infermiere sono donne”. Su 1000 bambini tra i 6 e gli 11 anni, il 45% ritiene che il lavoro di infermiera sia prettamente femminile, Il 60% ritiene che un elettricista sia un uomo, il 39% pensa che chi si debba occupare della casa sia la mamma e il 38% ritiene giusto che sia il papà ad andare al lavoro.

CPB ha creato così la sua campagna “Imagine” in cui, date situazioni comuni e ruoli, suggerisce a chi siano rivolte, rispecchiando il più delle volte il pregiudizio sociale.

CPB london Imagine IWD2022_ninja marketing

 

ALEXA | Donna del Giorno

Alexa qual è la donna del giorno?”, basterà fare questa domanda per conoscere ogni giorno, a partire dall’8 Marzo, le eccellenze femminili tutte italiane.

Alexa celebra le donne e ci racconterà di Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Bebe Vio e tantissime altre che si sono distinte nel proprio campo, dallo sport, alla letteratura, alla tecnologia.

giornata internazionale della donna 2022_ninja marketing

 

COCA-COLA Filippine | Kababae mo’ng tao (2021)

Kababae mo’ng tao” significa “Sei una donna” ma… ancora esiste un ma. Nello spot vediamo donne nella loro semplice quotidianità in cui però aleggia il solito pregiudizio di genere e di comportamento.

Sei una donna ma “non comportarti in modo così sconveniente, non tornare tardi la sera”, si sente ripetere nel video mentre scorrono le immagini di donne che lavorano, che inseguono i loro sogni, che si mettono in situazioni pericolose per seguire le loro passioni.

Coca-Cola è fortemente convinta che le donne abbiamo un ruolo fondamentale nella creazione di comunità ed economie proficue. Infatti, il brand ritiene che per creare un mondo più inclusivo ed abbattere le diseguaglianze, sia necessario lasciare spazio alle donne e costruire una società in cui è gli sia possibile raggiungere il successo.

best adv febbraio 2022

Volkswagen, Superdrug e Women’s Aid: i migliori annunci stampa di febbraio 2022

Quando si pensa a febbraio, uno degli appuntamenti che salta subito all’attenzione è il giorno di San Valentino. Nella selezione dei migliori annunci stampa del mese, non poteva quindi mancare una campagna a tema, anche se qui il taglio è abbastanza singolare: al centro, l’importanza di individuare per tempo i comportamenti “mascherati da amore”, che invece identificano un potenziale rischio, rendendo tossica la relazione.

Affrontiamo anche il tema della prevenzione del cancro al seno con la campagna di Superdrug che invita all’autopalpazione per accorgersi il prima possibile di eventuali anomalie.

Poi guida sicura, influenza e trading. Ecco i best ad di febbraio selezionati per voi dai Ninja.

LEGGI ANCHE: SKY express, Happy Dog e Sirona Hygiene: i migliori annunci stampa di gennaio

Superdrug – Itty Titty

Superdrug ha lanciato Itty Titty, la sua nuova campagna per incoraggiare le giovani dai 18 ai 35 anni alla prevenzione, controllando periodicamente il proprio seno.

Con quasi due terzi (64%) delle donne tra i 18 e i 35 anni che non fanno questo tipo di auto-controllo ogni mese e con una donna su sette colpita dal cancro al seno nel corso della sua vita, la pratica va assolutamente incentivata.

L’intenzione è quella di aumentare il livello di consapevolezza incoraggiando le donne a controllarsi regolarmente.

La campagna Itty Titty prevede la consegna di un volantino gratuito Itty Titty quando vengono ordinate online dai Superdrug Online Doctor o ritirate pillole contraccettive   in quattro delle farmacie Superdrug – London The Strand, Battersea, Islington e Manchester-Piccadilly.

L’opuscolo include 12 paia di adesivi Itty Titty e incoraggia le persone ad attaccarne un paio su ogni blister, come promemoria visivo per controllare il seno alla ricerca di eventuali anomalie.

annunci stampa di febbraio Itty Titty

annunci stampa di febbraio Itty Titty

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Advertising Agency: Grey, London, UK

Annunci stampa di febbraio: Saham Rakyat – Let’s Talk Stocks

Il trading azionario è spesso considerato una questione complicata: linguaggio tecnico, spesso in una lingua straniera, tendono ad allontanare il settore dalle persone comuni.

Saham Rakyat di Samuel Sekuritas (una società di consulenza finanziaria con sede in Indonesia) è convinta che ognuno di noi possa comprendere meglio il trading azionario e ha sviluppato un’applicazione per “educare” il popolo indonesiano sul tema.

Con il messaggio “Let’s Talk Stocks” abbiamo voluto rompere lo stigma e la confusione sull’argomento e aiutare a comprendere il linguaggio del trading azionario. Che non è affatto una lingua aliena.

annunci stampa di febbraio 2022 - let's talk stocks 06

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Agency: LUP, Jakarta, Indonesia

Women’s Aid – Love Is…

La campagna pro bono Digital Out of Home e social di Engine Creative è stata realizzata per Women’s Aid e diffusa a livello nazionale il giorno di San Valentino.

Il brief ha l’obiettivo di sconvolgere le aspettative delle persone sulla festa degli innamorati, momento in cui le relazioni sentimentali sono sotto i riflettori, mostrando apertamente i segnali di relazioni malsane, controlli coercitivi, spie d’allarme.

In un giorno in cui tutti si affannano a spiegarci cos’è l’amore e cosa dovrebbe essere, Engine Creative ci mostra quello che amore proprio non è.

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Advertising Agency: Engine Creative
Creative Director: Christopher Ringsell
Creative Team: Charlotte Watmough, Holly Fallows
Strategy: Katherine Morris, Kathryn Loosley
Account Management: Marianne Roberts, Katherine Thompson
Project Management: Penny McNally
Design: Tony Cianci, Joe Chakravorty, Maya Summers
Partner Credits
Marketing Assistant, J&M Brands (Netherlands): Sophie Hoyng
Brand Manager, Rocket Licensing (UK): Melissa Satterly
Joint Managing Director, Rocket Licensing (UK): Charlie Donaldson
Licensing Co-ordinator, Rocket Licensing (UK): Emily Morgan

Annunci stampa di febbraio: Volkswagen – See everything. Miss nothing.

Gli innovativi fari a matrice LED IQ.Light sono dotati di un controllo interattivo della luce che rende la guida notturna più confortevole, in modo da aumentare al massimo la sicurezza.

Vedere tutto per non perdersi nulla (proprio come farebbe un gufo).

Migliori annunci stampa di febbraio 2022 - volkswagen

Advertising Agency: DDB Azerbaijan, Baku, Azerbaijan
Creative Director: Vassilis Panagiotopoulos
Senior Art Director: Shahin Aliyev
Copywriter: Vassilis Panagiotopoulos

Pitkin County COVID-19 Response and Recovery – Oh, the places Flu will go

“Oh, the places Flu will go” è la campagna di Pitkin County COVID-19 Response and Recovery per sottolineare quanto sia importante non sottovalutare la necessità del vaccino anti influenza, anche se i riflettori sono stati per lungo tempo puntati sulla profilassi contro il COVID.

In questa creatività, “Influenza” viene personificata e collocata in ambienti familiari che tutti frequentiamo, come autobus e supermercati. Per questo, conviene adottare misure in grado di difenderci dal contagio.

FLU - annunci stampa di febbraio 03

FLU - annunci stampa di febbraio 03

FLU - annunci stampa di febbraio 03

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Advertising Agency: Wedeln Design Company, Aspen, Colorado, United States of America
Copy Writing: Rachel Brenneman, Tracy Trulove

I segreti per far funzionare una strategia digitale: segui le dirette Ninja su Instagram

Con lo sviluppo incessante delle tecnologie e l’aumento progressivo della concorrenza, essere costantemente informati e aggiornati diventa un’esigenza imprescindibile tanto per le aziende quanto per le singole persone.

Il ritorno di questo investimento in termini di produttività è altissimo e i rischi di sottovalutarne l’efficacia possono condizionare seriamente la salute di un’impresa ma anche il percorso professionale di ogni professionista.

Le occasioni di specializzarsi attraverso upskilling e reskilling non mancano: esistono percorsi formativi consistenti e strutturati in grado di permetterci di acquisire competenze totalmente nuove o rinforzare gli aspetti che abbiamo tralasciato nel tempo.

LEGGI ANCHE: Digital Factory: il miglior percorso pratico per diventare Digital Strategist

formazione aziendale nel 2020

A nostra disposizione ci sono molte opportunità per non rimanere indietro: webinar gratuiti, talk e seminari possono essere seguiti online in diretta (o in differita) per assicurarsi di ottenere una panoramica globale sulle novità e, perché no, individuare i temi da approfondire successivamente in un percorso più formale.

Le dirette Instagram di Ninja Academy

Per questo Ninja Academy ha stilato un calendario di appuntamenti settimanali per scovare alcuni dei più interessanti case study e commentarli con i migliori esperti di Digital Marketing in circolazione.

Il primo appuntamento è in programma mercoledì 2 marzo alle ore 13, con la Instagram Live “Fare community oggi: ironia, disagio e altri trend”.

dirette ninja - cose brutte impaginate belle

Mirko Pallera e Adele Savarese faranno una chiacchierata con Andrea Antoni, Founder di Cose Brutte Impaginate Belle, un progetto grafico e di storytelling nato in pieno lockdown e diventato celebre con la raccolta di stories “La Situa”, e con Orazio Spoto, Instagram Expert & Presidente di Instagramers Italia, nonché docente del corso “Instagram Royale” e co autore, con Antoni, del libro “Instagram Community Creatività”.

Ecco alcune delle domande a cui Andrea e Orazio risponderanno durante la diretta:

  • Cosa fa funzionare oggi una community?
  • Quali sono le parole chiave per scatenare l’interazione?
  • Quali i migliori case study a cui ispirarsi?

Al termine della live, ci sarà un annuncio importante per chi vuole rendere ancora più profondo e completo l’aggiornamento nel Digital Marketing.

<< Vuoi partecipare alle dirette e inviare le tue domande agli ospiti? Segui la pagina Ninja Academy <<

 

diretta instagram Ninja Academy - cose brutte impaginate bene

Le prossime dirette Ninja in programma

Venerdì 4 marzo ore 13

Da pagina social ad agenzia creativa: il caso Legolize

con Mattia Marangon, Samuele Rovituso & Pietro Alcaro, Co founder di Legolize

Dirette Instagram Ninja Academy


Lunedì 7 marzo ore 13

Come creare un business da zero e renderlo scalabile

con Mario Di Girolamo, Business & Growth ZERO e con Alessio Pieroni, Digital Strategist, già Apple e Mindvalley


Mercoledì 9 marzo ore 13

Come costruire un piano di Influencer Marketing perfetto

con Giorgia Di Basilio, Influencer Marketing Specialist e con Lorenzo Ferrari, Founder di smarTalks


Giovedì 10 marzo ore 13

Content e social: le keyword che influenzano l’engagement

con Sergio Tranchino, Founder di Amore Asintomatico e con Gaia Banfi, SEO Copywriter

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Gli appuntamenti sono work in progress e altri eventi in diretta verranno aggiunti alla lista.

Nuovi ospiti ed esperti metteranno a disposizione della community Ninja esperienze e consigli attraverso casi di studio e best practice.

>> Segui la pagina Instagram Ninja Academy per non perdere le live e scoprire le prossime novità <<

tiktok video 10 minuti

Novità TikTok: ora i video possono durare 10 minuti

Ci sono tanti cambiamenti in atto nel mondo delle piattaforme social e tra queste non poteva di certo esimersi una delle più amate e utilizzate dalla gen Z, TikTok. L’annuncio è di qualche ora fa e riguarda, nella fattispecie, la durata dei video. TikTok infatti ha deciso di estendere la durata massima dei video fino a 10 minuti e non limitarla più a 3 minuti, come deciso la scorsa estate.

Come sta cambiando TikTok

TikTok nasce come piattaforma di video brevi, ma nel tempo è mutata sempre più. Una realtà che è cresciuta e sta crescendo insieme ai suoi giovanissimi utenti, anche se sempre più persone di diverse generazioni si stanno avvicinando a questo social.

E infatti sta testando da un po’ nuovi caricamenti video sempre più lunghi. Nel luglio scorso aveva esteso la durata dei video fino a 3 minuti, ma questo ultimo aggiornamento è l’aumento più grande mai realizzato, e sarà presto disponibile per tutti.

TikTok

Perché estendere sempre più la durata dei video

Un portavoce dell’azienda, in una recente dichiarazione, ha affermato che l’idea di fondo di questa nuova possibilità di video più estesi è dovuta al fatto di voler aiutare le persone a esprimere senza freni tutto il proprio potenziale creativo. E con la possibilità di caricare video della durata massima di 10 minuti, non ci saranno più quei limiti che impongono un tipo di contenuto a volte troppo ridotto. Lo scopo quindi è quello di offrire alla propria community più tempo per creare e divertirsi su TikTok.

Aumentare la durata dei video per essere più competitivi con gli altri social

Sebbene la rapida ascesa di TikTok sia stata fondata su un flusso infinito di video brevi e su misura per catturare l’attenzione degli utenti, il social sta spingendo sempre più verso contenuti più lunghi da un po’ di tempo ormai. I video più lunghi consentono a TikTok di competere meglio soprattutto con YouTube, che tende a contenuti lunghi, oltre al desiderio di rivolgersi a un pubblico più variegato e aumentare il tempo di coinvolgimento complessivo sull’app.

Attenzione però…

Sta di fatto che il passaggio a contenuti più lunghi potrebbe influire negativamente su TikTok limitando la quantità di dati che può raccogliere sulle abitudini di visione degli utenti. Questo è ciò che le consente, in primo luogo, di personalizzare gli algoritmi che utilizza per attirare il suo pubblico. Ottenere la giusta lunghezza del contenuto è una sorta di equilibrio da raggiungere per rendere l’App unica.

E gli altri social?

Ironia della sorte, mentre TikTok si espande per offrire ai creator e utenti in generale dei contenuti più lunghi, i suoi rivali, spinti proprio dal suo successo, stanno facendo il contrario. Instagram ha lanciato video in forma abbreviata sotto forma di Reels, stessa cosa, di pochi giorni fa l’annuncio, anche per Facebook. YouTube ha i suoi “cortometraggi” chiamati YouTube Shorts e Snapchat i suoi Spotlight. Tutte queste realtà stanno cercando di capire come utilizzare al meglio la potenzialità dei video.

LEGGI ANCHE: I Reels arrivano anche su Facebook

Come TikTok presenterà i contenuti più lunghi?

C’è da sottolineare che i contenuti in formato più lungo sono, in generale, anche più facili da monetizzare e mantengono le persone sulla piattaforma più tempo. TikTok dovrà però capire esattamente come posizionare e presentare adesso questi video sulla sua piattaforma. Forse creerà una sezione dedicata ai video più lunghi? Gli utenti si abitueranno o si stancheranno di guardare un video più esteso non avendolo mai fatto su questo social?

Noi siamo curiosissimi!

Reels su Facebook

I Reels arrivano anche su Facebook

A chi non è mai capitato di ritrovarsi inaspettatamente a guardare un Reel su Instagram, e poi un altro e un altro ancora e scoprire nuove tendenze di cui non aveva la minima idea?

C’è chi scopre gli ultimi trend così, in modo semplice e veloce, a partire dal makeup fino alle serie TV più amate del momento. I Reels sono video che durano pochissimo ma che hanno un potenziale enorme se usati nel modo giusto.

Ed ecco che la notizia di poche ore fa non dovrebbe quindi stupirci perché da oggi saranno disponibili i Reels anche su Facebook sia per iOS che per Android in tutto il mondo.

Reels Facebook

Meta lancia Reels su Facebook a livello globale: le funzioni

Gli utenti di Facebook Reels potranno “remixare” i video degli altri, duettare e caricare clip della durata massima di 60 secondi, proprio come con Instagram Reels. Saranno anche in grado di salvare le bozze e, nei prossimi mesi Meta aggiungerà nuovi strumenti di ritaglio video che renderanno più facile per i creators, che pubblicano video live o di lunga durata, testare diversi formati.

Queste funzionalità sono perfette per tutti i content creator, sia che hanno appena iniziato o che abbiano già un ampio seguito, per esprimersi sempre più in modi differenti e far crescere le loro community o comunque raggiungere più persone possibili. Oltre che guadagnarci. 

I Reels su Facebook possono essere animati da musica, audio, effetti e tanto altro. Puoi trovarli nel feed delle notizie o nei gruppi. Quando visualizzi un Reels, puoi facilmente seguire il creator direttamente dal video, mettere mi piace e commentarlo o condividerlo con i tuoi amici.

Più funzionalità per l’editing video

Chi vuole cimentarsi con i Reels di Facebook sarà in grado di accedere a:

  • Remix: crea il tuo reel accanto a un reel esistente e condiviso pubblicamente su Facebook. Quando crei un Remix, puoi creare un reel che include tutto o una parte del reel di un altro creator.
  • Reel di 60 secondi: realizza reel della durata massima di 60 secondi.
  • Bozze: presto sarai in grado di creare un reel e scegliere di “Salvarlo in bozza” sotto al pulsante Salva.
  • Video Clipping: nei prossimi mesi, ci sarà il lancio di strumenti di video clipping che renderanno più facile ai creators che pubblicano video dal vivo o di lunga durata o registrati di testare i diversi formati.

Più modi per guadagnare dai Reels di Facebook

Oltre ad ampliare l’accesso a Reels, Meta sta aggiungendo nuove funzionalità di modifica a Facebook e ampliando le opzioni pubblicitarie. La maggior parte di queste funzionalità è già disponibile su Facebook Reels e su Instagram Reels negli Stati Uniti e in più di 50 Paesi. E infatti Meta sta portando avanti dei test di nuove inserzioni in overlay, come banner e inserzioni con adesivi.

Dal lancio negli Stati Uniti, abbiamo visto creator come Kurt Tocci e il suo gatto Zeus, condividere situazioni comiche, l’autrice e scrittrice Andrea Gibson offrire una lettura delle sue poesie, la coppia nigeriano-americana Ling e Lamb provare nuovi cibi o ancora la ballerina e creator Niana Guerrero lanciare balli di tendenza, come la #ZooChallenge.

La piattaforma sta provando a creare una serie di opportunità per i creators di guadagnare grazie ai Reels. Il programma bonus Reels Play, un investimento di 1 miliardo di dollari, offre ai creators idonei fino a 35.000$ al mese in base alle visualizzazioni dei loro Reels. Questi bonus hanno aiutato creator come Jason the Great a finanziare la creazione di Reels e capire meglio quali tipi di contenuti funzionano su Facebook.

LEGGI ANCHE: È vero che Facebook e Instagram lasceranno l’Europa? Assolutamente no

Nuove funzionalità in arrivo

Sulla base di una lunga esperienza nell’aiutare i creators a guadagnare un reddito significativo grazie a questi servizi di monetizzazione, come le inserzioni in-stream e le Stelle, Meta sta anche testando opzioni di monetizzazione diretta per Facebook Reels in revenue sharing provenienti da inserzioni pubblicitarie e dal supporto dei fan. La società sta espandendo i test delle inserzioni overlay per Facebook Reels a tutti i creator negli Stati Uniti, Canada e Messico, e in altri Paesi a partire dalle prossime settimane.

Inizierà con 2 formati:

  • banner pubblicitari che appaiono come overlay semi-trasparenti nella parte inferiore di Facebook Reel;
  • inserzioni con adesivi, ossia un’immagine statica che sarà posizionata dal creator in qualsiasi punto del suo reel.

Queste inserzioni senza interruzioni permetteranno ai creators di guadagnare una parte delle loro entrate. Entro metà marzo, questi test saranno estesi anche agli utenti di quasi tutti i Paesi dove le inserzioni in-stream sono disponibili.

E ancora…

Un’altra funzione working in progress riguarda i sistemi di controllo dell’idoneità per i brand, tra questi “Liste degli editori”, “Liste degli elementi bloccati”, “Filtri dei contenuti” e “Report di pubblicazione” per inserzioni banner e con adesivi su Facebook Reels. Questo darà agli inserzionisti un maggiore controllo se ritengono che le loro inserzioni compaiano in luoghi che non considerano adatti al loro brand o alla campagna di un creator.

Inoltre, da ottobre dello scorso anno, Meta sta testando inserzioni a tutto schermo e immersive che compaiono tra un Reel e l’altro e che verranno estese ovunque. Le persone potranno commentarle, mettere “mi piace”, visualizzarle, salvarle, condividerle o saltarle.

In conclusione

Sebbene Meta abbia avuto un enorme successo nel clonare le funzionalità di alcuni suoi rivali, come copiare la funzione Storie di Snapchat su Instagram, saprà tener testa a TikTok nel mondo dei video in formato breve?

Lo scopriremo molto presto!

Nike e Adidas nel Metaverso

Nike e Adidas: la sfida si è spostata nel Metaverso

Nel Metaverso c’è una vera e propria corsa a prendersi i propri spazi. A posizionarsi. Sembra un discorso fuori da ogni logica, visto che stiamo parlando di realtà e di spazi potenzialmente infiniti, ma questo è ciò che sta accadendo.

Succede per i terreni in vendita, per le case, per i videogames ed ora anche per due grandi brand: Nike e Adidas. La loro rivalità a livello mondiale dura ormai da decenni e ora si sta spostando nel metaverso.

LEGGI ANCHE: NFT Marketing: casi di studio per la strategia del tuo brand

Quali sono state le mosse di Nike e Adidas

Il passo decisivo per entrambi i brand è stato fatto sul finire dello scorso anno, quando hanno dato un’accelerata definitiva alla loro entrata nel metaverso. In questo caso è molto interessante capire come lo abbiano fatto. Sono state due strade diverse.

Da una parte abbiamo Adidas che ha deciso di seguire un percorso più guidato dalla comunità e collaborativo con una serie di aziende affermate nello spazio Web 3. Dall’altra parte, Nike, inizialmente ha sposato la piattaforma Roblox e il Web2 per poi cambiare rotta strategica acquisendo la nota azienda di abbigliamento digitale, RTFKT.

Nike e Adidas nel Metaverso

La scelta di Nike

La prima mossa di Nike è stata quella del lancio di Nikeland.

Un mondo virtuale persistente estremamente impressionante con esperienze, mini giochi e abbigliamento.

La prima scelta fatta non è stata di certo rivoluzionaria ma piuttosto basata sulla sicurezza di un terreno già sondato con successo da altri marchi di abbigliamento come Vans e Gucci.

LEGGI ANCHE: Milioni di dollari per la terra virtuale: guarda quanto valgono i terreni nel Metaverso

Nello scorso dicembre, invece, Nike diventa il principale creatore di sneaker virtuali nel metaverso, nonché co-creatore della collezione NFT più scambiata su OpenSea (prima del lancio BAYC di Adidas). Questa seconda strada intrapresa è sicuramente più rischiosa ma mette Nike nella condizione di poter essere un’azienda all’avanguardia e di successo anche nel metaverso.

Bored Ape Yacth Club

Adidas e il suo percorso “virtuale”

Mentre Nike ha dovuto bruscamente virare per cercarsi un posto più d’elitè (ed esporsi comunque a più rischi ma anche a più profitti) Adidas perseguiva su una strada precisa, delineata. Il gigante dell’abbigliamento sportivo ha inizialmente acquistato Bored Ape Yacht Club (BAYC) NFT #8774 nel settembre 2021, qualcosa che qualsiasi individuo (di certo con un patrimonio netto elevato) potrebbe fare.

Migliorando ulteriormente le sue credenziali Web3, Adidas ha acquistato un terreno nel The Sandbox per costruire AdiVerse: pensalo come un rivale decentralizzato di Nikeland.

I suddetti NFT serviranno come token di accesso per il merchandising virtuale in AdiVerse, quindi i possessori possono equipaggiare i loro avatar Sandbox con un abbigliamento unico. Secondo quanto riportato da The Verge, la risposta è arrivata nella notte italiana tra il 17 e il 18 dicembre 2021, dato che Adidas ha ufficializzato tramite un tweet.

Perché nel metaverso

Il Metaverso è il luogo in cui chiunque può esprimere le proprie idee più originali ed il proprio sé più autentico, in qualunque forma possa assumere” – ha dichiarato il Senior Director of Digital Growth di Adidas, Tareq Nazlawy .

Adidas è nel metaverso e vogliamo capire quale sia la cosa più innovativa da fare in questo spazio e iniziare a coinvolgere la community. Abbiamo intrapreso la nuova era dell’originalità, abbiamo detto fin dall’inizio che se vogliamo essere il brand che rappresenta e aiuta nella diffusione dei valori della Z generation, allora dobbiamo muoverci alla stessa velocità e con lo stesso dinamismo. Questo spirito si fonde perfettamente con i principi di Adidas, dove abbracciamo il limite, apriamo la porta al nuovo e agiamo con ottimismo ribelle”.

(Qui la notizia direttamente sul sito ufficiale Adidas).

Nike e Adidas nel Metaverso
Nike e Adidas nel Metaverso: la sfida è iniziata

Insomma, la sfida nel metaverso è appena iniziata e c’è tutto un mondo ancora da esplorare. I numeri però ci sono già (ogni singolo NFT legato alla collezione Adidas è stato proposto a 0,2 ETH (Ethereum), che attualmente equivale a circa 692 euro) (approfondisci qui l’andamento NFT di Adidas).

Adesso non ci resta che attendere impazienti le prossime mosse. I grandi marchi dell’abbigliamento sportivo stanno investendo con fondi e con idee. Il finire del 2021 è stato pirotecnico e ha indicato la direzione. Ma siamo sicuri che in un mondo così in evoluzione, come lo è il metaverso, i cambi di strategia saranno all’ordine del giorno in questo 2022.

Non ci resta che stare sul pezzo.